La battuta sui cuochi è incredibilmente potente e drammatica nella sua verità. Anche io ho trovato il film peggiore della versione tedesca nel finale, dove, non si va a fondo completamente sulla responsabilità degli Italiani che scelsero la dittatura, ma la versione italiana, in questi piccoli cambiamenti l'ho trovata efficace.
A prescindere dai cazzoni che «no che schifo coglione» solo perché di tratta (seppur sia un attore, le cui capacità e recitazione rientrano in una sfera valutativa non di mia competenza, o meglio, da fare in sede diversa) di Benito Mussolini, fanno ridere. Destra o sinistra, Mussolini o chicchessia, in questo monologo viene raccontata l'Italia esattamente così com'è, chi nega e perché non vuole ammettere che il paese in cui vive è pieno di problemi e di gente che si scandalizza e scende in piazza per una partita di calcio e/o per il Grande Fratello, ma non per i politici che hanno distrutto il paese… condivido appieno anche il discorso delle nascite e dei figli, con tutto il rispetto per i cuochi (non si tratta del cuoco in sé, ma della aspettativa di vita di un figlio che in questo Paese, senza conoscenze, non va da nessuna parte e purtroppo è così).
Questo esperimento del "ritorno" è geniale... lo è per la forza dirompente che ha su uno stato di torpore nel quale tutti siamo caduti a causa di una sorta di follia collettiva che pervade ogni attimo della nostra giornata, di lavoro o di riposo che sia, spesso di disperazione purtroppo. Fatevi questa semplice domanda all'apparenza stupidamente inutile: "chi è che ci procura il cibo che mettiamo sulla tavola?" Il dramma che emerge dai concetti del Mussolini postumo è che nessuno di noi ha capito che dietro a ogni arma di distrazione (non distruzione) di massa (smartphone, calciomercato, festival di Sanremo, Isole famose e non, ecc.) esistono esseri umani che si ostinano a tenere in vita i loro intenti di potere a tutti i costi, intenti all'abbandono dei propri simili nell'ignoranza (università costosissime), nella povertà (operai sottopagati e in nero), nelle malattie (interminabili attese per esami e visite specialistiche), affinché si possano sempre ben controllare. Il Mussolini redivivo, che ci piaccia o no, ci sbatte in faccia proprio quello che non vorremmo sentire, esattamente quello che pensavamo fosse debellato e che ci fa stare comodamente seduti sul ns. stipendio da scrivania. Il pubblico ride... ma c'è ben poco da ridere. Geniale!!!
Ma nessuno si rende conto che quello che viene detto è terribilmente e tristemente giusto ed attuale? Se non fosse un attore che interpreta il Duce tutti quanti prenderemmo le sue parole seriamente, senza pregiudizi?..lo spero.
Il monologo è molto bello, peraltro ricalcato come il resto sul precedente film "Lui è tornato", se non sbaglio la traduzione italiana, dedicato a Hitler. Il monologo è bello. Le frasi azzeccate piene di disarmante verità. Ma le pronuncia un attore in un film del 2018, non il fantasma di Mussolini. Ed è curioso, dai commenti, che molti non se ne rendano conto. O meglio, certo lo capiscono, apparentemente, eppure sono propensi a credere che questo possa essere un messaggio di Mussolini. Un qualcosa che si ricollega direttamente a Mussolini e al Fascismo. Che dire, eravate un popolo di analfabeti, siete un popolo di analfabeti.
Questo discorso quando lo avevo visto al cinema mi aveva fatto venire la pelle d'oca
Un nobel a chi ha scritto questo monologo.
Mamma mia, impressionante. Ha detto solo cose vere.
Sono contro il fascismo ed il comunismo, mi definisco democratico politicamente, detto questo, questo monologo fa venire i brividi
IO CONDIVIDO QUESTO DISCORSO AL 100%; è SOLO LA CRUDA REALTà CHE VIVIAMO
“Come Andreotti dalla Perego”
Questo monologo è una delle parti più vere e Belle del film.
Mussolini sarebbe morto di infarto con l'italia di oggi
La battuta sui cuochi è incredibilmente potente e drammatica nella sua verità. Anche io ho trovato il film peggiore della versione tedesca nel finale, dove, non si va a fondo completamente sulla responsabilità degli Italiani che scelsero la dittatura, ma la versione italiana, in questi piccoli cambiamenti l'ho trovata efficace.
A prescindere dai cazzoni che «no che schifo coglione» solo perché di tratta (seppur sia un attore, le cui capacità e recitazione rientrano in una sfera valutativa non di mia competenza, o meglio, da fare in sede diversa) di Benito Mussolini, fanno ridere. Destra o sinistra, Mussolini o chicchessia, in questo monologo viene raccontata l'Italia esattamente così com'è, chi nega e perché non vuole ammettere che il paese in cui vive è pieno di problemi e di gente che si scandalizza e scende in piazza per una partita di calcio e/o per il Grande Fratello, ma non per i politici che hanno distrutto il paese… condivido appieno anche il discorso delle nascite e dei figli, con tutto il rispetto per i cuochi (non si tratta del cuoco in sé, ma della aspettativa di vita di un figlio che in questo Paese, senza conoscenze, non va da nessuna parte e purtroppo è così).
quanto è vero...
Questo esperimento del "ritorno" è geniale... lo è per la forza dirompente che ha su uno stato di torpore nel quale tutti siamo caduti a causa di una sorta di follia collettiva che pervade ogni attimo della nostra giornata, di lavoro o di riposo che sia, spesso di disperazione purtroppo. Fatevi questa semplice domanda all'apparenza stupidamente inutile: "chi è che ci procura il cibo che mettiamo sulla tavola?" Il dramma che emerge dai concetti del Mussolini postumo è che nessuno di noi ha capito che dietro a ogni arma di distrazione (non distruzione) di massa (smartphone, calciomercato, festival di Sanremo, Isole famose e non, ecc.) esistono esseri umani che si ostinano a tenere in vita i loro intenti di potere a tutti i costi, intenti all'abbandono dei propri simili nell'ignoranza (università costosissime), nella povertà (operai sottopagati e in nero), nelle malattie (interminabili attese per esami e visite specialistiche), affinché si possano sempre ben controllare. Il Mussolini redivivo, che ci piaccia o no, ci sbatte in faccia proprio quello che non vorremmo sentire, esattamente quello che pensavamo fosse debellato e che ci fa stare comodamente seduti sul ns. stipendio da scrivania. Il pubblico ride... ma c'è ben poco da ridere. Geniale!!!
Ma nessuno si rende conto che quello che viene detto è terribilmente e tristemente giusto ed attuale? Se non fosse un attore che interpreta il Duce tutti quanti prenderemmo le sue parole seriamente, senza pregiudizi?..lo spero.
COME ANDREOTTI DALLA PEREGO! ahahahahahah mi sono ribaltato dalle risate.
Ce ne fossero di persone con questo carisma e questa personalita'....
Il monologo è molto bello, peraltro ricalcato come il resto sul precedente film "Lui è tornato", se non sbaglio la traduzione italiana, dedicato a Hitler. Il monologo è bello. Le frasi azzeccate piene di disarmante verità. Ma le pronuncia un attore in un film del 2018, non il fantasma di Mussolini. Ed è curioso, dai commenti, che molti non se ne rendano conto. O meglio, certo lo capiscono, apparentemente, eppure sono propensi a credere che questo possa essere un messaggio di Mussolini. Un qualcosa che si ricollega direttamente a Mussolini e al Fascismo. Che dire, eravate un popolo di analfabeti, siete un popolo di analfabeti.
"totalmente copiato da Lui è tornato!" diobono è da quando il cinema è nato che si fanno remake, quanti frignoni
Discorso che sulla bocca di chiunque farebbe effetto, non è una questione politica o ideologica.
C’è molta paura del silenzio
Finalmente uno spettacolo di Grillo senza parrucca.