La figlia di Dario si chiamava Statira,che Alessandro sposo’ in seconde nozze insieme a Parisatide. alla morte di Alessandro ,le due donne furono assassinate dalla prima moglie di Alessandro,che era Rossane(Statira aveva 23 anni)
… storytelling?…Freud ne sapeva un casino di più !… ma molto di più e in modo talmente chiaro che descrive il vissuto del paziente impastato da trame che appartengono ad una dimensione reale e a una fantastica non razionale.. il baricentro è un continuum fra questi due mondi e trovare una sintonia con il proprio soggettivo autentico sentire.. lo storytelling va interpretato trovando il punto giusto tra il confine fra il conscio e l’inconscio attraverso una analisi psicodinamica fatta da uno serio..
Ma la, per me, più bella? "Sulla verità: la mappa della metropolitana di Londra"? È possibile recuperarla da qualche parte? Ho cercato ovunque senza successo, solo un audio. E dure che l'avevo su PC, ma persa dopo un crash dell' HD.
@@MrMunfrin Innanzitutto "sembra" non esiste nella prospettiva storica. Resta un errore perché la moneta è stata coniata non da Alessandro ma da Lisimaco.
Io ti stimo ,Baricco, però ..... Dire che Alessandro Magno si fermò all Indo perché era convinto di essere arrivato alla fine del "suo" mondo,mi sembra veramente una puttanata!!! Primo perché da una sponda ci si accorge che è un fiume, Secondo, perché stando a quella poca verità frammista alla leggenda,i suoi uomini si erano rotti il cazzo di combattere e volevano tornare a casa,dopo anni .... Dai,Baricco, fa' il bravo
Infatti non l'ha detto. Se ascolti bene Baricco ha detto che Alessandro forse pensava di essere quasi alla fine del mondo ma gli dissero che per raggiungere il mare andando verso est c'erano ancora tre mesi di viaggio, lui voleva andare avanti ma il suo esercito si rifiutò di continuare. Ovviamente è una semplificazione di quello che si racconta sia successo, ma abbastanza fedele all'idea e alle posizioni dei protagonisti.
@@MrMunfrin ,sempre al netto del racconto leggendario,caro amico Infatti ,noi contemporanei non sappiamo ancora come è morto Hitler,un fatto che storicamente è successo ieri...!!!!!!Tutto ciò che è successo 2300 anni fa se permetti io considero la tara più del peso netto!!!!!!! Ragiona anche tu
Un giorno qualcuno spiegherà a Baricco che quando parla di storia dovrebbe pure studiarla un minimo prima. I Macedoni erano anche loro Elleni e avevano tradizioni elleniche, benché di tipo differente. Inoltre la Macedonia era stata sottoposta all'impero persiano come Tracia e poleis dell'Asia, Alessandro I Filelleno aiutò gli altri Greci a Platea. Ma va beh... La lezione è molto bella. Fa un po' specie che i riferimenti storici siano sempre un tanto al chilo...
Il tuo commento mi fa molto piacere. Aggiungere informazioni più precise è sempre buona cosa. Oggi ho imparato che la Tracia non è una cosa diversa dalla Macedonia. Detto questo però vorrei anche dirti che "il tanto al chilo" è dovuto al fatto che il pubblico era quello di una serata di gala, fatto di persone molto diverse tra loro e con età molto distanti, una certa imprecisione è comprensibile visto che non si trattava di una lezione di storia, ma di un discorso più ampio a partire da elementi storici. Diciamo che più che Baricco ci voleva un Barbero per una storia narrata con assoluta precisione. Però dai, la sua funzione di diffusore culturale e di riflessione culturale l'ha svolta bene. Però può essere che io sia di parte.
Non avevano sviluppato la stessa cultura ma si sentivano fratelli dei greci. Parlavano un dialetto greco I greci consideravano i macedoni inferiori, Filippo era stato a lungo a Tebe e ne aveva assorbito tanto oltre ad imparare la falange tebana
@@marras65 ringrazio per l'apprezzamento e lo ricambio sinceramente, anche se non mi trovo del tutto d'accordo con quello che ha scritto. Anzitutto la Tracia era ed è una cosa diversa dalla Macedonia ellenica e non capisco da cosa si possa dedurre il contrario. Sono due regioni contigue territorialmente e quindi anche connesse storicamente, ma si tratta di due aree geografiche, due culture e due entità etniche differenti, al netto di tutti i possibili incontri, scontri e interscambi. Nel tardo VI, inizio V secolo a. C. si sono ritrovate a far parte dello stesso piano di conquista persiano, ma non sono la medesima cosa. Un po' come per noi Italiani, che nel Lombardo-Veneto siamo stati parte dell'impero austroungarico insieme, per esempio, ai Croati (e a tanti altri popoli), ma da ciò nessuno si metterebbe mai a dedurre a priori che italiani e croati siano la medesima cosa. Non vedo perché dovrebbe essere diverso per Traci e Macedoni. Al tempo di Filippo e Alessandro la Tracia era stata inglobata nell'impero macedone (Alessandro si era spinto ben oltre, passando il Danubio, fin nel territorio dei Geti) e corpi di peltasti traci avevano servito Alessandro durante la campagna asiatica nel suo esercito multietnico. Ci sono testimonianze di nomi traci fino in Afghanistan. Evidentemente Traci ellenizzati. Ma questo è un altro discorso. Inoltre non condivido affatto il discorso sul pubblico generalista e le semplificazioni necessarie. Evidentemente questa non era e non aveva nessuna intenzione di essere una lezione di storia. Non credo serva ribadirlo, è palese. Credo (magari sbaglio) che nessuno si aspetti o pretenda da Baricco una lezione di storia alla Barbero. Se si segue una sua lectio evidentemente non si sta cercando un approfondimento specificamente storico, ma un approccio culturale di un certo tipo a tematiche di più ampio respiro. Baricco sostanzialmente prende spunto da una specifica figura storica, dal suo operato e anche dal suo mito più o meno romanzato, per parlare di altro, spaziando liberamente nella contemporaneità, nei fatti di cronaca, nei fenomeni di costume, nella presentazione di altri personaggi che, ai giorni nostri, sono ottimi campioni di storytelling. E propone tutto questo nell'intento di descrivere un fenomeno che attraversa la storia umana e ne elabora e seleziona le memorie e talora persino i progetti, ma che non è propriamente un argomento "di storia" o storiografia. Ho apprezzato tantissimo questo aspetto della lezione, che è poi il motivo per cui l'ho ricercata e rivista pur avendola già seguita altre volte (ad essere sincera il mandato di Mario Draghi alla presidenza del Consiglio dei ministri mi ha ricordato questa lezione 😅) e trovo che sia del tutto centrato sia in rapporto al presente che alla figura storica di riferimento. La lezione di Baricco è geniale da questo punto di vista perché riesce, a mio parere, in un duplice intento, quasi speculare. Da un lato si dimostra in grado di utilizzare una notissima icona storica del passato remoto per far luce su un fenomeno che attraversa da sempre, mutatis mutandis, le società, le culture, la memoria e l'elaborazione storica e politica degli eventi dell'umanità e che interessa ancora la società e la cultura attuali; è un elemento costantemente presente nell'elaborazione della coscienza umana degli eventi. Dall'altro, in maniera quasi speculare, offre un taglio di lettura della stessa figura storica, che rappresenta uno spunto non solo interessante, ma anche fondamentale per capire proprio quella specifica figura. Non si può infatti comprendere perché Alessandro sia "il grande" se non capendo quanto lo storytelling abbia lavorato sul suo personaggio. Sia nel senso che la sua stessa impresa venne giustificata, seguita, sostenuta e valorizzata da un fortissimo impianto di storytelling (al tempo l'avrebbero chiamato diversamente) costruito con genio, competenza e felice sorte dallo stesso Alessandro; sia per quanto riguarda la fortuna del suo mito. Perché proprio lui resta un modello più di tutti gli altri nei secoli? Per l'eccezionalità delle sue conquiste, certamente, ma anche perché lui, la sua immagine e le sue storie divengono iconici, in grado di farsi modello di riferimento per mille altre storie. Penso si comprenda da quanto appena scritto che il mio appunto non mirava certo a sminuire il valore di questa lezione, anzi. Era solo per dire che resta l'amaro in bocca quando un lavoro molto ben fatto nell'insieme, con guizzi di genio e un po' di autocompiacimento (ma quello ci sta anche, fa parte del piacere di narrare) scade sui particolari. Le faccio un esempio estraneo al contesto, per spiegarmi. Serata di gala, donna bellissima con uno svavillante abito di alta moda che le dona moltissimo e le sottolinea perfettamente la figura ben modellata. Però questa bellissima donna indossa scarpe logore o un po' infangate e magari ha le unghie non troppo pulite. Due particolari che chi non abbia modo di coglierla molto da vicino non noterà minimamente e che anche per gli altri nulla toglieranno nella percezione della bellezza della donna e dell'abito che indossa. Però restituiranno ai vicini un'impressione di sciatteria che stona decisamente col resto. La sostanza non cambia per la massa, ma la grazia a volte è nei particolari e basta una nota stonata ad incrinarla. Fuor d'esempio. Cosa costa ad un uomo di cultura con le risorse di Baricco non cannare o riportare in modo impreciso piccoli particolari che può benissimo controllare in 5 minuti su Google facendo bella figura a 360 gradi?! Fatto 30 che gli costava 31?! Semplificare e rendere appetibile un argomento per il pubblico generalista significa scegliere di metterne in luce solo i punti salienti o le parti più interessanti, proponendo la cosa in modo non noioso e accattivante, senza perdersi in lungaggini tecniche per addetti ai lavori; non significa riportare informazioni sbagliate, imprecise o gonfiate contando sul fatto che tanto il pubblico è ignorante e non se ne accorge. Non è una gran forma di rispetto per il pubblico partire con questi presupposti. Si possono esporre le stesse idee, per esempio, anche senza far passare come battuto e diffuso all'inizio della campagna asiatica un conio battuto per la prima volta 20 anni dopo la morte di Alessandro. Poi, ripeto, sono inezie che nulla tolgono all'insieme e che sono anche quasi giustificabili dopo la storia del passaggio anticipato della cometa o del movimento partito dal libraio della Bretagna 🤣...però peccato per la sbavatura...
Ma lui prima volle essere greco, come già voleva esserlo suo padre Filippo e poi volle essere in qualche modo persiano ed in fine volle essere sepolto ala maniera egiziana, evidentemente lui la sua "appartenenza" non la considerava come derivazione da un piccolo gruppo etnico ma di un popolo che lui stesso stava creando con uno sforzo sicretico ben rappresentato dai matrimoni si Susa
Commento interessante ma non si capisce niente per il suo modo di velocizzare le parole. Peccato che nessuno glielo abbia ancora fatto capire. Prendete un Galimberti e vedrete la stratosferica differenza tra i due nel far capire anche ai sordi quello che spiega
Fantastico!!! Ne facesse di più di queste” Lezioni”
Chapeau!!! È un grandissimo piacere essermi imbattuta nella tua grande capacità di narratore👏👏👏
Sono rimasta semplicemente incantata, narratore fantastico. Bravo complimenti.
Bellissima lezione, grazie per averla caricata
Io sono preoccupato per come sta di salute Baricco, sono giorni che non si hanno notizie. Qualcuno sa qualcosa?
Bibbia per noi appassionati di Alessandro.. Grazie❤️
Meraviglioso narratore.
stupendo...il finale e’ tutto...
Baricco è unico, lo ascolterei per ore. Oltre al merito delle sue parole è eccezionale nel parlare l’italiano
Con troppa cadenza,però
Storia Attualissima. Più che mai
Stare al mondo è espressione meravigliosa
Salvatore natoli docet
La figlia di Dario si chiamava Statira,che Alessandro sposo’ in seconde nozze insieme a Parisatide. alla morte di Alessandro ,le due donne furono assassinate dalla prima moglie di Alessandro,che era Rossane(Statira aveva 23 anni)
Alessandro era un folle lucidissimo
Bilanciamento fra fatti e story telling è la vita dell'umano. Thank you so much, Sir
Meraviglioso!
… storytelling?…Freud ne sapeva un casino di più !… ma molto di più e in modo talmente chiaro che descrive il vissuto del paziente impastato da trame che appartengono ad una dimensione reale e a una fantastica non razionale.. il baricentro è un continuum fra questi due mondi e trovare una sintonia con il proprio soggettivo autentico sentire.. lo storytelling va interpretato trovando il punto giusto tra il confine fra il conscio e l’inconscio attraverso una analisi psicodinamica fatta da uno serio..
Grazie!
Meraviglioso
Ma la, per me, più bella? "Sulla verità: la mappa della metropolitana di Londra"? È possibile recuperarla da qualche parte? Ho cercato ovunque senza successo, solo un audio. E dure che l'avevo su PC, ma persa dopo un crash dell' HD.
Scusami... sempre come parte di queste lezioni la trovi su RUclips e anche rayplay rai5
Baricco meraviglioso...
Come insegnante ho fatto storytelling senza saperlo né volerlo?
Si può controllare lo storytelling?
bravo, soprattutto per il cattura-salva-pubblica
#accattateNuNas
La moneta non è di Alessandro ma di Lisimaco
Però sembra che l'effige sia di Alessandro, forse era un progetto di moneta di Alessandro che Lisimaco fece suo quando governo sulla Macedonia.
@@MrMunfrin Innanzitutto "sembra" non esiste nella prospettiva storica. Resta un errore perché la moneta è stata coniata non da Alessandro ma da Lisimaco.
@@enricodalesio4812 Baricco dice cose a caso. Ma il tuo intervento è perfetto.
Il fatto (lisimaco) sparisce davanti allo storytelling.
Immenso
Grande Baricco!
Ma nessuno controlla l'audio
Unico❤❤❤
Bellissimo
BRAVISSIMOOOOOOOOO
❤
chi è il narratore di questo storytelling? 🤣
Ciao, la terza lecture non è più disponibile? Ne vedo solo 2 caricate
Purtroppo non è più disponibile, ma stay tuned, a breve sorpresa.
Ringrazio,preferirei che evitasse termini in inglese... capisco bene l'italiano che è la nostra meravigliosa lingua...
@@luiselladigiuseppantonio5941 lo stai dicendo davvero sotto a uno che dice storytelling ogni 3x2?
Grazie.
Storytelling wowwww
Io ti stimo ,Baricco, però .....
Dire che Alessandro Magno si fermò all Indo perché era convinto di essere arrivato alla fine del "suo" mondo,mi sembra veramente una puttanata!!!
Primo perché da una sponda ci si accorge che è un fiume,
Secondo, perché stando a quella poca verità frammista alla leggenda,i suoi uomini si erano rotti il cazzo di combattere e volevano tornare a casa,dopo anni ....
Dai,Baricco, fa' il bravo
Infatti non l'ha detto. Se ascolti bene Baricco ha detto che Alessandro forse pensava di essere quasi alla fine del mondo ma gli dissero che per raggiungere il mare andando verso est c'erano ancora tre mesi di viaggio, lui voleva andare avanti ma il suo esercito si rifiutò di continuare. Ovviamente è una semplificazione di quello che si racconta sia successo, ma abbastanza fedele all'idea e alle posizioni dei protagonisti.
@@MrMunfrin ,sempre al netto del racconto leggendario,caro amico
Infatti ,noi contemporanei non sappiamo ancora come è morto Hitler,un fatto che storicamente è successo ieri...!!!!!!Tutto ciò che è successo 2300 anni fa se permetti io considero la tara più del peso netto!!!!!!!
Ragiona anche tu
Divino...
ruclips.net/video/BieC_ib_l1o/видео.html
Un giorno qualcuno spiegherà a Baricco che quando parla di storia dovrebbe pure studiarla un minimo prima. I Macedoni erano anche loro Elleni e avevano tradizioni elleniche, benché di tipo differente. Inoltre la Macedonia era stata sottoposta all'impero persiano come Tracia e poleis dell'Asia, Alessandro I Filelleno aiutò gli altri Greci a Platea. Ma va beh... La lezione è molto bella. Fa un po' specie che i riferimenti storici siano sempre un tanto al chilo...
Il tuo commento mi fa molto piacere. Aggiungere informazioni più precise è sempre buona cosa. Oggi ho imparato che la Tracia non è una cosa diversa dalla Macedonia. Detto questo però vorrei anche dirti che "il tanto al chilo" è dovuto al fatto che il pubblico era quello di una serata di gala, fatto di persone molto diverse tra loro e con età molto distanti, una certa imprecisione è comprensibile visto che non si trattava di una lezione di storia, ma di un discorso più ampio a partire da elementi storici. Diciamo che più che Baricco ci voleva un Barbero per una storia narrata con assoluta precisione. Però dai, la sua funzione di diffusore culturale e di riflessione culturale l'ha svolta bene. Però può essere che io sia di parte.
I macedoni era elleni, non avevano sviluppato la cultura delle poleis ma vivev
Non avevano sviluppato la stessa cultura ma si sentivano fratelli dei greci. Parlavano un dialetto greco I greci consideravano i macedoni inferiori, Filippo era stato a lungo a Tebe e ne aveva assorbito tanto oltre ad imparare la falange tebana
@@mariademauro1913 certo, è quello che ho scritto. Forse proprio tanta fratellanza non c'era, ma erano sostanzialmente Elleni
@@marras65 ringrazio per l'apprezzamento e lo ricambio sinceramente, anche se non mi trovo del tutto d'accordo con quello che ha scritto.
Anzitutto la Tracia era ed è una cosa diversa dalla Macedonia ellenica e non capisco da cosa si possa dedurre il contrario. Sono due regioni contigue territorialmente e quindi anche connesse storicamente, ma si tratta di due aree geografiche, due culture e due entità etniche differenti, al netto di tutti i possibili incontri, scontri e interscambi. Nel tardo VI, inizio V secolo a. C. si sono ritrovate a far parte dello stesso piano di conquista persiano, ma non sono la medesima cosa. Un po' come per noi Italiani, che nel Lombardo-Veneto siamo stati parte dell'impero austroungarico insieme, per esempio, ai Croati (e a tanti altri popoli), ma da ciò nessuno si metterebbe mai a dedurre a priori che italiani e croati siano la medesima cosa. Non vedo perché dovrebbe essere diverso per Traci e Macedoni. Al tempo di Filippo e Alessandro la Tracia era stata inglobata nell'impero macedone (Alessandro si era spinto ben oltre, passando il Danubio, fin nel territorio dei Geti) e corpi di peltasti traci avevano servito Alessandro durante la campagna asiatica nel suo esercito multietnico. Ci sono testimonianze di nomi traci fino in Afghanistan. Evidentemente Traci ellenizzati. Ma questo è un altro discorso.
Inoltre non condivido affatto il discorso sul pubblico generalista e le semplificazioni necessarie. Evidentemente questa non era e non aveva nessuna intenzione di essere una lezione di storia. Non credo serva ribadirlo, è palese. Credo (magari sbaglio) che nessuno si aspetti o pretenda da Baricco una lezione di storia alla Barbero. Se si segue una sua lectio evidentemente non si sta cercando un approfondimento specificamente storico, ma un approccio culturale di un certo tipo a tematiche di più ampio respiro.
Baricco sostanzialmente prende spunto da una specifica figura storica, dal suo operato e anche dal suo mito più o meno romanzato, per parlare di altro, spaziando liberamente nella contemporaneità, nei fatti di cronaca, nei fenomeni di costume, nella presentazione di altri personaggi che, ai giorni nostri, sono ottimi campioni di storytelling. E propone tutto questo nell'intento di descrivere un fenomeno che attraversa la storia umana e ne elabora e seleziona le memorie e talora persino i progetti, ma che non è propriamente un argomento "di storia" o storiografia.
Ho apprezzato tantissimo questo aspetto della lezione, che è poi il motivo per cui l'ho ricercata e rivista pur avendola già seguita altre volte (ad essere sincera il mandato di Mario Draghi alla presidenza del Consiglio dei ministri mi ha ricordato questa lezione 😅) e trovo che sia del tutto centrato sia in rapporto al presente che alla figura storica di riferimento.
La lezione di Baricco è geniale da questo punto di vista perché riesce, a mio parere, in un duplice intento, quasi speculare. Da un lato si dimostra in grado di utilizzare una notissima icona storica del passato remoto per far luce su un fenomeno che attraversa da sempre, mutatis mutandis, le società, le culture, la memoria e l'elaborazione storica e politica degli eventi dell'umanità e che interessa ancora la società e la cultura attuali; è un elemento costantemente presente nell'elaborazione della coscienza umana degli eventi.
Dall'altro, in maniera quasi speculare, offre un taglio di lettura della stessa figura storica, che rappresenta uno spunto non solo interessante, ma anche fondamentale per capire proprio quella specifica figura. Non si può infatti comprendere perché Alessandro sia "il grande" se non capendo quanto lo storytelling abbia lavorato sul suo personaggio.
Sia nel senso che la sua stessa impresa venne giustificata, seguita, sostenuta e valorizzata da un fortissimo impianto di storytelling (al tempo l'avrebbero chiamato diversamente) costruito con genio, competenza e felice sorte dallo stesso Alessandro; sia per quanto riguarda la fortuna del suo mito. Perché proprio lui resta un modello più di tutti gli altri nei secoli? Per l'eccezionalità delle sue conquiste, certamente, ma anche perché lui, la sua immagine e le sue storie divengono iconici, in grado di farsi modello di riferimento per mille altre storie.
Penso si comprenda da quanto appena scritto che il mio appunto non mirava certo a sminuire il valore di questa lezione, anzi.
Era solo per dire che resta l'amaro in bocca quando un lavoro molto ben fatto nell'insieme, con guizzi di genio e un po' di autocompiacimento (ma quello ci sta anche, fa parte del piacere di narrare) scade sui particolari.
Le faccio un esempio estraneo al contesto, per spiegarmi. Serata di gala, donna bellissima con uno svavillante abito di alta moda che le dona moltissimo e le sottolinea perfettamente la figura ben modellata. Però questa bellissima donna indossa scarpe logore o un po' infangate e magari ha le unghie non troppo pulite. Due particolari che chi non abbia modo di coglierla molto da vicino non noterà minimamente e che anche per gli altri nulla toglieranno nella percezione della bellezza della donna e dell'abito che indossa. Però restituiranno ai vicini un'impressione di sciatteria che stona decisamente col resto. La sostanza non cambia per la massa, ma la grazia a volte è nei particolari e basta una nota stonata ad incrinarla.
Fuor d'esempio. Cosa costa ad un uomo di cultura con le risorse di Baricco non cannare o riportare in modo impreciso piccoli particolari che può benissimo controllare in 5 minuti su Google facendo bella figura a 360 gradi?! Fatto 30 che gli costava 31?!
Semplificare e rendere appetibile un argomento per il pubblico generalista significa scegliere di metterne in luce solo i punti salienti o le parti più interessanti, proponendo la cosa in modo non noioso e accattivante, senza perdersi in lungaggini tecniche per addetti ai lavori; non significa riportare informazioni sbagliate, imprecise o gonfiate contando sul fatto che tanto il pubblico è ignorante e non se ne accorge. Non è una gran forma di rispetto per il pubblico partire con questi presupposti. Si possono esporre le stesse idee, per esempio, anche senza far passare come battuto e diffuso all'inizio della campagna asiatica un conio battuto per la prima volta 20 anni dopo la morte di Alessandro.
Poi, ripeto, sono inezie che nulla tolgono all'insieme e che sono anche quasi giustificabili dopo la storia del passaggio anticipato della cometa o del movimento partito dal libraio della Bretagna 🤣...però peccato per la sbavatura...
ALEKSANDRO MAGNO ERI ILIROMAKEDONE @@PADRE 100% MAKEDONE E MAMA ILIROALBANEZE 100% !@NON CE NIENTE SANGUE GRECI !@E 100% ILIRIMAKEDONE !@
Ma lui prima volle essere greco, come già voleva esserlo suo padre Filippo e poi volle essere in qualche modo persiano ed in fine volle essere sepolto ala maniera egiziana, evidentemente lui la sua "appartenenza" non la considerava come derivazione da un piccolo gruppo etnico ma di un popolo che lui stesso stava creando con uno sforzo sicretico ben rappresentato dai matrimoni si Susa
Ma per favore. Ma che ne sai del sangue di Alessandro.
Vabbè questa è una cosa che dicono tutti quelli che non hanno mai visto un mappamondo e non hanno ai letto un libro di storia antica.
49:41 😂😂😂😂😂😂😂
Sono felice che il video l’abbia rallegrata.
Mi hai rovinato la soglia dell'attenzione
19:40
Commento interessante ma non si capisce niente per il suo modo di velocizzare le parole. Peccato che nessuno glielo abbia ancora fatto capire. Prendete un Galimberti e vedrete la stratosferica differenza tra i due nel far capire anche ai sordi quello che spiega
Baricco è per pochi... il resto solo noia.