CANIDI OGGI È IL GIORNO, dopo queste "Opinioni Pericolose QUESTA SERA finalmente INIZIA IL VERO E PROPRIO SHORT MOVIE LIVE, dalle 21:30 saremo in live sul nostro canale Twitch. IL PITCH FACTOR ci dirà fra quale fra le oltre 200 idee darà il concept di base del NOSTRO CORTOMETRAGGIO.
I remake si sono sempre fatti e alcuni sono dei gran film (Scarface, The Departed, La Cosa, Bram Stoker's Dracula, i Batman di Nolan ecc...), il problema non sono i remake, ma il modo in cui sono fatti, cioè in serie come la maggior parte dei grossi film odierni a partire dai Cinecomic. I produttori cinematografici hanno sempre cercato di fare soldi con prodotti commerciali, ma lo facevano dando al pubblico un prodotto pop con una visione artistica, tipo i film di Spielberg, di Hitchcock, ecc... Oggi no, oggi sono come una macchina che sputa film a ripetizione, come diceva Scorsese riguardo ai cinecomic (ma vale anche per tanti altri film grossi) non sono più cinema, ma parchi divertimento a tema o fast food.
Fare remake, film mastodontici, così come nell'editoria pubblicare libri di infuencer per finanziare autori sconosciuti è una favoletta: il consumatore medio (con un budget limitato) non può permettersi di comprare tutti o prodotti, famosi e meno, e nella maggior parte dei casi fruirà di un prodotto sicuro/famoso. Una cagata assoluta
Guardate che 8 remake all'anno è tantissimo eh. Specialmente se blockbuster. Quanti film pensate che si guarda l'italiano medio in un anno? Occupi posizioni al botteghino
Io da "pischello" ho recuperato la MGS saga originale, Cioni spari balle! Il problema non è che i remake hanno rotto il cazzo, è che rovinano l'eredità dell'originale. Io ho una paura fottuta di un remake di MGS, perché al 99% non catturerà mai la grandezza (e il perché della grandezza) dell'originale, ma che sarà solo uno stealth generico, magari con qualche buona idea, e che i giovani pensano che quello sia comparabile con l'originale. Anche perché è un gioco in cui molte feature sono state pensate specificatamente per quell'hardware e per quell'epoca. Invece per il remake di Kotor ho speranza, lì si potrebbe fare molto.
mia figlia di 3 anni adora Dumbo (del 1941) ma quando guarda il film dopo 2 minuti mi chiede toglierlo e mettere il cartone, bisogna anche saperli fare i remake
bè di anni ne ho 40 e al remake ho resistito per 12 minuti... forse l'obiettivo del marketing era puntare ad "intrattenere" per 10 minuti in più. La realtà è che adesso non uscirebbe mai un film o un cartone dove il protagonista, fortemente discriminato per davvero e da ogni parte, trova se stesso tramite un viaggio psichedelico dovuto ad una sbronza colossale come valvola di sfogo alla disperazione estrema, è l'anti politicamente corretto per eccellenza perché tratta pregiudizi in maniera assoluta e non in maniera inutile nel dettaglio che è il fondamento del politicamente corretto: trattare 1 argomento per volta, male, in modo da non cambiare assolutamente nulla.
"Per un pugno di dollari" (1964) di Sergio Leone è un remake di "La sfida del samurai" (1961) di Akira Kurosawa che sarà a sua volta rifatto da Walter Hill nel 1996 con "Ancora vivo - Last Man Standing" con Bruce Willis "L'uomo che sapeva troppo" (1956) di Alfred Hitchcock è un autoremake: Hitchcock aveva già fatto "L'uomo che sapeva troppo" durante il periodo britannico (nel 1934). E l'autoremake americano è 1000 volte meglio dell'originale "Prima pagina" (1974) di Billy Wilder è il secondo remake di "The Front Page" (1931) di Lewis Milestone di cui Howard Hawks aveva già fatto un remake chiamato "La signora del venerdì" nel 1941 "La cosa" (1982) di John Carpenter è un remake di "La cosa da un altro mondo" (1951) di Howard Hawks. "La mosca" (1986) di David Cronenberg è un remake di "L'esperimento del dottor K." (1958) di Kurt Neumann "Scarface (1983) di Brian De Palma è un remake di "Scarface - Lo sfregiato" (1932) di Howard Hawks "Cape Fear - Il promontorio della paura" (1991) di Martin Scorsese è un remake basato sia sulla sceneggiatura (firmata James R. Webb) di "Il promontorio della paura" (1962) di J. Lee Thompson sia sul romanzo "Il promontorio della paura" (1958, titolo originale: "The Executioners") di John MacDonald "The Departed" (2006) di Martin Scorsese è un remake del film cantonese "Internal Affairs" (2002) diretto da Andrew Lau e Alan Mank "Ore disperate" (1990) di Michael Cimino con Mickey Rourke ed Anthony Hopkins è un remake di "Ore disperate" di William Wyler con Humphrey Bogart (1955). "L'esercito delle 12 scimmie" (1995) di Terry Gilliam è un remake versione lungometraggio del cortometraggio "La jetée" (1962) di Chris Marker "Nosferatu, il principe della notte" (1979) di Werner Herzog è un remake di "Nosferatu il vampiro" di Murnau. Tra l'altro, Herzog ha fatto anche uno dei peggiori rifacimenti della storia del cinema, cioè "Il cattivo tenente - Ultima chiamata New Orleans" (2009) con Nicolas Cage, Eva Mendes e Val Kilmer che è orrendo se confrontato a "Il cattivo tenente" (1992) di Abel Ferrara con Harvey Keitel "Ben-Hur" (1959), capolavoro di William Wyler, è il secondo remake di "Ben-Hur" (1907), capolavoro del cinema muto, dopo la versione omonima del 1925, anch'essa capolavoro del cinema muto. Il remake del 2016 è orrendo "King Kong" (2005) di Peter Jackson è il secondo remake di "King Kong" (1933) di Merian C. Cooper e Ernest B. Schoedsack che aveva già avuto un rifacimento omonimo nel 1976 diretto da John Guillermin prodotto da Dino De Laurentiis con Jeff Bridges e Jessica Lange "Il salario della paura" (1977) di William Friedkin è un remake del capolavoro "Vite vendute" (1953, titolo originale: "Le salaire de la peur") di Henri-Georges Clouzot "Ocean's Eleven - Fate il vostro gioco" (2001) di Steven Soderbergh è un remake di "Colpo grosso" (1960) di Lewis Milestone con Frank Sinatra e Dean Martin "Suspiria" (2018) di Luca Guadagnino è un dignitoso remake dell'omonimo "Suspiria" (1977) di Dario Argento "Psycho" (1998) di Gus Van Sant è un dignitoso remake del capolavoro leggendario "Psycho" (1960) di Alfred Hitchcock. Tra l'altro, sempre nel 1998, uscì "Delitto perfetto" di Andrew Davis con Michael Douglas, Gwyneth Paltrow e Viggo Mortensen, orrendo remake del capolavoro "Delitto perfetto" (1954) di Alfred Hitchcock "Millennium - Uomini che odiano le donne" (2011) di David Fincher è un buon remake del film omonimo svedese del 2009 La lista è lunga ma il risultato è chiaro: saper fare remake è forse anche più difficile di fare un film "originale" (basti pensare a "Joker" di Todd Philips e a quanto sia debitore, pur non essendo un remake in senso stretto, a "Taxi Driver", 1976, e a "Re per una notte", 1982, entrambi capolavori diretti da Martin Scorsese). Non c'è niente di vergognoso nel realizzare il rifacimento di un'opera, anche leggendaria, tant'è che grandissimi maestri della storia del cinema (da Hitchcock a Wilder, da Cimino a Scorsese, da De Palma a Peter Jackson) si sono cimentati nel rifacimento di opere (anche intoccabili, come Nosferatu o Scarface) spesso dirette da mostri sacri intoccabili come, Howard Hawks, Friedrich Wilhelm Murnau o Lewis Milestone, ottenendo risultati spesso pari o superiori. Il fatto che molti remake, soprattutto recenti (penso al Ben-Hur del 2016 o i vari live-action di classici Disney), siano scadenti è l'ennesima conferma di quanto sia difficilissimo riuscire a fare un ottimo remake se non si sia mossi da istanze soprattutto artistiche Perfettamente d'accordo con tutto quanto detto da Marco Cioni di cui mi permetto di correggere una sola cosa: "Dune" (2021) di Denis Villeneuve non è un remake del "Dune" (1984) di David Lynch, è solo un secondo adattamento del romanzo di Herbert. La base di partenza diretta non è il film di Lynch del 1984, ma il romanzo. Per remake 'puro' si intende il rifacimento cinematografico di un prodotto cinematografico. Bel dibattito, comunque, complimenti a tutti
All'inizio della live è visibile l'opinione pericolosa "i film di Spiderman dell'MCU sono migliori di quelli di Raimi", per caso caricherete qui su RUclips anche quella parte?
Ero d’accordo con l’opinione pericolosa, ma la prima argomentazione mi ha convinto che è meglio sostenere ciò che non credo, piuttosto che chi argomenta male
Il remake più inutile che io possa ricordare è quello di "Uomini che odiano le donne", titolo originale "The Girl with the Dragoon Tatoo", adattamento cinematografico del primo libro della saga Millennium di Stieg Larsson. L'originale danese-svedese datato 2009 e il remake hollywoodiano datato 2011 e diretto da Fincher. Un'operazione commerciale terrificante fatta apposta per cercare di strappare successo e soldi a chi era partito prima (e poi ha concluso tutta la trilogia). Nonostante l'orrenda critica del tempo che giudicò il film di Fincher superiore, il tempo ha dato ragione a chi da subito si accorse della porcata (non si parla della qualità del film, che era molto buona, ma certo non superiore all'originale). Tanto che Michael Nyqvist e sopratutto Noomi Rapace sono diventati attori di grander successo, mentre la tanto vituperata (al tempo) Rooney Mara è praticamente scomparsa.
secondo me invece si tratta semplicemente di marketing e preparazione al rischio, se si punta solo al profitto si rischierà meno e ci saranno più remake o prodotti buoni solo ad intrattenere, cose fatte tanto per fare in fin dei conti, ma questo è l'effetto non la causa. Quindi hanno rotto i remake così come ha rotto la ricerca del profitto che con arte e progresso non ha niente a che vedere, seguendo quello saremmo ancora alle torte in faccia nei comici di inizio '900, non so se mi spiego...
I prodotti buoni per intrattenere li hanno sempre fatti, è evidente, ma 1. non ne facevano così tanti e 2. erano prodotti di intrattenimento ma con una discreta dose di autorialità, anche quando erano remake. Quasi tutti i film più amati del passato hanno fatto incassi monstre, 2001 Odissea nello Spazio fu record di incassi nel 1968, ma era 2001, Ultimo Tango a Parigi in Italia ha portato al cinema un fottio di gente (molta più dei film di Zalone). I film di Spielberg facevano incassi giganteschi, ma erano film di Spielberg, Ritorno al Futuro, Ghostbusters, Blues Brothers, tutti film di intrattenimento ma con un livello artistico e autoriale decisamente maggiore. Oggi i film li fanno in serie come i panini del Mac, tutti uguali, mega pompati dal marketing e soprattutto in numero talmente alto che saturano totalmente il mercato. I prodotti di intrattenimento "autoriali" ci sono ancora, sono i film di Tarantino, i film di Nolan (pensa al suo Batman), Mad Max, ecc... I grossi film americani di oggi sono dei cinepanettoni che se la tirano.
@@nicoladc89 bé 2001 per l'epoca era totalmente rivoluzionario, con la politica di oggi non l'avrebbero neppure fatto uscire visto che i dirigenti della MGM schifarono totalmente la pellicola dopo la prima visione, mandando in crisi Kubrik per una notte intera, fortunatamente ebbe un enorme successo grazie al passaparola di persone che capirono il film. Adesso è lo stesso ma tutto il potere decisionale è ai produttori o agli idioti del marketing (da lì tutta la caterva di prodotti fanservice) che di arte non capiscono nulla ne vogliono capire nulla perché per loro sono solo prodotti, e in realtà neppure di profitto capiscono granché perché dovrebbero anche rendersi conto che l'idea di una persona che spende per vedere un film non è la stessa di chi guadagna dalla visione di un film, esattamente come per qualsiasi altro prodotto deve/dovrebbe soddisfare per un certo periodo di tempo dopo la vendita. Chi spende per vedere un film preferisce che quello che ha visto abbia spessore anche dopo la visione del film, mentre a loro basta che tu entri al cinema o ti abboni ad una piattaforma, fine. Per questo ora i film autoriali di successo sono pochi, è anche normale visto che Tarantino può fare i suoi film solo perché fece dei bei film non sponsorizzati negli anni 90; ottimi registi/autori ce ne sono, il problema è che hanno 70 anni di media perché con questo sistema produttivo non c'è stato il riciclo naturale che ci sarebbe dovuto essere e l'autore non piace troppo a produttori, marketing ecc... che hanno il loro pubblico, questo è il senso del fanservice, creare il target di riferimento non andargli dietro, abituare il pubblico a determinati standard in modo tale che non gli piaccia cosa sia diverso; in pratica applicano ai blockbuster (che un tempo si chiamavano kolossal non a caso) la filosofia delle telenovele anni 70/80... che è ridicolo quanto drammatico
@@brandon0099 il problema è anche peggiore perché ci hanno abituato ad andare al cinema (in TV, su Netflix ecc...) a guardare sempre la stessa cosa, film grossi zeppi di effetti fatti con lo stampino, tutti uguali. E in questo meccanismo ci cadono pure i registi tipo Tarantino, la gente in un film di Tarantino vuole Pulp Fiction e se non è Pulp Fiction allora fa schifo (vedi C'era una volta a Hollywood, film superbo schifato perché "questo non è Tarantino"), va a vedere Tenet o Dunkirk ma vuole Inception. Questo i film blockbuster di 20 anni fa non lo facevano, per questo avevano spazio film più autoriali, per questo Tarantino è potuto diventare Tarantino.
@@nicoladc89 verissimo e l'obiettivo loro era quello, perché controllare un mercato facile in termini di domanda è sempre più semplice. Figuriamoci se si parla di un Kubrick che non ha mai fatto un film come un altro a partire addirittura dal genere, ora potrebbe fare solo film autoprodotti e con ogni probabilità non sarebbe uscito. I vari produttori sono sempre stati molto invadenti, spesso hanno distrutto completamente il montaggio di diversi film, cacciato registi, attori ecc... ma mai come in questo periodo hanno avuto un controllo totale sotto ogni aspetto, compresa la sceneggiatura (che poi è il problema principale) intesa come tutta la sceneggiatura e non solo dettagli, oltre a vari aspetti tecnici. Senza contare gli spoiler nei trailer, ormai vedendo un trailer qualsiasi si capisce più di mezzo film (e non parlo del final trailer che serve all'ultimo per stimolare gli indecisi e potrebbe avere senso) già da questo si capisce che non capiscono nulla; lo fanno per generare l'hype ma quel sistema fa interessare solo chi vuole già sapere cosa andrà a vedere, che è il loro target, l'opposto completo di quello che si cerca in un film d'autore dove l'hype è inversamente proporzionale rispetto a quanto si possa sapere del film; almeno per chi il cinema lo segue davvero
i cinecomics hanno rotto il cazzo? si. vuold dire che tutti i cinecomics della storia han fatto e faranno sempre cagare? no. esattamente lo stesso discorso della lasagna. una tendenza esasperata unita ad altri fattori, come la serializzazione, lo sfruttamento di proprietà intelluettuali e franchise, gli universi cinematografici portano a nauseare un determinato tipo di prodotoo, ma ciò non significa fare di tutta l erba un fascio
CANIDI OGGI È IL GIORNO, dopo queste "Opinioni Pericolose QUESTA SERA finalmente INIZIA IL VERO E PROPRIO SHORT MOVIE LIVE, dalle 21:30 saremo in live sul nostro canale Twitch.
IL PITCH FACTOR ci dirà fra quale fra le oltre 200 idee darà il concept di base del NOSTRO CORTOMETRAGGIO.
Ma questa non è un opinione pericolosa, è la sacrosanta verità ahah
I remake si sono sempre fatti e alcuni sono dei gran film (Scarface, The Departed, La Cosa, Bram Stoker's Dracula, i Batman di Nolan ecc...), il problema non sono i remake, ma il modo in cui sono fatti, cioè in serie come la maggior parte dei grossi film odierni a partire dai Cinecomic. I produttori cinematografici hanno sempre cercato di fare soldi con prodotti commerciali, ma lo facevano dando al pubblico un prodotto pop con una visione artistica, tipo i film di Spielberg, di Hitchcock, ecc... Oggi no, oggi sono come una macchina che sputa film a ripetizione, come diceva Scorsese riguardo ai cinecomic (ma vale anche per tanti altri film grossi) non sono più cinema, ma parchi divertimento a tema o fast food.
Fare remake, film mastodontici, così come nell'editoria pubblicare libri di infuencer per finanziare autori sconosciuti è una favoletta: il consumatore medio (con un budget limitato) non può permettersi di comprare tutti o prodotti, famosi e meno, e nella maggior parte dei casi fruirà di un prodotto sicuro/famoso. Una cagata assoluta
Guardate che 8 remake all'anno è tantissimo eh. Specialmente se blockbuster.
Quanti film pensate che si guarda l'italiano medio in un anno?
Occupi posizioni al botteghino
io dico.. che per i giochi sono stupendi!! ma per i film hanno super rotto le palle!!
Io da "pischello" ho recuperato la MGS saga originale, Cioni spari balle!
Il problema non è che i remake hanno rotto il cazzo, è che rovinano l'eredità dell'originale. Io ho una paura fottuta di un remake di MGS, perché al 99% non catturerà mai la grandezza (e il perché della grandezza) dell'originale, ma che sarà solo uno stealth generico, magari con qualche buona idea, e che i giovani pensano che quello sia comparabile con l'originale. Anche perché è un gioco in cui molte feature sono state pensate specificatamente per quell'hardware e per quell'epoca.
Invece per il remake di Kotor ho speranza, lì si potrebbe fare molto.
mia figlia di 3 anni adora Dumbo (del 1941) ma quando guarda il film dopo 2 minuti mi chiede toglierlo e mettere il cartone, bisogna anche saperli fare i remake
bè di anni ne ho 40 e al remake ho resistito per 12 minuti... forse l'obiettivo del marketing era puntare ad "intrattenere" per 10 minuti in più. La realtà è che adesso non uscirebbe mai un film o un cartone dove il protagonista, fortemente discriminato per davvero e da ogni parte, trova se stesso tramite un viaggio psichedelico dovuto ad una sbronza colossale come valvola di sfogo alla disperazione estrema, è l'anti politicamente corretto per eccellenza perché tratta pregiudizi in maniera assoluta e non in maniera inutile nel dettaglio che è il fondamento del politicamente corretto: trattare 1 argomento per volta, male, in modo da non cambiare assolutamente nulla.
"Per un pugno di dollari" (1964) di Sergio Leone è un remake di "La sfida del samurai" (1961) di Akira Kurosawa che sarà a sua volta rifatto da Walter Hill nel 1996 con "Ancora vivo - Last Man Standing" con Bruce Willis
"L'uomo che sapeva troppo" (1956) di Alfred Hitchcock è un autoremake: Hitchcock aveva già fatto "L'uomo che sapeva troppo" durante il periodo britannico (nel 1934). E l'autoremake americano è 1000 volte meglio dell'originale
"Prima pagina" (1974) di Billy Wilder è il secondo remake di "The Front Page" (1931) di Lewis Milestone di cui Howard Hawks aveva già fatto un remake chiamato "La signora del venerdì" nel 1941
"La cosa" (1982) di John Carpenter è un remake di "La cosa da un altro mondo" (1951) di Howard Hawks.
"La mosca" (1986) di David Cronenberg è un remake di "L'esperimento del dottor K." (1958) di Kurt Neumann
"Scarface (1983) di Brian De Palma è un remake di "Scarface - Lo sfregiato" (1932) di Howard Hawks
"Cape Fear - Il promontorio della paura" (1991) di Martin Scorsese è un remake basato sia sulla sceneggiatura (firmata James R. Webb) di "Il promontorio della paura" (1962) di J. Lee Thompson sia sul romanzo "Il promontorio della paura" (1958, titolo originale: "The Executioners") di John MacDonald
"The Departed" (2006) di Martin Scorsese è un remake del film cantonese "Internal Affairs" (2002) diretto da Andrew Lau e Alan Mank
"Ore disperate" (1990) di Michael Cimino con Mickey Rourke ed Anthony Hopkins è un remake di "Ore disperate" di William Wyler con Humphrey Bogart (1955).
"L'esercito delle 12 scimmie" (1995) di Terry Gilliam è un remake versione lungometraggio del cortometraggio "La jetée" (1962) di Chris Marker
"Nosferatu, il principe della notte" (1979) di Werner Herzog è un remake di "Nosferatu il vampiro" di Murnau. Tra l'altro, Herzog ha fatto anche uno dei peggiori rifacimenti della storia del cinema, cioè "Il cattivo tenente - Ultima chiamata New Orleans" (2009) con Nicolas Cage, Eva Mendes e Val Kilmer che è orrendo se confrontato a "Il cattivo tenente" (1992) di Abel Ferrara con Harvey Keitel
"Ben-Hur" (1959), capolavoro di William Wyler, è il secondo remake di "Ben-Hur" (1907), capolavoro del cinema muto, dopo la versione omonima del 1925, anch'essa capolavoro del cinema muto. Il remake del 2016 è orrendo
"King Kong" (2005) di Peter Jackson è il secondo remake di "King Kong" (1933) di Merian C. Cooper e Ernest B. Schoedsack che aveva già avuto un rifacimento omonimo nel 1976 diretto da John Guillermin prodotto da Dino De Laurentiis con Jeff Bridges e Jessica Lange
"Il salario della paura" (1977) di William Friedkin è un remake del capolavoro "Vite vendute" (1953, titolo originale: "Le salaire de la peur") di Henri-Georges Clouzot
"Ocean's Eleven - Fate il vostro gioco" (2001) di Steven Soderbergh è un remake di "Colpo grosso" (1960) di Lewis Milestone con Frank Sinatra e Dean Martin
"Suspiria" (2018) di Luca Guadagnino è un dignitoso remake dell'omonimo "Suspiria" (1977) di Dario Argento
"Psycho" (1998) di Gus Van Sant è un dignitoso remake del capolavoro leggendario "Psycho" (1960) di Alfred Hitchcock. Tra l'altro, sempre nel 1998, uscì "Delitto perfetto" di Andrew Davis con Michael Douglas, Gwyneth Paltrow e Viggo Mortensen, orrendo remake del capolavoro "Delitto perfetto" (1954) di Alfred Hitchcock
"Millennium - Uomini che odiano le donne" (2011) di David Fincher è un buon remake del film omonimo svedese del 2009
La lista è lunga ma il risultato è chiaro: saper fare remake è forse anche più difficile di fare un film "originale" (basti pensare a "Joker" di Todd Philips e a quanto sia debitore, pur non essendo un remake in senso stretto, a "Taxi Driver", 1976, e a "Re per una notte", 1982, entrambi capolavori diretti da Martin Scorsese).
Non c'è niente di vergognoso nel realizzare il rifacimento di un'opera, anche leggendaria, tant'è che grandissimi maestri della storia del cinema (da Hitchcock a Wilder, da Cimino a Scorsese, da De Palma a Peter Jackson) si sono cimentati nel rifacimento di opere (anche intoccabili, come Nosferatu o Scarface) spesso dirette da mostri sacri intoccabili come, Howard Hawks, Friedrich Wilhelm Murnau o Lewis Milestone, ottenendo risultati spesso pari o superiori.
Il fatto che molti remake, soprattutto recenti (penso al Ben-Hur del 2016 o i vari live-action di classici Disney), siano scadenti è l'ennesima conferma di quanto sia difficilissimo riuscire a fare un ottimo remake se non si sia mossi da istanze soprattutto artistiche
Perfettamente d'accordo con tutto quanto detto da Marco Cioni di cui mi permetto di correggere una sola cosa: "Dune" (2021) di Denis Villeneuve non è un remake del "Dune" (1984) di David Lynch, è solo un secondo adattamento del romanzo di Herbert. La base di partenza diretta non è il film di Lynch del 1984, ma il romanzo. Per remake 'puro' si intende il rifacimento cinematografico di un prodotto cinematografico.
Bel dibattito, comunque, complimenti a tutti
Tecnicamente e legalmente per un pugno di dollari è un plagio piu che un remake.
Cyberpunk viene rimosso da PlayStation store .
Everyeye : 10/10
All'inizio della live è visibile l'opinione pericolosa "i film di Spiderman dell'MCU sono migliori di quelli di Raimi", per caso caricherete qui su RUclips anche quella parte?
Se avessero rotto il ca**o, non ci sarebbero xD
Ero d’accordo con l’opinione pericolosa, ma la prima argomentazione mi ha convinto che è meglio sostenere ciò che non credo, piuttosto che chi argomenta male
“Old Boy”, “Uomini che odiano le donne”, “Point Break”…necessità?
Ragazzi riaprite i workshop…
che belle le puntate senza Giovanni
L’arte non può prescindere dal fattore economico
Top momento live: 1:02:30
allora, no, intanto i remake sono A-GENDER, non hanno il cazzo
Pero'... io un remake di panzer dragoon saga lo vorrei...
Quando ricomincia opinioni pericolose?
13 Ottobre
Tooop
Il remake più inutile che io possa ricordare è quello di "Uomini che odiano le donne", titolo originale "The Girl with the Dragoon Tatoo", adattamento cinematografico del primo libro della saga Millennium di Stieg Larsson. L'originale danese-svedese datato 2009 e il remake hollywoodiano datato 2011 e diretto da Fincher. Un'operazione commerciale terrificante fatta apposta per cercare di strappare successo e soldi a chi era partito prima (e poi ha concluso tutta la trilogia).
Nonostante l'orrenda critica del tempo che giudicò il film di Fincher superiore, il tempo ha dato ragione a chi da subito si accorse della porcata (non si parla della qualità del film, che era molto buona, ma certo non superiore all'originale). Tanto che Michael Nyqvist e sopratutto Noomi Rapace sono diventati attori di grander successo, mentre la tanto vituperata (al tempo) Rooney Mara è praticamente scomparsa.
secondo me invece si tratta semplicemente di marketing e preparazione al rischio, se si punta solo al profitto si rischierà meno e ci saranno più remake o prodotti buoni solo ad intrattenere, cose fatte tanto per fare in fin dei conti, ma questo è l'effetto non la causa. Quindi hanno rotto i remake così come ha rotto la ricerca del profitto che con arte e progresso non ha niente a che vedere, seguendo quello saremmo ancora alle torte in faccia nei comici di inizio '900, non so se mi spiego...
I prodotti buoni per intrattenere li hanno sempre fatti, è evidente, ma 1. non ne facevano così tanti e 2. erano prodotti di intrattenimento ma con una discreta dose di autorialità, anche quando erano remake. Quasi tutti i film più amati del passato hanno fatto incassi monstre, 2001 Odissea nello Spazio fu record di incassi nel 1968, ma era 2001, Ultimo Tango a Parigi in Italia ha portato al cinema un fottio di gente (molta più dei film di Zalone). I film di Spielberg facevano incassi giganteschi, ma erano film di Spielberg, Ritorno al Futuro, Ghostbusters, Blues Brothers, tutti film di intrattenimento ma con un livello artistico e autoriale decisamente maggiore. Oggi i film li fanno in serie come i panini del Mac, tutti uguali, mega pompati dal marketing e soprattutto in numero talmente alto che saturano totalmente il mercato. I prodotti di intrattenimento "autoriali" ci sono ancora, sono i film di Tarantino, i film di Nolan (pensa al suo Batman), Mad Max, ecc... I grossi film americani di oggi sono dei cinepanettoni che se la tirano.
@@nicoladc89 bé 2001 per l'epoca era totalmente rivoluzionario, con la politica di oggi non l'avrebbero neppure fatto uscire visto che i dirigenti della MGM schifarono totalmente la pellicola dopo la prima visione, mandando in crisi Kubrik per una notte intera, fortunatamente ebbe un enorme successo grazie al passaparola di persone che capirono il film. Adesso è lo stesso ma tutto il potere decisionale è ai produttori o agli idioti del marketing (da lì tutta la caterva di prodotti fanservice) che di arte non capiscono nulla ne vogliono capire nulla perché per loro sono solo prodotti, e in realtà neppure di profitto capiscono granché perché dovrebbero anche rendersi conto che l'idea di una persona che spende per vedere un film non è la stessa di chi guadagna dalla visione di un film, esattamente come per qualsiasi altro prodotto deve/dovrebbe soddisfare per un certo periodo di tempo dopo la vendita. Chi spende per vedere un film preferisce che quello che ha visto abbia spessore anche dopo la visione del film, mentre a loro basta che tu entri al cinema o ti abboni ad una piattaforma, fine. Per questo ora i film autoriali di successo sono pochi, è anche normale visto che Tarantino può fare i suoi film solo perché fece dei bei film non sponsorizzati negli anni 90; ottimi registi/autori ce ne sono, il problema è che hanno 70 anni di media perché con questo sistema produttivo non c'è stato il riciclo naturale che ci sarebbe dovuto essere e l'autore non piace troppo a produttori, marketing ecc... che hanno il loro pubblico, questo è il senso del fanservice, creare il target di riferimento non andargli dietro, abituare il pubblico a determinati standard in modo tale che non gli piaccia cosa sia diverso; in pratica applicano ai blockbuster (che un tempo si chiamavano kolossal non a caso) la filosofia delle telenovele anni 70/80... che è ridicolo quanto drammatico
@@brandon0099 il problema è anche peggiore perché ci hanno abituato ad andare al cinema (in TV, su Netflix ecc...) a guardare sempre la stessa cosa, film grossi zeppi di effetti fatti con lo stampino, tutti uguali. E in questo meccanismo ci cadono pure i registi tipo Tarantino, la gente in un film di Tarantino vuole Pulp Fiction e se non è Pulp Fiction allora fa schifo (vedi C'era una volta a Hollywood, film superbo schifato perché "questo non è Tarantino"), va a vedere Tenet o Dunkirk ma vuole Inception. Questo i film blockbuster di 20 anni fa non lo facevano, per questo avevano spazio film più autoriali, per questo Tarantino è potuto diventare Tarantino.
@@nicoladc89 verissimo e l'obiettivo loro era quello, perché controllare un mercato facile in termini di domanda è sempre più semplice. Figuriamoci se si parla di un Kubrick che non ha mai fatto un film come un altro a partire addirittura dal genere, ora potrebbe fare solo film autoprodotti e con ogni probabilità non sarebbe uscito. I vari produttori sono sempre stati molto invadenti, spesso hanno distrutto completamente il montaggio di diversi film, cacciato registi, attori ecc... ma mai come in questo periodo hanno avuto un controllo totale sotto ogni aspetto, compresa la sceneggiatura (che poi è il problema principale) intesa come tutta la sceneggiatura e non solo dettagli, oltre a vari aspetti tecnici. Senza contare gli spoiler nei trailer, ormai vedendo un trailer qualsiasi si capisce più di mezzo film (e non parlo del final trailer che serve all'ultimo per stimolare gli indecisi e potrebbe avere senso) già da questo si capisce che non capiscono nulla; lo fanno per generare l'hype ma quel sistema fa interessare solo chi vuole già sapere cosa andrà a vedere, che è il loro target, l'opposto completo di quello che si cerca in un film d'autore dove l'hype è inversamente proporzionale rispetto a quanto si possa sapere del film; almeno per chi il cinema lo segue davvero
i cinecomics hanno rotto il cazzo? si. vuold dire che tutti i cinecomics della storia han fatto e faranno sempre cagare? no. esattamente lo stesso discorso della lasagna. una tendenza esasperata unita ad altri fattori, come la serializzazione, lo sfruttamento di proprietà intelluettuali e franchise, gli universi cinematografici portano a nauseare un determinato tipo di prodotoo, ma ciò non significa fare di tutta l erba un fascio