È così, tuttavia, da educatrice d’asilo nido d’infanzia da diversi anni, devo osservare che è sempre più complicato spiegare questo processo ai genitori, in particolare giustificare i morsi.
A quell'età, si impara molto per imitazione, non per spiegazioni: ci vogliono gli esempi, i fatti. L'ideale, sono le "storielle tra pupazzi": è una specie di teatro messo in scena di fronte ai bambini (o a uno solo, dipende), attraverso il quale si danno "esempi di comportamento" tra animaletti di peluche o altri personaggi tra i quali si svolge un'interazione (condivisione di un giocattolo, riappacificazione, ecc. Il tutto, in tempi molto brevi: i bambini piccoli perdono presto l'attenzione e si irritano quando la loro concentrazione è richiesta per un periodo molto lungo). I piccoli, ne restano affascinati guardando con la bocca aperta e seguendo con lo sguardo ciò che accade (non da quale parte arrivi la voce, fateci caso), in un processo di immedesimazione che ci fa capire quanto sia forte il processo proiettivo e introiettivo. L' intersoggettività positiva, viene avvertita a livello viscerale delle emozioni (piacere, gioia, rilassamento, ecc.) e non intellettuale. Le spiegazioni, possono arrivare man mano e preferibilmente, all'inizio, sempre attraverso la stessa narrazione che riguarda i personaggi (fiaba, teatrino con pupazzi, gioco con peluche). Una sorta di "morale" recitata dallo stesso pupazzetto; esempio: "Allora siamo amici, vero? Un po' lo tengo io, un po' tu. Gli amici si vogliono bene (e i pupazzetti "si abbracciano")". Funziona molto bene su diversi piani della comunicazione: narrativo, immaginativo, affettivo, identificativo (proiettivo/introiettivo). Ovviamente, se si è spaventati per il rischio reale che si facciano male, una reazione immediata spontanea e autentica, è meglio di mille esitazioni con giochi inventati mentre si è arrabbiati, nervosi o stressati (i bambini percepiscono più il tono emotivo, che non le parole). Naturalmente, se accadono episodi gravi, o rischi importanti e ripetuti, è meglio sentire uno specialista dell'età evolutiva ma senza particolari allarmismi: si chiama età evolutiva perché si determinano processi evolutivi che fanno parte della costruzione dinamica e vitale di ogni essere umano. Auguri di vero ❤ per i bambini.
Ma davvero. Ma basta con questi genitori invasivi. Noi ce le davamo cone sacchi e ci aue minuti dopo stavamo giocando insieme. I genitori dei quei tempi? Avevano altro da fare.😊
Al massimo, saprà cosa è successo a casa sua. Avere rigato una macchina non la rende un carrozziere. Racconti pure la sia esperienza, ma non faccia ironia sulla mia preparazione.
pensare che quando il mio tirava morsi al nido le maestre mi avevano fatto diverse scenate..che sembrava una cosa educativa!! Dopo ciò devo pensare che erano veramente preparate.
Caro collega (non sono un pediatra, ma ho comunque una laurea in medicina conseguita nel 1979), prova a spiegarlo a certi (c.d.) "neuropsichiatri infantili".......
Se può farti piacere, ripeto qui un commento che ho scritto sopra, sperando che possa sembrarti utile: a quell'età, si impara molto per imitazione, non per spiegazioni: ci vogliono gli esempi, i fatti. L'ideale, sono le "storielle tra pupazzi": è una specie di teatro messo in scena di fronte ai bambini (o a uno solo, dipende), attraverso il quale si danno "esempi di comportamento" tra animaletti di peluche o altri personaggi tra i quali si svolge un'interazione (condivisione di un giocattolo, riappacificazione, ecc. Il tutto, in tempi molto brevi: i bambini piccoli perdono presto l'attenzione e si irritano quando la loro concentrazione è richiesta per un periodo molto lungo). I piccoli, ne restano affascinati guardando con la bocca aperta e seguendo con lo sguardo ciò che accade (non da quale parte arrivi la voce, fateci caso), in un processo di immedesimazione che ci fa capire quanto sia forte il processo proiettivo e introiettivo. L' intersoggettività positiva, viene avvertita a livello viscerale delle emozioni (piacere, gioia, rilassamento, ecc.) e non intellettuale. Le spiegazioni, possono arrivare man mano e preferibilmente, all'inizio, sempre attraverso la stessa narrazione che riguarda i personaggi (fiaba, teatrino con pupazzi, gioco con peluche). Una sorta di "morale" recitata dallo stesso pupazzetto; esempio: "Allora siamo amici, vero? Un po' lo tengo io, un po' tu. Gli amici si vogliono bene (e i pupazzetti "si abbracciano")". Funziona molto bene su diversi piani della comunicazione: narrativo, immaginativo, affettivo, identificativo (proiettivo/introiettivo). Ovviamente, se si è spaventati per il rischio reale che si facciano male, una reazione immediata spontanea e autentica, è meglio di mille esitazioni con giochi inventati mentre si è arrabbiati, nervosi o stressati (i bambini percepiscono più il tono emotivo, che non le parole). Naturalmente, se accadono episodi gravi, o rischi importanti e ripetuti, è meglio sentire uno specialista dell'età evolutiva ma senza particolari allarmismi: si chiama età evolutiva perché si determinano processi evolutivi che fanno parte della costruzione dinamica e vitale di ogni essere umano. Auguri di vero ❤ per i bambini.
Dottore, non c'è una singola parola che io non condivida con lei. Spesso andiamo in paranoia vedendo certi comportamenti nei bambini, ma sono comportamenti naturali (svincolati da ogni morale o etica) che la biologia ha conservato per la sopravvivenza degli organismi stessi.
Bisogna andare al nido tutti i giorni a parlare con chi di dovere. E vedrai che l'attenzione delle insegnanti aumenterà e i casi di morsi saranno sempre meno. Parlo per esperienza diretta
É vero cara ..specialmente se sono figli unici ...il mio ha 3 anni é la maestra mi dice che spinge i bimbi per il gioco ....a me mi sembra normale a lei no
È così, tuttavia, da educatrice d’asilo nido d’infanzia da diversi anni, devo osservare che è sempre più complicato spiegare questo processo ai genitori, in particolare giustificare i morsi.
Da mamma lasciamo perdere educatrice eh. Che siete pure in 3/4 e arrivano con i bernoccoli e morsi. Lasciamo perdere veramente
@@matteocorbetta7681sono occupate con il telefono
Be se arrivano a casa con 3 morsi a distanza di poche settimane l'uno dall'altro di certo spiegarlo al genitore e difficile ! L'educatrice dov'era?
Spiegazione perfetta e molto bella! Grazie!
Che bravo.. davvero.. grazie.. era proprio un mio crucio, da padre, se intervenire o meno, e se si come, in questi casi!
Grazie davvero!
A quell'età, si impara molto per imitazione, non per spiegazioni: ci vogliono gli esempi, i fatti. L'ideale, sono le "storielle tra pupazzi": è una specie di teatro messo in scena di fronte ai bambini (o a uno solo, dipende), attraverso il quale si danno "esempi di comportamento" tra animaletti di peluche o altri personaggi tra i quali si svolge un'interazione (condivisione di un giocattolo, riappacificazione, ecc. Il tutto, in tempi molto brevi: i bambini piccoli perdono presto l'attenzione e si irritano quando la loro concentrazione è richiesta per un periodo molto lungo). I piccoli, ne restano affascinati guardando con la bocca aperta e seguendo con lo sguardo ciò che accade (non da quale parte arrivi la voce, fateci caso), in un processo di immedesimazione che ci fa capire quanto sia forte il processo proiettivo e introiettivo. L' intersoggettività positiva, viene avvertita a livello viscerale delle emozioni (piacere, gioia, rilassamento, ecc.) e non intellettuale. Le spiegazioni, possono arrivare man mano e preferibilmente, all'inizio, sempre attraverso la stessa narrazione che riguarda i personaggi (fiaba, teatrino con pupazzi, gioco con peluche). Una sorta di "morale" recitata dallo stesso pupazzetto; esempio: "Allora siamo amici, vero? Un po' lo tengo io, un po' tu. Gli amici si vogliono bene (e i pupazzetti "si abbracciano")". Funziona molto bene su diversi piani della comunicazione: narrativo, immaginativo, affettivo, identificativo (proiettivo/introiettivo). Ovviamente, se si è spaventati per il rischio reale che si facciano male, una reazione immediata spontanea e autentica, è meglio di mille esitazioni con giochi inventati mentre si è arrabbiati, nervosi o stressati (i bambini percepiscono più il tono emotivo, che non le parole). Naturalmente, se accadono episodi gravi, o rischi importanti e ripetuti, è meglio sentire uno specialista dell'età evolutiva ma senza particolari allarmismi: si chiama età evolutiva perché si determinano processi evolutivi che fanno parte della costruzione dinamica e vitale di ogni essere umano. Auguri di vero ❤ per i bambini.
Grazie per aver aggiunto alla spiegazione una bella idea, un ottimo suggerimento. Grazie anche per la bella e dettagliata spiegazione 😊
Mi ricordo con mio figlio che era vivace mi facevano sentire le peggiori delle madri e intanto loro crescevano i serial killer perfettini
Doc lei è fantastico...avrei voluto che fosse stato il medico di mia figlia.
Grande pediatra complimenti❤
Da maestra di nido dico: sante parole! 😊
Ma davvero. Ma basta con questi genitori invasivi. Noi ce le davamo cone sacchi e ci aue minuti dopo stavamo giocando insieme. I genitori dei quei tempi? Avevano altro da fare.😊
Grazie😘💕😘💕😂😂❤❤❤❤❤
Sempre impeccabile!!!
A che età dovremmo preoccuparci per una sberlotta tra bambini?
Hai perfettamente ragione, ricordiamoci che lo stesso bambino pochi mesi prima per ottenere ciò che voleva ti spaccava i timpani con il pianto!!!
Dotto', lo sapevi che sei un grande?
Già, però se li lasciamo fare, capiranno che è tutto permesso.. Lei è anche psicologo...?
Cosa propone per non "lasciarli fare"? Lei è anche madre?
@@iPediatri Sono madre e nonna, quindi so quello che dico.. Ogni anno le linee guida cambiano, vale anche per questo ?
Al massimo, saprà cosa è successo a casa sua. Avere rigato una macchina non la rende un carrozziere. Racconti pure la sia esperienza, ma non faccia ironia sulla mia preparazione.
Anche i grandi sono così oggi 😂
Bravo dottore
pensare che quando il mio tirava morsi al nido le maestre mi avevano fatto diverse scenate..che sembrava una cosa educativa!! Dopo ciò devo pensare che erano veramente preparate.
Grande
Bravo dottore concordo
❤
Il mio nipotino,quasi 5 anni,reagisce buttando per l'aria giochi ecc.vale anche per lui?grazie
Bravo dott
Ok però direi che da subito bisognerebbe far capire ai piccoli che noo non si faaa
Caro collega (non sono un pediatra, ma ho comunque una laurea in medicina conseguita nel 1979), prova a spiegarlo a certi (c.d.) "neuropsichiatri infantili".......
cavoli era interessante ma proprio nel momento in cui si è interrotto stava per completare con un consiglio
Se può farti piacere, ripeto qui un commento che ho scritto sopra, sperando che possa sembrarti utile: a quell'età, si impara molto per imitazione, non per spiegazioni: ci vogliono gli esempi, i fatti. L'ideale, sono le "storielle tra pupazzi": è una specie di teatro messo in scena di fronte ai bambini (o a uno solo, dipende), attraverso il quale si danno "esempi di comportamento" tra animaletti di peluche o altri personaggi tra i quali si svolge un'interazione (condivisione di un giocattolo, riappacificazione, ecc. Il tutto, in tempi molto brevi: i bambini piccoli perdono presto l'attenzione e si irritano quando la loro concentrazione è richiesta per un periodo molto lungo). I piccoli, ne restano affascinati guardando con la bocca aperta e seguendo con lo sguardo ciò che accade (non da quale parte arrivi la voce, fateci caso), in un processo di immedesimazione che ci fa capire quanto sia forte il processo proiettivo e introiettivo. L' intersoggettività positiva, viene avvertita a livello viscerale delle emozioni (piacere, gioia, rilassamento, ecc.) e non intellettuale. Le spiegazioni, possono arrivare man mano e preferibilmente, all'inizio, sempre attraverso la stessa narrazione che riguarda i personaggi (fiaba, teatrino con pupazzi, gioco con peluche). Una sorta di "morale" recitata dallo stesso pupazzetto; esempio: "Allora siamo amici, vero? Un po' lo tengo io, un po' tu. Gli amici si vogliono bene (e i pupazzetti "si abbracciano")". Funziona molto bene su diversi piani della comunicazione: narrativo, immaginativo, affettivo, identificativo (proiettivo/introiettivo). Ovviamente, se si è spaventati per il rischio reale che si facciano male, una reazione immediata spontanea e autentica, è meglio di mille esitazioni con giochi inventati mentre si è arrabbiati, nervosi o stressati (i bambini percepiscono più il tono emotivo, che non le parole). Naturalmente, se accadono episodi gravi, o rischi importanti e ripetuti, è meglio sentire uno specialista dell'età evolutiva ma senza particolari allarmismi: si chiama età evolutiva perché si determinano processi evolutivi che fanno parte della costruzione dinamica e vitale di ogni essere umano. Auguri di vero ❤ per i bambini.
Dottore, non c'è una singola parola che io non condivida con lei. Spesso andiamo in paranoia vedendo certi comportamenti nei bambini, ma sono comportamenti naturali (svincolati da ogni morale o etica) che la biologia ha conservato per la sopravvivenza degli organismi stessi.
Davvero ma al nido… mi sembra normale che facciano così …
Ma se invece un bambino già al nido morde tutti?
Bisogna andare al nido tutti i giorni a parlare con chi di dovere. E vedrai che l'attenzione delle insegnanti aumenterà e i casi di morsi saranno sempre meno. Parlo per esperienza diretta
👏👏👏👏👏 grazie doc
Ha imparato dai genitori
A 18 mesi lei pensa si tratti di un comportamento appreso e reiterato intenzionalmente? Ha idee molto confuse sui bambini.
@@iPediatri non può essere che lo abbi visto fare scusi? È impossibile!?
Vale anche per bambini più grandicelli 3 anni
É vero cara ..specialmente se sono figli unici ...il mio ha 3 anni é la maestra mi dice che spinge i bimbi per il gioco ....a me mi sembra normale a lei no
Vero
Bravo dottore