Vi prego rispondetemi, sono molto confuso. Se un collezionista ha bisogno di un "consigliere" per poter acquistare un'opera senza doversene poi pentire, è chiaro che lo scopo è semplicemente quello poi di rivendere, giusto? Se invece un collezionista fosse guidato semplicemente dal proprio gusto, al massimo si farebbe consigliare dalla propria moglie, come ha detto Marco Canepa. E non solo, se il collezionista fosse interessato ad un artista, dovrebbe avere l'interesse anche a conoscerlo personalmente, instaurare un rapporto di amicizia, un dialogo, e magari supportarlo nella propria crescita personale e lavorativa, cosa che per un giovane artista è complicatissimo, vivendo in un mercato così legato alla "moda", ai "grandi nomi" che monopolizzano la scena e al fatto che il valore qualitativo è dato dal valore economico. Perché tutto ciò non succede? Perché si compra alle aste? Perché in un mondo così complesso, il potenziale artistico e culturale di noi giovani viene totalmente messo da parte a dispetto di un mercato malato e velenoso, autoalimentato da pochi imprenditori borghesi che hanno come unico scopo il guadagno, e non il sentimento, o il valore culturale di un'opera? Come si può arrivare ad acquistare un NFT? A comprare il valore astratto? Comprare lo status, l'appartenenza astratta. Questa è l'apoteosi del capitalismo... Vi lamentate del fatto che non ci siano gallerie di arte contemporanea, ma chi è più contemporaneo degli studenti delle nostre Accademie italiane? E quante opere produciamo noi studenti nelle Accademie? Potreste riempire i vostri musei, il magazzino, la casa e pure lo scantinato. Si preferisce pescare l'Arte africana, l'arte della Papuasia o del triangolo delle bermuda per seguire ciecamente le mode (che ricordiamoci, passano in fretta, figuriamoci nel nostro momento storico) anziché cercare nuove promesse, che non hanno niente a che fare con il passato (dato che il critico Maurizio Vanni cerca roba nuova), perché viviamo una nuova storia, una cultura nuova, un contemporaneo pazzesco, dei media mai visti, e voi siete ciechi, o accecati dalle mode.
Perché il mondo è travolto da un pensiero dominante che soffoca la libera creatività in nome del rispetto di tendenze sulle quali vengono innestate speculazioni. È il potere. Solo il potere può decidere che una ciabatta marcia possa diventare oggetto da asta milionaria. È il potere che ha espropriato la qualità e il senso della naturale meraviglia per la bellezza. Questa è logica di monopolio: se venisse promossa la qualità, il potere potrebbe perdere la regia. Perché la qualità può nascere anche nella povertà. Allora anche i poveri, anche i creativi liberi dal sistema, potrebbero diventare importanti e famosi, per la loro qualità. Ma il sistema non lo vuole. E dato che nessuna ciabatta marcia avrà mai nessuna chance di essere apprezzata, se non supportata dai miliardi degli speculatori, proprio la ciabatta marcia è ciò che fa al caso degli speculatori. Senza i loro miliardi la ciabatta marcia resterà una ciabatta da buttare, mentre coi loro miliardi diverrà un'opera da collezionare. L' unica cosa che possiamo fare è cercare di emergere nella meedle class funestata.. e quindi con grande fatica. Personalmente ci sto lavorando. Vedi www.artingenioedizioni.it Saluti
Ciao _volevo chiederti il criterio d'acquisto dei collezionisti _esiste un criterio di rarità o antichità dell'Nft che invogli l'acquirente a far investimento? Faccio esempio più calzante _se un collezionista volesse investire soldi pari al valore di un piccolo appartamento su un' opera d'arte Nft d'autore dovrebbe muoversi sull'acquisto di un' opera fatta prima che il mercato divenisse una bolla? che so un opera datata 2019? questo potrebbe esser parziale garanzia di un aumento nel tempo del valore dell'opera?
Sono perplesso. Perché sarebbe un limite se AE effettua controlli in fase di acquisto? In Italia ci sono problemi enormi di economia sommersa e succede che l'arte può essere un modo per investire proprio quel capitale, mi preoccupa il concetto espresso e spero profondamente di aver frainteso. Ben diverso è il discorso dell'avv. Gloria Gatti, ossia di sperare in sgravi fiscali e quello si fa ragionevole se le opere servono poi per alimentare l'indotto e il mercato nazionale ma è ben investito un intervento nazionale per l'arte contemporanea che spesso vende molto fumo come ben illustrato anche dal signor Canepa?
mercato mercato mercato....dove l'avete relegata l'arte,? Avete dato il colpo finale all'arte, voi finti esperti di arte, appassioinati di finanza. Il vostro mestiere è parassitismo, non ha nulla a che vedere con l'arte. È l'artista che deve tornare a parlare, solo lui sa e conosce il "fare artistico". C'è il collezionista, il gallerista, il mercante, il critico, il curatore, il direttore museo....ma dove l'avete nascosto l'artista?
Non credo che siano solo 5 gli artisti che hanno un perché oggi nel contemporaneo italiano anzi ne direi almeno altri 3 o 4 tipo "Samorí, Verlato" ed altri.
❤❤❤❤❤
L'avvocata mi piace un sacco! Gran bel video, grazie!
Vi prego rispondetemi, sono molto confuso.
Se un collezionista ha bisogno di un "consigliere" per poter acquistare un'opera senza doversene poi pentire, è chiaro che lo scopo è semplicemente quello poi di rivendere, giusto? Se invece un collezionista fosse guidato semplicemente dal proprio gusto, al massimo si farebbe consigliare dalla propria moglie, come ha detto Marco Canepa. E non solo, se il collezionista fosse interessato ad un artista, dovrebbe avere l'interesse anche a conoscerlo personalmente, instaurare un rapporto di amicizia, un dialogo, e magari supportarlo nella propria crescita personale e lavorativa, cosa che per un giovane artista è complicatissimo, vivendo in un mercato così legato alla "moda", ai "grandi nomi" che monopolizzano la scena e al fatto che il valore qualitativo è dato dal valore economico.
Perché tutto ciò non succede? Perché si compra alle aste?
Perché in un mondo così complesso, il potenziale artistico e culturale di noi giovani viene totalmente messo da parte a dispetto di un mercato malato e velenoso, autoalimentato da pochi imprenditori borghesi che hanno come unico scopo il guadagno, e non il sentimento, o il valore culturale di un'opera?
Come si può arrivare ad acquistare un NFT? A comprare il valore astratto? Comprare lo status, l'appartenenza astratta. Questa è l'apoteosi del capitalismo...
Vi lamentate del fatto che non ci siano gallerie di arte contemporanea, ma chi è più contemporaneo degli studenti delle nostre Accademie italiane? E quante opere produciamo noi studenti nelle Accademie? Potreste riempire i vostri musei, il magazzino, la casa e pure lo scantinato. Si preferisce pescare l'Arte africana, l'arte della Papuasia o del triangolo delle bermuda per seguire ciecamente le mode (che ricordiamoci, passano in fretta, figuriamoci nel nostro momento storico) anziché cercare nuove promesse, che non hanno niente a che fare con il passato (dato che il critico Maurizio Vanni cerca roba nuova), perché viviamo una nuova storia, una cultura nuova, un contemporaneo pazzesco, dei media mai visti, e voi siete ciechi, o accecati dalle mode.
Perché il mondo è travolto da un pensiero dominante che soffoca la libera creatività in nome del rispetto di tendenze sulle quali vengono innestate speculazioni. È il potere. Solo il potere può decidere che una ciabatta marcia possa diventare oggetto da asta milionaria.
È il potere che ha espropriato la qualità e il senso della naturale meraviglia per la bellezza.
Questa è logica di monopolio: se venisse promossa la qualità, il potere potrebbe perdere la regia. Perché la qualità può nascere anche nella povertà. Allora anche i poveri, anche i creativi liberi dal sistema, potrebbero diventare importanti e famosi, per la loro qualità.
Ma il sistema non lo vuole.
E dato che nessuna ciabatta marcia avrà mai nessuna chance di essere apprezzata, se non supportata dai miliardi degli speculatori, proprio la ciabatta marcia è ciò che fa al caso degli speculatori.
Senza i loro miliardi la ciabatta marcia resterà una ciabatta da buttare, mentre coi loro miliardi diverrà un'opera da collezionare.
L' unica cosa che possiamo fare è cercare di emergere nella meedle class funestata.. e quindi con grande fatica.
Personalmente ci sto lavorando.
Vedi www.artingenioedizioni.it
Saluti
Ciao _volevo chiederti il criterio d'acquisto dei collezionisti _esiste un criterio di rarità o antichità dell'Nft che invogli l'acquirente a far investimento? Faccio esempio più calzante _se un collezionista volesse investire soldi pari al valore di un piccolo appartamento su un' opera d'arte Nft d'autore dovrebbe muoversi sull'acquisto di un' opera fatta prima che il mercato divenisse una bolla? che so un opera datata 2019? questo potrebbe esser parziale garanzia di un aumento nel tempo del valore dell'opera?
Sono perplesso. Perché sarebbe un limite se AE effettua controlli in fase di acquisto? In Italia ci sono problemi enormi di economia sommersa e succede che l'arte può essere un modo per investire proprio quel capitale, mi preoccupa il concetto espresso e spero profondamente di aver frainteso. Ben diverso è il discorso dell'avv. Gloria Gatti, ossia di sperare in sgravi fiscali e quello si fa ragionevole se le opere servono poi per alimentare l'indotto e il mercato nazionale ma è ben investito un intervento nazionale per l'arte contemporanea che spesso vende molto fumo come ben illustrato anche dal signor Canepa?
mercato mercato mercato....dove l'avete relegata l'arte,? Avete dato il colpo finale all'arte, voi finti esperti di arte, appassioinati di finanza. Il vostro mestiere è parassitismo, non ha nulla a che vedere con l'arte. È l'artista che deve tornare a parlare, solo lui sa e conosce il "fare artistico". C'è il collezionista, il gallerista, il mercante, il critico, il curatore, il direttore museo....ma dove l'avete nascosto l'artista?
Non credo che siano solo 5 gli artisti che hanno un perché oggi nel contemporaneo italiano anzi ne direi almeno altri 3 o 4 tipo "Samorí, Verlato" ed altri.