Il mio paese si trova in prossimità della zona nella quale di sarebbe trovato il lago Gerundo. Il sito viene identificato con una vasta conca nei pressi di Corneliano Bertario, che, in effetti, appare prodotta proprio da un lago. I canali che avrebbero drenato il lago Gerundo esistono tutt’ora. Il più importante sarebbe il Muzza, e gran parte dei lavori sarebbero stati compiuti dai monaci cistercensi. Nella zona in cui ci sarebbe stato il lago Gerundo sono stati ritrovati resti di piroghe. Uno storico del mio paese, Rodano, ha raccolto molte notizie interessanti in un suo libro.
Pur non essendo lombardo, questa storia la conoscevo già prima di vedere il video. L'ho conosciuta grazie ad un fumetto intitolato "Il mistero del lago". E per chi se lo domandasse. No, non è un fumetto regionale disponibile solo in Lombardia, è un fumetto bonelli (cioè della stessa casa editrice di Tex, Dylan Dog e compagnia cantante). Il fumetto (senza fare spoiler) è una decostruzione dell'impresa di Uberto Visconti per uccidere il drago. Sebbene sia un'ovvietà l'origine folkloristica, la rappresentazione grafica è molto Fantasy (per non dire anacronistica), perciò per chi fosse interessato: non aspettatevi un'estetica alla Robert Eggers (il regista di The VVitch e di The Lighthouse), perciò un racconto di fantasia (horror) con una ricerca storica minuziosa
Bella storia, dalle mie parti c'è una leggenda simile che riguarda il corso del Piave. I vecchi raccontano che scendendo dal Cadore si dirigesse verso Vittorio Veneto attraverso la valle Lapisina, una frana avrebbe interrotto il corso formando il lago di Santa Croce e costringendo il Piave ad aprirsi la via verso Belluno. Non si sa in che epoca sarebbe accaduto e dal punto di vista geologico è difficile da spiegare ma in molti sono convinti che sia vero. Ad arricchire la storia si dice che sia stata Santa Augusta a scatenare la frana dall'alto del suo santuario per punire il fiume della sua superbia.
Chi percorre a piedi o in bici il tratto dell'Ecomuseo di Leonardo creato sulla sponda ovest dell'Adda, nei pressi di Vaprio d'Adda, può ammirare una scultura in legno di Tarantasio.
Ecco ottimo suggerimento. tra Brivio (LC) e Vaprio ci sono moltissime opere idrauliche tra le quali di "pensata" Leonardesca. Purtroppo nei nella zona di Paderno d'Adda le conche di navigazione sono abbandonate e il "naviglio" non è mantenuto. Poi ci sono il ponte San Michele e le centrali Idroelettriche di inizio '900
Nel medioevo avevano trovato un vecchio osso di balena lì (probabilmente preistorico) e pensavano fosse dell'ipotetico drago, nella biblioteca di Lodi si trova ancora
Un lago ha un accumulo di sedimenti nel fondo, con cui si puo determinare da quanti anni esiste. Con un carotaggio si possono cercare questi sedimenti, per scoprire se esisteva un lago in una zona.
mmmmmm......forse... ma a u massimo poteva esse nu laghetto paludoso...non credo che ci fosse sotto milan nu lago talimt grosso che vien chiamato mare..
Io credo nel "lago Gerundo"; il problema è nella concezione moderna di lago e nell'idea che abbiamo noi oggi della pianura padana. Quando oggi pensiamo a "lago" (specie in Italia settentrionale) pensiamo a com'è oggi il lago Maggiore o il lago di Garda: uno specchio d'acqua libero, con le sponde regolate dall'attività antropica. Invece ritengo che, mille o più anni fa, era normale trovare nella pianura padana vaste aree alluvionali, paludose, occupate da erbacce e canneti, inadatte all'agricoltura, anche perché periodicamente allagate durante la stagione delle piogge. L'idea che abbiamo oggi del paesaggio padano non corrisponde alla situazione medioevale, o peggio antica. Per me è stato illuminante "Paesaggio e architettura delle regioni padano-alpine dalle origini alla fine del primo millennio" di Oneto, che fa una cavalcata del paesaggio dal 2000 ac al 1000 dc, e sottolinea l'importanza dei fiumi, delle aree pedemontane e della collocazioni delle zone centuriate in età romana. Per citare altri esempi: l'invulnerabilità di Mantova perché "protetta da laghi" (se oggi si va a Mantova si fatica a credere alla cosa); oppure è Pavia "protetta dalle paludi" (nell'alto medioevo) di cui oggi non c'è traccia. Penso che con un po di ricerca e curiosità ci si potrebbe sorprendere da com'era il paesaggio attorno a noi anche solo 200 anni fa.
Bravo esattamente vedi la cultura palafitticola di Golasecca o i laghi di Mantova. Nel medioevo e ancora prima in età preromana la pianura del Grande Fiume era quella che Vassalli descrive mirabilmente nel suo ultimo libro intitolato appunto Terre selvagge. Enormi foreste 🌳 faggete laghi fiumi paludi e probabilmente il mare Gerundo
Grandissimo! Giusto e molto acuto e accurato commento, come pure quello dell commentatore Gigi Einaudi. Bravi entrambi! Libri da voi suggeriti senz'altro da leggere.
Concordo con te, solo non capisco una cosa: perché pare difficile immaginarsi Mantova come inespugnabile per via dei laghi? La maggior parte di essi esiste ancora oggi, da campo Canoa anche a me dà sempre il senso di città imprendibile, oltre che "delle meraviglie" per uno Skyline che all'epoca doveva essere impressionante nella sua maestosità. Ma l'unica zona collegata direttamente alla terraferma è palesemente opera dell'uomo: a sud di Palazzo Te, verso la tangenziale, c'è una zona che ha una chiara tendenza paludosa chiamata "ex lago Paiolo", che era appunto il quarto lago che chiudeva la città rendendola un'isola inespugnabile. Oggi ci sono molti alberi, tipico delle zone scarsamente produttive e un po' paludose, come quei terreni in secca inclusi nell'argine dei fiumi dove, quando piove molto, i fiumi più grandi straripano.
I laghi di mantova sono un esempio di queste possibilità fatti ancora oggi di paludi e anfratti frastagliata che ne ricalcano la storia del gerundio. Come sempre bravo e chiaro nel raccontare la storia. Grazie
La mia città Mantova è così praticamente e neppure molto distante,il fiume mincio forma 4 laghi che circondano la città poi uno è stato bonificato e nelle piene del po il territorio diventa lago e palude,non escludo che in passato ci sia stato qualcosa del genere,sicuramente non è un mito ma realtà
Io sono di Milano, con origini sul lago di Lugano quindi nella direzione opposta. La storia del lago Gerundo l'ho appresa dal web solo pochi anni fa. L'idrologia padana è molto interessante, in parte perché nei tempi più remoti ha risentito delle vicende geologiche e glaciali, in parte perché in tempi più recenti romani, poi monaci e poi gli ingegneri ottocenteschi si sono divertiti tantissimo a deviare fiumi, canalizzare eccetera. Ritrovare il bandolo della matassa non è facile, anche perché gli storici romani tendevano a riassumere molte cose in modo semi-leggendario e quelli medievali erano più attenti a raccontare cosa facevano i vari duchi che a documentare le opere idrauliche. Si arriva a capire qualcosa solo attraverso piccole menzioni. Penso comunque che il lago Gerundo, inteso come grande area semipaludosa, fosse molto probabile. l'Adda, il Brembo e il Serio non regolamentati dovevano essere fiumi molto propensi all'esondazione. Tra l'altro il Serio raggiungeva l'Adda a Pizzighettone, molto più a sud della foce attuale. Questa pillola mi è piaciuta molto, andrò anche a cercare i testi citati nei commenti che mi sembrano molto interessanti. Ringrazio tutti.
Non mi sorprenderebbe se nessuno abbia mai fatto menzione del lago perché ritenuta una cosa scontata da sapere. Fa riflettere come cose molto rilevanti ed apparentemente statiche possano essere totalmente dimenticate con una semplicità disarmante per poi sparire dalla storia (od essere relegate a "leggenda orale senza fondamento")
Dal momento che vivo in una zona dove si dice anticamente c'era il lago Gerundo,penso che ci sia stato quanto meno una zona acquitrinosa. Comunque non ho mai creduto al drago Tarantasio. In ogni caso sono contento che tu abbia raccontato questa storia che è molto popolare dalle mie parti. Grazie.
A pochi km da casa mia qui in Bergamasca , c'è una valle chiamata Valle fredda io ho trovato dei fossili che internamente sembrano conchiglie ‼️ Non so quanti milioni di anni possono avere però che bello averli ‼️
Una vasta area paludosa che per periodi più o meno lunghi restava sommersa non è poi così improbabile. Un lago vero e proprio di quelle dimensioni ... mha.
ALTRO CHE MENO INTERESSANTI....FORSE FORSE PIÙ INTERESSANTI.ANCHE STA VOLTA BEL LAVORO....PENSARE CHE HO TUTTO IL TUO CANALE DA GUARDARE(a parte una decina di video).😉👍🏿
Ciao Heikudo, da buon cremasco conosco bene la storia del lago Gerundo e del suo abitante serpentiforme. Ti posso dire che, sebbene lo status di lago e le sue dimensioni non abbiano conferme, l'esistenza di una o più paludi è confermata. Fuori da Crema, fino all'epoca napoleonica è sopravvissuto un rimasuglio di quella che era la palude chiamato il "Moso". Oggi è un piccolo parco naturale sovracomunale
Complimenti per la pillola. Personalmente ho sempre pensato fosse un terreno paludoso. Bella l'immagine di una delle sculture di una delle porte del duomo. C'è anche un'altra leggenda sul simbolo dei Visconti e che reputo la più affascinante. La leggenda dice che il simbolo sia stato raccolto in terra Santa da un mercenario al servizio dei mori e proveniente dall'estremo oriente. Quindi sarebbe qualcosa tipo un dragone cinese.
L'equivoco è sul termine "mare" Gerundo. "Mare" qui significa palude, non mare. Gli indoeuropei, terragni, non avevano un termine nativo per i più grandi corpi d'acqua. Probabilmente il Gerundo era una costellazione di paludi e zone più o meno drenate a seconda delle epoche, coltivate in epoca romna, in buona parte abbandonate nell'alto medioevo in epoca di sconvolgimenti climatici e idrografici in val Padana (ben noti, peraltro) e recuperato a partire dal Mille.
A Caravaggio (BG) avevano trovato sepolti numerosi paletti di ancoraggio, ed i resti di un piccolo molo. Sembra che la bonifica delle paludi circostanti sia avvenuta ad opera dei monaci del santuario (dopo il 1500).
L'ipotesi più probabile, magari in alcuni anni e condizioni stagionali diventava davvero un lago, questo giustificherebbe pure la disposizione dei paesi. Se ci pensi bene pure il drago che esce e mangia le persone, sembra la rappresentazione di ricorrenti esondazioni, magari la mitizzazione di un opera di bonifica di una palude molto grande, che si trasformava in un lago o esondazione quando pioveva molto forte. Alle volte le leggende hanno un fondo di verità
Ciao!!! Interessante pillola, che suscita non poca curiosità. E' la seconda volta che ne sento parlare, la prima su un fumetto della Bonelli (Le Storie n.75) che legava, a fine storia, i Visconti al Drago del lago Gerundo, ma con un retroscena non onorevole... Vabbè giusto pour parler, è venerdì! Buona serata!!!
Non so se conosci la storia del fiume Chiani(Clanis)e della Val di Chiana.In epoca etrusca e romana scorreva da nord verso sud.Bloccato da una diga attorno al primo,secondo secolo della nostra era e successivamente ribloccato nel medio evo all'altezza di Ficulle da una diga chiamata il "muro grosso"trasformo'la Val di Chiana in un lago che sopratutto d'estate diveniva palude spargendo malaria a piene mani.Leonardo da Vinci fu incaricato di studiarne la bonifica e grazie a lui abbiamo un disegno di questo lago,bellissimo cosa che non stupisce visto l'autore.In Val di Chiana scaricavano anche le acque del Trasimeno,ma questo trascinare del lago fu già regolato in epoca romana,a partire dal terzo ,secondo secolo prima di Cristo e sempre in Val di Chiana scaricavano parte delle acque che oggi finiscono in Arno.Per farla breve un tempo una parte delle acque dell'Arno e del Trasimeno,oltre il fiume Chiani finivano nel Tevere.Se la deviazione del ramo dell'Arno sia stata opera degli Etruschi o un fatto naturale non è noto.Ma per il Trasimeno è storico che furono i Romani e le opere sono ancora in essere,sia pur parzialmente.Oggi esistono il fiume Chiani che scorre da Chiusi verso sud e fa parte del sistema idrografico del Tevere e il canale maestro della Chiana che nasce dal lago di Montepulciano e sfocia in Arno e che serve e servì alla bonifica del lago.Il Chiani al tempo degli Etruschi era navigabile ed era una via di comunicazione importante tra Arezzo e Chiusi.Un tempo il lago di Chiusi era più basso del lago di Montepulciano sul livello del mare,oggi è il contrario.Conoscendo questi accadimenti è chiaro che tutto può essere possibile,che questo lago di cui hai narrato esistesse in epoca pre romana e che successivamente sia stato bonificato e poi sia ricomparso nel medio evo.E 'un problema che puo'essere risolto solo con fotografie satellitari a raggi x.Personalmente penso che bisognerebbe fare una pubblica sottoscrizione per spedirne su uno che mappi tutto il territorio italiano.Ne scopriremo davvero delle belle.Naturalmente complimenti per la pillola,interessantissima come sempre.
Io abito in uno dei luoghi vicini alle zone citate facenti parte del leggendario lago Gerundo. I nomi di alcuni paesi ( siamo nella zona dell'Isola fra Adda e Brembo) , sembrerebbero confermare in qualche modo la leggenda, Medolago ( metà. medio lago) Filago ( fine lago) , e acque stagnanti e salse , Solza ( il Santo patrono del paese è S. Giorgio) tutto il territorio è interessato da grandi depositi di ghiaia e argille! Almeno queste erano le storie, raccontate dai nostri vecchi, che naturalmente , non avevano modo di fare ricerche storiche, raffinate !
@@marcosignorelli4817 Scusa ma esiste un'altra interpretazione dell'etimo. Secondo il Bortolo Belotti. Calusco d’Adda (Calösch): Isola Bergamasca. Da callusculus, “sentierino”, da un tema indoeuropeo *kal (lo stesso di calle, vedi sopra). La specifica è ovvia. Per il resto concordo i " brugher " tra Baccanello e i " mortch" di Terno, e a Solza lo scomparso stagno di acqua salsa "Osobel ". Sicuramente questi erano appartenenti se non a un lago ( Gerundo?) almeno a una serie di acquitrini che si estendevano su tutto il territorio dell'Isola . Buona giornata
C'e' da dire che paesi il cui nome termina in "ago" ce ne sono a decine nella zona, ma non derivano dalla parola lago ma hanno una derivazione forse celtica
@@gianantonioarzuffi5078 Altri paesi della zona terminano un "usco" (oltre a Calusco ci sono Bellusco, Cernusco...), poco probabile che derivino tutti il nome da diminutivi alla latina e non da qualche antica parola legata al tipo di territorio. Forse (mia supposizione) hanno significato comune a quelli che terminano in "asco" che sono di origine ligure
Si bello che hai parlato di questa cosa che in parte è dimenticata. Se ne parla anche nel periodo dei comuni quando il Barbarossa distrusse Milano e alcuni comuni alleati, sembra che Crema proprio per il Gerundo che la proteggeva fosse non facilmente attaccabile, solo che un traditore informò il Barbarossa quale percorso fare per poter attaccare la città, quindi anche questo porta al fatto dell'esistenza del Gerundo. Poi per l' esistenza del biscione sullo stemma di Milano, tempo fa stavo osservando le formelle sulle porte del duomo di Milano e ho avuto modo di vedere un cavaliere crociato che colpiva mortalmente un cavaliere musulmano il quale sullo scudo aveva l'emblema di un biscione. Quindi come in un fumetto ho dedotto che uno dei visconti abbia partecipato alle crociate, ed avendo sconfitto e ucciso un cavaliere arabo si sia poi impossessato dei simboli della sua casata come era in uso nell'antichità e l'abbia poi fatto mettere sull' emblema del casato visconteo. Questa è una mia deduzione che potrebbe anche essere errata ovviamente, però ci tenevo a dirvela. Saluti grazie per i bei ed interessanti video che mandi.
Affascinante! E visto e l' abuso delle acque mi sembra verosimile che dove si trova una depressione esista o possa essere esistito un lago. Un caso simile esiste anche nella bergamasca, guardate qua a pagina 17 : www.giornaledellisola.it/IsolaneiSecoliRG.pdf
E possibile che il lago è esistito ed anche possibile che vivevano nelle palafitte, come nel sito della lagozza in sito di Besnate, risalente al 2.800 a. C andate a vedere e molto interessante. Cmq Ogni leggenda ha sempre un fondo di verità
Bellissima la storia di Gerundlockness....Ci vogliono: dame e cavalieri, visto che il drago l'abbiamo.... Sir Heikudo.....ti nominiamo cavaliere della biblioteca di Alessandria (io faccio zia Morgana 🤣😂🤣😂)....
ĽItalia è piena di zone paludose o che lo furono in tempi andati, a cominciare dalla Piana del Fucino fino al Padule di Fucecchio che è la più estesa palude interna italiana, quindi niente di strano se anche in Lombardia ci fosse stato un lago poi progressivamente interrato.
@@orsociondolone1237 Anche qui in Sardegna abbiamo zone paludose, tutt'oggi (nella zona di Oristano). È un'area pregiata, dove c'è Cabras con i suoi stagni e le peschiere; si produce un'eccezionale bottarga di muggine. La Sardegna invece non ha laghi naturali, sono tutti artificiali, creati per debellare la cronica carenza d'acqua che ci affligge....Purtroppo non abbiamo nemmeno i draghi....🤣😂🤣😂🤣 A proposito, bisogna farti cavaliere, carissimo Orso....I maghi li abbiamo, io zia Morgana, ed anche nipote Davide Merlino. Che ne dici di fare Parsifal?
POSSIBILISSIMO, VISTO IL CORSO DELL' ADDA e se guardate bene con Google, anche l'orografia del territorio. Naturalmente più che un lago profondo un insieme di paludi, corsi d'acqua e zone asciutte....
Complimenti per il video! Per caso, studiando la storia del Biscione - ho scritto un lungo articolo, "Come nasce il Biscione di Milano? Settecento anni di ipotesi", si trova in Google, non mi permetto di linkarlo -, mi ero già scontrato con "il grande lago" e il suo drago. Grazie per ricordarmelo 😊.
CIAO,per quanto riguarda il drago del lago Gerundo, penso che si trattasse di un coccodrillo, tipico animale di ambienti paludosi ma non tipico animale abitante nella pianura padana. A conferma delle mie ipotesi posso citare il coccodrillo imbalsamato e appeso alla volta della navata centrale del Santuario della Beata Vergine delle Grazie fuori Curtatone a 10 km da Mantova , sul fiume Mincio,anche quella una zona in passato paludosa . Questo coccodrillo è esposto da secoli nel santuario sopracitato e fu ritrovato e cacciato negli acquitrini intorno a Mantova. Questa particolare situazione mi fa pensare che anche nella distesa paludosa del Lago Gerundo potessero essere presenti in passato alligatori o coccodrilli, facilmente idealizzati come draghi . Da qui la leggenda del drago Tarantasio nel lago Gerundo......................
Al paese di mia madre durante la seconda guerra mondiale si fermò una colonna di tedeschi in ritirata verso la germania...si racconta come l'ufficiale si fosse rivolto ai pochi paesani anziani presenti per chiedere che lago fosse quello che vedevano circondare le case del piccolo villaggio...erano le risaie vercellesi, in quel momento allagate....questi con la cartina in mano non capivano, pensavano fossero arrivati probabilmente a Viverone o altro...ehehe
Credo non c'entri nulla. Tuttavia, sarebbe interessante se tu ci accennassi qualcosa in merito. Potrebbe diventare lo spunto per un diverso, futuro, video d'analisi d'un'altra leggenda.
Attualmento io vivo a Ponte San Pietro in provincia di Bergamo e so che questo comune come altri tra i fiumi Adda e Brembo sono accomunati come i comuni dell'Isola, inoltre voglio ricordare i nomi di 2 comuni Medolago (metà lago) e Filago (fine del lago). Da quest'ultimo mi viene in mente alcune storie su ritrovamenti di monete, che dicevano i vecchi negli anni '70 '80 fossero romane. Il paese in questione è Madone, paese confinante con Filago. Di questi ritrovamenti persone del paese si sono interessati e sembra abbiano scoperto che in zona ai tempi di Roma (o forse successivi) vi era un posto simile a dogana o dazio e le monete trovate dai contadini alla fine dell'800 inizi '900, quando terreni adibiti a pascolo sono stati tresformati in coltivati, non posso dire con certezza, contenuti in sacchetti o piccole scatole, erano piccola tesoretti dei soldati che controllavano il posto di blocco e che erano stati nascosti. Per un qualsiasi motivo, forse dimenticata la località o improvvisi spostamenti, non erano stati recuperati. Purtoppo la maggior parte di queste monete, che erano di rame, i contadini le le avevano utilizzate per fare il verderame, una piccola parte invece probabilmete è finita in mani private e se ne è persa traccia. Questa volta ho riletto e spero di aver corretto tutti gli eventuali errori di ortografia. Congratulazioni per le interessanti Pillole di Storia.
bellissima storia raccontata magistralmente, non ne ero a conoscenza. ascoltandoti ho pensato che forse il lago o palude che dir si voglia possa essere stato a carattere stagionale, tipo il Tonle sap in Cambogia che aumenta durante le piene del Mekong e mi metto nel novero di coloro che credono che qualcosa deve esserci stato altrimenti le leggende non avrebbero potuto esistere. Chissà .ciao
Interessante ipotesi. Possibilissimo. E questo spiegherebbe meglio (zanzare e malaria non basterebbero) l'aura di maledizione (incarnata come ipostasi nel drago) che fu costruita attorno al lago/palude. Forse le piene / le esondazioni ricorrenti non erano così annuali e automaticamente prevedibili come quelle del Nilo, e allora forse giungevano a volte inaspettate a devastare coltivi e peschiere (e villaggi di capanne) ancora non sfruttati stagionalmente appieno (insostituibili risorse annuali per molti), donde chissà che lamenti, bestemmie e maledizioni...
Riguardo al biscione dei Visconti, vedere Michel Pastoureau, Medioevo simbolico, Biblioteca Universale Laterza, 2007, p. 361, nota nº 39, che dà una doppia ipotetica interpretazione
ad esempio qui a pisa una leggenda narra che in uno dei piani più alti del battistero fosse conservato un esemplare di drago imbalzamato ma che dopo lo scoppio della granata che danneggiò in parte il battistero durante la seconda guerra mondiale quest'ultimo sia scomparso misteriosamente.
Potrebbe benissimo essere esistito, un simile aggeggio imbalsamato (o impagliato?) così. Non che fosse stato un vero drago, ovviamente, ma un "fake" creato assemblando pezzi d'animali diversi (ad esempio, le ali - spiumate preventivamente - poteva averle fornite un avvoltoio, o un grifone, o un'aquila, o un fenicottero). Spesso, per evidenti scopi propagandistici tesi a magnificare l'utilità della propria azione e della propria presenza con diritti sulle terre, simili sceneggiate le imbastivano, a beneficio del popolino, monasteri e/o feudatari impegnati nelle bonifiche.
Bravo ! Storia sconosciuta al 99,90% degli italiani. Bisogna che andiamo alle radici per capire chi siamo e perché non possiamo essere omologati secondo quanto vorrebbero i talebani della globalizzazione.
Ciao. Io abito a Canzo, in provincia di Como. Quello che caratterizza il nostro territorio sono le montagne e proprio tra queste spiccano due piccole cime, i cosiddetti "i corni di Canzo", meta molto frequentata sia per la palestra di roccia, sua x i percorsi facili di trekking. Altresi sempre dal panorama si stagliano sia le Grigne, che il Resegone (anche raffigurato alke spalle delka Gioconda di Leonardo). Ecco, c'è una leggenda che narra che durante un litigio tra Dio e il diavolo, quest'ultimo ebbe la peggio e cadde. Da qui che i corni sarebbero stati sulla testa del diavolo, il Resegone i suoi denti e la Brianza, che è x lo più pianeggiante, la sagoma del suo corpo. Spero di averti incuriosito. Buona continuazione
Credo che con "corno" si indichi un monte a forma vagamente piramidale. Nell'Italia del Nord di monte corni ce ne sono parecchi (come in Svizzera molte montagne hanno nel nome il suffisso "horn", letteralmente "corno"). Anche il cognome Corna, abbastanza diffuso in provincia di Bergamo e Brescia, sembra essere in relazione al significato di monte piu' che a vecchie storie di corna
L'ipotesi della presenza in epoca storia delle anguille mi piace. in una zona paludosa così tanto inserita verso l'interno doveva essere un qualcosa di particolare vedere questi grossi serpenti d'acqua, dico serpenti perche all'epoca non c'era tanta distinzione scientifica. e tra l'altro sono animali del mare, quindi punto a favore loro. Altra cosa, una famiglia nobile di anguillara che volesse migliorare la propria reputazione avrebbe ragione di ritenere che la confusiine tra anguille, serpenti e draghi potesse giovare a loro e quindi anche il passo da anguilla a drago è breve e poteva essere aiutato da uno stemma. Grazie mille è già la terza volta che ascolto questo video
Caro Gioele, da qualche tempo ti ascolto e mi piacciono molto le tue pillole di storia e il tuo stile. Complimenti. Oggi però ti vorrei rimarcare quella che personalmente credo sia una mancanza piuttosto grave sullo studio e divulgazione della storia di un territorio. È vero che hai citato inizialmente i paleontologi (sarebbe stato meglio citare anche i geologi, ma questo è un dettaglio trascurabile, o meglio sempre trascurato) e le scoperte geologiche circa quella che definisci epoca antica (Pliocene, tra le più recenti epoche geologiche - vedi te i punti di vista). Ma nella tua narrazione del territorio manca quello che in genere è dirimente: la Geologia. Anche se è vero che l’area che tu descrivi attualmente è fortemente antropizzata, i sedimenti di un antico lago possono essere riconosciuti proprio dai geologi. Queste figure di scienziati in definitiva sono anch’essi degli “storici” che, a differenza di coloro che studiano l’ultimo minuto di ciò che sta avvenendo sulla nostra Terra, riescono a leggere le pagine, a volte strappate, dei sedimenti e delle forme, le geomorfologie. Anche qui uno studio geologico e geomorfologica attento creo possa dirimere una volta per tutte la questione. Tempo fa ho fatto uno studio simile, chiamato da archeologi, sull’ evoluzione del territorio di Sena Gallica, Senigallia la città dove sono cresciuto. Grazie a tutti i dati geologici e geotecnici, alle osservazione sugli scavi, alle fonti storiche, abbiamo ricostruito la storia di quel territorio e i rapporti con le sue acque (fiumi, canali, mare) che ancora oggi crea problemi (ahimè è cronaca anche recente) all’essere che crede di essere al centro dell’Universo. Come avrai capito sono un geologo, innamorato della mia materia come te della storia, e mi ritrovo sempre più spesso a raccontare la storia che parte da 4 miliardi e mezzo di anni fa, anche se io conosco meglio quella limitata agli ultimi 200 milioni. Grazie per tutte le conoscenze che mi hai regalato ascoltandoti. Per favore continua. Mauro
Grazie a te. In realtà anche i geologi hanno studiato i sedimenti senza tro are tracce del lago, ma essendo una materia e me abbastanza sconosciuta, non volevo entrare in un argomento in cui rischiavo di dire mostruosità
Ora no, ma un po' più a sud, sulle sponde del lago, qualcosa ci sarà stato (nel medioevo). Con l'avvertenza di non immaginarsi le spiagge della Versilia o di Rimini. Nel caso di bacini paludosi interni, le sponde sono in genere più che altro fangose.
Il mago Prospero, nella Tempesta di Shakespeare è in realtà il duca di Milano, il quale viene esiliato in un'isola dal fratello che ne ha usurpato il trono.
Davvero pazzesco, io avrei detto che facilmente un geologo o anche un paleontologo avrebbero potuto confutare o verificare la presenza di un lago. Chiaramente mi sbaglio.
Da qualche parte lessi che le bonifiche seicentesche della zona di Padova erano seconde solo alle precedenti bonifiche del lodigiano, parlando delle regioni a nord del Po. Si sa che i veneziani si svenarono per sistemare il Brenta ed evitare l'interramento della laguna, quando lo lessi mi chiesi, ma che avranno mai fatto dalle parti di Lodi.
@@paolox2458 In zone della Lombardia la Serenissima ci arrivò solo in epoca moderna. A quel momento, la bonifica del Gerundo sarà stata un fatto compiuto da tanto tempo...
Sono di Lodi e per noi lodigiani il drago è stato sconfitto da San Cristoforo. La leggenda vuole che la tomba del drago sia l'isolotto Achilli del fiume Adda a Lodi. Un'altra leggenda, oltre al Visconti, racconta che sia stato Federico Barbarossa, fondatore della nuova Lodi, a sconfiggerlo.
Giustissimo. Peraltro, curiosità (così simpaticamente un po' "scagioniamo" il nostro narratore), mi par d'aver letto che ai tempi del regno lombardo-Veneto gli austriaci avessero istituito anche una (poi non sopravvissuta) provincia di Crema....
io vivo nella regione Lombardia in Valcanonica dove ci sono le incisioni rupestri, il simbolo più conosciuto è la rosa camune che attualmente è stemma della regione Lombardia ! Qualcuno ha teorizzato che sia l'astronave di "antichi alieni" 🤣🤣🤣
I Camuni erano un popolo interessantissimo, che andrebbe studiato ancora meglio, e vera la loro paternità del simbolo (quantomeno in quella foggia). Ma gli alieni e le loro astronavi lasciamole stare. La rosa camuna era probabilmente solo un simbolo dell'astro solare. Come la svastica (nazisti a parte, diffusa in tutto il mondo, dai nativi americani all'Irlanda, all'Africa, alla Cina, passando ovviamente per il subcontinente indiano), o come il "Lauburu" basco, o l'analogo simbolo armeno, o il "meandro" della "greca", o anche il simbolo adottato anni fa dalla Lega (in realtà, anch'esso diffuso dalle coste atlantiche d'Europa allo Sri Lanka, passando per statue di consoli romani in epoca basso-imperiale, per raffigurazioni bizantine, immagini sumeriche [in fin dei conti, è un'evoluzione del loro segno "dingir" col quale indicavano astri celesti e divinità, conservatosi fin sulle nostre tastiere come asterisco], fregi su chiese e moschee di Amida / Diyarbakır nel Kurdistan turco e così via...). Un banale simbolo solare e nulla più che questo...
Mi sembra improbabile che nessuno storico, neanche antico ne parli, più facile che fosse una palude o acquitrino, che in quella zona credo che fossero molto presenti; poi il popolino ha ingigantito il tutto. Comunque mi ricorda il Lago della Doganella a sud di Roma nel cuore dei castelli romani o colli albani; prosciugato negli anni '30, durante l'epoca delle bonifiche fasciste; ora è solo un acquitrino, ma hanno stanziato dei soldi per farlo rinascere.
In Toscana (occidentale, quantomeno) ricordo che i nostri nonni chiamavano "taràntole" (o "terràntole", probabile deformazione ispirata dalla parola "terra"e dal colore terreo della pelle dell'animale) i gechi. E oltretutto (probabilmente facendo una gran confusione con racconti riferiti al ragno tarantola), li tacciavano (ingiustamente) di velenosi (invece, il simpatico animaletto è innocuo per noi, non certo per mosche e zanzare) e per tali motivi costringevano i giovani ad ammazzarle nonostante le proteste, facendo così pure piangere i bimbi per il crudele spettacolo. È vero, peraltro, che il vocabolo (e la crudele condanna) a volte s'estendeva anche alle lucertole.
Ripensndo al mio commento precedenti sono stato portato ad alcune deduzioni, premetto nulla e provato storicamente e sono solo mie idee basate su voci tramandate oralmente. La prima è questa: i ritrovamente dei piccoli tesoretti sono avvenuti solo ad oriente del paese di Madone dove si sarebbe trovata l'isola e nulla nella parte orientale dove avrebbe dovuto trovarsi il lago; la seconda è: in quelle locaòità non sono state trvate tracce di antiche strade. A questo punto mi chiedo: e se si fosse trattato di un punto di approdo all'isola? Peccato che le monete ritrovate siabo andate perdute, se fosse possibile rintracciarne qualcuna si potrebbe almeno far luce sul periodo. Come ho giò detto nulla è provato e sono solo mie supposizioni basate su chiacchere di persone anziane che riportano quanto detto dai loro vecchi.
Ciao, vivo in Lombardia, alcuni paesi della “bassa” bergamasca riportano nel nome la parola “gera” ( Misano Gera D’Adda oppure Fara Gera D’Adda ), proprio perché paesi siti su i lasciti ghiaiosi del lago Gerundo. I paesi invece di ( Terno d’Isola, Carvico, Medolago e tanti altri ) sono edificati nella zona dell’Isola a testimoniare dell’esistenza di un’isola che emergeva dal lago Gerundo
@@laBibliotecadiAlessandria vero. Ricordo di aver letto che alcuni studiosi attribuiscono il mito biblico dei giganti ad un ricordo ancestrale che le popolazioni mediorientali hanno mantenuto nei confronti dei Neanderthal. Qui si parlerebbe di 40.000 anni fa o forse più. Ad un periodo più vicino a quello del lago, risalirebbe il mito dei centauri, nato dall'incontro in Grecia tra le popolazioni più antiche con invasori a cavallo provenienti dal nord. Difficile dire quanto un mito od un ricordo possano permanere in un popolo.
Faccio parte di un gruppo di rievocatori storici, e nostro focus è la storia medievale della zona di Bassano del Grappa e a cavallo delle province di Vicenza, Padova e Treviso. Centrale è la saga della famiglia DA ROMANO, il cui esponente più famoso (e famigerato) è certamente Ezzelino III, entrato nella leggenda per svariati motivi e legato perfino al drago Tarantasio e al lago Gerundo: se siete interessati, guardate il video dell'amico Roberto "Popi" Frison: ruclips.net/video/9-s7uusIvr0/видео.html
Le storie tramandate a voce sono affascinanti, però peccano del problema che ha il "telefono senza fili" quando si passa un'informazione col sistema "staffetta" ad ogni passaggio qualcuno ci mette del suo e dopo molti passaggi il racconto può essere completamente diverso dalla partenza. Forse non c'è nemmeno bisogno di un lago o una palude a giustificare le teorie, basta anche che la zona fosse alluvionata 1 volta all'anno od ogni tot anni, per scoraggiare la popolazione a costruirci qualcosa dentro, avete presente quelle zone d'Italia dove ad ogni acquazzone succede un casino? Ecco... Poi dato che il clima influisce molto su questo genere di fenomeni può darsi che determinati luoghi siano rimasti per millenni all'asciutto per poi passare altri secoli in zone a rischio alluvioni per poi tornare asciutte, o viceversa, quindi comunque trovare resti di antichi villaggi dentro la zona incriminata non esclude la presenza dello specchi d'acqua. Ci vorrebbero uno studio geologico ed archeologico approfondito. Oppure una Delorean...
Il mio paese si trova in prossimità della zona nella quale di sarebbe trovato il lago Gerundo. Il sito viene identificato con una vasta conca nei pressi di Corneliano Bertario, che, in effetti, appare prodotta proprio da un lago. I canali che avrebbero drenato il lago Gerundo esistono tutt’ora. Il più importante sarebbe il Muzza, e gran parte dei lavori sarebbero stati compiuti dai monaci cistercensi. Nella zona in cui ci sarebbe stato il lago Gerundo sono stati ritrovati resti di piroghe. Uno storico del mio paese, Rodano, ha raccolto molte notizie interessanti in un suo libro.
Pur non essendo lombardo, questa storia la conoscevo già prima di vedere il video.
L'ho conosciuta grazie ad un fumetto intitolato "Il mistero del lago". E per chi se lo domandasse. No, non è un fumetto regionale disponibile solo in Lombardia, è un fumetto bonelli (cioè della stessa casa editrice di Tex, Dylan Dog e compagnia cantante).
Il fumetto (senza fare spoiler) è una decostruzione dell'impresa di Uberto Visconti per uccidere il drago.
Sebbene sia un'ovvietà l'origine folkloristica, la rappresentazione grafica è molto Fantasy (per non dire anacronistica), perciò per chi fosse interessato: non aspettatevi un'estetica alla Robert Eggers (il regista di The VVitch e di The Lighthouse), perciò un racconto di fantasia (horror) con una ricerca storica minuziosa
Di che serie fa parte?
@@laBibliotecadiAlessandria Le Storie.
Che è una serie finita con il numero 100
Bella storia, dalle mie parti c'è una leggenda simile che riguarda il corso del Piave. I vecchi raccontano che scendendo dal Cadore si dirigesse verso Vittorio Veneto attraverso la valle Lapisina, una frana avrebbe interrotto il corso formando il lago di Santa Croce e costringendo il Piave ad aprirsi la via verso Belluno. Non si sa in che epoca sarebbe accaduto e dal punto di vista geologico è difficile da spiegare ma in molti sono convinti che sia vero. Ad arricchire la storia si dice che sia stata Santa Augusta a scatenare la frana dall'alto del suo santuario per punire il fiume della sua superbia.
Chi percorre a piedi o in bici il tratto dell'Ecomuseo di Leonardo creato sulla sponda ovest dell'Adda, nei pressi di Vaprio d'Adda, può ammirare una scultura in legno di Tarantasio.
Ecco ottimo suggerimento. tra Brivio (LC) e Vaprio ci sono moltissime opere idrauliche tra le quali di "pensata" Leonardesca. Purtroppo nei nella zona di Paderno d'Adda le conche di navigazione sono abbandonate e il "naviglio" non è mantenuto. Poi ci sono il ponte San Michele e le centrali Idroelettriche di inizio '900
"… E non posso mica stare qui a sfamare tutti i draghi del circondario"! (cit. Aldo Giovanni e Giacomo).
😸 😸 😸
Video molto bello e accurato, grazie per la precisione nelle fonti!
Nel medioevo avevano trovato un vecchio osso di balena lì (probabilmente preistorico) e pensavano fosse dell'ipotetico drago, nella biblioteca di Lodi si trova ancora
Se ne trovano molti anche nelle chiese vicine
Un lago ha un accumulo di sedimenti nel fondo, con cui si puo determinare da quanti anni esiste. Con un carotaggio si possono cercare questi sedimenti, per scoprire se esisteva un lago in una zona.
mmmmmm......forse...
ma a u massimo poteva esse nu laghetto paludoso...non credo che ci fosse sotto milan nu lago talimt grosso che vien chiamato mare..
No succede solo nei laghi sardi
@@davidelabarile1634 Non era sotto Milano, ma tra il bergamasco e Crema.
Io credo nel "lago Gerundo"; il problema è nella concezione moderna di lago e nell'idea che abbiamo noi oggi della pianura padana.
Quando oggi pensiamo a "lago" (specie in Italia settentrionale) pensiamo a com'è oggi il lago Maggiore o il lago di Garda: uno specchio d'acqua libero, con le sponde regolate dall'attività antropica. Invece ritengo che, mille o più anni fa, era normale trovare nella pianura padana vaste aree alluvionali, paludose, occupate da erbacce e canneti, inadatte all'agricoltura, anche perché periodicamente allagate durante la stagione delle piogge.
L'idea che abbiamo oggi del paesaggio padano non corrisponde alla situazione medioevale, o peggio antica. Per me è stato illuminante "Paesaggio e architettura delle regioni padano-alpine dalle origini alla fine del primo millennio" di Oneto, che fa una cavalcata del paesaggio dal 2000 ac al 1000 dc, e sottolinea l'importanza dei fiumi, delle aree pedemontane e della collocazioni delle zone centuriate in età romana.
Per citare altri esempi: l'invulnerabilità di Mantova perché "protetta da laghi" (se oggi si va a Mantova si fatica a credere alla cosa); oppure è Pavia "protetta dalle paludi" (nell'alto medioevo) di cui oggi non c'è traccia.
Penso che con un po di ricerca e curiosità ci si potrebbe sorprendere da com'era il paesaggio attorno a noi anche solo 200 anni fa.
Bravo esattamente vedi la cultura palafitticola di Golasecca o i laghi di Mantova. Nel medioevo e ancora prima in età preromana la pianura del Grande Fiume era quella che Vassalli descrive mirabilmente nel suo ultimo libro intitolato appunto Terre selvagge. Enormi foreste 🌳 faggete laghi fiumi paludi e probabilmente il mare Gerundo
Un Trasimeno per parlare di una enorme palude
Grandissimo! Giusto e molto acuto e accurato commento, come pure quello dell commentatore Gigi Einaudi. Bravi entrambi! Libri da voi suggeriti senz'altro da leggere.
Concordo con te, solo non capisco una cosa: perché pare difficile immaginarsi Mantova come inespugnabile per via dei laghi? La maggior parte di essi esiste ancora oggi, da campo Canoa anche a me dà sempre il senso di città imprendibile, oltre che "delle meraviglie" per uno Skyline che all'epoca doveva essere impressionante nella sua maestosità. Ma l'unica zona collegata direttamente alla terraferma è palesemente opera dell'uomo: a sud di Palazzo Te, verso la tangenziale, c'è una zona che ha una chiara tendenza paludosa chiamata "ex lago Paiolo", che era appunto il quarto lago che chiudeva la città rendendola un'isola inespugnabile. Oggi ci sono molti alberi, tipico delle zone scarsamente produttive e un po' paludose, come quei terreni in secca inclusi nell'argine dei fiumi dove, quando piove molto, i fiumi più grandi straripano.
I laghi di mantova sono un esempio di queste possibilità fatti ancora oggi di paludi e anfratti frastagliata che ne ricalcano la storia del gerundio.
Come sempre bravo e chiaro nel raccontare la storia.
Grazie
Non avevo mai sentito parlare di questa storia. Grazie!
La mia città Mantova è così praticamente e neppure molto distante,il fiume mincio forma 4 laghi che circondano la città poi uno è stato bonificato e nelle piene del po il territorio diventa lago e palude,non escludo che in passato ci sia stato qualcosa del genere,sicuramente non è un mito ma realtà
peccato per il quarto lago e per i perduti ponti e mulini medioevali.
Ottimo video. Apprezzo questo canale perché cita sempre le fonti.
Beh più o meno 😸😸
@@laBibliotecadiAlessandria Modesti... ;)
Io sono di Milano, con origini sul lago di Lugano quindi nella direzione opposta. La storia del lago Gerundo l'ho appresa dal web solo pochi anni fa. L'idrologia padana è molto interessante, in parte perché nei tempi più remoti ha risentito delle vicende geologiche e glaciali, in parte perché in tempi più recenti romani, poi monaci e poi gli ingegneri ottocenteschi si sono divertiti tantissimo a deviare fiumi, canalizzare eccetera. Ritrovare il bandolo della matassa non è facile, anche perché gli storici romani tendevano a riassumere molte cose in modo semi-leggendario e quelli medievali erano più attenti a raccontare cosa facevano i vari duchi che a documentare le opere idrauliche. Si arriva a capire qualcosa solo attraverso piccole menzioni. Penso comunque che il lago Gerundo, inteso come grande area semipaludosa, fosse molto probabile. l'Adda, il Brembo e il Serio non regolamentati dovevano essere fiumi molto propensi all'esondazione. Tra l'altro il Serio raggiungeva l'Adda a Pizzighettone, molto più a sud della foce attuale. Questa pillola mi è piaciuta molto, andrò anche a cercare i testi citati nei commenti che mi sembrano molto interessanti. Ringrazio tutti.
Non mi sorprenderebbe se nessuno abbia mai fatto menzione del lago perché ritenuta una cosa scontata da sapere.
Fa riflettere come cose molto rilevanti ed apparentemente statiche possano essere totalmente dimenticate con una semplicità disarmante per poi sparire dalla storia (od essere relegate a "leggenda orale senza fondamento")
Domani ho la verifica di fisica quindi non me la posso guardare subito ma almeno avrò qualcosa da vedere sta sera
Storia nuova per me. Grazie
Dal momento che vivo in una zona dove si dice anticamente c'era il lago Gerundo,penso che ci sia stato quanto meno una zona acquitrinosa. Comunque non ho mai creduto al drago Tarantasio. In ogni caso sono contento che tu abbia raccontato questa storia che è molto popolare dalle mie parti. Grazie.
Ma questo canale perchè non ha 1 milione di iscrittiiii???????
...niente , sei sempre il migliore . pollici e alluci in su' !
A pochi km da casa mia qui in Bergamasca , c'è una valle chiamata Valle fredda io ho trovato dei fossili che internamente sembrano conchiglie ‼️ Non so quanti milioni di anni possono avere però che bello averli ‼️
Una vasta area paludosa che per periodi più o meno lunghi restava sommersa non è poi così improbabile. Un lago vero e proprio di quelle dimensioni ... mha.
ALTRO CHE MENO INTERESSANTI....FORSE FORSE PIÙ INTERESSANTI.ANCHE STA VOLTA BEL LAVORO....PENSARE CHE HO TUTTO IL TUO CANALE DA GUARDARE(a parte una decina di video).😉👍🏿
Ciao Heikudo, da buon cremasco conosco bene la storia del lago Gerundo e del suo abitante serpentiforme. Ti posso dire che, sebbene lo status di lago e le sue dimensioni non abbiano conferme, l'esistenza di una o più paludi è confermata. Fuori da Crema, fino all'epoca napoleonica è sopravvissuto un rimasuglio di quella che era la palude chiamato il "Moso". Oggi è un piccolo parco naturale sovracomunale
Complimenti per la pillola. Personalmente ho sempre pensato fosse un terreno paludoso. Bella l'immagine di una delle sculture di una delle porte del duomo. C'è anche un'altra leggenda sul simbolo dei Visconti e che reputo la più affascinante. La leggenda dice che il simbolo sia stato raccolto in terra Santa da un mercenario al servizio dei mori e proveniente dall'estremo oriente. Quindi sarebbe qualcosa tipo un dragone cinese.
L'equivoco è sul termine "mare" Gerundo. "Mare" qui significa palude, non mare. Gli indoeuropei, terragni, non avevano un termine nativo per i più grandi corpi d'acqua. Probabilmente il Gerundo era una costellazione di paludi e zone più o meno drenate a seconda delle epoche, coltivate in epoca romna, in buona parte abbandonate nell'alto medioevo in epoca di sconvolgimenti climatici e idrografici in val Padana (ben noti, peraltro) e recuperato a partire dal Mille.
A Caravaggio (BG) avevano trovato sepolti numerosi paletti di ancoraggio, ed i resti di un piccolo molo. Sembra che la bonifica delle paludi circostanti sia avvenuta ad opera dei monaci del santuario (dopo il 1500).
Io ho sempre creduto che fosse una grande zona paludosa bonificata col passare del tempo.
L'ipotesi più probabile, magari in alcuni anni e condizioni stagionali diventava davvero un lago, questo giustificherebbe pure la disposizione dei paesi. Se ci pensi bene pure il drago che esce e mangia le persone, sembra la rappresentazione di ricorrenti esondazioni, magari la mitizzazione di un opera di bonifica di una palude molto grande, che si trasformava in un lago o esondazione quando pioveva molto forte. Alle volte le leggende hanno un fondo di verità
Ciao!!!
Interessante pillola, che suscita non poca curiosità.
E' la seconda volta che ne sento parlare, la prima su un fumetto della Bonelli (Le Storie n.75) che legava, a fine storia, i Visconti al Drago del lago Gerundo, ma con un retroscena non onorevole...
Vabbè giusto pour parler, è venerdì!
Buona serata!!!
fighissima questa pillola!
Un altro "wow" per questo canale
Non so se conosci la storia del fiume Chiani(Clanis)e della Val di Chiana.In epoca etrusca e romana scorreva da nord verso sud.Bloccato da una diga attorno al primo,secondo secolo della nostra era e successivamente ribloccato nel medio evo all'altezza di Ficulle da una diga chiamata il "muro grosso"trasformo'la Val di Chiana in un lago che sopratutto d'estate diveniva palude spargendo malaria a piene mani.Leonardo da Vinci fu incaricato di studiarne la bonifica e grazie a lui abbiamo un disegno di questo lago,bellissimo cosa che non stupisce visto l'autore.In Val di Chiana scaricavano anche le acque del Trasimeno,ma questo trascinare del lago fu già regolato in epoca romana,a partire dal terzo ,secondo secolo prima di Cristo e sempre in Val di Chiana scaricavano parte delle acque che oggi finiscono in Arno.Per farla breve un tempo una parte delle acque dell'Arno e del Trasimeno,oltre il fiume Chiani finivano nel Tevere.Se la deviazione del ramo dell'Arno sia stata opera degli Etruschi o un fatto naturale non è noto.Ma per il Trasimeno è storico che furono i Romani e le opere sono ancora in essere,sia pur parzialmente.Oggi esistono il fiume Chiani che scorre da Chiusi verso sud e fa parte del sistema idrografico del Tevere e il canale maestro della Chiana che nasce dal lago di Montepulciano e sfocia in Arno e che serve e servì alla bonifica del lago.Il Chiani al tempo degli Etruschi era navigabile ed era una via di comunicazione importante tra Arezzo e Chiusi.Un tempo il lago di Chiusi era più basso del lago di Montepulciano sul livello del mare,oggi è il contrario.Conoscendo questi accadimenti è chiaro che tutto può essere possibile,che questo lago di cui hai narrato esistesse in epoca pre romana e che successivamente sia stato bonificato e poi sia ricomparso nel medio evo.E 'un problema che puo'essere risolto solo con fotografie satellitari a raggi x.Personalmente penso che bisognerebbe fare una pubblica sottoscrizione per spedirne su uno che mappi tutto il territorio italiano.Ne scopriremo davvero delle belle.Naturalmente complimenti per la pillola,interessantissima come sempre.
Grazie a te dell'integrazione
Io abito in uno dei luoghi vicini alle zone citate facenti parte del leggendario lago Gerundo. I nomi di alcuni paesi ( siamo nella zona dell'Isola fra Adda e Brembo) , sembrerebbero confermare in qualche modo la leggenda, Medolago ( metà. medio lago) Filago ( fine lago) , e acque stagnanti e salse , Solza ( il Santo patrono del paese è S. Giorgio) tutto il territorio è interessato da grandi depositi di ghiaia e argille! Almeno queste erano le storie, raccontate dai nostri vecchi, che naturalmente , non avevano modo di fare ricerche storiche, raffinate !
Anche Calusco [capus lago]... E le "paludi" le vedi ancora nei boschi di Baccanello.
@@marcosignorelli4817 Scusa ma esiste un'altra interpretazione dell'etimo. Secondo il Bortolo Belotti.
Calusco d’Adda (Calösch): Isola Bergamasca. Da callusculus, “sentierino”, da un tema indoeuropeo *kal (lo stesso di calle, vedi sopra). La specifica è ovvia.
Per il resto concordo i " brugher " tra Baccanello e i " mortch" di Terno, e a Solza lo scomparso stagno di acqua salsa "Osobel ". Sicuramente questi erano appartenenti se non a un lago ( Gerundo?) almeno a una serie di acquitrini che si estendevano su tutto il territorio dell'Isola . Buona giornata
@@gianantonioarzuffi5078 si.. l'etmologia di Calusco non è chiara :-P... quella che ho citato io è solo una che si univa all'argomento del video :-P.
C'e' da dire che paesi il cui nome termina in "ago" ce ne sono a decine nella zona, ma non derivano dalla parola lago ma hanno una derivazione forse celtica
@@gianantonioarzuffi5078 Altri paesi della zona terminano un "usco" (oltre a Calusco ci sono Bellusco, Cernusco...), poco probabile che derivino tutti il nome da diminutivi alla latina e non da qualche antica parola legata al tipo di territorio. Forse (mia supposizione) hanno significato comune a quelli che terminano in "asco" che sono di origine ligure
Si bello che hai parlato di questa cosa che in parte è dimenticata. Se ne parla anche nel periodo dei comuni quando il Barbarossa distrusse Milano e alcuni comuni alleati, sembra che Crema proprio per il Gerundo che la proteggeva fosse non facilmente attaccabile, solo che un traditore informò il Barbarossa quale percorso fare per poter attaccare la città, quindi anche questo porta al fatto dell'esistenza del Gerundo. Poi per l' esistenza del biscione sullo stemma di Milano, tempo fa stavo osservando le formelle sulle porte del duomo di Milano e ho avuto modo di vedere un cavaliere crociato che colpiva mortalmente un cavaliere musulmano il quale sullo scudo aveva l'emblema di un biscione. Quindi come in un fumetto ho dedotto che uno dei visconti abbia partecipato alle crociate, ed avendo sconfitto e ucciso un cavaliere arabo si sia poi impossessato dei simboli della sua casata come era in uso nell'antichità e l'abbia poi fatto mettere sull' emblema del casato visconteo. Questa è una mia deduzione che potrebbe anche essere errata ovviamente, però ci tenevo a dirvela. Saluti grazie per i bei ed interessanti video che mandi.
Affascinante! E visto e l' abuso delle acque mi sembra verosimile che dove si trova una depressione esista o possa essere esistito un lago. Un caso simile esiste anche nella bergamasca, guardate qua a pagina 17 : www.giornaledellisola.it/IsolaneiSecoliRG.pdf
Ciao. A cosa ti riferisci? Al nome di Isola Bergamasca o all'esistenza di un lago?
@@nik1664 mi riferisco ad un vero (ipotetico) lago
Più che altro e strano che solo questa popolazione aveva notato, mentre aveva passato nella Lombardia e impossibile che nessuno a notato
E possibile che il lago è esistito ed anche possibile che vivevano nelle palafitte, come nel sito della lagozza in sito di Besnate, risalente al 2.800 a. C andate a vedere e molto interessante. Cmq Ogni leggenda ha sempre un fondo di verità
Sei un nemico del congiuntivo o ne ignori la presenza nella lingua italiana?
Bellissima la storia di Gerundlockness....Ci vogliono: dame e cavalieri, visto che il drago l'abbiamo.... Sir Heikudo.....ti nominiamo cavaliere della biblioteca di Alessandria (io faccio zia Morgana 🤣😂🤣😂)....
mmmm....mi piace...ma e pu u mago merlino a chi lo famo fa???
@@davidelabarile1634 Tu magico Davide....😁😁😁😁❤❤❤❤
ĽItalia è piena di zone paludose o che lo furono in tempi andati, a cominciare dalla Piana del Fucino fino al Padule di Fucecchio che è la più estesa palude interna italiana, quindi niente di strano se anche in Lombardia ci fosse stato un lago poi progressivamente interrato.
@@orsociondolone1237 giusto...giusto...anche perche com ho detto pur noi ce l avevamo qindi....
@@orsociondolone1237 Anche qui in Sardegna abbiamo zone paludose, tutt'oggi (nella zona di Oristano). È un'area pregiata, dove c'è Cabras con i suoi stagni e le peschiere; si produce un'eccezionale bottarga di muggine. La Sardegna invece non ha laghi naturali, sono tutti artificiali, creati per debellare la cronica carenza d'acqua che ci affligge....Purtroppo non abbiamo nemmeno i draghi....🤣😂🤣😂🤣
A proposito, bisogna farti cavaliere, carissimo Orso....I maghi li abbiamo, io zia Morgana, ed anche nipote Davide Merlino. Che ne dici di fare Parsifal?
POSSIBILISSIMO, VISTO IL CORSO DELL' ADDA e se guardate bene con Google, anche l'orografia del territorio. Naturalmente più che un lago profondo un insieme di paludi, corsi d'acqua e zone asciutte....
Complimenti per il video! Per caso, studiando la storia del Biscione - ho scritto un lungo articolo, "Come nasce il Biscione di Milano? Settecento anni di ipotesi", si trova in Google, non mi permetto di linkarlo -, mi ero già scontrato con "il grande lago" e il suo drago. Grazie per ricordarmelo 😊.
Complimenti per il canale, una grande scoperta !!!
CIAO,per quanto riguarda il drago del lago Gerundo, penso che si trattasse di un coccodrillo, tipico animale di ambienti paludosi ma non tipico animale abitante nella pianura padana. A conferma delle mie ipotesi posso citare il coccodrillo imbalsamato e appeso alla volta della navata centrale del Santuario della Beata Vergine delle Grazie fuori Curtatone a 10 km da Mantova , sul fiume Mincio,anche quella una zona in passato paludosa . Questo coccodrillo è esposto da secoli nel santuario sopracitato e fu ritrovato e cacciato negli acquitrini intorno a Mantova. Questa particolare situazione mi fa pensare che anche nella distesa paludosa del Lago Gerundo potessero essere presenti in passato alligatori o coccodrilli, facilmente idealizzati come draghi . Da qui la leggenda del drago Tarantasio nel lago Gerundo......................
Al paese di mia madre durante la seconda guerra mondiale si fermò una colonna di tedeschi in ritirata verso la germania...si racconta come l'ufficiale si fosse rivolto ai pochi paesani anziani presenti per chiedere che lago fosse quello che vedevano circondare le case del piccolo villaggio...erano le risaie vercellesi, in quel momento allagate....questi con la cartina in mano non capivano, pensavano fossero arrivati probabilmente a Viverone o altro...ehehe
😸 😸
Nella mia città in Liguria c'è una canzone su un orso detto "l'orso de pegasan"
Eh e che c'entra?
Credo non c'entri nulla. Tuttavia, sarebbe interessante se tu ci accennassi qualcosa in merito. Potrebbe diventare lo spunto per un diverso, futuro, video d'analisi d'un'altra leggenda.
Bel video :D a proposito di gera: mi viene in mente la zona detta GERA D'ADDA, sulla riva sinistra del fiume
Bellissima pillola
Attualmento io vivo a Ponte San Pietro in provincia di Bergamo e so che questo comune come altri tra i fiumi Adda e Brembo sono accomunati come i comuni dell'Isola, inoltre voglio ricordare i nomi di 2 comuni Medolago (metà lago) e Filago (fine del lago). Da quest'ultimo mi viene in mente alcune storie su ritrovamenti di monete, che dicevano i vecchi negli anni '70 '80 fossero romane. Il paese in questione è Madone, paese confinante con Filago. Di questi ritrovamenti persone del paese si sono interessati e sembra abbiano scoperto che in zona ai tempi di Roma (o forse successivi) vi era un posto simile a dogana o dazio e le monete trovate dai contadini alla fine dell'800 inizi '900, quando terreni adibiti a pascolo sono stati tresformati in coltivati, non posso dire con certezza, contenuti in sacchetti o piccole scatole, erano piccola tesoretti dei soldati che controllavano il posto di blocco e che erano stati nascosti. Per un qualsiasi motivo, forse dimenticata la località o improvvisi spostamenti, non erano stati recuperati. Purtoppo la maggior parte di queste monete, che erano di rame, i contadini le le avevano utilizzate per fare il verderame, una piccola parte invece probabilmete è finita in mani private e se ne è persa traccia. Questa volta ho riletto e spero di aver corretto tutti gli eventuali errori di ortografia.
Congratulazioni per le interessanti Pillole di Storia.
Grazie mille per l'integrazione, molto interessante
Il lago Gerundo e il suo drago sono stati spesso ricordati dai cosiddetti divulgatori del mistero, da Peter Kolosimo in poi
Dalle mie parti, la ghiaia viene chiamata "Gerun" (prov. di Cuneo)
Molto bella. Potresti raccontare una piccola pillola sul Fosso Bergamasco
Non ne so nulla
bellissima storia raccontata magistralmente, non ne ero a conoscenza. ascoltandoti ho pensato che forse il lago o palude che dir si voglia possa essere stato a carattere stagionale, tipo il Tonle sap in Cambogia che aumenta durante le piene del Mekong e mi metto nel novero di coloro che credono che qualcosa deve esserci stato altrimenti le leggende non avrebbero potuto esistere. Chissà .ciao
Può essere, grazie!
Interessante ipotesi. Possibilissimo.
E questo spiegherebbe meglio (zanzare e malaria non basterebbero) l'aura di maledizione (incarnata come ipostasi nel drago) che fu costruita attorno al lago/palude. Forse le piene / le esondazioni ricorrenti non erano così annuali e automaticamente prevedibili come quelle del Nilo, e allora forse giungevano a volte inaspettate a devastare coltivi e peschiere (e villaggi di capanne) ancora non sfruttati stagionalmente appieno (insostituibili risorse annuali per molti), donde chissà che lamenti, bestemmie e maledizioni...
Mi hai convinto a convertirmi al Gerundismo
😸😸
Riguardo al biscione dei Visconti, vedere Michel Pastoureau, Medioevo simbolico, Biblioteca Universale Laterza, 2007, p. 361, nota nº 39, che dà una doppia ipotetica interpretazione
ad esempio qui a pisa una leggenda narra che in uno dei piani più alti del battistero fosse conservato un esemplare di drago imbalzamato ma che dopo lo scoppio della granata che danneggiò in parte il battistero durante la seconda guerra mondiale quest'ultimo sia scomparso misteriosamente.
Potrebbe benissimo essere esistito, un simile aggeggio imbalsamato (o impagliato?) così.
Non che fosse stato un vero drago, ovviamente, ma un "fake" creato assemblando pezzi d'animali diversi (ad esempio, le ali - spiumate preventivamente - poteva averle fornite un avvoltoio, o un grifone, o un'aquila, o un fenicottero).
Spesso, per evidenti scopi propagandistici tesi a magnificare l'utilità della propria azione e della propria presenza con diritti sulle terre, simili sceneggiate le imbastivano, a beneficio del popolino, monasteri e/o feudatari impegnati nelle bonifiche.
Bravo ! Storia sconosciuta al 99,90% degli italiani. Bisogna che andiamo alle radici per capire chi siamo e perché non possiamo essere omologati secondo quanto vorrebbero i talebani della globalizzazione.
Ciao. Io abito a Canzo, in provincia di Como. Quello che caratterizza il nostro territorio sono le montagne e proprio tra queste spiccano due piccole cime, i cosiddetti "i corni di Canzo", meta molto frequentata sia per la palestra di roccia, sua x i percorsi facili di trekking. Altresi sempre dal panorama si stagliano sia le Grigne, che il Resegone (anche raffigurato alke spalle delka Gioconda di Leonardo). Ecco, c'è una leggenda che narra che durante un litigio tra Dio e il diavolo, quest'ultimo ebbe la peggio e cadde. Da qui che i corni sarebbero stati sulla testa del diavolo, il Resegone i suoi denti e la Brianza, che è x lo più pianeggiante, la sagoma del suo corpo. Spero di averti incuriosito. Buona continuazione
Molto, grazie del racconto!
Credo che con "corno" si indichi un monte a forma vagamente piramidale. Nell'Italia del Nord di monte corni ce ne sono parecchi (come in Svizzera molte montagne hanno nel nome il suffisso "horn", letteralmente "corno"). Anche il cognome Corna, abbastanza diffuso in provincia di Bergamo e Brescia, sembra essere in relazione al significato di monte piu' che a vecchie storie di corna
Sono più le cose che non sappiamo, che quelle che (pensiamo) di conoscere...
Anche Zoosparkle e Lorenzo Rossi ne han parlato!
L'ipotesi della presenza in epoca storia delle anguille mi piace. in una zona paludosa così tanto inserita verso l'interno doveva essere un qualcosa di particolare vedere questi grossi serpenti d'acqua, dico serpenti perche all'epoca non c'era tanta distinzione scientifica. e tra l'altro sono animali del mare, quindi punto a favore loro. Altra cosa, una famiglia nobile di anguillara che volesse migliorare la propria reputazione avrebbe ragione di ritenere che la confusiine tra anguille, serpenti e draghi potesse giovare a loro e quindi anche il passo da anguilla a drago è breve e poteva essere aiutato da uno stemma. Grazie mille è già la terza volta che ascolto questo video
17:30 Strano che i Visconti non abbiano chiesto un romanzo cavalleresco per ciò.
Che bella pillola!!
Interessante.
Caro Gioele, da qualche tempo ti ascolto e mi piacciono molto le tue pillole di storia e il tuo stile. Complimenti.
Oggi però ti vorrei rimarcare quella che personalmente credo sia una mancanza piuttosto grave sullo studio e divulgazione della storia di un territorio.
È vero che hai citato inizialmente i paleontologi (sarebbe stato meglio citare anche i geologi, ma questo è un dettaglio trascurabile, o meglio sempre trascurato) e le scoperte geologiche circa quella che definisci epoca antica (Pliocene, tra le più recenti epoche geologiche - vedi te i punti di vista). Ma nella tua narrazione del territorio manca quello che in genere è dirimente: la Geologia. Anche se è vero che l’area che tu descrivi attualmente è fortemente antropizzata, i sedimenti di un antico lago possono essere riconosciuti proprio dai geologi. Queste figure di scienziati in definitiva sono anch’essi degli “storici” che, a differenza di coloro che studiano l’ultimo minuto di ciò che sta avvenendo sulla nostra Terra, riescono a leggere le pagine, a volte strappate, dei sedimenti e delle forme, le geomorfologie. Anche qui uno studio geologico e geomorfologica attento creo possa dirimere una volta per tutte la questione. Tempo fa ho fatto uno studio simile, chiamato da archeologi, sull’ evoluzione del territorio di Sena Gallica, Senigallia la città dove sono cresciuto. Grazie a tutti i dati geologici e geotecnici, alle osservazione sugli scavi, alle fonti storiche, abbiamo ricostruito la storia di quel territorio e i rapporti con le sue acque (fiumi, canali, mare) che ancora oggi crea problemi (ahimè è cronaca anche recente) all’essere che crede di essere al centro dell’Universo.
Come avrai capito sono un geologo, innamorato della mia materia come te della storia, e mi ritrovo sempre più spesso a raccontare la storia che parte da 4 miliardi e mezzo di anni fa, anche se io conosco meglio quella limitata agli ultimi 200 milioni.
Grazie per tutte le conoscenze che mi hai regalato ascoltandoti.
Per favore continua.
Mauro
Grazie a te. In realtà anche i geologi hanno studiato i sedimenti senza tro are tracce del lago, ma essendo una materia e me abbastanza sconosciuta, non volevo entrare in un argomento in cui rischiavo di dire mostruosità
Meraviglioso il Drago Tarantasio..!
in effetti qui a Bergamo abbiamo delle bellissime spiagge
😸 😸 😸
Ora no, ma un po' più a sud, sulle sponde del lago, qualcosa ci sarà stato (nel medioevo).
Con l'avvertenza di non immaginarsi le spiagge della Versilia o di Rimini. Nel caso di bacini paludosi interni, le sponde sono in genere più che altro fangose.
Anche lo stesso Shakespeare parla di un mare in "la tempesta" appartenente al duca di Milano.
Il mago Prospero, nella Tempesta di Shakespeare è in realtà il duca di Milano, il quale viene esiliato in un'isola dal fratello che ne ha usurpato il trono.
Davvero pazzesco, io avrei detto che facilmente un geologo o anche un paleontologo avrebbero potuto confutare o verificare la presenza di un lago. Chiaramente mi sbaglio.
Sarebbe bello un video sulla tragedia della moby prince
Sono di Lodi, da noi è molto sentita la cosa. Hai fatto centro
Da qualche parte lessi che le bonifiche seicentesche della zona di Padova erano seconde solo alle precedenti bonifiche del lodigiano, parlando delle regioni a nord del Po. Si sa che i veneziani si svenarono per sistemare il Brenta ed evitare l'interramento della laguna, quando lo lessi mi chiesi, ma che avranno mai fatto dalle parti di Lodi.
@@paolox2458 In zone della Lombardia la Serenissima ci arrivò solo in epoca moderna. A quel momento, la bonifica del Gerundo sarà stata un fatto compiuto da tanto tempo...
Sono di Lodi e per noi lodigiani il drago è stato sconfitto da San Cristoforo. La leggenda vuole che la tomba del drago sia l'isolotto Achilli del fiume Adda a Lodi. Un'altra leggenda, oltre al Visconti, racconta che sia stato Federico Barbarossa, fondatore della nuova Lodi, a sconfiggerlo.
sembra il prequel del film Anaconda 😂
🤣🤣🤣
😸 😸
Bella Doc
mah... può anche essere che, a loro vedere, ci fosse un drago nella palude... avranno visto uno degli storioni del bacino del Po, erano enormi
😸 😸 😸
Ti voglio come prof di storia, peccato che io vivo a Roma, complimenti per un'altra grande pillola.
Conosco bene la leggenda essendo del luogo. Due correzioni, il nome dell'isola è Fulcheria e Crema non fa provincia 😊
Giustissimo. Peraltro, curiosità (così simpaticamente un po' "scagioniamo" il nostro narratore), mi par d'aver letto che ai tempi del regno lombardo-Veneto gli austriaci avessero istituito anche una (poi non sopravvissuta) provincia di Crema....
Finalmente unaleggenda affascinante. Così siamo pari ai lombardi un drago e anoi il Vesuvio Giovanna 60 anni
Ad abbadia Cerreto in chiesa c è una barca. Del lago gerundo
drago Tarantasio - bellissimo nome
mare Gerundio... questo sconosciuto :P
😸 😸 😸
io vivo nella regione Lombardia in Valcanonica dove ci sono le incisioni rupestri, il simbolo più conosciuto è la rosa camune che attualmente è stemma della regione Lombardia ! Qualcuno ha teorizzato che sia l'astronave di "antichi alieni" 🤣🤣🤣
I Camuni erano un popolo interessantissimo, che andrebbe studiato ancora meglio, e vera la loro paternità del simbolo (quantomeno in quella foggia).
Ma gli alieni e le loro astronavi lasciamole stare.
La rosa camuna era probabilmente solo un simbolo dell'astro solare.
Come la svastica (nazisti a parte, diffusa in tutto il mondo, dai nativi americani all'Irlanda, all'Africa, alla Cina, passando ovviamente per il subcontinente indiano), o come il "Lauburu" basco, o l'analogo simbolo armeno, o il "meandro" della "greca", o anche il simbolo adottato anni fa dalla Lega (in realtà, anch'esso diffuso dalle coste atlantiche d'Europa allo Sri Lanka, passando per statue di consoli romani in epoca basso-imperiale, per raffigurazioni bizantine, immagini sumeriche [in fin dei conti, è un'evoluzione del loro segno "dingir" col quale indicavano astri celesti e divinità, conservatosi fin sulle nostre tastiere come asterisco], fregi su chiese e moschee di Amida / Diyarbakır nel Kurdistan turco e così via...).
Un banale simbolo solare e nulla più che questo...
Mi sembra improbabile che nessuno storico, neanche antico ne parli, più facile che fosse una palude o acquitrino, che in quella zona credo che fossero molto presenti; poi il popolino ha ingigantito il tutto.
Comunque mi ricorda il Lago della Doganella a sud di Roma nel cuore dei castelli romani o colli albani; prosciugato negli anni '30, durante l'epoca delle bonifiche fasciste; ora è solo un acquitrino, ma hanno stanziato dei soldi per farlo rinascere.
Video sulla Repubblica Ambrosiana?
Io sapevo che venivano "offerti" dei bambini o delle ragazze al drago per evitare che distruggesse i paesi vicini.
Da lodigiano confermo. A Lodi c'era il mito di tarantasio
Mia nonna chiamava le lucertole "tarantole". Mi ricorda un po' il drago Tarantasio
Da Melfi in Basilicata
In Toscana (occidentale, quantomeno) ricordo che i nostri nonni chiamavano "taràntole" (o "terràntole", probabile deformazione ispirata dalla parola "terra"e dal colore terreo della pelle dell'animale) i gechi.
E oltretutto (probabilmente facendo una gran confusione con racconti riferiti al ragno tarantola), li tacciavano (ingiustamente) di velenosi (invece, il simpatico animaletto è innocuo per noi, non certo per mosche e zanzare) e per tali motivi costringevano i giovani ad ammazzarle nonostante le proteste, facendo così pure piangere i bimbi per il crudele spettacolo.
È vero, peraltro, che il vocabolo (e la crudele condanna) a volte s'estendeva anche alle lucertole.
Io nel lago Gerundio ci vivo da quando sono nato .
Fattibilissimo
Ripensndo al mio commento precedenti sono stato portato ad alcune deduzioni, premetto nulla e provato storicamente e sono solo mie idee basate su voci tramandate oralmente. La prima è questa: i ritrovamente dei piccoli tesoretti sono avvenuti solo ad oriente del paese di Madone dove si sarebbe trovata l'isola e nulla nella parte orientale dove avrebbe dovuto trovarsi il lago; la seconda è: in quelle locaòità non sono state trvate tracce di antiche strade. A questo punto mi chiedo: e se si fosse trattato di un punto di approdo all'isola? Peccato che le monete ritrovate siabo andate perdute, se fosse possibile rintracciarne qualcuna si potrebbe almeno far luce sul periodo. Come ho giò detto nulla è provato e sono solo mie supposizioni basate su chiacchere di persone anziane che riportano quanto detto dai loro vecchi.
Ciao, vivo in Lombardia, alcuni paesi della “bassa” bergamasca riportano nel nome la parola “gera” ( Misano Gera D’Adda oppure Fara Gera D’Adda ), proprio perché paesi siti su i lasciti ghiaiosi del lago Gerundo. I paesi invece di ( Terno d’Isola, Carvico, Medolago e tanti altri ) sono edificati nella zona dell’Isola a testimoniare dell’esistenza di un’isola che emergeva dal lago Gerundo
Mi pare ineccepibile.
L'Isola Bergamasca era più a nord del Lago Gerundo.
Si chiama così perchè è un triangolo di terra tra Adda e Brembo.
Dalle mie bande c'è 🧐🤘
Gli piacciono le cipolle?
C'è una storia?
@@laBibliotecadiAlessandria ti consiglio i romanzi di Umberto Matino, che riempie di folclore locale.
Anguillara Veneta?
Lo mare!!!! Lo mare!!!
😸 😸 😸 Citazione colta la vostra, messere
@@laBibliotecadiAlessandria Da un film epocale, irripetibile...
Ho visto casa mia😄
😸 😸 😸
Mah... Nel 5000 ac, comunque, si era in pieno neolítico. La val Padana era abitata. Quindi se il lago allora esisteva, qualcuno deve pur averlo visto.
Dovrebbe però averlo raccontato in qualche modo e tale racconto essere sopravvissuto fino a poter essere messo per iscritto
@@laBibliotecadiAlessandria vero. Ricordo di aver letto che alcuni studiosi attribuiscono il mito biblico dei giganti ad un ricordo ancestrale che le popolazioni mediorientali hanno mantenuto nei confronti dei Neanderthal. Qui si parlerebbe di 40.000 anni fa o forse più. Ad un periodo più vicino a quello del lago, risalirebbe il mito dei centauri, nato dall'incontro in Grecia tra le popolazioni più antiche con invasori a cavallo provenienti dal nord. Difficile dire quanto un mito od un ricordo possano permanere in un popolo.
Che bello, non venivano a spaccarci il belino in Liguria.
:)
Faccio parte di un gruppo di rievocatori storici, e nostro focus è la storia medievale della zona di Bassano del Grappa e a cavallo delle province di Vicenza, Padova e Treviso. Centrale è la saga della famiglia DA ROMANO, il cui esponente più famoso (e famigerato) è certamente Ezzelino III, entrato nella leggenda per svariati motivi e legato perfino al drago Tarantasio e al lago Gerundo: se siete interessati, guardate il video dell'amico Roberto "Popi" Frison: ruclips.net/video/9-s7uusIvr0/видео.html
Vero, Ezzelino è accusato anche di questo 😸😸
Ma quindi ora in quelle zone ci sono un sacco di cave di ghiaia? 🙂
Non ne ho la più pallida idea 😸
In pratica è l'equivalente lombardo de "il mare a Nola" di cui si parla dalle mie parti, in Campania.
Le storie tramandate a voce sono affascinanti, però peccano del problema che ha il "telefono senza fili" quando si passa un'informazione col sistema "staffetta" ad ogni passaggio qualcuno ci mette del suo e dopo molti passaggi il racconto può essere completamente diverso dalla partenza. Forse non c'è nemmeno bisogno di un lago o una palude a giustificare le teorie, basta anche che la zona fosse alluvionata 1 volta all'anno od ogni tot anni, per scoraggiare la popolazione a costruirci qualcosa dentro, avete presente quelle zone d'Italia dove ad ogni acquazzone succede un casino? Ecco... Poi dato che il clima influisce molto su questo genere di fenomeni può darsi che determinati luoghi siano rimasti per millenni all'asciutto per poi passare altri secoli in zone a rischio alluvioni per poi tornare asciutte, o viceversa, quindi comunque trovare resti di antichi villaggi dentro la zona incriminata non esclude la presenza dello specchi d'acqua. Ci vorrebbero uno studio geologico ed archeologico approfondito. Oppure una Delorean...
Verissimo
Si è vero e c'era anche il ponte sullo stretto di Messina e da Milano a Monaco di Baviera si ci metteva tre ore in treno
San Michele uccide il drago. La bonifica/ modifica vince sul lago_ drago.
La spiegazione più plausibile è la palude. Alimentata dai fiumi ecco perché la presenza di ghiaia!