Tecnica pianistica - 39: Il “gomito galleggiante”

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  • Опубликовано: 18 окт 2024
  • La gestione del gomito ha una grande importanza nella tecnica pianistica. Grazie a leggeri movimenti del gomito è possibile, infatti, dosare l’appoggio del peso del braccio sulla tastiera, ammortizzando l’impatto con il tasto per ottenere una sonorità piena ma non aggressiva.
    Se, invece, teniamo il gomito bloccato, usando solo l’avambraccio, usando solo quella dell’avambraccio e non quella dell’intero braccio, rischiamo di produrre un suono “pestato”, specie quando, per ottenere una dinamica maggiore, saremo portati a suonare “di spinta”.
    Quando suoniamo usando il peso dell’intero braccio, sarà proprio muovendo il gomito che potremo dosare il “versamento” del peso sulla tastiera, come mostro in questo video.
    Boris Berman, nel suo libro “Appunti di un pianista”, parla del concetto di “gomito galleggiante”, e spiega in maniera molto chiara questo concetto.
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Комментарии • 7

  • @angeloorlando6576
    @angeloorlando6576 5 месяцев назад

    Grazie mille consigli stupendi

  • @antoniovisioli4460
    @antoniovisioli4460 5 месяцев назад +2

    Grazie Maestro Prosseda per le sue indicazioni sempre puntuali e geniali.

  • @hso-cn8pr
    @hso-cn8pr 5 месяцев назад

    Please add English subtitles 😢

  • @laurarizza2485
    @laurarizza2485 5 месяцев назад +2

    Maestro: grazie, lei ci svela in ogni video delle gemme preziose di tecnica pianistica armonizzate al bel suono.Lei su internet e' una bellissima voce fuori dal coro,di un pianismo inflazionato perché narrato male ed in maniera superficiale.

  • @acforfun2947
    @acforfun2947 5 месяцев назад +7

    In realtà non è esattamente così. Non c'è una relazione diretta fra "un gesto armonico" e un "suono armonico". Io ho un diploma di pianoforte ma la tecnica pianistica né l'ho mai capita né me l'hanno mai spiegata, del resto. Ora che suono il clavicembalo ho capito qualcosa di più, però. Il primo accordo "a braccio rigido" non è "forte ma brutto", mentre il secondo a "gomito morbido" sarebbe "forte ma bello": il primo è più forte ("sforzato") mentre il secondo è meno forte e risulta quindi più armonioso: ma perché è meno forte e non genera quelle brutte risonanze che si cercano quando si vuole uno sforzato. I pianisti usano spesso un sacco di metafore per cercare di descrivere il meccanismo di produzione del suono ma in realtà queste metafore, di solito, non alcun fondamento oggettivo - e quindi è più un parlare della didattica della tecnica che "spiegare la tecnica". L'unico parametro che influenza l'intensità del suono nel pianoforte è la velocità del martello: una volta lanciato, non c'è più niente che il pianista possa fare per controllarlo. Il "tipo di gesto", quindi, non ha alcun impatto sul viaggio del martello, che sia un gesto teso o "plastico": conta solo la velocità con cui si abbassa il tasto a fine corsa. E' vero che con il braccio bloccato sarà più difficile e faticoso controllare la mano e le dita; quello che succederà è che avremo difficoltà a regolare la velocità con cui si abbassano le dita. A volte ci sono pianisti che compiono gesti sbagliati ma che riescono a tirare fuori un buon suono, pur a prezzo di grande fatica e, magari, infortuni. Anzi, mi spingo a dire che molti, se non la maggior parte, dei grandi pianisti sono inguardabili - tipo quelli che nei passaggi veloci alzano le dita all'indietro. Eppure suonano bene lo stesso

  • @p.a.cthegoldenageofmusic3279
    @p.a.cthegoldenageofmusic3279 5 месяцев назад

    Ignorans docet non excusant

  • @paologiannini501
    @paologiannini501 5 месяцев назад

    Bravo Maestro Prosseda, peccato che dimentica un aspetto importantissimo del gomito la gestione della cantabile del suono, fondamentale per gli autori romantici come Chopin, complimenti per il bel video