Col Indes, Rifugio Semenza e verso Cima Vacche - Alpago
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- Опубликовано: 26 ноя 2024
- 2 Settembre 2024, sono a Col Indes per la mia prima escursione nella zona dell’Alpago in questo ultimo scorcio d’estate. Ho intenzione di arrivare al Rifugio Semenza e poi di raggiungere la Cima Lastè a 2200 m di altitudine ma i miei programmi saranno disattesi…
Dopo 1 km su strada asfaltata raggiungo Malga Pian Grant e dopo 2 km Malga Pian de le Lastre a 1277 m di altitudine. Poco più avanti svolto a sinistra su sentiero, seguo le indicazioni per il rifugio. Risalgo un pendio erboso e mi inoltro nel bosco, la salita è decisa. Oltre i 400 m di dislivello il bosco si apre e rimane quasi sempre visibile la vista verso il pian del Cansiglio, il lago di Santa Croce e il Col Visentin.
Oltre i 600 m di dislivello il sentiero si fa più stretto e leggermente esposto, intervallato da tratti di ghiaione di grana grossa.
Alla partenza il cielo era sgombro dalle nuvole ma via via si fa sempre più coperto e ne pagherò le conseguenze più tardi.
A quota 1900 m un cartello mi indica il rifugio a mezzora. Appena prima di raggiungerlo comincia a piovere mentre di fronte a me vedo il pian del Cansiglio illuminato dal sole.
Sotto la pioggia oltrepasso il rifugio e salgo di qualche metro, raggiungo la forcella Lastè a 2020 m di altitudine e il bivacco omonimo che rimane chiuso dato che è ancora aperto il rifugio poco distante.
Vedo il colle erboso che sale deciso verso la Cima Lastè ma il fondo bagnato, la pioggia e i tuoni insistenti mi fanno desistere, preferisco non rischiare di trovarmi in difficoltà e torno sui miei passi.
Mi ritrovo davanti al cartello dei 1900 m, c’è un bivio. Proseguendo dritto vedo il sentiero da cui sono salito (il 926), io scendo a sinistra, sentiero 923.
Smette di piovere ma le rocce e l’erba sono bagnate e scivolose. La discesa è sassosa e irregolare, la traccia sempre ben segnata. Mi volto verso il rifugio Semenza, una moltitudine di nuvoloni neri lo minaccia dall’alto. Davanti a me, sulla piana del Cansiglio e sul Nevegal continua a splendere il Sole.
Su un pianoro erboso si staglia un enorme masso chiamato Sasso della Madonna.
Rientro nel bosco i cui profumi sono amplificati dalla pioggia caduta in precedenza.
Tra gli alberi a 1450 m di altitudine incontro una piccola baita di legno. Sposto il catenaccio che tiene chiusa la porta ed entro. E’ un accogliente nido molto ben curato in cui è possibile fermarsi per una pausa o anche per passare la notte, ci sono diversi posti letto. Mi fermo qualche minuto a bere e a mangiare e poi torno a scendere, il sentiero nel bosco è ora largo e molto regolare, ci si può correre tranquillamente.
Dopo 11,5 km dalla partenza esco dal bosco e sento lo scampanio delle mucche al pascolo. Continuo su una forestale bianca, supero il bivio che indica il sentiero 926 preso all’andata e mi dirigo verso la malga Pian de le Lastre. Prima di arrivare alla malga tiro dritto su strada asfaltata e poi giro a destra su una forestale, un cartello indica Cima Vacche e Monte Guslon. Più avanti un sentiero nel bosco si stacca in viva salita sulla destra verso Cima Vacche. Il brutto tempo è passato, ho ancora tempo e gambe per godermi un’altra bella salita esplorativa.
Uscito dal bosco continuo a salire, il sentiero è divertente e scorrevole; la vista si apre sulle montagne intorno, procedo su una crestina erbosa larga e non esposta.
Raggiunti i 1300 m di dislivello accumulati mi fermo su un masso a godermi il panorama, è uscito il sole e si sta bene a mezze maniche.
E’ ora di tornare indietro, scendo velocemente dal colle che porta a Cima Vacche (che raggiungerò in un’altra occasione), riprendo la forestale e poi l’asfaltata verso Malga Pian Grant.
Corricchiando, do fondo alle mie ultime energie e chiudo la mia escursione nel parcheggio di Col Indes. - Спорт
Complimenti per il bellissimo percorso, peccato che il temporale non ti ha fatto arrivare in vetta 👍👍👍🤩
Bè, ti posso garantire che è stata una giornata meravigliosa, davvero una bella avventura!