D. Gregorio Martin OSB - Funerale

Поделиться
HTML-код
  • Опубликовано: 18 янв 2023
  • Funerale di D. Gregorio Martin OSB - San Pietro di Sorres, 18 Gennaio 2023
    Riprese Video e Montaggio: Pièr
    Il modulo Salmodico finale, come sfondo nelle foto è eseguito all'Organo da Pièr
    Un ringraziamento a tutta la Comunità Monastica di San Pietro di Sorres
    Un ringraziamento a Don Gregorio Martin, per tutte le opere sia materiali nel Laboratorio del Restauro che in quelle umane, spirituali e fraterne verso tutti coloro che lo hanno conosciuto e frequentato a Sorres.
    Alcune info da Internet:
    Con la passione di un vero medico, che analizza, scruta e tira fuori una miracolosa cura per ridare vita a una copertina sdrucita, a fogli ammuffiti e tarlati. Nella quiete del monastero benedettino di san Pietro di Sorres a Borutta il medico dei libri è Don Gregorio Martin , padovano, che dal 1970 dirige il laboratorio di restauro del libro: con l’amore e la dedizione al lavoro che sono un segno inconfondibile della regola di vita di San Benedetto.
    Entrare nell’ampio laboratorio di Don Gregorio è come fare un viaggio a ritroso nel tempo, tra pergamene, incunaboli e cinquecentine, curiosi libri in miniatura, ma anche presse a mano di diverse dimensioni, microscopi, spessimetri, foto che esaltano la maestosità e bellezza della basilica di San Pietro di Sorres.
    Don Gregorio ti accoglie con un sorriso e quando inizia a parlare del suo lavoro, gli occhi celesti si illuminano di passione: “Emozioni? Tantissime. La cosa che più mi affascina è sfidare le difficoltà di un restauro, quando un libro è davvero molto deteriorato: non mi scoraggio mai, per me è un piacere immenso riportarlo in vita ”. Parole sagge , che regalano una certezza: forse era scritto nel destino che Don Gregorio si sarebbe occupato ed avrebbe amato i libri.
    Sin dal 1956 quando nel monastero benedettino di Praglia gli viene affidata questa mansione: “Ho iniziato con una filosofia che mi ha accompagnato in tutti questi anni di attività: bisogna mettersi nei panni del libro “malato” per poterlo restaurare . Individuarne l’esatta patologia , esaminare tutte le particolarità codicologiche come la fascicolazione, l’impaginazione, la foratura e la rigatura”. Nel suo laboratorio inaugurato nel 1970, Don Gregorio si muove con armonica grazia, tra fogli divorati dalla muffa e dai tarli, mentre le sue magiche mani procedono alla scucitura di un volume e alla successiva pulitura a secco con un pennello: ”Forse è la fase più difficile e delicata-avverte- soprattutto se il libro è in brutte condizioni, occorre pazienza e tanta attenzione”.
    La pagina viene poi fissata su un foglio fibra (che funge da sostegno), in attesa di essere lavata in ampie vasche di acciaio inossidabile. Un operazione necessaria alla quale segue un test sull’acidità della carta e degli inchiostri : quindi la pagina viene asciugata. Poi, come d’incanto, sul tavolo del “medico dei libri” compaiono un paio di forbici, un bisturi, una stecca d’osso e vari pennelli: siamo alla fase del restauro vero e proprio, un minuziosa lavoro dove mani sapienti ridanno linfa a un foglio gravemente danneggiato: e il libro germoglia a nuova vita .
    Ma Don Gregorio non si sente un taumaturgo: “In questi anni avrò restaurato almeno 3000 libri e pergamene, molti dei quali irriconoscibili. Ma i miracoli non si possono fare, anche se il nostro laboratorio ,oltre a restaurare i libri della nostra biblioteca , è un punto di riferimento per l’intera Sardegna: a noi si rivolgono enti pubblici ,ecclesiastici ma anche collezionisti privati” .Lo dice con orgoglio, come se quel dono dell’arte ricevuto dal Signore fosse una missione, spesso contrassegnata da curiosità che lo fanno sorridere: ”Talvolta in questo delicato lavoro si fanno delle scoperte davvero interessanti: mentre stavo numerando un antico libro della biblioteca di San Pietro di Sorres ho ritrovato, tra le pagine ingiallite, un testamento ottocentesco , roba da non crederci”. Ricorda questo episodio col giovane novizio, Andrea Mulas, che da due anni collabora con lui e scruta i segreti di questa arte magica affinché il tempo non li cancelli: “Dal 1970 sono passati in questo laboratorio tantissimi giovani novizi, a tutti ho insegnato le tecniche del restauro: spero davvero che questo grande patrimonio di conoscenza non venga disperso”.
    Il monaco ricorda con piacere alcune opere che hanno riacquistato forma e bellezza dopo il restauro: un curioso minilibro (largo 5 centimetri e alto 7) contenente la regola di San Francesco del 1674, una Eneide di Virgilio del 1502, le carte nautiche in pergamena della biblioteca del Consiglio Regionale, un registro di matrimoni dell’archivio parrocchiale di Tempio, un manoscritto in pergamena della Divina Commedia, diversi corali del 1300-1400, una preziosa raccolta di preghiere in pergamena del 1300, e tanti incunaboli, cinquecentine, ma anche i registri di battesimo dell’archivio di Villagrande deterioratisi nella disastrosa alluvione del 2004.

Комментарии • 1

  • @antonyo8547
    @antonyo8547  Год назад +5

    Grazie D. Gregorio per tutto il bene che hai fatto nella Comunità Benedettina di San Pietro di Sorres, per le tue mani laboriose nel restauro dei vecchi libri, la lavorazione della pelle, i tuoi genuini liquori fatti con amore e pazienza, per la tua persona umana che ha saputo condividere parole, sorrisi, insegnamenti a quanti si sono avvicinati a te mentre lavoravi o servivi in chiesa durante le funzioni, le preghiere e il servizio all'Altare; il Signore ti accolga e ti ricompensi. Pièr