Io ho smesso completamente di giocare da anni, forse è per l'età (45 anni), ma avevo già sperimentato quella ossessione malsana, e la game addiction estrema. Giocavo a WOW in una gilda elite in cui ogni notte facevamo raid e instance di alto livello, dove la maggioranza di giocatori non poteva accederci, pochi gruppi riuscivano a farle (era il vanilla, giocavamo in gruppi di 40 persone). Si dovevano studiare strategie, avevamo un sito in cui ci preparavamo, e tutti dovevano obbedire agli officer (io ero quello dei ladri), nessuno doveva fare errori o venire non preparato (tutti venivano controllati: equipaggiamento, set alternativi per le immunità richieste, pozioni adatte, ecc...). Ogni fase dei boss era scandita precisamente, e volavano ordini via cuffie, dovevamo stare sempre attenti, chi mollava il gruppo senza spiegazioni e senza un sostituto rischiava di venire espulso per sempre. Era come un mini esercito. Le nostre performance venivano valutate con un addon che ci misurava, ognuno guadagnava punti con il tempo giocato, poi li spendevamo per comprare il loot dei boss tramite una asta tra i presenti. Per noi era praticamente un secondo lavoro non remunerato... anzi, pagavamo mensilmente la Blizzard per quella frustrazione quotidiana. Alcuni di noi avevano raggiunto un livello di isolamento sociale tale che eravamo come gli hichikomori in Giappone, non uscivamo mai di casa, non incontravamo mai nessuno, il mondo reale era irrilevante per noi, l'unica cosa rilevante era WOW. Io stesso ho sperimentato insonnia, stress, cali di attenzione, ho rovinato il mio lavoro, i rapporti con gli amici e la famiglia. Quel gioco era un male, lo sapevo, ma lo facevo consapevolmente, come un drogato o un alcolizzato. Ho mollato quando Blizzard ha fatto la prima espansione e il nostro gruppo si è sciolto temporaneamente, ci siamo ritrovati con l'equipaggiamento svalutato, non aveva più senso fare raid, e molti si sono arrabbiati, altri hanno iniziato a recuperare "potenza" giocando in solitaria, io a quel punto ho visto crollare il sistema di valori nel gioco, era un cambio di paradigma che ha scardinato tutto... ho preso al balzo quel malumore per andarmene e fuggire dalla gabbia. Per fortuna mi era rimasto quel briciolo di amor proprio. Oggi mi è rimasto quel senso di disagio, un brutto ricordo, e preferisco starmene alla larga dai giochi. Preferisco fare qualcosa di creativo: dipingo miniature, costruisco diorami e modellini, suono, scrivo e disegno graphic novel, faccio rendering 3D... questo non mi fa mai sentire male. Alla gente non piace sentire questa mia esperienza, è lo scheletro nell'armadio che nessuno vuole vedere, specialmente chi si prodiga molto per difendere i videogiochi, e mi accusa di essere un bigotto o un boomer... beh non hanno capito niente e spero per loro di non finire mai nel tunnel.
Quanto ti capisco...anch'io ho avuto un esperienza simile con altri MMORPG (lineage 2, runes of magic, Aion), non ai tuoi livelli ma ero molto addicted, facevo parte di gilde piuttosto grosse e competitive, facevamo raid, istanze molto difficili e PvP e gruppavo con gente che spendeva migliaia di euro in equipaggiamento o per farsi livellare i PG, io per fortuna ne sono sempre rimasto fuori, ma per compensare e rimanere competitivo dovevo giocare il quadruplo del tempo, avevo abbandonato il lavoro e la mia vita praticamente si svolgeva all'interno del gioco, poi usciva un aggiornamento importante e quasi tutti i progressi che avevi fatto precedentemente risultavano vani, e in un certo senso dovevi ricominciare da capo, insomma era una spirale senza fine e per fortuna me ne sono accorto, perchè anche la mia salute non era più il massimo, adesso sto lontano come la peste ad ogni MMO, ma non ho abbandonato i videogiochi, ci sono dei generi molto rilassanti, nel mio caso gli strategici a turni, giochi quando vuoi, come vuoi, per il tempo che vuoi e ai ritmi che decidi tu, posso conciliare il videogioco con la vita sociale e il lavoro senza problemi, anche la mia salute è tornata quella di un tempo e credo di aver trovato il giusto equilibrio, non è necessario abbandonare del tutto i videogiochi, ma se tu hai trovato il tuo equilibrio in un altro modo va bene uguale.
Mi spiace che tu non sia riuscito ad uscirne prima, da una concezione sbagliata, tossica, nell’approccio di un videogames è dall’imposizione altrui…Si è creata una situazione non sana , per colpa anche di altri ripeto, la situazione che hai descritto bene merita di essere analizzata da persone competenti, meriti comunque tutto il rispetto possibile. Però c’è la via di mezzo. Basta non metterla sul competitivo per forza, basta giocare per divertirsi ed evitare le persone tossiche. Arrivare sempre prima di altri, a cosa serve realmente nella vita? Basta semplicemente arrivare. Io ho 52 anni , gamer da sempre ma sempre con un approccio sano. Su the div2 ho oltre 3000 ore di gioco, ho raggiunto un sacco di obiettivi, faccio solo PVE, ignoro il PvP che è frustrante e malato e soprattutto evito i gruppi dove ci sono i fenomeni che vogliono istituire un regime militare. Li mando a quel paese, loro e le loro perfezioni da bulli….spero tu riesca a tornare a giocare semplicemente con persone normali, non esaltate e credimi c’è ne sono parecchie. Buona vita.
Ti capisco, anche io giocavo a wow e fortunatamente mi sono disintossicato (principalmente perchè non sopportavo più gli altri giocatori) Oggi guardando al passato mi domando come ho potuto buttare via tutto quel tempo per quel gioco Al contrario di te non ho smesso completamente di videogiocare, diciamo che un mezzo pomeriggio a settimana lo dedico ancora, anche se solo single player (i mmorpg oramai li schifo completamente)
Grazie per aver condiviso la tua esperienza, non deve essere stata una cosa facile. Ti sono vicino (anche anagraficamente) e mi sono reso conto, per esempio giocando a Elden Ring, che anche io mi sono avvicinato a sviluppare quel tipo di ossessione che hai provato tu.
La gente ama il livello di sfida e non li biasimo, ero così anch'io da giovine, e anche se ai miei tempi non esistenano ancora i soulslike, il livello di difficoltà di alcuni giochi era comunque molto alto. Con il passare dell'età però, per via del minor tempo a disposizione per allenarsi o perchè i riflessi allentano si tende a preferire giochi più tranquilli, meno impegnativi o più ragionati. Non ho mai giocato ad un soulslike proprio perchè sapevo a cosa andavo incontro, per intenderci il livello di sfida non mi preoccupa, in passato sono stato piuttosto bravino nei videogiochi, in alcuni FPS sono persino entrato tra i primi 1000 al mondo, che può sembrare poco ma non lo è, ma oggi non ho più nulla da dimostrare a me stesso, e ritengo il videogioco solo un mezzo per scaricare la tensione, non certo per accumularne dell'altra.
Nei vecchi giochi c'erano input lag atroci, glitch assurdi, crash a non finire, checkpoint distanti 30km, level design studiati per farti inserire più gettoni possibili nel cabinato. Erano abbastanza frustranti. Per fortuna non è più così.
Ma io semplicemente trovo assurdo lamentarsi perché un gioco è troppo difficile. La difficoltà e il livello di sfida sono caratteristiche di un titolo e fanno parte del suo essere. Non si può prendere che gli sviluppatori di un gioco accontentano tutti, loro fanno delle scelte e prendono una strada, anche artistica. Non siete obbligati a giocare a tutto, semplicemente quel tipo di gioco non fa per voi, non giocateci
Esatto, se la gente che non li ama smettesse di giocarci, quei giochi perderebbero una discreta parte del pubblico casual che li inizia per interromperli dopo poche ore e questi giochi tornerebbero nei ranghi della nicchia a cui appartengono, dedicata ai sedicenti pro players, liberando le altre software house dalla necessità di seguire la moda del momento per sfornare l'ennesimo gioco che si basa su meccaniche legnose di combattimento nate 15 anni fa. Ne gioverebbero tutti, i pro players perché la From di turno potrebbe fare giochi ancora più difficili solo per loro, e tutti gli altri perché magari si avrebbe più varietà in un panorama videoludico ormai decisamente stagnante e derivativo.
Il problema è che non puoi saperlo a scatola chiusa, lo scopri dopo. Le capacità personali sono varie, e nessuno può dire a priori se un gioco lo troverà facile o difficile. Allora credo sia più onesto da parte di chi sviluppa i giochi di prevedere livelli di difficoltà settabili, e anche opzioni per skippare boss e parti "bloccanti" (fanno beta testing e sanno bene queli sono), in fin dei conti il cliente ha pagato e deve divertirsi lui.
@@trattogatto ma non è del tutto vero, perché ormai ci sono miliardi di recensioni in rete e Cmq si sa che i soulslike hanno un elevato livello di difficoltà. Basta evitarli o evitare di comprarli al dayone e aspettare di vedere le recensioni o qualche gameplay (come faccio io perché non ho voglia di buttare soldi su un gioco che poi abbandonerei..). Io, per esempio, i soulslike li sto proprio cercando perché voglio quel tipo di difficoltà. Ma qua finisce che per includere tutti, veniamo esclusi noi.. Ho provato Fortmite. Mi ha esaurita. Mica ho detto che non dovrebbe esistere un gioco simile perché per me è inutilmente frustrante!
@@alessandra4272 Non conosco Soulslike, sono fuori dal mondo videogiochi da anni. Le recensioni aiutano fino a un certo punto, e spesso non sono affidabili, o addirittura tendenziose perché pagate, e mostrano solo i lati positivi. Alla fine ogni giocatore ha un suo metro di valutazione, che può non corrispondere a quello del recensore. Mettere tutti i giochi nel mucchio è impossibile, alcuni sono concepiti per essere competitivi e multiplayer online, come Fortnite. Quindi alcune caratteristiche intrinseche del gioco non possono essere rimosse. Ma io sto parlando di qualcosa di diverso, come anche Ferry nel video. Alcuni giochi, che sono spesso single player, avrebbero certamente la possibilità di cambiare livello di difficoltà, e agevolare i salvataggi, i designer sanno perfettamente i punti critici in cui i giocatori si bloccano, quindi se non fanno niente per offrire superare il problema, lo fanno a danno dei giocatori. I giocatori hanno pagato, e devono giocare in modo confortevole per loro.
Grazie ancora Andrea per questa profonda chiacchierata, è stata per me molto arricchente. Spero davvero di poter replicare per qualsiasi altra curiosità in futuro: il gaming ci dice molto di noi e, per questo, è ogni giorno sempre più importante promuoverlo come momento di benessere per ogni fascia d'età. A presto!
sono uno di quelli a cui piace il genere, vorrei esprimerti il mio parere. ho 32 anni,non certo un ragazzino con riflessi di un 16 enne, ma ho giocato e finito 1 o più volte sekiro, elden ring, dark souls 3, lies of p, mortal shell, wo long fallen dinasty, black mith wukong, jedi fallen order e boh, non mi vengono in mente altri del genere, ma la sostanza è che un minimo penso di saperne. il mio primo è stato sekiro e sinceramente, non so se per attitudine o per modo di giocare o che,non ho mai trovato particolari difficoltà in questi titoli,se non in qualche sporadico boss che magari ha richiesto non so, 10 o 15 tentativi. in quasi tutti gli altri credo di aver fatto ogni boss tra gli 1 e i 5 tentativi. non penso minimamente di essere un fenomeno,ma dopo aver visto varie persone giocare a questi titoli, penso che la gente abbia poca voglia di capire i giochi. questi titoli, per quel che è la mia esperienza, sono bilanciati bene per farti usare tutto ciò che il gioco offre; se te hai armi, abilità, magie e oggetti e ti ostini a voler fare un boss senza usare nulla di tutto ciò, per esempio, non è il gioco ad essere difficile, sei tu che stai usando il 10% di ciò che il gioco ti offre per andare avanti. detto questo, per me come penso per molti altri, questi giochi non sono per nulla uno stress, le storie sono belle, i personaggi affascinanti, il mondo di gioco è ben curato in tutti i titoli che ho citato.. ma nessuno punta una pistola alla testa per giocarci, se uno non ci riesce ne esistono mille altri con cui divertirsi.
Ferry perdonami, ma noi ormai 40'enni non possiamo giudicare la difficoltà di un videogioco quando fisiologicamente abbiamo i riflessi di un bradipo rispetto ad un 20'enne. Di fatto i videogiochi di oggi mediamente sono molto, ma molto, ma molto più semplici di quelli degli anni '90. Soulslike oggi è un'eccezione, ma 30' anni fa era la norma, con difficoltà non modificabile e boss di fine livello che se non riuscivi a individuare quale fosse il suo pattern di gioco era impossibile da battere. Senza contare che 30'anni fa non esisteva la possibilità di avere le soluzioni del gioco o vedere il video di qualcuno che aveva superato quel boss in particolare e che strategia avesse utilizzato, niente di niente, dovevi provare, provare e provare. Vogliamo poi parlare delle avventure grafiche che 30' anni fa si chiamavano "Punta e Clicca"? Un Monkey Island oggi non lo vorrebbe nessuno.
Riguardo ai Monkey Island mi pare che il recente abbia avuto un discreto successo, anche se nulla di paragonabile con il successo dei punta e clicca degli anni '90, dove ogni nuovo gioco o quasi che usciva diventava un cult. Eh si, una volta videogiocare era molto più difficile, non tanto per la difficoltà intrinseca del giochi, ma perchè i giochi erano meno "guidati" e perchè a parte qualche rivista cartacea non c'erano soluzioni, non c'era internet, e non c'erano altri giocatori che ti facevano vedere come superare certi ostacoli. Ricordo in particolare un gioco del commodore 64 di investigazioni (The Detective Game), ci misi anni per portarlo a termine proprio perchè mi bloccavo in alcuni punti e non sapevo come proseguire, inutile dire che una volta finito la soddisfazione fu grande, perchè ci ero riuscito con le mie sole forze.
io non capisco alcuni detrattori dei souls , va benissimo che non li apprezzino , non si può piacere a tutti, ma perché non giocano semplicemente ad altro? Tra l’altro di giochi più “casual” c’è pieno il mercato ma no! Loro vogliono giocare a Elden ring perché ambientazioni e boss sono accattivanti e quindi devono giocarlo per forza pure quello, ma io non vado a lamentarmi per ogni gioco casual che esce perché se lo facevano impegnativo veniva meglio, io faccio fatica a trovare giochi che non mi ammoscino in 10 minuti e i pochi che riesco a godermi gli attaccano tutti . Per puntualizzare: Dire semplicemente “a me piacerebbe la modalità facile” vabe bene , è un opinione , un feedback, solo che c’è tantissima gente che davvero la pretende e si indigna, ma non si rendono conto di quanto sono infantili?
Io per esempio non reggo i roguelike, ma di certo non mi metto ad attaccare binding of isaac perché non ha una difficoltà adattata a me e per me, isaac, è veramente un videogioco impossibile da concludere indipendentemente dall'impegno che ci metto. Ho avuto anche un primo impatto negativo con i rytmic game, anche se poi con il tempo mi sono adattato e me ne sono innamorato, almeno di alcuni.
Ho platinato Elden Ring senza stressarmi. Ho trovato più stressante seguire le questline. I boss di Dark Soul/Bloodborne/Elden Ring hanno dei punti deboli da sfruttare. Eccetto rari casi, è abbastanza normale sconfiggere i boss al secondo/terzo tentativo. Nel peggiore dei casi, ci sono le evocazioni. In giochi come Nioh, solo i primi 20 minuti di gioco sono stressanti (poi acquisisci il passo felpato e sei a posto).
Parla per te,non abbiamo tutti le tue capacità. Io ho mollato tre volte bloodborne rischiando di disintegrare il mio oled col pad.. Sekiro manco mi azzardo a provarci. Altro che terzo tentativo,ma dopo tutto è giusto che ci siano titoli per gente più capace
Mah guarda io Nioh non l'ho trovato per nulla stressante, tantomeno all'inizio. Tant'è che non l'ho mai fatto in cooperativa (anche se è più una cosa personale, pure su monster hunter vado quasi sempre in solo). La vera sfida su Nioh è in alcuni piani dell'abisso quando ti trovi 2v1 contro certi boss, lì sì che ti servono riflessi felini e timing perfetto.
Sono negli "anta" e sto giocando a Elden Ring. La difficoltà non è un problema. Ci si migliora e si impara. Il grosso problema è che non si capisce come cominciare e seguire le quest line. Gli NPG sono "ermetici". Trovo uno stress e una perdita di tempo inutili doversi districare a capire come avanzare... se non avessi googlato come si fa a sbloccare la possibilità di livellare, ci avrei messo una vita a scoprirlo. Non ho tutto questo tempo. Io lavoro.
Se non è difficile a me un gioco non diverte. Amo le sfide, specialmente con me stesso, e giochi come i souls sono questo. Sono mettersi in gioco, se stessi così come la propria determinazione. Sono affrontare un boss, sbagliare, analizzare l'errore e cercare di non ripeterlo e continuare, perfezionandosi e migliorandosi. In breve? I souls per me sono come la vita, sbagli, guardi al tuo errore e cerchi di non ripeterlo. A volte ci riesci subito, a volte ci vogliono tanti, tantissimi tentativi. Ma se per te Ferry, come per tanti altri giocare è rilassarsi, per me giocare è questo e la soddisfazione che ne consegue alla vittoria. Per rilassarmi ho semplicemente altro, come serie tv, film o libri. Ciò detto, sono giochi che amo, ma sono anche giochi imperfetti, sotto molti punti di vista. Ma è questo il punto. Nulla a questo mondo è perfetto. Semplicemente però, c'è sempre quel qualcosa o qualcuno che amiamo e i cui difetti scegliamo di accettare e ignorare.
fa parte del game design la difficoltà che un autore inserisce e fa parte del gioco, son contento che tu abbia messo una controparte nel video che "ti va contro", anche in maniera più logica e sembra anche esperienziata, io da amante dei souls e dei monster hunter ODIEREI se facilitassero troppo il gioco, perchè proprio come ha detto elena, mi hanno fatto crescere in molti altri aspetti, sopratutto nella pazienza, metodicità e studio nel come affrontare delle situazioni esterne al gioco, e secondo me il giocatore che arriverebbe dopo a giocare il titolo facilitato perderebbe proprio quell'aspetto del titolo che in qualche modo è intrinseco e presente, anche se non detto
Sono un giocatore di vecchissima data. Prima di tutto come è stato giustamente detto un gioco dovrebbe far divertire, ora il concetto di "divertimento" è estremamente soggettivo e come tale, sia la competizione che la "complessità" passatemi il termine possono essere dei motori di divertimento. Il problema sorge in due fattori. Quando la curva di apprendimento diventa troppo elevata e quando il tempo necessario per superare una sfida supera un tempo accettabile. Vi faccio un esempio. Mettiamo caso che io gioco a scacchi, sono un novizio e come sistema di gioco mi fanno giocare con un bot di elo 2000 e tutta la community mi dice che il gioco è fatto cosi e che quindi ti devi adattare. Ecco in questo caso, necessito di un sacco di tempo solo per poter apprendere non solo le meccaniche base, ma anche quelle più avanzate per iniziare a giocare. A differenza di altri titoli dove questa curva di apprendimento era il linea con il gioco stesso. Ecco questa filosofia e tipica della cultura orientale, dove si "pretende" un certo standard. Ad alcuni può andare bene, ad altri può causare frustrazione, a me sinceramente mi stufa e mi ha stufato. Il secondo problema connesso è: quanto tempo necessito per apprendere quelle skill necessarie per godermi il gioco? 1 mese, 1 anno, 2 anni? Per iniziare ad apprezzare un titolo e quindi poterlo giocare? Questo dipende fondamentalmente da persona a persona. Ora le abilità apprese all'interno di un videogioco o le logiche che si possono apprendere all'interno di un videogioco non condivido minimamente che sia utili al di fuori del videogioco stesso. Perché le meccaniche della società e delle interazioni umane, sono completamente diverse. Saper cliccare dei bottoni non ti insegna a difenderti da una aggressione, da un raggiro, da una violazione dei tuoi diritti, da una situazione di sfruttamento economico o emotivo. Non ti insegna skill che ti permettono di entrare nel mondo del lavoro facendo qualcosa che è realmente soddisfacente. Quindi da giocatore, da forse oltre 20 anni, posso dire che il gioco deve fare solo quello, divertire. Però, come contro bilanciere il divertimento deve essere immediato e se qualcuno predilige una sfida impegnativa, deve avvenire in maniera progressiva. L'attuale sistema di videogiochi è strutturato secondo me per due motivi: Sopperire a frustrazioni personali che sono ben più presenti rispetto a 40 anni e sopratutto creare fanatismo. Perché come ci ha insegnato la meravigliosa Apple, il fanatico è quello che spende, quello che non si fa domande e che accetta tutto. Quindi perché non creare le cosiddette "community" di un determinato genere per cementare questo senso di appartenenza a un marchio o a un titolo?
Ho giocato per 150 ore a Elden Ring, alcune cose mi piacciono altrimenti non avrei continuato, però nello specifico non ho amato la difficoltà di alcuni boss, veramente troppo complessi ed in generale ho trovato frustante dover affrontare almeno 15-20 di quelle ore a ripetere sempre la stessa cosa (anche perchè non cerco ne guardo guide online, ne video di nessuno, voglio fare tutto da solo) Non credo che affronterò mai piu un gioco del genere, bella esperienza ma non fa per me tutto sommato semplicemente perchè non amo la cripticità e difficoltà portata allo stremo, mi da senso di insoddisfazione e rabbia.
Ciao Andrea. Mi chiamo come te, abbiamo la stessa età, abbiamo iniziato a "videogiocare" agli albori ed odiamo entrambi i soulslike. Io mi sono reso conto di una questione fondamentale per questo odio. Ovvero, io in realtà odiavo i videogiochi già agli albori. Mi spiego meglio. Ricordi quanti giochi esistevano sul commodore? Una marea. Tu quanti ne hai finiti? Io probabilmente poco meno di una decina. Si perché in quei giochi, avevi le "vite" e non si poteva impostare il livello di difficoltà. Alcuni ti permettevano di continuare magari per un altro paio di volte quando finivi le vite. Dopodiché Game Over significava dover rifare tutto da capo. Magari stavi giocando da oltre un'ora... Niente salva - carica. Non ne parliamo poi se il gioco si bloccava durante un caricamento della (maledetta) cassetta! Vorrei solo citare ghost n goblins... Quindi alla fine, noi abbiamo VERAMENTE vissuto l'epoca dei videogiochi frustranti. Alla fine i soulslike sono solo un genere che, peccato, mi sarebbero piaciuti giocare ma posso farne a meno. Un abbraccio grande!
Io ai tempi del C64 ero piuttosto piccolo, per me quei giochi erano come possno essere i souls di oggi per i giovani, alcuni di quei giochi erano certamente difficili e una volta finite le "vite" non avevi la possibilità di ricominciare dal punto dove eri morto, ma la maggior parte di quei giochi si finivano in qualche ora, alcuni anche pochi minuti, quindi il grado di sfida diciamo che variava da gioco a gioco. Era un altra epoca...
La soluzione è semplice: abbandonate i videogiochi ed invece giocate ai giochi da tavolo con i vostri parenti, amici e colleghi. Se giocate a GdT che vi piacciono (negli ultimi 1-2 decenni si sono evoluti molto e ce ne è per tutti i gusti) vedrete che troverete divertimento e soddisfazione anche quando perdete.
MI conosco e quindi i Soulslike e anche l'ultimo Black Myth: Wukong, anche se visivamente mi piacciono molto, li evito come la peste e non sono il solo, mia moglie ad esempio anni fa, ha fatto rage quit con Ori and the Will of the Wisps (tra l'altro l'ultimo scontro con Stridula...) e non la più ripreso. Per quel che riguarda l'online game, fino a 15/16 anni fa, giocavo assiduamente a Call of Duty e Battlefield, con mio cugino e altri amici e avevamo anche un nostro team, tutti grossomodo della stessa età, ma a 35 anni suonati quando vieni asfaltato da dei dodicenni, capisci che è il momento di passare al single player...😅 Qualcuno potrebbe dire: "e allora GrndpaGaming?!?!?" ovviamente è l'eccezzione che conferma la regola, senza contare che è un cecchino veterano...😅
Sono del tutto d'accordo sul discorso riguardante i videogiochi come fonte di relax quotidiana. Io stesso amo giocare una o due orette la sera tutti i giorni e non posso certo rovinarmi il fegato venendo sconfitto dieci o quindici volte dallo stesso boss. Però è anche vero che non sono i soli "soulslike" ad essere difficili. Prendiamo ad esempio giochi come Divinity Original Sin 2, Baldur's Gate 3 (o anche i primi due) e perfino i vecchissimi Might and Magic dove, se sbagli a buildare il personaggio, ti ritrovi a tre quarti del gioco impossibilitato ad avanzare, oppure dove devi proprio studiarti il regolamento, disegnarti le mappe ecc... ecc... Insomma, anche in quei casi vi è frustrazione da vendere, sotto una diversa forma. I giochi della Bethesda sono forse i più semplici mai realizzati: ti basta abbassare la difficoltà al minimo e puoi essere ciò che vuoi. Però, in definitiva, anch'io trovo che un gioco dovrebbe prima di tutto rilassare e non portarti a tirare giù tutti i santi del calendario. Il grado di sfida deve esserci ma ben dosato, né troppo né troppo poco.
Video interessante, sopratutto l’analisi fatta dalla psicologa. Non capisco però molto il fulcro del discorso. Non tutte le esperienze sono per tutti e questa nello specifico è concepita per un target di pubblico ben definito. Sarebbe come lamentarsi di un genere musicale “estremo” perché troppo pesante.. non ti piace? Ascolti altro, non puoi chiedere che questo venga modificato e reso più soft perché finirebbe per essere un genere diverso (sempre mantenendo il parallelismo con la musica). In questo ragionamento vedo pretendere una tipologia di esperienza all’interno di un prodotto concepito per offrirne un altra e percepirla come se volesse allontanarci in quanto inadatti e quindi in difetto. Il punto centrale di questo discorso è che non ci deve piacere tutto per forza, anche a me sti giochi non attirano perché sono molto distanti dall’idea di videogioco che ho ma non me ne frega niente.
Uno dei problemi maggiori dei giochi competitive online (Overwatch compreso) è il matchmaking: Gli sviluppatori vogliono che tu rimanga attaccato al gioco il più possibile, quindi, ti costringono a fare tre passi in avanti e due indietro in continuazione. Sali la classifica, sì, ma impiegando 5+ volte il tempo che normalmente avresti dovuto impiegare senza "rigging". Tutto questo causa frustrazione. L'unico modo per divertirsi nei giochi competitive è giocare con amici, punto.
La difficoltà è un modo di avere una sfida alla portata da superare dopo un periodo di allenamento, anche giocare a uno sport o andare in palestra non è sempre rilassante e tranquillo, è spesso uno sforzo che fai per superare te stesso, eppure tantissima gente apprezza questo genere di cose. Il perché è semplice, danno soddisfazione una volta superate e insegnano che con le proprie forze è possibile superare delle difficoltà che all'inizio ci sembravano insormontabili. (Chiaro che i videogiochi non migliorano la salute di chi li gioca come gli altri esempi, ma magari hanno altro da dare in termini di trama e cultura). Capisco benissimo che una persona con un lavoro impegnativo e già soddisfacente, magari anche una relazione o una famiglia, non sia interessata a uno sforzo aggiuntivo nella propria vita, se questo non apporta alcun miglioramento notevole. Ci sta. Ma non si può dire che non siano adatti a nessuno. Poi certo, la frustrazione va tenuta a bada, se un gioco fa venire il sangue amaro, forse meglio trovarsi un altro hobby, io diversi anni fa lasciai i giochi competitivi perché erano troppo tossici per come erano costruiti proprio a livello di gameplay, prima ancora di qualsiasi interazione con la community, di cui onestamente a me non poteva fregare minimamente. Credo sia una questione di preferenze in base al proprio stile di vita. Ad esempio, non apprezzo i giochi inutilmente lunghi, sciacquati, in cui i contenuti arrivano diluiti in ore e ore di sidequest, perché avendo già impegni nel tempo libero non ho decine di ore da dedicare ai giochi ogni settimana. Però, un po' per volta, ho speso ben volentieri centinaia di ore in giochi che riuscivano a darmi qualcosa di interessante a ogni minuto e per fortuna ce ne sono diversi.
Il fatto di avere più categorie di giochi, anche se appunto molto difficili, non mi pare che sia un male. Finché c'è scelta semplicemente si può optare per un gioco diverso. Quasi verrei come essenziale l'esistenza di giochi difficili, sia perché solo quando una cosa è difficile sei obbligato a metterci testa per sopprimere la frustrazione, sia per evitare che si monopolizzi per così dire la difficoltà. Sono certo che l'approccio di Shigeru Miyamoto della Nintendo di creare giochi a cui 99% dei giocatori riescano a portare a termine, più una che complicata per chi vuole completarlo al massimo sia una scelta che si addice ad ogni età e ad ogni giocatore. Ma se un gioco ha come scopo quello di voler essere difficile per i puri appassionati del genere, non vedo il problema. A meno che non ci si senta in obbligo a doverlo finire, ci si senta stupido perché non ci si riesce, o la pressione di giocarlo perché lo fanno tutti: ma in questi casi non credo sia tanto il gioco il problema. Personalmente per deviare (e non sopprimere) lo stress, se non riesco faccio una pausa (che può tranquillamente essere giocare ad un altro gioco) oppure ancora meglio guardare più attentamente alle animazioni ed i colori, per imparare molto più rapidamente l'azione che sta per arrivare, questo mi aiuta a preparare una strategia che mi distrae da quel senso di violenza che sale contro il monitor
secondo me prendere l'esempio degli streamer è fuorviamente dato che stanno facendo uno spettacolo per gli spettatori. Lo trovo un discorso molto personale. Io personalmente gioco a giochi reputati difficili, muorendo un sacco di volte. Certo, un sospiro mi scappa alla n-esima morte nello stesso punto, ma quando poi riesco a farlo mi da molta piu soddisfazione. Io lavoro e quando torno a casa questi giochi mi rilassano. Secondo me sostenere che questi giochi non possono essere chiamati giochi perchè per te sono stressanti è come se io dicessi che i giochi horror non possono essere chiamati giochi perchè sono troppo spaventosi. Ho da poco finito Alan Wake 2 e ci ho messo una vita perchè mi cagavo addosso ad ogni angolo, ma sarei uno stolto a non definirlo un gioco e un capolavoro(non sono masochista, è che la storia è bellissima). Secondo me chiedere che gli sviluppatori devono fare giochi che DEVONO essere alla portata di tutti mi sa tanto da messaggio new age per non offendere nessuno... Ho la lista di giochi che vorrei giocare ma che non ho il tempo che è infinita, se quel gioco non è fatto per me ne ho 3000 altri tra cui scegliere, considerando poi che i soul-like si contano su una mano.
Ora i sostenitori accaniti dei soulslike ti mangeranno vivo 😅 Secondo loro chi mette in discussione la difficoltà di questi titoli è un "nabbo" , uno che merita solo di giocare a FIFA e Cod (ma quando mai😅) Il problema non è il gioco ma il suo fan club. Ah adoro i souls e li gioco facendo molta fatica ma godendo lo stesso della loro immensa bellezza
@@ElioDeAngelis-76-si ma mica ti costringono a giocarci! Altre"malattie" esistono nei giochi tipo certi platini in cui devi fare cose iper assurde,il,tutto per cosa?? Beh,per me nulla ma per quel giocatore è una soddisfazione, guai se fossimo tutti uguali
Io gioco da più di 30 anni e ho sempre giocato per divertirmi anche essendo una persona abbastanza competitiva (specie anni fa) mi piace spaziare per diverse tipologie di giochi. Il mio gioco relax in assoluto è farming simulator, dove mi godo la pace e tranquillità dei mondi agricoli. Non ho problemi a giocare agli fps "competitivi" online ma il mio giocare negli anni è cambiato, a 15/20 anni ero molto più competitivo, ora sono più rilassato gioco mi diverto e certo gioco ancora per vincere ma se capita la sconfitta ci sta. Sono tranquillo è normale, semplicemente ho incontrato gente più brava di me. C'è da dire che le ore di gioco in questa tipologia sono calate drasticamente. Discorso Souls, gli adoro, mi piace tutto.Come dicevate nel video questa tipologia di gioco alla fine è molto schematica, probabilmente non ho mai trovato difficoltà appunto perchè sono una persona matematica analitica e mi vengono automatici certi ragionamenti, il trovare l'approccio migliore per quella situazione. I miei giochi preferiti in assoluto sono i cooperativi, qualsiasi tipologia di gioco, il fatto di giocare insieme agli amici rende il tutto più divertente e rilassante.Dai borderlands, agli mmo, ai moba, ai coop online competitivi,ecc. Ora il mio tallone d'achille, alcuni giochi single player con una marcatissima storia e poco gameplay, qui o la storia mi acchiappa e mi entusiasma e passo sopra al fatto che sto più a guardare che giocare o chiudo tutto e pace. Per me e il mio carattere il videogioco è interazione e se non interagisco preferisco guardarmi un film, specialmente quando non c'è fantasia, quando sono sempre le stesse storie da blockbuster o argomenti tritti e ritritti. Questo me lo porto dietro anche in tutte le altre forme d'intrattenimento, voglio essere stupito,voglio vedere qualcosa di diverso o almeno raccontato in maniera diversa. Preferisco il contrario un gameplay che mi diverta e anche 0 storia, 0 lore.
Condivido al 101%, e capirò anche se qualche appassionato di Souls-like verrà qui a lamentarsi o ad esclamare. Sono giochi molto particolari sotto il profilo della difficoltà e della potenziale frustrazione: non tutti possono essere adatti, ed io stesso no lo sono, nonostante anche a me piacciano molto le ambientazioni, le atmosfere e in generale il mondo che li circonda.
io sono vecchio e mi piacciono/piacevano gli FPS ma ormai sono diventati un "lavoro" non un gioco, devi per forza comunicare con microfono e cuffie durano ore che non ti puoi permettere
Verissimo, poi devi star lì a seguire il meta, devi dedicarci un botto di tempo per essere decente, devi stare appresso ai mille milioni di cheaters di volta in volta, ai tryhardoni, ai ragazzini che si sparano 10/12 ore di fila... Chi me la fa fare lol
si la penso come te, ed è il motivo del perché non riesco a finirli quasi mai, ci vuole troppo tempo, così opto per titoli meno impegnativi. tempo permettendo.
Sono totalmente d'accordo con te, non sopporto i giochi difficili! Mi fanno solo innervosire! Gli sto molto lontano, ed è un peccato perché alcuni mi piacciono parecchio
Per i souls anche io la penso allo stesso modo la ripetitivita del farming per esempio non mi porta anche se noioso ad odiare i giochi dove presente, ho iniziato comunque a non giocare a videogiochi MMO,MMORPG,principalmete ma anche altri generi, dove ci sono dinamiche che ti portano a giocare piu del dovuto, per eventi che se non fai non hai certi item o drop troppo casuali tipo lotterie e per avere vantaggi (valuta di gioco)guadagnati in game che altrimenti dovresti pagare(paytowin).
Capisco il tuo punto di vista ma a me frustra altrettanto la non difficoltà di altri giochi, ai tempi della ps3 ho giocato per esempio a tutti gli assassin’s creed che ho adorato per l ambientazione ma li ho trovati troppo facili tanto che per lunghi tratti mi sembrava di guardare un film piuttosto che giocare. Ognuno ha diritto di trovare quello che cerca ma non penso ci si debba lamentare se alcuni prodotti non rispecchiano il proprio modo di giocare. Si deve imparare a rinunciare a qualcosa non pretendere di avere tutto e sempre alle proprie condizioni.
Nonostante io ami i Souls, mi sento totalmente d'accordo. Se per superare un livello devo ragionare "in meta" (imparare le animazioni dei boss e cose simili) sto di fatto frantumando la mia immersione nel gioco. Non mi sembra di star vivendo una storia, ma di dover superare un rompicapo. Da quel punto di vista Sabaku mi ha aiutato molto perché una volta capito come si affronta un Soulsike, la sua difficoltà è scesa parecchio.
Anche secondo me ogni persona ha i suoi gusti. Ma la sfida ci dev'essere, altrimenti può trasformare il gioco in noia. Chi reagisce nei modi che hai mostrato nel video, prevalentemente hanno problemi già di suo. O in molti casi è più la scena, sapendo di esser in streaming.
Deccisamente in disaccordo; i giochi non sono tutti uguali, alcuni si prefiggono obbiettivi specifici e il poter abbassare il livello di difficoltà, perchè li si trova frustrante, significa semplicemente alterare il gioco. Più semplicemente abbiamo gusti diversi e non si può pretendere di applicarli a tutti i giochi. A me non piacciono i soulslike ma non posso chiedere che siano diversi per questo e perchè li vorrei giocare; il loro scopo è imparare dagli errori e trovare le strategie per ottenere lo scopo. Se io non ho la pazienza di farlo, sono io che non ci devo giocare e non il gioco a cambiare. Per inciso ho visto speedrun di darksouls di individui che letteralmente abbattono tutti i boss senza alcun equipaggiamento specifico. C'è una ragazza su twitch che fa speedrun di Tomb Raider, è impressionante il livello di tecnica che ha (ci ho provato anche io, imbarazzante il risultato ma in quel caso il livello di difficoltà elevato mi sta stimolando). E' come nello sport o altri aspetti della vita: ci si allena, si impara. Se lo si trova frustrante (in maniera negativa) semplicemente non fa per te e non è giusto pretendere che giochi che nascono ESPRESSAMENTE per essere così debbano prevedere modalità diffeenti. Stesso discorso per quelli che denigrano giochi come Life is strange o Mass Effect dove la componente gameplay è ridottissima a dispetto della narrazione (almeno in ME1), semplicemente non è un gioco per loro. ma sono giochi. Sta a noi trovare quello che ci piace. Masochismo per me è giocare a Valorant... non per il gioco ma per gli utenti ^^. Ma mi autopunisco e lo faccio. E riguardo alla difficoltà, se pensate che i souls siano frustranti provate a finire ghost'n goblins, in particolare quando dovevi inserire moneta nella macchinetta e non avevi la possibilità di salvare o giocare all'inifinito....
Parlo da ex videogiocatore incallito (giocavo anche 8/10 ore al giorno). Arrivato a 22 anni, ho capito che il videogioco può essere frustrante ma solo in forma contenuta. Sarà magari un discorso da boomer, ma penso che se devo essere frustrato e voglio imparare a superare me stesso per arrivare all’obiettivo beh, quel tempo lo posso usare per imparare una skill che può servirmi a lungo termine. Purtroppo l’abilità nei videogiochi, per quanto belli e ben strutturati, copre solo una capacità temporanea, infatti noto su me stesso che appena un gioco diventa fastidioso spengo la play, perché mi sembra proprio tempo perso, posso infastidirmi non so, dallo studio di una lingua difficile (per poi magari arrivare all’obiettivo di saperla parlare) oppure posso frustrarmi per l’università (che però con il giusto impegno mi darà un risultato finale “serio”) ma per quelle che sono le mie esigenze penso che imparare a memoria il moveset di un boss, se richiede più di 3/4 tentativi, sia una perdita di tempo
questo perche ormai la gente vuole giochi difficili perchè "eh altrimenti non c'e gusto". che gusto c'è giocare per stressarsi ulteriolmente (specie i souls like). i videogiochi sono fatti per rilassarsi,divertirsi e staccare un pò la spina dal mondo reale, no altro stress inutile. non vergognatevi se giocate a giochi normali o facilissimi. giocate ma sopratutto DIVERTITEVI, fregatevene di chi gioca a giochi ultra impossibili solo per fare il figo. e per battere il primo boss ci vuole una settimana. per poi vantarsi 400 ore di gioco quando alla fine erano ore di sclerate che di vero divertimento
Solitamente nei souls il primo boss è una forced death. In ogni caso, dipende dalla persona. A me non sclera né stressa se è bilanciato. Se non è bilanciato, ci metto poco a disinstallarlo.
Un po' come Escape from Tarkov: si commette l'errore di confondere il frustrante con il difficile, quando sono due cose diverse. Anche perché, soprattutto con EFT, viene definito "realistico" solo quando conviene agli sviluppatori... Poi son gusti, c'è a chi piace incavolarsi appresso i videogiochi e provare quella soddisfazione quando dopo 999 volte superi un boss reso appositamente molto difficile (tipo il DLC di Elden Ring)
Mah, io ho iniziato i soul's like con Lie's of P, gioco che tutti sconsigliavano come primo soul's proprio per la difficoltà. Ed effettivamente lo avevo abbandonato più di una volta pensando che non facesse per me, proprio perché troppo difficile. Beh, non mi andava giù.. E alla fine mi ci sono applicata, morendo miliardi di volte e l'ho finito. E l'ho adorato proprio per la sua difficoltà e ogni boss era una nuova sfida. E dico di più: per anni avevo smesso di giocare proprio perché trovavo i giochi troppo semplici e mi annoiavo. La maggior parte dei giochi oggi ti guidano passo passo, per cui c'è poco spazio al dover ragionare per capire come proseguire. Io così mi annoio. Ah, io ho 45 anni 😁 Sarò di sicuro masochista, ma io mi diverto a sfidare me stessa e cerco la difficoltà, perché poi la soddisfazione quando riesci è pura adrenalina per me. Non condivido la polemica del "non dovrebbero esistere. Ci sono milioni di giochi, più accessibili e con le stesse ambientazioni. Dovete per forza toglierci il nostro divertimento?
La penso come te, immagino che il piacere in questi giochi (per quelli a cui piacciono) sia legato proprio al fatto che il superare un boss non è affatto banale e richieda impegno.
La difficoltà è non conoscere abbastanza questi giochi, all' inizio è normale se non si conosce come funzionano questi giochi e le dinamiche ma se tu capisci certe regole puoi renderli più facili. Per esempio ? Livellando e potenziandosi, facendo più danno o avere più vita cambia l' esperienza ed è quello il selettore di difficoltà. Poi immagina di arrivare da un boss e ucciderlo subito senza riuscire a vedere tutte le sue mosse. Ti sei goduto il boss ? Secondo me no. Ovviamente non può piacere a tutti. Nessun gioco piace a tutti. Comunque concordo con tutto quello che ha detto la psicologa.
Condivido pienamente. Il mio videogiocare serve a passare del tempo divertendomi. Se devo stressarmi per competere e sentirmi frustrato perché non riesco, allora non è un gioco per me.
Non basterebbe giocare solo ai giochi con meccaniche che ci piacciono, senza lamentarci che vogliamo giocare a giochi che ci piacerebbero se fossero diversi da come in realtà sono? Di produzioni ce ne sono molte, giocate ad altro. Un discorso del genere me lo sarei aspettato da un capriccioso ragazzino alle prime armi, non da un giocatore stagionato come Ferry
La soluzione alla questione credo tu l'abbia detta agli inizi del video: ti manca tempo. Passata una certa età arrivano responsabilità e sempre meno tempo per se stessi, ci pensi più volte a metterti a fare qualcosa che trovi frustrante. Ci si dedica ad altro, non solo ad altri giochi. È comprensibile e probabilmente non hai più abbastanza passione da accettare quel grado di sfida. Che poi i giochi difficili sono sempre esistiti (ghost'n goblin, ninja gaiden ecc.), a cambiare in fondo è solo il nostro approccio negli anni.
In disaccordo al 100x100. Nei giochi con un livello di difficoltà unico l'esperienza è calibrata per questo. Se per voi è troppo difficile cambiate gioco che ce ne sono di mille altri più accessibili.
di modi per rendere un gioco accessibile ne esistono un trilione di base appunto è una scelta loro. il gioco è così e non devo edulcorare la pillola se ti piace il genere lo giochi se no non lo giochi. per esempio una cosa interessante potrebbe essere la difficoltà dinamica in cui in base a quante mila volte muori, via vi si abbassa ma questo magari incide sul rank finale che ti si viene attribuito a fine run. ad ogni modo esistono i modi ma è giusto che un genere resti così com'è. A me non piacciono anche se ho la pazienza infinita e mi metto li a testa bassa a risolvere i problemi e a migliorarmi per farcela. ma non ci gioco perchè quel tipo di sfida "artificiosa" mi fa fastidio. un esempio è il capolavoro hollow knight da tutti stra osannato. alla fine l'ho comprato i nsconto ci ho giocato diverse ore e appena ho capito che aveva uno stile punitivo e basta l'ho accantonato. non ci trovo divertimento nel morire per ripartire kilometri di distanza e rifare lo stesso boss con cui ancora non ho capito i pattern...discorso diverso è se avessi avuto un check point nel boss e allora l'avrei affrontato 400 volte pur di batterlo...ma la frustrazione precedente di tornare li ed essere ucciso con un colpo e non aver ancora capito i pattern non lo trovo divertente. giochi difficili li ho sempre giocati però quando non sono artificialmente proggettati così...che so sto giocando a divinity origin sin 2 che è bello tosto! ma puoi salvare in ogni secondo e se una battaglia va male, capisci che non è il momento di affrontarla e cerchi nuovi setup e strategie per affrontarla senza dovermi rifare mezzo gioco da capo solo per ritornare li.
Standing ovation! Ma nei commenti vedo i soliti che straparlano sul fatto che se un creator decide di fare quel gioco in quel modo deve poterlo fare e noi dobbiamo stare zitti e giocare ad altro se dopo averlo comprato non riusciamo a giocarci. Il ragionamento, scorretto, reggerebbe se una buona parte del successo di quei videogiochi è fatto sulla pelle di chi lo compra senza sapere a cosa va incontro credendo di rilassarsi. E fatto sulla pelle di quelle persone perché tutti quelli che dicono "se non sei capace gioca ad altro" molto furbescamente si astengono dal avvertirli al lancio che sono ESTREMAMENTE difficili perché ogni appassionato, ovviamente, vuole che il videogames preferito abbia successo, ma se lo fa anche a scapito di chi lo compra e non ci riesce dovrebbero rendersi conto che chi ha cacciato i soldi allora ha pienamente diritto a elogiarlo ma anche a criticarlo quindi se ne facciano una ragione anche loro!
Perché piacciono le olimpiadi o intrigano i record mondiali? Perché il viaggio è la parte più importante di un cammino verso un'obiettivo? Perché c'è gente che ancora considera il film "cambia la tua vita con un click" una banale commedia!?
Sono d'accordo con la psicologa. Aggiungerei che la frustrazione ragionata (non accetto che sia difficile) è un atteggiamento da adulto che mal si addice ad un mondo più puerile del gioco che deve rimanere tale. È un mondo dove i bambini sono più pazienti dei grandi. Un mondo dove noi grandi facciamo i capricci.
Io adoro i giochi difficili, e cerco di giocare la modalità difficile dei giochi non dico che non sia frustante ripetere un livello più volte ma anche questo fa parte del gioco.
Videogiochi sempre più difficili di anno in anno ?? Ma che avete fumato 😅? Basta vedere il decremento di difficoltà della serie Diablo o civilization...
E' per questo, infatti, che l'unico gioco a cui riesco (nel senso che non mi causa vomito) a giocare è The Last Of Us (sia il primo che il secondo) 😁 I giochi del Commodore 64, comunque erano ancora peggio di quelli attuali in quel senso. Più che la difficoltà, a dare fastidio ai miei neuroni sono quei giochi dove devi skizzare a sparare velocissimamente tutto il tempo. Inoltre, proprio nei giochi d'epoca, non c'erano alternative ma un solo modo di vincere e, appena facevi mezza mossa diversa dall'unica giusta, morivi, cominciando l'eterna ripetizione... C'è stato un periodo in cui i videogame sono stati parecchio belli (tempi della Playstation 2 e PSP), in cui, invece, potevi vincere tatticamente in modi diversi ma adesso si sta un po' troppo tornando ai giochi da paranoia. Io, sulla PS4 Pro, riesco a giocare solo ad Assetto Corsa, TLOU e... Elevator Action!!!! 😁
Ma già ora i giochi sono diventati molto più facili, che vogliamo fare ridurre la difficoltà a zero? Al crescere della difficoltà cresce anche la soddisfazione al raggiungimento della vittoria, se poi si vuole semplicemente mettere la possibilità di avere un selettore sulla difficoltà, quello credo vada bene a tutti. Le vecchie sale giochi avevano quasi solo giochi difficili eppure mi sembra che avevano un loro fascino, e che i rispettivi titoli siano ancora apprezzati. La complessità non vuol dire automaticamente anche maggior difficoltà, ma la complessità può ridurre il piacere nell'approccio al gioco, in quanto rende l'apprendimento tedioso.
Io sono uno dei detrattori di chi vuole la difficoltà bassa a ER. Per una volta che il game designer ha libertà di decidere secondo la sua visione, è giusto rispettarla. Troppe volte si vedono scelte di design palesemente imposte dal publisher che ha paura di perdere potenziali acquirenti.
Sinceramente la penso come te Ferry, io preferisco giochi come God of War, FInal Fantasy, alla fine ti appagono, i soulslike io li ho lasciati, non fanno per me, per quanto riguardo la competizione, lasciamo perdere, gioco per divertirmi e ridere con le persone con cui gioco.
I videogiochi , TUTTI i videogiochi , vengono creati con delle meccaniche. Queste meccaniche producono delle reazioni (estetiche) nei giocatori in base al player-type di appartenenza . Tu giocheresti a Poker ,magari pure avendo sul piatto tanti soldi , senza impegnarti o "rilassato" ? . Sono convinto di no . Anche in una partita di calcetto fra amici c'è spesso impegno e agonismo. Al dilà del tema trattato dal videogioco X nel 80%+ dei videogiochi c'è la possibilità di sbagliare , perdere vite , punti , morire e/o perdere parte dei progressi fatti. Questo è il loro fine e la loro natura . Poi ovviamente c'è anche tutta una serie di titoli , più diffusi su mobile , nei quali devi coccolare animaletti teneri o gestire relazioni fra personaggi come nella saga The Sims , dove l'impegno profuso c'è comunque ma avviene attraverso estetiche differenti con differenti player target. Cambiare questo concetto rovinerebbe l'esperienza di gioco di moltissimi giochi o nè cambierebbe il player type. I Soul's che vedo a schermo per esempio non potrebbero avere una modalità facile , per varie ragioni: la prima , c'è un comparto competitivo online di PvPvE. Seconda , la paura di sbagliare/morire/perdere anime è parte integrante dell'esperienza di gioco . Terzo , il superare , talvolta con difficoltà , le avversità per poi riuscire ed essere "soddisfatti" di avercela fatta è un'altra estetica fondamentale del genere. ecc. Non viene inserita una modalità "facile" perchè il palyer target dei Soul's non la vuole . Se provare 10 volte un boss risulta solamente frustrante e nulla di più , significa che quel gioco non fa per te. In certi giochi (mmorpg magari anche coreani) c'è il farming. Ora passare giorni della tua vita ad uccidere gli stessi nemici sperando in un oggetto o materiale per alcuni è odioso per altri è stupendo...PLAYER TYPE. Al dilà di questo ricordiamoci che i videogiochi non sono nati per farsi "una rilassante camminata in un parco" . Dai primi cabinati con Galaga a Mario ecc. finite le vite era game-over e si ricominciava da capo TUTTO il gioco. Sicuramente oggi l'utenza è in parte cambiata e siamo invasi da presunti action "rpg" (le virgolette sono d'obbligo) story driven che programmando due macro si giocano da soli..ma oltre a durare un battito di ciglia , costare 70-80€ e darci "l'esperinza cinematografica" hanno nella maggior parte dei casi davvero poco da offrire , con le dovute eccezioni si intende. Non è la difficoltà da sola a fare grande un videogioco ma un grande videogioco nel 99% dei casi ha un livello di difficoltà più elevato della tipologia sopra-citata. Gli ultimi Goty dimostrano in parte questo principio: Sekiro , Elden Ring , Baldur's Gate 3 . C'è in effetti It takes 2 ma il trend dimostra come questi 3 titoli hanno con modalità diverse un livello di difficoltà sopra la media. I due giochi di From si commentano da soli mentre BG3 richiede strategia e pianificazione durante il combattimento quindi la concentrazione , la tensione , la paura di sbagliare restano , nella maggior parte dei casi , un' estetica portante dell'esperienza videoludica. Ultima nota...nel mondo del game design la parola "DIVERTIMENTO" NON ESISTE , è bandita severamente. il "divertimento" non è altro che l'incontro fra le estetiche scaturite dalle meccaniche e il player type. Scusatemi per la lunghezza del post , un saluto.
Cosa cerco in un videogioco L'esplorazione e la scoperta di no man's sky la difficoltà e sfida di un souls l'adrenalina e la velocità di un apex legends l'immersione e l'interattivita di uno skyrim la community straordinaria e la varietà di un final fantasy XIV tutto condito con una bella IA in grado di rendere gli NPC interassanti e per finire basta storie trite e ritrite cinematografiche dove ci sono sempre apocalissi e noi siamo gli eroi che salviamo il mondo o i soliti criminali che devono farsi spazio nella società ammazzando gente. I videogiochi danno le emozioni che desideri e che la vita reale difficilmente ti da
finalmente qualcuno ne parla.....sono sempre stato appassionato di videogiochi dal mio primo sega mega drive, alle playstation. ma dalla play 3 ho percepito che qualcosa era cambiato.....mi hanno fatto perdere completamente interesse
Sono 3 anni che provo a vincere più di una partita per campionato al livello Superstar di Pes 2021, quando leggo che tutti ci vincono facilmente; quindi, ogni volta, smetto inferocito e stando emotivamente peggio di quando ho iniziato.
I giochi di prima, del periodo della PS2 e anche prima erano decisamente più difficili di quelli di adesso perché il divertimento era proprio quello dato che la grafica era quella che era
Non ho studiato, quindi non sono in grado di sviluppare un ragionamento cotanto profondo. Però, essendo nato nel lontano 1976, ho sviluppato la saggezza necessaria per decidere di non giocarci, se mi devo in.....re più in game che in real life anche no grazie, gioco con ciò che mi diverte. Se ammettere che sono troppo difficili per me è una sconfitta psicologica, bhè ammetto la sconfitta 😂 ... degustibus ... Faccio rispondere alla domanda ad un mio amico che gioca quasi esclusivamente soulslike o comunque gdr d'azione molto difficili : "Il bello sta nei 30 secondi di appagamento che provo dopo aver bestemmiato per ore (cit.)" a sto punto DIREI CHE LO PSICOLOGO TORNA MOLTO UTILE 😁😁😁
Concordo. Per me il tafazismo non è divertimento e non c'entra nulla col poco tempo libero. Perchè, se dedicassi 10 ore al giorno sarebbe più divertente morire 10 volte a un boss? Io ad esempio non capisco perchè i boss debbano avere per definizione gozziliardi di HP, anche quando hai chiaramente capito come si fanno fuori. Ma li devi colpire 100 volte... perchè? Poi esiste un altro problema di cui poco si discute: chi decide cosa è difficile? E chi decide scientificamente qual è l'asticella tra brutto game design e buon game design? Spesso dietro la difficoltà si nasconde un errore di valutazione. Succede molte volte che nei VG ci siano picchi di difficoltà isolati e puntuali: quelli sono chiaramente errori. Lo sviluppatore non è stato in grado di calibrare l'esperienza. Non sono sfide.
Mah! Sarà che ci sono nato con i giochi difficili, vedi i cabinati. Quelli di oggi non sono niente. Mi è piaciuto l'intervento della psicologa del gaming. Io gioco da quando è nato al gioco Rust. E' un gioco che ti insegna a vivere, per assurdo. Perché quando vai oltre al fatto che muori, inizi a divertirti. Arrivi ad un tot di ore che o molli per il motivo del video, oppure vai oltre ed inizi a divertirti. L'unica cosa certa è che oltre una certa età quello che manca è il tempo T_T................ Non posso piu giocare a Rust come una volta, purtroppo. Ma farlo per quelle due ore, mi soddisfa. Stranamente, mentre quando avevo tempo, lo dedicavo a trovare strategie e costruire basi, oggi lo dedico quasi solo al pvp. Nonostante i miei 35 anni sono abbastanza bravo, ho scoperto di avere riflessi invidiabili e tempi di reazione a volte pari al cheating, mi frega la gestione dell'ansia. Quando non voglio giocare a Rust, passo a giochi gestionali city builders, Factorio, Zeus, Nebuchadnezzar ecc...
Esempio personale. ho smesso di giocare a Diablo 4 per un singolo aspetto. Premetto che è fatto benissimo ed è anche bello. Ma la blizzard sta ogni mese ad inserire compulsivamente cose nuove, stagioni, oggetti, modifiche di abilità.. ora, capisco che hanno l interesse a tenere gente attiva sui server, ma così diventa una rincorsa stressante a star dietro al gioco e a stare al passo con gli altri giocatori. Lo facevano già con Diablo 3 e l ho sempre trovato fastidioso. Ora mi sono stancato. Devo prenderlo come un passatempo, appunto, non un IMPEGNO
...io nel 2008 facevo Raid da competizione e PvP con la gilda su server spagnolo in Word Of Warcraft..... poi prima di finire in analisi ho deciso di passare ad altro 😅....e comunque Ferry....siamo vecchi ormai!😅😅😅
Allora giocare non dovrebbe essere stressante, tuttavia giocare giochi troppo semplici e quindi andare semplicemente avanti lo trovo di gran lunga più noioso. Spesso giocare un gioco molto "difficile", te lo fa apprezzare di più. Devi osservare tutto l'inventario e cercare gli oggetti migliori che si adattano alle varie situazioni. Spesso gli sviluppatori creano decine di oggetti consumabili e non che nelle modalità normali nemmeno usi e rimangono li ferme. In sintesi apprezzi solo una parte del tutto.
Ma è quello il bello! Non sono uno particolarmente bravo ma che soddisfazione finire Sekiro o Ghost Runner! La "morte" non la vedo come una frustrazione; perché dovrebbe esserlo?
Ogniuno si sceglie i giochi che preferisce, io gioco i souls come gli strategici, e allo stesso tempo evito le cagate come warzone o Fortinite, le difficoltà fanno parte della vita, chi nn sa vivere problemi suoi verrà scartato
Io e anni che evito di giocare online,primo perché ci sono pochi titoli che mi sembrano validi da giocare veramente online, preferisco farmi la storia in singolo e via,magari in difficoltà facile o normale gioco cancello e passo ad altro,come se fossero dei film,gioco un po' a tutto,vedo sempre cose nuove, meccaniche nuove,e non mi fossilizzo solo su un titolo,cosi si capisce cosa va e cosa non vanno in vari titoli. Non gioco molto online, perché vedo la cosa poco competitiva alla pari,ci sono persone che vivono online,e impossibile giocare alla pari,ci sarà sempre chi è avvantaggiato da qualcosa,in primis le connessioni internet, 2) le periferiche ecc....offline si perde gran parte del gioco,visto che ormai tutto è incentrato sull'online,tanti giochi nemmeno hanno ka campagna single player. Per me,sono anni senza stress,online devi stare alle strategie di squadra,aspettare la gente, amici che si incazzano,ecc.....anche no,non sopporto più le persone,mi manca solo di cercarle online
i soulslike stressano e basta? ma non hai mai pensato che forse soggettivamente parlando a te non piace il gioco e allora quando poi vedi tanti giocarlo e divertirsi mentre te lo trovi solo difficile ti fa venire ancora più rabbia e stress? se togli la difficoltà dai Souls non è più lo stesso gioco, semplicemente se lo trovi troppo difficile gioca ad altro invece di chiedere una modalità facile che rovinerebbe tutto.
A me datemi un simulatore come Assetto Corsa e mi rilasso, soprattutto dopo aver affrontato 8 dure ore di lavoro. Ovviamente non faccio competizioni ma guido solamente giri liberi con più di 1000 auto da poter scegliere. Ovviamente chi conosce Peter Boese sa bene che guidare su Assetto Corsa One è stratosferico.
Ogni tanto ho voglia di rilassarmi e gioco ad un gioco rilassante. Altre volte ho voglia di sfogarmi allora gioco ad un souls like o alt f4😂 o altro... Altre ancora ho voglia di giocare contro le persone e vado di competitivi. Quindi ci sta. Se uno si lamenta di un gioco perché è troppo facile o difficile allora ha sbagliato gioco. Non è il gioco che è sbagliato. Ogni produttore sceglie come deve essere il suo gioco, è il SUO gioco, non il tuo, se non ti piace non ci giochi.😂
4 bilioni di giochi diversi, un unico filone che si è mantenuto tecnicamente complesso, il video: Papaaaaa tutti i videogiochi sono diventati difficili. Cioè boh
I souls non sono complessi, sono difficili, è diverso, ma è anche vero che in giochi in generale si sono tutti molto semplificati, fortuna che esistono ancora gli indie alcuni dei quali sono parecchio complessi.
io non mi pongo nessun problema non gioco in multiplayer competitivi e se un gioco è troppo difficile non posso abbassare la difficoltà vado in cerca della mod su Nexus mod. ad esempio l'ho fatto con Kingdom come deliverance certe meccaniche per cui il personaggio Henry sembra palesemente un disabile non hanno nessun senso e sono fatte solo per renderlo frustrante come quello che non puoi salvare quando vuoi ma devi per fare per forza possedere il grappino. oppure il fatto che quando bevi un po' di liquore rimane ubriaco per almeno 2 ore e non riesce a fare praticamente niente neanche camminare dritto e poi appena li carichi di un po' di peso ha perennemente male ai piedi e se in mezzo al nulla e senza un medico non puoi curarti.
11:45 ni.. è un'illusione. Ad es, non è facile creare un team dove ci si muove per tacita intesa.. poi le regole.. la realtà è molto diversa. Tornando ai giochi, pvp è rilassante. Mi ricordo un sacco di scene divertenti 🤷🏻♂️
@@iaelena il poter portare le skill nella vita quotidiana. Penso sia possibile, ma incide meno rispetto al gioco. Purtroppo certe skill sociali sono legate al contesto ed altre variabili.
@@vashcrazyhamster L'ho affermato nel video perché differenti studi neuroscientifici hanno ampiamente verificato che ci sia questo effetto di trasferibilità o, se preferisce, di generalizzazione del risultato. Questo è il motivo per cui il gaming si usa negli ospedali, cliniche di riabilitazione (sia per deficit motori che cognitivi), così nel mio lavoro come Video Game Therapist. Mi occupo di potenziamento cogntivo nello specifico, e lo faccio soprattutto con training videoludici :)
i souls like non sono veramente difficili ma sono artificiosamente difficili appositamente perché anche la gente con i piedi o incrociando le mani riesce a comunque a finirli gli youtuber che hai mostrato nel tuo video recitano un copione perché in realtà fanno spettacolo per quei pochi miserabili che hanno tempo e voglia di guardarli. lo fanno apposta ad andare in escandescenza per ogni cosa
Per sentirsi migliori di quelli che quei giochi non li giocano Se tutti giochi fossero facili e semplici e soltanto divertenti e solo un esperienza come nella ps1 non ci sarebbe differenza di abilità tra i giocatori (non ci sarebbe differenza di classe) se non in pvp i videogiocatori moderni sono delle prime donne narcisista e vanitose che cercano continua ridimostrazione di superiorità verso gli altri infatti o giocano SOLO PVP o questi PVE che sono da malati di testa basati per restare l Endurance dei videogiocatori appassionati
"sono un videogiocatore che gioco dal commodore 64 e quindi ho visto come i videogiochi sono diventati più complessi"....se come no, se mai è successo l'incontrario, che bello quando sparate ste cazzate senza sapere di cosa state parlando. I giochi all'epoca erano mediamente più difficili di qualsiasi soul, ho ancora gli incubi da quando ero bambino e passavo le ore su ghost and goblins, dark soul è una passeggiata di piacere in confronto.
bho mi sembra esagerato, poi per esempio nei souls la difficoltà la puoi già aggiustare livellando più del dovuto o usando equipaggiamenti meta broken, esistono già dei modificatori e modi di renderesi la vita facile, davvero cosi difficile trovate questi giochi? imho i veri giochi che causano stress e dovrebbero essere tenuti sotto controllo sono quelli competitivi. vedo gente spaccare tutto per un punteggio in classifica, e per nulla poi perchè quelle classifiche lasciano il tempo che trovano a conti fatti o lo fai diventare un mestiere e guadagni o stai solo perdendo tempo. sogno che uno su mille riesce a realizzare infatti l'esport è una gran fuffa pericolosa rovina giovani. investite altrove le vostre 20 mila ore di maestria fidatevi. che poi il gioco cambia radicalmente o chiude e la prendete li
Ora mi si mangiano i soulslike non sono difficili, sono fatti male: telecamera, animazioni, hitbox... IL GIRELLO, cioè uno fa un attacco pesante buttandosi in avanti ma ruota come se stesse sul girello con le rotelline e ti becca 😂 e per molti il link tra framerate e clock del gioco, una roba veramente anacronistica che sarebbe dovuta rimanere alla ps1
Io ho smesso completamente di giocare da anni, forse è per l'età (45 anni), ma avevo già sperimentato quella ossessione malsana, e la game addiction estrema. Giocavo a WOW in una gilda elite in cui ogni notte facevamo raid e instance di alto livello, dove la maggioranza di giocatori non poteva accederci, pochi gruppi riuscivano a farle (era il vanilla, giocavamo in gruppi di 40 persone).
Si dovevano studiare strategie, avevamo un sito in cui ci preparavamo, e tutti dovevano obbedire agli officer (io ero quello dei ladri), nessuno doveva fare errori o venire non preparato (tutti venivano controllati: equipaggiamento, set alternativi per le immunità richieste, pozioni adatte, ecc...). Ogni fase dei boss era scandita precisamente, e volavano ordini via cuffie, dovevamo stare sempre attenti, chi mollava il gruppo senza spiegazioni e senza un sostituto rischiava di venire espulso per sempre. Era come un mini esercito.
Le nostre performance venivano valutate con un addon che ci misurava, ognuno guadagnava punti con il tempo giocato, poi li spendevamo per comprare il loot dei boss tramite una asta tra i presenti. Per noi era praticamente un secondo lavoro non remunerato... anzi, pagavamo mensilmente la Blizzard per quella frustrazione quotidiana. Alcuni di noi avevano raggiunto un livello di isolamento sociale tale che eravamo come gli hichikomori in Giappone, non uscivamo mai di casa, non incontravamo mai nessuno, il mondo reale era irrilevante per noi, l'unica cosa rilevante era WOW. Io stesso ho sperimentato insonnia, stress, cali di attenzione, ho rovinato il mio lavoro, i rapporti con gli amici e la famiglia. Quel gioco era un male, lo sapevo, ma lo facevo consapevolmente, come un drogato o un alcolizzato. Ho mollato quando Blizzard ha fatto la prima espansione e il nostro gruppo si è sciolto temporaneamente, ci siamo ritrovati con l'equipaggiamento svalutato, non aveva più senso fare raid, e molti si sono arrabbiati, altri hanno iniziato a recuperare "potenza" giocando in solitaria, io a quel punto ho visto crollare il sistema di valori nel gioco, era un cambio di paradigma che ha scardinato tutto... ho preso al balzo quel malumore per andarmene e fuggire dalla gabbia. Per fortuna mi era rimasto quel briciolo di amor proprio. Oggi mi è rimasto quel senso di disagio, un brutto ricordo, e preferisco starmene alla larga dai giochi. Preferisco fare qualcosa di creativo: dipingo miniature, costruisco diorami e modellini, suono, scrivo e disegno graphic novel, faccio rendering 3D... questo non mi fa mai sentire male. Alla gente non piace sentire questa mia esperienza, è lo scheletro nell'armadio che nessuno vuole vedere, specialmente chi si prodiga molto per difendere i videogiochi, e mi accusa di essere un bigotto o un boomer... beh non hanno capito niente e spero per loro di non finire mai nel tunnel.
Quanto ti capisco...anch'io ho avuto un esperienza simile con altri MMORPG (lineage 2, runes of magic, Aion), non ai tuoi livelli ma ero molto addicted, facevo parte di gilde piuttosto grosse e competitive, facevamo raid, istanze molto difficili e PvP e gruppavo con gente che spendeva migliaia di euro in equipaggiamento o per farsi livellare i PG, io per fortuna ne sono sempre rimasto fuori, ma per compensare e rimanere competitivo dovevo giocare il quadruplo del tempo, avevo abbandonato il lavoro e la mia vita praticamente si svolgeva all'interno del gioco, poi usciva un aggiornamento importante e quasi tutti i progressi che avevi fatto precedentemente risultavano vani, e in un certo senso dovevi ricominciare da capo, insomma era una spirale senza fine e per fortuna me ne sono accorto, perchè anche la mia salute non era più il massimo, adesso sto lontano come la peste ad ogni MMO, ma non ho abbandonato i videogiochi, ci sono dei generi molto rilassanti, nel mio caso gli strategici a turni, giochi quando vuoi, come vuoi, per il tempo che vuoi e ai ritmi che decidi tu, posso conciliare il videogioco con la vita sociale e il lavoro senza problemi, anche la mia salute è tornata quella di un tempo e credo di aver trovato il giusto equilibrio, non è necessario abbandonare del tutto i videogiochi, ma se tu hai trovato il tuo equilibrio in un altro modo va bene uguale.
QUEST3 !!! ;) e vedrai che ci ritorni a giocare viva la next gen!!!
Mi spiace che tu non sia riuscito ad uscirne prima, da una concezione sbagliata, tossica, nell’approccio di un videogames è dall’imposizione altrui…Si è creata una situazione non sana , per colpa anche di altri ripeto, la situazione che hai descritto bene merita di essere analizzata da persone competenti, meriti comunque tutto il rispetto possibile. Però c’è la via di mezzo. Basta non metterla sul competitivo per forza, basta giocare per divertirsi ed evitare le persone tossiche. Arrivare sempre prima di altri, a cosa serve realmente nella vita? Basta semplicemente arrivare. Io ho 52 anni , gamer da sempre ma sempre con un approccio sano. Su the div2 ho oltre 3000 ore di gioco, ho raggiunto un sacco di obiettivi, faccio solo PVE, ignoro il PvP che è frustrante e malato e soprattutto evito i gruppi dove ci sono i fenomeni che vogliono istituire un regime militare. Li mando a quel paese, loro e le loro perfezioni da bulli….spero tu riesca a tornare a giocare semplicemente con persone normali, non esaltate e credimi c’è ne sono parecchie. Buona vita.
Ti capisco, anche io giocavo a wow e fortunatamente mi sono disintossicato (principalmente perchè non sopportavo più gli altri giocatori)
Oggi guardando al passato mi domando come ho potuto buttare via tutto quel tempo per quel gioco
Al contrario di te non ho smesso completamente di videogiocare, diciamo che un mezzo pomeriggio a settimana lo dedico ancora, anche se solo single player (i mmorpg oramai li schifo completamente)
Grazie per aver condiviso la tua esperienza, non deve essere stata una cosa facile. Ti sono vicino (anche anagraficamente) e mi sono reso conto, per esempio giocando a Elden Ring, che anche io mi sono avvicinato a sviluppare quel tipo di ossessione che hai provato tu.
La gente ama il livello di sfida e non li biasimo, ero così anch'io da giovine, e anche se ai miei tempi non esistenano ancora i soulslike, il livello di difficoltà di alcuni giochi era comunque molto alto. Con il passare dell'età però, per via del minor tempo a disposizione per allenarsi o perchè i riflessi allentano si tende a preferire giochi più tranquilli, meno impegnativi o più ragionati. Non ho mai giocato ad un soulslike proprio perchè sapevo a cosa andavo incontro, per intenderci il livello di sfida non mi preoccupa, in passato sono stato piuttosto bravino nei videogiochi, in alcuni FPS sono persino entrato tra i primi 1000 al mondo, che può sembrare poco ma non lo è, ma oggi non ho più nulla da dimostrare a me stesso, e ritengo il videogioco solo un mezzo per scaricare la tensione, non certo per accumularne dell'altra.
Nei vecchi giochi c'erano input lag atroci, glitch assurdi, crash a non finire, checkpoint distanti 30km, level design studiati per farti inserire più gettoni possibili nel cabinato.
Erano abbastanza frustranti. Per fortuna non è più così.
Ma io semplicemente trovo assurdo lamentarsi perché un gioco è troppo difficile. La difficoltà e il livello di sfida sono caratteristiche di un titolo e fanno parte del suo essere. Non si può prendere che gli sviluppatori di un gioco accontentano tutti, loro fanno delle scelte e prendono una strada, anche artistica. Non siete obbligati a giocare a tutto, semplicemente quel tipo di gioco non fa per voi, non giocateci
Esatto, se la gente che non li ama smettesse di giocarci, quei giochi perderebbero una discreta parte del pubblico casual che li inizia per interromperli dopo poche ore e questi giochi tornerebbero nei ranghi della nicchia a cui appartengono, dedicata ai sedicenti pro players, liberando le altre software house dalla necessità di seguire la moda del momento per sfornare l'ennesimo gioco che si basa su meccaniche legnose di combattimento nate 15 anni fa. Ne gioverebbero tutti, i pro players perché la From di turno potrebbe fare giochi ancora più difficili solo per loro, e tutti gli altri perché magari si avrebbe più varietà in un panorama videoludico ormai decisamente stagnante e derivativo.
Il problema è che non puoi saperlo a scatola chiusa, lo scopri dopo. Le capacità personali sono varie, e nessuno può dire a priori se un gioco lo troverà facile o difficile.
Allora credo sia più onesto da parte di chi sviluppa i giochi di prevedere livelli di difficoltà settabili, e anche opzioni per skippare boss e parti "bloccanti" (fanno beta testing e sanno bene queli sono), in fin dei conti il cliente ha pagato e deve divertirsi lui.
Sbagliatissimo... i programmatori potrebbero inserire semplicemente livelli di sfida... cosi chi non è bravo può giocare alche lui e divertirsi!!
@@trattogatto ma non è del tutto vero, perché ormai ci sono miliardi di recensioni in rete e Cmq si sa che i soulslike hanno un elevato livello di difficoltà. Basta evitarli o evitare di comprarli al dayone e aspettare di vedere le recensioni o qualche gameplay (come faccio io perché non ho voglia di buttare soldi su un gioco che poi abbandonerei..).
Io, per esempio, i soulslike li sto proprio cercando perché voglio quel tipo di difficoltà.
Ma qua finisce che per includere tutti, veniamo esclusi noi..
Ho provato Fortmite. Mi ha esaurita.
Mica ho detto che non dovrebbe esistere un gioco simile perché per me è inutilmente frustrante!
@@alessandra4272 Non conosco Soulslike, sono fuori dal mondo videogiochi da anni.
Le recensioni aiutano fino a un certo punto, e spesso non sono affidabili, o addirittura tendenziose perché pagate, e mostrano solo i lati positivi. Alla fine ogni giocatore ha un suo metro di valutazione, che può non corrispondere a quello del recensore.
Mettere tutti i giochi nel mucchio è impossibile, alcuni sono concepiti per essere competitivi e multiplayer online, come Fortnite. Quindi alcune caratteristiche intrinseche del gioco non possono essere rimosse. Ma io sto parlando di qualcosa di diverso, come anche Ferry nel video. Alcuni giochi, che sono spesso single player, avrebbero certamente la possibilità di cambiare livello di difficoltà, e agevolare i salvataggi, i designer sanno perfettamente i punti critici in cui i giocatori si bloccano, quindi se non fanno niente per offrire superare il problema, lo fanno a danno dei giocatori. I giocatori hanno pagato, e devono giocare in modo confortevole per loro.
Grazie ancora Andrea per questa profonda chiacchierata, è stata per me molto arricchente. Spero davvero di poter replicare per qualsiasi altra curiosità in futuro: il gaming ci dice molto di noi e, per questo, è ogni giorno sempre più importante promuoverlo come momento di benessere per ogni fascia d'età.
A presto!
sono uno di quelli a cui piace il genere, vorrei esprimerti il mio parere.
ho 32 anni,non certo un ragazzino con riflessi di un 16 enne, ma ho giocato e finito 1 o più volte sekiro, elden ring, dark souls 3, lies of p, mortal shell, wo long fallen dinasty, black mith wukong, jedi fallen order e boh, non mi vengono in mente altri del genere, ma la sostanza è che un minimo penso di saperne.
il mio primo è stato sekiro e sinceramente, non so se per attitudine o per modo di giocare o che,non ho mai trovato particolari difficoltà in questi titoli,se non in qualche sporadico boss che magari ha richiesto non so, 10 o 15 tentativi.
in quasi tutti gli altri credo di aver fatto ogni boss tra gli 1 e i 5 tentativi.
non penso minimamente di essere un fenomeno,ma dopo aver visto varie persone giocare a questi titoli, penso che la gente abbia poca voglia di capire i giochi.
questi titoli, per quel che è la mia esperienza, sono bilanciati bene per farti usare tutto ciò che il gioco offre;
se te hai armi, abilità, magie e oggetti e ti ostini a voler fare un boss senza usare nulla di tutto ciò, per esempio, non è il gioco ad essere difficile, sei tu che stai usando il 10% di ciò che il gioco ti offre per andare avanti.
detto questo, per me come penso per molti altri, questi giochi non sono per nulla uno stress, le storie sono belle, i personaggi affascinanti, il mondo di gioco è ben curato in tutti i titoli che ho citato.. ma nessuno punta una pistola alla testa per giocarci, se uno non ci riesce ne esistono mille altri con cui divertirsi.
Ferry perdonami, ma noi ormai 40'enni non possiamo giudicare la difficoltà di un videogioco quando fisiologicamente abbiamo i riflessi di un bradipo rispetto ad un 20'enne. Di fatto i videogiochi di oggi mediamente sono molto, ma molto, ma molto più semplici di quelli degli anni '90. Soulslike oggi è un'eccezione, ma 30' anni fa era la norma, con difficoltà non modificabile e boss di fine livello che se non riuscivi a individuare quale fosse il suo pattern di gioco era impossibile da battere. Senza contare che 30'anni fa non esisteva la possibilità di avere le soluzioni del gioco o vedere il video di qualcuno che aveva superato quel boss in particolare e che strategia avesse utilizzato, niente di niente, dovevi provare, provare e provare.
Vogliamo poi parlare delle avventure grafiche che 30' anni fa si chiamavano "Punta e Clicca"? Un Monkey Island oggi non lo vorrebbe nessuno.
Riguardo ai Monkey Island mi pare che il recente abbia avuto un discreto successo, anche se nulla di paragonabile con il successo dei punta e clicca degli anni '90, dove ogni nuovo gioco o quasi che usciva diventava un cult. Eh si, una volta videogiocare era molto più difficile, non tanto per la difficoltà intrinseca del giochi, ma perchè i giochi erano meno "guidati" e perchè a parte qualche rivista cartacea non c'erano soluzioni, non c'era internet, e non c'erano altri giocatori che ti facevano vedere come superare certi ostacoli. Ricordo in particolare un gioco del commodore 64 di investigazioni (The Detective Game), ci misi anni per portarlo a termine proprio perchè mi bloccavo in alcuni punti e non sapevo come proseguire, inutile dire che una volta finito la soddisfazione fu grande, perchè ci ero riuscito con le mie sole forze.
@@Rattopaz esatto ed effettivamente oggi in qualsiasi avventura grafica c'è sempre la guida che ti da aiuto
io non capisco alcuni detrattori dei souls , va benissimo che non li apprezzino , non si può piacere a tutti, ma perché non giocano semplicemente ad altro? Tra l’altro di giochi più “casual” c’è pieno il mercato ma no! Loro vogliono giocare a Elden ring perché ambientazioni e boss sono accattivanti e quindi devono giocarlo per forza pure quello, ma io non vado a lamentarmi per ogni gioco casual che esce perché se lo facevano impegnativo veniva meglio, io faccio fatica a trovare giochi che non mi ammoscino in 10 minuti e i pochi che riesco a godermi gli attaccano tutti . Per puntualizzare: Dire semplicemente “a me piacerebbe la modalità facile” vabe bene , è un opinione , un feedback, solo che c’è tantissima gente che davvero la pretende e si indigna, ma non si rendono conto di quanto sono infantili?
Io per esempio non reggo i roguelike, ma di certo non mi metto ad attaccare binding of isaac perché non ha una difficoltà adattata a me e per me, isaac, è veramente un videogioco impossibile da concludere indipendentemente dall'impegno che ci metto.
Ho avuto anche un primo impatto negativo con i rytmic game, anche se poi con il tempo mi sono adattato e me ne sono innamorato, almeno di alcuni.
Io non capisco perché la community dei souls è tanto tossica..
Lo stesso discorso vale anche al contrario
Ho platinato Elden Ring senza stressarmi. Ho trovato più stressante seguire le questline.
I boss di Dark Soul/Bloodborne/Elden Ring hanno dei punti deboli da sfruttare. Eccetto rari casi, è abbastanza normale sconfiggere i boss al secondo/terzo tentativo. Nel peggiore dei casi, ci sono le evocazioni.
In giochi come Nioh, solo i primi 20 minuti di gioco sono stressanti (poi acquisisci il passo felpato e sei a posto).
Parla per te,non abbiamo tutti le tue capacità. Io ho mollato tre volte bloodborne rischiando di disintegrare il mio oled col pad.. Sekiro manco mi azzardo a provarci. Altro che terzo tentativo,ma dopo tutto è giusto che ci siano titoli per gente più capace
Mah guarda io Nioh non l'ho trovato per nulla stressante, tantomeno all'inizio. Tant'è che non l'ho mai fatto in cooperativa (anche se è più una cosa personale, pure su monster hunter vado quasi sempre in solo).
La vera sfida su Nioh è in alcuni piani dell'abisso quando ti trovi 2v1 contro certi boss, lì sì che ti servono riflessi felini e timing perfetto.
Sono negli "anta" e sto giocando a Elden Ring. La difficoltà non è un problema. Ci si migliora e si impara. Il grosso problema è che non si capisce come cominciare e seguire le quest line. Gli NPG sono "ermetici". Trovo uno stress e una perdita di tempo inutili doversi districare a capire come avanzare... se non avessi googlato come si fa a sbloccare la possibilità di livellare, ci avrei messo una vita a scoprirlo. Non ho tutto questo tempo. Io lavoro.
non ho tutto questo tempo, io lavoro.....e niente, non so se ste frasi del cazzo mi fanno più ridere o piangere
Se non è difficile a me un gioco non diverte. Amo le sfide, specialmente con me stesso, e giochi come i souls sono questo. Sono mettersi in gioco, se stessi così come la propria determinazione. Sono affrontare un boss, sbagliare, analizzare l'errore e cercare di non ripeterlo e continuare, perfezionandosi e migliorandosi. In breve? I souls per me sono come la vita, sbagli, guardi al tuo errore e cerchi di non ripeterlo. A volte ci riesci subito, a volte ci vogliono tanti, tantissimi tentativi. Ma se per te Ferry, come per tanti altri giocare è rilassarsi, per me giocare è questo e la soddisfazione che ne consegue alla vittoria. Per rilassarmi ho semplicemente altro, come serie tv, film o libri.
Ciò detto, sono giochi che amo, ma sono anche giochi imperfetti, sotto molti punti di vista. Ma è questo il punto. Nulla a questo mondo è perfetto. Semplicemente però, c'è sempre quel qualcosa o qualcuno che amiamo e i cui difetti scegliamo di accettare e ignorare.
fa parte del game design la difficoltà che un autore inserisce e fa parte del gioco, son contento che tu abbia messo una controparte nel video che "ti va contro", anche in maniera più logica e sembra anche esperienziata, io da amante dei souls e dei monster hunter ODIEREI se facilitassero troppo il gioco, perchè proprio come ha detto elena, mi hanno fatto crescere in molti altri aspetti, sopratutto nella pazienza, metodicità e studio nel come affrontare delle situazioni esterne al gioco, e secondo me il giocatore che arriverebbe dopo a giocare il titolo facilitato perderebbe proprio quell'aspetto del titolo che in qualche modo è intrinseco e presente, anche se non detto
Sono un giocatore di vecchissima data. Prima di tutto come è stato giustamente detto un gioco dovrebbe far divertire, ora il concetto di "divertimento" è estremamente soggettivo e come tale, sia la competizione che la "complessità" passatemi il termine possono essere dei motori di divertimento. Il problema sorge in due fattori. Quando la curva di apprendimento diventa troppo elevata e quando il tempo necessario per superare una sfida supera un tempo accettabile.
Vi faccio un esempio. Mettiamo caso che io gioco a scacchi, sono un novizio e come sistema di gioco mi fanno giocare con un bot di elo 2000 e tutta la community mi dice che il gioco è fatto cosi e che quindi ti devi adattare.
Ecco in questo caso, necessito di un sacco di tempo solo per poter apprendere non solo le meccaniche base, ma anche quelle più avanzate per iniziare a giocare. A differenza di altri titoli dove questa curva di apprendimento era il linea con il gioco stesso. Ecco questa filosofia e tipica della cultura orientale, dove si "pretende" un certo standard. Ad alcuni può andare bene, ad altri può causare frustrazione, a me sinceramente mi stufa e mi ha stufato.
Il secondo problema connesso è: quanto tempo necessito per apprendere quelle skill necessarie per godermi il gioco? 1 mese, 1 anno, 2 anni? Per iniziare ad apprezzare un titolo e quindi poterlo giocare? Questo dipende fondamentalmente da persona a persona.
Ora le abilità apprese all'interno di un videogioco o le logiche che si possono apprendere all'interno di un videogioco non condivido minimamente che sia utili al di fuori del videogioco stesso.
Perché le meccaniche della società e delle interazioni umane, sono completamente diverse.
Saper cliccare dei bottoni non ti insegna a difenderti da una aggressione, da un raggiro, da una violazione dei tuoi diritti, da una situazione di sfruttamento economico o emotivo. Non ti insegna skill che ti permettono di entrare nel mondo del lavoro facendo qualcosa che è realmente soddisfacente. Quindi da giocatore, da forse oltre 20 anni, posso dire che il gioco deve fare solo quello, divertire.
Però, come contro bilanciere il divertimento deve essere immediato e se qualcuno predilige una sfida impegnativa, deve avvenire in maniera progressiva.
L'attuale sistema di videogiochi è strutturato secondo me per due motivi: Sopperire a frustrazioni personali che sono ben più presenti rispetto a 40 anni e sopratutto creare fanatismo. Perché come ci ha insegnato la meravigliosa Apple, il fanatico è quello che spende, quello che non si fa domande e che accetta tutto. Quindi perché non creare le cosiddette "community" di un determinato genere per cementare questo senso di appartenenza a un marchio o a un titolo?
Ho giocato per 150 ore a Elden Ring, alcune cose mi piacciono altrimenti non avrei continuato, però nello specifico non ho amato la difficoltà di alcuni boss, veramente troppo complessi ed in generale ho trovato frustante dover affrontare almeno 15-20 di quelle ore a ripetere sempre la stessa cosa (anche perchè non cerco ne guardo guide online, ne video di nessuno, voglio fare tutto da solo) Non credo che affronterò mai piu un gioco del genere, bella esperienza ma non fa per me tutto sommato semplicemente perchè non amo la cripticità e difficoltà portata allo stremo, mi da senso di insoddisfazione e rabbia.
Ciao Andrea. Mi chiamo come te, abbiamo la stessa età, abbiamo iniziato a "videogiocare" agli albori ed odiamo entrambi i soulslike. Io mi sono reso conto di una questione fondamentale per questo odio. Ovvero, io in realtà odiavo i videogiochi già agli albori. Mi spiego meglio. Ricordi quanti giochi esistevano sul commodore? Una marea. Tu quanti ne hai finiti? Io probabilmente poco meno di una decina. Si perché in quei giochi, avevi le "vite" e non si poteva impostare il livello di difficoltà. Alcuni ti permettevano di continuare magari per un altro paio di volte quando finivi le vite. Dopodiché Game Over significava dover rifare tutto da capo. Magari stavi giocando da oltre un'ora... Niente salva - carica. Non ne parliamo poi se il gioco si bloccava durante un caricamento della (maledetta) cassetta! Vorrei solo citare ghost n goblins...
Quindi alla fine, noi abbiamo VERAMENTE vissuto l'epoca dei videogiochi frustranti.
Alla fine i soulslike sono solo un genere che, peccato, mi sarebbero piaciuti giocare ma posso farne a meno.
Un abbraccio grande!
Io ai tempi del C64 ero piuttosto piccolo, per me quei giochi erano come possno essere i souls di oggi per i giovani, alcuni di quei giochi erano certamente difficili e una volta finite le "vite" non avevi la possibilità di ricominciare dal punto dove eri morto, ma la maggior parte di quei giochi si finivano in qualche ora, alcuni anche pochi minuti, quindi il grado di sfida diciamo che variava da gioco a gioco. Era un altra epoca...
La soluzione è semplice: abbandonate i videogiochi ed invece giocate ai giochi da tavolo con i vostri parenti, amici e colleghi.
Se giocate a GdT che vi piacciono (negli ultimi 1-2 decenni si sono evoluti molto e ce ne è per tutti i gusti) vedrete che troverete divertimento e soddisfazione anche quando perdete.
MI conosco e quindi i Soulslike e anche l'ultimo Black Myth: Wukong, anche se visivamente mi piacciono molto, li evito come la peste e non sono il solo, mia moglie ad esempio anni fa, ha fatto rage quit con Ori and the Will of the Wisps (tra l'altro l'ultimo scontro con Stridula...) e non la più ripreso. Per quel che riguarda l'online game, fino a 15/16 anni fa, giocavo assiduamente a Call of Duty e Battlefield, con mio cugino e altri amici e avevamo anche un nostro team, tutti grossomodo della stessa età, ma a 35 anni suonati quando vieni asfaltato da dei dodicenni, capisci che è il momento di passare al single player...😅 Qualcuno potrebbe dire: "e allora GrndpaGaming?!?!?" ovviamente è l'eccezzione che conferma la regola, senza contare che è un cecchino veterano...😅
Io ho fatto come tua moglie, ma a quello prima, di Ori. A un certo punto arrivi a pensare che, davvero, ma chi te lo fa fare…
Sono del tutto d'accordo sul discorso riguardante i videogiochi come fonte di relax quotidiana. Io stesso amo giocare una o due orette la sera tutti i giorni e non posso certo rovinarmi il fegato venendo sconfitto dieci o quindici volte dallo stesso boss. Però è anche vero che non sono i soli "soulslike" ad essere difficili. Prendiamo ad esempio giochi come Divinity Original Sin 2, Baldur's Gate 3 (o anche i primi due) e perfino i vecchissimi Might and Magic dove, se sbagli a buildare il personaggio, ti ritrovi a tre quarti del gioco impossibilitato ad avanzare, oppure dove devi proprio studiarti il regolamento, disegnarti le mappe ecc... ecc... Insomma, anche in quei casi vi è frustrazione da vendere, sotto una diversa forma. I giochi della Bethesda sono forse i più semplici mai realizzati: ti basta abbassare la difficoltà al minimo e puoi essere ciò che vuoi. Però, in definitiva, anch'io trovo che un gioco dovrebbe prima di tutto rilassare e non portarti a tirare giù tutti i santi del calendario. Il grado di sfida deve esserci ma ben dosato, né troppo né troppo poco.
Video interessante, sopratutto l’analisi fatta dalla psicologa. Non capisco però molto il fulcro del discorso. Non tutte le esperienze sono per tutti e questa nello specifico è concepita per un target di pubblico ben definito. Sarebbe come lamentarsi di un genere musicale “estremo” perché troppo pesante.. non ti piace? Ascolti altro, non puoi chiedere che questo venga modificato e reso più soft perché finirebbe per essere un genere diverso (sempre mantenendo il parallelismo con la musica). In questo ragionamento vedo pretendere una tipologia di esperienza all’interno di un prodotto concepito per offrirne un altra e percepirla come se volesse allontanarci in quanto inadatti e quindi in difetto. Il punto centrale di questo discorso è che non ci deve piacere tutto per forza, anche a me sti giochi non attirano perché sono molto distanti dall’idea di videogioco che ho ma non me ne frega niente.
Uno dei problemi maggiori dei giochi competitive online (Overwatch compreso) è il matchmaking:
Gli sviluppatori vogliono che tu rimanga attaccato al gioco il più possibile, quindi, ti costringono a fare tre passi in avanti e due indietro in continuazione. Sali la classifica, sì, ma impiegando 5+ volte il tempo che normalmente avresti dovuto impiegare senza "rigging".
Tutto questo causa frustrazione. L'unico modo per divertirsi nei giochi competitive è giocare con amici, punto.
La difficoltà è un modo di avere una sfida alla portata da superare dopo un periodo di allenamento, anche giocare a uno sport o andare in palestra non è sempre rilassante e tranquillo, è spesso uno sforzo che fai per superare te stesso, eppure tantissima gente apprezza questo genere di cose. Il perché è semplice, danno soddisfazione una volta superate e insegnano che con le proprie forze è possibile superare delle difficoltà che all'inizio ci sembravano insormontabili. (Chiaro che i videogiochi non migliorano la salute di chi li gioca come gli altri esempi, ma magari hanno altro da dare in termini di trama e cultura).
Capisco benissimo che una persona con un lavoro impegnativo e già soddisfacente, magari anche una relazione o una famiglia, non sia interessata a uno sforzo aggiuntivo nella propria vita, se questo non apporta alcun miglioramento notevole. Ci sta. Ma non si può dire che non siano adatti a nessuno.
Poi certo, la frustrazione va tenuta a bada, se un gioco fa venire il sangue amaro, forse meglio trovarsi un altro hobby, io diversi anni fa lasciai i giochi competitivi perché erano troppo tossici per come erano costruiti proprio a livello di gameplay, prima ancora di qualsiasi interazione con la community, di cui onestamente a me non poteva fregare minimamente.
Credo sia una questione di preferenze in base al proprio stile di vita. Ad esempio, non apprezzo i giochi inutilmente lunghi, sciacquati, in cui i contenuti arrivano diluiti in ore e ore di sidequest, perché avendo già impegni nel tempo libero non ho decine di ore da dedicare ai giochi ogni settimana. Però, un po' per volta, ho speso ben volentieri centinaia di ore in giochi che riuscivano a darmi qualcosa di interessante a ogni minuto e per fortuna ce ne sono diversi.
Il fatto di avere più categorie di giochi, anche se appunto molto difficili, non mi pare che sia un male.
Finché c'è scelta semplicemente si può optare per un gioco diverso.
Quasi verrei come essenziale l'esistenza di giochi difficili, sia perché solo quando una cosa è difficile sei obbligato a metterci testa per sopprimere la frustrazione, sia per evitare che si monopolizzi per così dire la difficoltà.
Sono certo che l'approccio di Shigeru Miyamoto della Nintendo di creare giochi a cui 99% dei giocatori riescano a portare a termine, più una che complicata per chi vuole completarlo al massimo sia una scelta che si addice ad ogni età e ad ogni giocatore.
Ma se un gioco ha come scopo quello di voler essere difficile per i puri appassionati del genere, non vedo il problema.
A meno che non ci si senta in obbligo a doverlo finire, ci si senta stupido perché non ci si riesce, o la pressione di giocarlo perché lo fanno tutti: ma in questi casi non credo sia tanto il gioco il problema.
Personalmente per deviare (e non sopprimere) lo stress, se non riesco faccio una pausa (che può tranquillamente essere giocare ad un altro gioco) oppure ancora meglio guardare più attentamente alle animazioni ed i colori, per imparare molto più rapidamente l'azione che sta per arrivare, questo mi aiuta a preparare una strategia che mi distrae da quel senso di violenza che sale contro il monitor
secondo me prendere l'esempio degli streamer è fuorviamente dato che stanno facendo uno spettacolo per gli spettatori. Lo trovo un discorso molto personale. Io personalmente gioco a giochi reputati difficili, muorendo un sacco di volte. Certo, un sospiro mi scappa alla n-esima morte nello stesso punto, ma quando poi riesco a farlo mi da molta piu soddisfazione. Io lavoro e quando torno a casa questi giochi mi rilassano. Secondo me sostenere che questi giochi non possono essere chiamati giochi perchè per te sono stressanti è come se io dicessi che i giochi horror non possono essere chiamati giochi perchè sono troppo spaventosi. Ho da poco finito Alan Wake 2 e ci ho messo una vita perchè mi cagavo addosso ad ogni angolo, ma sarei uno stolto a non definirlo un gioco e un capolavoro(non sono masochista, è che la storia è bellissima). Secondo me chiedere che gli sviluppatori devono fare giochi che DEVONO essere alla portata di tutti mi sa tanto da messaggio new age per non offendere nessuno... Ho la lista di giochi che vorrei giocare ma che non ho il tempo che è infinita, se quel gioco non è fatto per me ne ho 3000 altri tra cui scegliere, considerando poi che i soul-like si contano su una mano.
Ora i sostenitori accaniti dei soulslike ti mangeranno vivo 😅
Secondo loro chi mette in discussione la difficoltà di questi titoli è un "nabbo" , uno che merita solo di giocare a FIFA e Cod (ma quando mai😅)
Il problema non è il gioco ma il suo fan club.
Ah adoro i souls e li gioco facendo molta fatica ma godendo lo stesso della loro immensa bellezza
il fandom tossico tipico di certe tipologie di giochi
@@ElioDeAngelis-76-si ma mica ti costringono a giocarci! Altre"malattie" esistono nei giochi tipo certi platini in cui devi fare cose iper assurde,il,tutto per cosa?? Beh,per me nulla ma per quel giocatore è una soddisfazione, guai se fossimo tutti uguali
Io gioco da più di 30 anni e ho sempre giocato per divertirmi anche essendo una persona abbastanza competitiva (specie anni fa) mi piace spaziare per diverse tipologie di giochi.
Il mio gioco relax in assoluto è farming simulator, dove mi godo la pace e tranquillità dei mondi agricoli.
Non ho problemi a giocare agli fps "competitivi" online ma il mio giocare negli anni è cambiato, a 15/20 anni ero molto più competitivo, ora sono più rilassato gioco mi diverto e certo gioco ancora per vincere ma se capita la sconfitta ci sta. Sono tranquillo è normale, semplicemente ho incontrato gente più brava di me. C'è da dire che le ore di gioco in questa tipologia sono calate drasticamente.
Discorso Souls, gli adoro, mi piace tutto.Come dicevate nel video questa tipologia di gioco alla fine è molto schematica, probabilmente non ho mai trovato difficoltà appunto perchè sono una persona matematica analitica e mi vengono automatici certi ragionamenti, il trovare l'approccio migliore per quella situazione.
I miei giochi preferiti in assoluto sono i cooperativi, qualsiasi tipologia di gioco, il fatto di giocare insieme agli amici rende il tutto più divertente e rilassante.Dai borderlands, agli mmo, ai moba, ai coop online competitivi,ecc.
Ora il mio tallone d'achille, alcuni giochi single player con una marcatissima storia e poco gameplay, qui o la storia mi acchiappa e mi entusiasma e passo sopra al fatto che sto più a guardare che giocare o chiudo tutto e pace.
Per me e il mio carattere il videogioco è interazione e se non interagisco preferisco guardarmi un film, specialmente quando non c'è fantasia, quando sono sempre le stesse storie da blockbuster o argomenti tritti e ritritti. Questo me lo porto dietro anche in tutte le altre forme d'intrattenimento, voglio essere stupito,voglio vedere qualcosa di diverso o almeno raccontato in maniera diversa.
Preferisco il contrario un gameplay che mi diverta e anche 0 storia, 0 lore.
Condivido al 101%, e capirò anche se qualche appassionato di Souls-like verrà qui a lamentarsi o ad esclamare.
Sono giochi molto particolari sotto il profilo della difficoltà e della potenziale frustrazione: non tutti possono essere adatti, ed io stesso no lo sono, nonostante anche a me piacciano molto le ambientazioni, le atmosfere e in generale il mondo che li circonda.
io sono vecchio e mi piacciono/piacevano gli FPS ma ormai sono diventati un "lavoro" non un gioco, devi per forza comunicare con microfono e cuffie durano ore che non ti puoi permettere
Verissimo, poi devi star lì a seguire il meta, devi dedicarci un botto di tempo per essere decente, devi stare appresso ai mille milioni di cheaters di volta in volta, ai tryhardoni, ai ragazzini che si sparano 10/12 ore di fila...
Chi me la fa fare lol
si la penso come te, ed è il motivo del perché non riesco a finirli quasi mai, ci vuole troppo tempo, così opto per titoli meno impegnativi. tempo permettendo.
il senso di appagamento che ti da la vittoria in un soulslike non lo trovi da nessun altra parte, semplice
Sono totalmente d'accordo con te, non sopporto i giochi difficili! Mi fanno solo innervosire! Gli sto molto lontano, ed è un peccato perché alcuni mi piacciono parecchio
Per i souls anche io la penso allo stesso modo la ripetitivita del farming per esempio non mi porta anche se noioso ad odiare i giochi dove presente, ho iniziato comunque a non giocare a videogiochi MMO,MMORPG,principalmete ma anche altri generi, dove ci sono dinamiche che ti portano a giocare piu del dovuto, per eventi che se non fai non hai certi item o drop troppo casuali tipo lotterie e per avere vantaggi (valuta di gioco)guadagnati in game che altrimenti dovresti pagare(paytowin).
Sì... dei lavori dove se manchi un giorno perdi questo, quello e quell'altro. È fastidioso.
Capisco il tuo punto di vista ma a me frustra altrettanto la non difficoltà di altri giochi, ai tempi della ps3 ho giocato per esempio a tutti gli assassin’s creed che ho adorato per l ambientazione ma li ho trovati troppo facili tanto che per lunghi tratti mi sembrava di guardare un film piuttosto che giocare. Ognuno ha diritto di trovare quello che cerca ma non penso ci si debba lamentare se alcuni prodotti non rispecchiano il proprio modo di giocare. Si deve imparare a rinunciare a qualcosa non pretendere di avere tutto e sempre alle proprie condizioni.
Nonostante io ami i Souls, mi sento totalmente d'accordo.
Se per superare un livello devo ragionare "in meta" (imparare le animazioni dei boss e cose simili) sto di fatto frantumando la mia immersione nel gioco. Non mi sembra di star vivendo una storia, ma di dover superare un rompicapo. Da quel punto di vista Sabaku mi ha aiutato molto perché una volta capito come si affronta un Soulsike, la sua difficoltà è scesa parecchio.
Anche secondo me ogni persona ha i suoi gusti. Ma la sfida ci dev'essere, altrimenti può trasformare il gioco in noia. Chi reagisce nei modi che hai mostrato nel video, prevalentemente hanno problemi già di suo. O in molti casi è più la scena, sapendo di esser in streaming.
Bel lavoro questo video! Spero ne farai altri simili in futuro!💪
Deccisamente in disaccordo;
i giochi non sono tutti uguali, alcuni si prefiggono obbiettivi specifici e il poter abbassare il livello di difficoltà, perchè li si trova frustrante, significa semplicemente alterare il gioco. Più semplicemente abbiamo gusti diversi e non si può pretendere di applicarli a tutti i giochi. A me non piacciono i soulslike ma non posso chiedere che siano diversi per questo e perchè li vorrei giocare; il loro scopo è imparare dagli errori e trovare le strategie per ottenere lo scopo. Se io non ho la pazienza di farlo, sono io che non ci devo giocare e non il gioco a cambiare. Per inciso ho visto speedrun di darksouls di individui che letteralmente abbattono tutti i boss senza alcun equipaggiamento specifico.
C'è una ragazza su twitch che fa speedrun di Tomb Raider, è impressionante il livello di tecnica che ha (ci ho provato anche io, imbarazzante il risultato ma in quel caso il livello di difficoltà elevato mi sta stimolando).
E' come nello sport o altri aspetti della vita: ci si allena, si impara. Se lo si trova frustrante (in maniera negativa) semplicemente non fa per te e non è giusto pretendere che giochi che nascono ESPRESSAMENTE per essere così debbano prevedere modalità diffeenti.
Stesso discorso per quelli che denigrano giochi come Life is strange o Mass Effect dove la componente gameplay è ridottissima a dispetto della narrazione (almeno in ME1), semplicemente non è un gioco per loro. ma sono giochi. Sta a noi trovare quello che ci piace.
Masochismo per me è giocare a Valorant... non per il gioco ma per gli utenti ^^. Ma mi autopunisco e lo faccio.
E riguardo alla difficoltà, se pensate che i souls siano frustranti provate a finire ghost'n goblins, in particolare quando dovevi inserire moneta nella macchinetta e non avevi la possibilità di salvare o giocare all'inifinito....
Parlo da ex videogiocatore incallito (giocavo anche 8/10 ore al giorno). Arrivato a 22 anni, ho capito che il videogioco può essere frustrante ma solo in forma contenuta. Sarà magari un discorso da boomer, ma penso che se devo essere frustrato e voglio imparare a superare me stesso per arrivare all’obiettivo beh, quel tempo lo posso usare per imparare una skill che può servirmi a lungo termine. Purtroppo l’abilità nei videogiochi, per quanto belli e ben strutturati, copre solo una capacità temporanea, infatti noto su me stesso che appena un gioco diventa fastidioso spengo la play, perché mi sembra proprio tempo perso, posso infastidirmi non so, dallo studio di una lingua difficile (per poi magari arrivare all’obiettivo di saperla parlare) oppure posso frustrarmi per l’università (che però con il giusto impegno mi darà un risultato finale “serio”) ma per quelle che sono le mie esigenze penso che imparare a memoria il moveset di un boss, se richiede più di 3/4 tentativi, sia una perdita di tempo
questo perche ormai la gente vuole giochi difficili perchè "eh altrimenti non c'e gusto". che gusto c'è giocare per stressarsi ulteriolmente (specie i souls like). i videogiochi sono fatti per rilassarsi,divertirsi e staccare un pò la spina dal mondo reale, no altro stress inutile. non vergognatevi se giocate a giochi normali o facilissimi. giocate ma sopratutto DIVERTITEVI, fregatevene di chi gioca a giochi ultra impossibili solo per fare il figo. e per battere il primo boss ci vuole una settimana. per poi vantarsi 400 ore di gioco quando alla fine erano ore di sclerate che di vero divertimento
Solitamente nei souls il primo boss è una forced death. In ogni caso, dipende dalla persona. A me non sclera né stressa se è bilanciato. Se non è bilanciato, ci metto poco a disinstallarlo.
Mamma mia quanto sono d'accordo con te! Devo divertirmi, rilassarmi e sinceramente non ci trovo nulla di appagante a fare rifare la stessa...
Un po' come Escape from Tarkov: si commette l'errore di confondere il frustrante con il difficile, quando sono due cose diverse.
Anche perché, soprattutto con EFT, viene definito "realistico" solo quando conviene agli sviluppatori...
Poi son gusti, c'è a chi piace incavolarsi appresso i videogiochi e provare quella soddisfazione quando dopo 999 volte superi un boss reso appositamente molto difficile (tipo il DLC di Elden Ring)
Mah, io ho iniziato i soul's like con Lie's of P, gioco che tutti sconsigliavano come primo soul's proprio per la difficoltà. Ed effettivamente lo avevo abbandonato più di una volta pensando che non facesse per me, proprio perché troppo difficile. Beh, non mi andava giù.. E alla fine mi ci sono applicata, morendo miliardi di volte e l'ho finito. E l'ho adorato proprio per la sua difficoltà e ogni boss era una nuova sfida. E dico di più: per anni avevo smesso di giocare proprio perché trovavo i giochi troppo semplici e mi annoiavo. La maggior parte dei giochi oggi ti guidano passo passo, per cui c'è poco spazio al dover ragionare per capire come proseguire. Io così mi annoio. Ah, io ho 45 anni 😁
Sarò di sicuro masochista, ma io mi diverto a sfidare me stessa e cerco la difficoltà, perché poi la soddisfazione quando riesci è pura adrenalina per me.
Non condivido la polemica del "non dovrebbero esistere.
Ci sono milioni di giochi, più accessibili e con le stesse ambientazioni. Dovete per forza toglierci il nostro divertimento?
La penso come te, immagino che il piacere in questi giochi (per quelli a cui piacciono) sia legato proprio al fatto che il superare un boss non è affatto banale e richieda impegno.
La difficoltà è non conoscere abbastanza questi giochi, all' inizio è normale se non si conosce come funzionano questi giochi e le dinamiche ma se tu capisci certe regole puoi renderli più facili. Per esempio ? Livellando e potenziandosi, facendo più danno o avere più vita cambia l' esperienza ed è quello il selettore di difficoltà. Poi immagina di arrivare da un boss e ucciderlo subito senza riuscire a vedere tutte le sue mosse. Ti sei goduto il boss ? Secondo me no. Ovviamente non può piacere a tutti. Nessun gioco piace a tutti. Comunque concordo con tutto quello che ha detto la psicologa.
Condivido pienamente. Il mio videogiocare serve a passare del tempo divertendomi. Se devo stressarmi per competere e sentirmi frustrato perché non riesco, allora non è un gioco per me.
Non basterebbe giocare solo ai giochi con meccaniche che ci piacciono, senza lamentarci che vogliamo giocare a giochi che ci piacerebbero se fossero diversi da come in realtà sono?
Di produzioni ce ne sono molte, giocate ad altro.
Un discorso del genere me lo sarei aspettato da un capriccioso ragazzino alle prime armi, non da un giocatore stagionato come Ferry
La soluzione alla questione credo tu l'abbia detta agli inizi del video: ti manca tempo.
Passata una certa età arrivano responsabilità e sempre meno tempo per se stessi, ci pensi più volte a metterti a fare qualcosa che trovi frustrante.
Ci si dedica ad altro, non solo ad altri giochi.
È comprensibile e probabilmente non hai più abbastanza passione da accettare quel grado di sfida.
Che poi i giochi difficili sono sempre esistiti (ghost'n goblin, ninja gaiden ecc.), a cambiare in fondo è solo il nostro approccio negli anni.
In disaccordo al 100x100. Nei giochi con un livello di difficoltà unico l'esperienza è calibrata per questo. Se per voi è troppo difficile cambiate gioco che ce ne sono di mille altri più accessibili.
Da poco finito Bloodborne, avrò perso si e no 200 volte. Ma l emozione che ho avuto nel completarlo e giocarlo e stata unica.
di modi per rendere un gioco accessibile ne esistono un trilione di base appunto è una scelta loro. il gioco è così e non devo edulcorare la pillola se ti piace il genere lo giochi se no non lo giochi. per esempio una cosa interessante potrebbe essere la difficoltà dinamica in cui in base a quante mila volte muori, via vi si abbassa ma questo magari incide sul rank finale che ti si viene attribuito a fine run. ad ogni modo esistono i modi ma è giusto che un genere resti così com'è. A me non piacciono anche se ho la pazienza infinita e mi metto li a testa bassa a risolvere i problemi e a migliorarmi per farcela. ma non ci gioco perchè quel tipo di sfida "artificiosa" mi fa fastidio. un esempio è il capolavoro hollow knight da tutti stra osannato. alla fine l'ho comprato i nsconto ci ho giocato diverse ore e appena ho capito che aveva uno stile punitivo e basta l'ho accantonato. non ci trovo divertimento nel morire per ripartire kilometri di distanza e rifare lo stesso boss con cui ancora non ho capito i pattern...discorso diverso è se avessi avuto un check point nel boss e allora l'avrei affrontato 400 volte pur di batterlo...ma la frustrazione precedente di tornare li ed essere ucciso con un colpo e non aver ancora capito i pattern non lo trovo divertente.
giochi difficili li ho sempre giocati però quando non sono artificialmente proggettati così...che so sto giocando a divinity origin sin 2 che è bello tosto! ma puoi salvare in ogni secondo e se una battaglia va male, capisci che non è il momento di affrontarla e cerchi nuovi setup e strategie per affrontarla senza dovermi rifare mezzo gioco da capo solo per ritornare li.
Standing ovation! Ma nei commenti vedo i soliti che straparlano sul fatto che se un creator decide di fare quel gioco in quel modo deve poterlo fare e noi dobbiamo stare zitti e giocare ad altro se dopo averlo comprato non riusciamo a giocarci. Il ragionamento, scorretto, reggerebbe se una buona parte del successo di quei videogiochi è fatto sulla pelle di chi lo compra senza sapere a cosa va incontro credendo di rilassarsi. E fatto sulla pelle di quelle persone perché tutti quelli che dicono "se non sei capace gioca ad altro" molto furbescamente si astengono dal avvertirli al lancio che sono ESTREMAMENTE difficili perché ogni appassionato, ovviamente, vuole che il videogames preferito abbia successo, ma se lo fa anche a scapito di chi lo compra e non ci riesce dovrebbero rendersi conto che chi ha cacciato i soldi allora ha pienamente diritto a elogiarlo ma anche a criticarlo quindi se ne facciano una ragione anche loro!
Perché piacciono le olimpiadi o intrigano i record mondiali? Perché il viaggio è la parte più importante di un cammino verso un'obiettivo? Perché c'è gente che ancora considera il film "cambia la tua vita con un click" una banale commedia!?
Sono d'accordo con la psicologa. Aggiungerei che la frustrazione ragionata (non accetto che sia difficile) è un atteggiamento da adulto che mal si addice ad un mondo più puerile del gioco che deve rimanere tale. È un mondo dove i bambini sono più pazienti dei grandi. Un mondo dove noi grandi facciamo i capricci.
Io adoro i giochi difficili, e cerco di giocare la modalità difficile dei giochi non dico che non sia frustante ripetere un livello più volte ma anche questo fa parte del gioco.
Videogiochi sempre più difficili di anno in anno ?? Ma che avete fumato 😅? Basta vedere il decremento di difficoltà della serie Diablo o civilization...
E' per questo, infatti, che l'unico gioco a cui riesco (nel senso che non mi causa vomito) a giocare è The Last Of Us (sia il primo che il secondo) 😁
I giochi del Commodore 64, comunque erano ancora peggio di quelli attuali in quel senso. Più che la difficoltà, a dare fastidio ai miei neuroni sono quei giochi dove devi skizzare a sparare velocissimamente tutto il tempo. Inoltre, proprio nei giochi d'epoca, non c'erano alternative ma un solo modo di vincere e, appena facevi mezza mossa diversa dall'unica giusta, morivi, cominciando l'eterna ripetizione...
C'è stato un periodo in cui i videogame sono stati parecchio belli (tempi della Playstation 2 e PSP), in cui, invece, potevi vincere tatticamente in modi diversi ma adesso si sta un po' troppo tornando ai giochi da paranoia.
Io, sulla PS4 Pro, riesco a giocare solo ad Assetto Corsa, TLOU e... Elevator Action!!!! 😁
Ma già ora i giochi sono diventati molto più facili, che vogliamo fare ridurre la difficoltà a zero? Al crescere della difficoltà cresce anche la soddisfazione al raggiungimento della vittoria, se poi si vuole semplicemente mettere la possibilità di avere un selettore sulla difficoltà, quello credo vada bene a tutti.
Le vecchie sale giochi avevano quasi solo giochi difficili eppure mi sembra che avevano un loro fascino, e che i rispettivi titoli siano ancora apprezzati.
La complessità non vuol dire automaticamente anche maggior difficoltà, ma la complessità può ridurre il piacere nell'approccio al gioco, in quanto rende l'apprendimento tedioso.
Io sono uno dei detrattori di chi vuole la difficoltà bassa a ER. Per una volta che il game designer ha libertà di decidere secondo la sua visione, è giusto rispettarla. Troppe volte si vedono scelte di design palesemente imposte dal publisher che ha paura di perdere potenziali acquirenti.
Sinceramente la penso come te Ferry, io preferisco giochi come God of War, FInal Fantasy, alla fine ti appagono, i soulslike io li ho lasciati, non fanno per me, per quanto riguardo la competizione, lasciamo perdere, gioco per divertirmi e ridere con le persone con cui gioco.
I videogiochi , TUTTI i videogiochi , vengono creati con delle meccaniche. Queste meccaniche producono delle reazioni (estetiche) nei giocatori in base al player-type di appartenenza . Tu giocheresti a Poker ,magari pure avendo sul piatto tanti soldi , senza impegnarti o "rilassato" ? . Sono convinto di no .
Anche in una partita di calcetto fra amici c'è spesso impegno e agonismo.
Al dilà del tema trattato dal videogioco X nel 80%+ dei videogiochi c'è la possibilità di sbagliare , perdere vite , punti , morire e/o perdere parte dei progressi fatti. Questo è il loro fine e la loro natura . Poi ovviamente c'è anche tutta una serie di titoli , più diffusi su mobile , nei quali devi coccolare animaletti teneri o gestire relazioni fra personaggi come nella saga The Sims , dove l'impegno profuso c'è comunque ma avviene attraverso estetiche differenti con differenti player target.
Cambiare questo concetto rovinerebbe l'esperienza di gioco di moltissimi giochi o nè cambierebbe il player type.
I Soul's che vedo a schermo per esempio non potrebbero avere una modalità facile , per varie ragioni: la prima , c'è un comparto competitivo online di PvPvE. Seconda , la paura di sbagliare/morire/perdere anime è parte integrante dell'esperienza di gioco . Terzo , il superare , talvolta con difficoltà , le avversità per poi riuscire ed essere "soddisfatti" di avercela fatta è un'altra estetica fondamentale del genere. ecc.
Non viene inserita una modalità "facile" perchè il palyer target dei Soul's non la vuole . Se provare 10 volte un boss risulta solamente frustrante e nulla di più , significa che quel gioco non fa per te.
In certi giochi (mmorpg magari anche coreani) c'è il farming. Ora passare giorni della tua vita ad uccidere gli stessi nemici sperando in un oggetto o materiale per alcuni è odioso per altri è stupendo...PLAYER TYPE.
Al dilà di questo ricordiamoci che i videogiochi non sono nati per farsi "una rilassante camminata in un parco" . Dai primi cabinati con Galaga a Mario ecc. finite le vite era game-over e si ricominciava da capo TUTTO il gioco.
Sicuramente oggi l'utenza è in parte cambiata e siamo invasi da presunti action "rpg" (le virgolette sono d'obbligo) story driven che programmando due macro si giocano da soli..ma oltre a durare un battito di ciglia , costare 70-80€ e darci "l'esperinza cinematografica" hanno nella maggior parte dei casi davvero poco da offrire , con le dovute eccezioni si intende.
Non è la difficoltà da sola a fare grande un videogioco ma un grande videogioco nel 99% dei casi ha un livello di difficoltà più elevato della tipologia sopra-citata.
Gli ultimi Goty dimostrano in parte questo principio: Sekiro , Elden Ring , Baldur's Gate 3 . C'è in effetti It takes 2 ma il trend dimostra come questi 3 titoli hanno con modalità diverse un livello di difficoltà sopra la media. I due giochi di From si commentano da soli mentre BG3 richiede strategia e pianificazione durante il combattimento quindi la concentrazione , la tensione , la paura di sbagliare restano , nella maggior parte dei casi , un' estetica portante dell'esperienza videoludica.
Ultima nota...nel mondo del game design la parola "DIVERTIMENTO" NON ESISTE , è bandita severamente. il "divertimento" non è altro che l'incontro fra le estetiche scaturite dalle meccaniche e il player type.
Scusatemi per la lunghezza del post , un saluto.
Cosa cerco in un videogioco L'esplorazione e la scoperta di no man's sky la difficoltà e sfida di un souls l'adrenalina e la velocità di un apex legends l'immersione e l'interattivita di uno skyrim la community straordinaria e la varietà di un final fantasy XIV tutto condito con una bella IA in grado di rendere gli NPC interassanti e per finire basta storie trite e ritrite cinematografiche dove ci sono sempre apocalissi e noi siamo gli eroi che salviamo il mondo o i soliti criminali che devono farsi spazio nella società ammazzando gente. I videogiochi danno le emozioni che desideri e che la vita reale difficilmente ti da
finalmente qualcuno ne parla.....sono sempre stato appassionato di videogiochi dal mio primo sega mega drive, alle playstation. ma dalla play 3 ho percepito che qualcosa era cambiato.....mi hanno fatto perdere completamente interesse
Sono 3 anni che provo a vincere più di una partita per campionato al livello Superstar di Pes 2021, quando leggo che tutti ci vincono facilmente; quindi, ogni volta, smetto inferocito e stando emotivamente peggio di quando ho iniziato.
I giochi di prima, del periodo della PS2 e anche prima erano decisamente più difficili di quelli di adesso perché il divertimento era proprio quello dato che la grafica era quella che era
Non ho studiato, quindi non sono in grado di sviluppare un ragionamento cotanto profondo. Però, essendo nato nel lontano 1976, ho sviluppato la saggezza necessaria per decidere di non giocarci, se mi devo in.....re più in game che in real life anche no grazie, gioco con ciò che mi diverte. Se ammettere che sono troppo difficili per me è una sconfitta psicologica, bhè ammetto la sconfitta 😂 ... degustibus ... Faccio rispondere alla domanda ad un mio amico che gioca quasi esclusivamente soulslike o comunque gdr d'azione molto difficili : "Il bello sta nei 30 secondi di appagamento che provo dopo aver bestemmiato per ore (cit.)" a sto punto DIREI CHE LO PSICOLOGO TORNA MOLTO UTILE 😁😁😁
Concordo. Per me il tafazismo non è divertimento e non c'entra nulla col poco tempo libero. Perchè, se dedicassi 10 ore al giorno sarebbe più divertente morire 10 volte a un boss?
Io ad esempio non capisco perchè i boss debbano avere per definizione gozziliardi di HP, anche quando hai chiaramente capito come si fanno fuori. Ma li devi colpire 100 volte... perchè?
Poi esiste un altro problema di cui poco si discute: chi decide cosa è difficile? E chi decide scientificamente qual è l'asticella tra brutto game design e buon game design? Spesso dietro la difficoltà si nasconde un errore di valutazione. Succede molte volte che nei VG ci siano picchi di difficoltà isolati e puntuali: quelli sono chiaramente errori. Lo sviluppatore non è stato in grado di calibrare l'esperienza. Non sono sfide.
Mah! Sarà che ci sono nato con i giochi difficili, vedi i cabinati. Quelli di oggi non sono niente. Mi è piaciuto l'intervento della psicologa del gaming. Io gioco da quando è nato al gioco Rust. E' un gioco che ti insegna a vivere, per assurdo. Perché quando vai oltre al fatto che muori, inizi a divertirti. Arrivi ad un tot di ore che o molli per il motivo del video, oppure vai oltre ed inizi a divertirti. L'unica cosa certa è che oltre una certa età quello che manca è il tempo T_T................ Non posso piu giocare a Rust come una volta, purtroppo. Ma farlo per quelle due ore, mi soddisfa. Stranamente, mentre quando avevo tempo, lo dedicavo a trovare strategie e costruire basi, oggi lo dedico quasi solo al pvp. Nonostante i miei 35 anni sono abbastanza bravo, ho scoperto di avere riflessi invidiabili e tempi di reazione a volte pari al cheating, mi frega la gestione dell'ansia. Quando non voglio giocare a Rust, passo a giochi gestionali city builders, Factorio, Zeus, Nebuchadnezzar ecc...
Grazie per il feedback :)
Esempio personale. ho smesso di giocare a Diablo 4 per un singolo aspetto. Premetto che è fatto benissimo ed è anche bello. Ma la blizzard sta ogni mese ad inserire compulsivamente cose nuove, stagioni, oggetti, modifiche di abilità.. ora, capisco che hanno l interesse a tenere gente attiva sui server, ma così diventa una rincorsa stressante a star dietro al gioco e a stare al passo con gli altri giocatori. Lo facevano già con Diablo 3 e l ho sempre trovato fastidioso. Ora mi sono stancato. Devo prenderlo come un passatempo, appunto, non un IMPEGNO
Io amo i souls, la difficoltà e una sfida per le mie capacità,, e la soddisfazione nel superala e appagante.
...io nel 2008 facevo Raid da competizione e PvP con la gilda su server spagnolo in Word Of Warcraft..... poi prima di finire in analisi ho deciso di passare ad altro 😅....e comunque Ferry....siamo vecchi ormai!😅😅😅
ormai sono quasi dei tossicodipendenti i patiti di questi giochi ed è molto difficile trovarene di tranquilli.
è dopo ci chiediamo perché alcuni videogiochi falliscono quando uno non si diverte più molla...
Allora giocare non dovrebbe essere stressante, tuttavia giocare giochi troppo semplici e quindi andare semplicemente avanti lo trovo di gran lunga più noioso. Spesso giocare un gioco molto "difficile", te lo fa apprezzare di più.
Devi osservare tutto l'inventario e cercare gli oggetti migliori che si adattano alle varie situazioni. Spesso gli sviluppatori creano decine di oggetti consumabili e non che nelle modalità normali nemmeno usi e rimangono li ferme. In sintesi apprezzi solo una parte del tutto.
Ma è quello il bello! Non sono uno particolarmente bravo ma che soddisfazione finire Sekiro o Ghost Runner! La "morte" non la vedo come una frustrazione; perché dovrebbe esserlo?
Comprato, giocato 10 ore, venduto. Dopo una giornata di lavoro accumulare altro stress non e’ salutare, completamente in accordo con te
Ogniuno si sceglie i giochi che preferisce, io gioco i souls come gli strategici, e allo stesso tempo evito le cagate come warzone o Fortinite, le difficoltà fanno parte della vita, chi nn sa vivere problemi suoi verrà scartato
Io e anni che evito di giocare online,primo perché ci sono pochi titoli che mi sembrano validi da giocare veramente online, preferisco farmi la storia in singolo e via,magari in difficoltà facile o normale gioco cancello e passo ad altro,come se fossero dei film,gioco un po' a tutto,vedo sempre cose nuove, meccaniche nuove,e non mi fossilizzo solo su un titolo,cosi si capisce cosa va e cosa non vanno in vari titoli.
Non gioco molto online, perché vedo la cosa poco competitiva alla pari,ci sono persone che vivono online,e impossibile giocare alla pari,ci sarà sempre chi è avvantaggiato da qualcosa,in primis le connessioni internet, 2) le periferiche ecc....offline si perde gran parte del gioco,visto che ormai tutto è incentrato sull'online,tanti giochi nemmeno hanno ka campagna single player.
Per me,sono anni senza stress,online devi stare alle strategie di squadra,aspettare la gente, amici che si incazzano,ecc.....anche no,non sopporto più le persone,mi manca solo di cercarle online
i soulslike stressano e basta? ma non hai mai pensato che forse soggettivamente parlando a te non piace il gioco e allora quando poi vedi tanti giocarlo e divertirsi mentre te lo trovi solo difficile ti fa venire ancora più rabbia e stress? se togli la difficoltà dai Souls non è più lo stesso gioco, semplicemente se lo trovi troppo difficile gioca ad altro invece di chiedere una modalità facile che rovinerebbe tutto.
Titoli di intrattenimento che non mi consento no di salvare QUANDO VOGLIO li elimino dalla lista.
Nei Souls ci sono solo i boss che sono difficili. Il resto no. Che divertimento c'è a vincere sempre e subito? W i Souls
A me datemi un simulatore come Assetto Corsa e mi rilasso, soprattutto dopo aver affrontato 8 dure ore di lavoro. Ovviamente non faccio competizioni ma guido solamente giri liberi con più di 1000 auto da poter scegliere. Ovviamente chi conosce Peter Boese sa bene che guidare su Assetto Corsa One è stratosferico.
Ogni tanto ho voglia di rilassarmi e gioco ad un gioco rilassante. Altre volte ho voglia di sfogarmi allora gioco ad un souls like o alt f4😂 o altro...
Altre ancora ho voglia di giocare contro le persone e vado di competitivi.
Quindi ci sta. Se uno si lamenta di un gioco perché è troppo facile o difficile allora ha sbagliato gioco. Non è il gioco che è sbagliato.
Ogni produttore sceglie come deve essere il suo gioco, è il SUO gioco, non il tuo, se non ti piace non ci giochi.😂
4:28 sempre più complessi? Ma scusa, non hai mai giocato a Hidden & Dangerous?
4 bilioni di giochi diversi, un unico filone che si è mantenuto tecnicamente complesso, il video: Papaaaaa tutti i videogiochi sono diventati difficili.
Cioè boh
I souls non sono complessi, sono difficili, è diverso, ma è anche vero che in giochi in generale si sono tutti molto semplificati, fortuna che esistono ancora gli indie alcuni dei quali sono parecchio complessi.
Ferry... git gud XD
Edit: ospite fantastica ❤
io non mi pongo nessun problema non gioco in multiplayer competitivi e se un gioco è troppo difficile non posso abbassare la difficoltà vado in cerca della mod su Nexus mod.
ad esempio l'ho fatto con Kingdom come deliverance certe meccaniche per cui il personaggio Henry sembra palesemente un disabile non hanno nessun senso e sono fatte solo per renderlo frustrante come quello che non puoi salvare quando vuoi ma devi per fare per forza possedere il grappino. oppure il fatto che quando bevi un po' di liquore rimane ubriaco per almeno 2 ore e non riesce a fare praticamente niente neanche camminare dritto e poi appena li carichi di un po' di peso ha perennemente male ai piedi e se in mezzo al nulla e senza un medico non puoi curarti.
si deve tener presente che a volte o meglio, sempre, per superare un certo livello si viene invitati a comprare degli upgrade a pagamento.
11:45 ni.. è un'illusione. Ad es, non è facile creare un team dove ci si muove per tacita intesa.. poi le regole.. la realtà è molto diversa.
Tornando ai giochi, pvp è rilassante. Mi ricordo un sacco di scene divertenti 🤷🏻♂️
Ciao, cosa nello specifico è un illusione?
@@iaelena il poter portare le skill nella vita quotidiana.
Penso sia possibile, ma incide meno rispetto al gioco.
Purtroppo certe skill sociali sono legate al contesto ed altre variabili.
@@vashcrazyhamster L'ho affermato nel video perché differenti studi neuroscientifici hanno ampiamente verificato che ci sia questo effetto di trasferibilità o, se preferisce, di generalizzazione del risultato. Questo è il motivo per cui il gaming si usa negli ospedali, cliniche di riabilitazione (sia per deficit motori che cognitivi), così nel mio lavoro come Video Game Therapist. Mi occupo di potenziamento cogntivo nello specifico, e lo faccio soprattutto con training videoludici :)
OK !
i souls like non sono veramente difficili ma sono artificiosamente difficili appositamente perché anche la gente con i piedi o incrociando le mani riesce a comunque a finirli
gli youtuber che hai mostrato nel tuo video recitano un copione perché in realtà fanno spettacolo per quei pochi miserabili che hanno tempo e voglia di guardarli. lo fanno apposta ad andare in escandescenza per ogni cosa
Per sentirsi migliori di quelli che quei giochi non li giocano
Se tutti giochi fossero facili e semplici e soltanto divertenti e solo un esperienza come nella ps1 non ci sarebbe differenza di abilità tra i giocatori (non ci sarebbe differenza di classe)
se non in pvp i videogiocatori moderni sono delle prime donne narcisista e vanitose che cercano continua ridimostrazione di superiorità verso gli altri infatti o giocano SOLO PVP o questi PVE che sono da malati di testa basati per restare l Endurance dei videogiocatori appassionati
Io ho sempre evitato i vari dark souls,elden ring ecc..ma dopo averli giocati per me sono il top.
"sono un videogiocatore che gioco dal commodore 64 e quindi ho visto come i videogiochi sono diventati più complessi"....se come no, se mai è successo l'incontrario, che bello quando sparate ste cazzate senza sapere di cosa state parlando. I giochi all'epoca erano mediamente più difficili di qualsiasi soul, ho ancora gli incubi da quando ero bambino e passavo le ore su ghost and goblins, dark soul è una passeggiata di piacere in confronto.
ma il bello di un gioco è proprio il fatto che siano difficili
I giochi più stressanti sono i simulatori di guida non è +1 gioco è un lavoro ore ore a sistemare la macchina che poi non va come vuoi tu😂
questa dottoressa dovrebbe parlare con Tomasin 😂😂
NESSUNO dovrebbe parlare con Tomasin 😂
@@Khodeus ahahahahahah
Me lo hanno suggerito altre volte, magari un giorno accadrà davvero! Sicuramente potrebbero uscire cosa finalmente interessanti ;)
@@iaelena ha già visto il suo delirante video?
bho mi sembra esagerato, poi per esempio nei souls la difficoltà la puoi già aggiustare livellando più del dovuto o usando equipaggiamenti meta broken,
esistono già dei modificatori e modi di renderesi la vita facile, davvero cosi difficile trovate questi giochi?
imho i veri giochi che causano stress e dovrebbero essere tenuti sotto controllo sono quelli competitivi.
vedo gente spaccare tutto per un punteggio in classifica, e per nulla poi perchè quelle classifiche lasciano il tempo che trovano
a conti fatti o lo fai diventare un mestiere e guadagni o stai solo perdendo tempo. sogno che uno su mille riesce a realizzare infatti l'esport è una gran fuffa pericolosa rovina giovani.
investite altrove le vostre 20 mila ore di maestria fidatevi. che poi il gioco cambia radicalmente o chiude e la prendete li
Poi su questi giochi potevano anche mettere una modalità Storia così possono attirare più giocatori come me 😅
Ora mi si mangiano
i soulslike non sono difficili, sono fatti male: telecamera, animazioni, hitbox...
IL GIRELLO, cioè uno fa un attacco pesante buttandosi in avanti ma ruota come se stesse sul girello con le rotelline e ti becca 😂
e per molti il link tra framerate e clock del gioco, una roba veramente anacronistica che sarebbe dovuta rimanere alla ps1
Già che ha detto che giocava competitivo ad Halo😊 , è l unica psicologa da cui io andrei😅.
P.s. odio andare da psicologi
ho capito, ha smadonnato a Wu kong!!😂
Affatto, gioco significa sfida, se non ti piace fai altro.