Premessa: la versione di Fatica non riesco assolutamente a farmela piacere: molti passaggi astrusi, "musicalmente stonati" stridenti al mio orecchio, molto spesso sembra un puro esercizio di stile a discapito della facilità di lettura giusto per dimostrare le proprie conoscenze, ingarbugliando inutilmente diversi passaggi che sono molto semplici e lineari sia in inglese che nella versione della Alliata. Detto questo, la nuova traduzione permette di affrontare l'opera del Professore da un punto di vista diverso, magari più indicato a chi ama la filologia rispetto a chi vuole solo godersi una storia. Da buon collezionista, possiedo entrambe le versioni, ma dato che ogni anno rileggo la trilogia, la versione di Fatica resta saldamente sullo scaffale a far bella mostra di sé. L'ho letta un paio di volte, una tutta d'un fiato e una seconda facendo un confronto tra le due versioni e analizzando, con l'aiuto di svariati siti, passaggio per passaggio. Con tutta probabilità non la riprenderò mai più.
Ho letto la traduzione di Fatica e non mi è piaciuta....per il poema dell'anello mi piace di più quello di Principe ,comunque grazie per il tuo lavoro che non manco mai di ascoltare...❤
Avessi avuto al liceo un insegnante così probabilmente la letteratura sarebbe stata la mia materia preferita... Ottima spiegazione e argomentazione. Come già detto in un commento a un altro video ribadisco che non avendo letto la vecchia traduzione mi sto semplicemente godendo la nuova. Inoltre grazie a questi approfondimenti trovo ancora più interessante leggere "Il Signore degli Anelli". In effetti ai tempi del liceo leggendo la letteratura nella lingua originale (inglese in inglese, francese in francese, latina in latino e italiana in italiano) mi sono trovato spesso a riflettere sul fatto che leggere delle traduzioni, specialmente di testi poetici ma spesso anche di prosa, non rendesse onore al testo originario proprio perché si operavano degli adattamenti che non riuscivano quasi mai a rendere tutta quella parte di assonanza e allitterazione che era spesso presente nel testo originario e che rendeva geniale il testo e il suo autore. Con questo lavoro di Fatica capisco che invece si è cercato per quanto possibile di mantenere gli aspetti di significato ma anche di forma utilizzando dei significanti italiani che potessero essere assimilabili ai significanti originari mantenendo il significato del testo. Spero di essermi spiegato... Continua così e restiamo in attesa dell'uscita del nuovo libro ;-)
Perchè non si riesce mai ad apprezzare i pregi di ogni parte in causa e il bello della critica costruttiva? Sono cresciuto amando la traduzione di Alliata/Principe, e nonostante alcune incertezze non posso non notare che alcuni dettagli della traduzione di Fatica siano ottimi! Entusiasmante video come sempre Paolo!
Fa parte del gioco quando si cresce come canale e con gli Iscritti ... Per FORTUNA che una BUONA parte degli Iscritti (ma MAGGIOR parte) non sono così e cercano di dialogare con il dovuto rispetto pur non essendo d'accordo su tutto quello che pensi, signor Paolo 🤝
Secondo me dovremmo tutti imparare a rispettare le opinioni. È ovvio che l'estensore del canale ha la sua ed è ovvio che vuole farla sapere essendo appunto su RUclips. Poi un conto è dissentire ed un altro fare voli pindarici ed insultare. Per me può anche essere pagato da Fatica, se mi interessa lo ascolto, altrimenti magari lo ascolterò meno, ma non mi verrebbe mai di fare critiche non di merito
Macché, hai fatto un magnifico lavoro di spiegazione, illustrazione, argomentazione, etc etc. C’è chi fallisce miseramente nel capire, per volontà o per incapacità o per entrambe
Non capisco perché ci si debba schierare, odiare o amare, disprezzare chi anche argomentando porta nuove considerazioni su un tema che non dovrebbe portare odiatori seriali ma la community Tolkieniana a discutere un nuovo modo di interpretare Tolkien. Più traduzioni ci saranno meglio sarà soprattutto per i testi del nostro amato Professore. Tanta stima Paolo a te e a Nicola, bellissime le live di approfondimento ne vorrei centinaia, mi fate tanta compagnia ❤
Ciao Paolo, bhe ogni tanto una critica oer Fatica ci sta almeno per quanto mi riguarda..io di tutta la traduzione in verità non sopporto il cambio dei nomi, ma questo è solo un dettaglio e non credo sia un obbrobrio..e io non sono sicuramente uno che può dire va bene o non va bene 😅.. grazie come sempre per i tuoi video. ❤
Un signore come al solito, ma soprattutto ogni tuo video è un sempre un nuovo regalo per noi tolkieniani in erba che così tanto abbiamo da approfondire
Queste persone dovrebbero comprendere l'educazione e poi Tolkien. Io devo fare un mea culpa, ho odiato la traduzione di Fatica a spada tratta dato che sono cresciuto con la versione Bompiani ed i film di Peter Jackson, demolendo la vhs della compagnia dell'anello da tanto che l'ho usata. Però con i tuoi video ho compreso che la nuova traduzione è molto più fedele allo spirito di Tolkien per quanto cacofonica possa sembrare comparata alla traduzione amata dai fan di vecchia data.
Complimenti! Come sempre una puntualizzazione impeccabile! Grazie di cuore! Voler porre limiti alla dinamicità di una lingua inevitabilmente si incorre alle sospensione del tempo…
La nuova traduzione ha permesso di ricordare anche le scelte filologiche di tolken, il che va benissimo perché la filologia è alla base di ciò che ha scritto
Uno su mille non ce la fa,ti ripeto,non li pensare proprio.Ha fatto una gran Fatica....Ottavio,può piacere o meno ma non va mai attaccato a prescindere dai propri gusti personali.Paolo come sempre sei giusto e minuzioso.
Come sempre ti ascolto con grande piacere. Fatica pagherà sempre dazio per quel forestale. Magari avrà fatto il lavoro migliore ma il forestale non gli sarà mai perdonato.
@@PaoloNardiSoia Per citare un certo tizio: “Preferivo il bianco”, dissi. “Bianco!”, sogghignò. “Serve come base. Il tessuto bianco può essere tinto. La pagina bianca ricoperta di scrittura, e la luce bianca decomposta”. “Nel qual caso non sarà più bianca”, dissi. “E colui che rompe un oggetto per scoprire cos’è, ha abbandonato il sentiero della saggezza”
@@PaoloNardiSoia ha senso etimologicamente e letteralmente, il punto è che l'Italiano degli anni 2020 non è quello del 1920... anche nell'accezione che le parole hanno per le persone. Oggi "gentile" significa "educato", non "nobile" come al tempo di Dante, e così oggi l'italiano "forestale" non fa venire in mente nè un guardiano, nè uno che cammina, nè una guida, bensì un poliziotto col taccuino delle multe sempre pronto. Solo il mio parere. E non voglio fare paragoni o polemiche con nessuno, io il sda ce l'ho in inglese...
Ricordate che "forestale" non lo dicono i saggi di Imladris: quelli dicono dunedain. Forestale lo dicono i breatini, che a quanto ho visto io non brillano certo per saggezza. Sono paesani: parlano da paesani. Non confondere quello che voi siete abituati a leggere (italiano aulico per tutto e parlato da tutti) con quello che scriveva Tolkien.
@@Zagreo_Orfeo su questo hai ragione. C'è anche da dire, forse, che dal film in poi la traduzione vecchia è stata cristallizzata a riferimento per il vasto pubblico. Con l'aggravante che "dunedain" é "un nome fantasy" mentre di ranger o guardie forestali abbiamo tutti un idea...
Sarebbe interessante un confronto fra te e rick du fer sulla nuova traduzione, avendo fatto entrambi analisi lucide e oggettive, ma con giudizi un po' diversi. Sarebbe molto interessante!
Sono convinto che la cosa più importa sia fare conoscere il professore a tutti. Se mettiamo questo come principio di base allora si dovrebbero tenere tutte le traduzioni in vendita, non solo una. Il motivo è semplice. Con la traduzione di adesso il registro spicca tantissimo? Stupendo. Ma tutta quella gente che proverà ad approcciarsi come prima volta al testo con la nuova traduzione, solo per sentito dire all'amico che è bellissimo, beh dubito che lo farà. In questo la vecchia traduzione era più accessibile a tutti. Secondo me dovrebbero essere tutte in commercio in modo che ognuno scelga quella che vuole. Il video è molto interessante e grazie per averlo fatto. Sarebbe interessante fare altre parti Paolo.
Ho letto entrambe le traduzioni (e ancora mi sento maggiormente legato per un discorso anche affettivo alla versione Principe/Alliata) e ho apprezzato e continuo ad apprezzare in primis la grande, meravigliosa storia che la mente, il cuore del Professore hanno partorito. Detto questo, ritengo che ogni traduzione valga la pena di essere letta, perché ognuna di queste possiede pregi e difetti (che è giusto sottolineare in un verso e nell'altro) e ben vengano ancora, se ce ne saranno, di nuove. Ognuno poi ha il diritto di avere un'opinione soggettiva e di utilizzare, per quanto sgradevoli o ridicoli possano sembrare, i termini o i nomi che preferisce. L'importante è che non si scada mai nell'offesa, perché come già dissi in precedenza, Tolkien dovrebbe unire tutti gli amanti dei suoi scritti e stimolare dialogo e confronto costruttivi. Grazie Paolo
Spunto molto interessante. L'analisi comparata delle varie versioni apre nuovi orizzonti. Ascoltare come ognuno abbia cercato più il "senso" o il "suono" è sempre una scoperta e mi riporta indietro nel tempo.
Ciao Paolo grazie per il bel video, interessante come sempre😊! Mi perdonerai ma io faccio parte dei difensori della Alliata... non sopporto il modo di scrivere narcisistico e tecnico di Fatica, e mi infastidiscono nel profondo i nomi che ha cambiato. Io l'ho vissuta male questa cosa, ma i miei sono motivi personali puramente sentimentali, legati al mio libro preferito, il primo fantasy letto a 14 anni. Non riesco ad accettare il cambiamento mi dispiace! Ma ripeto sono motivi personali... i tuoi video sono fatti benissimo e la parte tecnica delle tue analisi la condivido in pieno. Grazie davvero e a presto! ❤
nella terra di Mordor dove le ombre si celano: sicuramente una traduzione più esatta di quella di Principe, ma brutta come la morte, almeno per me. Tutto qua
Della nuova traduzione ho apprezzato moltissimo il cambio di registro da un momento all'altro (da quanto ho letto fedele allo stile di tolkien che puntava a stupire il lettore) ciò ha reso più affascinanti determinati personaggi e situazioni, come l'incontro degli hobbit con la ninfa baccadoro. Sono rimasto quasi spiazzato dal cambiamento dettato dall'entrata in scena di questo personaggio e la lettura più "difficoltosa" delle righe che descrivono la sua figura e le sue azioni. Esattamente come essere sperduti in mezzo a una vecchia foresta e di punto in bianco trovarsi di fronte una creatura magica e fuori dal mondo.
Mah alla fine l ho visto ora, pur preferendo lo ammetto la traduzione dell Aliata non posso avvalare chi scredita in malo modo un brav uomo come lei, inoltre essere fan non Deve mai sfociare nella bieca maleducazione!il resto lo guarderò stasera 😊
Sono sincero, dopo aver sentito i nomi della nuova traduzione, mi sono rifiutato categoricamente di leggerla ma grazie alle tue spiegazioni mi hai solleticato la curiosità. .i sa che mi farò un regalino 'sto fine settimana.
fai benissimo. Sui nomi inevitabilmente il nostro gusto e la sensibilità personale inciderà sempre, ma questo non deve condizionare il giudizio sulla professionalità di chi ha fatto quelle scelte. E soprattutto, se riesci a chiudere un occhio sui nomi (che lo stesso Tolkien tra l'altro suggeriva di tradurre in certi modi), il resto del nuovo testo italiano ti mostrerà tante cose che nella vecchia versione erano omesse o eccessivamente modificate rispetto all'originale. Poi come dico sempre, un vero appassionato fa bene a tenere entrambe le traduzioni, una non rende inutile l'altra. E' anche un modo per vedere due stili e due epoche diverse all'opera. Il Signore degli Anelli tradotto nel 21° secolo non è inferiore a quello tradotto nel 20° secolo, solo diverso.
Ciao Paolo e grazie del tuo inestimabile lavoro. Purtroppo poche persone possono capire il valore della nuova traduzione perché poche persone hanno capito il Sig. Tolkien. Io non bazzico molto su RUclips ma non potevo affatto esimermi dall'intervenire in difesa Tua e di Fatica. Sono invecchiato leggendo e studiando Tolkien e non solo. Posso testimoniare che a discapito del legame affettivo più che comprensibile , la traduzione di Ottavio Fatica rimane più fedele all'originale e più in linea con i dettami del mio amato Maestro. Paolo continua col tuo eccellente lavoro senza curarti di commenti incompetenti e maleducati. Un caro saluto.
Tre anelli ai re degli Elfi, dal cielo illuminati Sette ai re dei Nani nelle aule di pietra Nove agli Uomini mortali, alla morte destinati Uno per l'Oscuro Sire sul suo trono tetro Nella terra di Mordor ove l'ombra incombe. Un solo anello per dominarli tutti, un anello per trovarli Un solo anello per radunarli tutti e nell'oscurità legarli Nella terra di Mordor ove l'ombra incombe.
sono sempre dell'idea che la poesia non si traduce. Personalmente a me Tolkien piace sentirlo "cantare" in inglese. Ed era anche un bravo poeta, cheechè se ne dica.
"All that is gold does not glitter, Not all those who wander are lost; The old that is strong does not wither, Deep roots are not reached by the frost. From the ashes a fire shall be woken, A light from the shadows shall spring; Renewed shall be blade that was broken, The crownless again shall be king."
Premetto che non sono amante della nuova traduzione ma apprezzo il lavoro che stai facendo tu per farne capire le ragioni che non reputo affatto sbagliate, ma per quanto riguarda una poesia e non mi riferisco solo a questa , l'enfasi da un lato e l'ermetismo dall'altro, per me sono fondamentali, la nuova traduzione della poesia dell'anello potrà anche più essere aderente alla trama del libro ma secondo me e ripeto secondo me, quello non è lo scopo della poesia, svelarci la storia, ma deve essere secondo me una canzone che introduce le vicende non che le spiega e che assume un tono solenne ed epico, senza trascurare la musicalità del testo. Mio parere.
In verità Fatica fa una sorta di A-B-A-B ma utilizzando assonanze/consonanze invece della rime: ciELO - piETRA - crudELE - tETRO. Anche sotto questo aspetto secondo me c'è ricerca del dettaglio e attenzione ai particolari. Per tutto il resto concordo con quanto esposto da Paolo, soprattutto riguardo alla tanto vituperata forma "si celano", che invece trovo decisamente azzeccata. Io sto amando sempre di più questa traduzione.
Nessun fallimento: io, affezionatissimo al testo precedente, grazie a questi video ho saputo della nuova traduzione più aderente a Tolkien e grazie a questi ho ricomprato il libro in edizione illustrata da Lee in brossura
Sono cresciuto con quella di Alliata, poi comprai un'edizione inglese e devo dire che Tolkien in originale è meraviglioso. Mi hanno regalato l'edizione di Fatica illustrata da Lee ed in effetti è molto musicale e rende più Tolkien probabilmente, al netto di alcune cose che non gli perdono :D
Devo dire che ho apprezzato maggiormente la traduzione di Fatica della poesia dell'Anello dopo aver ascoltato lo stesso Tolkien recitare la poesia in inglese. Mi pare che abbia tentato di avvicinare quel particolare metro. (Mentre Principe usava dei doppi ottonari che davano una certa simmetria, non del tutto presente nell'originale). Una precisazione. Principe voleva sicuramente "Elfi", non "Gnomi". Per qualche ragione nella prima edizione il termine "Gnomo" fu costantemente ripristinato. Principe se la prese per questo cambiamento, ma non poté fare niente. Già dalla seconda edizione abbiamo "Elfi". Tra l'altro, ci sarebbe anche la traduzione di Elèmire Zolla, che si può trovare nella famigerata "introduzione" alla vecchia traduzione
Ciao Paolo. Dietro questa diatriba si nasconde solo chi vorrebbe ancora Tolkien come un autore fantasy. Quando purtroppo è un classico. Mi dispiace per tutti coloro che disprezzano la letteratura ma Tolkien e li che va messo.
Ottimo contributo come sempre Paolo … Capisco la frustrazione derivante dal vedere l’atteggiamento di chi rifiuta a priori senza capire quello che c’è dietro. Io concordo pienamente con l’approccio che abbandona la rima nella traduzione, è evidente che si perde la fedeltà a scapito della metrica. La priorità va data al senso ed alla scelta delle parole. Riassumendo per quanto mi riguarda: il “cielo che risplende” non c’entra niente, la prima strofa di Fatica è perfetta. Io penso al risveglio degli Elfi sotto un cielo stellato che non risplende affatto … Nella seconda, “aule” rende bene come versione ricercata di “sale”, solo non capisco perché omettere il possessivo. Comunque molto meglio di rocche che c’entra ‘na cippa… come i “principi” dei nani, cippa di nuovo, completamente inventato (autoreferenzialità del sig. Quirino?…) Sul terzo verso non sono d’accordo con nessuno … per me è “destinati alla morte”, non va interpretato perché sappiamo JRR cosa intende, per Eru è un dono, noi uomini facciamo fatica (minuscolo…) ad accettarlo ma il verso va lasciato com’è. Il problema arriva con “lie” per le ombre, qui è veramente difficile tradurre perché il senso sarebbe “esserci” o “giacere” che suona terribilmente male in italiano, qui non mi soddisfa nessuna delle versioni e non trovo neanch’io nel mio piccolo come poterlo rendere. Non capisco e non mi piace Fatica che non ripete tre volte “ un anello per”. Poi c’è la sequenza “rule them” - “find them” - “bring them all” - “bind them”: governarli, controllarli o comandarli - trovarli - portarli a se - legarli, obbligarli alla propria volontà: questo è quel che Sauron intende fare (“incatenarli” c’entra ‘na beata fava…) per il resto rende abbastanza bene. PS continuo la mia fatica (minuscolo) nella lettura in originale aiutandomi con “The Lord of the Rings - A Reader’s Companion” di Wayne G. Hammond and Christina Scull”, lo conosci Paolo? Non mi ricordo se ne hai parlato nel tuo video sulla bibliografia tolkeniana… ed andandomi a leggere il Fatica ma solo dopo che mi sono spaccato la testa e finito il capitolo… Sono all’inizio delle Due Torri e l’incontro (e la conversazione) tra Eomer ed Aragorn è fantastico…
Guarda paolo mi dispiaccio per gli "attacchi" a te perchè ti fai portavoce del lavoro valido di fatica e non capisco cosi ci sia di male, se si vuole studiare tolkien come tu fai. Come ho detto già diverse volte son ben conscio delle varie traduzioni, dei difetti e pregi. La preferenze sono una cosa e io ho le mie ( vecchia traduzione tra latro quindi non estimatore indiscusso di fatica ), però questo non mi impedisce di capire e analizzare la nuova traduzione, anche grazie a te e i tuoi video dove spieghi in modo chiaro il tutto. Penso che l'importante sia capire tolkien e ciò che voleva trasmettere con le sue opere da tutti i punti di vista narrativo, del linguaggio ecc. infatti ben vengano analisi, studi, traduzioni che creno materiale di analisi e scoperta di elementi nuovi o sottovalutati. poi ognuno nel suo piccolo legga i testi nella traduzione che preferisce che sia per correttezza o affetto. Per me non c'è una divisone c'è un solo autore e quello bisogna comprendere tutto il resto vien da se...E nessun problema a dire che la nuova traduzione migliora e mette in luce cose che nella prima non sono emerse, anche perchè è stata tradotta molto prima di tanti studi e scoperte ed erano tempi diversi ecc.. quindi ci sta!
Nel caso di vincerli-avvincerli non si traduce solo una rima tra find them e bind them, ma proprio il fatto che le due espressioni in originale sono identiche a parte una lettera. C’è proprio ripetizione, allitterazione, cacofonia
Sì ma nell'originale né "to find" né "to rule" significano "vincere", si tratta di una licenza poetica di Fatica tanto quanto quel "che risplende" nel primo verso della traduzione di Principe. Io non sono contro queste libertà che si prendono i traduttori però credo nella coerenza interna per cui se si decide di effettuare una traduzione aderente all'originale (come si sostiene abbia fatto Fatica) allora si deve mantenere questo approccio per tutto il testo, non è che ci si piglia la licenza poetica per la Poesia dell'Anello, si traducono certi nomi e altri no, si fa parlare Gandalf come uno scaricatore di porto in un capitolo e come un saggio nell'altro come ha fatto l'Ottavio nazionale.
@@Paladine777 beh no. Rule nel senso di dominare qualcuno ha una vicinanza semantica col concetto di vincere qualcuno (non necessariamente vincere in battaglia, si puo' vincere la ritrosia propria e altrui, si' puo' vincere la volonta', etc etc..si puo' pure vincere la lotteria, che pero' qui chiaramente non sarebbe rilevante). Questo caso, purtroppo, non ha particolare attinenza con l'altro esempio che mi scrive, per una serie di motivi, in primis che il cielo in originale non risplende e non fa alcunché, nessun sinonimo o pseudonimo di risplendere. Secondo che l'aggiunta di risplendere e' solo finalizzata a mantenere una rima, sacrificando oltre al significato letterale anche la lunghezza del verso. Al contrario qui l'adattamento del significato del termine "rule", che non e' ne' una sostituzione ne' una aggiunta, e' finalizzato a conservare vari effetti, non una semplice rima (e non stravolge la metrica del verso originale). Aggiungo che, anche una volta scelto un criterio, nella traduzione non lo si applica in modo flat, tipo Google Translate, ma si va sempre a contestualizzare l'intervento, modulandolo a seconda del rilievo che si attribuisce a questo o quel concetto, questa o quella figura retorica, e a quale si ritiene debba essere l'effetto complessivo. Per dirla al volo. Poi, la traduzione non e' mai perfetta e in particolare non puo' esserlo quella della poesia. Ma si cerca di aderire allo stile e ai significati dell'autore il piu' fedelmente possibile. Onestamente, bastava leggere l'originale per trovare nella di Principe molto distante dall'orginiale, anche in assenza di soluzione alternative. Personalmente, ad esempio, l'ho sempre trovata un po' troppo simile ad una filastrocca, fin dalla prima lettura. Ma questo e' un misero gusto personale. Quanto a Gandalf (a proposito di saltare di palo in frasca), a volte perde le staffe e si esprime in modi poco urbani, non e' un'invenzione del traduttore.
@@xyzrt7 Nel testo originale non si rileva nessun registro "poco urbano" (vedi "sciroppare" di Gandalf o "che schifo!" di Frodo che nell'originale è un raffinatissimo "how loathsome") in quasi tutti i casi in cui invece lo inserisce Fatica, in altri casi invece ci sono termini "omerici" o "danteschi" laddove il corrispettivo inglese non è aulico.
Ma l'educazione questi sanno dove sta di casa? A quanto pare no...purtroppo. Si può discutere in maniera critica e non polemica. A quanto pare Fatica ha cercato di riportare nella traduzione italiana la metrica, lo stile ed il significato invariato dello scritto originale inglese di Tolkien. Comunque sarebbe bello se si riuscisse a scrivere un LOTR prendendo spunto sia da Alliata che da Fatica, farne una commistione e vedere che ne può uscire fuori. In ogni caso è sempre un piacere ascoltarti aldilà degli haters
@@PaoloNardiSoia come se fosse l'inferno. Io dico la mia in maniera critica e costruttiva su una traduzione dopo magari aver letto l'originale o nel caso specifico aver fatto un confronto Alliata - Fatica. Non ci sta nulla di male a considerare positivi degli aspetti e negativi altri sia dell'una che dell'altra ma in maniera critica e costruttiva e non infierendo apriori e "perchè si". E' triste essere dei leoni da tastiera solo perchè appunto si è davanti ad un pc e magari a 400km di distanza. Bah... senza parole. Ovviamente questo è sempre un mio pensiero ... alzo le mani. Non voglio attirare l'ira di qualcuno ci mancherebbe altro ... voglio star tranquilla come penso anche tu lo voglia 🙌
Non mai sentito Paolo disprezzare la traduzione della Alliata, alla quale siamo tutti affezionati perché ci ha fatto conoscere Tolkien. Certi commenti sono assolutamente odiosi.
Personalmente sono distante da insulti e polemiche, perché penso sia del tutto normale avere opinioni anche opposte, ma si possono e si devono esprimere sempre con pacatezza. Mi limito dunque a dire la mia. Per ragioni affettive ed anagrafiche continuo a preferire la prima traduzione, anche perché quella di Fatica non riesco proprio a digerirla. Ma si tratta solo di una valutazione soggettiva e come tale del tutto opinabile. A dirla tutta, aspetto una terza traduzione, perché se è vero che preferisco la vecchia, ciò non significa che mi soddisfi appieno. Anzi la trovo carente sotto molti punti di vista. Detto questo, riguardo la poesia dell'Anello, penso che la traduzione di Fatica sia sicuramente motivata da tutte le questioni che hai così ben argomentato, ma secondo me rimane comunque pessima (anche qui il parere è del tutto personale). Io ho già riportato in un mio precedente commento una mia versione (dilettantesca, perché non sono un traduttore) della poesia, che ho deciso di scrivere perché questo componimento è stato il mio primo contatto col mondo di Tolkien, ormai circa 40 anni fa e dunque ci sono particolarmente legato. Prende le mosse dalla vecchia traduzione, con qualche modifica, per cercare di rendere le rime e al tempo stesso veicolare l'importantissima questione del destino mortale degli uomini. Purtroppo non sono riuscito a trovare una rima efficace per rendere Dark Throne, quindi ho dovuto cambiare il senso, come del resto aveva già fatto Principe. L'unica cosa che mi veniva in mente era Sedia tetra, ma era davvero agghiacciante. In ogni caso riposto qui la mia versione, giusto per chi avrà curiosità di leggerla. Cordiali saluti e complimenti per i video. Tre Anelli ai Re degli Elfi sotto il Cielo Priminati Sette ai Signori dei Nani nelle lor Aule di Pietra Nove agli Uomini Mortali, a morire destinati Uno per l’Oscuro Signore nella sua Dimora tetra Nella Terra di Mordor dove giacciono le Ombre L’Unico Anello per domarli tutti, l’Unico Anello per trovarli l’Unico Anello per ghermirli tutti, e nell’oscurità incatenarli Nella Terra di Mordor dove giacciono le Ombre
@@PaoloNardiSoia Grazie a te per la tua opera benemerita di divulgatore (attendo un video di comparazione tra l'anello di Wagner e quello di Tolkien ;)
Ciao Paolo, innanzitutto rinnovo i complimenti per questi contenuti originali presentati con il tuo stile unico. Mi permetto di darti un consiglio, o comunque uno spunto di riflessione. Fossi in te eviterei di dare troppa importanza alle critiche gratuite che ricevi dai cosiddetti "leoni da tastiera". Usali a tuo favore, come punto di partenza per creare nuovi video, ma lascia queste persone dove stanno. Non vale la pena dare loro pubblicità! Per il resto, continua così! 🤘
Non mi convince nessuna delle traduzioni citate, quella di Principe però, pur infiorettando l'originale, ha il pregio di mantenere una certa musicalità. Trovo contraddittoria l'argomentazione a difesa dell'inversione dato che pochi minuti prima si abbraccia la tesi di Manini che "rifugge la resa in italiano della rima perché l'originale inglese non è replicabile in italiano [...] è un tradimento del testo originale". Fatica mantiene invece la rima a scapito della musicalità e della ripetizione che sono elementi fondamentali nella "Poesia" dell'Anello (mi sorprende che Manini non se ne accorga) che in inglese è chiamata "Ring Verses", ovvero un incantesimo che Gandalf (non a caso) si rifiuta di pronunciare se non ad Imladris dove le sue parole fanno oscurare il cielo.
Grazie per questo video, Paolo, istruttivo e ben curato, come sempre. Mi dispiace solo che facendolo hai dovuto dare soddisfazione a quel cafone idiota che ha commentato il video sugli Ent...
Grazie come sempre per gli spunti, Paolo. Una curiosità in merito alla parte finale "Ritradurre i classici serve...". Cosa ne pensi invece del trend di riscrittura dei classici che si sta attuando sui vari media nel nome della moderna sensibilità su genere, etnia, orientamento sessuale etc? E ancora più a fondo, cosa intendiamo (o cosa intendi tu) per classici? \m/ up the Iron
Caro Paolo, premetto che parlo da ignorante, nel senso che non ho le competenze per valutare la maggiore aderenza al testo di una o dell'altra traduzione (e per questo mi fido di te sul fatto che quella di fatica è la migliore). E da ignorante pertanto mi chiedo se in alcuni casi Fatica non potesse tenere la traduzione originale, sia per questione di continuità che di sonorità. Un esempio su tutti: fa questa grande differenza tradurre Passolungo invece che Grampasso? La domanda è seria e non provocatoria. Perché a me verrebbe da dire che no, non c'è nessuna differenza e che per questo forse sarebbe stato meglio tenere Grampasso per i motivi di cui sopra. Grazie se vorrai chiarire questo punto
Fatica ha optato per Passolungo perché strider significa falcata. Ha anzi ipotizzato che Passolungo gli sia venuto in mente da una traduzione di Cholstomér, un racconto di Tolstoj su un cavallo chiamato appunto Passolungo e la cui traduzione in inglese è per l’appunto Strider. Poi, dopo la pubblicazione del libro, Fatica ha pensato che “Falcante” avrebbe potuto essere una traduzione più azzeccata
Non ho capito bene il pasaggio sulla rima che prima viene evitata, ma poi viene alterato l'ordine degli elementi per mantenerla. Mi ha confuso. Detto questo a me tutte e tre mi sembrano perfettamente comprensibili nel messaggio di fondo, ma quella di Principe è sicuramente la più piacevole all'orecchio soprattutto nel finale che restituisce un'aria di maggiore pericolo. Celare per tutti è un sinonimo di nascondere e al giorno d'oggi nascondersi credo sia un termine che abbia un'accezione negativa, nel senso che si nasconde la preda e non il predatore che prova a non farsi notare. In questi termini mi pare infelice per come il parlante utilizza il termine.
Personalmente, credo che userò la nuova versione per un'immersione più letterale della storia. Ma, se voglio poesia e un uso dell'italiano dimenticato, so a che traduzione rivolgermi 🥰
Non sono né filologo (come mio fratello), né esegeta, ma, discutendo annosamente con lui proprio delle differenze tra le due traduzioni, siamo giunti ad uno "stop" nei nostri infiniti dialoghi con questa massima di Franco: "Traduttore, traditore". È impossibile stabilire quale tra due, quattro o dieci traduzioni di un testo straniero sia "migliore" perché nessuna sarà mai, in assoluto, l'originale. Ci può essere la scelta di una traccia "assonante" ma non "aderente", poiché alcuni vocaboli, espressioni idiomatiche o, addirittura, sovralinguinstiche, non sono traducibili o "suonerebbero" male nella lingua d'arrivo, o scegliere l'esatto contrario per una meticolosa ricerca del significato "reale", pur "cacofonico" in idioma di arrivo, del contesto, che sia filosofico, letterario, di ricerca, legato all'autore della traccia o testo originale. Bisogna ridurre quindi proprio alle "scelte" il lavoro di traduzione, tenendo sempre presente che nessuna di esse è esente da errori, pacchianerie o, volontarie o meno, storpiature dei due idiomi di riferimento. Ci sarebbe inoltre da considerare che il lettore assiduo di un testo, o, addirittura, una schiera di lettori non casuali, ha l'"abitudine all'ascolto" di un determinato set di terminologie, richiami e puntualizzazioni geografiche tale che anche modificare un singolo vocabolo PUÒ generare problematiche ENORMI. A mio modesto ed umilissimo parere di incolto ed ignorante sarebbe stato più corretto approcciarsi ad una "revisione" del testo tradotto, più che a una nuova traduzione, che garantisse una certa "continuità" per poi variare, nel tempo ed eventualmente, in qualcosa di più differente. Sappiamo già che ciò non è stato possibile sempre per "scelta" (e carte bollate), ergo che cosa altro ci si poteva aspettare se non un'altra versione con "scelte" differenti? Come OGNI traduzione, da quelle di Baudelaire a quelle di Poe, da quelle di Melville a quelle di Lovecraft, è sotto discussione e preferire l'una o l'altra dal punto di vista comparativo non ha assolutamente senso poiché nessuna potrà mai avere lo stesso senso proprio, a livello meramente linguistico, dell'originale. Tutto ciò ovviamente pur con i relativi studi decennali o centenari alle spalle. Si può parlare quindi di "gusto"? Sì, forse. Ma, citando un famosissimo film "non è lo stesso fottuto campo da gioco, non è lo stesso campionato e non nemmeno lo stesso sport". C'è quindi una soluzione? No. Resta e resterà un problema, soprattutto generazionale, di chi per una vita ha letto "Puledro Impennato" e di chi, per un'altra, ha letto "Cavallino Inalberato", per fare un esempio barbaro, e di chi, come me, ignorante, leggendolo in Inglese e traducendolo a mente dice letteralmente: "Pony Rampante". La realtà del fatto, credo, nella mia umiltà di lettore, è che contino di più le immagini, i significati e i messaggi che un'Opera di questa vastità comportano più che il "modo più corretto" con cui vengono tradotti e che se chi li "trasla" da una lingua ad un'altra non distrugge inesorabilmente queste cose male non ha fatto.
All'inizio non ho apprezzato per nulla la nuova tradizione. Con i tuoi video ho decisamente cambiato opinione, seppure resti molto affezionato alla traduzione di Alliata. Tra l'altro, mi hai spinto a comprare e leggere anche l'originale in inglese, apprezzando ancora meglio gli scritti del Professore. Volevo quindi ringraziarti per questi video sul tema, spesso se un video è utile si mette mi piace e basta senza commentare, e commenta solo chi ha da lamentarsi.
Sto rileggendo Il Signore Degli Anelli dopo molti anni e sono arrivato alla parte di Bree e devo dire che, a parte qualche nuovo nome (stranamente non Passolungo il Forestale), mi sta piacendo. Secondo me l'unico delitto è stato ritirare la traduzione precedente. A proposito, sento che la chiami ancora Brea, la preferisci come traduzione?
La chiamo Brea altrimenti mi accuserebbeto di chiamarla col nome di un formaggio. La vecchia traduzione è stata fatta ritirare dalla Alliata, dietro c'erano problematiche di diritti tipiche del mercato editoriale
Tutti si dimenticano di Gnomi, Orchetti e Vagabondi. Che erano non solo inascoltabili, ma errati. Inoltre nella vecchia traduzione alcune frasi erano proprio manipolate, come nel caso degli "heathens kings" di cui parla Gandalf a Denethor. Chi ha letto Lotr in inglese sa che Fatica ha fatto un buon lavoro. Naturalmente, potendo scegliere, meglio l'originale della traduzione: si potrebbero persino cantar le canzoni.
io di sicuro non sono un’esperta e la nuova traduzione mi è piaciuta… Ma per quanto riguarda le canzoni e le poesie il fatto di aver un testo più aderente ma senza musicalità che in qualche modo appiattisce quel contenuto al resto non è un po’ snaturare l’intenzione di Tolkien? Altrimenti perché scrivere una poesia? Ho capito il discorso sulla rima ma in fondo se quella era una poesia nell’originale forse preservare una certa musicalità o la rima ha un senso altrimenti il lettore che non è un filologo la percepisce in modo differente e si perde l’intenzione originale… Almeno questa è la mia opinione ed è l’unica cosa che in effetti mi ha un po’ deluso della nuova traduzione. La lingua inciampa, frena, non scorre… non è più una poesia.
Ci sono parecchie teorie traduttrice, e cambiano tutte nel tempo. Credo però che ogni traduttore sia in buona fede, si ponga problemi e trovi delle risposte
Ma a sto punto leggere l’originale in inglese no per chi vuole avvicinarsi all’originale. Comunque si Fatica ha fatto comunque un buon lavoro su questo non ci piove;)
Anche io ho molto apprezzato la nuova traduzione di Fatica. Ho dovuto certamente sforzarmi, perché ho nel cuore e nell'anima la traduzione che mi ha fatto conoscere questo mondo fantastico, a prescindere dalla sua qualità. Di mio, ho confrontato solo il primo capitolo nelle due versioni Alliata e Fatica, senza, però, verificarne l'aderenza alla versione originale. Tenendo conto anche solo dell'italiano, trovo la traduzione di Fatica molto più leggibile, scorrevole e piacevole.
La traduzione di Fatica non è affatto un obbrobrio. Anzi. Semplicemente è meno bella. Esteticamente meno efficace, emotivamente meno coinvolgente. Un qualsiasi bravo studente di lettere antiche di oggi potrebbe tradurre l'Iliade meglio di come fece Vincenzo Monti a inizio Ottocento. Praticamente nessuno, però, potrebbe eguagliare la sua poesia. Il concetto è tutto qui.
Non riesco ad abituarmi alla nuova poesia, c'è quel "vincerli/avvincerli" che mi suona ancora strano. Però andando avanti con la lettura della nuova traduzione sto trovando un bel po' di aspetti positivi, soprattutto scorrevolezza e ritmo che rendono la lettura fluida e mi fanno macinare un sacco di pagine senza accorgermene. Al netto di alcune perle di puro sadismo, tipo le case ricoperte di "cotica", il lavoro di Fatica mi sta catturando e piacendo molto. Resto comunque contrario al cambio dei nomi e della toponomastica. Penso che semplicemente avrebbero potuto gestire la questione a livello editoriale in maniera meno infantile e più seria, collaborando per amore dell'opera.
Non hai fallito... ma mi vien da dire "chi ha orecchie per intendere, intenda". Ecco, io cresciuta con la traduzione di Alliata, ascoltando questo video ho deciso di leggere quella di Fatica. Sempre stata titubante, ma ora mi hai convinta.... volevo già rileggere il ISDA dopo aver finito i Racconti Incompiuti, quindi stavolta lo farò con la nuova traduzione. Domanda: leggendo il trio Beren e Luthien, Caduta di Gondolin, i Figli di Hurin ogni tanto compare la traduzione Gnomi anziché Elfi. Non ricordo più.... perché? Hai fatto un video in proposito?
Prima di guardare farò due cose: 1) metto un like sulla fiducia a Paolo 2) affermo che la Poesia dell’Anello, nella versione AP, non mi convince e non mi piace affatto, ridotta com’è ad una filastrocca per bambini con la pretesa di mantenere le rime peraltro in metrica differente. Meno peggio la traduzione di Fatica, molto più aderente allo spirito originario anche se non mi convince in pieno.
Sono andato a rivedere quei commenti (e anche altri qua sotto). Suscitano effettivamente paura dalla violenza dei termini utilizzati e soprattutto dall’immediato precludersi di un dialogo costruttivo. Le parole possono “bastonare” e ferire ed è sempre desolante vedere il livello della faziosità da Guelfi vs Ghibellini per partito preso. In particolar modo quando uno si riconosce Guelfo e addita l’altro come Ghibellino perché non la pensa come lui. Tuttavia, non definirei un fallimento la tua difesa della nuova traduzione. Siamo in tanti interessati all’analisi filologica del Professore. Sei stato in grado di prendere Tolkien e contestualizzarlo nel suo secolo e collegare le sue opere ai suoi studi. Molti magari non conoscevano neanche l’esistenza della nuova traduzione e ora possono dilettarsi a scoprire nuovi aspetti del mondo di Tolkien grazie ai tuoi e video. Soprattutto ci stai spronando a ritornare sulle fonti primarie e (ri)leggerle. Lo studio filologico rende viva l’opera letteraria, altrimenti destinata a morire con lo scomparire dei suoi lettori originari. Spesso vi sono levate di scudi di stampo fanatico-religioso, ma se anche questa fosse materia religiosa, prendendo come parallelismo le sacre scritture, è dal primo concilio di Nicea fino ad oggi che si discute sulla loro interpretazione e traduzione, sia fra cedenti che non credenti. Ribadisco una constatazione, partita da un sospetto che si sta rivelando certezza: alcuni non amano Tolkien per il suo lavoro ma soltanto la “traduzione”, non sono interessati a sapere cosa sta dietro allo scritto e del perché delle parole scelte dal professore.
Volendo ci sarebbe anche la traduzione fatta da Zolla nella sua introduzione: Tre anelli per i re degli Elfi sotto il cielo, Sette per i signori dei nani nelle aule di pietra, Nove per gli uomini votati alla morte, Uno per il Signore tenebroso sul cupo trono Nella terra di Mordor dove posano le ombre. Un unico anello per reggerli tutti e trovarli, E adunarli e legarli nel buio, Nella terra di Mordor dove posano le ombre.
Ohibò,questo clima di polemica intollerante,tra l'altro,rischia di riperquotersi negativamente sulle generiche perplessità di chicchessia...ma poi,a livello contenutistico concettuale tra Q.P. e Ottavio Fatica quali abissali differenze si interporrebbero? In tutti i modi il tono pacato di questo canale è quello che ci vuole per dissipare l'ignoranza imperante.
Chiedo comunque scusa a mia volta,per un tono talvolta saccente-petulante,quello che mi interessa esprimere è che ho letto entrambe le versioni,e mi sembrano entrambe affascinanti.
Ci si dimentica però la storia della Traduzione Faticosa, che NON è nata per scopi "artistici" o "restituire il Vero Tolkien" (che è quello in inglese, al massimo) o altro ma semplicemente perché l'editore non voleva rinnovare il contratto alla Alliata. Ed andrebbe studiata come esempio sul come NON vendere un prodotto, visto che Fatica ha iniziato la sua maratona sparandosi in un piede con interviste e commenti "suicidi". Poi quando uscì la "nuova" poesia dell'Anello, una delle traduzioni più brutte e cacofoniche, scoppiò la bomba. La traduzione Faticosa potrebbe funzionare per una versione annotata in inglese con testo a fronte (ma si scoprirebbero le molte "invasioni di campo" e le numerose infedeltà di tono e registro) in maniera che la bellissima lingua originale (che la Alliata aveva reso molto meglio) stemperasse la traduzione leziosa e sgraziata per quanto ragionata. Probabilmente la vecchia versione suonava sufficiente, mentre quando ci si trova a Valfano ed a Landumbria, con Brandaino di Landaino (che gioca a nascondaino... Dai, no) ci si sente obbligati a prendere in mano l'originale per ripulire le orecchie.
@@PaoloNardiSoia mi perdoni, ma può non piacermi? Ho letto Tolkien per la prima volta a 12 anni, a 16 in lingua originale, ho l'intera History of Middle Earth nella libreria, oggi ho 42 anni e sono uno dei "pazzi" che rilegge il Signore degli Anelli ogni anno, ed ho ovviamente letto la traduzione di Fatica. Se penso che sia un lavoro da 7 contro il 10 dell'originale inglese e l'8,5 della traduzione Alliata/Principe dov'è il crimine? La grandezza di Tolkien è che rimane splendido anche senza tutto il lavoro filologico sottostante, perché la sua profondità traspare direttamente dalla parola senza bisogno di artifici. La traduzione di Fatica non è erudita: è saccente. Se lei svela il trucco del mago in pieno spettacolo, non sta facendo un favore al pubblico. E nemmeno al mago.
@@francescosirotti8178 non sto criminalizzando nessuno, mi limito a constatare che non si coglie il mio punto di vista: si può preferire la vecchia traduzione ma la nuova è utile per impostare un certo ragionamento sulla scrittura di Tolkien
@@PaoloNardiSoia Mi sarei aspettato addirittura un "6-"a questo punto...a parte il fatto che,purtroppo,non disponendo dell'intera History of Middle Hearth nella mia libreria sto continuando a chiedermi(da troppo tempo oramai)che cosa centri questa con lo stile ed il tono del LOTR!
@@lorenzotoselli1857 io sono curiosissimo divedere cosa farannnoper i volujmi della History dedicati a LOTR... che traduzione useranno per le redazioni parziali?
Paolone, ben comprendo il tuo desiderio di rispondere a messaggi siffatti, forgiati da menti infelici, ma veramente pensi di dover accettate sfide o provocazioni sull'argomento? Della serie " chi c'è c'è, chi non c'è non c'è "😘
Ma poi “le ombre si celano” così da richiamare il suono di “sotto il cielo” del primo verso, con cui nel testo originale c’è la rima Sky-lie. Meglio ancora sarebbe stato volgerlo al singolare
caro Paolo, quanti anni avrà questo critico? alla tastiera del pc sono tutti bravi a criticare, specie chi ha voglia di litigare. Essendo Tolkien un filologo il significato delle parole è importantissimo e la nuova traduzione ci fa conoscere la grandezza di Tolkien scrittore.
Personalmente non sono schierato ma penso che per quanto riguarda il verso sugli uomini, tradurre "dal fato crudele" sia stat veramente una scelta disastrosa! 😬 Perché va a distruggere completamente il significato profondo di dono e di mistero che la morte dovrebbe avere. Capisco che gli uomini pensano che la morte sia qualcosa di negativo e crudele, ma le frasi delle poesia, col loro tono assertivo, non lasciano intendere che tale crudeltà sia una percezione soggettiva e arbitraria degli uomini, ma che, come del resto in tutti gli altri versi, si stia dando una descrizione oggettiva della situazione. In altre parole il lettore percepisce che la morte nel mondo tolkieniano sia qualcosa di cieco e crudele come può essere nei testi omerici, e così il messaggio tolkeniano/cristiano sul destino umano post mortem viene completamente cancellato. Sinceramente non penso di aver fatto un commento iniquo ma di aver messo in evidenza un problema reale,e se ho ragione anche abbastanza grave visto che distorce completamente la percezione del lettore sul destino escatologico di una delle due razze più importanti di Arda.
Dal fato crudele indica il punto di vista degli uomini, il concetto di doom secondo gli elfi (il poema è elfico) è impossibile da rendere, certo è che la triste morte attende non era tanto diverso
@@PaoloNardiSoiariflettendo su questo mi sono reso conto che Quirino Principe avrebbe potuto trovare una soluzione più aderente all'originale pur mantenendo la qualità artistica della sua traduzione. Certo, mi rendo conto che per noi è molto più facile immaginare soluzioni simili grazie a tutto ciò che di Tolkien abbiamo conosciuto a posteriori (e per quanto mi riguarda anche grazie ai suoi approfondimenti, signor Paolo). Ma se avesse tradotto "nove agli uomini mortali che di morte il fato attende" avrebbe reso l'idea senza connotare "umanamente" la morte come "triste", sarebbe stata stridente la vicinanza mortali-morte forse, ma il significato più fedele. Ripeto, facile parlare a posteriori per noi, ma visto lo stimolante confronto tra le tre traduzioni con l'originale volevo condividere questo pensiero.
Signor Nardi, mi consenta di non essere assolutamente d'accordo con lei. Per prima cosa, non esistono le "traduzioni" esistono, al massimo, gli adattamenti. In inglese esistono relativamente poche parole, che spesso significano cose diverse, mentre in italiano esistono tantissime parole, spesso con un significato preciso, per cui le sfumature insite in una frase inglese in italiano spesso non sono riproducibili. Tuttavia esistono parole inglesi che non hanno corrispettivo in italiano, e viceversa. Una di queste parole è "doom", che non significa assolutamente destino, che si dice "destiny". Doom non significa neanche "fato", in quanto il fato è neutro, e come il destino può essere favorevole o meno. Doom è il destino tragico cui non ci si può sottrarre, chi è "doomed" è maledetto, che in inglese si dice però "cursed". Come lo traduci quindi "doomed"? Non puoi tradurlo, devi per forza adattarlo. Tanto più se siamo di fronte ad una poesia. O presunta tale. Non ho studiato le fonti, le lettere di Tolkien o le opinioni di eminenti studiosi, ma per me la "poesia" dell'anello non è una poesia, è una filastrocca macabra, come ce ne sono tantissime nella tradizione inglese. Ten little niggers è una delle più famose, Humpty Dumpty un'altra. A proposito. Uno degli aspetti che non traspare nè dalla traduzione Alliata e neanche dal film (la traduzione Fatica non l'ho letta) ma che si percepisce perfettamente nell'originale inglese (che ho letto) è il lato gotico, horror, quasi lovecraftiano del libro. La filastrocca dell'anello è perfetta, in questo senso. Non so se ha presente Profondo Rosso di Dario Argento. L'assassino è accompagnato da una musichetta infantile, che all'inizio è giocosa e dolce. Le ultime note però si distorcono, quasi stonano, ed una musica dolce ed infantile diventa spaventosa. La filastrocca dell'Anello è identica. Inizia come "Carlo Magno re di Spagna va nell'acqua e non si bagna", e poi improvvisamente appaiono le ombre. Quello che sembrava gioco, canzone, diventa terrore. In ogni caso, se è una filastrocca, una filastrocca ha la metrica e le rime, la metrica e le rime sono basilari, le parole possono anche non avere senso. Gli Elfi hanno tre anelli "under the sky" perchè sky fa rima con die, non perchè sky qualifichi in qualche modo gli Elfi. Concludendo: la traduzione Alliata /Principe è appena accettabile, quella di Fatica manca proprio il bersaglio (secondo me).
@@PaoloNardiSoia non ho scritto che doom sia un concetto lovecraftiano, ho scritto il significato di doom in inglese. Non credo peraltro che Tolkien, scrivendo, pretendesse che tutti fossero consapevoli dei suoi studi e del suo legendarium. Un lettore inglese che legge "doom" comprende "doom, e che Tolkien avesse un suo personale concetto di doom è un problema di Tolkien, non del lettore o del traduttore. Quindi ribadisco il concetto. Doom, a prescindere dalle sfumature tolkeniane, non è traducibile in italiano non esistendo un corrispettivo, quindi inevitabilmente il traduttore deve adattare il termine. Accusare quindi Alliata di aver "adattato" il poema che poema non è mi sembra un pochetto infondato. In quanto a Lovecraft, il suo concetto di male striscia sottotraccia in tutto "Il Signore degli Anelli". La cosa affascinante è che sono abbastanza convinto che Tolkien non conoscesse i libri di Lovecraft e che i punti di contatto tra le mitologie dei due scrittori siano frutto dell'atmosfera che regnava nel mondo a seguito della immane tragedia della prima guerra mondiale.
@@pippocalogero9077 oggi noi sappiamo cosa intendesse Tolkien per doom, quindi sarebbe bello ci fosse una traduzione che lo rispetta. Mi rendo conto che è difficile, ed entrambe le traduzioni non ci riescono, riflettendo solo un aspetto del termine
@@PaoloNardiSoia , non credo che nello specifico Tolkien volesse attribuire a "doomed" un significato "altro" rispetto al significato che comunemente ha in inglese. Concordo con lei che nessuno dei traduttori abbia reso il significato , ma ritengo la cosa impossibile da fare. Vede, ho letto LOTR in italiano ormai cinquant'anni fa, ed il libro in inglese venti anni dopo. Quando ho letto il libro in inglese, mi si è aperto un mondo, e ho capito quanto fosse superficiale la traduzione Alliata. L'errore principale dell'Alliata, secondo me, è stato quello di avere affrontato il libro come se fosse una pubblicazione per ragazzi, cosa che non è. Ho perdonato l'Alliata quando ho scoperto che all'epoca della traduzione aveva quindici anni e si era appena diplomata alle scuole medie. Visto così, il lavoro dell'Alliata è assolutamente incredibile, e quindi la scelta scellerata è stata dell'editore, che non capisco come abbia potuto incaricare una ragazzina. Ma torniamo a noi. Secondo il mio modestissimo parere, la poesia dell'anello non è un poema. E' una filastrocca. Le parole di tutte le filastrocche hanno sempre un ritmo ( e quindi una metrica), quasi sempre le rime e quasi mai un significato. Dipingono archetipi. Detto questo, Alliata/Principi colgono nel segno, aldilà della fedeltà al "significato" delle parole, mentre Fatica, sbaglia proprio il bersaglio. Non ci prende neanche nella traduzione delle singole parole. Prendiamo to lie. Cosa vuole comunicare Tolkien quando dice che a Mordor "the shadows lie"? Che Mordor è un luogo spaventoso, malvagio. Per citare un altro famoso libro, verrete incatenati a Mordor, e là "sarà pianto e stridor di denti". Lie è un termine negativo, trasmette contemporaneamente dolore, morte e menzogna. I defunti "lie", lie è scritto sulla lapide dalla vedova inconsolabile, dai figli rimasti orfani. Lie trasmette quindi sia morte, putrefazione, sia il dolore di chi rimane. Lie è però anche la menzogna. Quindi a Mordor le ombre ( che cosa sono le ombre, se non delle malvage, antiche e oscene entità senza nome? E' Lovecraft) mentono. To lie non significa nascondere, se non interpretandolo con molta libertà. In che maniera tutto questo è trasmesso con il termine" celare"? In nessun modo. Mentre lie è un termine fortemente negativo, celare è un termine quasi positivo. E' la bella ragazza che si "cela" dietro il ventaglio. Quindi, lo ripeto, Alliata/Principi fanno un lavoro discutibile, ma a posteriori è facile discuterlo. Per l'età ed i mezzi che aveva a disposizione, Alliata ha fatto un lavoro da standing ovation. Fatica fa un lavoro pessimo, assolutamente privo di coraggio, soprattutto considerando i mezzi e le conoscenze che lui ha a disposizione. Punto. E' una vita che mi arrovello su come avrei tradotto io ( che traduttore non sono). Posto che avrei considerato imprescindibile lasciare l'impianto da filastrocca, e quindi metrica e rime, nella filastrocca originale to lie è usato due volte. Lo avrei tradotto in due modi diversi. Ad esempio la prima volta avrei tradotto "dove l'ombra riposa" o addirittura "sta marcendo". La seconda "dove l'ombra attende".
Perché ragionamenti “concreti”? Questi ragionamenti sono prettamente poetici. La poesia è una cosa concreta, viene scritta utilizzando questi criteri (e molti altri ancora ovviamente), cercando ad ogni passo la parola giusta che sia in grado di catalizzare molteplici significati, anche interagendo con le altre parole nel testo (oltre alla rima). La poesia non è un esercizio di rime ne’ un elenco retorico di parole altisonanti
Neanche la vesione di Fatica "riproduce" il metro "efficace" dell'originale di Tolkien, già "deformato" dai "monotoni" ottonari doppi di Principe, che ricordano le "filastrocche" del vecchio "Corriere dei picccoli"...
Se Tolkien fosse stato un anglofono come Ezra Pound o Joyce o un ispanofono come Wilcock, con forti frequentazioni della lingua italiana, e si fosse messo in testa di scrivere LOTR in italiano, lo avrebbe fatto alliatamente e non faticamente.
La traduzione di Fatica non ha carisma. Gli stessi termini che possono essere favorevoli in inglese a una lettura fluida e non distratta in italiano diventano, tradotti letteralmente come spesso fa Fatica, diventano svilenti e ridicolizzanti il testo, specie avendo come paragone la vecchia traduzione (collettiva, fatta quantomeno a quattro mani).
storpiare certi termini, omettere lemmi (o aggiungerli dove non presenti) da diverse frasi, appiattire il registro di personaggi con estrazioni sociali diverse... emanava carisma?
@@Luigimenta eppure è la stessa tipologia di commento che si legge da parte di tutti quelli che non vogliono mollare la traduzione Alliata per nostalgia (tra cui tanta gente che ha bocciato il nuovo testo per partito preso, senza manco leggerlo..)
Ottavio Fatica il Signore degli anelli è fatto bene, e fatto anche male. Il buttare via la traduzione di Ottavio è male, e tenerla nel suo complesso è male. Le traduzioni sono inferiori alle lingue originali. Detto da me, che la traduzione di Ottavio... ne faccio a meno...
Premessa: la versione di Fatica non riesco assolutamente a farmela piacere: molti passaggi astrusi, "musicalmente stonati" stridenti al mio orecchio, molto spesso sembra un puro esercizio di stile a discapito della facilità di lettura giusto per dimostrare le proprie conoscenze, ingarbugliando inutilmente diversi passaggi che sono molto semplici e lineari sia in inglese che nella versione della Alliata. Detto questo, la nuova traduzione permette di affrontare l'opera del Professore da un punto di vista diverso, magari più indicato a chi ama la filologia rispetto a chi vuole solo godersi una storia. Da buon collezionista, possiedo entrambe le versioni, ma dato che ogni anno rileggo la trilogia, la versione di Fatica resta saldamente sullo scaffale a far bella mostra di sé. L'ho letta un paio di volte, una tutta d'un fiato e una seconda facendo un confronto tra le due versioni e analizzando, con l'aiuto di svariati siti, passaggio per passaggio. Con tutta probabilità non la riprenderò mai più.
Ho letto la traduzione di Fatica e non mi è piaciuta....per il poema dell'anello mi piace di più quello di Principe ,comunque grazie per il tuo lavoro che non manco mai di ascoltare...❤
Avessi avuto al liceo un insegnante così probabilmente la letteratura sarebbe stata la mia materia preferita... Ottima spiegazione e argomentazione. Come già detto in un commento a un altro video ribadisco che non avendo letto la vecchia traduzione mi sto semplicemente godendo la nuova. Inoltre grazie a questi approfondimenti trovo ancora più interessante leggere "Il Signore degli Anelli". In effetti ai tempi del liceo leggendo la letteratura nella lingua originale (inglese in inglese, francese in francese, latina in latino e italiana in italiano) mi sono trovato spesso a riflettere sul fatto che leggere delle traduzioni, specialmente di testi poetici ma spesso anche di prosa, non rendesse onore al testo originario proprio perché si operavano degli adattamenti che non riuscivano quasi mai a rendere tutta quella parte di assonanza e allitterazione che era spesso presente nel testo originario e che rendeva geniale il testo e il suo autore. Con questo lavoro di Fatica capisco che invece si è cercato per quanto possibile di mantenere gli aspetti di significato ma anche di forma utilizzando dei significanti italiani che potessero essere assimilabili ai significanti originari mantenendo il significato del testo. Spero di essermi spiegato... Continua così e restiamo in attesa dell'uscita del nuovo libro ;-)
Perchè non si riesce mai ad apprezzare i pregi di ogni parte in causa e il bello della critica costruttiva? Sono cresciuto amando la traduzione di Alliata/Principe, e nonostante alcune incertezze non posso non notare che alcuni dettagli della traduzione di Fatica siano ottimi! Entusiasmante video come sempre Paolo!
Fa parte del gioco quando si cresce come canale e con gli Iscritti ... Per FORTUNA che una BUONA parte degli Iscritti (ma MAGGIOR parte) non sono così e cercano di dialogare con il dovuto rispetto pur non essendo d'accordo su tutto quello che pensi, signor Paolo 🤝
Secondo me dovremmo tutti imparare a rispettare le opinioni. È ovvio che l'estensore del canale ha la sua ed è ovvio che vuole farla sapere essendo appunto su RUclips. Poi un conto è dissentire ed un altro fare voli pindarici ed insultare. Per me può anche essere pagato da Fatica, se mi interessa lo ascolto, altrimenti magari lo ascolterò meno, ma non mi verrebbe mai di fare critiche non di merito
@@federicotomassetti9434 Hai detto bene: 'imparare a rispettare le (altrui) opinioni" ovviamente con il giusto rispetto 🤝
Macché, hai fatto un magnifico lavoro di spiegazione, illustrazione, argomentazione, etc etc. C’è chi fallisce miseramente nel capire, per volontà o per incapacità o per entrambe
Non capisco perché ci si debba schierare, odiare o amare, disprezzare chi anche argomentando porta nuove considerazioni su un tema che non dovrebbe portare odiatori seriali ma la community Tolkieniana a discutere un nuovo modo di interpretare Tolkien. Più traduzioni ci saranno meglio sarà soprattutto per i testi del nostro amato Professore. Tanta stima Paolo a te e a Nicola, bellissime le live di approfondimento ne vorrei centinaia, mi fate tanta compagnia ❤
Ciao Paolo, bhe ogni tanto una critica oer Fatica ci sta almeno per quanto mi riguarda..io di tutta la traduzione in verità non sopporto il cambio dei nomi, ma questo è solo un dettaglio e non credo sia un obbrobrio..e io non sono sicuramente uno che può dire va bene o non va bene 😅.. grazie come sempre per i tuoi video. ❤
Un signore come al solito, ma soprattutto ogni tuo video è un sempre un nuovo regalo per noi tolkieniani in erba che così tanto abbiamo da approfondire
Queste persone dovrebbero comprendere l'educazione e poi Tolkien. Io devo fare un mea culpa, ho odiato la traduzione di Fatica a spada tratta dato che sono cresciuto con la versione Bompiani ed i film di Peter Jackson, demolendo la vhs della compagnia dell'anello da tanto che l'ho usata. Però con i tuoi video ho compreso che la nuova traduzione è molto più fedele allo spirito di Tolkien per quanto cacofonica possa sembrare comparata alla traduzione amata dai fan di vecchia data.
Onestamente ho fatto davvero molta fatica a leggere questa nuova traduzione
Nomen omen... "Fatica".
@@robegatt direi a questo punto che la vecchia traduzione ha un oggettivo valore aggiunto
@@robegatt Alliata, anche se non so dell'etimo: potrebbe essere la medesima.
Complimenti! Come sempre una puntualizzazione impeccabile!
Grazie di cuore!
Voler porre limiti alla dinamicità di una lingua inevitabilmente si incorre alle sospensione del tempo…
La nuova traduzione ha permesso di ricordare anche le scelte filologiche di tolken, il che va benissimo perché la filologia è alla base di ciò che ha scritto
Ottimo lavoro di approfondimento🎉!Che strana società in cui pochissimi sanno usare bene le parole,se non per insultare il prossimo!😅
Grazie per queste spiegazioni e rivelazioni sulle traduzioni. La mia passione per le opere di Tolkien è ancor più forte. Grazie davvero
Uno su mille non ce la fa,ti ripeto,non li pensare proprio.Ha fatto una gran Fatica....Ottavio,può piacere o meno ma non va mai attaccato a prescindere dai propri gusti personali.Paolo come sempre sei giusto e minuzioso.
Come sempre ti ascolto con grande piacere. Fatica pagherà sempre dazio per quel forestale. Magari avrà fatto il lavoro migliore ma il forestale non gli sarà mai perdonato.
Eppure ha senso anche quello
@@PaoloNardiSoia Per citare un certo tizio:
“Preferivo il bianco”, dissi.
“Bianco!”, sogghignò. “Serve come base. Il tessuto bianco può essere tinto. La pagina bianca ricoperta di scrittura, e la luce bianca decomposta”.
“Nel qual caso non sarà più bianca”, dissi. “E colui che rompe un oggetto per scoprire cos’è, ha abbandonato il sentiero della saggezza”
@@PaoloNardiSoia ha senso etimologicamente e letteralmente, il punto è che l'Italiano degli anni 2020 non è quello del 1920... anche nell'accezione che le parole hanno per le persone. Oggi "gentile" significa "educato", non "nobile" come al tempo di Dante, e così oggi l'italiano "forestale" non fa venire in mente nè un guardiano, nè uno che cammina, nè una guida, bensì un poliziotto col taccuino delle multe sempre pronto. Solo il mio parere. E non voglio fare paragoni o polemiche con nessuno, io il sda ce l'ho in inglese...
Ricordate che "forestale" non lo dicono i saggi di Imladris: quelli dicono dunedain. Forestale lo dicono i breatini, che a quanto ho visto io non brillano certo per saggezza. Sono paesani: parlano da paesani. Non confondere quello che voi siete abituati a leggere (italiano aulico per tutto e parlato da tutti) con quello che scriveva Tolkien.
@@Zagreo_Orfeo su questo hai ragione. C'è anche da dire, forse, che dal film in poi la traduzione vecchia è stata cristallizzata a riferimento per il vasto pubblico. Con l'aggravante che "dunedain" é "un nome fantasy" mentre di ranger o guardie forestali abbiamo tutti un idea...
Sarebbe interessante un confronto fra te e rick du fer sulla nuova traduzione, avendo fatto entrambi analisi lucide e oggettive, ma con giudizi un po' diversi. Sarebbe molto interessante!
Sono convinto che la cosa più importa sia fare conoscere il professore a tutti. Se mettiamo questo come principio di base allora si dovrebbero tenere tutte le traduzioni in vendita, non solo una. Il motivo è semplice. Con la traduzione di adesso il registro spicca tantissimo? Stupendo. Ma tutta quella gente che proverà ad approcciarsi come prima volta al testo con la nuova traduzione, solo per sentito dire all'amico che è bellissimo, beh dubito che lo farà. In questo la vecchia traduzione era più accessibile a tutti. Secondo me dovrebbero essere tutte in commercio in modo che ognuno scelga quella che vuole.
Il video è molto interessante e grazie per averlo fatto. Sarebbe interessante fare altre parti Paolo.
Ho letto entrambe le traduzioni (e ancora mi sento maggiormente legato per un discorso anche affettivo alla versione Principe/Alliata) e ho apprezzato e continuo ad apprezzare in primis la grande, meravigliosa storia che la mente, il cuore del Professore hanno partorito. Detto questo, ritengo che ogni traduzione valga la pena di essere letta, perché ognuna di queste possiede pregi e difetti (che è giusto sottolineare in un verso e nell'altro) e ben vengano ancora, se ce ne saranno, di nuove. Ognuno poi ha il diritto di avere un'opinione soggettiva e di utilizzare, per quanto sgradevoli o ridicoli possano sembrare, i termini o i nomi che preferisce. L'importante è che non si scada mai nell'offesa, perché come già dissi in precedenza, Tolkien dovrebbe unire tutti gli amanti dei suoi scritti e stimolare dialogo e confronto costruttivi. Grazie Paolo
Spunto molto interessante. L'analisi comparata delle varie versioni apre nuovi orizzonti. Ascoltare come ognuno abbia cercato più il "senso" o il "suono" è sempre una scoperta e mi riporta indietro nel tempo.
Ciao Paolo grazie per il bel video, interessante come sempre😊! Mi perdonerai ma io faccio parte dei difensori della Alliata... non sopporto il modo di scrivere narcisistico e tecnico di Fatica, e mi infastidiscono nel profondo i nomi che ha cambiato. Io l'ho vissuta male questa cosa, ma i miei sono motivi personali puramente sentimentali, legati al mio libro preferito, il primo fantasy letto a 14 anni. Non riesco ad accettare il cambiamento mi dispiace! Ma ripeto sono motivi personali... i tuoi video sono fatti benissimo e la parte tecnica delle tue analisi la condivido in pieno. Grazie davvero e a presto! ❤
nella terra di Mordor dove le ombre si celano: sicuramente una traduzione più esatta di quella di Principe, ma brutta come la morte, almeno per me. Tutto qua
Della nuova traduzione ho apprezzato moltissimo il cambio di registro da un momento all'altro (da quanto ho letto fedele allo stile di tolkien che puntava a stupire il lettore) ciò ha reso più affascinanti determinati personaggi e situazioni, come l'incontro degli hobbit con la ninfa baccadoro. Sono rimasto quasi spiazzato dal cambiamento dettato dall'entrata in scena di questo personaggio e la lettura più "difficoltosa" delle righe che descrivono la sua figura e le sue azioni. Esattamente come essere sperduti in mezzo a una vecchia foresta e di punto in bianco trovarsi di fronte una creatura magica e fuori dal mondo.
Sempre una risposta educata, gentile e informativa da Paolo. Complimenti 😊👍
Like a prescindere e stasera ovviamente dopo l allenamento e con una buona birra guarderò 😊
Mah alla fine l ho visto ora, pur preferendo lo ammetto la traduzione dell Aliata non posso avvalare chi scredita in malo modo un brav uomo come lei, inoltre essere fan non Deve mai sfociare nella bieca maleducazione!il resto lo guarderò stasera 😊
Sono sincero, dopo aver sentito i nomi della nuova traduzione, mi sono rifiutato categoricamente di leggerla ma grazie alle tue spiegazioni mi hai solleticato la curiosità. .i sa che mi farò un regalino 'sto fine settimana.
fai benissimo. Sui nomi inevitabilmente il nostro gusto e la sensibilità personale inciderà sempre, ma questo non deve condizionare il giudizio sulla professionalità di chi ha fatto quelle scelte. E soprattutto, se riesci a chiudere un occhio sui nomi (che lo stesso Tolkien tra l'altro suggeriva di tradurre in certi modi), il resto del nuovo testo italiano ti mostrerà tante cose che nella vecchia versione erano omesse o eccessivamente modificate rispetto all'originale.
Poi come dico sempre, un vero appassionato fa bene a tenere entrambe le traduzioni, una non rende inutile l'altra. E' anche un modo per vedere due stili e due epoche diverse all'opera. Il Signore degli Anelli tradotto nel 21° secolo non è inferiore a quello tradotto nel 20° secolo, solo diverso.
Ciao Paolo e grazie del tuo inestimabile lavoro. Purtroppo poche persone possono capire il valore della nuova traduzione perché poche persone hanno capito il Sig. Tolkien. Io non bazzico molto su RUclips ma non potevo affatto esimermi dall'intervenire in difesa Tua e di Fatica. Sono invecchiato leggendo e studiando Tolkien e non solo. Posso testimoniare che a discapito del legame affettivo più che comprensibile , la traduzione di Ottavio Fatica rimane più fedele all'originale e più in linea con i dettami del mio amato Maestro. Paolo continua col tuo eccellente lavoro senza curarti di commenti incompetenti e maleducati. Un caro saluto.
Tre anelli ai re degli Elfi, dal cielo illuminati
Sette ai re dei Nani nelle aule di pietra
Nove agli Uomini mortali, alla morte destinati
Uno per l'Oscuro Sire sul suo trono tetro
Nella terra di Mordor ove l'ombra incombe.
Un solo anello per dominarli tutti, un anello per trovarli
Un solo anello per radunarli tutti e nell'oscurità legarli
Nella terra di Mordor ove l'ombra incombe.
sono sempre dell'idea che la poesia non si traduce. Personalmente a me Tolkien piace sentirlo "cantare" in inglese. Ed era anche un bravo poeta, cheechè se ne dica.
"All that is gold does not glitter,
Not all those who wander are lost;
The old that is strong does not wither,
Deep roots are not reached by the frost.
From the ashes a fire shall be woken,
A light from the shadows shall spring;
Renewed shall be blade that was broken,
The crownless again shall be king."
Premetto che non sono amante della nuova traduzione ma apprezzo il lavoro che stai facendo tu per farne capire le ragioni che non reputo affatto sbagliate, ma per quanto riguarda una poesia e non mi riferisco solo a questa , l'enfasi da un lato e l'ermetismo dall'altro, per me sono fondamentali, la nuova traduzione della poesia dell'anello potrà anche più essere aderente alla trama del libro ma secondo me e ripeto secondo me, quello non è lo scopo della poesia, svelarci la storia, ma deve essere secondo me una canzone che introduce le vicende non che le spiega e che assume un tono solenne ed epico, senza trascurare la musicalità del testo.
Mio parere.
In verità Fatica fa una sorta di A-B-A-B ma utilizzando assonanze/consonanze invece della rime:
ciELO - piETRA - crudELE - tETRO.
Anche sotto questo aspetto secondo me c'è ricerca del dettaglio e attenzione ai particolari. Per tutto il resto concordo con quanto esposto da Paolo, soprattutto riguardo alla tanto vituperata forma "si celano", che invece trovo decisamente azzeccata. Io sto amando sempre di più questa traduzione.
Nessun fallimento: io, affezionatissimo al testo precedente, grazie a questi video ho saputo della nuova traduzione più aderente a Tolkien e grazie a questi ho ricomprato il libro in edizione illustrata da Lee in brossura
Sono cresciuto con quella di Alliata, poi comprai un'edizione inglese e devo dire che Tolkien in originale è meraviglioso. Mi hanno regalato l'edizione di Fatica illustrata da Lee ed in effetti è molto musicale e rende più Tolkien probabilmente, al netto di alcune cose che non gli perdono :D
Devo dire che ho apprezzato maggiormente la traduzione di Fatica della poesia dell'Anello dopo aver ascoltato lo stesso Tolkien recitare la poesia in inglese. Mi pare che abbia tentato di avvicinare quel particolare metro. (Mentre Principe usava dei doppi ottonari che davano una certa simmetria, non del tutto presente nell'originale).
Una precisazione. Principe voleva sicuramente "Elfi", non "Gnomi". Per qualche ragione nella prima edizione il termine "Gnomo" fu costantemente ripristinato. Principe se la prese per questo cambiamento, ma non poté fare niente. Già dalla seconda edizione abbiamo "Elfi".
Tra l'altro, ci sarebbe anche la traduzione di Elèmire Zolla, che si può trovare nella famigerata "introduzione" alla vecchia traduzione
Bellissima l'introduzione di Elèmire Zolla.
@@gabrielesolletico6542 io personalmente l’ho sempre detestata
Ciao Paolo. Dietro questa diatriba si nasconde solo chi vorrebbe ancora Tolkien come un autore fantasy. Quando purtroppo è un classico. Mi dispiace per tutti coloro che disprezzano la letteratura ma Tolkien e li che va messo.
Ottimo contributo come sempre Paolo …
Capisco la frustrazione derivante dal vedere l’atteggiamento di chi rifiuta a priori senza capire quello che c’è dietro.
Io concordo pienamente con l’approccio che abbandona la rima nella traduzione, è evidente che si perde la fedeltà a scapito della metrica. La priorità va data al senso ed alla scelta delle parole.
Riassumendo per quanto mi riguarda: il “cielo che risplende” non c’entra niente, la prima strofa di Fatica è perfetta. Io penso al risveglio degli Elfi sotto un cielo stellato che non risplende affatto …
Nella seconda, “aule” rende bene come versione ricercata di “sale”, solo non capisco perché omettere il possessivo. Comunque molto meglio di rocche che c’entra ‘na cippa… come i “principi” dei nani, cippa di nuovo, completamente inventato (autoreferenzialità del sig. Quirino?…)
Sul terzo verso non sono d’accordo con nessuno … per me è “destinati alla morte”, non va interpretato perché sappiamo JRR cosa intende, per Eru è un dono, noi uomini facciamo fatica (minuscolo…) ad accettarlo ma il verso va lasciato com’è.
Il problema arriva con “lie” per le ombre, qui è veramente difficile tradurre perché il senso sarebbe “esserci” o “giacere” che suona terribilmente male in italiano, qui non mi soddisfa nessuna delle versioni e non trovo neanch’io nel mio piccolo come poterlo rendere.
Non capisco e non mi piace Fatica che non ripete tre volte “ un anello per”.
Poi c’è la sequenza “rule them” - “find them” - “bring them all” - “bind them”: governarli, controllarli o comandarli - trovarli - portarli a se - legarli, obbligarli alla propria volontà: questo è quel che Sauron intende fare (“incatenarli” c’entra ‘na beata fava…)
per il resto rende abbastanza bene.
PS continuo la mia fatica (minuscolo) nella lettura in originale aiutandomi con “The Lord of the Rings - A Reader’s Companion” di Wayne G. Hammond and Christina Scull”, lo conosci Paolo? Non mi ricordo se ne hai parlato nel tuo video sulla bibliografia tolkeniana… ed andandomi a leggere il Fatica ma solo dopo che mi sono spaccato la testa e finito il capitolo…
Sono all’inizio delle Due Torri e l’incontro (e la conversazione) tra Eomer ed Aragorn è fantastico…
Meravigliosi Hammond e Scull!
Guarda paolo mi dispiaccio per gli "attacchi" a te perchè ti fai portavoce del lavoro valido di fatica e non capisco cosi ci sia di male, se si vuole studiare tolkien come tu fai. Come ho detto già diverse volte son ben conscio delle varie traduzioni, dei difetti e pregi. La preferenze sono una cosa e io ho le mie ( vecchia traduzione tra latro quindi non estimatore indiscusso di fatica ), però questo non mi impedisce di capire e analizzare la nuova traduzione, anche grazie a te e i tuoi video dove spieghi in modo chiaro il tutto. Penso che l'importante sia capire tolkien e ciò che voleva trasmettere con le sue opere da tutti i punti di vista narrativo, del linguaggio ecc. infatti ben vengano analisi, studi, traduzioni che creno materiale di analisi e scoperta di elementi nuovi o sottovalutati. poi ognuno nel suo piccolo legga i testi nella traduzione che preferisce che sia per correttezza o affetto. Per me non c'è una divisone c'è un solo autore e quello bisogna comprendere tutto il resto vien da se...E nessun problema a dire che la nuova traduzione migliora e mette in luce cose che nella prima non sono emerse, anche perchè è stata tradotta molto prima di tanti studi e scoperte ed erano tempi diversi ecc.. quindi ci sta!
Grazie ❤
Nel caso di vincerli-avvincerli non si traduce solo una rima tra find them e bind them, ma proprio il fatto che le due espressioni in originale sono identiche a parte una lettera. C’è proprio ripetizione, allitterazione, cacofonia
Sì ma nell'originale né "to find" né "to rule" significano "vincere", si tratta di una licenza poetica di Fatica tanto quanto quel "che risplende" nel primo verso della traduzione di Principe.
Io non sono contro queste libertà che si prendono i traduttori però credo nella coerenza interna per cui se si decide di effettuare una traduzione aderente all'originale (come si sostiene abbia fatto Fatica) allora si deve mantenere questo approccio per tutto il testo, non è che ci si piglia la licenza poetica per la Poesia dell'Anello, si traducono certi nomi e altri no, si fa parlare Gandalf come uno scaricatore di porto in un capitolo e come un saggio nell'altro come ha fatto l'Ottavio nazionale.
@@Paladine777 beh no. Rule nel senso di dominare qualcuno ha una vicinanza semantica col concetto di vincere qualcuno (non necessariamente vincere in battaglia, si puo' vincere la ritrosia propria e altrui, si' puo' vincere la volonta', etc etc..si puo' pure vincere la lotteria, che pero' qui chiaramente non sarebbe rilevante). Questo caso, purtroppo, non ha particolare attinenza con l'altro esempio che mi scrive, per una serie di motivi, in primis che il cielo in originale non risplende e non fa alcunché, nessun sinonimo o pseudonimo di risplendere. Secondo che l'aggiunta di risplendere e' solo finalizzata a mantenere una rima, sacrificando oltre al significato letterale anche la lunghezza del verso. Al contrario qui l'adattamento del significato del termine "rule", che non e' ne' una sostituzione ne' una aggiunta, e' finalizzato a conservare vari effetti, non una semplice rima (e non stravolge la metrica del verso originale). Aggiungo che, anche una volta scelto un criterio, nella traduzione non lo si applica in modo flat, tipo Google Translate, ma si va sempre a contestualizzare l'intervento, modulandolo a seconda del rilievo che si attribuisce a questo o quel concetto, questa o quella figura retorica, e a quale si ritiene debba essere l'effetto complessivo. Per dirla al volo. Poi, la traduzione non e' mai perfetta e in particolare non puo' esserlo quella della poesia. Ma si cerca di aderire allo stile e ai significati dell'autore il piu' fedelmente possibile. Onestamente, bastava leggere l'originale per trovare nella di Principe molto distante dall'orginiale, anche in assenza di soluzione alternative. Personalmente, ad esempio, l'ho sempre trovata un po' troppo simile ad una filastrocca, fin dalla prima lettura. Ma questo e' un misero gusto personale. Quanto a Gandalf (a proposito di saltare di palo in frasca), a volte perde le staffe e si esprime in modi poco urbani, non e' un'invenzione del traduttore.
@@xyzrt7 Nel testo originale non si rileva nessun registro "poco urbano" (vedi "sciroppare" di Gandalf o "che schifo!" di Frodo che nell'originale è un raffinatissimo "how loathsome") in quasi tutti i casi in cui invece lo inserisce Fatica, in altri casi invece ci sono termini "omerici" o "danteschi" laddove il corrispettivo inglese non è aulico.
Ma l'educazione questi sanno dove sta di casa? A quanto pare no...purtroppo. Si può discutere in maniera critica e non polemica. A quanto pare Fatica ha cercato di riportare nella traduzione italiana la metrica, lo stile ed il significato invariato dello scritto originale inglese di Tolkien. Comunque sarebbe bello se si riuscisse a scrivere un LOTR prendendo spunto sia da Alliata che da Fatica, farne una commistione e vedere che ne può uscire fuori. In ogni caso è sempre un piacere ascoltarti aldilà degli haters
Ma io non parlerei neanche di haters, la questione della nuova traduzione porta a tirare fuori il peggio
@@PaoloNardiSoia come se fosse l'inferno. Io dico la mia in maniera critica e costruttiva su una traduzione dopo magari aver letto l'originale o nel caso specifico aver fatto un confronto Alliata - Fatica. Non ci sta nulla di male a considerare positivi degli aspetti e negativi altri sia dell'una che dell'altra ma in maniera critica e costruttiva e non infierendo apriori e "perchè si". E' triste essere dei leoni da tastiera solo perchè appunto si è davanti ad un pc e magari a 400km di distanza. Bah... senza parole. Ovviamente questo è sempre un mio pensiero ... alzo le mani. Non voglio attirare l'ira di qualcuno ci mancherebbe altro ... voglio star tranquilla come penso anche tu lo voglia 🙌
Vogliamo nome e cognome di chi offende il grande ed intoccabile Paolone!!! A morte!!
Ma no!
Non mai sentito Paolo disprezzare la traduzione della Alliata, alla quale siamo tutti affezionati perché ci ha fatto conoscere Tolkien.
Certi commenti sono assolutamente odiosi.
Personalmente sono distante da insulti e polemiche, perché penso sia del tutto normale avere opinioni anche opposte, ma si possono e si devono esprimere sempre con pacatezza. Mi limito dunque a dire la mia. Per ragioni affettive ed anagrafiche continuo a preferire la prima traduzione, anche perché quella di Fatica non riesco proprio a digerirla. Ma si tratta solo di una valutazione soggettiva e come tale del tutto opinabile. A dirla tutta, aspetto una terza traduzione, perché se è vero che preferisco la vecchia, ciò non significa che mi soddisfi appieno. Anzi la trovo carente sotto molti punti di vista. Detto questo, riguardo la poesia dell'Anello, penso che la traduzione di Fatica sia sicuramente motivata da tutte le questioni che hai così ben argomentato, ma secondo me rimane comunque pessima (anche qui il parere è del tutto personale). Io ho già riportato in un mio precedente commento una mia versione (dilettantesca, perché non sono un traduttore) della poesia, che ho deciso di scrivere perché questo componimento è stato il mio primo contatto col mondo di Tolkien, ormai circa 40 anni fa e dunque ci sono particolarmente legato. Prende le mosse dalla vecchia traduzione, con qualche modifica, per cercare di rendere le rime e al tempo stesso veicolare l'importantissima questione del destino mortale degli uomini. Purtroppo non sono riuscito a trovare una rima efficace per rendere Dark Throne, quindi ho dovuto cambiare il senso, come del resto aveva già fatto Principe. L'unica cosa che mi veniva in mente era Sedia tetra, ma era davvero agghiacciante. In ogni caso riposto qui la mia versione, giusto per chi avrà curiosità di leggerla. Cordiali saluti e complimenti per i video.
Tre Anelli ai Re degli Elfi sotto il Cielo Priminati
Sette ai Signori dei Nani nelle lor Aule di Pietra
Nove agli Uomini Mortali, a morire destinati
Uno per l’Oscuro Signore nella sua Dimora tetra
Nella Terra di Mordor dove giacciono le Ombre
L’Unico Anello per domarli tutti, l’Unico Anello per trovarli
l’Unico Anello per ghermirli tutti, e nell’oscurità incatenarli
Nella Terra di Mordor dove giacciono le Ombre
Ci sta! Grazie
@@PaoloNardiSoia Grazie a te per la tua opera benemerita di divulgatore (attendo un video di comparazione tra l'anello di Wagner e quello di Tolkien ;)
Anche io sono tra quelli convinti da te a provare la nuova traduzione, e non ho trovato nessuna....Fatica nella lettura. Anzi.
Ciao Paolo, innanzitutto rinnovo i complimenti per questi contenuti originali presentati con il tuo stile unico.
Mi permetto di darti un consiglio, o comunque uno spunto di riflessione. Fossi in te eviterei di dare troppa importanza alle critiche gratuite che ricevi dai cosiddetti "leoni da tastiera". Usali a tuo favore, come punto di partenza per creare nuovi video, ma lascia queste persone dove stanno. Non vale la pena dare loro pubblicità!
Per il resto, continua così! 🤘
Infatti ho usato il commento per parlare della poesia dell'anello e spiegare una volta di più (e forse inutilmente) il mio punto di vista
@@PaoloNardiSoia "Inutilmente" temo sia proprio il termine adatto in certi casi, ahimè 🥲
Non mi convince nessuna delle traduzioni citate, quella di Principe però, pur infiorettando l'originale, ha il pregio di mantenere una certa musicalità.
Trovo contraddittoria l'argomentazione a difesa dell'inversione dato che pochi minuti prima si abbraccia la tesi di Manini che "rifugge la resa in italiano della rima perché l'originale inglese non è replicabile in italiano [...] è un tradimento del testo originale". Fatica mantiene invece la rima a scapito della musicalità e della ripetizione che sono elementi fondamentali nella "Poesia" dell'Anello (mi sorprende che Manini non se ne accorga) che in inglese è chiamata "Ring Verses", ovvero un incantesimo che Gandalf (non a caso) si rifiuta di pronunciare se non ad Imladris dove le sue parole fanno oscurare il cielo.
Non è contraddittoria, ho ricordato la teoria di Manini per dire che non c'è una regola o una soluzione "giusta"
Grazie per questo video, Paolo, istruttivo e ben curato, come sempre. Mi dispiace solo che facendolo hai dovuto dare soddisfazione a quel cafone idiota che ha commentato il video sugli Ent...
Non voglio attribuire epiteti o insultare qualcuno, rimango semplicemente male per i toni aggressivi e accusatori utilizzati random
Grazie come sempre per gli spunti, Paolo. Una curiosità in merito alla parte finale "Ritradurre i classici serve...". Cosa ne pensi invece del trend di riscrittura dei classici che si sta attuando sui vari media nel nome della moderna sensibilità su genere, etnia, orientamento sessuale etc? E ancora più a fondo, cosa intendiamo (o cosa intendi tu) per classici? \m/ up the Iron
È una cosa aberrante
Il Signore Oscuro che ascolta i Darkthrone, nella terra di Mordor
Dove le ombre lurkano...
Se Paolo non ti mette il cuoricino mi incazzo.
@@G0REX94 si sarà risentito perché a Fenriz & Co. preferisce i Gorgoroth?!? 🤔
... (😆)
Molto bello il video, complimenti per i contenuti e le analisi, non capisco però perché nell’ultimo verso non ha ripetuto la parola anello!…
Fatica non mi avrà MAI
Bravo Paolone !!!!!!!!!!!!!!!!!! Purtroppo ad alcuni fai prima ..............
Caro Paolo, premetto che parlo da ignorante, nel senso che non ho le competenze per valutare la maggiore aderenza al testo di una o dell'altra traduzione (e per questo mi fido di te sul fatto che quella di fatica è la migliore). E da ignorante pertanto mi chiedo se in alcuni casi Fatica non potesse tenere la traduzione originale, sia per questione di continuità che di sonorità. Un esempio su tutti: fa questa grande differenza tradurre Passolungo invece che Grampasso? La domanda è seria e non provocatoria. Perché a me verrebbe da dire che no, non c'è nessuna differenza e che per questo forse sarebbe stato meglio tenere Grampasso per i motivi di cui sopra.
Grazie se vorrai chiarire questo punto
Fatica ha optato per
Passolungo perché strider significa falcata. Ha anzi ipotizzato che
Passolungo gli sia venuto in mente da una traduzione di Cholstomér, un racconto di Tolstoj su un cavallo chiamato appunto Passolungo e la cui traduzione in inglese è per l’appunto Strider. Poi, dopo la pubblicazione del libro, Fatica ha pensato che “Falcante” avrebbe potuto essere una traduzione più azzeccata
Non ho capito bene il pasaggio sulla rima che prima viene evitata, ma poi viene alterato l'ordine degli elementi per mantenerla. Mi ha confuso. Detto questo a me tutte e tre mi sembrano perfettamente comprensibili nel messaggio di fondo, ma quella di Principe è sicuramente la più piacevole all'orecchio soprattutto nel finale che restituisce un'aria di maggiore pericolo. Celare per tutti è un sinonimo di nascondere e al giorno d'oggi nascondersi credo sia un termine che abbia un'accezione negativa, nel senso che si nasconde la preda e non il predatore che prova a non farsi notare. In questi termini mi pare infelice per come il parlante utilizza il termine.
Fatica ha i verbi per mantenere la rima con il verso successivo, forse mi sono spiegato male
Personalmente, credo che userò la nuova versione per un'immersione più letterale della storia. Ma, se voglio poesia e un uso dell'italiano dimenticato, so a che traduzione rivolgermi 🥰
Non sono né filologo (come mio fratello), né esegeta, ma, discutendo annosamente con lui proprio delle differenze tra le due traduzioni, siamo giunti ad uno "stop" nei nostri infiniti dialoghi con questa massima di Franco: "Traduttore, traditore".
È impossibile stabilire quale tra due, quattro o dieci traduzioni di un testo straniero sia "migliore" perché nessuna sarà mai, in assoluto, l'originale.
Ci può essere la scelta di una traccia "assonante" ma non "aderente", poiché alcuni vocaboli, espressioni idiomatiche o, addirittura, sovralinguinstiche, non sono traducibili o "suonerebbero" male nella lingua d'arrivo, o scegliere l'esatto contrario per una meticolosa ricerca del significato "reale", pur "cacofonico" in idioma di arrivo, del contesto, che sia filosofico, letterario, di ricerca, legato all'autore della traccia o testo originale.
Bisogna ridurre quindi proprio alle "scelte" il lavoro di traduzione, tenendo sempre presente che nessuna di esse è esente da errori, pacchianerie o, volontarie o meno, storpiature dei due idiomi di riferimento.
Ci sarebbe inoltre da considerare che il lettore assiduo di un testo, o, addirittura, una schiera di lettori non casuali, ha l'"abitudine all'ascolto" di un determinato set di terminologie, richiami e puntualizzazioni geografiche tale che anche modificare un singolo vocabolo PUÒ generare problematiche ENORMI.
A mio modesto ed umilissimo parere di incolto ed ignorante sarebbe stato più corretto approcciarsi ad una "revisione" del testo tradotto, più che a una nuova traduzione, che garantisse una certa "continuità" per poi variare, nel tempo ed eventualmente, in qualcosa di più differente. Sappiamo già che ciò non è stato possibile sempre per "scelta" (e carte bollate), ergo che cosa altro ci si poteva aspettare se non un'altra versione con "scelte" differenti?
Come OGNI traduzione, da quelle di Baudelaire a quelle di Poe, da quelle di Melville a quelle di Lovecraft, è sotto discussione e preferire l'una o l'altra dal punto di vista comparativo non ha assolutamente senso poiché nessuna potrà mai avere lo stesso senso proprio, a livello meramente linguistico, dell'originale. Tutto ciò ovviamente pur con i relativi studi decennali o centenari alle spalle.
Si può parlare quindi di "gusto"? Sì, forse. Ma, citando un famosissimo film "non è lo stesso fottuto campo da gioco, non è lo stesso campionato e non nemmeno lo stesso sport".
C'è quindi una soluzione?
No.
Resta e resterà un problema, soprattutto generazionale, di chi per una vita ha letto "Puledro Impennato" e di chi, per un'altra, ha letto "Cavallino Inalberato", per fare un esempio barbaro, e di chi, come me, ignorante, leggendolo in Inglese e traducendolo a mente dice letteralmente: "Pony Rampante".
La realtà del fatto, credo, nella mia umiltà di lettore, è che contino di più le immagini, i significati e i messaggi che un'Opera di questa vastità comportano più che il "modo più corretto" con cui vengono tradotti e che se chi li "trasla" da una lingua ad un'altra non distrugge inesorabilmente queste cose male non ha fatto.
All'inizio non ho apprezzato per nulla la nuova tradizione. Con i tuoi video ho decisamente cambiato opinione, seppure resti molto affezionato alla traduzione di Alliata.
Tra l'altro, mi hai spinto a comprare e leggere anche l'originale in inglese, apprezzando ancora meglio gli scritti del Professore.
Volevo quindi ringraziarti per questi video sul tema, spesso se un video è utile si mette mi piace e basta senza commentare, e commenta solo chi ha da lamentarsi.
Sto rileggendo Il Signore Degli Anelli dopo molti anni e sono arrivato alla parte di Bree e devo dire che, a parte qualche nuovo nome (stranamente non Passolungo il Forestale), mi sta piacendo. Secondo me l'unico delitto è stato ritirare la traduzione precedente. A proposito, sento che la chiami ancora Brea, la preferisci come traduzione?
La chiamo Brea altrimenti mi accuserebbeto di chiamarla col nome di un formaggio. La vecchia traduzione è stata fatta ritirare dalla Alliata, dietro c'erano problematiche di diritti tipiche del mercato editoriale
Tutti si dimenticano di Gnomi, Orchetti e Vagabondi. Che erano non solo inascoltabili, ma errati. Inoltre nella vecchia traduzione alcune frasi erano proprio manipolate, come nel caso degli "heathens kings" di cui parla Gandalf a Denethor. Chi ha letto Lotr in inglese sa che Fatica ha fatto un buon lavoro. Naturalmente, potendo scegliere, meglio l'originale della traduzione: si potrebbero persino cantar le canzoni.
I vagabondi! 🤣
io di sicuro non sono un’esperta e la nuova traduzione mi è piaciuta… Ma per quanto riguarda le canzoni e le poesie il fatto di aver un testo più aderente ma senza musicalità che in qualche modo appiattisce quel contenuto al resto non è un po’ snaturare l’intenzione di Tolkien? Altrimenti perché scrivere una poesia? Ho capito il discorso sulla rima ma in fondo se quella era una poesia nell’originale forse preservare una certa musicalità o la rima ha un senso altrimenti il lettore che non è un filologo la percepisce in modo differente e si perde l’intenzione originale… Almeno questa è la mia opinione ed è l’unica cosa che in effetti mi ha un po’ deluso della nuova traduzione. La lingua inciampa, frena, non scorre… non è più una poesia.
Ci sono parecchie teorie traduttrice, e cambiano tutte nel tempo. Credo però che ogni traduttore sia in buona fede, si ponga problemi e trovi delle risposte
@@PaoloNardiSoia Grazie Paolo della spiegazione. Grazie al tuo canale sto imparando tanto! 😊😊😊
Ma a sto punto leggere l’originale in inglese no per chi vuole avvicinarsi all’originale. Comunque si Fatica ha fatto comunque un buon lavoro su questo non ci piove;)
Paolo i tuoi libri sono reperibili in libreria o soltanto online?
Anche in libreria ma non so quale libreria li abbia ordinati. Sicuramente li possono far arrivare
Anche io ho molto apprezzato la nuova traduzione di Fatica. Ho dovuto certamente sforzarmi, perché ho nel cuore e nell'anima la traduzione che mi ha fatto conoscere questo mondo fantastico, a prescindere dalla sua qualità. Di mio, ho confrontato solo il primo capitolo nelle due versioni Alliata e Fatica, senza, però, verificarne l'aderenza alla versione originale. Tenendo conto anche solo dell'italiano, trovo la traduzione di Fatica molto più leggibile, scorrevole e piacevole.
La traduzione di Fatica non è affatto un obbrobrio. Anzi.
Semplicemente è meno bella. Esteticamente meno efficace, emotivamente meno coinvolgente.
Un qualsiasi bravo studente di lettere antiche di oggi potrebbe tradurre l'Iliade meglio di come fece Vincenzo Monti a inizio Ottocento. Praticamente nessuno, però, potrebbe eguagliare la sua poesia.
Il concetto è tutto qui.
Grazie
Non riesco ad abituarmi alla nuova poesia, c'è quel "vincerli/avvincerli" che mi suona ancora strano. Però andando avanti con la lettura della nuova traduzione sto trovando un bel po' di aspetti positivi, soprattutto scorrevolezza e ritmo che rendono la lettura fluida e mi fanno macinare un sacco di pagine senza accorgermene. Al netto di alcune perle di puro sadismo, tipo le case ricoperte di "cotica", il lavoro di Fatica mi sta catturando e piacendo molto. Resto comunque contrario al cambio dei nomi e della toponomastica. Penso che semplicemente avrebbero potuto gestire la questione a livello editoriale in maniera meno infantile e più seria, collaborando per amore dell'opera.
Non hai fallito... ma mi vien da dire "chi ha orecchie per intendere, intenda". Ecco, io cresciuta con la traduzione di Alliata, ascoltando questo video ho deciso di leggere quella di Fatica. Sempre stata titubante, ma ora mi hai convinta.... volevo già rileggere il ISDA dopo aver finito i Racconti Incompiuti, quindi stavolta lo farò con la nuova traduzione.
Domanda: leggendo il trio Beren e Luthien, Caduta di Gondolin, i Figli di Hurin ogni tanto compare la traduzione Gnomi anziché Elfi. Non ricordo più.... perché? Hai fatto un video in proposito?
Gnomi nel senso di Noldor perché legati all'universo gnomico, cioè alla conoscenza
@@PaoloNardiSoia wow grazie mille! Sto imparando un sacco di cose con te, anche che vanno al di là del mondo tolkeniano. Al prossimo video 🧝🏻♀️
Fatica ha fatto anche cose buone! (Semicit.)
Prima di guardare farò due cose:
1) metto un like sulla fiducia a Paolo
2) affermo che la Poesia dell’Anello, nella versione AP, non mi convince e non mi piace affatto, ridotta com’è ad una filastrocca per bambini con la pretesa di mantenere le rime peraltro in metrica differente. Meno peggio la traduzione di Fatica, molto più aderente allo spirito originario anche se non mi convince in pieno.
"Unico" è un termine che distingue la poeticità della traduzione dell'Alliata, e fa anche un po' invidia come soluzione.
Ti si può andare contro perché preferisci la traduzione di Fatica, ma nn ti si può criticare e additare con giudizi nn veri riguardo la tua opinione.
Sono andato a rivedere quei commenti (e anche altri qua sotto). Suscitano effettivamente paura dalla violenza dei termini utilizzati e soprattutto dall’immediato precludersi di un dialogo costruttivo. Le parole possono “bastonare” e ferire ed è sempre desolante vedere il livello della faziosità da Guelfi vs Ghibellini per partito preso. In particolar modo quando uno si riconosce Guelfo e addita l’altro come Ghibellino perché non la pensa come lui.
Tuttavia, non definirei un fallimento la tua difesa della nuova traduzione. Siamo in tanti interessati all’analisi filologica del Professore. Sei stato in grado di prendere Tolkien e contestualizzarlo nel suo secolo e collegare le sue opere ai suoi studi. Molti magari non conoscevano neanche l’esistenza della nuova traduzione e ora possono dilettarsi a scoprire nuovi aspetti del mondo di Tolkien grazie ai tuoi e video. Soprattutto ci stai spronando a ritornare sulle fonti primarie e (ri)leggerle. Lo studio filologico rende viva l’opera letteraria, altrimenti destinata a morire con lo scomparire dei suoi lettori originari.
Spesso vi sono levate di scudi di stampo fanatico-religioso, ma se anche questa fosse materia religiosa, prendendo come parallelismo le sacre scritture, è dal primo concilio di Nicea fino ad oggi che si discute sulla loro interpretazione e traduzione, sia fra cedenti che non credenti.
Ribadisco una constatazione, partita da un sospetto che si sta rivelando certezza: alcuni non amano Tolkien per il suo lavoro ma soltanto la “traduzione”, non sono interessati a sapere cosa sta dietro allo scritto e del perché delle parole scelte dal professore.
Volendo ci sarebbe anche la traduzione fatta da Zolla nella sua introduzione:
Tre anelli per i re degli Elfi sotto il cielo,
Sette per i signori dei nani nelle aule di pietra,
Nove per gli uomini votati alla morte,
Uno per il Signore tenebroso sul cupo trono
Nella terra di Mordor dove posano le ombre.
Un unico anello per reggerli tutti e trovarli,
E adunarli e legarli nel buio,
Nella terra di Mordor dove posano le ombre.
"votati" è terribile per me
@@PaoloNardiSoia a me non sembra male, per tradurre "doom"
Poi, certo, se uno pensa al "grande fratello" e al televoto va tutto in vacca 🙂
@@NorbertSpina a me dà l'idea di fare un voto autonomamente, e non mi sembra il caso
Ohibò,questo clima di polemica intollerante,tra l'altro,rischia di riperquotersi negativamente sulle generiche perplessità di chicchessia...ma poi,a livello contenutistico concettuale tra Q.P. e Ottavio Fatica quali abissali differenze si interporrebbero?
In tutti i modi il tono pacato di questo canale è quello che ci vuole per dissipare l'ignoranza imperante.
ops...🤭 ripercuotersi
Chiedo comunque scusa a mia volta,per un tono talvolta saccente-petulante,quello che mi interessa esprimere è che ho letto entrambe le versioni,e mi sembrano entrambe affascinanti.
@@grodental11 Comunque,per quanto interessa a noi: Du palle con sti "gnomi"!
Ci si dimentica però la storia della Traduzione Faticosa, che NON è nata per scopi "artistici" o "restituire il Vero Tolkien" (che è quello in inglese, al massimo) o altro ma semplicemente perché l'editore non voleva rinnovare il contratto alla Alliata. Ed andrebbe studiata come esempio sul come NON vendere un prodotto, visto che Fatica ha iniziato la sua maratona sparandosi in un piede con interviste e commenti "suicidi". Poi quando uscì la "nuova" poesia dell'Anello, una delle traduzioni più brutte e cacofoniche, scoppiò la bomba. La traduzione Faticosa potrebbe funzionare per una versione annotata in inglese con testo a fronte (ma si scoprirebbero le molte "invasioni di campo" e le numerose infedeltà di tono e registro) in maniera che la bellissima lingua originale (che la Alliata aveva reso molto meglio) stemperasse la traduzione leziosa e sgraziata per quanto ragionata.
Probabilmente la vecchia versione suonava sufficiente, mentre quando ci si trova a Valfano ed a Landumbria, con Brandaino di Landaino (che gioca a nascondaino... Dai, no) ci si sente obbligati a prendere in mano l'originale per ripulire le orecchie.
Vedo che confermi quanto detto nel video: ho fallito miseramente
@@PaoloNardiSoia mi perdoni, ma può non piacermi? Ho letto Tolkien per la prima volta a 12 anni, a 16 in lingua originale, ho l'intera History of Middle Earth nella libreria, oggi ho 42 anni e sono uno dei "pazzi" che rilegge il Signore degli Anelli ogni anno, ed ho ovviamente letto la traduzione di Fatica. Se penso che sia un lavoro da 7 contro il 10 dell'originale inglese e l'8,5 della traduzione Alliata/Principe dov'è il crimine?
La grandezza di Tolkien è che rimane splendido anche senza tutto il lavoro filologico sottostante, perché la sua profondità traspare direttamente dalla parola senza bisogno di artifici. La traduzione di Fatica non è erudita:
è saccente. Se lei svela il trucco del mago in pieno spettacolo, non sta facendo un favore al pubblico. E nemmeno al mago.
@@francescosirotti8178 non sto criminalizzando nessuno, mi limito a constatare che non si coglie il mio punto di vista: si può preferire la vecchia traduzione ma la nuova è utile per impostare un certo ragionamento sulla scrittura di Tolkien
@@PaoloNardiSoia Mi sarei aspettato addirittura un "6-"a questo punto...a parte il fatto che,purtroppo,non disponendo dell'intera History of Middle Hearth nella mia libreria sto continuando a chiedermi(da troppo tempo oramai)che cosa centri questa con lo stile ed il tono del LOTR!
@@lorenzotoselli1857 io sono curiosissimo divedere cosa farannnoper i volujmi della History dedicati a LOTR... che traduzione useranno per le redazioni parziali?
😂😂😂 quelli che fanno questi commenti avranno tra i 9 e 12 anni
Paolone, ben comprendo il tuo desiderio di rispondere a messaggi siffatti, forgiati da menti infelici, ma veramente pensi di dover accettate sfide o provocazioni sull'argomento?
Della serie " chi c'è c'è, chi non c'è non c'è "😘
Comunque, bella dissertazione sulla poesia dell'anello👏
Ma poi “le ombre si celano” così da richiamare il suono di “sotto il cielo” del primo verso, con cui nel testo originale c’è la rima Sky-lie. Meglio ancora sarebbe stato volgerlo al singolare
caro Paolo, quanti anni avrà questo critico? alla tastiera del pc sono tutti bravi a criticare, specie chi ha voglia di litigare. Essendo Tolkien un filologo il significato delle parole è importantissimo e la nuova traduzione ci fa conoscere la grandezza di Tolkien scrittore.
Personalmente non sono schierato ma penso che per quanto riguarda il verso sugli uomini, tradurre "dal fato crudele" sia stat veramente una scelta disastrosa! 😬 Perché va a distruggere completamente il significato profondo di dono e di mistero che la morte dovrebbe avere. Capisco che gli uomini pensano che la morte sia qualcosa di negativo e crudele, ma le frasi delle poesia, col loro tono assertivo, non lasciano intendere che tale crudeltà sia una percezione soggettiva e arbitraria degli uomini, ma che, come del resto in tutti gli altri versi, si stia dando una descrizione oggettiva della situazione. In altre parole il lettore percepisce che la morte nel mondo tolkieniano sia qualcosa di cieco e crudele come può essere nei testi omerici, e così il messaggio tolkeniano/cristiano sul destino umano post mortem viene completamente cancellato.
Sinceramente non penso di aver fatto un commento iniquo ma di aver messo in evidenza un problema reale,e se ho ragione anche abbastanza grave visto che distorce completamente la percezione del lettore sul destino escatologico di una delle due razze più importanti di Arda.
Dal fato crudele indica il punto di vista degli uomini, il concetto di doom secondo gli elfi (il poema è elfico) è impossibile da rendere, certo è che la triste morte attende non era tanto diverso
@@PaoloNardiSoiariflettendo su questo mi sono reso conto che Quirino Principe avrebbe potuto trovare una soluzione più aderente all'originale pur mantenendo la qualità artistica della sua traduzione. Certo, mi rendo conto che per noi è molto più facile immaginare soluzioni simili grazie a tutto ciò che di Tolkien abbiamo conosciuto a posteriori (e per quanto mi riguarda anche grazie ai suoi approfondimenti, signor Paolo). Ma se avesse tradotto "nove agli uomini mortali che di morte il fato attende" avrebbe reso l'idea senza connotare "umanamente" la morte come "triste", sarebbe stata stridente la vicinanza mortali-morte forse, ma il significato più fedele. Ripeto, facile parlare a posteriori per noi, ma visto lo stimolante confronto tra le tre traduzioni con l'originale volevo condividere questo pensiero.
Signor Nardi, mi consenta di non essere assolutamente d'accordo con lei. Per prima cosa, non esistono le "traduzioni" esistono, al massimo, gli adattamenti. In inglese esistono relativamente poche parole, che spesso significano cose diverse, mentre in italiano esistono tantissime parole, spesso con un significato preciso, per cui le sfumature insite in una frase inglese in italiano spesso non sono riproducibili. Tuttavia esistono parole inglesi che non hanno corrispettivo in italiano, e viceversa. Una di queste parole è "doom", che non significa assolutamente destino, che si dice "destiny". Doom non significa neanche "fato", in quanto il fato è neutro, e come il destino può essere favorevole o meno. Doom è il destino tragico cui non ci si può sottrarre, chi è "doomed" è maledetto, che in inglese si dice però "cursed". Come lo traduci quindi "doomed"? Non puoi tradurlo, devi per forza adattarlo. Tanto più se siamo di fronte ad una poesia. O presunta tale. Non ho studiato le fonti, le lettere di Tolkien o le opinioni di eminenti studiosi, ma per me la "poesia" dell'anello non è una poesia, è una filastrocca macabra, come ce ne sono tantissime nella tradizione inglese. Ten little niggers è una delle più famose, Humpty Dumpty un'altra. A proposito. Uno degli aspetti che non traspare nè dalla traduzione Alliata e neanche dal film (la traduzione Fatica non l'ho letta) ma che si percepisce perfettamente nell'originale inglese (che ho letto) è il lato gotico, horror, quasi lovecraftiano del libro. La filastrocca dell'anello è perfetta, in questo senso. Non so se ha presente Profondo Rosso di Dario Argento. L'assassino è accompagnato da una musichetta infantile, che all'inizio è giocosa e dolce. Le ultime note però si distorcono, quasi stonano, ed una musica dolce ed infantile diventa spaventosa. La filastrocca dell'Anello è identica. Inizia come "Carlo Magno re di Spagna va nell'acqua e non si bagna", e poi improvvisamente appaiono le ombre. Quello che sembrava gioco, canzone, diventa terrore.
In ogni caso, se è una filastrocca, una filastrocca ha la metrica e le rime, la metrica e le rime sono basilari, le parole possono anche non avere senso. Gli Elfi hanno tre anelli "under the sky" perchè sky fa rima con die, non perchè sky qualifichi in qualche modo gli Elfi. Concludendo: la traduzione Alliata /Principe è appena accettabile, quella di Fatica manca proprio il bersaglio (secondo me).
Doom è un concetto tolkieniano: umbar e ambar, doom e fate, il doom di Mandos. Non c'entra niente Lovecraft, qui siamo nella teologia tolkieniana
@@PaoloNardiSoia non ho scritto che doom sia un concetto lovecraftiano, ho scritto il significato di doom in inglese. Non credo peraltro che Tolkien, scrivendo, pretendesse che tutti fossero consapevoli dei suoi studi e del suo legendarium. Un lettore inglese che legge "doom" comprende "doom, e che Tolkien avesse un suo personale concetto di doom è un problema di Tolkien, non del lettore o del traduttore. Quindi ribadisco il concetto. Doom, a prescindere dalle sfumature tolkeniane, non è traducibile in italiano non esistendo un corrispettivo, quindi inevitabilmente il traduttore deve adattare il termine. Accusare quindi Alliata di aver "adattato" il poema che poema non è mi sembra un pochetto infondato. In quanto a Lovecraft, il suo concetto di male striscia sottotraccia in tutto "Il Signore degli Anelli". La cosa affascinante è che sono abbastanza convinto che Tolkien non conoscesse i libri di Lovecraft e che i punti di contatto tra le mitologie dei due scrittori siano frutto dell'atmosfera che regnava nel mondo a seguito della immane tragedia della prima guerra mondiale.
@@pippocalogero9077 oggi noi sappiamo cosa intendesse Tolkien per doom, quindi sarebbe bello ci fosse una traduzione che lo rispetta. Mi rendo conto che è difficile, ed entrambe le traduzioni non ci riescono, riflettendo solo un aspetto del termine
@@PaoloNardiSoia , non credo che nello specifico Tolkien volesse attribuire a "doomed" un significato "altro" rispetto al significato che comunemente ha in inglese. Concordo con lei che nessuno dei traduttori abbia reso il significato , ma ritengo la cosa impossibile da fare. Vede, ho letto LOTR in italiano ormai cinquant'anni fa, ed il libro in inglese venti anni dopo. Quando ho letto il libro in inglese, mi si è aperto un mondo, e ho capito quanto fosse superficiale la traduzione Alliata. L'errore principale dell'Alliata, secondo me, è stato quello di avere affrontato il libro come se fosse una pubblicazione per ragazzi, cosa che non è. Ho perdonato l'Alliata quando ho scoperto che all'epoca della traduzione aveva quindici anni e si era appena diplomata alle scuole medie. Visto così, il lavoro dell'Alliata è assolutamente incredibile, e quindi la scelta scellerata è stata dell'editore, che non capisco come abbia potuto incaricare una ragazzina. Ma torniamo a noi. Secondo il mio modestissimo parere, la poesia dell'anello non è un poema. E' una filastrocca. Le parole di tutte le filastrocche hanno sempre un ritmo ( e quindi una metrica), quasi sempre le rime e quasi mai un significato. Dipingono archetipi. Detto questo, Alliata/Principi colgono nel segno, aldilà della fedeltà al "significato" delle parole, mentre Fatica, sbaglia proprio il bersaglio. Non ci prende neanche nella traduzione delle singole parole. Prendiamo to lie. Cosa vuole comunicare Tolkien quando dice che a Mordor "the shadows lie"? Che Mordor è un luogo spaventoso, malvagio. Per citare un altro famoso libro, verrete incatenati a Mordor, e là "sarà pianto e stridor di denti". Lie è un termine negativo, trasmette contemporaneamente dolore, morte e menzogna. I defunti "lie", lie è scritto sulla lapide dalla vedova inconsolabile, dai figli rimasti orfani. Lie trasmette quindi sia morte, putrefazione, sia il dolore di chi rimane. Lie è però anche la menzogna. Quindi a Mordor le ombre ( che cosa sono le ombre, se non delle malvage, antiche e oscene entità senza nome? E' Lovecraft) mentono. To lie non significa nascondere, se non interpretandolo con molta libertà. In che maniera tutto questo è trasmesso con il termine" celare"? In nessun modo. Mentre lie è un termine fortemente negativo, celare è un termine quasi positivo. E' la bella ragazza che si "cela" dietro il ventaglio. Quindi, lo ripeto, Alliata/Principi fanno un lavoro discutibile, ma a posteriori è facile discuterlo. Per l'età ed i mezzi che aveva a disposizione, Alliata ha fatto un lavoro da standing ovation. Fatica fa un lavoro pessimo, assolutamente privo di coraggio, soprattutto considerando i mezzi e le conoscenze che lui ha a disposizione. Punto. E' una vita che mi arrovello su come avrei tradotto io ( che traduttore non sono). Posto che avrei considerato imprescindibile lasciare l'impianto da filastrocca, e quindi metrica e rime, nella filastrocca originale to lie è usato due volte. Lo avrei tradotto in due modi diversi. Ad esempio la prima volta avrei tradotto "dove l'ombra riposa" o addirittura "sta marcendo". La seconda "dove l'ombra attende".
Perché ragionamenti “concreti”? Questi ragionamenti sono prettamente poetici. La poesia è una cosa concreta, viene scritta utilizzando questi criteri (e molti altri ancora ovviamente), cercando ad ogni passo la parola giusta che sia in grado di catalizzare molteplici significati, anche interagendo con le altre parole nel testo (oltre alla rima). La poesia non è un esercizio di rime ne’ un elenco retorico di parole altisonanti
Ecco, della traduzione di Fatica, questa è la sola parte che proprio non mi piace. Ma ammetto che è più esatta
è orribile.
E quindi Tolkien scrive pensando ai propri lettori come un'Arcadia di Filologi e non l'universale diversità mondiale, sempre transeunte.
Io darei l'oro a Principe, l'argento ed il bronzo a Fatica, al quarto posto nessuna medaglia.
Neanche la vesione di Fatica "riproduce" il metro "efficace" dell'originale di Tolkien, già "deformato" dai "monotoni" ottonari doppi di Principe, che ricordano le "filastrocche" del vecchio "Corriere dei picccoli"...
Se Tolkien fosse stato un anglofono come Ezra Pound o Joyce o un ispanofono come Wilcock, con forti frequentazioni della lingua italiana, e si fosse messo in testa di scrivere LOTR in italiano, lo avrebbe fatto alliatamente e non faticamente.
Mah
La traduzione di Fatica non ha carisma. Gli stessi termini che possono essere favorevoli in inglese a una lettura fluida e non distratta in italiano diventano, tradotti letteralmente come spesso fa Fatica, diventano svilenti e ridicolizzanti il testo, specie avendo come paragone la vecchia traduzione (collettiva, fatta quantomeno a quattro mani).
storpiare certi termini, omettere lemmi (o aggiungerli dove non presenti) da diverse frasi, appiattire il registro di personaggi con estrazioni sociali diverse... emanava carisma?
@@arthurshelby4010 sì, assolutamente!
@@Luigimenta risposta assolutamente non di parte xD
@@arthurshelby4010 lo sarebbe se non fossi un semplice lettore
@@Luigimenta eppure è la stessa tipologia di commento che si legge da parte di tutti quelli che non vogliono mollare la traduzione Alliata per nostalgia (tra cui tanta gente che ha bocciato il nuovo testo per partito preso, senza manco leggerlo..)
Ottavio Fatica il Signore degli anelli è fatto bene, e fatto anche male. Il buttare via la traduzione di Ottavio è male, e tenerla nel suo complesso è male. Le traduzioni sono inferiori alle lingue originali. Detto da me, che la traduzione di Ottavio... ne faccio a meno...
Non diventate anche voi degli imbalsamatori
Grande Paolo cantagliene 4 a questi haters!
Non credo siano haters, è solo gente che se la prende troppo
@@PaoloNardiSoia meglio allora cmq sono un po antipatici
Grazie