The CONFERENCE OF ROME - THE BEGINNING OF THE STRATEGY OF TENSION

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  • Опубликовано: 22 июл 2024
  • The CONFERENCE OF ROME - THE BEGINNING OF THE STRATEGY OF TENSION
    Story by FEDERICO BETTUZZI
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    3 - 5 May 1965 at the Parco dei Principi hotel in Rome the conference on the revolutionary war organized by the Alberto Pollio Institute of Military Studies was organised. Organized by three journalists close to and contiguous to right-wing circles, Enrico de Boccard, Gianfranco Finaldi and Edgardo Beltrametti, the conference had as its main theme The Revolutionary War, a doctrine which in those years was circulating above all in military circles and aimed at coordinating and giving greater strength in the fight against the possible advance of communism in Italy.
    Among the speakers Pino Rauti, Stefano Delle Chiaie and Mario Merlino, as well as many other characters who would soon become sadly known for their involvement in the subversive events that characterized the period called the strategy of tension.
    TIMELINE
    0:00 Introduction
    2:30 Italy in 1965
    3:34 The conference of the Parco Dei Principi
    6:45 The participants
    10:03 The theme
    14:07 Discussions
    15:37 The Aginter Press

Комментарии • 44

  • @Dentrolastoria
    @Dentrolastoria  Год назад +2

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  • @gherardomassi
    @gherardomassi Год назад +13

    A questo punto, se non è già stato fatto, mi aspetto il "convegno" di Chiavari o Pecorile per la nascita delle BR

    • @emanuelacito7653
      @emanuelacito7653 Год назад +2

      Anche io

    • @Ivancorresempre70
      @Ivancorresempre70 Год назад +1

      Mi associo

    • @corrado53
      @corrado53 2 месяца назад

      Bravo! Ne sai più di me sulle BR. Eppure io quegli anni li ho vissuti (non in prima persona, però).

  • @ugofch
    @ugofch Год назад +7

    Al giorno d'oggi e con la mentalità contemporanea, che tende a catalogare la storia secondo una visione sbagliata, che ci è stata imposta dai media e dalla politica, è molto difficile avvicinarsi obiettivamente ad argomenti come questo.
    Infatti, non è possibile classificare nessun evento, relativo alla strategia della tensione, agli anni di piombo, alle morti eccellenti ed al terrorismo, all'interno delle categorie a cui hanno abituato i nati negli ultimi trent'anni: bipolarismo politico, "buoni" e "cattivi", oppure vinti e vincitori, eccetera.
    Quando non è stato materialmente possibile giustificare determinate situazioni, si sono addirittura create delle spiegazioni fantasiose, come, ad esempio, quella dei "servizi segreti deviati".
    Individuare una presunta "deviazione" all'interno di molteplici strutture (SIOS, SIFAR, UAR, SID, RUD, ecc.), a loro volta suddivise in uffici "a compartimenti stagni" o "aperti" e di collegamento, presuppone una notevole fantasia ed ha l'unico scopo di non palesare, in maniera troppo cruda, la realtà di quel periodo, in cui ogni centro di potere, politico, economico o finanziario, poteva annoverare "i propri uomini" all'interno delle diverse organizzazioni ed uffici.
    Ammettere questo tipo di verità, significherebbe condividere le responsabilità di ogni evento accaduto in quegli anni e in Italia questo non è ancora possibile.
    Ma partiamo da una prospettiva più ampia, per poi restringere lentamente il cerchio.
    Una volta raggiunta una parvenza di stabilità politica, quella portaerei al centro del Mediterraneo, che è il nostro paese, è diventata uno degli obiettivi più ambiti delle due superpotenze allora esistenti: di fatto, mantenere l'Italia nella propria sfera di influenza avrebbe comportato l'accesso al Nordafrica, al Medioriente ed al centro dell'Europa, attraverso un collegamento perfetto (o quasi) sia con i partners della NATO, che con i paesi del "Patto di Varsavia".
    Purtroppo, come avevamo ampiamente dimostrato al mondo nella WWII, eravamo completamente sprovvisti di una difesa efficiente e di una identità politico culturale adatta ad una lotta partigiana unidirezionale: anche politicamente, il nostro paese era diviso tra ex monarchici, ex "repubblichini", socialisti e comunisti, tutti trasversalmente uniti da una forte componente cattolica.
    Questa divisione iniziò a concretizzarsi sin dalle prime elezioni politiche, che videro due grandi blocchi contrapposti: cosa fare allora, per evitare un conflitto ed una nuova invasione del nostro paese, che sarebbero sicuramente sfociati entrambi in una nuova guerra civile?
    Quel periodo segnò l'apoteosi del "cerchiobottismo" italiano ed iniziammo a tenere il proverbiale piede in due staffe.
    La strada intrapresa era perfetta dal punto di vista economico, sociale e strategico, poiché accontentava tutti e fece piovere sul nostro paese una serie di finanziamenti da entrambi i lati della cosiddetta "cortina di ferro": questo ci consentì un esplosione demografica ed economica altrimenti impensabile.
    C'è un detto popolare che vede il diavolo fabbricare le pentole, ma non i coperchi e come in ogni piano ben congegnato, la "legge di Murphy" è la regola: infatti, insieme a coloro che ebbero la lucidità e la freddezza di porre in essere questo escamotage, fiorì una pletora di personaggi e di gruppi di potere che credettero veramente di poter sovvertire la Repubblica e schierarsi apertamente con l'una o con l'altra potenza nucleare.
    A questo punto però, servivano degli strumenti, che ci vennero prontamente messi a disposizione dai nostri "alleati" e dai loro contendenti: questo segnò l'inizio di uno dei periodi più bui della nostra Repubblica perché, se qualcuno ti da una pistola e la chiudi in un cassetto, di cui troppe persone hanno la chiave, alla fine quell'arma ucciderà qualcuno.
    In Italia avevamo moltissimi "armadi" pieni di armi, una quantità di "chiavi" sproporzionata ed una moltitudine di gruppi che ne reclamavano il diritto all'utilizzo, in nome di ideali, interessi economici o difesa.
    Dopo le esperienze all'estero (in paesi che non riuscireste neanche ad immaginare) e i lunghi periodi di studio, sulla fattibilità di alcune iniziative, l'organizzazione di questi apparati si confrontò in quel convegno, che può essere indubbiamente identificato come un punto di inizio "databile" della strategia della tensione e di quanto ad essa correlato.
    Finito il convegno, l'Italia non fu più la stessa.
    Io sono nato in quegli anni e la storia della mia famiglia è stata pesantemente influenzata da quel periodo buio, portandomi a conoscere alcuni dei protagonisti e a confrontarmi, raggiunta la maggiore età, con diversi di loro.
    A parte dei personaggi da operetta, usati perlopiù come capri espiatori o specchietti per le allodole, tutti i protagonisti, che non agivano per interessi economici personali, erano delle persone di una purezza invidiabile: molti militari, politici, membri delle FF.OO. e dei Servizi, perseguivano degli ideali ben lontani dai valori della società contemporanea.
    Molti di loro sono morti o hanno ucciso per questi ideali, perché, per evitare una guerra che avrebbe coinvolto un'intera nazione, si sono dovuti immolare: 84 suicidi (poi ho smesso di contarli) tra coloro che indossavano una divisa sono tanti, al punto che per loro è stata creata la locuzione "sono stati suicidati", per sottolineare che nessuno di loro aveva intenzione di togliersi la vita.
    Oltre a loro c'è un numero altrettanto alto di incidenti e morti improvvise, che non hanno mai trovato una giustificazione, ma hanno sempre giovato a qualcuno.
    Visto che lo hai evidenziato, concludo con una nota sul Gen. Adriano Giulio Cesare Magi Braschi, il cui nome, dopo le iniziali titubanze dei principali testimoni ed imputati nel processo ad Ordine Nuovo, ne ha riempito le pagine ed è diventato ricorrente ogniqualvolta si trattano questi argomenti.
    Era un vero soldato, un militare in tutte le sue accezioni che durante la campagna di Russia, al comando della propria batteria, aveva partecipato alla carica del "Savoia Cavalleria" ad Isbuscenskij ed aveva guidato l'ultima "presa di posizione al galoppo" (una manovra tipica e quasi suicida, in quelle condizioni, delle batterie ippotrainate) a Chazepetowka, schierando i propri pezzi allo scoperto e sparando ad alzo zero contro i carri russi, che stavano decimando i nostri soldati.
    Lui, come molti altri, non era né "buono" né "cattivo": aveva degli ideali che non sta a noi giudicare e per questi ha sempre messo in gioco la propria vita.
    Grazie di aver trattato questo argomento, che ha suscitato in me una serie di ricordi e scusa se ho voluto rimarcare, in maniera così prolissa, alcuni argomenti che reputo importanti.

    • @annanucciarelli1143
      @annanucciarelli1143 11 месяцев назад

      Complimenti, grazie ad entrambi per il video ed il commento.

    • @alicerusciolevi6709
      @alicerusciolevi6709 19 дней назад

      Un po' più "sinteticamente" si può tranquillamente affermare che un "servizio segreto" contrapposto a se stesso può essere paragonabile ad una BOMBA ad ALTISSIMO potenziale a forma di boomerang ....... funziona benissimo ...... a patto che la usi il "nemico" però ...... perché se la usiamo fra di noi , poi finisce che dobbiamo farci i DISPETTI a vicenda per portare i conti almeno un parità .....

  • @nicolongobardo4485
    @nicolongobardo4485 Год назад +8

    Meta' del nostro paese e' talmente ignorante da non sapere nemmeno cosa sia la "strategia della tensione" con annessi politicanti che la negano.
    Un paese senza memoria e' un paese semza futuro.

    • @ImperatoreTime
      @ImperatoreTime Год назад +3

      Motivo per cui ora la maggioranza Della popolazione vota l'estrema destra, hanno vinto

    • @makc9734
      @makc9734 10 месяцев назад

      Il bello è che metà di questi sono proprio i complottisti, è paradossale ma è così

    • @alicerusciolevi6709
      @alicerusciolevi6709 19 дней назад

      ...... FINTA strategia della tensione ...... ma con morti ammazzati RIGOROSAMENTE VERI.
      Si trattava solo di continuare ad intascare il danaro generosamente elargito dai "servizi" stranieri a tutto l'arco costituzionale (e per tutto intendiamo veramente TUTTO) affinché NON si verificasse il "temutissimo" (.... 🤣🤣🤣🤣🤣 .... ) sorpasso rosso e per fare questo occorreva necessariamente creare un "nemico" interno che "spingeva" pericolosamente verso i vertici di comando allo scopo d'impadronirsene , senza però riuscirci (MISTERIOSAMENTE) MAI ......

  • @mariagrazianuccetelli1480
    @mariagrazianuccetelli1480 Год назад +2

    Molto interessante!

  • @christo976
    @christo976 Месяц назад

    Bel video come sempre, occhio ai typo però, vi scappano spesso 😅

  • @romanobenini3331
    @romanobenini3331 Год назад +2

    Ottimo video. Peccato che finisca un po’ bruscamente. Aggiungo che Carlo Maria Maggi è stato condannato in via definitiva come mandante ed organizzatore della strage di piazza Loggia a Brescia

  • @WalkingSoter001
    @WalkingSoter001 Год назад +2

    Sergio Zavoli nella sua "La Notte della Repubblica" ne dà una esaustiva introduzione.

  • @AntonioDemofonti-zm8ku
    @AntonioDemofonti-zm8ku 3 месяца назад

    Quell'hotel di Roma era dei servizi. A quel convegno partecio' anche il padre di un noto giornalista/storico molto in vista.

  • @emanuelacito7653
    @emanuelacito7653 Год назад +1

    Video molto interessante

  • @AntonioDemofonti-zm8ku
    @AntonioDemofonti-zm8ku 3 месяца назад

    C'era una rivista: soldier of fortune collegata all'Aginter Press e bastava sfogliarla per capire molte cose...

  • @michelegranzotto304
    @michelegranzotto304 Год назад

    Ciao Federico, auguro buon Natale a te, alla tua famiglia e a tutti gli iscritti a questo bellissimo canale.

  • @barbaracocchi4429
    @barbaracocchi4429 Год назад

    Come sempre molto bravo, chiaro pacato...

  • @francescomicoli1011
    @francescomicoli1011 Месяц назад

    Grazie per il video

  • @benrye3685
    @benrye3685 Год назад

    Ottimo video. Si potrebbe seguire un filo conduttore, che solo al buon appassionato di storia apparirà chiaro. Dall'Indocina all'Algeria, dall'OAS all'Aginter Press. Fino al noto convegno. Dopo Diem, 1954, e l'esperienza algerina si capirono che nessun esercito convenzionale occidentale avrebbe avuto speranze nel fronteggiare una guerra rivoluzionaria, popolare e comunista. Quindi cambiarono passo. Legato al noto convegno c'è un libro. Un libro che ogni appassionato dovrebbe poter leggere per aggiungere come tassello documentale alla propria passione. Le mani rosse sulle forze armate. Compimenti ancora per l'impegno 👍

  • @gfunkdief6320
    @gfunkdief6320 Год назад

    Un argomento molto importante!

  • @domenicolordi206
    @domenicolordi206 Год назад +1

    Bel video. Non vorrei sbagliare, ma credo che a 13:00 sia Ventura, non Digilio

  • @Fake_account_001
    @Fake_account_001 Год назад +1

    Capisco le esigenze di sintesi, però nel video ci sono davvero troppe imprecisioni Il confine orientale è identificato col Patto di Varsavia: l'Italia confinava con la Jugoslavia che non faceva parte del patto di Varsavia. Giorgio Pisanó è definito "faccendiere": era giornalista e fondatore del MSI. Giannettini è definito "strano giornalista" mentre era un collaboratore dei servizi come emerge dal processo di Catanzaro e per sua ammissione in una intervista Rai .

    • @Dentrolastoria
      @Dentrolastoria  Год назад +1

      Per quanto la Jugoslavia fosse stata "scomunicata" dal Comintern ed avesse partecipato al lancio del Movimento Terzomondista, la sua adesione al Blocco Orientale sul piano militare era valutata all'epoca come pericolo reale. Anche perché in fondo una exclave del Patto nel Mediterraneo c'era: l'Albania. Pensi che persino lungo il confine con l'Austria la NATO decise la riattivazione ed il potenziamento del precedente Vallo Alpino, temendo la minaccia rappresentata dalla JNA o dalle armate ungheresi e cecoslovacche che in caso di guerra convenzionale avrebbero potuto sfruttare il corridoio austriaco per invadere l'Italia settentrionale.
      Pisanò oltre all'attività pubblicistica e politica ebbe una lunga carriera nel sottobosco nazionale, dimostrata con vicende torbide quali lo scandalo Lockheed o la ricettazione della borsa del defunto Roberto Calvi. Insomma, un personaggio davvero particolare.
      Guido Giannettini era effettivamente iscritto all'Ordine dei giornalisti e scriveva per alcune riviste di ambito militare. E' definito "strano" proprio per i suoi continui contatti con mondi dell'eversione e per i rapporti con il Servizio militare, un qualcosa che cozzava espressamente con il principio di indipendenza che è il primo fondamento della professione giornalistica stessa.

  • @ImperatoreTime
    @ImperatoreTime Год назад +1

    Ecco perché fratelli d'italia non dovrebbe esistere

  • @angelotorri6908
    @angelotorri6908 Год назад +1

    Sempre unico spiegazioni uniche grazie grazie grazie

  • @christiancastiglione124
    @christiancastiglione124 Год назад

    Qui a Savona avviamo avuto le famose bombe di savona
    Inizi anni 70
    Mai trovati i resp ...cosa ne pensa ? Grazie

  • @alessandromarucelli
    @alessandromarucelli Год назад

    A 7:45 si vede chiaramente Franco Freda

  • @agostinodellaporta2249
    @agostinodellaporta2249 Год назад

    Quindi esisteva un servizio segreto antagonista all'ordinario Gladio? 🤔

  • @agostinodellaporta2249
    @agostinodellaporta2249 Год назад

    Una strategia adottata un po' ovunque in Europa.

  • @carminesgambato3733
    @carminesgambato3733 Год назад +1

    Bel video che storia interessante andrebbe fatto su rete nazionale

  • @carlabisio6589
    @carlabisio6589 Год назад +1

    3.30...tintinnar di sciabole...