NECROPOLI GENNA SALIXI - NURAGHE CAIU - MENHIR DI MONTE CORRU TUNDU ( Villa Sant'Antonio - OR) [4K]

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  • Опубликовано: 27 авг 2024
  • NECROPOLI GENNA SALIXI
    La necropoli è situata al confine tra la Marmilla e il Sarcidano, in un'area caratterizzata da suggestivi mammelloni e brevi rialzi vulcanici.
    La necropoli è costituita da 14 domus de janas, considerate tra le più belle della Sardegna per la concezione architettonica particolarmente progredita.
    Dodici di esse sono aperte nella roccia in serie orizzontale, le altre due dirimpetto alle prime, una di fronte all'altra. I prospetti si impongono per la monumentalità e l'accuratezza della lavorazione: in particolare quello della tomba 3, superiormente scorniciato mediante un'incisione curvilinea.
    Un sistema di canalizzazione scavato nella roccia, tuttora visibile, preservava le sepolture dall'infiltrazione dell'acqua piovana.
    Le domus sono del tipo a proiezione orizzontale con sviluppo longitudinale. Hanno l'ingresso variamente orientato (da E a S) preceduto da un corridoio d'accesso. Sei grotticelle (3, 6, 7, 11, 13, 14) presentano lo schema classico costituito da cella e anticella preceduta da un corridoio a spalle declinanti con vestibolo per lo più coperto; in altre sette (1,4, 5, 8, 9, 10, 12) è assente l'anticella; nella tomba 9 è assente il corridoio. In alcuni casi è presente (tombe 2 e 10) o è manifesto il tentativo di scavo di una seconda camera (tomba 8).
    I corridoi hanno ampie proporzioni (tomba 1, m 5,70 lunghezza; m 2,40 larghezza) ed una pianta rettangolare o trapezoidale con spalle declinanti. Gli altri vani sono rettangolari, quadrangolari, rotondeggianti e ellittici; le volte sono per lo più piane, raramente elevate verso il fondo.
    Diversi gli elementi che alludono alle offerte e ai rituali funebri praticati: nicchie per lo più scavate al piano del pavimento, una mensola nella parete di fondo della tomba 10, fossette scavate nel pavimento della cella della tomba 5 e delle anticelle delle tombe 5 e 7.
    Non esistendo dati di scavo, non si può formulare una datazione precisa degli ipogei; i confronti con altri contesti insulari lasciano tuttavia supporre una loro appartenenza all'orizzonte del Neolitico finale (cultura di San Michele, 3200-2800 a.C.).
    NURAGHE CAIU
    Si trova vicinissimo alle Domus de Janas di Genna Salixi. Quello che si può ammirare è il resto di un Nuraghe a Tancato, cioè due torri che racchiudono un cortiletto interno. Del Nuraghe è visibile solamente la facciata a Nord, il resto è completamente crollato. Risale, probabilmente, alla fine del Bronzo Recente.
    MENHIR DI MONTE CORRU TUNDU
    I Menhir (dal bretone men e hir "pietra lunga") sono dei megaliti (dal greco "grande pietra"). Il Menhir Monte Corru Tundu è un colossale Monolite in tufo trachitico, uno dei più grandi della Sardegna, e si trova a nord dell'abitato di Villa Sant'Antonio,ai piedi del Monte Corru Tundu, presenta una forma fortemente affusolata con una parte spianata e l'altra arrotondata con tre coppelle circolari. Lo si può collocare cronologicamente al neolitico finale (3200-2850 A.C). Potevano essere eretti singolarmente o in gruppi, con dimensioni che possono considerevolmente variare, anche se la loro forma è generalmente squadrata, alcune volte invece assottigliandosi verso la cima come nel nostro Menhir. I menhir sono ampiamente distribuiti in Europa, Africa ed ASia, ma sono più numerosi nell’Europa Occidentale, in particolare in Bretagna e nelle Isole britanniche. Sono stati eretti in molti periodi differenti nel corso della preistoria. Ciò che caratterizza però le religioni megalitiche è il fatto che le idee di perennità e di continuità tra la vita e la morte sono colte mediante l'esaltazione degli antenati, identificati o associati alle pietre.
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