Parco Nazionale ValGrande - il ritrovamento degli ancoraggi del Ponte Cremonesi

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  • Опубликовано: 19 сен 2024
  • “PUTRELLE IN FERRO CHE TIMIDAMENTE EMERGONO DAL TERRENO, QUASI COME SE FOSSERO DEI “CIPPI” ALLA MEMORIA DI TUTTI I BOSCAIOLI CHE HANNO LAVORATO E SONO CADUTI DURANTE I LAVORI DI DISBOSCAMENTO”.
    E’ ormai il terzo filmato inerente a questo Ponte che vi propongo, ma ora siamo felicemente approdati “Sull’isola che non c’e”(cit. Edoardo Bennato).
    E invece l’ISOLA ESISTE!!! 5 giorni in totale di impegno, frazionati in 3 escursioni, per riuscire nel nostro intento.
    Un ritrovamento che ci ha donato veramente una forte emozione!
    1. Ciò che hanno costruito ( il ponte, ma soprattutto 4km di linea ferroviaria a scartamento ridotto)
    2. Quando lo hanno costruito (c.a. 1920 )
    3. Dove lo hanno costruito (causa la morfologia del terreno, è impossibile ripercorrere dove poggiava l’intera linea)
    4. Ciò che hanno poi smantellato (in pratica tutto)
    5. Ciò che hanno lasciato (in entrambe le sponde, le sole putrelle di fissaggio delle 2 funi portanti del ponte)
    E poi “ARRIVA LUI, BELLO BELLO” (CIT. Federico Martelli), Gianni ed io che con la nostra curiosità e malizia siamo riusciti a trovare la testimonianza di quest’opera ciclopica, che, APPUNTO, non si ferma solo alla realizzazione del ponte ( il ponte è solo la punta dell’iceberg ), ma di tutta la linea della decauville (4 km) che dall’Arca giungeva fino a Orfalecchio!
    Putrelle in ferro che emergono dal terreno, quasi come se fossero dei “cippi” alla memoria di tutti i Boscaioli che hanno lavorato e sono caduti durante i lavori di disboscamento.
    E forse quest’ultima considerazione è la più forte emozione, l’emozione finale, legata a questo nostro ritrovamento.

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