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  • @mariasalzano3852
    @mariasalzano3852 3 месяца назад

    Grande onore a Giacomo Matteotti, le cui idee non moriranno mai!!! Racconterò ai miei nipotini la storia di questo uomo giusto e coraggioso ❤

  • @CENTOCIRULI
    @CENTOCIRULI 2 месяца назад

    Duole davvero, sul piano culturale, storiografico oltreché umano, ascoltare da parte di tante menti brillanti e "preparate", una versione delle vicende storiche di quel periodo, ferma praticamente all' epoca in cui quei fatti accaddero. Matteotti non fu "vittima del fascismo", bensì di intrighi politici legati all' approvigionamento energetico, in particolar modo quello petrolifero, nei quali intrighi erano coinvolti anche alcuni gerarchi del regime, ma si tratta di aspetti complessi che vanno spiegati nel dettaglio per individuare con precisione chi furono i veri responsabili e i veri colpevoli di ciò che accadde: come in tutte le vicende importanti e complesse della storia, accade che ci furono personaggi del regime, compresi quelli della squadra che lo prelevò e uno di loro che lo uccise in modo del tutto "improvvisato" (non è questa la sede per i più piccoli dettagli), che conoscevano la vera finalità di quel delitto, il Re in primis, e chi invece agì convinto che il mandante di quel delitto fosse stato il capo di governo per sbarazzarsi di un oppositore scomodo. Niente affatto, i fatti ci raccontano il perfetto contrario. Il capo di governo aveva espresso la volontà di invitare i suoi compagni socialisti di un tempo a far parte del suo governo, in modo particolare Turati e D'Aragona: di questo importante fatto abbiamo la testimonianza sia di Giunta , sia di Carlo Silvestri. Si riporta sempre in modo tendenzioso il solo discorso fatto da Matteotti in Parlamento il 30 maggio, ma sempre e puntualmente si omette di riferire quello fatto da Mussolini il 7 giugno, quando cioè, il delitto era in piena fase di progettazione, il capo di governo pronunciò un discorso che era un appello alla collaborazione rivolto proprio ai socialisti: anche su questo punto, Matteo, figlio di Giacomo, durante l' intervista che a breve citerò, è assai chiaro quando dice che fu per tale ragione che (testuale) "l'attacco fattogli da mio padre pochi giorni prima fece infuriare il duce". Sul fatto che Mussolini sia stato il mandante non esistono prove: esistono, al contrario, una lunga serie di ragioni dalle quali si evince in modo chiaro e incontrovertibile, come Mussolini non aveva alcun interesse a far uccidere Matteotti. In questo copiosissimo, quotidiano, martellante fino al parossisistico, pullulare di convegni, discussioni e consessi dedicati a tale argomento, mai, sottolineo mai, si sente citare la importantissima, direi dirimente testimonianza offerta da un' intervista rilasciata nel 1985 dai figli del deputato socialista rimasto ucciso, Carlo e Matteo, i quali, insieme a Pietro Amendola (figlio di Giovanni), al giornalista Marcello Staglieno, pronunciarono le seguenti parole (testuale): "Dietro la morte di mio padre (è Matteo a parlare) c'era il Re: fu uno sporco affare di petrolio". Ovviamente su quel delitto, come su tutte le vicende occorse nel periodo storico che va almeno dal 1914 al 1947, gli aspetti sono molto più complessi e impossibili da sintetizzare in poche righe di un social, ma appare in tutta la sua più triste evidenza, l'atteggiamento di totale chiusura al confronto e verso una lettura di quelle complesse vicende, palesata da un racconto privo e privato dei suoi risvolti più importanti, riportati alla luce da nuova e copiosa messe di documenti che vengono puntualmente ignorati per dar spazio e ossequio alla versione della storia meglio conosciuta come "vulgata" o "ufficiale".

  • @mariasalzano3852
    @mariasalzano3852 3 месяца назад

    Mi piacerebbe avere questo libro.Dove posso trovarlo? Grazie