Ciao Alberto, ti faccio i complimenti per come spieghi i vari argomenti, che per uno come me è molto importante (sono duro di capoccia😁😁). Mi sono messo a "creare" musica solo da due/tre anni (ho 57 anni), ma quello che mi affascina di più in questa arte è come "confezionare" un brano per poi renderlo piacevole all'ascolto. E grazie a te sto imparando tante cose.
Ciao, consiglio il clipper ash di acustica audio, l'ultimo aggiornamento. A differenza di altri clipper mantiene il side sempre aperto ,cosa che altri clipper e limiter non fanno. Tendono infatti a stringere un po il side. Poi ash simula il clipping di vari outboard analogici nella conversione a/d, ad esempio lavry gold,bettermaker ed altri...Bel video, ciao!
Molto chiaro ed esaustivo nell'esposizione dei concetti, vorrei proporti un questito: siccome si sa che il Limiter (o Maximizer che sia) in ambito del Mastering può essere davvero dannoso se spinto troppo, come lo vedi l'utilizzo di un doppio Limiter in serie? Ti ringrazio anticipatamente.
Scusa se rispondo alla tua domanda, intromettendomi ...... ho provato una catena di mastering ( consigliata per aver ancora più volume ) con Clipper -Limiter - Clipper - Limiter e ho constatato, almeno per quanto riguarda la mia scarsa esperienza, che è meglio un solo Clipper seguito da un solo Limiter . Ma magari ho sbagliato io qualcosa regolando male la catena "doppia" e comprimendo o "clipperando" in modo inopportuno. Fatto sta che le potenze migliori le ho ottenute con una semplice catena di Clipper e Limiter . Spesso in master metto anche un riverbero ( rigorosamente molto limitato , ma comunque stanza molto grande ).
Ciao, il doppio limiter in serie potrebbe avere degli effetti indesiderati. In linea di massima conviene cercare il recupero di volume a priori ed utilizzare il limiter solo per livellare quei picchi di segnale che dovrebbero essere concettualmente uguali, ma che differiscono per questioni varie. Il limiting, per essere poco udibile, deve avere tempi di rilascio molto rapidi, che portano una distorsione nel segnale. Mettere due limiter in serie accentua questa distorsione (che può essere anche interessante), perciò occorre tenerne conto. I ogni caso non credo che 2 limiter possano far recuperare più volume di uno solo senza pagare in termini di dinamica.
@@APOCALISSEMUSICALE Vedo che il commento è ancora qui. Temevo di averlo cancellato per errore. Aggiungo che mi trovo d'accordo con queste considerazioni.
Nell'esempio del video lo standard clip aggiunge saturazione quando il segnale supera la soglia di intervento una specie di conversione di energia di ampiezza in energia armonica. Una via di mezzo tra clipper e limiter potrebbe essere il fabfilter che ha uno stadio iniziale di soft clipping seguito poi dal limiter? Interessante è l'algoritmo "pro" di standard clip con saturazione a 25 o 50 che dovrebbe emulare il lavry gold.
Ciao, si, quello che scrivi è corretto. Io preferisco il soft clipping perchè la versione hard è un po' troppo hard per me, anche se in effetti il soft aggiunge un po' di saturazione. Del resto anche qualsiasi limiter aggiunge della distorsione armonica in ragione maggiore quanto più sia rapido il suo tempo di rilascio. Per quanto riguarda il Fab, devo studiarlo. Penso che sia molto interessante, anche se trovo che questi comportamenti ibridi siano un po' difficili da tenere sotto controllo. Grazie per il tuo commento molto interessante.
Ho provato anche una catena Clipper-Limiter-Clipper-Limiter (consigliata per aver ancora piu volume ) ma la migliore soluzione sembrerebbe semplicemente un Clipper e 1 Limiter regolati bene. Il volume va cercato nel mix , ma non è facile.
Pongo, qui ,una questione che ritengo collegata al discorso intrapreso . Nei miei mix "amatoriali" ho notato che i suoni ad alta frequenza , pur avendo pochi db di volume , escono fuori molto più forti ,all'udito , rispetto ad una cassa o ad un basso con db molto più elevati. Io , spesso, sopratutto nelle tracce EDM/House/Techno, metto la cassa a -9 db e poi provo a regolare tutto il resto . Il problema è che , ad esempio, se inserisco un pianoforte , questo, con un volume bassissimo ( - 16/-20 db ed anche meno ) ,continua a sentirsi molto bene . Stessa cosa per i piatti, il charleston , i synth saw ecc, ecc ... A volumi bassi / bassissimi , i suoni alti e medio alti si continuano a sentire bene ed escono con un ottima presenza, quindi , personalmente ho la tendenza ad abbassarli. Mentre la cassa e il basso e tutti i suoni con basse frequenze , pur avendo un volume in db molto più alto , rischiano di non uscire così bene per essere protagonisti . Se poi l'audio è quello offerto dagli altoparlanti di un telefonino la cosa si esaspera ulteriormente. E' quindi un bel problema abbassare le medio alte e le alte e poi avere un buon volume del prodotto finale . I LUFS sono molto influenzati dalle medie frequenze sviluppate in un mixaggio. E, personalmente, sono portato ad abbassare tali frequenze , quindi perdita di volume garantita. In sintesi è un bel rompicapo. E spesso il prodotto finale è un compromesso di molti fattori. Se i cellulari suonassero come un impianto ad alta fedeltà forse i compressori sarebbero usati in modo diverso e più soft. Nella classica, ad esempio, la dinamica è troppo fondamentale per essere compressa come in altri generi. La guerra del volume , probabilmente, non finirà mai , essendo il volume un fattore determinante quale impatto "emozionale" . Personalmente cerco di mantenere una certa dinamica a scapito della "potenza" di ascolto. Ma mi rendo conto che i prodotti commerciali ( che spesso non stimo ) picchiano molto forte . Concludo , complimentandoti con te, Alberto, per il tuo lavoro di divulgazione di tali temi e per la chiarezza delle spiegazioni . Mi piacerebbe una tua impressione / spiegazione sulle questioni che ho posto . LIKE !
Ciao, risponderò a breve a questo tuo commento molto interessante. Ma c'è una questione più urgente. Ho cancellato per sbaglio la tua risposta, interessante e a mio avviso corretta, a Luca Bellante sul doppio limiting. Volevo cancellare un mio commento e ho cancellato per errore il tuo. Ti chiederei di ripubblicarlo, perchè era importante e mi scuso per l'errore.
Ciao, rispondo ora al tuo commento perchè è stata una settimana molto intensa in studio e non mi andava di prendere la cosa alla leggera. Diciamo che tutto parte dalla differente sensibilità dell’orecchio alle varie frequenze. In linea di massima, salendo con la frequenza, l’orecchio diventa più sensibile fino a poco prima del limite udibile, per poi calare quasi di colpo. Perciò le questioni sono 2. Prima di tutto come gestire i suoni in media ed alta frequenza ed in secondo luogo, come gestire le basse frequenze. Per il primo problema, in realtà, è più una questione di collocazione. Se devi abbassare molto il tuo fader ti troverai in un range dove l’intervento diventa molto impreciso, per cui potresti instanziare un gain sul canale e porre un -15/-20 db, in modo da avere un volume corretto del suono in medio alte ed una buona manovrabilità del fader. Poi dovresti fare delle considerazioni su cosa fanno ed in quale area di frequenza suonano i vari elementi del mix, cercando di non avere troppi “doppioni”. Per esempio se hai un piano molto intenso a 2500Hz e magari un synth che si attesti sulla stessa zona, puoi pensare di sostituire uno dei due o riscrivere l’accordo con un rivolto differente, in modo che non si sommino. Oppure con un eq puoi cercare di portare il contributo di uno dei due suoni più in alto e l’altro più in basso. Per quanto riguarda i livelli affidati al tuo orecchio e abbassa finché occorre. Un piccolo suggerimento che mi permetto di proporti è di tenere sempre un analizzatore di spettro sul master e, se riscontro importanti irregolarità nella risposta, cerca di capire dove sono i buchi o le eccedenze e prova a rimediare o con la scrittura o con i livelli. Meno buchi ci sono sull’insieme, più il tutto sarà gradevole all’orecchio e facile da spingere come volume. Per quanto riguarda la bassa frequenza farei molta attenzione ai suoni che utilizzi. Se vedi delle fondamentali con poche armoniche è quasi certo che spariranno sugli ascolti più piccoli, tipo il cellulare. In questi casi puoi provare con delle saturazioni, magari in parallelo, dei layer con altri suoni più complessi che possano fornire le armoniche mancanti, anche tenuti più bassi, o con processori psico acustici, tipo il MaxxBass della Waves, che genera armoniche superiori ingannando l’orecchio e facendo percepire dei buoni bassi anche sugli ascolti più piccoli. Per ora spero di aver dato un contributo a risolvere qualche dubbio, o almeno qualche spunto per cominciare una ricerca. Poi, non sarebbe male pensare ad un video sull’argomento. Grazie per i tuoi apprezzamenti e a presto.
@@albertomacerata9285 e' un piacere leggere queste informazioni . Credo che questa risposta dovrò consultarla / studiarla / applicarla molto spesso. Grazie mille ancora . Corro a guardarmi "5 errori da evitare in MIX " .
Li uso anche io e sono fantastici. Però il limiter è un limiter. Il clipper è uno strumento che fa una cosa differente. Conviene disporre sempre di entrambi e poi scegliere caso per caso se usarli entrambi o solo il limiter.
Gran bella spiegazione, veramente chiara e illuminante, grazie.
Iscrizione più che guadagnata, ora recupero tutti gli altri tuoi video!
@@thynature grazie mille. Mi scuso per la lunga assenza, ma presto riprenderò a pubblicare.
Sempre chiaro ed esaustivo. Clap Clap Clap
Grazie davvero Max! Alla prossima!
Ciao Alberto, ti faccio i complimenti per come spieghi i vari argomenti, che per uno come me è molto importante (sono duro di capoccia😁😁). Mi sono messo a "creare" musica solo da due/tre anni (ho 57 anni), ma quello che mi affascina di più in questa arte è come "confezionare" un brano per poi renderlo piacevole all'ascolto. E grazie a te sto imparando tante cose.
Ciao Nello! Il tuo commento mi fa devvero piacere! Sapere di poter essere utile a chi, come te, si cimenta in questo campo, mi rende molto felice.
Complimenti per la chiarezza. Grazie
Sempre grazie maestro!
Grazie a te! Se posso essere utile, mi fa davvero piacere.
Ciao, consiglio il clipper ash di acustica audio, l'ultimo aggiornamento. A differenza di altri clipper mantiene il side sempre aperto ,cosa che altri clipper e limiter non fanno. Tendono infatti a stringere un po il side. Poi ash simula il clipping di vari outboard analogici nella conversione a/d, ad esempio lavry gold,bettermaker ed altri...Bel video, ciao!
Grazie! Ottimo suggerimento è ottimo spunto di riflessione!
@@albertomacerata9285👌!
Grazie. Utilissimo ed interessante. Mi sono iscritto al tuo canale. Contenuti ottimi.-
Grazie Paolo. Gentilissimo. Spero di esserti utile.
❤❤
Molto chiaro ed esaustivo nell'esposizione dei concetti, vorrei proporti un questito: siccome si sa che il Limiter (o Maximizer che sia) in ambito del Mastering può essere davvero dannoso se spinto troppo, come lo vedi l'utilizzo di un doppio Limiter in serie? Ti ringrazio anticipatamente.
Scusa se rispondo alla tua domanda, intromettendomi ...... ho provato una catena di mastering ( consigliata per aver ancora più volume ) con Clipper -Limiter - Clipper - Limiter e ho constatato, almeno per quanto riguarda la mia scarsa esperienza, che è meglio un solo Clipper seguito da un solo Limiter . Ma magari ho sbagliato io qualcosa regolando male la catena "doppia" e comprimendo o "clipperando" in modo inopportuno. Fatto sta che le potenze migliori le ho ottenute con una semplice catena di Clipper e Limiter . Spesso in master metto anche un riverbero ( rigorosamente molto limitato , ma comunque stanza molto grande ).
Ciao, il doppio limiter in serie potrebbe avere degli effetti indesiderati. In linea di massima conviene cercare il recupero di volume a priori ed utilizzare il limiter solo per livellare quei picchi di segnale che dovrebbero essere concettualmente uguali, ma che differiscono per questioni varie. Il limiting, per essere poco udibile, deve avere tempi di rilascio molto rapidi, che portano una distorsione nel segnale. Mettere due limiter in serie accentua questa distorsione (che può essere anche interessante), perciò occorre tenerne conto. I ogni caso non credo che 2 limiter possano far recuperare più volume di uno solo senza pagare in termini di dinamica.
@@APOCALISSEMUSICALE Vedo che il commento è ancora qui. Temevo di averlo cancellato per errore. Aggiungo che mi trovo d'accordo con queste considerazioni.
Nell'esempio del video lo standard clip aggiunge saturazione quando il segnale supera la soglia di intervento una specie di conversione di energia di ampiezza in energia armonica. Una via di mezzo tra clipper e limiter potrebbe essere il fabfilter che ha uno stadio iniziale di soft clipping seguito poi dal limiter? Interessante è l'algoritmo "pro" di standard clip con saturazione a 25 o 50 che dovrebbe emulare il lavry gold.
Ciao, si, quello che scrivi è corretto. Io preferisco il soft clipping perchè la versione hard è un po' troppo hard per me, anche se in effetti il soft aggiunge un po' di saturazione. Del resto anche qualsiasi limiter aggiunge della distorsione armonica in ragione maggiore quanto più sia rapido il suo tempo di rilascio. Per quanto riguarda il Fab, devo studiarlo. Penso che sia molto interessante, anche se trovo che questi comportamenti ibridi siano un po' difficili da tenere sotto controllo. Grazie per il tuo commento molto interessante.
Ho provato anche una catena Clipper-Limiter-Clipper-Limiter (consigliata per aver ancora piu volume ) ma la migliore soluzione sembrerebbe semplicemente un Clipper e 1 Limiter regolati bene. Il volume va cercato nel mix , ma non è facile.
Si, sono d’accordo con le tue conclusioni.
Pongo, qui ,una questione che ritengo collegata al discorso intrapreso . Nei miei mix "amatoriali" ho notato che i suoni ad alta frequenza , pur avendo pochi db di volume , escono fuori molto più forti ,all'udito , rispetto ad una cassa o ad un basso con db molto più elevati. Io , spesso, sopratutto nelle tracce EDM/House/Techno, metto la cassa a -9 db e poi provo a regolare tutto il resto . Il problema è che , ad esempio, se inserisco un pianoforte , questo, con un volume bassissimo ( - 16/-20 db ed anche meno ) ,continua a sentirsi molto bene . Stessa cosa per i piatti, il charleston , i synth saw ecc, ecc ... A volumi bassi / bassissimi , i suoni alti e medio alti si continuano a sentire bene ed escono con un ottima presenza, quindi , personalmente ho la tendenza ad abbassarli. Mentre la cassa e il basso e tutti i suoni con basse frequenze , pur avendo un volume in db molto più alto , rischiano di non uscire così bene per essere protagonisti . Se poi l'audio è quello offerto dagli altoparlanti di un telefonino la cosa si esaspera ulteriormente. E' quindi un bel problema abbassare le medio alte e le alte e poi avere un buon volume del prodotto finale . I LUFS sono molto influenzati dalle medie frequenze sviluppate in un mixaggio. E, personalmente, sono portato ad abbassare tali frequenze , quindi perdita di volume garantita. In sintesi è un bel rompicapo. E spesso il prodotto finale è un compromesso di molti fattori. Se i cellulari suonassero come un impianto ad alta fedeltà forse i compressori sarebbero usati in modo diverso e più soft. Nella classica, ad esempio, la dinamica è troppo fondamentale per essere compressa come in altri generi. La guerra del volume , probabilmente, non finirà mai , essendo il volume un fattore determinante quale impatto "emozionale" . Personalmente cerco di mantenere una certa dinamica a scapito della "potenza" di ascolto. Ma mi rendo conto che i prodotti commerciali ( che spesso non stimo ) picchiano molto forte . Concludo , complimentandoti con te, Alberto, per il tuo lavoro di divulgazione di tali temi e per la chiarezza delle spiegazioni . Mi piacerebbe una tua impressione / spiegazione sulle questioni che ho posto . LIKE !
Ciao, risponderò a breve a questo tuo commento molto interessante. Ma c'è una questione più urgente. Ho cancellato per sbaglio la tua risposta, interessante e a mio avviso corretta, a Luca Bellante sul doppio limiting. Volevo cancellare un mio commento e ho cancellato per errore il tuo. Ti chiederei di ripubblicarlo, perchè era importante e mi scuso per l'errore.
@@albertomacerata9285 Tranquillo , la mia risposta è ancora li :)
Ciao, rispondo ora al tuo commento perchè è stata una settimana molto intensa in studio e non mi andava di prendere la cosa alla leggera.
Diciamo che tutto parte dalla differente sensibilità dell’orecchio alle varie frequenze. In linea di massima, salendo con la frequenza, l’orecchio diventa più sensibile fino a poco prima del limite udibile, per poi calare quasi di colpo.
Perciò le questioni sono 2. Prima di tutto come gestire i suoni in media ed alta frequenza ed in secondo luogo, come gestire le basse frequenze.
Per il primo problema, in realtà, è più una questione di collocazione. Se devi abbassare molto il tuo fader ti troverai in un range dove l’intervento diventa molto impreciso, per cui potresti instanziare un gain sul canale e porre un -15/-20 db, in modo da avere un volume corretto del suono in medio alte ed una buona manovrabilità del fader. Poi dovresti fare delle considerazioni su cosa fanno ed in quale area di frequenza suonano i vari elementi del mix, cercando di non avere troppi “doppioni”. Per esempio se hai un piano molto intenso a 2500Hz e magari un synth che si attesti sulla stessa zona, puoi pensare di sostituire uno dei due o riscrivere l’accordo con un rivolto differente, in modo che non si sommino. Oppure con un eq puoi cercare di portare il contributo di uno dei due suoni più in alto e l’altro più in basso. Per quanto riguarda i livelli affidati al tuo orecchio e abbassa finché occorre. Un piccolo suggerimento che mi permetto di proporti è di tenere sempre un analizzatore di spettro sul master e, se riscontro importanti irregolarità nella risposta, cerca di capire dove sono i buchi o le eccedenze e prova a rimediare o con la scrittura o con i livelli.
Meno buchi ci sono sull’insieme, più il tutto sarà gradevole all’orecchio e facile da spingere come volume.
Per quanto riguarda la bassa frequenza farei molta attenzione ai suoni che utilizzi. Se vedi delle fondamentali con poche armoniche è quasi certo che spariranno sugli ascolti più piccoli, tipo il cellulare. In questi casi puoi provare con delle saturazioni, magari in parallelo, dei layer con altri suoni più complessi che possano fornire le armoniche mancanti, anche tenuti più bassi, o con processori psico acustici, tipo il MaxxBass della Waves, che genera armoniche superiori ingannando l’orecchio e facendo percepire dei buoni bassi anche sugli ascolti più piccoli.
Per ora spero di aver dato un contributo a risolvere qualche dubbio, o almeno qualche spunto per cominciare una ricerca. Poi, non sarebbe male pensare ad un video sull’argomento. Grazie per i tuoi apprezzamenti e a presto.
@@albertomacerata9285 e' un piacere leggere queste informazioni . Credo che questa risposta dovrò consultarla / studiarla / applicarla molto spesso. Grazie mille ancora . Corro a guardarmi "5 errori da evitare in MIX " .
Grazie! Sei super gentile!
Oxford Inflator Native + Oxford Limiter Native e ti passa la"paura".
Li uso anche io e sono fantastici. Però il limiter è un limiter. Il clipper è uno strumento che fa una cosa differente. Conviene disporre sempre di entrambi e poi scegliere caso per caso se usarli entrambi o solo il limiter.
Ripeto quello che ho detto l'ultima volta: si deve partire con i suoni registrati in modo perfetto! Tutto il resto....
@@albertomacerata9285
Non credo che Alan Parsons, in "Dark side of the moon" abbia usato il clipper!@@albertomacerata9285
CHIARISSIMO
@@giovannitorraco9693 grazie mille!