✍🏻 Il videocorso per sconfiggere il BLOCCO DELLO STUDENTE (insieme al dott. Alessandro Bartoletti) ► Studente Strategico: www.alessandrodeconcini.com/tutti-i-corsi/corso-blocco-studente
Sto attraversando questo periodo da un mese e mezzo: per quanto io mi sia fatta un progetto dello studio, mi sentivo stanca, immotivata, faticavo a fare 4 pagine al giorno, insonnia, fame nervosa...e tutto ha fatto si che sia riuscita a dare solo un esame.
secondo me alla base ce anche la miriade di stimoli che abbiamo ad oggi. consiglio a tutti di scegliere i propri intrattenimenti perche spesso avere di meno è meglio. scegliete. film? libri? serie? noterete che togliendo l'infinitá di scelta ( che si oppone allo studio ).. quest ultimo si vive piu tranquillamente
Concordo su tutta la linea. Posso aggiungere una piccola riflessione? L'università non è un obbligo, né qualcosa che dovete alle vostre famiglie. Lo dico da laureata eh, non da persona che non ha completato gli studi e se la racconta. Quindi penso sia importante capire se un blocco è dovuto a un burnout, a situazioni personali e temporanee, a una mancanza di metodo, o a una consapevolezza - che tanti cercano di reprimere - di non essere nel posto giusto. Come corso di laurea o come scelta stessa di conseguire una laurea. Non sto dicendo "arrendetevi, non siete portati"; non è così che ragiono. Dico solo: ascoltatevi. Penso, ma non sono psicologa, che il blocco si acuisca se una persona pensa di non avere via d'uscita. Se pensa che la cosa, a volte l'unica cosa, che deve fare per forza è proprio quella che non le riesce, e se cerca altrove ha fallito. Anzi, secondo me una persona si mette il cuore in pace se si chiede non solo se e come vuole uscire dal blocco, ma se guarda il quadro più ampio - e so che è difficilissimo quando c'è di mezzo la depressione: voglio davvero questa laurea e sono disposto a rivoluzionare alcuni aspetti della mia vita per ottenerla? O voglio solo tirare avanti e diventare uno studente "normale", così mia zia smetterà di chiedermi conto degli esami mancanti? Non so se mi spiego, spero di sì. Bisognerebbe recuperare l'importanza personale dello studio. So di genitori che pagano la terapia ai figli "così si rimettono in pari con gli esami"... Ma che pressione è? Boh, sto urlando nel vuoto con questo commento
Lei dice: "Non so se mi sono spiegata" Non so se ho compreso bene quello che aveva intenzione di dire, ma una considerazione la faccio perché stimolato dal commento. Sono stati descritti, nell'articolo e nei commenti, i motivi più diffusi all'origine del blocco, come si manifesta e come superarlo. Penso che può essere più facile o più difficile superare il blocco se la scelta del corso di laurea sia stata fatta per passione e attitudine o se, invece, siano prevalse altre motivazioni. Il figlio del farmacista, del dentista, del commercialista ecc... spesso sceglie in base alla tradizione familiare. Questo non significa che non ci possa essere PASSIONE dietro la scelta di farmacia ecc ... (parlo di passione per la disciplina che si può aggiungere alla passione per il tenore di vita che quelle professioni offrono a chi le svolge). Ma anche la scelta di un corso di Laurea Stem, delle quali abbiamo discusso, spesso può essere motivata "prevalentemente" da considerazioni di carattere economico e occupazionale ma senza una reale e forte passione per lo studio delle discipline coinvolte nel corso di laurea. In conclusione, e spero di aver compreso il commento della laureata, un blocco si supera più facilmente se dietro alla scelta del corso di laurea c'è una GRANDE PASSIONE PURA per alcune particolari discipline.
Grazie Alessandro, sono una matricola che tra poco inizierà la sua vita universitaria al Politecnico di Milano e quindi comincerò a riguardare determinati tuoi video e contenuti già preziosi per me al liceo.
ciao! esperienza personale qui : ormai ho il blocco da parecchi anni , a tal punto che ho finnalmente deciso di abbandonato gli studi. per quanto mi senta in qualche modo deluso da me stesso , provo una sensazione di solievo all idea di non dovre piu affrontare un esame . l'ansia e lo stress che descrivi li ho sentiti sulla pelle per parecchi anni
@@alessandrodeconcini-adc non del tutto , intendo continuare gli studi da auto-didatta : al diavolo il pezzo di carta ! non ho mai smesso di essere curioso e desideroso di apprendere , ma l'ambinete universitario e scolastico in generale mi stavano esaurendo. ci tengo a spendere due parole per ringraziarti , ti ho conosciuto grazie ad un amico a cui avevo chiesto aiuto . mi hai fatto rendere conto di non essere solo e che i miei problemi sono comuni a tanti studenti e non c'e da vergognarsene . grazie mille ancora per i contenuti che porti ! sei formidabile sia come "tutor" che come persona .
Non ho il blocco, ma il rischio di non riuscire a preparare l'ultimo esame del secondo anno (statistica) mi ha allarmato moltissimo. Ho addirittura rinunciato a una vacanza a Napoli con tre amici per paura di non arrivare in tempo. Ma non ha avuto l'effetto che speravo. Per la prima materia, ho comunque finito il programma con sei giorni d'anticipo. Ma l'idea di poter restare con una materia indietro mi pesa. Fa crollare la mia convinzione di poter tenere sempre il rendimento molto alto che ho fin dall'elementari. Mette in discussione la mia fissazione di non voler andare in alcun caso fuori corso. Mi fa sentire sconfitto e toccato nell'orgoglio. Oltretutto, non so come questo possa sballare la sessione del terzo anno. Dico sballare con accezione pessimistica; sarebbe una situazione nuova che non saprei come affrontare.
Ho vissuto vari momenti di "blocco", nonostante abbia sistema adc e sappia applicarlo bene, ogni tanto succede e sopratutto è dato da cause esterne, ma a volte anche da professori che per passare il loro esame devi fare magie e studiare l'esame, anziché studiare la materia come dovrebbe essere.
Comprato e letto il libro: "Lo studente strategico". Devo rileggerlo, però. Non conoscevo questa "scuola psicologica", di cui fa parte l'autore del testo. Apprendere cose nuove è sempre un arricchimento.
Sono uno studente di ingegneria aerospaziale fuoricorso da 5 anni, mi mancano ancora 10 esami alla laurea e in questi anni non sono mai stato bocciato ad un esame. Il problema? Sta nel fatto che studio, probabilmente anche male facendo riassunti su riassunti e procrastinando, non mi sento pronto, salto l'appello all'ultimo e mi prometto di andare al prossimo più preparato. La particolarità sta nel fatto che pur saltando l'appello, mi presento all'esame in questione prendendo appunti sulle domande più gettonate, scoprendo poi che a 7/10 probabilmente avrei saputo rispondere. Quindi il mio è un problema di ansia e insicurezza. Studio da autodidatta pur avendo seguito molti dei corsi dei quali dovrò sostenere l'esame. Tutto ciò per dire che mi ritrovo alla perfezione nella descrizione del "blocco dello studente". Mi trovo ad un bivio: mollare tutto rinunciando a quanto fatto finora o continuare diventando più consapevole delle mie potenzialità? Aggiungo che sto trovando molto utili i video ADC, soprattutto a livello motivazionale e che trovo inutili le persone che indossano maglioncini di colore verde o blu.
Sono contento che i miei video ti aiutino, davvero, ma la tua situazione va chiaramente risolta con un lavoro di psicoterapia. Non mollare, rivolgiti a un/una specialista psicoterapeuta, anche online e guarda i video che ho realizzato col dr. Bartoletti.
Ciao ADC. Volevo chiederti un'importante delucidazione sulla produzione degli schemi. Premetto che vado alle superiori e sono un tuo grande fan e ho visto MOLTI tuoi video su questa particolare fase del metodo di studio e di recente ho letto "Leggere per sapere" (è stato quest'ultimo a far partire la mia riflessione). La mia domanda riguarda l'utilizzo delle parole chiave, perché mi sono accorto che le ho forse sempre considerate per quello che non sono. La domanda è la seguente: supponiamo di aver terminato uno schema su un'argomento. Quando io vado a rileggere lo schema (ad esempio durante la fase di ripasso) le parole che ho davanti devono solo permettermi di RIEVOCARE le mie conoscenze, di avere un APPIGLIO da cui RAGIONARE (e devono quindi essere scelte con cura per permettere un recupero completo e ottimale)? Quando io le vado a rileggere NON devo quindi ritrovarmi una serie di parole (collegate da frecce, caselle, punti elenco ecc.) che DA SOLE (senza un minimo ragionamento da parte dello studente) ricostruiscano in modo completo tutti gli aspetti di un argomento, perché questo sostanzialmente non attiverebbe nessuna azione di "richiamo" delle informazioni, di ragionamento (uno direbbe: "tanto le informazioni sono tutte lì, cosa c'è da ragionare, da recuperare? Leggo e basta). Mi sono accorto, per farti capire meglio, che alla fine i miei schemi paiono essere dei riassunti con semplicemente frasi collegate da frecce e punti elenco (prediligo gli schemi lineari anche per le materie umanistiche...), al massimo spogliate da congiunzioni, preposizioni, articoli, ecc. Questo tra l'altro mi fa impiegare ORE per schematizzare 3 o 4 pagine. Ti lascio un esempio (un paragrafo di Storia sull'imperatore romano Vespasiano) in modo che tu possa capire meglio. Di seguito invio il testo di partenza (www.dropbox.com/scl/fi/z2sjom2n7ma7ha7xlu2bp/testo.png?rlkey=d1punvx9cc4vj2ihtz82q1izr&st=6sd40nkc&dl=0) e il mio schema (www.dropbox.com/scl/fi/r0z3ruieb8yl1u5ydp6o4/schema.jpg?rlkey=q65jheaspzt2014k5e0itvah6&st=57gvwm79&dl=0).
Hai scritto benissimo. Lo scopo delle parole chiave è proprio quello di permetterti di ricostruire il ragionamento. Non è necessario che lo schema, quindi, sia immediatamente esplicativo e comprensibile a chiunque lo guardi, ma deve "parlare" a te, aiutando a recuperare al volo le informazioni e i concetti. Non spendere tanto tanto tempo a rendere lo schema perfetto perché non è altro che uno strumento di rielaborazione, un appiglio per il tuo modo di ragionare e comprendere.
Io sono in fase di rifiuto totale mi hanno già rimandato la laurea 2 volte e sto scrivendo la tesi per la 3 volta ma mi sono sinceramente arreso tanto non me le accettano in nessun caso ho scoperto che è una cosa che fanno di continuo e io non ce la faccio più a correre dietro i capricci folli del relatore. Tutti a dire rimboccati le maniche hai finito ecc non capite che a volte tutti i nostri sforzi sono inutili
Non sono d'accordo con te Federico e capisco l'incredibile frustrazione che stai vivendo. Sei giù e, come è ovvio, ti da fastidio chi cerca di spronarti. Vorresti qualcuno che ti dice che ti capisce e che fai bene a mollare. La verità è che io ti capisco, ma mollare è un errore. Sì, esistono prof stronzi e relatori che si comportano in modo assurdo. Ma tu non puoi arrenderti e mettere a repentaglio il tuo futuro perché hai trovato degli stronzi sulla tua strada. Hai tutto il diritto di essere incazzato, stanco, deluso, frustrato, esausto. Non lasciare che questo ti fermi.
Non ho idea se sia considerabile blocco, ma riconosco alcuni dei segnali fatti presenti. C'è un piccolo twist; io VOGLIO poter studiare di più e poter dedicare più tempo all'università, ma avendo un lavoro quasi full-time (34h/sett) mi è molto difficile farlo. Siccome il tempo di studio è ridotto, non riesco a preparare bene gli esami e anche se mi concentro su alcuni più importanti, fatico ugualmente a passarli. E poi abbiamo il solito ciclo del cane che si morde la coda "non studi abbastanza, ripeti l'anno, sei inutile, etc." Onestamente non so come giostrarmela, specie col mio corso di laurea, informatica, che richiede molto esercizio molto spesso per ogni materia. Qualche consiglio per superare sto problema?
Ciao Ale, hai visto i fatti di cronaca? Del ragazzo 17enne che ha ucciso tutta la sua famiglia perché “aveva un malessere” e “si sentiva fuori dal mondo”? Oppure dell’omicidio nei confronti di una ragazza successo qualche giorno fa da un ragazzo che senza un particolare motivo ha voluto ucciderla? Sono molto preoccupato…Chissà… forse con tutte queste informazioni online per sentito dire e senza ricerche che dimostrano quello che dicono oppure per la troppa superficialità introdotta nelle orecchie dei ragazzi della mia età (che a quell’età possono essere facilmente influenzabili) potrebbe star danneggiando il sistema…
Ha senso dare un esame a semestre (ho solo 4 appelli all’anno, 3 sessioni)? Ho solo 3 esami fatti in due anni di magistrale, non riesco ad andare avanti e mi sento fermo da due anni. Non riesco a finire di studiare tutto in tempo, ho troppi appunti da preparare e non riesco a studiare da quelli altrui.
La domanda è sbagliata, non c'è un parametro oggettivo che dica cosa ha senso e cosa no. Quello che ha senso è fare il tuo percorso al meglio che puoi. Nella tua situazione dovresti probabilmente curare il metodo di studio ma anche farti affiancare in un percorso di psicoterapia.
@@alessandrodeconcini-adc Sono già in terapia ma anche per altri problemi, mentre per quanto riguarda lo studio, non riesco a stare al passo e all’esame non riesco a risolvere quello che viene richiesto. Mi manca sempre troppo perché c’è troppo da fare.
Ciao Alessandro. Io quinto anno di giurisprudenza, 25 anni. 6 esami da recuperare, alcuni grossissimi. Cosa consigli? P.s. io ho voglia di recupare il fuoricorso, ma ho tanta paura che quando uscirò da qui (a 26 o 27 anni) io sia troppo vecchia per trovare un lavoro...
Angela, non lasciarti dominare dalle paranoie e concentrati sul rimetterti in moto. Io non partirei con l'idea di recuperare gli esami ma intanto di proseguire senza accumulare ulteriore ritardo!
@@alessandrodeconcini-adc Grazie per la risposta! Ma ho concluso il 5 anno e mi mancano 6 esami a finire definitivamente. Purtroppo però sono i più difficili...
Ciao Alessandro, in alcuni video hai parlato dell'importanza di avere almeno un giorno libero dallo studio in settimana. Questo concetto vale anche per i ripassi? Avere un giorno in cui non si ripassa potrebbe portare benefici o diviene poco sostenibile se si vuole rispettare per bene la scaletta delle Spaced Repetitions? Forse chiedo un'ovvietà ma mi piacerebbe sarebbe il tuo parere. Grazie.
Diciamo che di base sarebbe meglio avere un giorno di completo stacco, ma non è un problema inserire i ripassi, specie se sono rapidi e leggeri usando flashcards!
✍🏻 Il videocorso per sconfiggere il BLOCCO DELLO STUDENTE (insieme al dott. Alessandro Bartoletti)
► Studente Strategico: www.alessandrodeconcini.com/tutti-i-corsi/corso-blocco-studente
Sto attraversando questo periodo da un mese e mezzo: per quanto io mi sia fatta un progetto dello studio, mi sentivo stanca, immotivata, faticavo a fare 4 pagine al giorno, insonnia, fame nervosa...e tutto ha fatto si che sia riuscita a dare solo un esame.
secondo me alla base ce anche la miriade di stimoli che abbiamo ad oggi. consiglio a tutti di scegliere i propri intrattenimenti perche spesso avere di meno è meglio. scegliete. film? libri? serie? noterete che togliendo l'infinitá di scelta ( che si oppone allo studio ).. quest ultimo si vive piu tranquillamente
Concordo su tutta la linea. Posso aggiungere una piccola riflessione? L'università non è un obbligo, né qualcosa che dovete alle vostre famiglie. Lo dico da laureata eh, non da persona che non ha completato gli studi e se la racconta. Quindi penso sia importante capire se un blocco è dovuto a un burnout, a situazioni personali e temporanee, a una mancanza di metodo, o a una consapevolezza - che tanti cercano di reprimere - di non essere nel posto giusto. Come corso di laurea o come scelta stessa di conseguire una laurea. Non sto dicendo "arrendetevi, non siete portati"; non è così che ragiono. Dico solo: ascoltatevi.
Penso, ma non sono psicologa, che il blocco si acuisca se una persona pensa di non avere via d'uscita. Se pensa che la cosa, a volte l'unica cosa, che deve fare per forza è proprio quella che non le riesce, e se cerca altrove ha fallito.
Anzi, secondo me una persona si mette il cuore in pace se si chiede non solo se e come vuole uscire dal blocco, ma se guarda il quadro più ampio - e so che è difficilissimo quando c'è di mezzo la depressione:
voglio davvero questa laurea e sono disposto a rivoluzionare alcuni aspetti della mia vita per ottenerla? O voglio solo tirare avanti e diventare uno studente "normale", così mia zia smetterà di chiedermi conto degli esami mancanti?
Non so se mi spiego, spero di sì.
Bisognerebbe recuperare l'importanza personale dello studio. So di genitori che pagano la terapia ai figli "così si rimettono in pari con gli esami"... Ma che pressione è? Boh, sto urlando nel vuoto con questo commento
Lei dice: "Non so se mi sono spiegata"
Non so se ho compreso bene quello che aveva intenzione di dire, ma una considerazione la faccio perché stimolato dal commento.
Sono stati descritti, nell'articolo e nei commenti,
i motivi più diffusi all'origine del blocco, come si manifesta e come superarlo.
Penso che può essere più facile o più difficile superare il blocco se la scelta del corso di laurea sia stata fatta per passione e attitudine o se, invece, siano prevalse altre motivazioni.
Il figlio del farmacista, del dentista, del commercialista ecc... spesso sceglie in base alla tradizione familiare.
Questo non significa che non ci possa essere PASSIONE dietro la scelta di farmacia ecc ... (parlo di passione per la disciplina che si può aggiungere alla passione per il tenore di vita che quelle professioni offrono a chi le svolge).
Ma anche la scelta di un corso di Laurea Stem, delle quali abbiamo discusso, spesso può essere motivata "prevalentemente" da considerazioni di carattere economico e occupazionale ma senza una reale e forte passione per lo studio delle discipline coinvolte nel corso di laurea.
In conclusione, e spero di aver compreso il commento della laureata, un blocco si supera più facilmente se dietro alla scelta del corso di laurea c'è una GRANDE PASSIONE PURA per alcune particolari discipline.
Grazie Alessandro, sono una matricola che tra poco inizierà la sua vita universitaria al Politecnico di Milano e quindi comincerò a riguardare determinati tuoi video e contenuti già preziosi per me al liceo.
ciao! esperienza personale qui :
ormai ho il blocco da parecchi anni , a tal punto che ho finnalmente deciso di abbandonato gli studi. per quanto mi senta in qualche modo deluso da me stesso , provo una sensazione di solievo all idea di non dovre piu affrontare un esame . l'ansia e lo stress che descrivi li ho sentiti sulla pelle per parecchi anni
Se sei giunto alla conclusione che non vuoi più affrontare lo studio allora hai fatto bene.
@@alessandrodeconcini-adc non del tutto , intendo continuare gli studi da auto-didatta : al diavolo il pezzo di carta ! non ho mai smesso di essere curioso e desideroso di apprendere , ma l'ambinete universitario e scolastico in generale mi stavano esaurendo. ci tengo a spendere due parole per ringraziarti , ti ho conosciuto grazie ad un amico a cui avevo chiesto aiuto . mi hai fatto rendere conto di non essere solo e che i miei problemi sono comuni a tanti studenti e non c'e da vergognarsene . grazie mille ancora per i contenuti che porti ! sei formidabile sia come "tutor" che come persona .
Non ho il blocco, ma il rischio di non riuscire a preparare l'ultimo esame del secondo anno (statistica) mi ha allarmato moltissimo.
Ho addirittura rinunciato a una vacanza a Napoli con tre amici per paura di non arrivare in tempo.
Ma non ha avuto l'effetto che speravo.
Per la prima materia, ho comunque finito il programma con sei giorni d'anticipo.
Ma l'idea di poter restare con una materia indietro mi pesa.
Fa crollare la mia convinzione di poter tenere sempre il rendimento molto alto che ho fin dall'elementari.
Mette in discussione la mia fissazione di non voler andare in alcun caso fuori corso.
Mi fa sentire sconfitto e toccato nell'orgoglio.
Oltretutto, non so come questo possa sballare la sessione del terzo anno.
Dico sballare con accezione pessimistica; sarebbe una situazione nuova che non saprei come affrontare.
Ho vissuto vari momenti di "blocco", nonostante abbia sistema adc e sappia applicarlo bene, ogni tanto succede e sopratutto è dato da cause esterne, ma a volte anche da professori che per passare il loro esame devi fare magie e studiare l'esame, anziché studiare la materia come dovrebbe essere.
Purtroppo capita, ma conoscere queste tematiche significa anche riprendersi più in fretta!
Comprato e letto il libro: "Lo studente strategico". Devo rileggerlo, però. Non conoscevo questa "scuola psicologica", di cui fa parte l'autore del testo. Apprendere cose nuove è sempre un arricchimento.
Sono uno studente di ingegneria aerospaziale fuoricorso da 5 anni, mi mancano ancora 10 esami alla laurea e in questi anni non sono mai stato bocciato ad un esame.
Il problema? Sta nel fatto che studio, probabilmente anche male facendo riassunti su riassunti e procrastinando, non mi sento pronto, salto l'appello all'ultimo e mi prometto di andare al prossimo più preparato.
La particolarità sta nel fatto che pur saltando l'appello, mi presento all'esame in questione prendendo appunti sulle domande più gettonate, scoprendo poi che a 7/10 probabilmente avrei saputo rispondere.
Quindi il mio è un problema di ansia e insicurezza.
Studio da autodidatta pur avendo seguito molti dei corsi dei quali dovrò sostenere l'esame.
Tutto ciò per dire che mi ritrovo alla perfezione nella descrizione del "blocco dello studente".
Mi trovo ad un bivio: mollare tutto rinunciando a quanto fatto finora o continuare diventando più consapevole delle mie potenzialità?
Aggiungo che sto trovando molto utili i video ADC, soprattutto a livello motivazionale e che trovo inutili le persone che indossano maglioncini di colore verde o blu.
Sono contento che i miei video ti aiutino, davvero, ma la tua situazione va chiaramente risolta con un lavoro di psicoterapia.
Non mollare, rivolgiti a un/una specialista psicoterapeuta, anche online e guarda i video che ho realizzato col dr. Bartoletti.
@@alessandrodeconcini-adc proprio oggi ho cominciato un percorso con una psicologa. Spero vada meglio col tempo
Avendola vissuta sulla pelle, questo video mi sà di creepypasta 🥵🥵🥵
Sono contento che se ne parli
Ciao ADC. Volevo chiederti un'importante delucidazione sulla produzione degli schemi. Premetto che vado alle superiori e sono un tuo grande fan e ho visto MOLTI tuoi video su questa particolare fase del metodo di studio e di recente ho letto "Leggere per sapere" (è stato quest'ultimo a far partire la mia riflessione). La mia domanda riguarda l'utilizzo delle parole chiave, perché mi sono accorto che le ho forse sempre considerate per quello che non sono. La domanda è la seguente: supponiamo di aver terminato uno schema su un'argomento. Quando io vado a rileggere lo schema (ad esempio durante la fase di ripasso) le parole che ho davanti devono solo permettermi di RIEVOCARE le mie conoscenze, di avere un APPIGLIO da cui RAGIONARE (e devono quindi essere scelte con cura per permettere un recupero completo e ottimale)? Quando io le vado a rileggere NON devo quindi ritrovarmi una serie di parole (collegate da frecce, caselle, punti elenco ecc.) che DA SOLE (senza un minimo ragionamento da parte dello studente) ricostruiscano in modo completo tutti gli aspetti di un argomento, perché questo sostanzialmente non attiverebbe nessuna azione di "richiamo" delle informazioni, di ragionamento (uno direbbe: "tanto le informazioni sono tutte lì, cosa c'è da ragionare, da recuperare? Leggo e basta). Mi sono accorto, per farti capire meglio, che alla fine i miei schemi paiono essere dei riassunti con semplicemente frasi collegate da frecce e punti elenco (prediligo gli schemi lineari anche per le materie umanistiche...), al massimo spogliate da congiunzioni, preposizioni, articoli, ecc. Questo tra l'altro mi fa impiegare ORE per schematizzare 3 o 4 pagine. Ti lascio un esempio (un paragrafo di Storia sull'imperatore romano Vespasiano) in modo che tu possa capire meglio. Di seguito invio il testo di partenza (www.dropbox.com/scl/fi/z2sjom2n7ma7ha7xlu2bp/testo.png?rlkey=d1punvx9cc4vj2ihtz82q1izr&st=6sd40nkc&dl=0) e il mio schema (www.dropbox.com/scl/fi/r0z3ruieb8yl1u5ydp6o4/schema.jpg?rlkey=q65jheaspzt2014k5e0itvah6&st=57gvwm79&dl=0).
Hai scritto benissimo. Lo scopo delle parole chiave è proprio quello di permetterti di ricostruire il ragionamento.
Non è necessario che lo schema, quindi, sia immediatamente esplicativo e comprensibile a chiunque lo guardi, ma deve "parlare" a te, aiutando a recuperare al volo le informazioni e i concetti.
Non spendere tanto tanto tempo a rendere lo schema perfetto perché non è altro che uno strumento di rielaborazione, un appiglio per il tuo modo di ragionare e comprendere.
Grazie mille! Sei il migliore.
Ieri ho finito e passato tutti gli esami🎉🎉🎉🎉🎉. Ho avuto il blocco da settembre 2023 a aprile 2024
Complimenti!!
Io sono in fase di rifiuto totale mi hanno già rimandato la laurea 2 volte e sto scrivendo la tesi per la 3 volta ma mi sono sinceramente arreso tanto non me le accettano in nessun caso ho scoperto che è una cosa che fanno di continuo e io non ce la faccio più a correre dietro i capricci folli del relatore. Tutti a dire rimboccati le maniche hai finito ecc non capite che a volte tutti i nostri sforzi sono inutili
Non sono d'accordo con te Federico e capisco l'incredibile frustrazione che stai vivendo.
Sei giù e, come è ovvio, ti da fastidio chi cerca di spronarti.
Vorresti qualcuno che ti dice che ti capisce e che fai bene a mollare.
La verità è che io ti capisco, ma mollare è un errore. Sì, esistono prof stronzi e relatori che si comportano in modo assurdo. Ma tu non puoi arrenderti e mettere a repentaglio il tuo futuro perché hai trovato degli stronzi sulla tua strada.
Hai tutto il diritto di essere incazzato, stanco, deluso, frustrato, esausto.
Non lasciare che questo ti fermi.
Non ho idea se sia considerabile blocco, ma riconosco alcuni dei segnali fatti presenti.
C'è un piccolo twist; io VOGLIO poter studiare di più e poter dedicare più tempo all'università, ma avendo un lavoro quasi full-time (34h/sett) mi è molto difficile farlo.
Siccome il tempo di studio è ridotto, non riesco a preparare bene gli esami e anche se mi concentro su alcuni più importanti, fatico ugualmente a passarli.
E poi abbiamo il solito ciclo del cane che si morde la coda "non studi abbastanza, ripeti l'anno, sei inutile, etc."
Onestamente non so come giostrarmela, specie col mio corso di laurea, informatica, che richiede molto esercizio molto spesso per ogni materia.
Qualche consiglio per superare sto problema?
Cerca Annalisa Ciaccio, si occupa proprio di questo
Dai un'occhiata anche a tutti i video che ho fatto su chi studia e lavora insieme!!!
Mi metto all'opera.
Grazie mille a entrambi
Ciao Ale, una domanda, che video mi consigli per capire come impostare uno schema lineare? Proprio la teoria di base
Ciao Ale, hai visto i fatti di cronaca? Del ragazzo 17enne che ha ucciso tutta la sua famiglia perché “aveva un malessere” e “si sentiva fuori dal mondo”? Oppure dell’omicidio nei confronti di una ragazza successo qualche giorno fa da un ragazzo che senza un particolare motivo ha voluto ucciderla? Sono molto preoccupato…Chissà… forse con tutte queste informazioni online per sentito dire e senza ricerche che dimostrano quello che dicono oppure per la troppa superficialità introdotta nelle orecchie dei ragazzi della mia età (che a quell’età possono essere facilmente influenzabili) potrebbe star danneggiando il sistema…
Ho sentito ma credo non ci sia molta attinenza con i temi di cui trattiamo qui. Si tratta di casi di serie difficoltà psichiatriche e psicologiche.
@@alessandrodeconcini-adc va bene, grazie lo stesso per la risposta
Ha senso dare un esame a semestre (ho solo 4 appelli all’anno, 3 sessioni)? Ho solo 3 esami fatti in due anni di magistrale, non riesco ad andare avanti e mi sento fermo da due anni. Non riesco a finire di studiare tutto in tempo, ho troppi appunti da preparare e non riesco a studiare da quelli altrui.
La domanda è sbagliata, non c'è un parametro oggettivo che dica cosa ha senso e cosa no.
Quello che ha senso è fare il tuo percorso al meglio che puoi. Nella tua situazione dovresti probabilmente curare il metodo di studio ma anche farti affiancare in un percorso di psicoterapia.
@@alessandrodeconcini-adc Sono già in terapia ma anche per altri problemi, mentre per quanto riguarda lo studio, non riesco a stare al passo e all’esame non riesco a risolvere quello che viene richiesto. Mi manca sempre troppo perché c’è troppo da fare.
Ciao Alessandro. Io quinto anno di giurisprudenza, 25 anni. 6 esami da recuperare, alcuni grossissimi. Cosa consigli? P.s. io ho voglia di recupare il fuoricorso, ma ho tanta paura che quando uscirò da qui (a 26 o 27 anni) io sia troppo vecchia per trovare un lavoro...
Mi permetto, non è che tra 25 e 27 anni cambi molto. Meglio cercare lavoro a 25 senza titoli o a 27 con una laurea tra le più toste?
Angela, non lasciarti dominare dalle paranoie e concentrati sul rimetterti in moto.
Io non partirei con l'idea di recuperare gli esami ma intanto di proseguire senza accumulare ulteriore ritardo!
@@alessandrodeconcini-adc
Grazie per la risposta! Ma ho concluso il 5 anno e mi mancano 6 esami a finire definitivamente. Purtroppo però sono i più difficili...
@@marinaflorio95 purtroppo è una laurea inflazionata...
Comunque vorrei trovarmi qualcosa part - time da ottobre, vediamo :/
Ciao Alessandro, in alcuni video hai parlato dell'importanza di avere almeno un giorno libero dallo studio in settimana. Questo concetto vale anche per i ripassi? Avere un giorno in cui non si ripassa potrebbe portare benefici o diviene poco sostenibile se si vuole rispettare per bene la scaletta delle Spaced Repetitions? Forse chiedo un'ovvietà ma mi piacerebbe sarebbe il tuo parere. Grazie.
Diciamo che di base sarebbe meglio avere un giorno di completo stacco, ma non è un problema inserire i ripassi, specie se sono rapidi e leggeri usando flashcards!
@@alessandrodeconcini-adc Grazie!
quindi la soluzione è fare il corso ??
Non per forza. La soluzione numero 1 è sempre la psicoterapia.
Il corso può aiutare, senza dubbio.
Che schifo studiare