Abbazia di Santa Maria di Cerrate (LE) - Documentario di Antonio Calisi

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  • Опубликовано: 29 июл 2020
  • Abbazia di Santa Maria a Cerrate
    Regione Puglia
    Località Lecce
    Coordinate: 40°27′30.92″N 18°06′56.12″E
    L'abbazia di Santa Maria di Cerrate, situata sulla strada provinciale che collega Squinzano a Casalabate, è uno dei più significativi esempi di Romanico otrantino. Il complesso è attualmente gestito dal Fondo Ambiente Italiano, che nel 2012 ne ha acquisito la proprietà, tramite una concessione trentennale, in seguito a un bando pubblico indetto dalla Provincia di Lecce.
    L'abbazia fu fondata, secondo leggenda, alla fine del XII secolo da Tancredi d'Altavilla, conte di Lecce. La leggenda vuole che in questo luogo a Tancredi sia apparsa la Madonna, fra le corna di un cervo, da cui il toponimo (Cerrate o Cervate). La località fu un importante polo religioso e culturale fino al Cinquecento, successivamente trasformata in masseria. Nel 1711 l'abbazia venne saccheggiata dai pirati turchi e cadde in uno stato di abbandono, proseguito fino al restauro del 1965 curato dalla Provincia di Lecce. Il complesso rimase di proprietà dell'ente locale fino al 2012, anno in cui è passato al Fondo Ambiente Italiano.
    Scavi archeologici condotti dall'Università del Salento nel 2004-5, in accordo con la Provincia di Lecce, hanno dimostrato che attività sono esistite sul luogo sin dall'età alto medievale (Bizantina). La successiva scoperta di numerosi buchi da palo, durante i lavori del FAI e dell'Università, in concerto con la Soprintendenza, insieme a della sepolture datata al radiocarbonio condotti dal CEDAD (Università del Salento), che risalgono alla fine VII o al VIII secolo, suggeriscono che l'insediamento monastico potrebbe datare ben prima dell'età normanna (Tancredi d'Altavilla). Inoltre, una delle tombe corre sotto una delle absidi della chiesa romanica. Ciò permette di ipotizzare la presenza di una struttura monastica di età bizantina sotto l'ingombro della chiesa attuale.
    Negli scavi 2004 è stata messa in luce anche il frantoio oleario, ora ricostruito ed oggetto di un plastico.
    L'abbazia è in stile di romanico e presenta in facciata un portale sormontato da un'arcata con altorilievi di eccezionale qualità che riproducono scene del Nuovo Testamento e un monaco in preghiera. L'interno dell'edificio era completamente decorato con affreschi databili a partire dal XIII secolo, oggi conservati nel museo attiguo.
    La chiesa romanica ha un prospetto monocuspidale animato da una serie di archetti che fa comprendere la spartizione interna della struttura. La facciata presenta un piccolo rosone al centro, una monofora per lato e un duecentesco portale.
    Lungo il lato sinistro del tempio, fa bella mostra di sé un portico, risalente al XIII secolo, impreziosito da colonne cilindriche e poligonali che reggono dei capitelli figurati. Di fronte al portico è presente un pozzo ornamentale del XVI secolo.
    L'interno è a tre navate ed è coperto da un soffitto costituito da travi, canne e tegole. Del 1269 è il baldacchino posto sopra l'altare maggiore. Di notevole interesse sono gli affreschi duecenteschi e trecenteschi: nelle absidi (Cristo in gloria, Angeli e Santi); nei sottarchi (Santi), lungo le pareti (Vergine col Bambino e Santi). Durante i lavori di restauro furono staccati dalla chiesa alcuni affreschi e trasportati nel vicino museo nel quale sono tuttora esposti: (Dormitio Virginis, Annunciazione della Vergine, Miracolo della cerva, San Giorgio con la principessa, Sant'Anna e san Gioacchino con Maria Vergine, San Demetrio, San Michele e altri Santi).

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