FADOI Webinar: Lo scompenso cardiaco acuto e l’eco-internista 2.0
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- Опубликовано: 28 дек 2024
- Lo scompenso cardiaco acuto, prima condizione in ordine di prevalenza nelle U.O. di Medicina Interna, la cui incidenza è in continuo aumento, determina un elevato consumo di risorse e frequenti re-ricoveri ospedalieri a breve ed a lungo termine, ponendo sfide enormi in tutto il mondo occidentale, e non solo. Il 75% di DRG “scompenso cardiaco” è difatti a carico delle Medicine Interne, mentre solo il 25% è a carico delle U.O. di Cardiologia (con pazienti mediamente più giovani o con meno comorbidità).
Oltre all’internista altri specialisti possono essere chiamati a gestire il paziente nei diversi setting assistenziali (Pronto Soccorso, Medicina d’Urgenza, Pneumologi, Geriatri, ecc.), sino al Territorio ed al medico di Medicina Generale.
La visione olistica del paziente con scompenso cardiaco acuto (dalla fase acuta al follow-up e terapia ottimizzata) e delle sue comorbidità (spesso misconosciute) è inoltre fondamentale per ridurre le riospedalizzazioni (anche a breve termine) e la mortalità; tuttavia, nella real-life ciò non sempre accade.
Come dimostrato da numerosi studi, il rischio di instabilizzazione è massimo nelle prime due settimane dalla dimissione, ed un paziente su 4 oltre i 65 anni di età si riospedalizza entro i 30 giorni dalla dimissione.
Inoltre, è di fondamentale importanza distinguere lo scompenso a frazione di eiezione preservata da quello a frazione depressa e a frazione di eiezione moderatamente depressa: in base alle ultime linee guida internazionali, numerose sono le nuove raccomandazioni, ma altrettanto importanti sono le raccomandazioni già note e per questo necessitanti d’implementazione (indicazioni all’uso e titolazione dei farmaci, follow-up a breve termine).
Anche a tale scopo, si rende ormai necessario da parte degli internisti la capacità di saper riconoscere in prima persona la disfunzione ventricolare sinistra mediante l’ecografia cardiaca focalizzata “bedside”/POCUS.
Ancora, diverse terapie innovative e di comprovata efficacia sono divenute disponibili negli ultimi anni per la cura del paziente con insufficienza cardiaca, sia nella sua forma acuta che stabilizzata.
Altrettanto determinante risulta essere la “presa in carico” del paziente sul territorio in ambulatori dedicati, di concerto con il Medico di Medicina Generale.
Pertanto, la “messa a punto” su questa sindrome clinica complessa alla luce delle nuove evidenze e delle tecnologie disponibili appare imprescindibile (diagnosi e terapia, con particolare riguardo al “saper fare”).
Il webinar che abbiamo il piacere di presentare, l’ultimo della serie sul “Paziente Critico in Medicina Interna”, ha come scopo anche quello di presentare dei casi clinici "esemplificativi" con successiva "messa a punto" sui concetti correnti di interesse per il non cardiologo, dedicando uno spazio specifico alla parte ecografica.
Anche in questo caso, il concetto fondamentale è che non necessariamente dobbiamo essere tutti degli ecocardiografisti o improvvisarci tali: l'acquisizione della metodica "di base" dell'ecoscopia cardiaca (m-mode, B-mode e colordoppler), dopo adeguato training e curva di apprendimento (che è compatibile con tempi formativi ragionevoli) è spesso sufficiente per possedere quella capacità di discriminare il lieve dal grave. Ciò non toglie che la "second opinion" del collega esperto (internista esperto, cardiologo, ecocardiografista) nel caso specifico potrà poi essere dirimente, ma intanto siamo noi che per primi abbiamo "preso l'iniziativa" ed innescato il corretto iter diagnostico-terapeutico: la consulenza dell'esperto sarà richiesta con maggior appropriatezza e mirata ad un quesito più specifico o alla quantificazione precisa, ad esempio, della frazione di eiezione ventricolare sinistra. I consueti casi clinici esemplificativi presentati dai giovani internisti FADOI fungeranno da stimolo per l’uditorio e si presteranno alla discussione nell’apposita sessione.
FADOI - Società Scientifica di Medicina Interna
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