Perché ad esempio una persona che è morta, è evidente che non può più tornare nel presente a parte nei nostri ricordi. Pertanto i morti rimangono sicuramente imprigionati nel passato e a livello fisico esistenziale si determinano in un fui e non più in un sono. Quindi il linguaggio può anche in modo paradossale uniformare all'uguaglianza i tre stati temporali, ma empiricamente è impossibile farlo. O il professore Cacciari può forse convincere una persona che soffre per la morte di un suo caro ormai disperso nel passato, che tra i tre stati di tempo non c'è nessuna differenza? Vsto che secondo lui a livello logico il linguaggio può dire che i tre tipi di tempo sono enti funzionanti in modo indifferente uno dall'altro? Io credo proprio che non possa farlo!
Ottima lezione, carica di spunti e di riferimenti, impliciti ed espliciti, ad un grande maestro, E. Severino
Perché ad esempio una persona che è morta, è evidente che non può più tornare nel presente a parte nei nostri ricordi. Pertanto i morti rimangono sicuramente imprigionati nel passato e a livello fisico esistenziale si determinano in un fui e non più in un sono. Quindi il linguaggio può anche in modo paradossale uniformare all'uguaglianza i tre stati temporali, ma empiricamente è impossibile farlo. O il professore Cacciari può forse convincere una persona che soffre per la morte di un suo caro ormai disperso nel passato, che tra i tre stati di tempo non c'è nessuna differenza? Vsto che secondo lui a livello logico il linguaggio può dire che i tre tipi di tempo sono enti funzionanti in modo indifferente uno dall'altro? Io credo proprio che non possa farlo!