Note a bordo pagina - Teresa Ciabatti, "Sembrava bellezza"

"Tengo molto a una narrazione che non proceda per contrapposizione: per me il vero senso della letteratura è indugiare nello spazio di mezzo."
Ad accoglierci tra le pagine di questo romanzo è una donna, una scrittrice, che dopo essersi sentita ai margini per molti anni ha finalmente conosciuto il successo. Vive un tempo ruggente di riscatto, che cerca di tenersi stretto ma ogni giorno le sfugge un po’ di più. Così la coglie Federica, la più cara amica del liceo, quando dopo trent’anni torna a cercarla. E riporta nel suo presente anche la sorella maggiore Livia, che in seguito a un incidente è rimasta prigioniera nella mente di un’eterna ragazza.
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[@emanuelacomerio5334]

Il libro lo lessi quando era il suo tempo, pero' l'ho recentemente riproposto in lettura come un topic del suo genere. L'autrice che scrive la propria storia, o ci prova, e spera di vendicarsi di compagne di liceo da essa invidiate e che non si ricordarono di lei. Una prospettiva semplice, cosi' comune e tragica. Si vuole 'la piu' bella', dopo trent'anni totalmente scema e sfigurata per incidente d'auto, e l'altra in invidia del cesso a quel tempo, ma divenuta una scrittrice di succeso. La dinamica motivazionale e di desiderio e' molto forte nel libro della Ciabatti, ma muove da una illusoria percezione del proprio individuale passato. Il percepito emozionale la fa da protagonista. E' un tema molto molto comune a mille adolescenti anche quando di eta' ne fanno 60 di anni. Voglio fare un esempio: il fatto di non trovare nessuno dietro in tempi forse eccessivamente idolatrati rispetto ad altri, e' un fatto cosi' comune che neanche si contano le vicende consimili. Addirittura c'e' chi, in retrospettiva, non solo non trovo' nessuno (come nell'urlo di much che rappresenta tali situazioni; ma penso anche a Le notti bianche per esempio), ma che mai nacque. Ecco il caso della mai nata non e' esattamente un caso qualunque. Semplicemente la gente reagisce in modo diverso a situazioni diffuse. Oh fa come la ciabatti, cioe' diventa come la ciabatti, cosi' come la ciabatti scrittrice di successo e di certo futuro. Oppure si ricrea una nuova vita ab origine con una operazione che certo non dara' notorieta' ne' visibilita' ne' profondita' di radici e fondamenta, ma che tuttavia potra' dirsi una nuova vita a tutti gli effetti: con i piedi per terra.

[@emanuelacomerio5334]

Il libro di Teresa Ciabatti candidato allo Strega contiene spunti di grandissima attualitá. Alcuni esempi: il personaggio di livia ha un incidente dopo essere salita in macchina con uno sconosciuto. Il ricorrere del mito di emanuela orlandi. Giusto ieri lamentavo di essere stata avvicinata da attaccabottone irlandese di area gialla per tour in Irlanda: anche il mito di Joyce é un crepuscolare intramontabile. Certo i tour irlandesi sono di piú ampi skyline rispetto ai casi citati dall'attrice (penso ad esempio al libro noir Le ceneri di Angela). Premesso che la mia reazione al trucido figuro é stata forse un tantino violenta, si dovrebbe dare maggiore spazio a questi temi.

[@emanuelacomerio5334]

Io vissi una esperienza piu' pesante della ciabatti. La mia reazione fu una vita ab origine diversa. Io, ad esempio, veramente non ricordi piu' il passato e la vita passata e gli incontri e le frequentazioni. Si e' persa la memoria. E' rimasto solo il trauma e una pesante allergia al passato. In compenso ho tutti i ricordi della nuova vita, di cui ricordo tutto, totalmente tutto. Una vita con interessi particolari, con gusti suoi, con talenti suoi, con un persorso scolaltico suo. E ora tutti i flashbach sono rispetto a questa nuova vita.

[@emanuelacomerio5334]

E di questa nuova vita, io ricordo tutto da subito e dall'inizio: chi sono, come mi chiamo, che viso ho, dove ho lavorato, che laurea ho preso, dove sono andata in vacanza. I flashbach sono anche in questo caso un po' una delusione. L'ultimo flashbach di questa nuova vita e' stato un po' una sofferenza: avevo dietro uno scrittore da scartoffie e fuffe e non mi aveva ne' capita ne' apprezzata: l'edmondo masuzzi. Comunque c'e' il filmato del flash bach che fu per me una enorme sofferenza: esso non mi aveva minimamente capita ne' apprezzata.