Un genio assoluto...Uga, ti mancherà qualche conforto con migo??? ...e me a so ste' un quajoun... potrai condurre una vita agiata...o dove preferisci....Uga...Uga...Ubay...strageniale, ma perché non è più conosciuto?
Resterà un mistero il fatto che Andrea Mingardi, in assoluto uno dei pochi veri talenti della musica leggera italiana, un personaggio unico, forse solo equiparabile, mutatis mutandis, a David Clayton-Thomas per caratteristiche musicali ed a Giorgio Gaber per sagacia e poesia, non sia mai arrivato ad essere una vera star popolare. Lo hanno conosciuto ed apprezzato essenzialmente gli "addetti al lavori", ovvero altri musicisti con cultura tecnica sufficiente a comprenderne spessore e levatura. Certamente, Andrea Mingardi è arrivato a partecipare al festival di Sanremo ed a scrivere canzoni per altri cosiddetti "grandi" della canzone italiana, ma ciò non ha reso giustizia, né mai la renderà, neppure in millesima parte, al reale valore artistico di questo grandissimo musicista.
La spiegazione che mi sono sempre dato è questa: nei suoi spettacoli, la parte più attesa e che più coinvolge il pubblico è quella delle canzoni in dialetto, che la platea conosce spesso a memoria e che fa sempre ridere e sorridere. Il bolognese evidentemente non è compreso da tutti gli italiani. Quando lo traduco, per esempio ai romani, sorridono e apprezzano, ma la comprensione immediata del testo è altra cosa. E' una questione interessante, a mio parere: che qualità deve avere l'artista per rendere comprensibile il proprio linguaggio (nel senso di lingua)? Eduardo ci aveva abituati (bene), con Troisi abbiamo fatto più fatica, anche se il napoletano era già abbastanza "sdoganato" (poi c'è anche la questione delle varie zone: quello di San Giorgio a Cremano è magari differente, e la recitazione di Troisi non aiutava). Ripeto, è un discorso interessante e complesso; penso a cantantautori che hanno avuto successo anche con brani in dialetto (Gaber, Jannacci) ma che secondo me avevano in repertorio molti pezzi in italiano di grande qualità. Conosco Mingardone da una vita, e secondo me, a parte le debite eccezioni, il suo repertorio dialettale è il più riuscito, tanto che se, in Emilia Romagna, facesse solo spettacoli in dialetto, in platea ci sarebbe sempre lo stesso numero di persone. Grazie per il tuo commento.
@@mauriziogoldoni2606 Caro Maurizio, in Emilia-Romagna non so, perché non sono mai venuto sin là a vederlo e non dubito di ciò che dici, ma Mingardi si esibiva in serate cosiddette di "attrazione" in tutta Italia. Quando già negli anni '70 girava la penisola col suo gruppo "Supercircus" (già "49 Percento") gli spettacoli li faceva assolutamente e completamente in italiano. I suoi LP "Datemi della Musica" e "Pus", quelli che lo hanno fatto conoscere (o almeno c'hanno provato) al grande pubblico, avevano brani solo in italiano. La tragedia, vera, è che i porci non sanno distinguere le perle dai pirla.
@@LucaCalosso58 Ricordo il Supercircus e il 49%... per chi non lo sapesse, era la percentuale che Mingardi dava ai suoi musicisti, tenendosi quindi il 51%. Il batterista allora era Daniele Tedeschi, poi passato a Miguel Bosè e a Vasco. Lo conoscevo, e conoscevo altri musicisti come Sandro Comini, mio compaesano, che molti hanno visto a Domenica In (mi pare) per molto tempo, o che accompagnò verso il successo, come Bruno Farinelli. Andrea ed io ci siamo scambiati dei libri, quelli scritti da lui e da me, e un dizionario dialettale finalese (da anni abito a FInale Emilia). Un suo batterista storico è stato Mauro Gherardi, ormai "in pensione" (i musicisti poi in pensione non ci vanno mai), che ha suonato con tutti, Ramazzotti, Oxa, Dalla, Graziani, Baccini, e che, incidentalmente, è stato mio maestro di batteria ed è tuttora grande amico. Vedere Mingardi in concerto è sempre un'emozione. L'orchestra è sempre preparata, potente, coinvolgente. Qualche tempo fa Andrea è stato accompagnato con la sua orchestra filarmonica, a Mirandola, dal maestro Gianni Malavasi, che, sempre incidentalmente, suona nel mio gruppo progressive, l'Accademia dei Fluttuanti. Qui tra quelli della mia generazione (1955 e giù di lì) ci si conosce abbastanza; Maurizio Solieri faceva il mio stesso liceo, ed era già bravo da adolescente; Vasco faceva il disc-jockey anche dalle mie parti. Si può ascoltare Mingardi anche in versione "economica", accompagnato dall'immancabile Tirelli. Detto ciò, cosa devo aggiungere? Hai ragione :-)
@@mauriziogoldoni2606 Aggiungo io: Alan King (sax), Enzo Feliciati (tromba), Romano Trevisani (chitarra) e... non ricordo più il nome del trombonista (mi perdonerà). Non sapevo di Kamsir Urzino, mi dispiace. Il Gianni Malavasi che citi, è lo stesso "Malavasi" che collabora (o collaborava) con Michele Torpedine (Operablues)? Semplice cusiosità...
@@mauriziogoldoni2606 Mi piacerebbe poterti scrivere in privato, perché avrei una domanda da farti. Prima si potevano inviare messaggi privati, ma adesso RUclips ha tolto quella funzione. Se vuoi e se ti fa piacere puoi scrivere tu alla mia email che è: mio nome chiocciola mio cognome punto net.
Un genio assoluto...Uga, ti mancherà qualche conforto con migo??? ...e me a so ste' un quajoun... potrai condurre una vita agiata...o dove preferisci....Uga...Uga...Ubay...strageniale, ma perché non è più conosciuto?
Sempre mitico!
Mitikoooo...no ed pio'...!!!!
Resterà un mistero il fatto che Andrea Mingardi, in assoluto uno dei pochi veri talenti della musica leggera italiana, un personaggio unico, forse solo equiparabile, mutatis mutandis, a David Clayton-Thomas per caratteristiche musicali ed a Giorgio Gaber per sagacia e poesia, non sia mai arrivato ad essere una vera star popolare. Lo hanno conosciuto ed apprezzato essenzialmente gli "addetti al lavori", ovvero altri musicisti con cultura tecnica sufficiente a comprenderne spessore e levatura. Certamente, Andrea Mingardi è arrivato a partecipare al festival di Sanremo ed a scrivere canzoni per altri cosiddetti "grandi" della canzone italiana, ma ciò non ha reso giustizia, né mai la renderà, neppure in millesima parte, al reale valore artistico di questo grandissimo musicista.
La spiegazione che mi sono sempre dato è questa: nei suoi spettacoli, la parte più attesa e che più coinvolge il pubblico è quella delle canzoni in dialetto, che la platea conosce spesso a memoria e che fa sempre ridere e sorridere. Il bolognese evidentemente non è compreso da tutti gli italiani. Quando lo traduco, per esempio ai romani, sorridono e apprezzano, ma la comprensione immediata del testo è altra cosa. E' una questione interessante, a mio parere: che qualità deve avere l'artista per rendere comprensibile il proprio linguaggio (nel senso di lingua)? Eduardo ci aveva abituati (bene), con Troisi abbiamo fatto più fatica, anche se il napoletano era già abbastanza "sdoganato" (poi c'è anche la questione delle varie zone: quello di San Giorgio a Cremano è magari differente, e la recitazione di Troisi non aiutava). Ripeto, è un discorso interessante e complesso; penso a cantantautori che hanno avuto successo anche con brani in dialetto (Gaber, Jannacci) ma che secondo me avevano in repertorio molti pezzi in italiano di grande qualità. Conosco Mingardone da una vita, e secondo me, a parte le debite eccezioni, il suo repertorio dialettale è il più riuscito, tanto che se, in Emilia Romagna, facesse solo spettacoli in dialetto, in platea ci sarebbe sempre lo stesso numero di persone. Grazie per il tuo commento.
@@mauriziogoldoni2606 Caro Maurizio, in Emilia-Romagna non so, perché non sono mai venuto sin là a vederlo e non dubito di ciò che dici, ma Mingardi si esibiva in serate cosiddette di "attrazione" in tutta Italia. Quando già negli anni '70 girava la penisola col suo gruppo "Supercircus" (già "49 Percento") gli spettacoli li faceva assolutamente e completamente in italiano. I suoi LP "Datemi della Musica" e "Pus", quelli che lo hanno fatto conoscere (o almeno c'hanno provato) al grande pubblico, avevano brani solo in italiano. La tragedia, vera, è che i porci non sanno distinguere le perle dai pirla.
@@LucaCalosso58 Ricordo il Supercircus e il 49%... per chi non lo sapesse, era la percentuale che Mingardi dava ai suoi musicisti, tenendosi quindi il 51%. Il batterista allora era Daniele Tedeschi, poi passato a Miguel Bosè e a Vasco. Lo conoscevo, e conoscevo altri musicisti come Sandro Comini, mio compaesano, che molti hanno visto a Domenica In (mi pare) per molto tempo, o che accompagnò verso il successo, come Bruno Farinelli. Andrea ed io ci siamo scambiati dei libri, quelli scritti da lui e da me, e un dizionario dialettale finalese (da anni abito a FInale Emilia). Un suo batterista storico è stato Mauro Gherardi, ormai "in pensione" (i musicisti poi in pensione non ci vanno mai), che ha suonato con tutti, Ramazzotti, Oxa, Dalla, Graziani, Baccini, e che, incidentalmente, è stato mio maestro di batteria ed è tuttora grande amico. Vedere Mingardi in concerto è sempre un'emozione. L'orchestra è sempre preparata, potente, coinvolgente. Qualche tempo fa Andrea è stato accompagnato con la sua orchestra filarmonica, a Mirandola, dal maestro Gianni Malavasi, che, sempre incidentalmente, suona nel mio gruppo progressive, l'Accademia dei Fluttuanti. Qui tra quelli della mia generazione (1955 e giù di lì) ci si conosce abbastanza; Maurizio Solieri faceva il mio stesso liceo, ed era già bravo da adolescente; Vasco faceva il disc-jockey anche dalle mie parti.
Si può ascoltare Mingardi anche in versione "economica", accompagnato dall'immancabile Tirelli.
Detto ciò, cosa devo aggiungere? Hai ragione :-)
@@mauriziogoldoni2606 Aggiungo io: Alan King (sax), Enzo Feliciati (tromba), Romano Trevisani (chitarra) e... non ricordo più il nome del trombonista (mi perdonerà). Non sapevo di Kamsir Urzino, mi dispiace. Il Gianni Malavasi che citi, è lo stesso "Malavasi" che collabora (o collaborava) con Michele Torpedine (Operablues)? Semplice cusiosità...
@@mauriziogoldoni2606 Mi piacerebbe poterti scrivere in privato, perché avrei una domanda da farti. Prima si potevano inviare messaggi privati, ma adesso RUclips ha tolto quella funzione. Se vuoi e se ti fa piacere puoi scrivere tu alla mia email che è: mio nome chiocciola mio cognome punto net.
Grande Mingardi!
malafemmina malaguegna....busona..fantasticooooo
Nooooo nn credevo di trovarla su you tube! GRAZIEEEEEEE!!!!
Mi fa piacere :-)
E' un Genio.....
anche un brano come questo solo 16.240 visualizzazioni!!!! ormai noi etruschi siamo estinti rimarra' solo qualche necropoli come a marzabotto!!!
FANTASICO
Grandissimo Mingardi
Manca in rete "A san stoff ed ster què", che ha un finale . . . gatta gatta gatta, formidabile.
Proverò ad inserirla.