Per raggiungere un traguardo in una buona posizione c’è sempre una fatica da affrontare.. si impara a camminare un passo alla volta e così anche a correre… un passo alla volta. Grazie maestro. Come sempre un insegnamento avvincente e sincero. Grazie
Eccellente Maestro, grazie! L' indipendenza delle dita unite al rilassamento la ritengo la strada maestra per affinare il tocco e quindi l' espressività, per me , vero traguardo.
Grazie maestro, con questa panoramica spiega molto bene che non dobbiamo troppo soffermarci sulla posizione dettata accademicamente da tanti libri, una volta trovata quella posizione del corpo, della mano, del polso del braccio e del suo peso che ci appartiene, non ci rimane che migliorare l'indipendenza delle dita.
Grazie Maestro. Sempre utilissime lezioni. Ringrazio per gli argomenti e la chiarezza. E' anche stimolante: ho già voglia di sfidarmi a maggior controllo e consapevolezza. Grazie mille
La penso come lei, molte volte si da molto peso a queste cose, all'inizio per un allievo che inizia va bene anche per un po', poi credo che dopo ci deve essere naturalezza e la tecnica è anche una questione mentale. Complimenti fa sempre contenuti molto interessanti.
GRAZIE per le utili Informazioni Per la velocità la mia insegnante mi indirizzava sull Hannon...ora non saprei come migliorare se non con l esercizio costante, mi procurerò il libro da lei indicato😊 Attendiamo indicazioni anche sul rilassamento
Ciao Graziella.. il problema dell' hanon o di qualsiasi esercizio sulla velocità è che anche lavorandoci molto, le velocità non possono aumentare più di tanto se comunque ci sono problemi di indipendenza o di rigidità.. è come voler dimagrire correndo tutti i giorni.. se però si mangia troppo serve poco la corsa. 🙂
Ciao maestro,grazie per le tue perle di conoscenza,sei unico,cmq tu riusciresti a suonare bene anche a testa in giù e con le mani legate.sono ormai 4 anni che provo a superare il muro lei 106 BPM nello studio delle scale ma nn riesco ad andare oltre,😔. PS sei l insegnante che cerco da anni, purtroppo ci divide la distanza
Sei molto gentile 🙂 se 106 è a mani unite su più ottave non è assolutamente male.. se fosse su 1 ottava o riguardasse le mani divise bisogna capire cosa blocca le dita.. potresti fare un video e mandarmelo.. magari lo pubblichiamo e lo discutiamo 🙂
Su 4 ottave a mani unite tutte le scale? Allora sei "arrivato" 🙂 sarebbe interessante però fare una media di velocità a mani divise, anche per capire che differenza c è tra le due mani e quanto la mano più debole incide a mani unite. Comunque la mail la trovi in descrizione sotto ogni video 🙂
Buongiorno, Davide, La scopro oggi tra lo studio di un Rondò di Beethoven e quello di un Impromptu di Schubert. Grazie, interessante, oltre che piacevole ascoltarla e vederla suonare: peccato solo non vedere mani e dita da vicino! Auguri.
Intanto i soliti complimenti. Tutto molto chiaro. Io però nel mio non piccolo ma minimo, le dico che se sto basso faccio più fatica ad apprendere mentre non ho difficoltà se l’esercizio o il brano gli ho già acquisiti. Aggiungo che avevo trovato un equilibrio tra scale e gli esercizi Jazzy di Oscar Peterson, e ora lei mi aggiunge (giustamente) il Pozzoli che comprerò. Di nuovo complimenti. PS: domani mi arriva il suo libro sugli accordi.
Grazie Maestro, mi sto esercitando da autodidatta in un pezzo moderno in cui stecco spesso per il cambio veloce(per me ovviamente) ... Ho Sempre cercato di rilassare i muscoli della mano ma al significato dell'indipendenza delle dita non ne ero al corrente. Ora potrò lavorarci meglio grazieee
Grazie Maestro! Nella velocità so di essere carente: credo aiutino *anche* una buona lettura a prima vista e la capacità di memorizzazione. Detto con altre parole: se non si leggono velocemente le note sullo spartito, non vedo come si possa andare veloci, a meno che non si abbia memorizzato quelle stesse note. Mi piacerebbe avere un suo parere
Ciao Patrizia.. hai ragione... quando si parla di velocità ci si riferisce a passaggi che necessariamente si devono sapere a memoria, oppure di scale, arpeggi, hanon.
Ciao 🙂 si, certamente quello che dici è giusto.. però rimane un fattore secondario.. quando hai rilassamento e indipendenza cambia poco ai fini della velocità il peso che metti..ma può agevolare. 🙂
@@GiovanniMaio-c8x grazie 🙂 a mio avviso, per passatempo sono inutili entrambi.. ci sono prodotti altrettanto validi a metà prezzo.. questi sono per chi ha esigenze precise..
@Davideberti Si, ha ragione, per suonare a "tempo perso" sicuramente potrei prendere qualcosa di più economico ma vorrei comunque provare soddisfazione, sentire un bel suono e una buona sensazione tra le dita.. Di più economico cosa consiglia? Grazie per avermi risposto, Poi non la disturbo più!
@@GiovanniMaio-c8x ti lascio il link del mio ultimo video dove faccio una ricapitolazione generale.. ruclips.net/video/Pi5cBC_Z6Rg/видео.htmlsi=81SVZtXGKVcUdqLn Ovviamente ce ne sono molti altri dove puoi farti un'idea (magari li hai già visti).. se c è ancora indecisione l ultimo passo è provarli 🙂
Molto bello. Mi sarebbe piaciuto vedere come ottenere la velocità con il passaggio del pollice (scale, arpeggi etc.). Molti concertisti muovono molto le braccia (per non contrarre i muscoli e mantenere i tendini allineati?) altri molto meno.
Ciao 🙂 anche il modo con il quale si passa con il pollice è questione di abitudine, comodità, è in relazione alla velocità e al numero di passaggi da eseguirsi.. si tratta comunque "solo" di "perfezionismo".. quando si ha l indipendenza si può fare come si vuole.
Sicuramente indipendenza e rilassamento sono necessari ma ci sono alcuni punti da chiarire a mio modesto parere. Il discorso non è semplice. Cosa si intende per indipendenza? Solamente muovere ciascun dito in modo "autonomo" senza provocare movimenti attivi nelle altre dita? Inoltre la questione della postura è molto delicata poichè, a seconda dei passi tecnici, può essere utile usare le nostre leve mel modo più proficuo possibile. Tutto ciò presuppone dei concetti posturali che vadano incontro ai principi della biomeccanica, facilitando notevolmente l'alternanza delle leve, l'esecuzione e di conseguenza anche la velocità. Da modestissimo studente di pianoforte questo mi sta aiutando moltissimo.
@@alexrosatitorino ciao 🙂 hai detto cose interessanti e giuste. L argomento è molto ampio e delicato, e questo è il motivo per il quale ho solo indicato le strade senza approfondirle.. ad ogni modo, mi sono permesso di guardare il tuo canale...se sei tu a suonare non mi sembra tu sia uno studente modesto.. anzi.. inoltre ho notato la tipica e buona postura "biomeccanica". 🙂
Si, grazie a te. Il video e il tuo canale offrono comunque spunti e suggerimenti interessanti. Fa piacere scambiare qualche idea. Auguri per i tuoi progetti!
La velocità è importante, ma è raggiungibile a diversi livelli massimi a seconda ovviamente della granitura del suono e del volume del suono richiesti! A mano singola. O in parallelo? E soprattutto... Si preoccupassero, i giovani studenti, di saper sostenere il suono in tempi anche lenti...lentissimi! Io non sento più nessuno in giro in grado di avere un buon legato, e con suono vivo e sostenuto bene dalla armoniche nel suono col pedale. Dopo che hai imparato a fare le quartine in su ed in giu...che te ne fai, dato che poi i passi di agilità anche legati sono fatti di intervalli diversi e ...con una certa cosuccia chiamata passaggio del pollice ( nelle varie estensioni)!!! Ossia: certo che è importante esercitare la velocità e la granitura del suono soprattutto facendo le classiche quartine, ma non bisogna farsene schiavi...bisogna studiare per lo slargo, per la forza, e per l' elasticità delle dita... E costruire la tecnica sui passi desunti dalla letteratura stessa. Solo con l' Hanon non si va da nessuna parte, e soprattutto s' impara solo a dire scioglilingua, come ricordava Schumann nelle sue Regole! P.S. caro Maestro, magari i " grandi " concertisti di oggi non avessero problemi tecnici! ...potrei citarne giusto due o tre, oggidì, con VERE tecniche trascendentali....per il resto, tanta approssimazione, o al massimo buone tecniche, usate con intelligenza ( che rimane la cosa più importante, allo strumento!). Talvolta.
@@alessandropelizzoli6613 Ciao Alessandro 🙂 grazie per il bel contributo.. si nota che hai fatto tua la "scuola della biomeccanica pianistica" 🙂.. riguardo al sostenere le basse velocità e il legato con il pedale sono questioni importanti ma esulano un po' dall'argomento del video quindi per ora le tralascerei. Riguardo alla técnica approssimativa dei moderni Pianisti dovrei capire se ti riferisci ai concertisti o ai "diplomati medi".. nel secondo caso potrei essere parzialmente d' accordo, nel primo direi no. Sull' inutilità dell' hanon è una scuola di pensiero e come tale la rispetto. La tecnica fatta sui brani stessi è naturalmente d' obbligo, ma farla "Solo qui" è la stessa rispettabile scuola di pensiero 🙂. Circa l'importanza di esercitare l elasticità siamo ovviamente d accordissimo.. riguardo all inutilità delle quartine (su e giù) perché di fatto i brani richiedono l uso del passaggio del pollice, in parte concordo, motivo per il quale alla fine dico che tutto quello di cui ho parlato (prendendo un esercizio dell' hanon come esempio) lo avrei potuto fare con scale o arpeggio o qualsiasi altra tecnica che presuppone velocità pura delle dita (con o senza passaggio del pollice).. però, se non si riesce ad avere elasticità, rilassatezza e velocità senza passaggio del pollice, la vedo dura partire con esercizi che prevedono il passaggio del Pollice. Comunque io non dividerei in modo assolutistico le varie tecniche perché tutte insieme contribuiscono ad "arrivare". Ho infatti scoperto più volte che tecniche che sembravano non c'entrare nulla con la problematicità da risolvere, hanno contribuito a risolvere la problematica.. ciò significa che per problemi di velocità potrebbe essere utile un esercizio lento, per problemi con gli arpeggi un esercizio con gli accordi etc.
@@Davidebertima io non ho detto per niente che l' Hanon sia inutile, o che siano inutili gli esercizi sulle quartine semplici su e in giù con determinati e diversificati approcci della posizione della mano o uso del polso...non ho detto tutto ciò. Io ho detto altra cosa: cioè che queste tipologie di esercizi vanno bene solo ad uno stadio primordiale dello studio....superato il quale concentrarsi sull' ottenimento della velocità solo attraverso questi esercizi è inutile. Fare le quartine in su ed in giù non potrà mai servire a fare i passi chesso' della parte centrale del Concerto Op 11 di Chopin, che richiedono posizioni della mano aperte e chiuse con cambiamenti repentini e, ovviamente già postulano che si abbia superato la visione super digitale del suonare che è tipica del pianismo mozartiano e di solo una parte di quello beethoveniano.... Se tu mi vuoi dire che i tuoi esempi sono rivolti solo ai principianti, allora va bene....ma per esempio, ripeto, al principio è molto meglio, dopo aver strutturato una manina ben impostata attraverso l' ottenimento della uguaglianza della forza delle dita ( che si otterrà fino a un certo punto....infatti la tecnica Chopiniana poi si baserà proprio sul concetto opposto...) sarà meglio fin dai primi corsi cercare di lavorare con l' allievo sull' ottenimento del bel suono, cosa che non fa più nessuno. Se tu mi dici che i grandi ( noti, io direi) concertisti di oggi hanno TUTTi stupende tecniche e stupendo suono...mah io ti invito a guardare a un Bag****( che fa finta di eseguire correttamente lo studio Op 10 n 2, bluffando sulle graniture di suono contemporanee in una sola mano) o a Lan* L*** che butta giù gli accordi come macigni senza controllo dell' attacco, o a tante signorine ( R***) che sì, suonano veloce, ma senza un crescendo né diminuendo, né forza reale quando richiesta. I concertisti veri sono tre, oggidì , a differenza degli anni ottanta dove la scelta era abbondante; bisognerebbe suonare così, come questi pochissimi, che se vuoi possiamo anche citare, ed allora potremmo parlare non di tecnica( che è qualcosa che si dovrebbe dare per già acquisita ed assodata) ma finalmente di Arte....
Ecco, ora ho capito.. stiamo parlando di livelli diversi.. certamente il video, pur contenendo concetti fondamentali per chiunque (indipendenza e rilassamento) non era rivolto a chi è nelle condizioni di poter affrontare un concerto di Chopin 🙂 riguardo alla tecnica e all espressività dei Pianisti attuali sarebbe sicuramente interessante un confronto tra il passato ed il presente, però, per quanto mi riguarda,, non sono nella condizione di poter giudicare la tecnica di un concertista di fama mondiale, che, per quanto "discutibile" possa essere è sicuramente 10 gradini sopra la mia. Comunque mi piacerebbe sapere quali a tuo avviso possano essere i nomi dei 3 principali concertisti di oggi 🙂
quando ormai si è pianisti di un certo livello non ci si pone più la problematica,in base a ciò che si studia che sia tecnica o brani viene naturale,chi inizia dovrebbe iniziare con le posizioni classiche per abituare la mano ect...io lo studio di Chopin che è l unico che mi viene naturale uso in molti arpeggi la rotazione perchè abituato da 30 anni di studio e adoro la tecnica ho praticamente il mondo 🤣...se non hai una mano abituata rischi di non dar il peso giusto a tutte le note su brani dallo stile tecnico...opp se si ha una mano abbastanza grande magari si potrebbe stare fermi...Comunque sia siamo tutti diversi quindi non potremmo dire "è una regola suonare così o colì " l importante e suonare e suonare bene
Maestro quando ci si trova ad affrontare degli esercizi su un piano i cui tasti non ritornano meglio desistere e aspettare di tornare sul Proprio piano o riformulare gli esserci o i brani su ottave meno compromesse?
Devo dire che gli esercizi per andare così velocemente al pianoforte mi lasciano un po' perplesso soprattutto per chi studia i primi anni. Credo sia più importante la lentezza e la precisione del gesto alla velocità. Ho provato con l'Hanon ad accellerare l'esecuzione ma il risultato è stato pessimo. Il rilassamento è forse l"aspetto più importante. Come dissi tu una volta rispondendomi, le dita che non suonano devono essere morte. È un argomento difficile da percepire e poi in ogni caso un pianista youtuber se svelasse tutte le tecniche più esclusive eluderebbe la possibilità di fare lezioni in presenza, ha già spiegato tutto!! Bisogna pure mangiare no!!!! Ciao❤
Il problema della velocità è suonare forte e pulito, infatti più si alza la velocità più le dita "deboli" (quelle della sinistra e l'anulare e il mignolo della destra) faranno fatica e faranno uscire un suono sporco e fiacco
Secondo me, la velocità si acquisisce dopo centinaia di ore di studio della tecnica pianistica unitamente ad esercizi al pianoforte, il resto sono chiaciere.
@@Kouros-t6d120 a mani unite è ottimo.. è la velocità richiesta in conservatorio.. se comunque non aumenta x è un blocco.. abbandona gli esercizi sulla velocità e dedicati alle altre due strade. 🙂
Per raggiungere un traguardo in una buona posizione c’è sempre una fatica da affrontare.. si impara a camminare un passo alla volta e così anche a correre… un passo alla volta. Grazie maestro. Come sempre un insegnamento avvincente e sincero. Grazie
Ciao Giuseppe 🙂
Eccellente Maestro, grazie! L' indipendenza delle dita unite al rilassamento la ritengo la strada maestra per affinare il tocco e quindi l' espressività, per me , vero traguardo.
Grazie per questi esempi chiari e precisi ottima spiegazione
Continua a darci queste pillole chiarificatrici da maestro quale sei .
@@f.guccinif.guccini3833 grazie 🙂
Ottima spiegazione Maestro sempre TOP♥️💪👏👏👏
@@SperoBongiolatti ciao Maestro! 🙂
Grazie mille maestro bravissimo r molto utile come sempre. Me ne ero accorto che è quasi tutto nell'indipendenza delle dita e la scioltezza muscolare.
Se si raggiunge la scioltezza totale si può suonare anche per ore senza farsi male 🙂
Vero 🙂
Grazie maestro, con questa panoramica spiega molto bene che non dobbiamo troppo soffermarci sulla posizione dettata accademicamente da tanti libri, una volta trovata quella posizione del corpo, della mano, del polso del braccio e del suo peso che ci appartiene, non ci rimane che migliorare l'indipendenza delle dita.
Esatto... Anzi, una volta trovata l indipendenza puoi utilizzare le "posizioni" che vuoi 🙂
Grazie Maestro. Sempre utilissime lezioni. Ringrazio per gli argomenti e la chiarezza. E' anche stimolante: ho già voglia di sfidarmi a maggior controllo e consapevolezza.
Grazie mille
Ciao Patrizia, ne sono felice 🙂
Grazie mille, per queste spiegazioni🤗
Ottimo, grazie Maestro!
La penso come lei, molte volte si da molto peso a queste cose, all'inizio per un allievo che inizia va bene anche per un po', poi credo che dopo ci deve essere naturalezza e la tecnica è anche una questione mentale. Complimenti fa sempre contenuti molto interessanti.
@@alessandroronci1871 ottimo.. grazie 🙂
Ottimo consiglio Pozzoli, da quando me l'hai consigliato lo uso quotidianamente e i risultati pian pianino li noto
Grazie e buona giornata
Ciao Maurizio, non ricordo di averne parlato in altri video ma se così fosse sono contento 🙂
@@Davideberti acquistato a casa tua dopo la nostra lezione
Ah! Maurizio! Non pensavo fossi tu 🙂 mi fa piacere 🙂
GRAZIE per le utili Informazioni
Per la velocità la mia insegnante mi indirizzava sull Hannon...ora non saprei come migliorare se non con l esercizio costante, mi procurerò il libro da lei indicato😊
Attendiamo indicazioni anche sul rilassamento
Ciao Graziella.. il problema dell' hanon o di qualsiasi esercizio sulla velocità è che anche lavorandoci molto, le velocità non possono aumentare più di tanto se comunque ci sono problemi di indipendenza o di rigidità.. è come voler dimagrire correndo tutti i giorni.. se però si mangia troppo serve poco la corsa. 🙂
Ciao maestro,grazie per le tue perle di conoscenza,sei unico,cmq tu riusciresti a suonare bene anche a testa in giù e con le mani legate.sono ormai 4 anni che provo a superare il muro lei 106 BPM nello studio delle scale ma nn riesco ad andare oltre,😔.
PS sei l insegnante che cerco da anni, purtroppo ci divide la distanza
Sei molto gentile 🙂 se 106 è a mani unite su più ottave non è assolutamente male.. se fosse su 1 ottava o riguardasse le mani divise bisogna capire cosa blocca le dita.. potresti fare un video e mandarmelo.. magari lo pubblichiamo e lo discutiamo 🙂
@@Davideberti si maestro a mani unite e su 4 ottave,dove potrei inviare il video? Grazie 😊
Su 4 ottave a mani unite tutte le scale? Allora sei "arrivato" 🙂 sarebbe interessante però fare una media di velocità a mani divise, anche per capire che differenza c è tra le due mani e quanto la mano più debole incide a mani unite. Comunque la mail la trovi in descrizione sotto ogni video 🙂
@@Davideberti 🤗 grazie
Buongiorno, Davide, La scopro oggi tra lo studio di un Rondò di Beethoven e quello di un Impromptu di Schubert.
Grazie, interessante, oltre che piacevole ascoltarla e vederla suonare: peccato solo non vedere mani e dita da vicino!
Auguri.
Buongiorno Micaela! tra Beethoven e Schubert 🙂.. grazie!
Beautiful
Intanto i soliti complimenti. Tutto molto chiaro. Io però nel mio non piccolo ma minimo, le dico che se sto basso faccio più fatica ad apprendere mentre non ho difficoltà se l’esercizio o il brano gli ho già acquisiti. Aggiungo che avevo trovato un equilibrio tra scale e gli esercizi Jazzy di Oscar Peterson, e ora lei mi aggiunge (giustamente) il Pozzoli che comprerò. Di nuovo complimenti. PS: domani mi arriva il suo libro sugli accordi.
Ottimo! 🙂 Diciamo che comunque la seduta non è così importante perché è questione di abitudine e comunque il "braccio" si auto regola..
Grazie Maestro, mi sto esercitando da autodidatta in un pezzo moderno in cui stecco spesso per il cambio veloce(per me ovviamente) ... Ho Sempre cercato di rilassare i muscoli della mano ma al significato dell'indipendenza delle dita non ne ero al corrente. Ora potrò lavorarci meglio grazieee
Bravissimo.. è fondamentale 🙂
@@Davideberti 👋💪
Grazie Maestro! Nella velocità so di essere carente: credo aiutino *anche* una buona lettura a prima vista e la capacità di memorizzazione. Detto con altre parole: se non si leggono velocemente le note sullo spartito, non vedo come si possa andare veloci, a meno che non si abbia memorizzato quelle stesse note. Mi piacerebbe avere un suo parere
Ciao Patrizia.. hai ragione... quando si parla di velocità ci si riferisce a passaggi che necessariamente si devono sapere a memoria, oppure di scale, arpeggi, hanon.
Ottimo video.
Se mi posso permettere io aggiungerei un terzo fattore.;il peso e la sua variazione in relazione con la velocità.
Ciao 🙂 si, certamente quello che dici è giusto.. però rimane un fattore secondario.. quando hai rilassamento e indipendenza cambia poco ai fini della velocità il peso che metti..ma può agevolare. 🙂
Bellissimo video, grazie!
Dilemma personale: sto per prendere un nuovo piano elettrico...
Casio gp 310 o Kawai ap 701?
(Suono per passatempo)
Giovanni
@@GiovanniMaio-c8x grazie 🙂 a mio avviso, per passatempo sono inutili entrambi.. ci sono prodotti altrettanto validi a metà prezzo.. questi sono per chi ha esigenze precise..
@Davideberti Si, ha ragione, per suonare a "tempo perso" sicuramente potrei prendere qualcosa di più economico ma vorrei comunque provare soddisfazione, sentire un bel suono e una buona sensazione tra le dita..
Di più economico cosa consiglia? Grazie per avermi risposto, Poi non la disturbo più!
@@GiovanniMaio-c8x ti lascio il link del mio ultimo video dove faccio una ricapitolazione generale.. ruclips.net/video/Pi5cBC_Z6Rg/видео.htmlsi=81SVZtXGKVcUdqLn
Ovviamente ce ne sono molti altri dove puoi farti un'idea (magari li hai già visti).. se c è ancora indecisione l ultimo passo è provarli 🙂
Molto bello. Mi sarebbe piaciuto vedere come ottenere la velocità con il passaggio del pollice (scale, arpeggi etc.). Molti concertisti muovono molto le braccia (per non contrarre i muscoli e mantenere i tendini allineati?) altri molto meno.
Ciao 🙂 anche il modo con il quale si passa con il pollice è questione di abitudine, comodità, è in relazione alla velocità e al numero di passaggi da eseguirsi.. si tratta comunque "solo" di "perfezionismo".. quando si ha l indipendenza si può fare come si vuole.
Bella camicia:)
😄
Sicuramente indipendenza e rilassamento sono necessari ma ci sono alcuni punti da chiarire a mio modesto parere. Il discorso non è semplice. Cosa si intende per indipendenza? Solamente muovere ciascun dito in modo "autonomo" senza provocare movimenti attivi nelle altre dita? Inoltre la questione della postura è molto delicata poichè, a seconda dei passi tecnici, può essere utile usare le nostre leve mel modo più proficuo possibile. Tutto ciò presuppone dei concetti posturali che vadano incontro ai principi della biomeccanica, facilitando notevolmente l'alternanza delle leve, l'esecuzione e di conseguenza anche la velocità. Da modestissimo studente di pianoforte questo mi sta aiutando moltissimo.
@@alexrosatitorino ciao 🙂 hai detto cose interessanti e giuste. L argomento è molto ampio e delicato, e questo è il motivo per il quale ho solo indicato le strade senza approfondirle.. ad ogni modo, mi sono permesso di guardare il tuo canale...se sei tu a suonare non mi sembra tu sia uno studente modesto.. anzi.. inoltre ho notato la tipica e buona postura "biomeccanica". 🙂
Si, grazie a te. Il video e il tuo canale offrono comunque spunti e suggerimenti interessanti. Fa piacere scambiare qualche idea. Auguri per i tuoi progetti!
Mi piacerebbe vedere anche la mano sinistra e poi esecuzioni di entrambe le mani
🙂 sarebbe un' ostentazione.. quello che conta è il concetto.. comunque la sinistra va meno veloce 🙂
La velocità è importante, ma è raggiungibile a diversi livelli massimi a seconda ovviamente della granitura del suono e del volume del suono richiesti!
A mano singola. O in parallelo?
E soprattutto... Si preoccupassero, i giovani studenti, di saper sostenere il suono in tempi anche lenti...lentissimi!
Io non sento più nessuno in giro in grado di avere un buon legato, e con suono vivo e sostenuto bene dalla armoniche nel suono col pedale.
Dopo che hai imparato a fare le quartine in su ed in giu...che te ne fai, dato che poi i passi di agilità anche legati sono fatti di intervalli diversi e ...con una certa cosuccia chiamata passaggio del pollice ( nelle varie estensioni)!!!
Ossia: certo che è importante esercitare la velocità e la granitura del suono soprattutto facendo le classiche quartine, ma non bisogna farsene schiavi...bisogna studiare per lo slargo, per la forza, e per l' elasticità delle dita... E costruire la tecnica sui passi desunti dalla letteratura stessa.
Solo con l' Hanon non si va da nessuna parte, e soprattutto s' impara solo a dire scioglilingua, come ricordava Schumann nelle sue Regole!
P.S. caro Maestro, magari i " grandi " concertisti di oggi non avessero problemi tecnici! ...potrei citarne giusto due o tre, oggidì, con VERE tecniche trascendentali....per il resto, tanta approssimazione, o al massimo buone tecniche, usate con intelligenza ( che rimane la cosa più importante, allo strumento!).
Talvolta.
@@alessandropelizzoli6613 Ciao Alessandro 🙂 grazie per il bel contributo.. si nota che hai fatto tua la "scuola della biomeccanica pianistica" 🙂.. riguardo al sostenere le basse velocità e il legato con il pedale sono questioni importanti ma esulano un po' dall'argomento del video quindi per ora le tralascerei. Riguardo alla técnica approssimativa dei moderni Pianisti dovrei capire se ti riferisci ai concertisti o ai "diplomati medi".. nel secondo caso potrei essere parzialmente d' accordo, nel primo direi no. Sull' inutilità dell' hanon è una scuola di pensiero e come tale la rispetto. La tecnica fatta sui brani stessi è naturalmente d' obbligo, ma farla "Solo qui" è la stessa rispettabile scuola di pensiero 🙂. Circa l'importanza di esercitare l elasticità siamo ovviamente d accordissimo.. riguardo all inutilità delle quartine (su e giù) perché di fatto i brani richiedono l uso del passaggio del pollice, in parte concordo, motivo per il quale alla fine dico che tutto quello di cui ho parlato (prendendo un esercizio dell' hanon come esempio) lo avrei potuto fare con scale o arpeggio o qualsiasi altra tecnica che presuppone velocità pura delle dita (con o senza passaggio del pollice).. però, se non si riesce ad avere elasticità, rilassatezza e velocità senza passaggio del pollice, la vedo dura partire con esercizi che prevedono il passaggio del Pollice. Comunque io non dividerei in modo assolutistico le varie tecniche perché tutte insieme contribuiscono ad "arrivare". Ho infatti scoperto più volte che tecniche che sembravano non c'entrare nulla con la problematicità da risolvere, hanno contribuito a risolvere la problematica.. ciò significa che per problemi di velocità potrebbe essere utile un esercizio lento, per problemi con gli arpeggi un esercizio con gli accordi etc.
@@Davidebertima io non ho detto per niente che l' Hanon sia inutile, o che siano inutili gli esercizi sulle quartine semplici su e in giù con determinati e diversificati approcci della posizione della mano o uso del polso...non ho detto tutto ciò.
Io ho detto altra cosa: cioè che queste tipologie di esercizi vanno bene solo ad uno stadio primordiale dello studio....superato il quale concentrarsi sull' ottenimento della velocità solo attraverso questi esercizi è inutile.
Fare le quartine in su ed in giù non potrà mai servire a fare i passi chesso' della parte centrale del Concerto Op 11 di Chopin, che richiedono posizioni della mano aperte e chiuse con cambiamenti repentini e, ovviamente già postulano che si abbia superato la visione super digitale del suonare che è tipica del pianismo mozartiano e di solo una parte di quello beethoveniano....
Se tu mi vuoi dire che i tuoi esempi sono rivolti solo ai principianti, allora va bene....ma per esempio, ripeto, al principio è molto meglio, dopo aver strutturato una manina ben impostata attraverso l' ottenimento della uguaglianza della forza delle dita ( che si otterrà fino a un certo punto....infatti la tecnica Chopiniana poi si baserà proprio sul concetto opposto...) sarà meglio fin dai primi corsi cercare di lavorare con l' allievo sull' ottenimento del bel suono, cosa che non fa più nessuno.
Se tu mi dici che i grandi ( noti, io direi) concertisti di oggi hanno TUTTi stupende tecniche e stupendo suono...mah io ti invito a guardare a un Bag****( che fa finta di eseguire correttamente lo studio Op 10 n 2, bluffando sulle graniture di suono contemporanee in una sola mano) o a Lan* L*** che butta giù gli accordi come macigni senza controllo dell' attacco, o a tante signorine ( R***) che sì, suonano veloce, ma senza un crescendo né diminuendo, né forza reale quando richiesta.
I concertisti veri sono tre, oggidì , a differenza degli anni ottanta dove la scelta era abbondante; bisognerebbe suonare così, come questi pochissimi, che se vuoi possiamo anche citare, ed allora potremmo parlare non di tecnica( che è qualcosa che si dovrebbe dare per già acquisita ed assodata) ma finalmente di Arte....
Ecco, ora ho capito.. stiamo parlando di livelli diversi.. certamente il video, pur contenendo concetti fondamentali per chiunque (indipendenza e rilassamento) non era rivolto a chi è nelle condizioni di poter affrontare un concerto di Chopin 🙂 riguardo alla tecnica e all espressività dei Pianisti attuali sarebbe sicuramente interessante un confronto tra il passato ed il presente, però, per quanto mi riguarda,, non sono nella condizione di poter giudicare la tecnica di un concertista di fama mondiale, che, per quanto "discutibile" possa essere è sicuramente 10 gradini sopra la mia. Comunque mi piacerebbe sapere quali a tuo avviso possano essere i nomi dei 3 principali concertisti di oggi 🙂
quando ormai si è pianisti di un certo livello non ci si pone più la problematica,in base a ciò che si studia che sia tecnica o brani viene naturale,chi inizia dovrebbe iniziare con le posizioni classiche per abituare la mano ect...io lo studio di Chopin che è l unico che mi viene naturale uso in molti arpeggi la rotazione perchè abituato da 30 anni di studio e adoro la tecnica ho praticamente il mondo 🤣...se non hai una mano abituata rischi di non dar il peso giusto a tutte le note su brani dallo stile tecnico...opp se si ha una mano abbastanza grande magari si potrebbe stare fermi...Comunque sia siamo tutti diversi quindi non potremmo dire "è una regola suonare così o colì " l importante e suonare e suonare bene
Certi, Concordo 🙂
Maestro quando ci si trova ad affrontare degli esercizi su un piano i cui tasti non ritornano meglio desistere e aspettare di tornare sul
Proprio piano o riformulare gli esserci o i brani su ottave meno compromesse?
Su ottave meno compromesse! Bravissima.
@@Davideberti 😎
Devo dire che gli esercizi per andare così velocemente al pianoforte mi lasciano un po' perplesso soprattutto per chi studia i primi anni. Credo sia più importante la lentezza e la precisione del gesto alla velocità. Ho provato con l'Hanon ad accellerare l'esecuzione ma il risultato è stato pessimo. Il rilassamento è forse l"aspetto più importante. Come dissi tu una volta rispondendomi, le dita che non suonano devono essere morte. È un argomento difficile da percepire e poi in ogni caso un pianista youtuber se svelasse tutte le tecniche più esclusive eluderebbe la possibilità di fare lezioni in presenza, ha già spiegato tutto!! Bisogna pure mangiare no!!!! Ciao❤
Ciao, concordo su tutte le tue riflessioni 🙂
Magari arrivare a 120 con l'hanon!
Ciao.. considera che io ero non ero a 120 ma a 240 perché facevo 8 note a battito.. a 120 ci si arriva di solito entro i 3/4 anni..
Studi di Alfred cortot.
O pozzuoli
Il problema della velocità è suonare forte e pulito, infatti più si alza la velocità più le dita "deboli" (quelle della sinistra e l'anulare e il mignolo della destra) faranno fatica e faranno uscire un suono sporco e fiacco
Beh...adesso un video su qualche esercizio che ritieni obbligatorio per l'indipendenza delle dita spero lo farai 😊
Forse sull indipendenza si 🙂
ho un debole per la seduta à la Glenn Gould
Se al quinto anno non si è abbastanza veloci meglio buttarlo nel camino…
😀 beh però la velocità è relativa.. io stesso ho dei problemi di velocità con la mano sinistra ad esempio.. dipende cosa si intende per velocità.
Secondo me, la velocità si acquisisce dopo centinaia di ore di studio della tecnica pianistica unitamente ad esercizi al pianoforte, il resto sono chiaciere.
Io dopo MILIONI di ore sono a 105 dei primi 20 di Hanon e 100-120 (dipende dal tipo) con le scale..quindi ho poche speranze
@@Kouros-t6d120 a mani unite è ottimo.. è la velocità richiesta in conservatorio.. se comunque non aumenta x è un blocco.. abbandona gli esercizi sulla velocità e dedicati alle altre due strade. 🙂
" Non si può avere tutto nello stesso momento" Cicerone.
A me piacerebbe avere la tecnica migliore del mondo per suonare perfettamente i pezzi lenti...che sono quelli che mi piacciono di più .
Questa è una bella riflessione 🙂