Canaglia di Itamar Orlev, Giuntina

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  • Опубликовано: 18 сен 2024
  • "Canaglia" di Itamar Orlev pubblicato da Giuntina è una storia di padri e di figli, di dolore e violenza, di colpa e di perdono.
    Nel 1988 Tazio, scrittore in crisi e marito altrettanto in crisi, parte da Israele per tornare nella natia Polonia e incontrare il padre con cui non ha rapporti da venti anni: era un uomo orribile -la "canaglia" del titolo. Alcolizzato, violento, ladro, truffatore, iracondo, sboccato, abbruttito da una vita orribile che lo ha reso altrettanto orribile.
    In una settimana in Polonia, mentre il mondo comunista si sta disgregando, Tazio ritrova l'odiato padre, ancora alcolizzato, violento, iracondo e spregevole, ma debilitato dalla vecchiaia. Scopre cosa ha vissuto, cosa lo ha reso tale (la povertà, la guerra, il campo di concentramento, la dittatura) e si chiede se conoscere la storia di una persona significhi anche capirla, ed eventualmente perdonarla.
    Pure se ha reso un inferno la vita propria e di chi gli era vicino.
    Qui la trascrizione testuale: www.librerianu...

Комментарии • 2

  • @emanuelacomerio5334
    @emanuelacomerio5334 2 года назад

    Con una recensione cosi' completa esaustiva, alta e illuminata si rischia di non leggerlo piu' il libro. Sarebbe un peccato.

  • @emanuelacomerio5334
    @emanuelacomerio5334 Год назад

    Jtamar e' al suo primo romanzo. Un libro terrificante, non solo perche' essendo un primo libro di esordio non puo' evitare di scopiazzare da infinita letteratura. Poco male: copiare e' un male minore e succede spesso quando si tenta di diventare scrittore. Mi sento di incoraggiare il signor Jtamar orlev: tenta, ma ritenta che sarai piu' fortunato. Il libro e' terrificante perche' narra di un parricidio (una violazione della Torah per cui chiedo: da voi come e' punito l'assassinio del padre? Da noi con la morte per decapitazione e con amputazione delle mani). L'io narrante, dunque, uccide il padre? Ma perche' lo uccide? Lo uccide perche' il padre non e' ebreo. Il padre era un povero cristo, particolarmente deficiente perche' decise di dare i natali, cioe' di far nascere una creatura poi convertitasi all'ebraismo. O forse gia' era di quella credenza. Una ragione in piu' per non farlo nascere e questo motiva ampiamente la stupidita' di quel padre. Errare e' umano e percio' quel padre porto' al mondo un essere abbietto, meschino, codardo. Sposa una donna che non ama ma lo fa per obbedienza al padre. Ci fa un figlio che non ama perche' avuto da una donna che non ama. E' lazzarone, pigro, indolente, non e' neanche capace di mantenere la famiglia. Consapevole di essere un cialtrone, li abbandona (moglie e figlio) nel bosco di notte e poi va ad uccide suo padre ritenuto colpevole della propria fallimentare lazzaronite. Io penso che il padre fosse colpevole di aver dato i natali ad un essere immondo e maledetto da Dio. Il protagonista ama solo la madre che e' ebrea: una vecchia stracciona, ubriacona, sfaccendata e decrepita: senza arte ne' parte. Un romanzo primo complesso ma neanche troppo.