Concordo in pieno con te Marco. Dopo 3 anni di uso esclusivo del servizio di Qobuz, per scoprire nuovi autori e dischi sconosciuti,ho ormai definito quanto segue: Per il 90% dei confronti preferisco il suono del supporto fisico,tipo il CD ,HD e a volte il Vinile ( anni 50 e 60 ).Ma dove La differenza a mio avviso è nettamente superiore, è nel SACD e Blu Ray Audio. Suono e timbrica più naturale ed equilibrata,con scansione e scena superiore. Ribadisco che mi godo Qobuz e Roon,solo per scoprire nuovi titoli, dove spesso vado ad acquistare il Vinile o SACD. I valori economici del mio Streamer/ Dac,sono più o meno quelli del lettore SACD. Quindi ben venga lo Streamer per la ricerca,ma non rinuncerò mai al supporto fisico che ripeto lo trovo superiore.
Concordo su tutto al 100%. A proposito dei "problemi" dello streaming (nel senso di "non possesso" della musica), ricordo che lo streaming dipende dalla connessione internet. Tale connessione non è per nulla scontata come potrebbe sembrare, soprattutto in questi tempi in cui si parla "tranquillamente" (sigh!) di sabotaggi ai cavi ottici sottomarini. In caso di emergenza, di certo sarà ridotta la banda ai servizi dei normali cittadini (leggi: la connessione internet di casa) a vantaggio dei servizi vitali ed essenziali dello Stato. Così chi ha i propri CD continuerà ad ascoltare musica, chi si affida solo allo streaming sarà a terra.
Gent.mo Sig. Lincetto, proprio ora sto ascoltando, in streaming, il Suo “WOOD 3”. Semplicemente indescrivibile. Tutto questo ottenuto con gli appena 12 watt di un ormai cinquantenne SANSUI del ‘74, una coppia di Heresy III ed uno streamer Cambridge AXV2. Basta così poco per impazzire! Grazie e buona serata Alberto
È sempre un piacere ascoltarLa caro Marco ... tutto (musica, mezzo di fruizione, impatto sociale, illusione di libertà, etc.) condivisibile ... Molto bello il brano di Pirollo scelto in chiusura. Cordialità, M.
Interessanti considerazioni, c'è in realtà chi utilizza lo streaming per ponderare acquisti futuri su supporto o download, il vero dubbio nel tempo sarà esattamente la fruibilità dei cataloghi attuali sia master originale o remastered considerando che dipendono anche dal voler mantenere per molto tempo accordi specifici (del resto il problema è comune all'uso del supporto), quanto la distribuzione nel tempo del supporto fisico in primis meno necessario rispetto al passato, quanto qualità dello stesso (soprattutto per i prodotti più commerciali). Tralasciando le riflessioni sugli aspetti sociali (condivisibili o meno, materia complessa) c'è da dire che attualmente lo streaming rappresenta una forma veloce di condivisione degli ascolti, non di rado appunto direttamente sul mio account ascolti fatti a casa di amici o semplicemente suggeriti. Inoltre credo che come accade anche in fotografia dove sempre meno persone utilizzano macchine dedicate ed effettuano stampa delle stesse fioto, credo che in realtà la massa ha sempre seguito il trend del momento, certe considerazioni riguarda più l'appassionato del settore che nel tempo ha di fatto giustificato anche il mantenimento di supporti quali il vinile, oggi un po' di tendenza ma sostanzialmente ricercato per lo più da appassionati e collezionisti.
Condivido appieno il suo pensiero , nonché riflessioni ,giustamente basta vedere come poco alla volta portano via la libertà personale in tutti i sensi , in tutti i modi accentrando ai pochi il controllo totale
Concordo in toto, ho provato Amazon music, e altri, la differenza c'è eccome, saranno l'incisività , il dettaglio , e l'immagine delle mie elettrostatiche a metterla in evidenza, poi il piacere di avere il libretto nel CD con testi e via dicendo.
Grandissime e tristemente vere considerazioni. Sta già accadendo da tempo e in realtà da ben prima dello streaming di qualsiasi genere: nel momento in cui controllo i canali di produzione e distribuzione, controllo cosa e come la gente "consuma". I libri una volta andavano semplicemente fuori stampa a un certo punto. Ora, se non vanno fuori stampa, vengono riscritti. Tenetevi strette le opere che avete, analogiche o digitali che siano perché del doman non v'è certezza ;)
Grande contenuto, Marco! io mi concentrerei appunto non solo sulla parte "tecnica" (come da te suggerito nel titolo) ma sulla modalità di approccio al contenuto musicale (cinematografico). La prendo alla larga (classica abitudine di noi boomer) e ricordo quando un LP costava 3.000 lire. A fronte di una paghetta settimanale di 5.000 lire acquistare un disco era una scelta ponderata, e godersi l'ascolto una naturale conseguenza. Acquistare la cassetta (poi il DVD e infine il blu ray) di un film che mi era piaciuto al cinema significava voler godere ancora di quelle sensazioni. Ho sempre letto con attenzione (e successiva curiosità) quello che veniva proposto (e non conoscevo) dalle riviste specializzate. Questo per diminuire il "rischio" di "perdere" nuove sensazioni. Orbene, io ho acquistato tutto ciò che avrei voluto ascoltare (vedere) nell'intimità delle mura domestiche. Mai nulla per caso. Evidente quindi che al di là della intrinseca qualità del supporto (fisico o virtuale che sia) la scelta di "possedere" (e magari di trasmettere a mio figlio) le fonti del mio piacere è sempre stata prioritaria. ... e pur avendo a corredo del mio amplificatore principale un sistema per la fruizione dello streaming (BluOS) non ho mai avuto il desiderio di utilizzarlo.
Pienamente d'accordo con lei Marco, molti distributori fanno caricare tracce audio MP3 a 320 o FLAC a 16 a 44100, mettiamoci anche il fattore streaming ridotto di qualità dalle piattaforme ovviamente le lascio immaginare la qualità... Un caro saluto e buon lavoro.
Aggiungerei il discorso delle licenze; magari ti va di ascoltare quel disco o vedere quel film che viene condiviso in streaming dalla piattaforma tal dei tali allora ti abboni e lo ascolti o guardi e poi il mese successivo rinnovi l’abbonamento ma poi quando vai per rivederlo o riascoltarlo non lo trovi più perché la licenza è terminata quindi non è più condiviso dalla piattaforma di streaming. Questa cosa sta succedendo ora anche con i videogiochi fisici, dove pur avendo il blu ray con il gioco originale pagato all’epoca 70 euro non si ha che “una licenza d’uso” e quando metti il blu ray e la licenza è terminata PUFF non puoi più giocarlo (Chi volesse approfondire può cercare “the crew licenza”)
Buongiorno, ottimo contenuto e narrato splendidamente. Grazie. Un video con un po’ di consigli su cosa ascoltare mi farebbe piacere e “ comodo” Ancora grazie e buon proseguimento
Anche io concordo pienamente con le sue riflessioni. Sono abbonato a Qobuz e lo ascolto sistematicamente dallo smartphone tramite cuffie quando corro (sono un runner audiofilo e quando faccio le maratone mi tiene compagnia per ore ed ore!!) e dallo streamer di fascia alta inserito nel mio impianto domestico. Ho fatto diverse volte il confronto tra supporto fisico (cd, vinile) e liquido e la differenza è abissale. Mi ero abbonato al servizio ROON e ammetto che la possibilità di fare oversampling bypassando i controlli dello streamer ne aumenta la qualità del suono...ma è pur sempre nettamente inferiore al supporto fisico, tipicamente il vinile!
Condivido pienamente e soprattutto con amara constatazione, la parte relativa all'illusione di avere gratis qualsiasi cosa. La stragrande maggioranza della gente (e qui l'eta non conta, trasversalmente si trova qualsiasi età) non ha realizzato qual'e' la grande insidia. Viene racchiusa dalla famigerata frase del World Economic Forum: "Non avrai nulla e sarai felice". Un abbraccio.
Concordo pienamente in tutto. Infatti mi tengo stretta la collezione di vinili, cd e di films originali… e di libri. Qualita migliore e soprattutto liberta di scelta.
Da qualche mese sono abbonato a un servizio di streaming che fornisce le tracce in HD e super hd ...il confronto con il più "famoso servizio" che fornisce al massimo un MP3 a 320khz è udibile chiaramente su mio impianto Hifi, solo i brani pop più recenti la differenza è risibile, probabilmente dovuta a una vera e propria "castrazione" del master che deve suonare bene (si fa per dire) su tutti i supporti di ascolto, quindi dinamica inesistente ed estremi di banda "inudibili". Tuttavia ammetto di non aver pensato alla differenza tra un download del file hd rispetto allo streaming sempre in Hd, dovrò fare qualche prova e confrontarli, anche se so già come andrà a finire... Nella seconda parte del video hai parlato degli abbonamenti mensili e di tutti quello che riguarda "il controllo" da parte di questi colossi multinazionali sui nostri fabbisogni: sono d'accordo su tutte le tue perplessità riguardo al futuro, che in parte è già il presente... Grazie per questo tuo video.
d'accordissimo, anche sugli aspetti socio/politici. Mi tengo buono il mio Qobuz, ma guarda caso un 70/80 per cento dei miei ascolti avviene mediante cd e vinili, e la percentuale NON si sta sbilanciando a favore dello streaming.
Buonasera, una curiosità.. Io ho il cofanetto 5cd della Deutsche Grammhophon delle 9 sinfonie dirette da Abbado. La ritengo una ottima incisione. Lei comunque consiglierebbe, se esiste un cofanetto simile, la versione come la "sua" 7a come ha mostrato? Grazie...e grazie del video naturalmente 👍
@VelutLunaMusic Chiedo scusa. Intendevo dire se esiste una versione dvd audio delle 9 sinfonie dirette da Abbado. Presumo siano le stesse incisioni 1986-1989 del cofanetto del 2004 in altro formato o no?
Gentile Sig. Lincetto, da buon suo cliente, approvo, all'80% tutto quello che lei sostiene nel video, rimango perplesso però che non vedo sue risposte ai nostri commenti, pertanto mi può spiegare cortesemente a cosa serve presentarli, magari un feedback potrebbe aiutare tutti gli iscritti al suo canale clienti o meno. Grazie
Avevo già risposto a questo tipo di domanda, ma ribadisco: innanzitutto io non ho tempo di rispondere a migliaia di commenti. Ogbni risposta seria, OGNUNA, richiede anche delle mezzore, perchè possa essere significativa. E dedico già mediamente 4 giorni pieni della settimana a 8 ore lavorative al giorno per preparare i nuovi video [TRE NUOVI VIDEO OGNI SETTIMANA]. INFINE, questo non è un social, non è uno spazio di discussione, non nasce con questo intento. E' una vetrina del mio pensiero, che con tutta evidenza risulta interessante per moltissime persone. Io leggo tutti i vostri commenti - TUTTI - e a volte mi servono da spunto o per approfondimenti, o per nuovi temi da proporre. Ma tranne rarissime ed eclatanti occasioni, non posso rispondere a ciascuno nello specifico. (i.e.: QUESTA risposta mi ha richiesto 2 minuti per la prima stesura e 20 minuti per la revisuione, perchè, come spero abbiate imparato a sapere bene, per me le parole sono importanti e quelle scritte ancora di più...)
Bene, ho capito meglio, mi scuso se sono andato troppo diretto nell'esprimere le mie perplessità. Ho lasciato un 20% di dubbio sulla sua disquisizione solo per i seguenti motivi: il primo perché non si è parlato che i siti di streaming permettono anche l'acquisto di file che sono gli stessi che vengono trasmessi on line. Forse questo permette di ottenere la qualità richiesta? È una domanda, non ne sono assolutamente certo!! Il secondo dubbio invece risiede nel fatto che i vari siti di streaming consentono di ascoltare anche musica commerciale che non è spesso appannaggio di quelli che consentono l'acquisto di file su altri link "ufficiali". Non sempre si può ricorrere a incisioni speciali, non per i costi, ma solo per una disponibilità di scelta dei prodotti cosiddetti commerciali. Grazie
La fine della musica c'è stata quando è nato il digitale...caro marco ricordo quando nel lontano 1982 il mio papà comprò un impianto jvc pagandolo all'epoca 2 milioni di lire....a quell'epoca c'erano dischi e cassette...c'era il falso con le cassette non originali ma non erano di qualità e rovinavano le testine delle piastre di registrazione...quindi boom di impianti venduti all'epoca...gli audiofili compravano il disco che non si poteva duplicare fisicamente identico...quindi disco originale...mi beavo col mio jvc a duplicarlo...ascoltavo la cassetta e conservavo gelosamente il disco...da quando è uscito il cd è finito tutto per il semplice fatto che era facilmente duplicabile.....da lì in poi è stato sempre peggio...un abbraccio Marco...ti seguo sempre con tanto interesse e nostalgia...soprattutto quando sei con il tuo amico Giorgio Lavorato...un caro saluto...Luigi da Napoli
Sta sparendo anche il formato MQA, ennesimo esperimento deleterio. MQA = LOSSY. Personalmente avverso anche il Dolby Atmos (in streaming, lossy). Dolby Atmos: for movies, not for music.
Da persona che ama il supporto fisico ed ha una piccola collezione di DVDaudio, SACD, Bluray audio etc e che inoltre non ha alcun abbonamento di nessun tipo a servizi di streaming faccio l’avvocato del diavolo: questi servizi specie quelli per l’audio in cosiddetta “alta definizione” hanno prevedono la possibilità di effettuare un download della traccia.. in quel caso teoricamente la qualità della riproduzione potrebbe essere paragonabile a un file eseguito da una memoria solida o un supporto fisico? Domanda di pura curiosità proposta da una persona che ama e fruisce unicamente di supporti fisici per la riproduzione audio
Concordo in pieno con te Marco.
Dopo 3 anni di uso esclusivo del servizio di Qobuz, per scoprire nuovi autori e dischi sconosciuti,ho ormai definito quanto segue:
Per il 90% dei confronti preferisco il suono del supporto fisico,tipo il CD ,HD e a volte il Vinile ( anni 50 e 60 ).Ma dove La differenza a mio avviso è nettamente superiore, è nel SACD e Blu Ray Audio. Suono e timbrica più naturale ed equilibrata,con scansione e scena superiore. Ribadisco che mi godo Qobuz e Roon,solo per scoprire nuovi titoli, dove spesso vado ad acquistare il Vinile o SACD. I valori economici del mio Streamer/ Dac,sono più o meno quelli del lettore SACD. Quindi ben venga lo Streamer per la ricerca,ma non rinuncerò mai al supporto fisico che ripeto lo trovo superiore.
Concordo su tutto al 100%. A proposito dei "problemi" dello streaming (nel senso di "non possesso" della musica), ricordo che lo streaming dipende dalla connessione internet. Tale connessione non è per nulla scontata come potrebbe sembrare, soprattutto in questi tempi in cui si parla "tranquillamente" (sigh!) di sabotaggi ai cavi ottici sottomarini. In caso di emergenza, di certo sarà ridotta la banda ai servizi dei normali cittadini (leggi: la connessione internet di casa) a vantaggio dei servizi vitali ed essenziali dello Stato. Così chi ha i propri CD continuerà ad ascoltare musica, chi si affida solo allo streaming sarà a terra.
Gent.mo Sig. Lincetto, proprio ora sto ascoltando, in streaming, il Suo “WOOD 3”. Semplicemente indescrivibile.
Tutto questo ottenuto con gli appena 12 watt di un ormai cinquantenne SANSUI del ‘74, una coppia di Heresy III ed uno streamer Cambridge AXV2. Basta così poco per impazzire!
Grazie e buona serata
Alberto
È sempre un piacere ascoltarLa caro Marco ... tutto (musica, mezzo di fruizione, impatto sociale, illusione di libertà, etc.) condivisibile ...
Molto bello il brano di Pirollo scelto in chiusura.
Cordialità, M.
Complimenti, hai centrato in pieno il nocciolo della questione. Video culturalmente fantastico!!!
Interessanti considerazioni, c'è in realtà chi utilizza lo streaming per ponderare acquisti futuri su supporto o download, il vero dubbio nel tempo sarà esattamente la fruibilità dei cataloghi attuali sia master originale o remastered considerando che dipendono anche dal voler mantenere per molto tempo accordi specifici (del resto il problema è comune all'uso del supporto), quanto la distribuzione nel tempo del supporto fisico in primis meno necessario rispetto al passato, quanto qualità dello stesso (soprattutto per i prodotti più commerciali). Tralasciando le riflessioni sugli aspetti sociali (condivisibili o meno, materia complessa) c'è da dire che attualmente lo streaming rappresenta una forma veloce di condivisione degli ascolti, non di rado appunto direttamente sul mio account ascolti fatti a casa di amici o semplicemente suggeriti.
Inoltre credo che come accade anche in fotografia dove sempre meno persone utilizzano macchine dedicate ed effettuano stampa delle stesse fioto, credo che in realtà la massa ha sempre seguito il trend del momento, certe considerazioni riguarda più l'appassionato del settore che nel tempo ha di fatto giustificato anche il mantenimento di supporti quali il vinile, oggi un po' di tendenza ma sostanzialmente ricercato per lo più da appassionati e collezionisti.
Condivido appieno il suo pensiero , nonché riflessioni ,giustamente basta vedere come poco alla volta portano via la libertà personale in tutti i sensi , in tutti i modi accentrando ai pochi il controllo totale
Concordo in toto, ho provato Amazon music, e altri, la differenza c'è eccome, saranno l'incisività , il dettaglio , e l'immagine delle mie elettrostatiche a metterla in evidenza, poi il piacere di avere il libretto nel CD con testi e via dicendo.
Grazie Marco come sempre per il tuo contributo. Saluti e alla prox
Sempre interessante
Grandissime e tristemente vere considerazioni. Sta già accadendo da tempo e in realtà da ben prima dello streaming di qualsiasi genere: nel momento in cui controllo i canali di produzione e distribuzione, controllo cosa e come la gente "consuma". I libri una volta andavano semplicemente fuori stampa a un certo punto. Ora, se non vanno fuori stampa, vengono riscritti. Tenetevi strette le opere che avete, analogiche o digitali che siano perché del doman non v'è certezza ;)
Grande contenuto, Marco!
io mi concentrerei appunto non solo sulla parte "tecnica" (come da te suggerito nel titolo) ma sulla modalità di approccio al contenuto musicale (cinematografico).
La prendo alla larga (classica abitudine di noi boomer) e ricordo quando un LP costava 3.000 lire. A fronte di una paghetta settimanale di 5.000 lire acquistare un disco era una scelta ponderata, e godersi l'ascolto una naturale conseguenza.
Acquistare la cassetta (poi il DVD e infine il blu ray) di un film che mi era piaciuto al cinema significava voler godere ancora di quelle sensazioni.
Ho sempre letto con attenzione (e successiva curiosità) quello che veniva proposto (e non conoscevo) dalle riviste specializzate. Questo per diminuire il "rischio" di "perdere" nuove sensazioni.
Orbene, io ho acquistato tutto ciò che avrei voluto ascoltare (vedere) nell'intimità delle mura domestiche.
Mai nulla per caso.
Evidente quindi che al di là della intrinseca qualità del supporto (fisico o virtuale che sia) la scelta di "possedere" (e magari di trasmettere a mio figlio) le fonti del mio piacere è sempre stata prioritaria.
... e pur avendo a corredo del mio amplificatore principale un sistema per la fruizione dello streaming (BluOS) non ho mai avuto il desiderio di utilizzarlo.
Streaming per me prima di tutto , poi l’eventuale acquisto
Pienamente d’accordo soprattutto sull’ultima riflessione
Pienamente d'accordo con lei Marco, molti distributori fanno caricare tracce audio MP3 a 320 o FLAC a 16 a 44100, mettiamoci anche il fattore streaming ridotto di qualità dalle piattaforme ovviamente le lascio immaginare la qualità... Un caro saluto e buon lavoro.
Aggiungerei il discorso delle licenze; magari ti va di ascoltare quel disco o vedere quel film che viene condiviso in streaming dalla piattaforma tal dei tali allora ti abboni e lo ascolti o guardi e poi il mese successivo rinnovi l’abbonamento ma poi quando vai per rivederlo o riascoltarlo non lo trovi più perché la licenza è terminata quindi non è più condiviso dalla piattaforma di streaming.
Questa cosa sta succedendo ora anche con i videogiochi fisici, dove pur avendo il blu ray con il gioco originale pagato all’epoca 70 euro non si ha che “una licenza d’uso” e quando metti il blu ray e la licenza è terminata PUFF non puoi più giocarlo
(Chi volesse approfondire può cercare “the crew licenza”)
Buongiorno, ottimo contenuto e narrato splendidamente. Grazie. Un video con un po’ di consigli su cosa ascoltare mi farebbe piacere e “ comodo”
Ancora grazie e buon proseguimento
Anche io concordo pienamente con le sue riflessioni. Sono abbonato a Qobuz e lo ascolto sistematicamente dallo smartphone tramite cuffie quando corro (sono un runner audiofilo e quando faccio le maratone mi tiene compagnia per ore ed ore!!) e dallo streamer di fascia alta inserito nel mio impianto domestico. Ho fatto diverse volte il confronto tra supporto fisico (cd, vinile) e liquido e la differenza è abissale. Mi ero abbonato al servizio ROON e ammetto che la possibilità di fare oversampling bypassando i controlli dello streamer ne aumenta la qualità del suono...ma è pur sempre nettamente inferiore al supporto fisico, tipicamente il vinile!
Assolutamente d'accordo.
Condivido pienamente e soprattutto con amara constatazione, la parte relativa all'illusione di avere gratis qualsiasi cosa. La stragrande maggioranza della gente (e qui l'eta non conta, trasversalmente si trova qualsiasi età) non ha realizzato qual'e' la grande insidia. Viene racchiusa dalla famigerata frase del World Economic Forum: "Non avrai nulla e sarai felice". Un abbraccio.
Condivido in pieno.
Concordo pienamente in tutto. Infatti mi tengo stretta la collezione di vinili, cd e di films originali… e di libri. Qualita migliore e soprattutto liberta di scelta.
Condivido pienamente
Da qualche mese sono abbonato a un servizio di streaming che fornisce le tracce in HD e super hd ...il confronto con il più "famoso servizio" che fornisce al massimo un MP3 a 320khz è udibile chiaramente su mio impianto Hifi, solo i brani pop più recenti la differenza è risibile, probabilmente dovuta a una vera e propria "castrazione" del master che deve suonare bene (si fa per dire) su tutti i supporti di ascolto, quindi dinamica inesistente ed estremi di banda "inudibili".
Tuttavia ammetto di non aver pensato alla differenza tra un download del file hd rispetto allo streaming sempre in Hd, dovrò fare qualche prova e confrontarli, anche se so già come andrà a finire...
Nella seconda parte del video hai parlato degli abbonamenti mensili e di tutti quello che riguarda "il controllo" da parte di questi colossi multinazionali sui nostri fabbisogni: sono d'accordo su tutte le tue perplessità riguardo al futuro, che in parte è già il presente...
Grazie per questo tuo video.
Sbaglio o c'è per caso qualche riferimento a 1984 di George Orwell?
d'accordissimo, anche sugli aspetti socio/politici. Mi tengo buono il mio Qobuz, ma guarda caso un 70/80 per cento dei miei ascolti avviene mediante cd e vinili, e la percentuale NON si sta sbilanciando a favore dello streaming.
Buonasera, una curiosità.. Io ho il cofanetto 5cd della Deutsche Grammhophon delle 9 sinfonie dirette da Abbado. La ritengo una ottima incisione. Lei comunque consiglierebbe, se esiste un cofanetto simile, la versione come la "sua" 7a come ha mostrato? Grazie...e grazie del video naturalmente 👍
Non ho capito la domanda
@VelutLunaMusic Chiedo scusa. Intendevo dire se esiste una versione dvd audio delle 9 sinfonie dirette da Abbado. Presumo siano le stesse incisioni 1986-1989 del cofanetto del 2004 in altro formato o no?
Gentile Sig. Lincetto, da buon suo cliente, approvo, all'80% tutto quello che lei sostiene nel video, rimango perplesso però che non vedo sue risposte ai nostri commenti, pertanto mi può spiegare cortesemente a cosa serve presentarli, magari un feedback potrebbe aiutare tutti gli iscritti al suo canale clienti o meno. Grazie
Avevo già risposto a questo tipo di domanda, ma ribadisco: innanzitutto io non ho tempo di rispondere a migliaia di commenti. Ogbni risposta seria, OGNUNA, richiede anche delle mezzore, perchè possa essere significativa. E dedico già mediamente 4 giorni pieni della settimana a 8 ore lavorative al giorno per preparare i nuovi video [TRE NUOVI VIDEO OGNI SETTIMANA].
INFINE, questo non è un social, non è uno spazio di discussione, non nasce con questo intento. E' una vetrina del mio pensiero, che con tutta evidenza risulta interessante per moltissime persone.
Io leggo tutti i vostri commenti - TUTTI - e a volte mi servono da spunto o per approfondimenti, o per nuovi temi da proporre. Ma tranne rarissime ed eclatanti occasioni, non posso rispondere a ciascuno nello specifico.
(i.e.: QUESTA risposta mi ha richiesto 2 minuti per la prima stesura e 20 minuti per la revisuione, perchè, come spero abbiate imparato a sapere bene, per me le parole sono importanti e quelle scritte ancora di più...)
Bene, ho capito meglio, mi scuso se sono andato troppo diretto nell'esprimere le mie perplessità. Ho lasciato un 20% di dubbio sulla sua disquisizione solo per i seguenti motivi: il primo perché non si è parlato che i siti di streaming permettono anche l'acquisto di file che sono gli stessi che vengono trasmessi on line. Forse questo permette di ottenere la qualità richiesta? È una domanda, non ne sono assolutamente certo!! Il secondo dubbio invece risiede nel fatto che i vari siti di streaming consentono di ascoltare anche musica commerciale che non è spesso appannaggio di quelli che consentono l'acquisto di file su altri link "ufficiali". Non sempre si può ricorrere a incisioni speciali, non per i costi, ma solo per una disponibilità di scelta dei prodotti cosiddetti commerciali. Grazie
Io consiglio di usare i servizi di Streaming solo per didattica................poi ascoltare con i "VECCHI" sistemi
Grazie Marco. Ma come facciamo a vedere se un file (Pcm o DSD) è nel formato master nativo non scaricato dallo streaming ?
tutto condivisibile ma la considerazione finale resta amara: purtroppo la deriva che questo mondo sta prendendo non si fermerà
La fine della musica c'è stata quando è nato il digitale...caro marco ricordo quando nel lontano 1982 il mio papà comprò un impianto jvc pagandolo all'epoca 2 milioni di lire....a quell'epoca c'erano dischi e cassette...c'era il falso con le cassette non originali ma non erano di qualità e rovinavano le testine delle piastre di registrazione...quindi boom di impianti venduti all'epoca...gli audiofili compravano il disco che non si poteva duplicare fisicamente identico...quindi disco originale...mi beavo col mio jvc a duplicarlo...ascoltavo la cassetta e conservavo gelosamente il disco...da quando è uscito il cd è finito tutto per il semplice fatto che era facilmente duplicabile.....da lì in poi è stato sempre peggio...un abbraccio Marco...ti seguo sempre con tanto interesse e nostalgia...soprattutto quando sei con il tuo amico Giorgio Lavorato...un caro saluto...Luigi da Napoli
Sta sparendo anche il formato MQA, ennesimo esperimento deleterio.
MQA = LOSSY.
Personalmente avverso anche il Dolby Atmos (in streaming, lossy).
Dolby Atmos: for movies, not for music.
Da persona che ama il supporto fisico ed ha una piccola collezione di DVDaudio, SACD, Bluray audio etc e che inoltre non ha alcun abbonamento di nessun tipo a servizi di streaming faccio l’avvocato del diavolo: questi servizi specie quelli per l’audio in cosiddetta “alta definizione” hanno prevedono la possibilità di effettuare un download della traccia.. in quel caso teoricamente la qualità della riproduzione potrebbe essere paragonabile a un file eseguito da una memoria solida o un supporto fisico?
Domanda di pura curiosità proposta da una persona che ama e fruisce unicamente di supporti fisici per la riproduzione audio
tutta la vita il supporto fisico. A mio avviso c'è troppa differenza. La massa "purtroppo" non lo capisce e percepisce.