Siete una fonte inesauribile di informazioni, andrò a scartabellare un po' di nomi citati. Già da qualche tempo sto raccogliendo musicassette di compilation e mix progressive, tecno , underground , alla Match Music , suoni che mi attirano molto , complessi e ultraeleganti , ma molti nomi di dj non ne conosco , mixati di Paolo Martini , Coccoluto , Noferini e altri , scopri spesso suoni nuovi che mi soddisfano davvero molto. Da ora in poi farò molta più attenzione a chi suona cosa. Grazie mille duo. Lorenzo
Max Durante, insieme ad altri importanti nomi della scena Romana dei prmii anni 90 portarono la Techno e i Rave a Roma, Lory d, Anibaldi, Bismark, Cucchetti (brothers), Mauro Tannino e tanti altri, la techno suonava pet radio, "centro suono Rave" con il "Mad Show" era la messa quotidiana dei Ravers .. c'è un libro uscito da poco che parla della scena romana dei primi rave a Roma, Ombrellaro, Bresaola, Plus 8..."Il Rave Perduto" interessante. Keep the Rave going
23:52 per assurdo molti after party della MFW chiamano i dj HardTechno tipo Prada aveva chiama I Hate Models, oppure nella sfilata, molti brand, specialmente di lusso, la musica di sottofondo è sempre techno
Penso che adesso la cosiddetta Tekno con la K, o la Psy-Trance che va sempre più forte nei locali, sia solo una moda. Si è persa un po' la cultura, l'underground, il ricercare per conto tuo e scovare per conto tuo. Il bello della vera Techno era proprio questo. Io, classe 94, sono cresciuto con Marcel Dettmann, Ben Klock, Robert Hood, Derrick May, ecc. Detroit e Berlino tanto diverse quanto simili nella ricerca del sound perfetto, ipnotico, cupo ed assolutamente non fan service. Ripeto, ora è una moda. E come tutte le mode avrà una fine. Mentre la TECHNO, quella vera, non morirà mai.
Da quando tutto è diventato commerciale… si è perso la vera essenza di questa passione del clubbing e della ricerca sfrenata del dj o della serata da fare. Oggi lo fanno per inerzia.
Se la tekno o la psy-trance va forte nei locali questo dubito ma non ne sono sicuro perché non frequento questi tipi di serate abitualmente, e magari potrà anche morire come "moda", ma sono due generi che vanno forte nei rave da molto tempo e che si tengono stretti i raver e quella non penso sia per moda😊
@@OffTopicBasement le mode vanno e vengono, se tu credi in qualcosa portalo avanti senza preoccuparti dove va il trend , parole di Zack ( DVS1) . viva la bella musica e il movimento underground
Complimenti bellissimo podcast , condivido le parole di Nicola su Bologna, unica realtà italiana ad avvicinarsi a Berlino, sia come ricerca musicale sia come "ambiente" e flessibilità di orari. Menzione speciale per timeshift che ha portato in Italia artisti di enorme spessore techno anticipando i tempi
Raga però un passo indietro è doveroso farlo, la scena toscana di metà anni 90 ha fatto da scuola e apripista a tutta Italia. Era già un genere molto ascoltato e conosciuto, partendo con la progressive del 93, la techno più melodica diciamo, finendo con la techno anni 90/00, vera genitrice di quella che oggi consideriamo tale, e che viene tuttora passata dai grandi sottoforma di remix (house of house, age of love, the prophet). Dal 2003, con l'avvento di quella che definivamo schranz, si ebbe un grosso allontanamento del pubblico, sia per l'avvento in italia di quella che era la cultura gabber, che essendo più estrema risultava divisiva, complice anche il cambio generazionale, è vero che la musica elettronica è ripartita dalla minimal, che si affiancava all'house di joe t, ralf e coccoluto, generi però che a me, che ero già da anni abituato a sonorità più potenti, hanno allontanato per molto tempo dalle piste da ballo. Dal 2013/14 qualcosa si è di nuovo smosso e pian piano siamo arrivati ad oggi. Adesso la techno si sta di nuovo velocizzando parecchio, la paura è che la storia si ripeta, ritornando ad essere troppo di nicchia perché troppo divisiva per quanto riguarda il pubblico, che fortunatamente per adesso non manca.
Ciao Daniele, grazie per il tuo parere e approfondimento. Abbiamo dato la nostra visione sulla techno che sta correndo "troppo" E' anche vero che la progressive italiana ha sicuramente influenzato la scena attuale, magari prossimamente ne parleremo. Abbiamo menzionato solo alcuni esempi virtuosi tra tanti altrimenti avremmo dovuto fare uno speciale molto più lungo. Ottima osservazione comunque!
Nei 90 e 00 Toscana, Liguria e Piemonte avevano parecchi locali esclusivamente techno, la scena si è un pò addormentata a metà 00 ma non è mai scomparsa del tutto
@@OffTopicBasement Questo video è il primo dei vostri che ho visto, e per l'argomento trattato, lo trovo molto esaustivo, considerando la durata e il formato del podcast, trovo che sia ideale anche per chi non segue la techno e vuole avere un quadro della situazione. Ovviamente se ci saranno degli approfondimenti, saranno molto graditi. 😁
@@emmanuelegiordano3852bravo dici bene.. è importante ricordare i locali dove abbiamo lasciato il sangue..Domina , Shock, Joys, Duple , Ultimo Impero..e molti altri..oppure gli Afterhours di una volta..oppure il Forte di Fenestrelle ecc
Raga mi permetto di darvi un piccolo Update, il sound system del Globus al Tresor, non è più Void ma “ Lambda Labs” brand Austriaco, già un paio di anni. Comunque io sono appena atterrato a Berlin!! E ho visto il video durante il volo, potete immaginare la voglia di fare festa ! Vi auguro un buon weekend!
Personale e umile parere di uno a cui piace sia l'edm della golden age (2010-2015) che la techno, senza paragonarmi alla vostra enorme esperienza. Penso che oggi l'Italia stia vivendo un enorme espansione per entrambi i generi, basti pensare alla line up che sta portando il nuovo Space di Riccione, dal punto di vista della techno però, siamo circondati dall'hard, che rinominerei come TikTok techno (Agnelli, Moreno, 99999999 &co) La cosa che fa piacere è che ci sono ormai tante realtà più piccole, nelle quali vengono invitati artisti da tutto il mondo che forse sono conosciuti più da chi li invita che dai clubber, in dancefloor paradossalmente più vivibili rispetto ai grandi club famosi. Basta solo cercarli. Detto ciò bellissima chiacchierata ❤️⛓️
@@Pinturicchio0027 Mah secondo me non è proprio morta, certo quel periodo è inarrivabile e ci sono canzoni che ancora oggi tutti vogliono sentire al Tml... Però ci sono Martin, Third party, Matisse&sadko e qualche altro che porta ancora avanti il genere
Non è la techno a essere ovunque a mio modesto parere, ma l'Hardtechno e tutto il mondo social che c'è dietro Dall'avvento del Possession Techno francese del 2019 si è sancito un nuovo movimento Grezzo, poca qualità Oserei dire una brutta copia della vera scena techno, perché il concetto del vestirsi in un determinato modo e di essere alternativi viene da li ma oggi è interpretato male DVS1: " Pop-Hard techno" Oggi 8 ragazzi su 10 che frequentano un certo tipo di club hanno come idoli dj come Oguz, Dyen, Cera Khin e via dicendo; per carità nulla da dire a questi artisti, però quella stessa gente che va alle feste per loro pensa che sta ascoltando techno quando non è così Troppa ignoranza in Italia, siamo sempre troppo dietro e non cambierà mai
Complimenti, molto interessante, solo come già commentato, dal punto di vista dei miei 43 anni manca una fetta di storia importante da citare, la Toscana della prima metà dei '90, il clubbing e l'avanguardia passava da lì, realtà di provincia più avanti rispetto a realtà come Milano... buona riflessione, continuate così!
Podcast davvero di grande qualità, avete pensato di caricare le puntate audio anche sulle piattaforme di podcasting classiche ? Sarebbe molto bello potervi ascoltare anche sui client podcast "tradizionali"
Sarebbe interessante sentire una vostra analisi sul fenomeno freeparty e non solo quello dei club e festival, analizzando i generi quali tribe, acid, mental .....
Podcast molto interessante;complimenti! Avendo vissuto gli anni 90 e i primi anni 2000 credo fermamente però che quello che sentiamo oggi è tutto figlio degli anni 90. Credetemi non c’è niente di nuovo se non nella digitalizzazione dei macchinari per produrre,ma nella musica attuale tutto viene da quel periodo fatto di produzioni techno house e trance di grande qualità e innovazione. Vi consiglio di ascoltare le serate fatte da Farfa e Miki ,oppure provate ad ascoltare il primo Sven Vath o Jeff Mills Laurent Garnier per citarne alcuni. Chiaramente è un mio parere personale
Parlo di Roma Comunque sia io ricordo 2004 muccaassina, Diabolika (2005/2006/2007….)che aveva monopolizzato la scena romana, ed erano riusciti ad avere addiritturauna diretta su m2O….diretta in radio,vaglielo a chiedere adesso a qualsiasi radio 😂Secondo me quelli erano gli anni d’oro della “techno”,Amore Festival, ogni mese c’era qualche “festival”.Poi non è mai facile caratterizzare un genere musicale come la “techno”.
Ho 48 anni ,sono nata e cresciuta a Roma ,ho seguito per molto la realtà dei festoni techno dei primi anni 90 della capitale,dei rave illegali organizzati dai centri sociali e delle feste di Berlino e svizzera ....secondo me il problema ,e questo è solo il mio punto di vista e creato da piu fattori : soldi , età e le sonorità. Ci sono pochi soldi e troppa scelta e varietà di offerte di scelta. L'età ha dato il via a un ricambio generazionale che ha fatto si che i "vecchi" non vanno più a ballare e i giovani NON hanno cultura musicale. In ultima,la musica , naturalmente è solo un gusto soggettivo ma le sonorità sono piatte ,non esplosive ,non innovative , ripeto è un opinione personale,ho provato ad ascoltare nuove uscite e sinceramente non mi prendono, sicuramente sono io che sono invecchiata ma ci trovo nulla di davvero diverso. Il linguaggio è statico e non è evoluto. ( PS.a me è rimasto solo Aphex twin. In Aphex Twin we trust 7\ )
Con tutto il rispetto, considerando anche che il format potenzialmente è molto interessante, non vi pare di trattare il tutto con molta (troppa) superficialità? Non sono un esperto ma un cultore, quindi non ho tutti gli strumenti, ma nel mio piccolo mi rendo conto di molte leggerezze. Ad esempio dire che la scena di Berlino era "piccola" nel 2011, che la musica techno è "facile" (il fatto che sia caratterizzata principalmente da colpi di cassa in 4/4 semmai la rende molto difficile da produrre senza creare qualcosa di banale) o addirittura che sia stata creata per essere facile (nasce come genere di avanguardia che parla principalmente ad emarginati sociali o quasi, perlopiù ispirato da suoni elettronici sperimentali quali i Kraftwerk che ad esempio erano tutto fuorché semplici). È un peccato e lo dico sperando di dire qualcosa di utile, perché ero molto invogliato a guardarlo tutto ma ho fatto troppa fatica
Ciao Mario, nell’episodio a più riprese viene specificato con quali finalità nasce la techno a Detroit, forse ti sei annoiato prima, peccato. Quanto alla scena nella premessa è chiaro che si parla della percezione italiana e di quella del pubblico generalista. Anche perché i veri appassionati del genere non ci si sono certo avvicinati grazie a Berling Calling, al Berghain o al Tomorrowland, altrimenti ci sarebbe un problema molto più grave di cui discutere. Grazie comunque del contributo 🙏
@@OffTopicBasement Non vedo il problema dell'avvicinarsi al genere tramite Berling Calling, Berghain o al Tomorrowland, specialmente se uno è molto giovane da qualche parte bisognerà iniziare (nota a margine). Ho seguito l'implicito consiglio e ho visto tutto il video, ci sono certamente spunti molto interessanti e capisco anche che fare un monologo di un'ora sulla techno non è facile. Rimango dell'idea/suggerimento che vista l'attenzione quasi didascalica nel presentare nomi, luoghi e tempi di discoteche e festival, si possa trovare un modo più preciso di divulgare. Se si vuole proprio per superare la chiacchera vuota da bar (che mi sono sembrati essere i primi minuti) molto comune ora che il genere è così popolare e dare un quadro più serio e completo (contenuto che per me ad esempio sarebbe preziosissimo)
@@mariospaziante7604l’attenzione quasi didascalica in realtà è da parte di chi guarda. Un format che vuole incuriosire e non essere un’enciclopedia andrà a menzionare qualche nome per lasciare la scoperta del resto a chi interessa. Non possiamo nominare ogni dj e ogni club di un determinato contesto altrimenti dovremmo registrare episodi di 3-4 ore minimo. Questo è un podcast non un documentario. Cercheremo di essere più precisi ma non aspettatevi la lettura delle pagine di Wikipedia anche perché qui c’è anche una componente esperienziale ed emozionale. Per tutto il resto ci sono ottimi libri da Reynolds a Zingales e così via 👍
Il Sunwaves soprattutto nella declinazione di stage 3 e 4 rimane personalmente tra i migliori in circolazione. Sicuramente i tempi al SW non sono rilassanti.
levando quali posti in Italia si posso definire con cultura o meno, secondo il boom attuale è dovuto a tiktok, frequento club da 5-6 anni e noto questa influenza da come la gente balla
Però in Italia.. quasi nel 90% dei casi la gente che va è gente con poca cultura.. Gente che non va lì per il culto della musica che sta andando a sentire.. Proprio per questo vado sempre fuori dall’Italia a farmi serate
scusate ragazzi ma non ho sentito nominare Torino , non per campanilismo ma qualcosa tra djing club e festival è accaduto nel panorama globale della musica elettronica tra gli annni 90 e adesso o sbaglio?
Certo, ma come detto menzioniamo alcuni esempi altrimenti dovremmo fare puntate di 3-4 ore. Lo scopo è creare uno spunto da cui poi chi voglia possa approfondire. Ma sicuramente riprenderemo il tema in futuro e non escludiamo di fare un bel focus anche su altre città non menzionate in questo episodio. Grazie per il prezioso contributo 🙏💪
ma infatti follia, citano addirittura Verona e non la capitale italiana dell'elettronica 😂il Kappa Future (unico festival italiano di calibro internazionale) neanche menzionato
@@mattiapolito2017 ci sarebbe anche cub to club che ha più di vent’anni e gli ospiti che ha portato neanche li nomino altrimenti qualcuno potrebbe impallidire
@@zarksun infatti ci sarebbe anche il Movement (anche se oggi un po' in declino) ma che ha portato certa musica in Italia con 10 anni di anticipo. Lasciamo pure perdere spazi come il Bunker, Audiodrome e Azimut, realtà come Geanu e Ivreatronic. Vuoi mettere con la scena di Verona?
@@mattiapolito2017 si movement è stato sostituito piano piano dal Kappa, ma io non so quanto anno hai tu ma si parla degli anni 90 2000 Centralino La Garre The Beach Supermarket we nominare quelli più grandi e poi quelli piccoli bar bar caffè prokopie e il grande doctor sax
Cercherò brevemente di dare la mia opinione raccontando cio che ho visto io negli anni. Io ho iniziato con un brano, che oggi difinirei marcissimo quanto caratteristico: Another heart dei Tale Of Us. All'epoca non potevo rendermi conto che quello fosse il tramonto della Minimal. Riconosciuti un po ovunque come i producer di maggior rilievo all'epoca i Tale of Us avevano reso la minimal piu melodica e pop. Contemporaneamente alla moda della minimal che in Italia aveva fatto molta presa, l'opera piu significativa era il Berling calling. Ma a riguardo io non credo che il film fosse stato un ottimo trainante. Quel disco molti (me compreso) l'hanno imparato a memoria senza aver visto il film. Tracce come Gebrun Gebrun, per il campione utilizzato descrivono cosa sia questa musica, le sue radici e cosa sia berlino, con la differenza che rispetto all'austero stile berlinese, Paul era piu emotivo. In questi anni posso dire con fierezza che la puglia, in salento, ha ospitato alcuni dei maggiori eventi (capriati carl cox b2b, ogni hanno Kalkbrenner e tutti i nomi piu in voga). Ma mi sento di dire che gia li ormai avevamo raggiunto un apice di popolarita. Charlotte de Witte, Amelie Lens hanno raggiunto la fama di Nina Kravitz gia prima del covid. Nina è un personaggio altamente rilevante perchè univa a un personaggio altamente vendibile una certa bravura e mentalita aperta che ha solo giovato alla techno.Ricordiamo anche di come, in nome del suo personale campanilismo, ci abbia permesso di conoscere Vladimir Dubishkin, forse il producer piu rappresentativo della sua generazione e della techno moderna. Cio che è successo dopo il covid e la popolarità raggiunta è qualcosa che va al di la della Techno secondo me. Come a Berlino dopo la caduta del muro esisteva la necesssita di incontrarsi, anche dopo il covid possiamo pensare che sia nata questa esigenza. Con la differenza che è su scala globale, e che una fetta di pubblico (i piu giovani) siano stati rapiti da un suono piu hardcore, aggressivo e ciò sta dettando la moda. Socialmente ci potremmo anche trovare un nesso fra il genere hardcore e la necessita di esprimersi di questi ragazzini dopo il periodo non facile del covid. Ma comunque la popolarita secondo me non è aumentata dopo il covid. È aumentata al massimo la voglia di andare ad eventi che gia facevano gola, nonostante fino a qualche hanno prima erano relegati e considerati underground. È aumentata l'esigenza degli ascoltatori che magari vogliono scegliere di andare a ballare in base alla musica, quindi la tekno (tribe, psy trance, elettronica, acid core, mental core ecc) ai rave, piu tosto che la hard techno che va di moda adesso nei mainstream club, oppure la minimal deep techno, tech house da after. Tale esigenza unita alla voglia di fare in proprio ha dato il via alla nascita di numerosissimi collettivi locali che forse ad oggi rappresentano il vero underground di cui avete parlato e avege cercato di tracciare jna definizione.
A mio parere la techno in Italia e meglio nel nord ovest italiano è sempre stata attiva . Basta vedere la scena techno torinese è 40 anni che va avanti. Sto parlando di hard techno di ciò che ora è diventata virale a livello globale . A Torino è sempre stata quella
@@OffTopicBasement io tutto questo mainstream purtroppo non lo percepisco, soprattutto se poi usiamo il tomorrowland come metro di paragone . ascolto solo techno da sempre, e purtroppo è una cosa che mi fa ogni volta rosicare quando faccio zapping in radio. una tipologia di musica cosi particolare, potente e paragonabile alla classica , al jazz e poco altro, lasciata allo sbaraglio a livello di marketing e mass media. e al massimo quello che arriva è una techno commerciale /trance .... non dico di mettere surgeon su radio deejay, almeno però qualcosa drumcode a un certo orario per esempio...
Siete una fonte inesauribile di informazioni, andrò a scartabellare un po' di nomi citati.
Già da qualche tempo sto raccogliendo musicassette di compilation e mix progressive, tecno , underground , alla Match Music , suoni che mi attirano molto , complessi e ultraeleganti , ma molti nomi di dj non ne conosco , mixati di Paolo Martini , Coccoluto , Noferini e altri , scopri spesso suoni nuovi che mi soddisfano davvero molto.
Da ora in poi farò molta più attenzione a chi suona cosa.
Grazie mille duo.
Lorenzo
Grazie a te Lorenzo e in bocca al lupo per le tue preziose ricerche 💪
Max Durante, insieme ad altri importanti nomi della scena Romana dei prmii anni 90 portarono la Techno e i Rave a Roma, Lory d, Anibaldi, Bismark, Cucchetti (brothers), Mauro Tannino e tanti altri, la techno suonava pet radio, "centro suono Rave" con il "Mad Show" era la messa quotidiana dei Ravers .. c'è un libro uscito da poco che parla della scena romana dei primi rave a Roma, Ombrellaro, Bresaola, Plus 8..."Il Rave Perduto" interessante.
Keep the Rave going
Grazie per il prezioso contributo 👍
23:52 per assurdo molti after party della MFW chiamano i dj HardTechno tipo Prada aveva chiama I Hate Models, oppure nella sfilata, molti brand, specialmente di lusso, la musica di sottofondo è sempre techno
Ottima osservazione, allora abbiamo sottolineato correttamente la questione. Grazie 👍
Penso che adesso la cosiddetta Tekno con la K, o la Psy-Trance che va sempre più forte nei locali, sia solo una moda. Si è persa un po' la cultura, l'underground, il ricercare per conto tuo e scovare per conto tuo. Il bello della vera Techno era proprio questo. Io, classe 94, sono cresciuto con Marcel Dettmann, Ben Klock, Robert Hood, Derrick May, ecc. Detroit e Berlino tanto diverse quanto simili nella ricerca del sound perfetto, ipnotico, cupo ed assolutamente non fan service. Ripeto, ora è una moda. E come tutte le mode avrà una fine. Mentre la TECHNO, quella vera, non morirà mai.
Grazie per il tuo pensiero Christian, viva la buona musica 💪
Da quando tutto è diventato commerciale… si è perso la vera essenza di questa passione del clubbing e della ricerca sfrenata del dj o della serata da fare. Oggi lo fanno per inerzia.
Se la tekno o la psy-trance va forte nei locali questo dubito ma non ne sono sicuro perché non frequento questi tipi di serate abitualmente, e magari potrà anche morire come "moda", ma sono due generi che vanno forte nei rave da molto tempo e che si tengono stretti i raver e quella non penso sia per moda😊
se ora ritira la techno è proprio grazie alla TEKNO e a chi la supporta da una vita
@@OffTopicBasement le mode vanno e vengono, se tu credi in qualcosa portalo avanti senza preoccuparti dove va il trend , parole di Zack ( DVS1) . viva la bella musica e il movimento underground
Complimenti bellissimo podcast , condivido le parole di Nicola su Bologna, unica realtà italiana ad avvicinarsi a Berlino, sia come ricerca musicale sia come "ambiente" e flessibilità di orari.
Menzione speciale per timeshift che ha portato in Italia artisti di enorme spessore techno anticipando i tempi
Raga però un passo indietro è doveroso farlo, la scena toscana di metà anni 90 ha fatto da scuola e apripista a tutta Italia. Era già un genere molto ascoltato e conosciuto, partendo con la progressive del 93, la techno più melodica diciamo, finendo con la techno anni 90/00, vera genitrice di quella che oggi consideriamo tale, e che viene tuttora passata dai grandi sottoforma di remix (house of house, age of love, the prophet). Dal 2003, con l'avvento di quella che definivamo schranz, si ebbe un grosso allontanamento del pubblico, sia per l'avvento in italia di quella che era la cultura gabber, che essendo più estrema risultava divisiva, complice anche il cambio generazionale, è vero che la musica elettronica è ripartita dalla minimal, che si affiancava all'house di joe t, ralf e coccoluto, generi però che a me, che ero già da anni abituato a sonorità più potenti, hanno allontanato per molto tempo dalle piste da ballo. Dal 2013/14 qualcosa si è di nuovo smosso e pian piano siamo arrivati ad oggi. Adesso la techno si sta di nuovo velocizzando parecchio, la paura è che la storia si ripeta, ritornando ad essere troppo di nicchia perché troppo divisiva per quanto riguarda il pubblico, che fortunatamente per adesso non manca.
Ciao Daniele, grazie per il tuo parere e approfondimento. Abbiamo dato la nostra visione sulla techno che sta correndo "troppo" E' anche vero che la progressive italiana ha sicuramente influenzato la scena attuale, magari prossimamente ne parleremo. Abbiamo menzionato solo alcuni esempi virtuosi tra tanti altrimenti avremmo dovuto fare uno speciale molto più lungo. Ottima osservazione comunque!
Nei 90 e 00 Toscana, Liguria e Piemonte avevano parecchi locali esclusivamente techno, la scena si è un pò addormentata a metà 00 ma non è mai scomparsa del tutto
@@OffTopicBasement Questo video è il primo dei vostri che ho visto, e per l'argomento trattato, lo trovo molto esaustivo, considerando la durata e il formato del podcast, trovo che sia ideale anche per chi non segue la techno e vuole avere un quadro della situazione. Ovviamente se ci saranno degli approfondimenti, saranno molto graditi. 😁
@@riccardofabio4458grazie Riccardo, presto un nuovo episodio. Scrivete nei commenti se c’è qualche argomento che vi sta a cuore 👍
@@emmanuelegiordano3852bravo dici bene.. è importante ricordare i locali dove abbiamo lasciato il sangue..Domina , Shock, Joys, Duple , Ultimo Impero..e molti altri..oppure gli Afterhours di una volta..oppure il Forte di Fenestrelle ecc
Grandi ragazzi. Bellissimo podcast e stato un piacere ascoltervi… da amante e cultore della techno. 🖤🫂
Grazie, ci fa molto piacere 🙏
Raga mi permetto di darvi un piccolo Update, il sound system del Globus al Tresor, non è più Void ma “ Lambda Labs” brand Austriaco, già un paio di anni.
Comunque io sono appena atterrato a Berlin!! E ho visto il video durante il volo, potete immaginare la voglia di fare festa !
Vi auguro un buon weekend!
Menziona doverosa doveva essere per il nostro Kappa Future Festival, comunque complimenti podcast di spessore!
Grazie Raffaele, sia per il giudizio che per l’input prezioso 🙏
Complimenti, puntata interessntissima. Sono da poco tornato al Tresor e se non sbaglio ora nella Globus l'impianto è un Lambda Labs.
Grazie dell’aggiornamento Alessandro 💪🙏
Personale e umile parere di uno a cui piace sia l'edm della golden age (2010-2015) che la techno, senza paragonarmi alla vostra enorme esperienza. Penso che oggi l'Italia stia vivendo un enorme espansione per entrambi i generi, basti pensare alla line up che sta portando il nuovo Space di Riccione, dal punto di vista della techno però, siamo circondati dall'hard, che rinominerei come TikTok techno (Agnelli, Moreno, 99999999 &co)
La cosa che fa piacere è che ci sono ormai tante realtà più piccole, nelle quali vengono invitati artisti da tutto il mondo che forse sono conosciuti più da chi li invita che dai clubber, in dancefloor paradossalmente più vivibili rispetto ai grandi club famosi. Basta solo cercarli. Detto ciò bellissima chiacchierata ❤️⛓️
Grazie del contributo caro 👍
Ad oggi l edm di quel periodo è morta se non per qualche dj commerciale come Garrix o Guetta
@@Pinturicchio0027 Mah secondo me non è proprio morta, certo quel periodo è inarrivabile e ci sono canzoni che ancora oggi tutti vogliono sentire al Tml... Però ci sono Martin, Third party, Matisse&sadko e qualche altro che porta ancora avanti il genere
Non è la techno a essere ovunque a mio modesto parere, ma l'Hardtechno e tutto il mondo social che c'è dietro
Dall'avvento del Possession Techno francese del 2019 si è sancito un nuovo movimento
Grezzo, poca qualità
Oserei dire una brutta copia della vera scena techno, perché il concetto del vestirsi in un determinato modo e di essere alternativi viene da li ma oggi è interpretato male
DVS1: " Pop-Hard techno"
Oggi 8 ragazzi su 10 che frequentano un certo tipo di club hanno come idoli dj come Oguz, Dyen, Cera Khin e via dicendo; per carità nulla da dire a questi artisti, però quella stessa gente che va alle feste per loro pensa che sta ascoltando techno quando non è così
Troppa ignoranza in Italia, siamo sempre troppo dietro e non cambierà mai
Ben detto 👏
Un podcast di SPESSORE! 🏴☠️
Grazie 🙏
Complimenti, molto interessante, solo come già commentato, dal punto di vista dei miei 43 anni manca una fetta di storia importante da citare, la Toscana della prima metà dei '90, il clubbing e l'avanguardia passava da lì, realtà di provincia più avanti rispetto a realtà come Milano... buona riflessione, continuate così!
Grazie Andrea. Approfondiremo anche questo argomento nei prossimi episodi 💪
Podcast davvero di grande qualità, avete pensato di caricare le puntate audio anche sulle piattaforme di podcasting classiche ? Sarebbe molto bello potervi ascoltare anche sui client podcast "tradizionali"
Trovi gli episodi su Spotify 🙏
Sarebbe interessante sentire una vostra analisi sul fenomeno freeparty e non solo quello dei club e festival, analizzando i generi quali tribe, acid, mental .....
Nel podcast, interessante e piacevole da ascoltare.
#MoreTechnoPodcast
Grazie 🙏
Mi linkate o indicate di che set parlate perché ci suonano molto spesso e vorrei vedere il seti esatto di cui parlate.
Grazie
Cosa ne pensate della melodic techno e dell'ascesa dell'etichetta Afterlife?
Grazie della domanda, cercheremo di rispondere esaustivamente nel prossimo episodio 💪
Podcast molto interessante;complimenti!
Avendo vissuto gli anni 90 e i primi anni 2000 credo fermamente però che quello che sentiamo oggi è tutto figlio degli anni 90.
Credetemi non c’è niente di nuovo se non nella digitalizzazione dei macchinari per produrre,ma nella musica attuale tutto viene da quel periodo fatto di produzioni techno house e trance di grande qualità e innovazione.
Vi consiglio di ascoltare le serate fatte da Farfa e Miki ,oppure provate ad ascoltare il primo Sven Vath o Jeff Mills Laurent Garnier per citarne alcuni.
Chiaramente è un mio parere personale
Grazie 🙏
Piccola nota storica: Moby fece techno gia nel 1991 con lo pseudonimo UHF, a indicare la vena sperimentale di questo artista
Esatto ,il brano 1000bpm è un classico ....
Parlo di Roma Comunque sia io ricordo 2004 muccaassina, Diabolika (2005/2006/2007….)che aveva monopolizzato la scena romana, ed erano riusciti ad avere addiritturauna diretta su m2O….diretta in radio,vaglielo a chiedere adesso a qualsiasi radio 😂Secondo me quelli erano gli anni d’oro della “techno”,Amore Festival, ogni mese c’era qualche “festival”.Poi non è mai facile caratterizzare un genere musicale come la “techno”.
A Roma la techno è arrivata nel 90 , con Lory d e Leo Annibaldi ,io c'ero.......
Dai che si torna insieme a Berlino!! 🔥
Ho 48 anni ,sono nata e cresciuta a Roma ,ho seguito per molto la realtà dei festoni techno dei primi anni 90 della capitale,dei rave illegali organizzati dai centri sociali e delle feste di Berlino e svizzera ....secondo me il problema ,e questo è solo il mio punto di vista e creato da piu fattori : soldi , età e le sonorità.
Ci sono pochi soldi e troppa scelta e varietà di offerte di scelta.
L'età ha dato il via a un ricambio generazionale che ha fatto si che i "vecchi" non vanno più a ballare e i giovani NON hanno cultura musicale.
In ultima,la musica , naturalmente è solo un gusto soggettivo ma le sonorità sono piatte ,non esplosive ,non innovative , ripeto è un opinione personale,ho provato ad ascoltare nuove uscite e sinceramente non mi prendono, sicuramente sono io che sono invecchiata ma ci trovo nulla di davvero diverso.
Il linguaggio è statico e non è evoluto.
( PS.a me è rimasto solo Aphex twin.
In Aphex Twin we trust 7\ )
Hoppetosse❤
Con tutto il rispetto, considerando anche che il format potenzialmente è molto interessante, non vi pare di trattare il tutto con molta (troppa) superficialità? Non sono un esperto ma un cultore, quindi non ho tutti gli strumenti, ma nel mio piccolo mi rendo conto di molte leggerezze. Ad esempio dire che la scena di Berlino era "piccola" nel 2011, che la musica techno è "facile" (il fatto che sia caratterizzata principalmente da colpi di cassa in 4/4 semmai la rende molto difficile da produrre senza creare qualcosa di banale) o addirittura che sia stata creata per essere facile (nasce come genere di avanguardia che parla principalmente ad emarginati sociali o quasi, perlopiù ispirato da suoni elettronici sperimentali quali i Kraftwerk che ad esempio erano tutto fuorché semplici). È un peccato e lo dico sperando di dire qualcosa di utile, perché ero molto invogliato a guardarlo tutto ma ho fatto troppa fatica
Ciao Mario, nell’episodio a più riprese viene specificato con quali finalità nasce la techno a Detroit, forse ti sei annoiato prima, peccato. Quanto alla scena nella premessa è chiaro che si parla della percezione italiana e di quella del pubblico generalista. Anche perché i veri appassionati del genere non ci si sono certo avvicinati grazie a Berling Calling, al Berghain o al Tomorrowland, altrimenti ci sarebbe un problema molto più grave di cui discutere. Grazie comunque del contributo 🙏
@@OffTopicBasement Non vedo il problema dell'avvicinarsi al genere tramite Berling Calling, Berghain o al Tomorrowland, specialmente se uno è molto giovane da qualche parte bisognerà iniziare (nota a margine). Ho seguito l'implicito consiglio e ho visto tutto il video, ci sono certamente spunti molto interessanti e capisco anche che fare un monologo di un'ora sulla techno non è facile. Rimango dell'idea/suggerimento che vista l'attenzione quasi didascalica nel presentare nomi, luoghi e tempi di discoteche e festival, si possa trovare un modo più preciso di divulgare. Se si vuole proprio per superare la chiacchera vuota da bar (che mi sono sembrati essere i primi minuti) molto comune ora che il genere è così popolare e dare un quadro più serio e completo (contenuto che per me ad esempio sarebbe preziosissimo)
@@mariospaziante7604l’attenzione quasi didascalica in realtà è da parte di chi guarda. Un format che vuole incuriosire e non essere un’enciclopedia andrà a menzionare qualche nome per lasciare la scoperta del resto a chi interessa. Non possiamo nominare ogni dj e ogni club di un determinato contesto altrimenti dovremmo registrare episodi di 3-4 ore minimo. Questo è un podcast non un documentario. Cercheremo di essere più precisi ma non aspettatevi la lettura delle pagine di Wikipedia anche perché qui c’è anche una componente esperienziale ed emozionale. Per tutto il resto ci sono ottimi libri da Reynolds a Zingales e così via 👍
Estate 2010… ascoltai Ben Klock al Fabric 🤞🏻 probabilmente il miglior set a cui abbia assistito
Il Sunwaves soprattutto nella declinazione di stage 3 e 4 rimane personalmente tra i migliori in circolazione. Sicuramente i tempi al SW non sono rilassanti.
Molto bello e suggestivo ma decisamente intenso 👍
Festival da veri highlander… dove mettersi alla prova. Il meglio mai fatto.
levando quali posti in Italia si posso definire con cultura o meno, secondo il boom attuale è dovuto a tiktok, frequento club da 5-6 anni e noto questa influenza da come la gente balla
Certi personaggi sono pompati a mille sui social e alcuni dj sono conosciuti da tutti sono loro che stanno andando di moda no il genere in se per se.
Qualche festival techno che vale la pena menzionare:
Parallel
Stone techno
Basilar
Xrds
Labyrinth
Organik
Grazie delle info Andrea 💪
Però in Italia.. quasi nel 90% dei casi la gente che va è gente con poca cultura..
Gente che non va lì per il culto della musica che sta andando a sentire..
Proprio per questo vado sempre fuori dall’Italia a farmi serate
scusate ragazzi ma non ho sentito nominare Torino , non per campanilismo ma qualcosa tra djing club e festival è accaduto nel panorama globale della musica elettronica tra gli annni 90 e adesso o sbaglio?
Certo, ma come detto menzioniamo alcuni esempi altrimenti dovremmo fare puntate di 3-4 ore. Lo scopo è creare uno spunto da cui poi chi voglia possa approfondire. Ma sicuramente riprenderemo il tema in futuro e non escludiamo di fare un bel focus anche su altre città non menzionate in questo episodio. Grazie per il prezioso contributo 🙏💪
ma infatti follia, citano addirittura Verona e non la capitale italiana dell'elettronica 😂il Kappa Future (unico festival italiano di calibro internazionale) neanche menzionato
@@mattiapolito2017 ci sarebbe anche cub to club che ha più di vent’anni e gli ospiti che ha portato neanche li nomino altrimenti qualcuno potrebbe impallidire
@@zarksun infatti ci sarebbe anche il Movement (anche se oggi un po' in declino) ma che ha portato certa musica in Italia con 10 anni di anticipo. Lasciamo pure perdere spazi come il Bunker, Audiodrome e Azimut, realtà come Geanu e Ivreatronic. Vuoi mettere con la scena di Verona?
@@mattiapolito2017 si movement è stato sostituito piano piano dal Kappa, ma io non so quanto anno hai tu ma si parla degli anni 90 2000 Centralino La Garre The Beach Supermarket we nominare quelli più grandi e poi quelli piccoli bar bar caffè prokopie e il grande doctor sax
Cercherò brevemente di dare la mia opinione raccontando cio che ho visto io negli anni. Io ho iniziato con un brano, che oggi difinirei marcissimo quanto caratteristico: Another heart dei Tale Of Us. All'epoca non potevo rendermi conto che quello fosse il tramonto della Minimal. Riconosciuti un po ovunque come i producer di maggior rilievo all'epoca i Tale of Us avevano reso la minimal piu melodica e pop. Contemporaneamente alla moda della minimal che in Italia aveva fatto molta presa, l'opera piu significativa era il Berling calling. Ma a riguardo io non credo che il film fosse stato un ottimo trainante. Quel disco molti (me compreso) l'hanno imparato a memoria senza aver visto il film. Tracce come Gebrun Gebrun, per il campione utilizzato descrivono cosa sia questa musica, le sue radici e cosa sia berlino, con la differenza che rispetto all'austero stile berlinese, Paul era piu emotivo. In questi anni posso dire con fierezza che la puglia, in salento, ha ospitato alcuni dei maggiori eventi (capriati carl cox b2b, ogni hanno Kalkbrenner e tutti i nomi piu in voga). Ma mi sento di dire che gia li ormai avevamo raggiunto un apice di popolarita. Charlotte de Witte, Amelie Lens hanno raggiunto la fama di Nina Kravitz gia prima del covid. Nina è un personaggio altamente rilevante perchè univa a un personaggio altamente vendibile una certa bravura e mentalita aperta che ha solo giovato alla techno.Ricordiamo anche di come, in nome del suo personale campanilismo, ci abbia permesso di conoscere Vladimir Dubishkin, forse il producer piu rappresentativo della sua generazione e della techno moderna. Cio che è successo dopo il covid e la popolarità raggiunta è qualcosa che va al di la della Techno secondo me. Come a Berlino dopo la caduta del muro esisteva la necesssita di incontrarsi, anche dopo il covid possiamo pensare che sia nata questa esigenza. Con la differenza che è su scala globale, e che una fetta di pubblico (i piu giovani) siano stati rapiti da un suono piu hardcore, aggressivo e ciò sta dettando la moda. Socialmente ci potremmo anche trovare un nesso fra il genere hardcore e la necessita di esprimersi di questi ragazzini dopo il periodo non facile del covid. Ma comunque la popolarita secondo me non è aumentata dopo il covid. È aumentata al massimo la voglia di andare ad eventi che gia facevano gola, nonostante fino a qualche hanno prima erano relegati e considerati underground. È aumentata l'esigenza degli ascoltatori che magari vogliono scegliere di andare a ballare in base alla musica, quindi la tekno (tribe, psy trance, elettronica, acid core, mental core ecc) ai rave, piu tosto che la hard techno che va di moda adesso nei mainstream club, oppure la minimal deep techno, tech house da after. Tale esigenza unita alla voglia di fare in proprio ha dato il via alla nascita di numerosissimi collettivi locali che forse ad oggi rappresentano il vero underground di cui avete parlato e avege cercato di tracciare jna definizione.
A mio parere la techno in Italia e meglio nel nord ovest italiano è sempre stata attiva . Basta vedere la scena techno torinese è 40 anni che va avanti. Sto parlando di hard techno di ciò che ora è diventata virale a livello globale . A Torino è sempre stata quella
L ultimo impero?
Dalla deep house alla frenchcore ormai per l'utente medio italiano é tutto techno 😅
È tutto un magna magna…
Prima invece era tutta house se ci pensi
Portate ospiti
Ci stiamo lavorando 🚧
Bergheeeeeeein!
Ma é registrato all'off topic di Torino?
No, presso il prest5 hub a Trento www.prest5.com/
ovunque tranne in radio e in tv .... not bad
Dici?
@@OffTopicBasement io tutto questo mainstream purtroppo non lo percepisco, soprattutto se poi usiamo il tomorrowland come metro di paragone . ascolto solo techno da sempre, e purtroppo è una cosa che mi fa ogni volta rosicare quando faccio zapping in radio. una tipologia di musica cosi particolare, potente e paragonabile alla classica , al jazz e poco altro, lasciata allo sbaraglio a livello di marketing e mass media. e al massimo quello che arriva è una techno commerciale /trance .... non dico di mettere surgeon su radio deejay, almeno però qualcosa drumcode a un certo orario per esempio...
La rominmal al sw del 2009
Ma al Berghain ci siete entrati facilmente? 22:04
Ne parliamo approfonditamente nell’episodio integrale 👍
accennate la minimal del 2006 al minuto 19 e non mi menzionate el rey ricardo villalobos, molto male ragazzi…
Ricardo altra menzione importante. Speriamo rimanga in salute a lungo 😅
Non Techno ma Anjunadeep Exploration e stato ottimo
Che flemma
Ciao Arrapao, puoi impostare la puntata a 1,5x o 2x
Roma è Spazio.
Tekno o Techno? Va specificato, altrimenti non capisco di cosa parlate
Sei serio?
Più specifico che scriverlo nel titolo?
Semplicemente perché non sanno più suonare strumenti e comporre