11 - Città della Pieve (PG) - Patria di Pietro Vannucci detto “Il Perugino”

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  • Опубликовано: 4 янв 2025
  • Città della Pieve, piccolo capolavoro medievale
    Su un alto colle che domina il lago Trasimeno e la Val di Chiana, Città della Pieve è una cittadina dalla struttura squisitamente medievale, tutta realizzata in mattone locale, che qui si produce in ottima qualità fin dal Medioevo.
    Libero Comune dal 1228, fu alleata di Siena nelle lotte contro il papato e in conflitto costante con Perugia. Oggi è un piacere perdersi tra i suoi vicoli che sboccano su grandiose visuali dei monti del Centro Italia, dall’Amiata al Cetona, dai Sibillini al Subasio.
    Località di confine tra lo Stato Pontificio e il Granducato di Toscana, Città della Pieve ha saputo sfruttare a suo vantaggio questa posizione strategica. C’è chi vede nella sua pianta urbana, già definita nella seconda metà del Duecento, la forma di aquila in volo verso Roma, in omaggio all’imperatore Federico II di Svevia, sotto la cui protezione la città sfidò le nemiche guelfe Orvieto e Perugia.
    La conformazione del suo centro storico riflette anche una lotta di classe: le strade larghe e curve erano appannaggio della classe dei cavalieri, che potevano permettersi di lottare a cavallo, mentre i vicoli sono da ricondurre a quella dei pedoni, che si difendevano a piedi con archi e balestre. Nelle strade curve i cavalieri potevano sfuggire ai tiri dei pedoni, mentre questi ultimi si rifugiavano tra i vicoli stretti dove i cavalli non riuscivano a entrare.
    A Città della Pieve si trova uno dei vicoli più stretti d’Italia, denominato Baciadonne. Più che una via, con i suoi 80 centimetri di larghezza, è poco più di un pertugio tra due palazzi.
    Tra i vicoli si aprono grandi piazze sulle quali si affacciano alcuni maestosi palazzi, il maggiore dei quali è il Palazzo della Corgna, di fronte alla Cattedrale, fatto costruire da Ascanio della Corgna quando fu nominato dallo zio Papa Giulio III Governatore Perpetuo della città. Simbolo del potere papale sulla città, oggi è uno dei monumenti di maggior interesse da visitare a Città della Pieve, insieme alla Rocca fatta innalzare dai perugini nel 1326 per meglio controllare questo centro dall’anima ribelle.
    A Città della Pieve nacque il pittore Pietro Vannucci, detto il Perugino, uno dei grandi interpreti del Rinascimento. Formatosi nella scuola fiorentina del Verrocchio, dove conobbe Leonardo e Botticelli, il Perugino lavorò a lungo a Roma dove fu tra i grandi artisti ingaggiati da Papa Sisto IV per la decorazione della Cappella Sistina.
    Nella sua città natale si possono ammirare 5 delle sue opere: il Battesimo di Gesù e la Madonna in Gloria tra i Santi Gervasio e Protasio; la Deposizione della Croce nel complesso di Santa Maria dei Servi; Sant'Antonio Abate tra i santi Marcello e Paolo Eremita nella chiesa di San Pietro e l’Adorazione dei Magi nell'Oratorio di Santa Maria dei Bianchi.
    Nella seconda metà del Settecento, Città della Pieve divenne il centro nevralgico dei lavori per la bonifica definitiva della Valdichiana, in virtù di un accordo, il cosiddetto Concordato idraulico, tra Papa Pio VI e Pietro Leopoldo I di Toscana.
    Fu l’avvio di una della maggiori opere pubbliche del tempo e per la città iniziò un periodo di grande fermento e vitalità grazie non solo all’arrivo di maestranze e capitali, ma soprattutto all’apporto di idee e stili da Roma e Firenze.
    Città della Pieve si arricchì di nuovi palazzi (Baglioni) e di un teatro (l’Accademia degli Avvaloranti), che bene si inseriscono nel tessuto urbano medievale.

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