@@MarcoSasso l'inesattezza teologica sta nella frase "Verbum Caro Factum Est, Verbum Panis Factum Est"... il Verbo si fece carne (verbum caro factum est), ma non si fece assolutamente pane... E' solo Gesù che si è fatto Pane (non il Verbo). Quindi la frase "Verbum Panis factum est" è errata per principio teologico. Ci sono due modi per aggirare il problema: 1. abolire definitivamente il canto, perchè così come è nato non è considerato liturgico. Non vale il discorso della licenza poetica o, come sostiene qualcuno, della proprietà "transitiva", perchè non si tratta di matematica. Chi è liturgista (specie, tra i parroci) sa bene che questo canto è da considerarsi non liturgico, se non eretico. 2. L'alternativa migliore (se proprio si vuole continuare ad eseguire il canto) è cantare sempre e comunque "Verbum Caro Factum Est" nel ritornello, per tutte le volte che compare Panis... il canto perde di bellezza (perchè snaturata dal contesto dell'ideazione del canto), ma almeno è considerato liturgico in quella maniera. Credo che la miglior scelta sia abolirlo definitivamente. A volte occorre prestar maggior attenzione a quello che si canta (al testo, specialmente), senza dover scegliere il canto perchè ritenuto bello o d'effetto. Oltretutto il canto è stato eseguito erroneamente (nella cadenza del cantato).
@@fabiolanzi6932 Sbagliare il cantato perchè non lo si è studiato bene è una cosa. E' sufficiente applicare un minimo di studio e buona volontà e correggere i problemi. Ma non è questo il problema. Il problema è il canto stesso, che non rispetta le regole previste dalla Chiesa. Non possiamo fare quello che ci pare solo con la scusa che stiamo cantando a Gesù... anche Gesù osservava le regole ai suoi tempi, quindi non vedo perchè noi non dovremmo seguirle. Si tratta di cantare il giusto nella maniera più giusta possibile (nei limiti di ciascuno di noi).
Ooook grazie mille per le info! Ad ogni modo a noi piace farlo così, non siamo professionisti ma amici a cui piace incontrarsi e cantare pregando insieme. Queste cose preferiamo lasciarle ai trattati di teologia! Buon proseguimento, un saluto.
COMPLIMENTI X LA CORALE E IL CANTO ❤🙏💯
Troppo gentile grazie di cuore e Buon Natale! 🤗
Complimenti,bel canto ed esecuzione.
Grazie mille e Buon Natale!! 🥰
Bravissime,un abbraccio
Grazie mille ☺️
Faccio parte della corale parrocchiale la cantiamo spesso, e proprio come voi....bravi!
Bravi che bello! Noi l’abbiamo sentita ad un matrimonio ed ora la facciamo spesso come canto di comunione…
Il canto non è liturgico. Contiene delle inesattezze teologiche!
Grazie per la segnalazione, dovresti però contingentare questa affermazione, potresti essere più preciso? Quali inesattezze ci sono?
@@MarcoSasso l'inesattezza teologica sta nella frase "Verbum Caro Factum Est, Verbum Panis Factum Est"... il Verbo si fece carne (verbum caro factum est), ma non si fece assolutamente pane... E' solo Gesù che si è fatto Pane (non il Verbo). Quindi la frase "Verbum Panis factum est" è errata per principio teologico. Ci sono due modi per aggirare il problema: 1. abolire definitivamente il canto, perchè così come è nato non è considerato liturgico. Non vale il discorso della licenza poetica o, come sostiene qualcuno, della proprietà "transitiva", perchè non si tratta di matematica. Chi è liturgista (specie, tra i parroci) sa bene che questo canto è da considerarsi non liturgico, se non eretico. 2. L'alternativa migliore (se proprio si vuole continuare ad eseguire il canto) è cantare sempre e comunque "Verbum Caro Factum Est" nel ritornello, per tutte le volte che compare Panis... il canto perde di bellezza (perchè snaturata dal contesto dell'ideazione del canto), ma almeno è considerato liturgico in quella maniera. Credo che la miglior scelta sia abolirlo definitivamente. A volte occorre prestar maggior attenzione a quello che si canta (al testo, specialmente), senza dover scegliere il canto perchè ritenuto bello o d'effetto. Oltretutto il canto è stato eseguito erroneamente (nella cadenza del cantato).
Tutti gli uomini dico genere umano facciamo qualcosa di sbagliato,l importante è offrire il canto e aprire il cuore a Dio in modo semplice
@@fabiolanzi6932 Sbagliare il cantato perchè non lo si è studiato bene è una cosa. E' sufficiente applicare un minimo di studio e buona volontà e correggere i problemi. Ma non è questo il problema. Il problema è il canto stesso, che non rispetta le regole previste dalla Chiesa. Non possiamo fare quello che ci pare solo con la scusa che stiamo cantando a Gesù... anche Gesù osservava le regole ai suoi tempi, quindi non vedo perchè noi non dovremmo seguirle. Si tratta di cantare il giusto nella maniera più giusta possibile (nei limiti di ciascuno di noi).
Ooook grazie mille per le info! Ad ogni modo a noi piace farlo così, non siamo professionisti ma amici a cui piace incontrarsi e cantare pregando insieme. Queste cose preferiamo lasciarle ai trattati di teologia! Buon proseguimento, un saluto.