I moti del 1820-1821 [Dentro alla storia, episodio 148]

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  • Опубликовано: 2 янв 2025

Комментарии • 5

  • @carmelocaruso4550
    @carmelocaruso4550 Год назад +1

    Grazie per la lezione

  • @paolabusacchi5179
    @paolabusacchi5179 Год назад +1

    Complimenti professore lei è il migliore

  • @annasevostyanova8857
    @annasevostyanova8857 Год назад +1

    complimenti davvero per il video

  • @thelondoner1526
    @thelondoner1526 Год назад +1

    se mi permette aggiungo qualche informazione sul moto in Portogallo, perché si è trattato di un episodio dalle conseguenze veramente monumentali da entrambe le parti dell'Atlantico. Il moto del 1820 in Portogallo è conosciuto come rivoluzione di Porto (da dove è iniziata, seconda città più grande del paese). All'epoca il re viveva a Rio de Janeiro, la corte vi si era trasferita per fuggire a Napoleone. Sconfitto Napoleone, la corte non ritorna a Lisbona: sia il re che l'enorme comitiva portoghese che con lui si erano trasferiti oltreoceano nel 1808 si sono sostanzialmente ambientati, hanno iniziato a coltivare interessi economici in Brasile (nella storiografia brasiliana si parla di "portoghesi radicati") e al Congresso di Vienna, avviene la fondazione del "Regno Unito di Portogallo, Brasile e Algarve (regione meridionale del Portogallo)". Ovviamente ai portoghesi in Europa la cosa non è andata esattamente giù, si sono sentiti abbandonati dalla monarchia, vivevano l'arretratezza economica (in contrasto con un Brasile relativamente più prospero) e a tutti gli effetti si sentivano "colonia dell'ex colonia". La rivoluzione di Porto forzerà il ritorno del re Giovanni VI a Lisbona (lascerà suo figlio Pietro in Brasile come principe regnante, sotto la tutela di Giovanni Bonifacio) e la convocazione di un'assemblea costituente.
    I risultati saranno di ampie proporzioni da entrambi i lati dell'Atlantico. In Brasile, una parte considerevole dell'élite guarda inizialmente di buon occhio la costituente, ma ben presto si capirà che questa intende riconvertire il Brasile in una colonia, retrocedendo sulle conquiste di autonomia ottenute con la migrazione della corte nel 1808 e minacciando pesantemente gli interessi economici dei "portoghesi radicati" in Brasile. Il risultato sarà la dichiarazione d'indipendenza del Brasile, proferita dal figlio di Giovanni VI, Pietro I del Brasile. Il Portogallo perderà la sua colonia più prospera.
    Dal lato europeo dell'Atlantico, la costituzione non significherà la vittoria definitiva del liberalismo, bensì una lotta costante fra i filo-liberali e i filo-assolutisti. Questi ultimi avranno come capo Michele I, fratello di Pietro I del Brasile, che porteranno avanti un paio di tentativi di golpe (Abrilada e Vilafrancada). La vittoria definitiva del liberalismo avverrà quando Pietro I del Brasile (ormai indipendente) riuscirà di mettere sua figlia, Maria II del Portogallo al potere a Lisbona, sconfiggendo le ambizioni al trono da parte dello zio Michele I.
    Le intromissioni di Pietro I del Brasile (anche IV del Portogallo) nelle rivalità dinastiche portoghesi non sono andate molto giù in Brasile, dove la paura di un imperatore "troppo portoghese" e di una possibile ri-colonizzazione erano presenti. L'imperatore finirà ampiamente impopolare in Brasile e se ne andrà in Portogallo (dove, appunto, combatterà per mettere sua figlia al potere), lasciando però suo figlio, Pietro II in Brasile, di modo che colui che ha dichiarato l'indipendenza del Brasile è stato monarca di entrambe le nazioni e ha coronato un figlio in America e una figlia in Europa. E tutto questo ha avuto come punto di partenza i moti rivoluzionari del 1820.

  • @CamataEmanuele
    @CamataEmanuele Год назад +1

    Visto Lunedì 06.03.2023