Omega Storie - Il Telegrafo (prod. Ronni Meatbaker)

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  • Опубликовано: 20 окт 2024
  • Questa settimana ho deciso portare un montaggio per un giovane emergente di Milano che seguo da tempo e con cui ho già collaborato in precedenza, Omega Storie. Il brano è estratto da "Labor Limae", il suo EP uscito l'08/06/2018 e disponibile su tutte le piattaforme digitali. Consiglio a tutti di ascoltare l'EP per intero e di tenere sott'occhio questo ragazzo dall'enorme potenziale. Qui sotto troverete tutti i link di cui avete bisogno. Buon ascolto.
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    Testo / Lyrics:
    [Strofa 1]
    Queste luci strane al mattino
    Riflettono sul mio cuscino e mi fanno sentire più solo di quello che sono
    È un mattino composto da latte freddo e fumo nero come l’ebano
    Ho perso la testa e derido il mio corpo acefalo
    Mi sento senza un esempio fisso, come Telemaco
    Studiandomi un discorso prolisso con un telegrafo
    Io se ti chiamo, rispondi
    Che tanto ad occhio e croce siam lontani due mondi
    Io quando viaggio con la mente guido distratto
    È proprio un vizio che ho da sempre, un giorno o l’altro mi schianto
    E mi hanno detto che si impara solo sbattendo la testa
    Ma le botte che in ‘sta vita ho preso mi han resto una bestia, e basta
    Fanculo scusa, chiudi la finestra e lascia
    Restiamo soli io, te, l’amarezza e l’ansia
    Ti prego dammi dei consigli buoni
    Non ho le braccia ma delusioni, come figli vuoti
    Che san pretendere e attendere manco morti
    Confusione, liquirizia, tabacco, bacche di goji
    E ti ripeto: quando chiamo, rispondi
    Che forse manco ti amo e non parliamo da giorni
    Che forse a questa vita bloccata serve una spinta
    O che magari sto morendo davvero e vivo per finta
    [Bridge]
    Ti ho trovata dentro ad un mattino scombussolato dalla mia routine, che non lascia spazio
    Eri bella, rosea come il quarzo e sono rimasto da solo
    Con un telegrafo e le coordinate di un posto così, perso nello spazio
    Posso sbatterci la testa ma non cambia un cazzo
    [Strofa 2]
    Si, che poi se te ne parlo convincendoti sembra una costrizione
    Quando il mio lato umano è ancora in fase di costruzione
    Ma non sai che la vita ti impone anche più di una condizione?
    E non la puoi fermare tu da sola, sarebbe ostruzione
    Poggia le tue mani sul mio petto
    Mentre ti auguro il mio fallo nel retto e gioie perpetue
    Parlo da grande e vivo in casa dai miei
    Che poi se avessi altre esperienze, manco te lo direi
    Comunque, okay
    Io non ti chiamo da giorni
    E proprio adesso che iniziavo a non pensarti, ritorni
    Sei di una bellezza rara che fa invidia anche ai fiordi
    E la tua voce forte e chiara può allarmare anche i sordi
    Ed io consumo latte freddo e fumo nero, come l’ebano
    Che fa veder le cose diverse da come sembrano
    È normale, siam ragazzi innamorati che si cercano
    Ed io solo nella stanza
    Amarezza, l’ansia e un telegrafo

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