io sono basita, ho visto un pò di interviste in cui sostanzialmente si racconta di storie di lavoro illegale senza visto...ragazzi da italiana espatriata, dico che non si lavora in un paese senza permesso di lavoro
In realtà la stragrande maggioranza delle interviste affermano esattamente il contrario, e solo quando si è parlato degli Stati Uniti, in alcuni casi limitati (si contano sulle dita di una mano) c'è stato un inizio "arrangiato". Ad esempio Renato a New York in quanto italo-americano ha potuto lavorare senza problemi; Nicholas è entrato in Florida con visto studentesco (che gli permetteva di lavorare regolarmente part-time e alla fine ha ottenuto la Green Card); Francesco Arcari è arrivato con regolarissimo permesso di lavoro e tutt'ora fa il bartender in maniera al 100% legale con Zuma Miami. Le nostre interviste sono dei racconti delle realtà che si incontrano in giro per il mondo e il nostro scopo è mostrarle per come sono, e sono queste stesse storie a dimostrare che se si vuole si può fare tutto in maniera perfettamente pulita. Poi, se vogliamo bendarci gli occhi e far finta che in Italia non ci sia il lavoro in nero, così come all'estero, allora fai pure, ma per quanto siamo contro questo tipo di pratiche, la tua diventa una banalizzazione della realtà che, di fatto, presenta molte più sfumature di quelle che pretendi di giudicare (evidentemente senza conoscerle a pieno). Se può esserti utile, al seguente link puoi visitare la nostra Guida in cui diamo tutte le indicazioni su come lavorare (legalmente) nei vari paesi esteri: www.corsiperbarman.it/lavoro-barman-estero/
Bravissimo ,intraprendere e coraggioso da ammirare👏
Settimana prossima sarò a Miami porterò la mia esperienza di barman e inizierò quest’avventura 🎉
Fantastico Alessandro! Ti facciamo un super in bocca al lupo, e mi raccomando: facci sapere come andranno le cose tra qualche mese. Siamo curiosi! :)
io sono basita, ho visto un pò di interviste in cui sostanzialmente si racconta di storie di lavoro illegale senza visto...ragazzi da italiana espatriata, dico che non si lavora in un paese senza permesso di lavoro
In realtà la stragrande maggioranza delle interviste affermano esattamente il contrario, e solo quando si è parlato degli Stati Uniti, in alcuni casi limitati (si contano sulle dita di una mano) c'è stato un inizio "arrangiato". Ad esempio Renato a New York in quanto italo-americano ha potuto lavorare senza problemi; Nicholas è entrato in Florida con visto studentesco (che gli permetteva di lavorare regolarmente part-time e alla fine ha ottenuto la Green Card); Francesco Arcari è arrivato con regolarissimo permesso di lavoro e tutt'ora fa il bartender in maniera al 100% legale con Zuma Miami. Le nostre interviste sono dei racconti delle realtà che si incontrano in giro per il mondo e il nostro scopo è mostrarle per come sono, e sono queste stesse storie a dimostrare che se si vuole si può fare tutto in maniera perfettamente pulita. Poi, se vogliamo bendarci gli occhi e far finta che in Italia non ci sia il lavoro in nero, così come all'estero, allora fai pure, ma per quanto siamo contro questo tipo di pratiche, la tua diventa una banalizzazione della realtà che, di fatto, presenta molte più sfumature di quelle che pretendi di giudicare (evidentemente senza conoscerle a pieno).
Se può esserti utile, al seguente link puoi visitare la nostra Guida in cui diamo tutte le indicazioni su come lavorare (legalmente) nei vari paesi esteri: www.corsiperbarman.it/lavoro-barman-estero/