"Personale è Politico", intervista a Marco Tarquinio

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  • Опубликовано: 14 май 2024
  • “Oggi ho scelto la politica perché siamo su un crinale decisivo della nostra storia di italiani, di europei e di cittadini del mondo, come io mi sento. L'Europa deve saper custodire la speranza e la vita concreta delle persone, altrimenti significherebbe dare forza ai movimenti populisti e aiutare quelli che speculano sulle paure e sulle insicurezze”.
    Marco Tarquinio, candidato nella circoscrizione Centro, si racconta in una intervista a ‘Personale è Politico’, il format del Pd per presentare le candidate e i candidati alle Europee dell’8 e 9 giugno, pubblicata sul sito del Partito democratico.
    “La prima volta che ho votato, per me è stata davvero un'emozione”, racconta Tarquinio parlando del ricordo più bello legato alla politica. “Sono stato fra quelli che hanno potuto votare non appena i diciottenni hanno ricevuto questa possibilità. Sono stati chiamati a questa responsabilità da concittadini, da concittadine. E quello per me resta un momento bellissimo. Per questo ai diciottenni che voteranno la prima volta dice: “Votate forte, ne abbiamo bisogno”.
    “Una delle emozioni più intense che ho vissuto” prosegue raccontando un altro episodio, “è stato quando, vicino a Taranto, poco prima che lasciassi la direzione di Avvenire, una signora mi è corsa dietro, mi ha preso la mano, mi ha detto: ‘le volevo dire grazie perché col lavoro suo, dei suoi colleghi, delle sue colleghe, ci ha fatto sentire meno soli in questi mesi, con quello che speriamo, con quello che sentiamo’”.
    “Un film che ho amato tanto e continuo ad amare è Blade Runner. Racconta il mondo dove il posto degli uomini e delle donne è messo in discussione e l'apparenza ha preso il posto della realtà. Però i sogni ci sono ancora e la possibilità di una lotta per una giustizia, è possibile”.
    Per quanto riguarda le canzoni sono tutte e due “di Francesco De Gregori: La storia, perché dice che cosa dovremmo ricordare e cosa dovremmo sperare e Santa Lucia, una canzone che ha un verso memorabile: ‘Il violino dei poveri, una barca sfondata’, che mi torna in mente ogni volta che ci dicono che il mondo va bene quando la marea cresce e tutte le barche vanno in alto. Bisogna ricordarsi delle barche sfondate”.
    Alla domanda su cosa rappresenti per lui l’Europa, Tarquinio risponde: “È pace. Io dico che l'Europa o è pace o non è. Nasce capovolgendo le ragioni della guerra quando era impossibile, anche solo pensarlo, o è pace o non è, non è niente”, conclude.

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