Luisa Lazzarotto - La via del Buddha alla felicità

Поделиться
HTML-код
  • Опубликовано: 16 ноя 2024

Комментарии •

  • @DanieleZanini
    @DanieleZanini 3 года назад

    Non è tramite il raggiungimento dei Jhana che si possono esaminare le caratteristiche di impermanenza, insoddisfacenza e di non sè? Se i Jhana si raggiungono tramite la concentrazione, come può la Vipassana non coadiuvata da Shamata poter penetrare veramente in profondità? Il Buddha parlava di entrambe le pratiche... potreste dare una delucidazione in merito? grazie 🙏

    • @Pian-dei-Ciliegi-Meditation
      @Pian-dei-Ciliegi-Meditation  3 года назад +1

      Ciao Daniele, no, praticando i jhana non si possono osservare le tre caratteristiche dell'esistenza, perché l'oggetto utilizzato in Samatha è un concetto (colore, mantra, luce, stato mentale indotto, visualizzazione) e non cambia. La mente si fissa sempre più su questo unico oggetto fino a che si unifica con esso. L'insight che conduce alla realizzazione è possibile solo con la Vipassana. Detto ciò, ilBuddha insegnava entrambe le pratiche, perché la concentrazione di Samatha può essere estremamente utile come base per la Vipassana, soprattutto negli stadi superiori della pratica. Se ti interessa l'argomento, trovi vari video in cui Bhante Sujiva spiega la differenza tra le due pratiche, ciao :)

    • @Pian-dei-Ciliegi-Meditation
      @Pian-dei-Ciliegi-Meditation  3 года назад

      Ps: nella Vipassana la concentrazione c'è ed è molto potente, ma non si basa su un solo oggetto, invece, segue il cambiamento istantaneo della realtà che cambia in ogni momento. Si chiama khanika samadhi, ed è errato pensare che non possa essere concentrazione profonda, i meditanti esperti possono sedere tranquillamente per due o tre ore senza rendersene conto!