Anche con questo disco, caro Vasco, ci hai dato qualcosa che ci disorienta, una cantilena per quelli che dormono in macchina. Io nelle tue canzoni ravviso sempre una similitudine con "smisurata preghiera" di De André dove l'invocazione a un Dio generico, identificato nel destino, è un grido fortissimo alla possibilità di riscattare le nostre vite anche se siamo stati derubati dei sogni e dei sentimenti, anche se siamo stati svuotati di ogni ragione di vita. Persino nei tuoi testi più cupi e malinconici si respira una voglia di primavera dell'anima, la speranza attiva di riprendersi il sapore di un amore che sa di pace interiore e di tornare ad essere presenti a noi stessi.
Amato Vasco B... che strano effetto fa la scrittura (sublimemente semplice) e la musica, in miscela perfettamente combinata! Un effetto che è certamente soggettivo e per ciò solo personale. Tu dai, a questa canzone, una chiave di lettura positiva. Io, invece, ci vedo disperazione, assenza di ogni tipo di speranza. Quelle tristi parole mescolate all'euforica musica (sa un pò Joy Division o CCCP/CSI, in cui, se non si comprendesse il significato delle parole, si sarebbe indotti a pensare che sia cantato un qualcosa di sereno, spensierato). fanno venir voglia di piangere senza ritegno, dimenandosi e urlando fino a perdere il fiato e le forze, fino ad avere bisogno di una manovra, di un abbraccio di contenimento. Nei nostri volti si legge tutto ciò? Vi prego, non lo dite a nessuno. Fate che mia madre non lo sappia... Incantata sig. Brondi. Incantata.
Meg Sir deduco ti riferisca al mio commento. Io la speranza la vedo in una visione di insieme delle canzoni, non prese singolarmente. I personaggi dei racconti di Vasco hanno visto i loro sogni infrangersi nella crudeltà della vita, hanno visto naufragare i loro amori ma, se ci fa caso, mantengono la dolcezza del linguaggio nel rivangare il sogno infranto. Piangono, soffrono, ma non si incrudiscono pur avendone i motivi. Potrebbero inasprirsi fino a diventare cattivi e abietti come un personaggio di Dostoevskij ma rimangono ancorati a una sensibilità verso il circostante come se volessero lasciare il terreno fertile qualora ritornasse un motivo per essere felici. Saluti
:-) no, in realtà no, non mi riferivo al tuo commento, che ho letto dopo e che mi ha suscitato un sorriso, perché, appunto, confermo, dalla musica e dalla scrittura si percepiscono cose molto soggettive. Come ho letto dopo anche quello che l'amato Brondi ha scritto all'atto di caricare il presente video: "E' la storia di una resa ma è una festa, ben venga. La guerra è finita, ricomincia la vita". Al contempo, condivido certamente il tuo pensiero circa la tipologia di personaggi narrati e cantati. Chissà che non dipenda da me.. che non riesco a vedere il terreno fertile che forse, anche io, ho lasciato sui miei passi.
Veramente bella, un'istantanea dei nostri tempi, di quello che stiamo vivendo noi giovani o meno giovani, dei nostri stati d'animo. Complimenti, davvero emozionante.
Tempi presenti, casini interni, casini esterni Tempi impossibili, tempi noiosi, tempi stupendi E tu corri, tu cerchi di evitarti Non sopporti più i rumori E con dissimulata indifferenza Torni a casa dai tuoi genitori Nel profondo Veneto Dove il cielo è limpido Dove il sole come te è sempre pallido Dietro di te le macerie, le false speranze Le case in cui avresti voluto vivere I ritmi per realizzare l'impossibile Adesso puoi non pensare alla tua immagine Essere più trasparente Ritornare sconfitta e contenta Facendo finta di niente Nel profondo Veneto Quello senza traffico Dove il terreno come te a volte è arido Ma ti leggeranno in faccia Che facevi l'amore quasi tutte le sere Che dormivi pochissime ore Ti leggeranno in faccia Una vaga idea di futuro migliore Di futuro migliore Da tre giorni la stessa canzone Due bar, una chiesa, una farmacia, un negozio di alimentari No, non c'è la stazione Non c'è niente da dire, niente da spiegare Niente da capire, c'è solo da esistere Da lasciare correre Nel profondo Veneto (nel profondo Veneto) Dove il cielo è limpido (dove il cielo è limpido) Dove il sole come te è sempre pallido Nel profondo Veneto (nel profondo Veneto) Quello senza traffico (quello senza traffico) Dove il terreno come te a volte è arido Ma ti leggeranno in faccia Che facevi l'amore quasi tutte le sere Che dormivi pochissime ore Ti leggeranno in faccia Una vaga idea di futuro migliore Di futuro migliore Ti leggeranno in faccia Che dicevi di stare bene, invece qui a Milano Facevi la fame Ti leggeranno in faccia La data del giorno in cui stavi pensando Di volerti ammazzare Ma non lo diremo a nessuno Cara non ti preoccupare Non lo diremo a nessuno Non lo saprà mai tua madre Non lo diremo a nessuno No, non ti preoccupare Non lo diremo a nessuno Non lo saprà mai tuo padre Non lo diremo a nessuno No, non ti preoccupare Non lo diremo a nessuno Non lo saprà mai tua madre Non lo diremo a nessuno No, non ti preoccupare Non lo diremo a nessuno Non lo saprà mai tuo padre
E che dire... un capolavoro. Far di meglio, non si può. Vasco, questa l'hai proprio indovinata. Ne scaturiscono infinite altre suggestioni, per potenza di simboli e parole, forti. La chiosa finale, da gran premio della canzone che il Tenco non è abbastanza grande.
Wow sei tracce il pre release! Sono curioso di ascoltare l'album nella sua interezza, perché sono certo che darà un senso più profondo alle singole tracce.. in trepida attesa
gran testo, gran ritmo, gran canzone.
"Ti leggeranno in faccia che facevi l'amore quasi tutte le sere che dormivi pochissime ore" penso sia quella che amo di più in tutto il disco.
00
Ritmi tribali che tentano l’impossibile
Testo che sprigiona tanta energia
Un mix perfetto
Anche con questo disco, caro Vasco, ci hai dato qualcosa che ci disorienta, una cantilena per quelli che dormono in macchina. Io nelle tue canzoni ravviso sempre una similitudine con "smisurata preghiera" di De André dove l'invocazione a un Dio generico, identificato nel destino, è un grido fortissimo alla possibilità di riscattare le nostre vite anche se siamo stati derubati dei sogni e dei sentimenti, anche se siamo stati svuotati di ogni ragione di vita. Persino nei tuoi testi più cupi e malinconici si respira una voglia di primavera dell'anima, la speranza attiva di riprendersi il sapore di un amore che sa di pace interiore e di tornare ad essere presenti a noi stessi.
Grazie per aver espresso a parole un sentimento comune nei confronti della sua musica
Hic et Nunc ottima interpretazione....Grande!
Amato Vasco B...
che strano effetto fa la scrittura (sublimemente semplice) e la musica, in miscela perfettamente combinata!
Un effetto che è certamente soggettivo e per ciò solo personale.
Tu dai, a questa canzone, una chiave di lettura positiva.
Io, invece, ci vedo disperazione, assenza di ogni tipo di speranza.
Quelle tristi parole mescolate all'euforica musica (sa un pò Joy Division o CCCP/CSI, in cui, se non si comprendesse il significato delle parole, si sarebbe indotti a pensare che sia cantato un qualcosa di sereno, spensierato).
fanno venir voglia di piangere senza ritegno, dimenandosi e urlando fino a perdere il fiato e le forze, fino ad avere bisogno di una manovra, di un abbraccio di contenimento.
Nei nostri volti si legge tutto ciò?
Vi prego, non lo dite a nessuno.
Fate che mia madre non lo sappia...
Incantata sig. Brondi. Incantata.
Meg Sir deduco ti riferisca al mio commento. Io la speranza la vedo in una visione di insieme delle canzoni, non prese singolarmente. I personaggi dei racconti di Vasco hanno visto i loro sogni infrangersi nella crudeltà della vita, hanno visto naufragare i loro amori ma, se ci fa caso, mantengono la dolcezza del linguaggio nel rivangare il sogno infranto. Piangono, soffrono, ma non si incrudiscono pur avendone i motivi. Potrebbero inasprirsi fino a diventare cattivi e abietti come un personaggio di Dostoevskij ma rimangono ancorati a una sensibilità verso il circostante come se volessero lasciare il terreno fertile qualora ritornasse un motivo per essere felici. Saluti
:-) no, in realtà no, non mi riferivo al tuo commento, che ho letto dopo e che mi ha suscitato un sorriso, perché, appunto, confermo, dalla musica e dalla scrittura si percepiscono cose molto soggettive.
Come ho letto dopo anche quello che l'amato Brondi ha scritto all'atto di caricare il presente video: "E' la storia di una resa ma è una festa, ben venga. La guerra è finita, ricomincia la vita".
Al contempo, condivido certamente il tuo pensiero circa la tipologia di personaggi narrati e cantati.
Chissà che non dipenda da me..
che non riesco a vedere il terreno fertile che forse, anche io, ho lasciato sui miei passi.
Non mi disorienti..anzi... sei uno di noi..cresciuti respirando la stessa pioggia
Veramente bella, un'istantanea dei nostri tempi, di quello che stiamo vivendo noi giovani o meno giovani, dei nostri stati d'animo. Complimenti, davvero emozionante.
1¹¹❤
ho ascoltato anche le altre vostre canzoni ma questa con tutte le varie voci mi trasporta proprio in un altro mondo, stupenda
e' bellissima . era tanto che non mi emozionavo con un pezzo . grazie
Scoperto per caso ripeto, ma questo è un grande....
Davvero, una realtà scintillante nel panorama scialbo della "musica giovane", questa vostra, una sferzata d'intelligente sonorità.
Tempi presenti, casini interni, casini esterni
Tempi impossibili, tempi noiosi, tempi stupendi
E tu corri, tu cerchi di evitarti
Non sopporti più i rumori
E con dissimulata indifferenza
Torni a casa dai tuoi genitori
Nel profondo Veneto
Dove il cielo è limpido
Dove il sole come te è sempre pallido
Dietro di te le macerie, le false speranze
Le case in cui avresti voluto vivere
I ritmi per realizzare l'impossibile
Adesso puoi non pensare alla tua immagine
Essere più trasparente
Ritornare sconfitta e contenta
Facendo finta di niente
Nel profondo Veneto
Quello senza traffico
Dove il terreno come te a volte è arido
Ma ti leggeranno in faccia
Che facevi l'amore quasi tutte le sere
Che dormivi pochissime ore
Ti leggeranno in faccia
Una vaga idea di futuro migliore
Di futuro migliore
Da tre giorni la stessa canzone
Due bar, una chiesa, una farmacia, un negozio di alimentari
No, non c'è la stazione
Non c'è niente da dire, niente da spiegare
Niente da capire, c'è solo da esistere
Da lasciare correre
Nel profondo Veneto (nel profondo Veneto)
Dove il cielo è limpido (dove il cielo è limpido)
Dove il sole come te è sempre pallido
Nel profondo Veneto (nel profondo Veneto)
Quello senza traffico (quello senza traffico)
Dove il terreno come te a volte è arido
Ma ti leggeranno in faccia
Che facevi l'amore quasi tutte le sere
Che dormivi pochissime ore
Ti leggeranno in faccia
Una vaga idea di futuro migliore
Di futuro migliore
Ti leggeranno in faccia
Che dicevi di stare bene, invece qui a Milano
Facevi la fame
Ti leggeranno in faccia
La data del giorno in cui stavi pensando
Di volerti ammazzare
Ma non lo diremo a nessuno
Cara non ti preoccupare
Non lo diremo a nessuno
Non lo saprà mai tua madre
Non lo diremo a nessuno
No, non ti preoccupare
Non lo diremo a nessuno
Non lo saprà mai tuo padre
Non lo diremo a nessuno
No, non ti preoccupare
Non lo diremo a nessuno
Non lo saprà mai tua madre
Non lo diremo a nessuno
No, non ti preoccupare
Non lo diremo a nessuno
Non lo saprà mai tuo padre
E che dire... un capolavoro. Far di meglio, non si può. Vasco, questa l'hai proprio indovinata. Ne scaturiscono infinite altre suggestioni, per potenza di simboli e parole, forti. La chiosa finale, da gran premio della canzone che il Tenco non è abbastanza grande.
ho comprato il disco fantastico!!!
Piango... Questo 3 il Veneto
L'Italia attuale è rappresentata meglio da Vasco Brondi che dal Governo
meglio tardi che mai.
Molto bella.. complimenti
La mia nuova droga.
Wow sei tracce il pre release! Sono curioso di ascoltare l'album nella sua interezza, perché sono certo che darà un senso più profondo alle singole tracce.. in trepida attesa
filopaa1990 il disco è già uscito, lo trovi anche su Spotify ;)
Già.
❤
Non nominare il nome del Veneto invano.
FullMetalPier non è stato nominato invano. voi che volete l'indipendenza e noi (emiliani nel mio caso) che paghiamo per i vostri casini
Veneti chiusi e fascisti aprite il cuore.
Ma che fascisti, io sono di sinistra. @@Guerrillagardener1981
@@FullMetalPier Va lá che il Duce é ancora nei cuori di molta gente...
@@emilianocalori2094 broder ma che cazzo stai dicendo?
sono stupida
non lo diremo a nessuno ;D