Quindi dottore si può dire che i soggetti borderline non hanno avuto figure educative forti nelle quali riconoscersi o che addirittura erano borderline essi stessi? Ciò è portatori dello stesso vuoto esistenziale portatori della stessa angoscia di non sapere chi si è cosa si vale cosa diventare nella vita?
Quello che dice può verificarsi anche nella nevrosi, l'assenza di figure educative nelle quali riconoscersi non è prerogativa del borderline. Distinguerei la nevrosi e il borderline centrando l'attenzione sulla differenza tra l'assenza di un orientamento per vivere il proprio desiderio e il vuoto esistenziale che non permette di ritrovarsi come soggetti d'esperienza. Grazie per le sue osservazioni.
Mi chiedo, se la clinica del vuoto è emersa in relazione alla necessità clinica di rettificare l'altro come preliminare della rettifica soggettiva preliminare a sua volta di un'analisi, mi chiedo appunto se non sia emersa prima nel tempo a causa del fatto che in epoche storiche in cui il padre era meno evaporato la rettifica dell'altro fosse già data in parte dalla più rigida struttura sociale. Penso ai sintomi gravissimi di una Anna O. che hanno fatto pensare ad una frammentazione psichica più profonda di molti border moderni, ma che non ha richiesto per essere agganciata alla terapia un trattamento familiare, anche se domiciliare si
Bellissima lezione
grazie tante
Quindi dottore si può dire che i soggetti borderline non hanno avuto figure educative forti nelle quali riconoscersi o che addirittura erano borderline essi stessi? Ciò è portatori dello stesso vuoto esistenziale portatori della stessa angoscia di non sapere chi si è cosa si vale cosa diventare nella vita?
Quello che dice può verificarsi anche nella nevrosi, l'assenza di figure educative nelle quali riconoscersi non è prerogativa del borderline. Distinguerei la nevrosi e il borderline centrando l'attenzione sulla differenza tra l'assenza di un orientamento per vivere il proprio desiderio e il vuoto esistenziale che non permette di ritrovarsi come soggetti d'esperienza.
Grazie per le sue osservazioni.
Mi chiedo, se la clinica del vuoto è emersa in relazione alla necessità clinica di rettificare l'altro come preliminare della rettifica soggettiva preliminare a sua volta di un'analisi, mi chiedo appunto se non sia emersa prima nel tempo a causa del fatto che in epoche storiche in cui il padre era meno evaporato la rettifica dell'altro fosse già data in parte dalla più rigida struttura sociale. Penso ai sintomi gravissimi di una Anna O. che hanno fatto pensare ad una frammentazione psichica più profonda di molti border moderni, ma che non ha richiesto per essere agganciata alla terapia un trattamento familiare, anche se domiciliare si