Lei è stato chiarissimo io la pensò come lei infatti avevo dubbi nell'uso di Due amplificatori diversi e lei ha chiarito il mio dubbio poi nella multiamplificazione la soluzione il crossover attivo con più amplificatori uguali un saluto
Caro Giancarlo, repetita iuvant. L’articolo è convincente e ben scritto, come anche questa conversazione. Tra l’altro l’utilizzo di cavi di segnale XLR (bilanciati) ove possibile consente di ottenere anche un guadagno, e tutto fa brodo. Grazie e buon Ferragosto
C'è un video in rete di un ingegnere ospite di un negozio che sostiene di abbinare le valvole con il transistor.. sono d'accordissimo con quello che dici.. ne avevo parlato con il costruttore del mio ampli e anche lui sostiene quello che hai detto.. bel video... grazie
@@audio-2ghahaha 😂 avendo ben presente a quale video si sta facendo riferimento ed il suo contenuto, ti capisco caro Giancarlo!!! Confesso che mentre lo guardavo a suo tempo non ho potuto fare a meno di pensare: “chissà se Giancarlo lo vedesse come reagirebbe”, adesso ho la risposta: in modo sobrio, serio e pacato come ti si addice …. Grazie
Bel video, ogni tanto questo "format" sarebbe graditissimo da tutti penso, anche da audiofili molto preparati(categoria a cui io non appartengo.. 😂). Buon Ferragosto. Ps. Noto con piacere un modello Norev 1:18(Renault..?)sulla mensola. Anche io condivido questa passione👍
Complimenti Giancarlo per questa sintesi sull'argomento. Mi piacerebbe fosse come una pietra nello stagno, nel senso che invogliasse quanti già sono disposti a dotarsi di un secondo amplificatore stereo, a guardare più lontano, verso la multiamplificazione attiva con utilizzo di crossover attivo analogico. Un amplificatore in più e un crossover attivo in più e naturalmente tanta voglia di approciare nuove tecniche! Spero che tale argomento venga ripreso. Grazie. Atro grande argomento è eseguire la filtrazione quando ancora si è nel dominio del digitale usando i DSP ma mi risulta che l''offerta di queste apparecchiature sia scarsa.
Non sono molto d'accordo sulla multiampiificazione attiva a meno che il cross-over elettronico non venga progettato dal costruttore delle casse acustiche, si rischia altrimenti di fare pasticci con la funzione di trasferimento del cross-over. Se ci pensa nn basta emulare le frequenze e le pendenze ma bisogna anche considerarea differenza tra una rete passiva e una attiva anche in altri termini
@@audio-2g Le differenze evidenti tra reti passive e reti attive deporrebbero a vantaggio di queste ultime, principalmente per il fatto che operano senza impiego di induttanze, agiscono su circuiti a bassa potenza, hanno meno dispersione dei parametri ecc. ma offrono grandi possibilità di parametrazione. Certo che, come accennavo, non basta più comprare i diffusori, portarli a casa e collegarli, ma serve studio e approfondimento che forse pochi "audiofili" sono disposti ad affrontare. Comunque le sarei grato se mi potesse edurre su quali altri punti di vista dovrei considerare le differenze tra reti passive e reti attive. Ancora grazie!
P.s.: Non ho considerato ovviamente certe finzioni improprie attribuite talvolta al crossover passivo, quali la linearizzazione dell'impedenza dell'altoparlante, il bilanciamento del volume trai vari traduttori ed altre.
Io ho provato solo la multi amplificazione orizzontale e ho notato dei miglioramenti. Ho visto che nel video è stato citato un diffusore JBL amplificato di tipo hi-fi domestico; dovrebbero esserci altri modelli amplificati un po' più grandi di JBL. Non riesco a capire perché, se compro un diffusore JBL amplificato a due vie hi-fi lo pago una "discreta cifretta", ma se lo compro con le stesse caratteristiche dal catalogo professionale, lo pago molto ma moooolto meno. Eppure il produttore è lo stesso, il know how pure...dove sarà l'inghippo? Purtroppo i negozi che vendono "pro" non hanno tempo per un audiofilo che va a sentire le casse, ed i negozianti di hi-fi non sono interessati ad avere neanche un paio di diffusori "pro" per un confronto. Sarei curioso di sapere il vostro parere al riguardo...e magari un giorno, anche una puntata sull'argomento. Un saluto ed un buon Ferragosto
Più ce. alla multi mplificazione sono interesssato al Bi-Wiring........ Quali sono i vantaggi? Avendo un integrato o un finale con uscite altoparlantiA± B, come fare i collegamnti? può spegarlo e mmostrare un immagine dello schema?? Grazie
Gentile Giancarlo, tutto chiaro tranne....quali miglioramenti sonici mi dovrei aspettare al prezzo di raddoppiare il finale stereo. Parlando in termini generali, ne vale la pena? Grazie
La multi amplificazione permette di utilizzare amplificatori mediocri e ottenere il risultato da amplificatori di alto livello. Ciò accade perché l'amplificatore produce tanta più intermodulazione quanti più strumenti musicali deve riprodurre contemporaneamente e la multi amplificazione riduce questa eventualità.
Buongiorno, vorrei fare una domanda un po' fuori dal coro, premesso che ovviamente è meglio un integrato o dei finali stereo rispetto ad un buon amplificatore audio video, e che io non ho aspirazioni hi end, lo userei sia per i film che per la musica, avrebbe senso utilizzare un marantz cinema 30 in biamp utilizzando 4 dei suoi 11 canali per amplificare i diffusori frontali o sarebbe sempre meglio prendere un a/v meno costoso da usare come pre e dei finali separati per fare biamp? Grazie per la vostra disponibilità e per il lavoro che portate avanti tutti i giorni. Un saluto Franco
@@franco8162 la seconda che ha detto, nn è male la soluzione in bi-amp con il Marantz ma certo meglio sezioni di potenza esterne, ovvio però che un sintoamplificatore meno buono del cinema 30 avrà anche sezioni di decodifica meno buone... La coperta... Haimé....
Grazie per il video! Una domanda: se uso due amplificatori integrati identici ed un lettore cd come sorgente( per una biamplificazione verticale)posso regolare il volume( per entrambi gli ampli) con un solo telecomando ? Grazie per un eventuale risposta!
Sono totalmente d'accordo sulla questione potenza, che deve essere identica. Però penso che si potrebbero avere due ampli con identica potenza ma con fattore di smorzamento differente. Quello a più alto fattore di smorzamento si potrebbe utilizzare per pilotare i due woofer. Che ne pensa?
Ottimo video, in qualsiasi caso credo che la multiamplificazione passiva non offra grandi vantaggi rispetto all'aumento del costo al quale si va incontro. Non sono molto d'accordo sul discorso relativo alla connessione bilanciata tra pre e finale o meglio, dipende da come è realizzato circuitalmente il preamplificatore. Nel 95 per cento dei casi, i preamplificatori odierni non sono totalmente bilanciati dall'ingresso all'uscita. Ne consegue che l'uscita bilanciata venga ottenuta bilanciando un segnale sbilanciato ovvero aggiungendo componenti che aumentano la distorsione totale. Questo per dire che la connessione bilanciata va usata quando è indispensabile ovvero quando dobbiamo coprire distanze relativamente lunghe. Un buon cavo rca può arrivare a 2 metri senza problemi (dicono 3 mt. ma da prove fatte consiglio 2 mt. max). Se dovessi scegliere tra una connessione bilanciata pre/finale per risparmiare un metro di cavo di potenza con un pre che sicuramente non è totalmente bilanciato, allora rca tutta la vita e metro in più sul cavo di potenza. La multiamplificazione attiva è l'unica soluzione che se ben progettata sarebbe in grado di giustificare i costi necessari per applicarla.
Buongiorno, ottima spiegazione, però non capisco, i diffusori con la sezione bassi già amplificata? È regolabile, ma comunque si ha un ampli in classe d e magari lo abbino a delle 300b per gli alti.
La classe D per la sezione alti è sconsigliabile mentre ok per la classe D su bassi e medi. Ciò è dovuto alla scarsa linearità degli ampli in classe D oltre 15 khz
Buongiorno spett. recensore e tecnico, purtroppo non esistono in commercio dei preamplifiicatori con la tripla uscita per il tri-amping passivo, (neppure quelli che costano come un'automobile), salvo due casi (per altri casi chiedo suggerimento a lei), uno fuori prod. da più di 15 anni e l'altro danese totalmente fuori prezzo in rapporto alla qualità costruttiva e sonica (secondo il mio umile parere)_Il primo è l'eccellente e introvabile in buone condizioni: LINN KAIRN_ Il secondo caso è relativo ai preamplificatori minimalisti nel frontale della DENSEN e minimalisti anche nella componentistica appena si guarda all'interno. Come diffusori io possiedo la 1^ serie (l'ultima made in England) delle Monitor Audio Gold Reference 60 (quando erano il top di gamma) e appunto con la tripla connessione. Complimenti e saluti.
Buongiorno Giancarlo, complimenti per il canale sia te che a Giulio. Non mi trovo completamente d'accordo con la tua affermazione secondo cui gli amplificatori dovrebbero essere uguali. Racconto le mie esperienze in proposito. 1) Alcuni anni fa ho fatto una prova d'ascolto in un noto negozio genovese di un grosso diffusore Ruark in biamplificazione orizzontale utilizzando un finale Chord sui bassi e due finali mono Krell, sui medio alti. Suono eccezionale. Chiaramente abbiamo fatto la prova di pilotare i diffusori solo col finale Chord oppure solo con i finali mono Krell ed il risultato in entrambi i casi era peggiore. 2) Un caro amico ha un impianto composto da dac/streamer DCS Rossini con master clock separato, pre Convergent, finali mono Pass 600 per i bassi, Kronzilla mono sui medio alti, diffusori Acapella Campanile, cavi Shimpy sui bassi e LaSound in rame-argento sui medio alti. È l'impianto meglio suonante che abbia mai sentito, anche confrontato con impianti dai costi stratosferici ascoltati alle fiere. L'equilibrio timbrico di questo impianto è semplicemente meraviglioso e la dinamica travolgente. Inutile dire che le Acapella pilotate solo con i Pass o solo con i Kronzilla non rendono assolutamente come pilotate in biamplificazione. Un saluto e ancora complimenti per i vostri video!
Buongiorno. Ho visto volentieri il video per capire i vantaggi della multi-amalificazione e alla fine non ne ha parlato😅...che effetto ha sul suono, in che termini ci guadagnamo? L'ampli soffre meno eroga meglio? Di piu? Boh serve solo a spendere soldi in piu componenti?che significa "risente meno del cross over? Grazie
@@SimoRama se provi la differenza è più che udibile e spesso, lì dove realizzabile più finali in multiamp pur se non si livello Hi-End riescono ad ottenere dei risultati interessanti. Un amico fece una multiamp con dei finali Thomann che in relazione al prezzo ci lascio sbalorditi😉
La multiamplificazione passiva rischia di degradare il suono e non di migliorarlo, c'è un articolo di Renato Giussani che ne spiega bene le ragioni. Ogni finale deve comunque amplificare l'intero segnale per poi vedere un carico fortemente reattivo, quindi peggiore. La multiamplificazione che ha senso è quella attiva con crossover elettronici o DSP, chiaro che il sistema deve essere progettato nativamente in questa configurazione come avviene per la maggior parte dei sistemi professionali.
Grazie argomento molto interessante Per quella passiva hai spiegato bene che va bene solo quella verticale. A questo punto non è meglio (sempre se i finali lo permettono) la soluzione a ponte? In questo modo sfrutto tutta la potenza visto che un canale sugli alti non lo farebbe.
A volte con la configurazione a ponte gli ampli "tagliano" prima l erogazione di corrente (difficilmente a ponte vanno sotto i 4 ohm) molto dipende dal diffusore. Almeno questa la mia piccola esperienza
Multiamplificazione si , passiva no. L'ideale è la triamplificazione ( woofer , medi , tweeter ) con crossover eletronico attivo. L'unico svantaggio è il costo dei 3 amplificatori , ma il controllo sui diffusori è totale.
Consigli per un crossover elettronico? In realtà non devo triamplificare dei diffusori in quanto ho un paio di ATC SCM 40 attive ma vorrei eseguire su di esse un taglio passa alto e quindi aggiungere due subwoofers. Ho già fatto una prova con un xover Behringher e due sub Sunfire HRS 10. Il suono che usciva dalle ATC era semplicemente irriconoscibile, di una povertà armonica imbarazzante. Mi sono sbarazzato dei sub e restituito il crossover a chi me lo aveva pestato. Probabilmente era di infima qualità e tale da degenerare il segnale che lo attraversava. Quindi qualche consiglio? Grazie. Un saluto
L'ideale per fare cosa? Se parliamo di Hi-Fi la cosa più importante è la riproduzione fedele di un segnale e l'unico modo sta nel realizzare filtri crossover passivi che equalizzano nel dominio analogico
@@GianFrancoCarlini Io utilizzo Minidsp flex e mi trovo benissimo però è un DSP crossover che lavora sul segnale digitale. Behringer che modello ha usato, elettronico o digitale?
La multiamplificazione che offre veri e grandi vantaggi è quella attiva, in campo professionale la multiamplificazione passiva praticamente è inesistente. Come al solito sono idee che vengono fuori nello strano mondo dell'hifi dove si crede ancora che un crossover passivo sia migliore di uno attivo. Cito dal sito Linkwitz lab: "...L'unica scusa per i crossover passivi è il loro basso costo. Il loro comportamento cambia con la dinamica dipendente dal livello del segnale dei driver. Impediscono all'amplificatore di potenza di assumere il massimo controllo sul movimento della bobina mobile. Sono una perdita di tempo, se l'obiettivo è la precisione della riproduzione."
@@ardabomdue1781 Ciao, il modello del Behringer credo fosse il CX 2310. Non sono sicuro della sigla ma si trattava di un xover elettronico. Quanto al MiniDSP anche io in passato ne ho utilizzato uno: era il modello SH Studio, usato come streamer, xover elettronico e per la correzione acustica ambientale Dirac Live. Tramite le uscite spdif andavo, per la parte bassa, ad un dac Nuforce DAC 9 e quindi a 2 subwoofer Sunfire HRS10; per la parte alta entravo, invece, in un PS Audio Direcstream DAC e da questo il segnale andava poi alle ATC SCM 40 attive. Mi pareva che tutto andasse bene: non si sentiva assolutamente il suono provenire dai sub ma dalle casse e la stanza era più "piena di suono" (non so se ho reso l'idea). L'ho usato per parecchi mesi anche al fine per trovare la migliore collocazione dei sub nella stanza ed il miglior taglio tra sub e ATC. Tuttavia il PS Audio era dotato anche di scheda di rete Bridge II e quindi dopo un po' di utilizzo dell'impianto nella configurazione sopra descritta tempo mi è venuta la curiosità di fare dei confronti. L'impianto "liscio" - cioè sorgente PS Audio + casse ATC - era superiore - sotto il profilo della musicalità, della trasparenza, della "coerenza" e della naturalezza degli spunti dinamici - a tutto l'ambaradan costituito da MiniDSP, due dac, due sub, correzione acustica della stanza ed infine le casse. Morale della favola: ho dato via il MiniDSP, il dac Nuforce, i due sub (non prima di aver fatto la deludente prova con il crossover Behringer), il PS Audio e, aggiungendo qualcosa, ho acquistato un Bryston BR20. Ora ho ancora più trasparenza, "respiro", dettaglio e musicalità. Comunque il tarlo di rifinire in basso le ATC mi è rimasto...... Temo però che sia un problema insormontabile non compromettere le doti sonore dell'impianto che appena sopra ho descritto. Un saluto
Da tonto, come sono, faccio un paio di domande: gli amplificatori integrati con doppie uscite come quelli di Yamaha o Cambridge CX81 o altri possono dare vantaggi? Se si, usare cavi identici per bassi e alti o ha senso utilizzare cavi diversi come sezione e materiale? Domanda ancora più da ignorante in materia, con amplificatori con i normali 4 Bindig post e diffusori bi wiring, ha senso mettere i cavi in bi wiring e se si, anche qui i cavi devono essere uguali? Scusate la mia grande ignoranza.
Video interessante ma fatto solo di parole, perchè non fare degli esempi di collegamento? così resta solo teoria, molto interessante ma teoria, grazie comunque di una introduzione. ciao
Complimenti Giancarlo, finalmente una chiara e precisa analisi di come applicare la biamplificazione senza se e senza ma ! Un caro saluto. Alessandro
@@AlessandroCatalano-z8c Grazie Alessandro!
Grande Giancarlo....gemme preziose
Lei è stato chiarissimo io la pensò come lei infatti avevo dubbi nell'uso di Due amplificatori diversi e lei ha chiarito il mio dubbio poi nella multiamplificazione la soluzione il crossover attivo con più amplificatori uguali un saluto
Complimenti per la chiarezza espositiva e grazie per aver reso "comprensibile" un argomento un po' ostico. Buon ferragosto
Video ben fatto e con una chiara sintesi, bravo!
Fantastica " lezione" utilissima grazie infinite
Caro Giancarlo, repetita iuvant. L’articolo è convincente e ben scritto, come anche questa conversazione. Tra l’altro l’utilizzo di cavi di segnale XLR (bilanciati) ove possibile consente di ottenere anche un guadagno, e tutto fa brodo. Grazie e buon Ferragosto
C'è un video in rete di un ingegnere ospite di un negozio che sostiene di abbinare le valvole con il transistor.. sono d'accordissimo con quello che dici.. ne avevo parlato con il costruttore del mio ampli e anche lui sostiene quello che hai detto.. bel video... grazie
Lo ho visto anche io, è stato uno dei motivi che mi ha spinto a "dire la mia"
@@audio-2ghahaha 😂 avendo ben presente a quale video si sta facendo riferimento ed il suo contenuto, ti capisco caro Giancarlo!!! Confesso che mentre lo guardavo a suo tempo non ho potuto fare a meno di pensare: “chissà se Giancarlo lo vedesse come reagirebbe”, adesso ho la risposta: in modo sobrio, serio e pacato come ti si addice …. Grazie
Tra l'ingegnere e il trio di commerciali spesso c'è da divertirsi...😂
Bel video, ogni tanto questo "format" sarebbe graditissimo da tutti penso, anche da audiofili molto preparati(categoria a cui io non appartengo.. 😂). Buon Ferragosto. Ps. Noto con piacere un modello Norev 1:18(Renault..?)sulla mensola. Anche io condivido questa passione👍
@@gianlucaramundo3284 il modellino Norev è della Simca1100 che ho posseduto da giovane.... Che occhio, complimenti!
buon ferragosto.
Complimenti Giancarlo per questa sintesi sull'argomento. Mi piacerebbe fosse come una pietra nello stagno, nel senso che invogliasse quanti già sono disposti a dotarsi di un secondo amplificatore stereo, a guardare più lontano, verso la multiamplificazione attiva con utilizzo di crossover attivo analogico. Un amplificatore in più e un crossover attivo in più e naturalmente tanta voglia di approciare nuove tecniche! Spero che tale argomento venga ripreso. Grazie. Atro grande argomento è eseguire la filtrazione quando ancora si è nel dominio del digitale usando i DSP ma mi risulta che l''offerta di queste apparecchiature sia scarsa.
Non sono molto d'accordo sulla multiampiificazione attiva a meno che il cross-over elettronico non venga progettato dal costruttore delle casse acustiche, si rischia altrimenti di fare pasticci con la funzione di trasferimento del cross-over. Se ci pensa nn basta emulare le frequenze e le pendenze ma bisogna anche considerarea differenza tra una rete passiva e una attiva anche in altri termini
@@audio-2g Le differenze evidenti tra reti passive e reti attive deporrebbero a vantaggio di queste ultime, principalmente per il fatto che operano senza impiego di induttanze, agiscono su circuiti a bassa potenza, hanno meno dispersione dei parametri ecc. ma offrono grandi possibilità di parametrazione. Certo che, come accennavo, non basta più comprare i diffusori, portarli a casa e collegarli, ma serve studio e approfondimento che forse pochi "audiofili" sono disposti ad affrontare. Comunque le sarei grato se mi potesse edurre su quali altri punti di vista dovrei considerare le differenze tra reti passive e reti attive. Ancora grazie!
P.s.: Non ho considerato ovviamente certe finzioni improprie attribuite talvolta al crossover passivo, quali la linearizzazione dell'impedenza dell'altoparlante, il bilanciamento del volume trai vari traduttori ed altre.
Io ho provato solo la multi amplificazione orizzontale e ho notato dei miglioramenti.
Ho visto che nel video è stato citato un diffusore JBL amplificato di tipo hi-fi domestico; dovrebbero esserci altri modelli amplificati un po' più grandi di JBL.
Non riesco a capire perché, se compro un diffusore JBL amplificato a due vie hi-fi lo pago una "discreta cifretta", ma se lo compro con le stesse caratteristiche dal catalogo professionale, lo pago molto ma moooolto meno. Eppure il produttore è lo stesso, il know how pure...dove sarà l'inghippo?
Purtroppo i negozi che vendono "pro" non hanno tempo per un audiofilo che va a sentire le casse, ed i negozianti di hi-fi non sono interessati ad avere neanche un paio di diffusori "pro" per un confronto. Sarei curioso di sapere il vostro parere al riguardo...e magari un giorno, anche una puntata sull'argomento.
Un saluto ed un buon Ferragosto
Più ce. alla multi mplificazione sono interesssato al Bi-Wiring........ Quali sono i vantaggi? Avendo un integrato o un finale con uscite altoparlantiA± B, come fare i collegamnti? può spegarlo e mmostrare un immagine dello schema?? Grazie
Gentile Giancarlo, tutto chiaro tranne....quali miglioramenti sonici mi dovrei aspettare al prezzo di raddoppiare il finale stereo. Parlando in termini generali, ne vale la pena? Grazie
La multi amplificazione permette di utilizzare amplificatori mediocri e ottenere il risultato da amplificatori di alto livello.
Ciò accade perché l'amplificatore produce tanta più intermodulazione quanti più strumenti musicali deve riprodurre contemporaneamente e la multi amplificazione riduce questa eventualità.
Buongiorno, vorrei fare una domanda un po' fuori dal coro, premesso che ovviamente è meglio un integrato o dei finali stereo rispetto ad un buon amplificatore audio video, e che io non ho aspirazioni hi end, lo userei sia per i film che per la musica, avrebbe senso utilizzare un marantz cinema 30 in biamp utilizzando 4 dei suoi 11 canali per amplificare i diffusori frontali o sarebbe sempre meglio prendere un a/v meno costoso da usare come pre e dei finali separati per fare biamp?
Grazie per la vostra disponibilità e per il lavoro che portate avanti tutti i giorni.
Un saluto
Franco
@@franco8162 la seconda che ha detto, nn è male la soluzione in bi-amp con il Marantz ma certo meglio sezioni di potenza esterne, ovvio però che un sintoamplificatore meno buono del cinema 30 avrà anche sezioni di decodifica meno buone... La coperta... Haimé....
Grazie per il video!
Una domanda: se uso due amplificatori integrati identici ed un lettore cd come sorgente( per una biamplificazione verticale)posso regolare il volume( per entrambi gli ampli) con un solo telecomando ?
Grazie per un eventuale risposta!
Ottima domanda, potrebbe, si, lo ho sperimentato, ma a volte il "sistema" si stara ed è necessario riportare i volumi allo stesso livello
@@audio-2g grazie
Sono totalmente d'accordo sulla questione potenza, che deve essere identica. Però penso che si potrebbero avere due ampli con identica potenza ma con fattore di smorzamento differente. Quello a più alto fattore di smorzamento si potrebbe utilizzare per pilotare i due woofer. Che ne pensa?
Salve, con due amplificatore mono si ottiene lo stesso risultato?
Grazie e complimenti
Si, ma ce ne vogliono 4!
Ottimo video, in qualsiasi caso credo che la multiamplificazione passiva non offra grandi vantaggi rispetto all'aumento del costo al quale si va incontro.
Non sono molto d'accordo sul discorso relativo alla connessione bilanciata tra pre e finale o meglio, dipende da come è realizzato circuitalmente il preamplificatore.
Nel 95 per cento dei casi, i preamplificatori odierni non sono totalmente bilanciati dall'ingresso all'uscita.
Ne consegue che l'uscita bilanciata venga ottenuta bilanciando un segnale sbilanciato ovvero aggiungendo componenti che aumentano la distorsione totale.
Questo per dire che la connessione bilanciata va usata quando è indispensabile ovvero quando dobbiamo coprire distanze relativamente lunghe.
Un buon cavo rca può arrivare a 2 metri senza problemi (dicono 3 mt. ma da prove fatte consiglio 2 mt. max).
Se dovessi scegliere tra una connessione bilanciata pre/finale per risparmiare un metro di cavo di potenza con un pre che sicuramente non è totalmente bilanciato, allora rca tutta la vita e metro in più sul cavo di potenza.
La multiamplificazione attiva è l'unica soluzione che se ben progettata sarebbe in grado di giustificare i costi necessari per applicarla.
Buongiorno spiegazione direi cristallina....Avete in mente di fare una prova con diffusori a.t.c. pro audio..grazie..
Buongiorno, ottima spiegazione, però non capisco, i diffusori con la sezione bassi già amplificata? È regolabile, ma comunque si ha un ampli in classe d e magari lo abbino a delle 300b per gli alti.
La classe D per la sezione alti è sconsigliabile mentre ok per la classe D su bassi e medi.
Ciò è dovuto alla scarsa linearità degli ampli in classe D oltre 15 khz
Buongiorno spett. recensore e tecnico, purtroppo non esistono in commercio dei preamplifiicatori con la tripla uscita per il tri-amping passivo, (neppure quelli che costano come un'automobile), salvo due casi (per altri casi chiedo suggerimento a lei), uno fuori prod. da più di 15 anni e l'altro danese totalmente fuori prezzo in rapporto alla qualità costruttiva e sonica (secondo il mio umile parere)_Il primo è l'eccellente e introvabile in buone condizioni: LINN KAIRN_ Il secondo caso è relativo ai preamplificatori minimalisti nel frontale della DENSEN e minimalisti anche nella componentistica appena si guarda all'interno. Come diffusori io possiedo la 1^ serie (l'ultima made in England) delle Monitor Audio Gold Reference 60 (quando erano il top di gamma) e appunto con la tripla connessione. Complimenti e saluti.
Buongiorno Giancarlo, complimenti per il canale sia te che a Giulio.
Non mi trovo completamente d'accordo con la tua affermazione secondo cui gli amplificatori dovrebbero essere uguali.
Racconto le mie esperienze in proposito.
1) Alcuni anni fa ho fatto una prova d'ascolto in un noto negozio genovese di un grosso diffusore Ruark in biamplificazione orizzontale utilizzando un finale Chord sui bassi e due finali mono Krell, sui medio alti.
Suono eccezionale. Chiaramente abbiamo fatto la prova di pilotare i diffusori solo col finale Chord oppure solo con i finali mono Krell ed il risultato in entrambi i casi era peggiore.
2) Un caro amico ha un impianto composto da dac/streamer DCS Rossini con master clock separato, pre Convergent, finali mono Pass 600 per i bassi, Kronzilla mono sui medio alti, diffusori Acapella Campanile, cavi Shimpy sui bassi e LaSound in rame-argento sui medio alti.
È l'impianto meglio suonante che abbia mai sentito, anche confrontato con impianti dai costi stratosferici ascoltati alle fiere.
L'equilibrio timbrico di questo impianto è semplicemente meraviglioso e la dinamica travolgente. Inutile dire che le Acapella pilotate solo con i Pass o solo con i Kronzilla non rendono assolutamente come pilotate in biamplificazione.
Un saluto e ancora complimenti per i vostri video!
Buongiorno. Ho visto volentieri il video per capire i vantaggi della multi-amalificazione e alla fine non ne ha parlato😅...che effetto ha sul suono, in che termini ci guadagnamo? L'ampli soffre meno eroga meglio? Di piu? Boh serve solo a spendere soldi in piu componenti?che significa "risente meno del cross over? Grazie
I finali sono soggetti a meno stress, diminuisce la distorsione derivante dalle reti di cross over.
@@soundandvideopleasure763 ok, più o meno era stato detto. Forse dovrò approfondire in altro modo. Grazie!
@@SimoRama se provi la differenza è più che udibile e spesso, lì dove realizzabile più finali in multiamp pur se non si livello Hi-End riescono ad ottenere dei risultati interessanti. Un amico fece una multiamp con dei finali Thomann che in relazione al prezzo ci lascio sbalorditi😉
@@soundandvideopleasure763 grazie, prima o poi lo proverò
La multiamplificazione passiva rischia di degradare il suono e non di migliorarlo, c'è un articolo di Renato Giussani che ne spiega bene le ragioni. Ogni finale deve comunque amplificare l'intero segnale per poi vedere un carico fortemente reattivo, quindi peggiore. La multiamplificazione che ha senso è quella attiva con crossover elettronici o DSP, chiaro che il sistema deve essere progettato nativamente in questa configurazione come avviene per la maggior parte dei sistemi professionali.
Grazie argomento molto interessante
Per quella passiva hai spiegato bene che va bene solo quella verticale.
A questo punto non è meglio (sempre se i finali lo permettono) la soluzione a ponte?
In questo modo sfrutto tutta la potenza visto che un canale sugli alti non lo farebbe.
A volte con la configurazione a ponte gli ampli "tagliano" prima l erogazione di corrente (difficilmente a ponte vanno sotto i 4 ohm) molto dipende dal diffusore. Almeno questa la mia piccola esperienza
Multiamplificazione si , passiva no. L'ideale è la triamplificazione ( woofer , medi , tweeter ) con crossover eletronico attivo. L'unico svantaggio è il costo dei 3 amplificatori , ma il controllo sui diffusori è totale.
Consigli per un crossover elettronico?
In realtà non devo triamplificare dei diffusori in quanto ho un paio di ATC SCM 40 attive ma vorrei eseguire su di esse un taglio passa alto e quindi aggiungere due subwoofers.
Ho già fatto una prova con un xover Behringher e due sub Sunfire HRS 10.
Il suono che usciva dalle ATC era semplicemente irriconoscibile, di una povertà armonica imbarazzante.
Mi sono sbarazzato dei sub e restituito il crossover a chi me lo aveva pestato.
Probabilmente era di infima qualità e tale da degenerare il segnale che lo attraversava.
Quindi qualche consiglio?
Grazie. Un saluto
L'ideale per fare cosa? Se parliamo di Hi-Fi la cosa più importante è la riproduzione fedele di un segnale e l'unico modo sta nel realizzare filtri crossover passivi che equalizzano nel dominio analogico
@@GianFrancoCarlini Io utilizzo Minidsp flex e mi trovo benissimo però è un DSP crossover che lavora sul segnale digitale. Behringer che modello ha usato, elettronico o digitale?
La multiamplificazione che offre veri e grandi vantaggi è quella attiva, in campo professionale la multiamplificazione passiva praticamente è inesistente. Come al solito sono idee che vengono fuori nello strano mondo dell'hifi dove si crede ancora che un crossover passivo sia migliore di uno attivo.
Cito dal sito Linkwitz lab: "...L'unica scusa per i crossover passivi è il loro basso costo. Il loro comportamento cambia con la dinamica dipendente dal livello del segnale dei driver. Impediscono all'amplificatore di potenza di assumere il massimo controllo sul movimento della bobina mobile. Sono una perdita di tempo, se l'obiettivo è la precisione della riproduzione."
@@ardabomdue1781 Ciao, il modello del Behringer credo fosse il CX 2310. Non sono sicuro della sigla ma si trattava di un xover elettronico. Quanto al MiniDSP anche io in passato ne ho utilizzato uno: era il modello SH Studio, usato come streamer, xover elettronico e per la correzione acustica ambientale Dirac Live. Tramite le uscite spdif andavo, per la parte bassa, ad un dac Nuforce DAC 9 e quindi a 2 subwoofer Sunfire HRS10; per la parte alta entravo, invece, in un PS Audio Direcstream DAC e da questo il segnale andava poi alle ATC SCM 40 attive. Mi pareva che tutto andasse bene: non si sentiva assolutamente il suono provenire dai sub ma dalle casse e la stanza era più "piena di suono" (non so se ho reso l'idea). L'ho usato per parecchi mesi anche al fine per trovare la migliore collocazione dei sub nella stanza ed il miglior taglio tra sub e ATC. Tuttavia il PS Audio era dotato anche di scheda di rete Bridge II e quindi dopo un po' di utilizzo dell'impianto nella configurazione sopra descritta tempo mi è venuta la curiosità di fare dei confronti. L'impianto "liscio" - cioè sorgente PS Audio + casse ATC - era superiore - sotto il profilo della musicalità, della trasparenza, della "coerenza" e della naturalezza degli spunti dinamici - a tutto l'ambaradan costituito da MiniDSP, due dac, due sub, correzione acustica della stanza ed infine le casse. Morale della favola: ho dato via il MiniDSP, il dac Nuforce, i due sub (non prima di aver fatto la deludente prova con il crossover Behringer), il PS Audio e, aggiungendo qualcosa, ho acquistato un Bryston BR20.
Ora ho ancora più trasparenza, "respiro", dettaglio e musicalità.
Comunque il tarlo di rifinire in basso le ATC mi è rimasto...... Temo però che sia un problema insormontabile non compromettere le doti sonore dell'impianto che appena sopra ho descritto. Un saluto
Da tonto, come sono, faccio un paio di domande: gli amplificatori integrati con doppie uscite come quelli di Yamaha o Cambridge CX81 o altri possono dare vantaggi? Se si, usare cavi identici per bassi e alti o ha senso utilizzare cavi diversi come sezione e materiale? Domanda ancora più da ignorante in materia, con amplificatori con i normali 4 Bindig post e diffusori bi wiring, ha senso mettere i cavi in bi wiring e se si, anche qui i cavi devono essere uguali? Scusate la mia grande ignoranza.
Video interessante ma fatto solo di parole, perchè non fare degli esempi di collegamento? così resta solo teoria, molto interessante ma teoria, grazie comunque di una introduzione. ciao