Irene Brigitte - Prio (video ufficiale)

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  • Опубликовано: 8 сен 2024
  • Cos'è che ci fa innamorare? A volte ci illudiamo di saperlo, ma quell'allegria (in siciliano "prio") è frutto di un misterioso gioco di specchi. Come in una danza che ancora non conosciamo, impariamo passi nuovi che - nel bene e nel male - lasciano il segno.
    FB / irenebrigittemusic
    IG / irenebrigittemusic
    Why do we fall in love?
    Sometimes we have the illusion to get it. Nevertheless that joy ("prio" in Sicilian language) is the result of a mysterious game of mirrors. It's like learning an unknown dance that teaches us new steps and leaves us a mark that we’ll never forget.
    CREDITS
    Voce, tastiere, synth, charango: Irene Brigitte
    Batteria: Anselmo Luisi
    Chitarre elettriche: Alessandro Giorgiutti
    Registrazione e produzione: Alessandro Giorgiutti
    Video: Chiara Missaggia
    Danza: Joana Lopes
    Si ringraziano:
    Pedro, Nuno e Lola per l'ospitalità in Casa da Alegria (Porto), Betty e Gianfranco per avermi permesso di dare al brano lo speciale colore del charango, la truccatrice Cecilia Carbonelli per la consulenza a distanza, Sofia Alice e Marco per il confronto e Carolina per il suo vestito rosso.
    Testo:
    Ti mostro il profilo migliore,
    con leggera vanità e senso del pudore,
    quando nessuno promette
    quando nessuno pretende.
    Ti porto di stoffa un fiore
    ma che incredulità per la tua reazione,
    per come quasi sempre
    in quello che si vede
    scorgiamo poco o niente.
    Prova a dire, sai,
    che non capisci
    Prova a dire, sai,
    che non vuoi sentirmi:
    ti mostrerò gli slanci,
    come ai grandi i salti
    sopra i materassi.
    Ti mostrerò i salti
    quelli alti,
    sì i salti, quelli alti.
    Ti penso tra i bordi delle ore,
    con un po' di ingenuità
    di cui l'estate dispone,
    per come restiamo nudi
    quando scopriamo
    di non esser mai cresciuti.
    Prova a dire, sai,
    che sei diverso
    Prova a dire, sai,
    che non è per te:
    ti mostrerò gli slanci,
    come ai grandi i salti
    sopra i materassi.
    Ti mostrerò i salti
    quelli alti,
    sì i salti, quelli lì.
    Mi parlano di te
    i piatti che hai lavato,
    mi parlano di te
    le maglie che hai usato,
    mi parlano di te
    le bici che hai ammaccato,
    i segni ai bracci
    proprio come un attestato.

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