Complimenti, l'italiano e la filosofia non son cose che interessino molto alle persone fuori dall'Italia. ^_^ Temo però che il mio italiano non sia esattamente il bel parlare di Dante: è molto colloquiale, usa termini impropri, e talvolta cade in errori veri e propri... Non si faccia sviare...
Beh che dire grazie mille per l'aiuto dato durante la preparazione per la maturità, che è andata molto bene anche grazie a lei. Con la speranza che continui a fare video per poter perseguire un interesse nei confronti della filosofia suscitato soprattutto dalla chiarezza dei concetti espressi che alle lezioni e dalla lettura del famigerato Abbagnano purtroppo delle volte tendeva a mancare. Il fatto di capire attraverso esempi anche goliardici e simpatici i risvolti di ogni filosofo nello sviluppo del pensiero mi hanno portato ad un approfondimento e studio questa volta non obbligatorio, ma dettato da una ritrovata passione. Da un futuro, si spera, ingegnere, e suo alunno a distanza
È sempre molto complessi i concetti di Wittgenstein. ( soprattutto come ha fatto presente il primo, Wittgenstein poi il secondo per mettere in discussione lui stesso) Ma lei con questo ritmo lento e come scandisce le parole, mi è stato di aiuto per capire qualcosa in più. Grazie.
Salve è uno dei pochi nell'ambito che riesco ad ascoltare senza apparire un esaltato o qualcuno di affetto da complessi di superiorita. Grazie per la semplicita caratteriale e l'oggettivita sono quelle che fanno veramente brillare la mente di una persona e ne sottolineano l'intelligenza perche è quella che deve apparire non un ego spropositato che spesso e volentieri falsifica tesi che dovrebbero essere razionali ma che invece si mescolano agli interessi dell'ego delle persone risultando infatti stonature intellettuali, rattoppi tendenti all'errore e molto azzardati da parte di "filosofi mainstream" di youtube.
Solo il suo humour può rendere piacevole e chiara una breve lezione su Wittgenstein. Sono curioso di vedere i prossimi video e in particolare di chiarire cosa avesse mangiato di avariato Sartre per avere la nausea o del perché Battiato ironizza sul titolo di un libro di Adorno.
Non so quanta volta sto guardando ed ascoltando questo film. Ho ascoltato molto le lezioni regolari di un professore polacco ma volentieri torno a questa ricapitolazione relativa a Wittgenstein. Grazie
ciao a tutti sono lo psichiatra di francesco damele. sto cercando di curarlo in tutti i modi ma il suo è un caso davvero particolare e complesso.confido nella vostra pazienza e compassione. grazie
La filosofia del wittgenstein ha un valore molto nobile: dare un "senso" al mondo. Un mondo fatto di fatti e che non si limita ad un catalogo di oggetti. Mi viene da pensare che contrariamente ad un ateo che direbbe la vita è "senza senso" egli dia valore all'insieme dei fatti che circondano il mondo, in questo io vedo nella sua filosofia una visione più grande
Grazie mille! Questi video sono ottimi per amalgamare i vari argomenti studiati in un unico insieme organico ed omogeneo, insomma, per tirare le somme. 👌🏻
La proposizione è il sussistere dello stato del favore della posizione : perché su ciò che è favore di posizione è proposizione mentre su ciò che non è favore di posizione non si può chiamare proposizione
Se vuole non capire, basta che apra il "Tractatus" a partire dalla proposizione 5. Quando inizia a usare notazioni logiche, senza una formazione specifica non solo non si riesce più a capire, ma non si riesce neanche più a leggere!
Personalmente, nei confronti della filosofia (soprattutto nei confronti della metafisica) mi sento completamente d'accordo con W. Il linguaggio che un autore usa per descrivere la realtà (qualsiasi particolare della realtà) deve (non dovrebbe) essere sempre chiaro, preciso, puntuale e corretto: l'autore che si dica serio dovrebbe sempre cercare di esprimere il suo pensiero nel migliore dei modi, e il modo migliore di parlare o scrivere è farlo tenendo sempre presente la leggibilità del testo e la comprensione del lettore. Dal mio punto di vista, filosofi come Hegel, Heidegger e Baudrillard andrebbero riscritti, cercando di tradurre il loro pensiero incomprensibile in un linguaggio umano: o hanno forse paura di scoprire delle domande e delle conclusioni assurde - se non ridicole? In sostanza, il loro è un discorso molto difficile da comprendere perché difficile è la materia trattata e i referenti del discorso, oppure si macchiano semplicemente di oscurantismo? A sentire i professori universitari di certa filosofia, H, H e B (ma non solo loro) sono filosofi eccezionali e perfetti così come sono, senza che ci sia bisogno di guardare anche il loro linguaggio. Certo che partendo dalla realtà quotidiana per arrivare in cielo, si dovrebbe arrivare al cielo con qualche scala a pioli, dalla terra, e non si dovrebbe parlare del cielo, volando in cielo, a qualcuno che sta ancora sulla terra.
Una parte di me è perfettamente d'accordo con lei: davvero non si può riscrivere - che so - Essere e tempo in maniera che sia leggibile e fruibile? Un'altra parte ha però l'impressione che un'operazione di questo tipo esplicherebbe la superficie, non le profondità del loro pensiero. Forse siamo come matematici alle prime armi, che di fronte a una funzione logaritmica si chiedono: "ma perché non usano semplici numeri? La matematica è fatta di numeri, e tutto ciò che non è espresso in numeri in realtà serve solo a nascondere il fatto che non vuol dire nulla"...
In realtà non penso che la riscrittura dei libri degli autori menzionati sia da prendere seriamente in considerazione, perché alla fine si tratta pur sempre del loro linguaggio personale, difficilmente riproducibile. Più che altro mi chiedo: possibile che non si possa rendere più chiaramente un pensiero (una tesi, un'idea, un concetto), per quanto profondo? I greci mi sembrano dieci volte più chiari di alcuni filosofi moderni e contemporanei, e mi vien da dire che i primi fossero molto più pragmatici e schietti - anche in questione profonde - dei secondi, in termini di linguaggio. Certo, poi c'è Eraclito ad esempio, ma personalmente lo preferisco comunque a Hegel. Metto comunque le mani avanti dicendo che queste sono mie opinioni personali, basate sull'esperienza di "lettore privato" di testi di filosofia, e non posso parlare per la generalità dei lettori. Probabilmente simili problemi, che io pongo, non sono nemmeno considerati da chi studia filosofia più seriamente di me, né magari ogni lettore inesperto di filosofia trova difficili alcuni filosofi che io ritengo impossibili da comprendere.
Davide Cardani, ciò che stai chiedendo lo hanno provato a fare i neopositivisti, sopratutto Carnap, ma l'uomo non è così facile come si pensa con ragionamenti simili. Fine della favola? Le avanguardie nella filosofia del linguaggio non sono formalistiche, hanno provato ad eliminare la metafisica e si sono eliminati da soli.
Fatto sta che se io volessi parlare dell'anima o di Dio o dell'Essere con un amico, come anche nel caso in cui volessi parlare dell'orsetto di peluche sul letto e del colore di quell'auto, basterebbe una reciproca comprensione per capire quali siano i referenti del discorso, e una buona applicazione delle regole della lingua. Personalmente concedo una lingua oscura solo ai poeti, perché in quel caso, sempre che abbia quell'intento, il discorso diventa un gioco. Ma quando si usa la lingua del gioco per descrivere qualcosa che non è un gioco, allora si commette un "reato". Un'aggravante del reato è esercitarsi a stordire il lettore/ascoltatore con parole che denotano poco e fanno leva sull'irrazionalità/emotività... Dire che Dio "è una presenza che sento nei momenti difficili e che mi conforta" e "quell'incommensurabile portento dell'universo, bellissimo e insuperabile" non è la stessa cosa. Può darsi che la seconda frase abbia un senso e sia pronunciata con coscienza dal suo autore, ma quelle parole dovrebbero condurre ad altre spiegazioni, che alla fine, per diventare davvero comprensibili, si appoggerebbero su basi molto meno celestiali. Altra critica che mi sento di fare ai filosofi è che molto spesso il problema della referenzialità si supera semplicemente parlando di qualcosa, senza definirla, o definendola senza volerla davvero definire. Alla fine, se non sbaglio, non abbiamo molti canali attraverso i quali riceviamo le informazioni del mondo, e siamo fatti tutti allo stesso modo. Percepisci Dio? Benissimo, purché tu mi dica come lo percepisci. L'importante è capirti, poi posso anche non crederti.
Credo che una parola sia il frutto di un profondo modo di intendere le cose. Quindi, direi che tradurre in termini più semplici un testo è una grave perdita di ricchezza e di capacità. Confrontarci con ogni singola parola, grave di significato ci permette di diventare analitici nelle questioni e affrontarle rigorosamente. È necessario. In ogni caso, preferirei complicare me stesso migliorandomi piuttosto che semplificare i testi per la fruibilità.
Professore, grazie mille per i video, sempre simpatici e utili per ripassi dell'ultimo minuto! Personalmente le consiglierei di continuare se vuole, d'altronde ci sono ancora tanti argomenti da affrontare (io le consiglierei Freud e la Scuola di Francoforte, poi faccia lei :) )
Io avrei detto Gödel come più grande logico contemporaneo, però Wittgenstein è sicuramente affianco a Gödel, forse più come filosofo della logica, ma comunque un grande. Grazie per questa bella lezione!
Wittgenstein è molto più che un logico. Trovo comunque significativo che Godel si sia lasciato mori re di fame (per paura di venire av vele nato col cibo, non è buffo?), e Wittgenstein ha avuto tre fratelli sui ci di e lui stesso pensò di farlo.
Salve professore! Innanzitutto la ringrazio per la serie di video che mi hanno aiutato durante gli studi filosofici dell'ultimo anno di liceo. Volevo chiederle quale sarà il futuro del canale. Se continuerà con filosofi del '900 o se ricomincerà da Talete, ripercorrendo tutta la storia della filosofia in video da 15'
Bella domanda. Francamente non lo so... Da un lato ho visto che è stato utile non solo per gli allievi spesso assenti per cui era pensato, dall'altro ho l'impressione che non dia la conoscenza ma l'impressione della conoscenza (Socrate docet). Io ho sempre trovato sminuente il bignami e mi ritrovo a fare dei bignami 2.0... Ci penserò su durante l'estate... ^_^
Per fare linguaggio bisogna tener prettamente in considerazione che senza proposizioni attaccate convergenti omogenee unite- unite le une dalle altre e che le proposizioni del linguaggio stesse sono favori di posizioni del mondo non si può fare linguaggio
Salve, intanto volevo dirle che è un professore incredibile, mi sta aiutando molto, peraltro volevo chiderle se può fare un video su Weber, la ringrazio!
Mi spiace, Weber non è a programma con le mie classi. Ma non è così difficile da capire, più che un filosofo è un sociologo, e dice molte cose di buon senso... ^_^
Mi faccio un bel piatto di carboidrati all'87%, proteine al 12 % e un sussurro di lipidi all' 1%, il tutto innaffiato con un bel bicchiere di H2O ed etanolo...
1º esempio di frase linguaggio sistema : Se Petrarca si chiamava Francesco bisogna tener prettamente in considerazione che Petrarca non si chiamava ne Carlo e ne quantomeno Lorenzo: però notiamo che in questa frase di linguaggio sistema: compare la parola due volte ne: e qui c’è un paradosso logico: perché al tempo stesso questa frase di linguaggio sistema: è una frase di linguaggio sistema di mediazione che assume alla logica mediazione di Hegel
Il primo Wittgenstein dice che la filosofia parla di ciò di cui non si può parlare, il "mistico". Non è più questione di astratto vs. concreto, ma di insensato vs. dotato di senso. Detto diversamente: se il senso viene dato dalla corrispondenza delle proposizioni con stati di cose (realtà esperibili), se questi non ci sono non c'è neanche un senso...
In qualche misura Wittgenstein svela l’ enigma del linguaggio e il suo contenuto sostanza del linguaggio: che è il sistema: ecco in qualche misura Wittgenstein ha Hegelianamente tentato questa impresa hegeliana all’ interno del suo intero studio del linguaggio di capire la sua sistematicità e capire il linguaggio mediante sistema
1º esempio di frase linguaggio di proposizioni attaccate convergenti omogenee unite - unite le une dalle altre compreso come sistema : Se la mela 🍏 è verde non è né gialla e ne quantomeno indaco
Quindi lo stato di cose non è necessariamente una relazione tra un gruppo di oggetti ma può anche essere una relazione tra un oggetto e un suo attributo?
"2.01 Lo stato di cose è un nesso di oggetti (entità, cose)" L'oggetto non si dà mai da solo, ma in un contesto (nesso), e l'attributo è una parte di questo contesto, così come tutte le altre cose con cui l'oggetto è connesso.
2º esempio di frase linguaggio sistema basato su proposizioni attaccate convergenti omogenee unite - unite le une dalle altre: Se la mela è gialla non è né rosa e ne quantomeno marrone
La matematica non è una dottrina di concezione generale - ma di concezione particolare di carattere ufficiale: basata sulla scoperta e non sulla invenzione
Mi scuso se faccio un osservazione scontata , ma da un ottica relativa se possiamo considerare solo delle realtà concrete che hanno un nome , nominando possiamo creare questa realtà in pratica il mondo logico così come lo percepiamo può essere frutto di un nominare oggetti creandoli, in pratica non potrebbe essere la logica a delimitare una realtà e non viceversa..?
Nessuna osservazione è scontata. ^_^ Il mondo è la totalità dei dati di fatto, ovvero relazioni tra cose che accadono così come accadono. Il linguaggio traduce in proposizioni (rapporti tra parole) il mondo. Se c'è isomorfismo, il mio linguaggio descrive la realtà, altrimenti no. Se io chiamo "rosso" il blu, non è il mondo a cambiare, è la mia frase che non rispecchia la realtà. Tuttavia, se tutti usassimo il nome "rosso" per indicare il blu, la mia frase tornerebbe a rispecchiare la realtà. Boh...
Ennio Guglielmetto In Pratica volevo dire il mondo reale esiste perché noi lo osserviamo, Se non vi fosse un osservatore Consapevole,che in pratica vede la differenza tra L io interno ed esterno la realtà non esisterebbe. Inoltre la misura della realtà se logica o meno nasce dalla diversità di percezione .se tutti percepissimo il mondo allo stesso modo un colore nominato sarebbe una convenzione condivisa o meno, ma un daltonico non vede il rosso confermando che ciò che nominiamo è logico se lo percepiamo in comune quindi il linguaggio nomina in modo democratico icio che lpercepisce la maggioranza , ma se manipoliamo L interpretazione percettiva il linguaggio diviene monopolio oligarchico di chi ha il controllo della manipolazione .
In questo senso non pensa che creare dei nuovi nomi serve a modificare la percezione della realtà ad esempio la parola bufala per me modifica la percezione di una notizia in modo da disattivare L attenzione e la discriminazione di quella specifica notizia .
Se io chiamo il rosso "colore superfighissimo", sto modificando la percezione della realtà solo di chi non considera che "colore superfighissimo" non descrive un dato di fatto esistente, ma un giudizio personale che _tecnicamente_ non ha significato. Un _mistico_ in un certo senso...
Il Wittgenstein del 21º secolo si classifica in 3 livelli : 1 Nuovi Diari Segreti : 2 Quaderni 2014 - 16 e nuovo Tractatus logico philosophicus e 3 : Nuove Ricerche Filosofiche
Il pensiero contiene la possibilita' della situazione che esso pensa. Cio' che e' pensabile e' anche possibile...........frase di Ludwig Wittegenstein Thought contains the possibility of the situation that it thinks.This is thinkable and it is also possible ... ... a phrase by Ludwig Wittegenstein La pensée contient la possibilité de la situation à laquelle elle pense.C'est pensable et c'est aussi possible ... ... une phrase de Ludwig Wittegenstein
è molto interessante... ci sono alcuni problemi però: Se non mi ponessi mai quesiti esistenziali astratti apparentemente insensati, come potrei scegliere di vivere poi concretamente? scegliere ad esempio il modo in cui vivere è un problema astratto che diverrebbe concreto dovendo decidere in quale modo agire. quindi l'altra domanda sarebbe...Ma la filosofia non potrebbe ragionare attraverso le parole piuttosto che sulle parole? Forse Wittgenstein non ha compreso l'importanza di servirsi delle parole!
Mah, considerato che è il capostipite della filosofia del linguaggio, il suo giudizio è un po' ingeneroso ^_- Il punto è che non si possono "usare le parole" se uno prima non ragiona su cosa si può dire con le parole... Sarebbe come usare un martello senza chiedersi a cosa serva e cosa possa fare.
sì è vero anche questo, però amando la filosofia in tutte le sue sfaccettature ed il porsi delle domande.. piango all'idea di gettare via tutte quelle che non riguardino problemi concreti o fatti verificabili...credo che una volta compreso il significato o i significati di una parola uno possa servirsene per fare ragionamenti più complessi... comunque sempre molto belli, divertenti e ben fatti i suoi video!
3º esempio di frase linguaggio sistema basato su proposizioni attaccate convergenti omogenee unite - unite le une dalle altre: Se la mela è rossa non è né arancione e ne quantomeno blu
Viste le sue singolari doti, vorrei sapere cosa ne pensa lei personalmente della geometria non euclidea e che idea si è fatto di concetti quali, ad esempio, spazio curvo, tempo elastico che provengono dalla relatività di Einstein? Non le sembra che, per il fatto che siano concetti controintuitivi, siano autoreferenziali, e quindi non veri al di là del loro ambito di applicazione, sicché spiegare l'universo nel modo che fa la relatività sia una immane fantasmagoria? Siamo d'accordo sulla descrizione della natura e sull'adattamento alla realtà dei fatti da parte delle spiegazioni della fisica teorica. Però, a tal proposito c'è da dire che anche la teoria degli epicicli si adattava alla realtà dei fatti nel sistema tolemaico, fin quando non giunse Copernico a fare la sua rivoluzione, dimostrando falsa l'intera descrizione dell'universo da parte di Tolomeo. Comunque, a prescindere da ciò, voglio focalizzare l'attenzione su un punto, che ritengo molto importante. In accordo con la teoria filosofica della conoscenza di Schopenhauer, in base alla quale le rappresentazioni astratte prendono il loro materiale da quelle intuitive, e dunque risultano essere pure forme senza contenuti, dovrebbe conseguire che gli elementi primi con cui si costruiscono i concetti sono lo spazio e il tempo, che Schopenhauer presenta come forme della rappresentazione, i quali sono unificati nella materia, ossia nella causalità come categoria dell'intelletto, la quale è, a sua volta, il correlato soggettivo della materia oggettiva. Dopo uno studio approfondito della gnoseologia schopenhaueriana, fatto in parallelo allo studio della critica della ragione pura di Kant, si giunge a questo risultato. Spazio e tempo sono pure forme _a priori_ della ragione, e, in quanto tali, infiniti e senza proprietà paticolari. Da ciò segue che quando la relatività di Einstein parla di spazio curvo e tempo elastico, attribuendo loro delle proprietà, c'è qualcosa che non quadra, che non si accorda con i risultati di quella filosofia. Di proprietà si può parlare, infatti, solo in riferimento ad oggetti materiali, ossia a cose tangibili, e non a ciò che viene riferito a pure forme vuote, come appunto sono lo spazio e il tempo. Inoltre, molte conclusioni concettuali che sfociano in paradossi, che emergono sia dalla relatività sia dalla fisica quantistica, vanno contro l'assunto schopenhaueriano che la sorgente prima della conoscenza è intuitiva, e quindi non può essere contraddetta dalle astrazioni senza cadere in paradossi e assurdità. Ora, o c'è qualcosa di sbagliato nella fisica teorica, che usa concetti autoreferenziali, e quindi non veri al di là del loro ambito di applicazione, sicché spiegare l'universo nel modo che fa lei risulta essere una immane fantasmagoria, oppure la gnoseologia di Kant e Schopenhauer è falsa. Faccio questo ragionamento perché ritengo che la filosofia debba essere presa in seria considerazione dalla scienza, in particolare, nella fattispecie, dalla fisica.
Chissà quali sono le mie "singolari doti"... ^_- Il problema delle geometrie non euclidee e della relatività einsteiniana è che sono controintuitive per noi, ma funzionano perfettamente per spiegare il mondo dell'immensamente grande (astronomia) e dell'immensamente piccolo (fisica atomica) ; quindi, è difficile metterle da parte come giochini mentali per matematici e fisici. La mia impressione è che, sulla scia di Pascal, Hegel, Croce, Bergson, un certo Heidegger, forse Wittgenstein,... il metodo scientifico (esprit de géométrie) e la filosofia in senso lato (esprit de finesse) viaggino su binari paralleli. Per ciascuno dei due punti di vista l'altro è assurdo ed errato, e quindi ogni tentativo di trovare LA verità sia destinato a fallire, fintanto che non si tiene conto di questa differenza gnoseologica. L'unica sembra essere o affidarsi a una Verità rivelata (Dio come coincidentia oppositorum) o provare una sintesi hegeliana. Ma già solo il fatto che la mia riflessione mi abbia portato a rivalutare Hegel mi spaventa non poco. O________o
Mi riferisco alle sue capacità divulgative e di sintesi. Ma, a mio avviso, il punto di incontro tra fisica e metafisica non è poi così lontano; il problema è che la fisica è riluttante ad abbandonare il suo realismo; ed invero non lo potrebbe fare, altrimenti collasserebbe all'interno della metafisica. La meccanica quantistica ci è andata vicina con Heisemberg, il quale era conscio che l’unica realtà sta nel processo di osservazione e nei suoi risultati. Le particelle elementari non hanno lo stesso grado di realtà del mondo delle nostre dimensioni, ma hanno solo delle potenzialità ed il loro stato è indeterminato fino all’atto della misura. Heisenberg e Pauli rifiutarono, in opposizione a Bohr, qualsiasi tentativo di schematizzazione e visualizzazione di modelli atomici, perché producono solo contraddizioni. Heisenberg sviluppò la teoria della meccanica quantistica in modo astratto con il metodo delle matrici. Com'è noto Einstein, da realista convinto, non poteva accettare i risultati della quantistica; tuttavia è singolare che si rese conto delle categorie mentali di Kant nella famosa lettera scritta al matematico e filosofo Solovine. Insomma, il problema è che la fisica oggi è divenuta troppo concettuale, e pretende di spiegare l'universo con la matematica o con le particelle; mentre non ci si accorge che per farlo seriamente, va rispolverato Kant e Schopenhauer, rimasti sepolti dalla cultura positivista e razionalista del XX secolo. La critica alla relatività di Einstein è stata fatta da Tesla, genio dimenticato e non studiato sui libri di fisica :(
La filosofia del nuovo linguaggio del nuovo Wittgenstein si basa sulle 4 nuove seguenti opere filosofiche: Quaderni 2014 -16 : e nuovi Diari Segreti : Nuovo Tractatus logico philosophicus e nuove Ricerche Filosofiche
Il secondo Wittgenstein è quello dei Quaderni 1914 -1916 e del Tractatus logico philosophicus mentre il Wittgenstein delle Ricerche Filosofiche è il terzo Wittgenstein e quindi la filosofia di Wittgenstein è composta non da due periodi ma da tre livelli: ecco che Wittgenstein stesso è stato confutato
Professore, da giovane filosofo le dico che non è solo. Tenga duro. Uniti riusciremo a riportare al suo antico splendore la moda ottocentesca. Oggi sono solo baffi e barba, domani saranno bastone da passeggio e tabarro.
"Torna con i piedi per terra" è un tocco di classe (video fatto benissimo e simpaticissimo!)
Sono brasiliano e prendo i tuoi video per rafforzare il mio interesse per la filosofia e la lingua italiana. Auguri!
Complimenti, l'italiano e la filosofia non son cose che interessino molto alle persone fuori dall'Italia. ^_^
Temo però che il mio italiano non sia esattamente il bel parlare di Dante: è molto colloquiale, usa termini impropri, e talvolta cade in errori veri e propri... Non si faccia sviare...
Beh che dire grazie mille per l'aiuto dato durante la preparazione per la maturità, che è andata molto bene anche grazie a lei. Con la speranza che continui a fare video per poter perseguire un interesse nei confronti della filosofia suscitato soprattutto dalla chiarezza dei concetti espressi che alle lezioni e dalla lettura del famigerato Abbagnano purtroppo delle volte tendeva a mancare. Il fatto di capire attraverso esempi anche goliardici e simpatici i risvolti di ogni filosofo nello sviluppo del pensiero mi hanno portato ad un approfondimento e studio questa volta non obbligatorio, ma dettato da una ritrovata passione.
Da un futuro, si spera, ingegnere, e suo alunno a distanza
È sempre molto complessi i concetti di Wittgenstein. ( soprattutto come ha fatto presente il primo, Wittgenstein poi il secondo per mettere in discussione lui stesso) Ma lei con questo ritmo lento e come scandisce le parole, mi è stato di aiuto per capire qualcosa in più. Grazie.
Bravo. Ottima esposizione, moderna, esempi chiari e linguaggio accessibile a tutti. Grazie
Il 1º Wittgenstein si divide in 3 sezioni: 1 Diari Segreti 2 Quaderni 1914-16 e 3 Tractatus logico philosophicus
Grazie, ho finalmente capito tutto. Pronto per l'interrogazione rigorosamente online di domani!
Salve è uno dei pochi nell'ambito che riesco ad ascoltare senza apparire un esaltato o qualcuno di affetto da complessi di superiorita. Grazie per la semplicita caratteriale e l'oggettivita sono quelle che fanno veramente brillare la mente di una persona e ne sottolineano l'intelligenza perche è quella che deve apparire non un ego spropositato che spesso e volentieri falsifica tesi che dovrebbero essere razionali ma che invece si mescolano agli interessi dell'ego delle persone risultando infatti stonature intellettuali, rattoppi tendenti all'errore e molto azzardati da parte di "filosofi mainstream" di youtube.
Solo il suo humour può rendere piacevole e chiara una breve lezione su Wittgenstein. Sono curioso di vedere i prossimi video e in particolare di chiarire cosa avesse mangiato di avariato Sartre per avere la nausea o del perché Battiato ironizza sul titolo di un libro di Adorno.
Non so quanta volta sto guardando ed ascoltando questo film. Ho ascoltato molto le lezioni regolari di un professore polacco ma volentieri torno a questa ricapitolazione relativa a Wittgenstein. Grazie
Per fare una domanda bisogna tener prettamente in considerazione che bisogna asserire come asserzione questa domanda
ciao a tutti sono lo psichiatra di francesco damele. sto cercando di curarlo in tutti i modi ma il suo è un caso davvero particolare e complesso.confido nella vostra pazienza e compassione. grazie
Grazie a lei per il suo lavoro, ma non si preoccupi, è sostanzialmente innocuo. ^_-
La filosofia del wittgenstein ha un valore molto nobile: dare un "senso" al mondo. Un mondo fatto di fatti e che non si limita ad un catalogo di oggetti. Mi viene da pensare che contrariamente ad un ateo che direbbe la vita è "senza senso" egli dia valore all'insieme dei fatti che circondano il mondo, in questo io vedo nella sua filosofia una visione più grande
Ma non fai più video? Mi piacerebbe vederne altri
Grazie mille! Questi video sono ottimi per amalgamare i vari argomenti studiati in un unico insieme organico ed omogeneo, insomma, per tirare le somme. 👌🏻
Sì, ha colto il punto: introdurre, imbastire, ripassare, tirare le somme. ^_^
La proposizione è il sussistere dello stato del favore della posizione : perché su ciò che è favore di posizione è proposizione mentre su ciò che non è favore di posizione non si può chiamare proposizione
Molto chiaro!!! Anzi troppo,ci deve essere qualcosa che non ho ancora capito. Tante grazie di cuore. A me é sembrato stupendo
Se vuole non capire, basta che apra il "Tractatus" a partire dalla proposizione 5. Quando inizia a usare notazioni logiche, senza una formazione specifica non solo non si riesce più a capire, ma non si riesce neanche più a leggere!
Personalmente, nei confronti della filosofia (soprattutto nei confronti della metafisica) mi sento completamente d'accordo con W. Il linguaggio che un autore usa per descrivere la realtà (qualsiasi particolare della realtà) deve (non dovrebbe) essere sempre chiaro, preciso, puntuale e corretto: l'autore che si dica serio dovrebbe sempre cercare di esprimere il suo pensiero nel migliore dei modi, e il modo migliore di parlare o scrivere è farlo tenendo sempre presente la leggibilità del testo e la comprensione del lettore.
Dal mio punto di vista, filosofi come Hegel, Heidegger e Baudrillard andrebbero riscritti, cercando di tradurre il loro pensiero incomprensibile in un linguaggio umano: o hanno forse paura di scoprire delle domande e delle conclusioni assurde - se non ridicole?
In sostanza, il loro è un discorso molto difficile da comprendere perché difficile è la materia trattata e i referenti del discorso, oppure si macchiano semplicemente di oscurantismo? A sentire i professori universitari di certa filosofia, H, H e B (ma non solo loro) sono filosofi eccezionali e perfetti così come sono, senza che ci sia bisogno di guardare anche il loro linguaggio.
Certo che partendo dalla realtà quotidiana per arrivare in cielo, si dovrebbe arrivare al cielo con qualche scala a pioli, dalla terra, e non si dovrebbe parlare del cielo, volando in cielo, a qualcuno che sta ancora sulla terra.
Una parte di me è perfettamente d'accordo con lei: davvero non si può riscrivere - che so - Essere e tempo in maniera che sia leggibile e fruibile? Un'altra parte ha però l'impressione che un'operazione di questo tipo esplicherebbe la superficie, non le profondità del loro pensiero.
Forse siamo come matematici alle prime armi, che di fronte a una funzione logaritmica si chiedono: "ma perché non usano semplici numeri? La matematica è fatta di numeri, e tutto ciò che non è espresso in numeri in realtà serve solo a nascondere il fatto che non vuol dire nulla"...
In realtà non penso che la riscrittura dei libri degli autori menzionati sia da prendere seriamente in considerazione, perché alla fine si tratta pur sempre del loro linguaggio personale, difficilmente riproducibile. Più che altro mi chiedo: possibile che non si possa rendere più chiaramente un pensiero (una tesi, un'idea, un concetto), per quanto profondo?
I greci mi sembrano dieci volte più chiari di alcuni filosofi moderni e contemporanei, e mi vien da dire che i primi fossero molto più pragmatici e schietti - anche in questione profonde - dei secondi, in termini di linguaggio. Certo, poi c'è Eraclito ad esempio, ma personalmente lo preferisco comunque a Hegel.
Metto comunque le mani avanti dicendo che queste sono mie opinioni personali, basate sull'esperienza di "lettore privato" di testi di filosofia, e non posso parlare per la generalità dei lettori. Probabilmente simili problemi, che io pongo, non sono nemmeno considerati da chi studia filosofia più seriamente di me, né magari ogni lettore inesperto di filosofia trova difficili alcuni filosofi che io ritengo impossibili da comprendere.
Davide Cardani, ciò che stai chiedendo lo hanno provato a fare i neopositivisti, sopratutto Carnap, ma l'uomo non è così facile come si pensa con ragionamenti simili. Fine della favola? Le avanguardie nella filosofia del linguaggio non sono formalistiche, hanno provato ad eliminare la metafisica e si sono eliminati da soli.
Fatto sta che se io volessi parlare dell'anima o di Dio o dell'Essere con un amico, come anche nel caso in cui volessi parlare dell'orsetto di peluche sul letto e del colore di quell'auto, basterebbe una reciproca comprensione per capire quali siano i referenti del discorso, e una buona applicazione delle regole della lingua.
Personalmente concedo una lingua oscura solo ai poeti, perché in quel caso, sempre che abbia quell'intento, il discorso diventa un gioco. Ma quando si usa la lingua del gioco per descrivere qualcosa che non è un gioco, allora si commette un "reato". Un'aggravante del reato è esercitarsi a stordire il lettore/ascoltatore con parole che denotano poco e fanno leva sull'irrazionalità/emotività...
Dire che Dio "è una presenza che sento nei momenti difficili e che mi conforta" e "quell'incommensurabile portento dell'universo, bellissimo e insuperabile" non è la stessa cosa. Può darsi che la seconda frase abbia un senso e sia pronunciata con coscienza dal suo autore, ma quelle parole dovrebbero condurre ad altre spiegazioni, che alla fine, per diventare davvero comprensibili, si appoggerebbero su basi molto meno celestiali.
Altra critica che mi sento di fare ai filosofi è che molto spesso il problema della referenzialità si supera semplicemente parlando di qualcosa, senza definirla, o definendola senza volerla davvero definire.
Alla fine, se non sbaglio, non abbiamo molti canali attraverso i quali riceviamo le informazioni del mondo, e siamo fatti tutti allo stesso modo. Percepisci Dio? Benissimo, purché tu mi dica come lo percepisci. L'importante è capirti, poi posso anche non crederti.
Credo che una parola sia il frutto di un profondo modo di intendere le cose. Quindi, direi che tradurre in termini più semplici un testo è una grave perdita di ricchezza e di capacità. Confrontarci con ogni singola parola, grave di significato ci permette di diventare analitici nelle questioni e affrontarle rigorosamente. È necessario.
In ogni caso, preferirei complicare me stesso migliorandomi piuttosto che semplificare i testi per la fruibilità.
Professore, grazie mille per i video, sempre simpatici e utili per ripassi dell'ultimo minuto! Personalmente le consiglierei di continuare se vuole, d'altronde ci sono ancora tanti argomenti da affrontare (io le consiglierei Freud e la Scuola di Francoforte, poi faccia lei :) )
Sì, in effetti ci sono ancora parecchi filosofi contemporanei da riassumere. Ci penso su nel corso dell'estate. ^_^
Tutti video bellissimk. Chapeau
Se lo spazio è curvo, che mensola ci metto?
Una mensola rotonda, ovviamente...
una con raggio di curvatura infinito
Chiedilo a Reinmann!
Grazie, molto chiaro e interessante.
Ciao Ennio potresti fare una lezione su La Rochefoucauld
Io avrei detto Gödel come più grande logico contemporaneo, però Wittgenstein è sicuramente affianco a Gödel, forse più come filosofo della logica, ma comunque un grande. Grazie per questa bella lezione!
Wittgenstein è molto più che un logico.
Trovo comunque significativo che Godel si sia lasciato mori re di fame (per paura di venire av vele nato col cibo, non è buffo?), e Wittgenstein ha avuto tre fratelli sui ci di e lui stesso pensò di farlo.
Ottimo video. Grazie
Wittgenstein è il filosofo che riflette il nostro modo di fare linguaggio tutti i giorni
Per dare una risposta sensata bisogna tener prettamente in considerazione che bisogna dare una referenza consistente di sussistenza
Salve professore! Innanzitutto la ringrazio per la serie di video che mi hanno aiutato durante gli studi filosofici dell'ultimo anno di liceo. Volevo chiederle quale sarà il futuro del canale. Se continuerà con filosofi del '900 o se ricomincerà da Talete, ripercorrendo tutta la storia della filosofia in video da 15'
Bella domanda. Francamente non lo so...
Da un lato ho visto che è stato utile non solo per gli allievi spesso assenti per cui era pensato, dall'altro ho l'impressione che non dia la conoscenza ma l'impressione della conoscenza (Socrate docet). Io ho sempre trovato sminuente il bignami e mi ritrovo a fare dei bignami 2.0... Ci penserò su durante l'estate... ^_^
Ciao Ennio potresti fare una lezione su Piero Gobetti
Per fare linguaggio bisogna tener prettamente in considerazione che senza proposizioni attaccate convergenti omogenee unite- unite le une dalle altre e che le proposizioni del linguaggio stesse sono favori di posizioni del mondo non si può fare linguaggio
Grazie mille professore per tutti i suoi video.
Lei è la fonte del mio 10 in filosofia, ho intenzione di dedicarle una statua. 😃
Non esageriamo. Basta un busto. Ma che si vedano bene i favoriti (che la gente chiama erroneamente "baffi") ^_-
Ennio Guglielmetto Sarà fatto, ho già il gesso pronto, attendo la conclusione della maturità prima di iniziare i lavori 😃
Salve, intanto volevo dirle che è un professore incredibile, mi sta aiutando molto, peraltro volevo chiderle se può fare un video su Weber, la ringrazio!
Mi spiace, Weber non è a programma con le mie classi.
Ma non è così difficile da capire, più che un filosofo è un sociologo, e dice molte cose di buon senso... ^_^
7:39 geniale. Semplicemente un grande
'Sera Professò,
Mi chiedevo se le andrebbe di caricare una paio di video-lezioni su S. Freud e H. Arendt.
Grazie in anticipo ;)
Scusassero, non posso. Le lezioni terminano con quel che c'è. All'anno prossimo
Ennio Guglielmetto grazie mille lo stessessero
Ciao Ennio mi chiamo Francesco Damele potresti fare delle lezioni su Machiavelli - Spinoza - Pascal e Popper ?
Non quest'anno, ma tempo una ventina d'anni e li faccio tutti.
T u t t i.
@@ennioguglielmetto Sei straordinario. Un saluto da Francesco Damele
Ciao Ennio mi chiamo Francesco Damele potresti fare una lezione su Chamfort
Complimenti per la sua edizione limitata del Tractatus 😂😂😂
Mi faccio un bel piatto di carboidrati all'87%, proteine al 12 % e un sussurro di lipidi all' 1%, il tutto innaffiato con un bel bicchiere di H2O ed etanolo...
LOL!
1º esempio di frase linguaggio sistema : Se Petrarca si chiamava Francesco bisogna tener prettamente in considerazione che Petrarca non si chiamava ne Carlo e ne quantomeno Lorenzo: però notiamo che in questa frase di linguaggio sistema: compare la parola due volte ne: e qui c’è un paradosso logico: perché al tempo stesso questa frase di linguaggio sistema: è una frase di linguaggio sistema di mediazione che assume alla logica mediazione di Hegel
Per capire la logica matematica bisogna tener prettamente in considerazione che bisogna far coincidere il senno del raziocinio con la scoperta
Le proposizioni del linguaggio per essere proposizioni di linguaggio devono essere vere in tutti i sistemi possibili
Le proposizioni del linguaggio per essere proposizioni di linguaggio devono basarsi su favori di posizioni
Le proposizioni del linguaggio per essere proposizioni di linguaggio - devono essere vere in tutti i sistemi possibili
Una tesi per essere una tesi deve essere dissertazione assertiva
Una spiegazione coi fiocchi grazie mille!!!
salve sig.Ennio,Ho un dubbio(dunque sono ahahaahah):quindi lui scredita la filosofia perchè parla di cose astratte,o meglio,di "aria fritta"??
Il primo Wittgenstein dice che la filosofia parla di ciò di cui non si può parlare, il "mistico". Non è più questione di astratto vs. concreto, ma di insensato vs. dotato di senso. Detto diversamente: se il senso viene dato dalla corrispondenza delle proposizioni con stati di cose (realtà esperibili), se questi non ci sono non c'è neanche un senso...
Le proposizioni del linguaggio per essere proposizioni di linguaggio devono basarsi su favori di posizioni del mondo
In qualche misura Wittgenstein svela l’ enigma del linguaggio e il suo contenuto sostanza del linguaggio: che è il sistema: ecco in qualche misura Wittgenstein ha Hegelianamente tentato questa impresa hegeliana all’ interno del suo intero studio del linguaggio di capire la sua sistematicità e capire il linguaggio mediante sistema
Lei è fantastico!
Grazie prof!
Il primo Wittgenstein si divide in 3 periodi : 1 Diari Segreti 2 Quaderni 1914 - 16 e 3 Tractatus logico philosophicus datato 1922
Ciao Ennio potresti fare una lezione su Benedetto Croce e una su Dostoevskij
1º esempio di frase linguaggio di proposizioni attaccate convergenti omogenee unite - unite le une dalle altre compreso come sistema : Se la mela 🍏 è verde non è né gialla e ne quantomeno indaco
Quindi lo stato di cose non è necessariamente una relazione tra un gruppo di oggetti ma può anche essere una relazione tra un oggetto e un suo attributo?
"2.01 Lo stato di cose è un nesso di oggetti (entità, cose)"
L'oggetto non si dà mai da solo, ma in un contesto (nesso), e l'attributo è una parte di questo contesto, così come tutte le altre cose con cui l'oggetto è connesso.
2º esempio di frase linguaggio sistema basato su proposizioni attaccate convergenti omogenee unite - unite le une dalle altre: Se la mela è gialla non è né rosa e ne quantomeno marrone
La matematica non è una dottrina di concezione generale - ma di concezione particolare di carattere ufficiale: basata sulla scoperta e non sulla invenzione
Il principio di non contraddizione è il caposaldo del linguaggio
Le proposizioni del linguaggio per essere proposizioni di linguaggio devono essere favori di posizioni del mondo
Le proposizioni del linguaggio per essere proposizioni di linguaggio devono basarsi su favori di posizioni del mondo 🌏
Faccia un video su Sartre la prego
Avevo tanti bei progetti, tutti arenati nelle secche di correzione verifiche e minitest...
Le proposizioni del linguaggio per essere proposizioni di linguaggio devono essere sistema dei fatti
Mi scuso se faccio un osservazione scontata , ma da un ottica relativa se possiamo considerare solo delle realtà concrete che hanno un nome , nominando possiamo creare questa realtà in pratica il mondo logico così come lo percepiamo può essere frutto di un nominare oggetti creandoli, in pratica non potrebbe essere la logica a delimitare una realtà e non viceversa..?
Nessuna osservazione è scontata. ^_^
Il mondo è la totalità dei dati di fatto, ovvero relazioni tra cose che accadono così come accadono. Il linguaggio traduce in proposizioni (rapporti tra parole) il mondo. Se c'è isomorfismo, il mio linguaggio descrive la realtà, altrimenti no.
Se io chiamo "rosso" il blu, non è il mondo a cambiare, è la mia frase che non rispecchia la realtà. Tuttavia, se tutti usassimo il nome "rosso" per indicare il blu, la mia frase tornerebbe a rispecchiare la realtà. Boh...
Ennio Guglielmetto In Pratica volevo dire il mondo reale esiste perché noi lo osserviamo, Se non vi fosse un osservatore Consapevole,che in pratica vede la differenza tra L io interno ed esterno la realtà non esisterebbe. Inoltre la misura della realtà se logica o meno nasce dalla diversità di percezione .se tutti percepissimo il mondo allo stesso modo un colore nominato sarebbe una convenzione condivisa o meno, ma un daltonico non vede il rosso confermando che ciò che nominiamo è logico se lo percepiamo in comune quindi il linguaggio nomina in modo democratico icio che lpercepisce la maggioranza , ma se manipoliamo L interpretazione percettiva il linguaggio diviene monopolio oligarchico di chi ha il controllo della manipolazione .
La domanda per corrispondere ad una risposta deve contemporaneamente essere sia asserzione che referenza
potrebbe allora colpire la palla???
Wittgenstein filosofa sulla nostra vita attraverso una concezione di linguaggio dualista : significanza e sistema
Wow era da un bel po' che non venivo risucchiato nel pozzo della conoscenza in questo modo! Adesso il problema è uscirne, o forse no?
In questo senso non pensa che creare dei nuovi nomi serve a modificare la percezione della realtà ad esempio la parola bufala per me modifica la percezione di una notizia in modo da disattivare L attenzione e la discriminazione di quella specifica notizia .
Se io chiamo il rosso "colore superfighissimo", sto modificando la percezione della realtà solo di chi non considera che "colore superfighissimo" non descrive un dato di fatto esistente, ma un giudizio personale che _tecnicamente_ non ha significato. Un _mistico_ in un certo senso...
Il Wittgenstein del 21º secolo si classifica in 3 livelli : 1 Nuovi Diari Segreti : 2 Quaderni 2014 - 16 e nuovo Tractatus logico philosophicus e 3 : Nuove Ricerche Filosofiche
Io amo quest’uomo!!!
Farai la lezione su Popper?
Con Popper si corre sempre il rischio di dire banalità.
E comunque, se la farò, sarà a fine anno.
Io con la logica contemporanea ci vado eccellentemente d’ accordo
Grande Prof. Guglielmetto!
Che il linguaggio è sistema - è intuitivamente intuitivo
Ma sbaglio o vedo anche dei Dylan Dog sullo sfondo?
Non sbaglia...
Il pensiero contiene la possibilita' della situazione che esso pensa.
Cio' che e' pensabile e' anche possibile...........frase di Ludwig Wittegenstein
Thought contains the possibility of the situation that it thinks.This is thinkable and it is also possible ... ... a phrase by Ludwig Wittegenstein
La pensée contient la possibilité de la situation à laquelle elle pense.C'est pensable et c'est aussi possible ... ... une phrase de Ludwig Wittegenstein
chiarissimo, molte grazie
Domanda = Asserzione: Risposta = Referenza
Professore niente più video? Ci manca! Kant ad esempio ci vorrebbe :-)
Inizio anno un po' faticoso. Ci sto lavorando... ^_^
Aspetteremo pazientemente :-)
Wow spiegato benissimo
Le proposizioni del linguaggio sono favori di posizioni del mondo
è molto interessante... ci sono alcuni problemi però: Se non mi ponessi mai quesiti esistenziali astratti apparentemente insensati, come potrei scegliere di vivere poi concretamente? scegliere ad esempio il modo in cui vivere è un problema astratto che diverrebbe concreto dovendo decidere in quale modo agire. quindi l'altra domanda sarebbe...Ma la filosofia non potrebbe ragionare attraverso le parole piuttosto che sulle parole? Forse Wittgenstein non ha compreso l'importanza di servirsi delle parole!
Mah, considerato che è il capostipite della filosofia del linguaggio, il suo giudizio è un po' ingeneroso ^_-
Il punto è che non si possono "usare le parole" se uno prima non ragiona su cosa si può dire con le parole... Sarebbe come usare un martello senza chiedersi a cosa serva e cosa possa fare.
sì è vero anche questo, però amando la filosofia in tutte le sue sfaccettature ed il porsi delle domande.. piango all'idea di gettare via tutte quelle che non riguardino problemi concreti o fatti verificabili...credo che una volta compreso il significato o i significati di una parola uno possa servirsene per fare ragionamenti più complessi... comunque sempre molto belli, divertenti e ben fatti i suoi video!
Il linguaggio è sistema di proposizioni a favori di posizioni del mondo
Il linguaggio è linguaggio che echeggia nel sistema
Il linguaggio è dato dalla sociologia come diceva Wittgenstein e non dalla biologia come diceva Kant
3º esempio di frase linguaggio sistema basato su proposizioni attaccate convergenti omogenee unite - unite le une dalle altre: Se la mela è rossa non è né arancione e ne quantomeno blu
La prego sir, ne faccia un altro, quello che vuole
Penso a settembre ripartirò da Kant... ^_^
Il primo Wittgenstein non risale solo al Tractatus logico philosophicus ma dai Diari Segreti e dai Quaderni 1914 - 16
& in principio fu il verbo... il principio della fine❕
Torna con le mani per terra...
L ‘ essenza della proposizione è capire che la proposizione è favore di posizione del mondo
Ottima spiegazione! Ma Wittgenstein lei lo spiega ai suoi studenti?😄
Solo quelli dello scientifico. ^_^
Viste le sue singolari doti, vorrei sapere cosa ne pensa lei personalmente della geometria non euclidea e che idea si è fatto di concetti quali, ad esempio, spazio curvo, tempo elastico che provengono dalla relatività di Einstein? Non le sembra che, per il fatto che siano concetti controintuitivi, siano autoreferenziali, e quindi non veri al di là del loro ambito di applicazione, sicché spiegare l'universo nel modo che fa la relatività sia una immane fantasmagoria?
Siamo d'accordo sulla descrizione della natura e sull'adattamento alla realtà dei fatti da parte delle spiegazioni della fisica teorica. Però, a tal proposito c'è da dire che anche la teoria degli epicicli si adattava alla realtà dei fatti nel sistema tolemaico, fin quando non giunse Copernico a fare la sua rivoluzione, dimostrando falsa l'intera descrizione dell'universo da parte di Tolomeo. Comunque, a prescindere da ciò, voglio focalizzare l'attenzione su un punto, che ritengo molto importante. In accordo con la teoria filosofica della conoscenza di Schopenhauer, in base alla quale le rappresentazioni astratte prendono il loro materiale da quelle intuitive, e dunque risultano essere pure forme senza contenuti, dovrebbe conseguire che gli elementi primi con cui si costruiscono i concetti sono lo spazio e il tempo, che Schopenhauer presenta come forme della rappresentazione, i quali sono unificati nella materia, ossia nella causalità come categoria dell'intelletto, la quale è, a sua volta, il correlato soggettivo della materia oggettiva. Dopo uno studio approfondito della gnoseologia schopenhaueriana, fatto in parallelo allo studio della critica della ragione pura di Kant, si giunge a questo risultato. Spazio e tempo sono pure forme _a priori_ della ragione, e, in quanto tali, infiniti e senza proprietà paticolari. Da ciò segue che quando la relatività di Einstein parla di spazio curvo e tempo elastico, attribuendo loro delle proprietà, c'è qualcosa che non quadra, che non si accorda con i risultati di quella filosofia. Di proprietà si può parlare, infatti, solo in riferimento ad oggetti materiali, ossia a cose tangibili, e non a ciò che viene riferito a pure forme vuote, come appunto sono lo spazio e il tempo. Inoltre, molte conclusioni concettuali che sfociano in paradossi, che emergono sia dalla relatività sia dalla fisica quantistica, vanno contro l'assunto schopenhaueriano che la sorgente prima della conoscenza è intuitiva, e quindi non può essere contraddetta dalle astrazioni senza cadere in paradossi e assurdità. Ora, o c'è qualcosa di sbagliato nella fisica teorica, che usa concetti autoreferenziali, e quindi non veri al di là del loro ambito di applicazione, sicché spiegare l'universo nel modo che fa lei risulta essere una immane fantasmagoria, oppure la gnoseologia di Kant e Schopenhauer è falsa.
Faccio questo ragionamento perché ritengo che la filosofia debba essere presa in seria considerazione dalla scienza, in particolare, nella fattispecie, dalla fisica.
Chissà quali sono le mie "singolari doti"... ^_-
Il problema delle geometrie non euclidee e della relatività einsteiniana è che sono controintuitive per noi, ma funzionano perfettamente per spiegare il mondo dell'immensamente grande (astronomia) e dell'immensamente piccolo (fisica atomica) ; quindi, è difficile metterle da parte come giochini mentali per matematici e fisici.
La mia impressione è che, sulla scia di Pascal, Hegel, Croce, Bergson, un certo Heidegger, forse Wittgenstein,... il metodo scientifico (esprit de géométrie) e la filosofia in senso lato (esprit de finesse) viaggino su binari paralleli. Per ciascuno dei due punti di vista l'altro è assurdo ed errato, e quindi ogni tentativo di trovare LA verità sia destinato a fallire, fintanto che non si tiene conto di questa differenza gnoseologica.
L'unica sembra essere o affidarsi a una Verità rivelata (Dio come coincidentia oppositorum) o provare una sintesi hegeliana. Ma già solo il fatto che la mia riflessione mi abbia portato a rivalutare Hegel mi spaventa non poco. O________o
Mi riferisco alle sue capacità divulgative e di sintesi.
Ma, a mio avviso, il punto di incontro tra fisica e metafisica non è poi così lontano; il problema è che la fisica è riluttante ad abbandonare il suo realismo; ed invero non lo potrebbe fare, altrimenti collasserebbe all'interno della metafisica. La meccanica quantistica ci è andata vicina con Heisemberg, il quale era conscio che l’unica realtà sta nel processo di osservazione e nei suoi risultati. Le particelle elementari non hanno lo stesso grado di realtà del mondo delle nostre dimensioni, ma hanno solo delle potenzialità ed il loro stato è indeterminato fino all’atto della misura. Heisenberg e Pauli rifiutarono, in opposizione a Bohr, qualsiasi tentativo di schematizzazione e visualizzazione di modelli atomici, perché producono solo contraddizioni. Heisenberg sviluppò la teoria della meccanica quantistica in modo astratto con il metodo delle matrici. Com'è noto Einstein, da realista convinto, non poteva accettare i risultati della quantistica; tuttavia è singolare che si rese conto delle categorie mentali di Kant nella famosa lettera scritta al matematico e filosofo Solovine. Insomma, il problema è che la fisica oggi è divenuta troppo concettuale, e pretende di spiegare l'universo con la matematica o con le particelle; mentre non ci si accorge che per farlo seriamente, va rispolverato Kant e Schopenhauer, rimasti sepolti dalla cultura positivista e razionalista del XX secolo. La critica alla relatività di Einstein è stata fatta da Tesla, genio dimenticato e non studiato sui libri di fisica :(
Tutto questo l'ho ripreso io e analizzato a fondo nel mio libro (www.ibs.it/sulla-societa-sull-uomo-sulla-libro-andrea-grieco/e/9788863583137)
Anche la fisica è metafisica. La metafisica diventa fisica nel momento in cui c'è corrispondenza tra esperienza empirica e modello teorico.
La meccanica di Einstein, ma anche quella di Newton, si basa su postulati metafisici.
La filosofia del nuovo linguaggio del nuovo Wittgenstein si basa sulle 4 nuove seguenti opere filosofiche: Quaderni 2014 -16 : e nuovi Diari Segreti : Nuovo Tractatus logico philosophicus e nuove Ricerche Filosofiche
Ma quanti commenti fai?
Il secondo Wittgenstein è quello dei Quaderni 1914 -1916 e del Tractatus logico philosophicus mentre il Wittgenstein delle Ricerche Filosofiche è il terzo Wittgenstein e quindi la filosofia di Wittgenstein è composta non da due periodi ma da tre livelli: ecco che Wittgenstein stesso è stato confutato
Ma quindi qualsiasi domanda potrebbe non essere ricondotta a un fatto empirico, perciò qualsiasi domanda non esiste
Meno male, così non devo risponderle...
Perché una risposta sia una risposta deve essere referenza immediata
Bravissimo Ennio Guglielmetto
Professore, da giovane filosofo le dico che non è solo. Tenga duro. Uniti riusciremo a riportare al suo antico splendore la moda ottocentesca. Oggi sono solo baffi e barba, domani saranno bastone da passeggio e tabarro.
E non dimentichiamo le ghette... ^_-
Ciò che è linguaggio è la sussistenza di fatti di sistema
il tractatus illustrato da Zerocalcare... GENIO!
Il linguaggio consiste che nel linguaggio che si usi il principio di non contraddizione