Grandissimo tutto, il Maestro Antonio Puccio, La Orchestra, uno performance alle 100 % mio Dio per la Grandissima 5ta. di L.van Beethoven per ascoltare mille di volte. Le parole non bastano invoice ascoltate. Abbraccio a tutti poi.❤❤❤❤❤
Magistral Conductor para tan Fantástica Orquesta y cada uno de sus integrantes,”Que Lucides en todos los Movimientos:Gracias You T.por Bellísimos Deleites musicales…Maestro Antonio :Una Gloria Al frente de todos esos,Grandes Talentos.❤A8AM.Gracias.
Da ignorante ho avvertito la sensazione che davanti agli occhi il direttore d'orchestra avesse le note che volavano sugli strumenti, davvero una bella sintonia con i componenti dell'orchestra sono rimasta entusiasta... grazie per questo angolo di arte
Non so se questo era voluto, ma l'evidente fruscio prodotto mentre si voltano le pagine degli spartiti rende pienamente l'idea della presenza umana dietro a una musica che, altrimenti, può benissimo essere intesa come di origine sovrannaturale.
Mi sono sempre chiesto Come sarebbe un'orchestra senza il suo direttore d'orchestra? Ciò la sua funzione a cosa serve? Tutti guardano i loro spartiti ... Pare che non lo seguono affatto Bho . Qualcuno può essere così gentile a spiegarmelo ? Grazie
Un'orchestra navigata come la Verdi sa andare anche da sola ma non è questo il punto. Un Direttore chiede all'orchestra una poetica dell'interpretazione ed un modo di stare insieme. Il concerto è il risultato di un lavoro di preparazione che si fa durante le prove. Per comprendere il lavoro di un Direttore d'Orchestra è utile ascoltare le prove...se ne hai il privilegio. Spero di esserti stata utile.
serve a dare omogeneità al suono dell'orchestra, a dettare una linea interpretativa nel rispetto dell'autore ma secondo la propria sensibilità e secondo una personale chiave di lettura. Anche solo la velocità di un brano, in mancanza di criteri oggettivi, cambia a seconda dell'interpretazione richiesta dal direttore (la quinta sinfonia di Beethoveen, per esempio, può durare anche 8-10 minuti in più a seconda di chi la dirige). Il grosso dell'impronta del direttore comunque è frutto del lavoro durante le prove, il concerto o la registrazione è "solo" l'esito di un percorso. Sul canale del maestro Puccio ci sono anche video con estratti delle prove se le può interessare.
Esecuzione di magnifica ma con pochi chiaro scuro, pochi stacchi, una brutta critica a un grande direttore, mai un gesto di serenità, di compiacenza, l, emozione viole la sua parte, la sento cosi...Lucia la mia critica a un grande direttore troppo clattico
La Musica è scienza di Salvatore Procopio Se frughi tra le cose di un tempo, quelle che hai avuto il privilegio di imparare a scuola, spostando qualche granello di polvere puoi sapere che cosa è la musica. La mia è stata una generazione miracolata, quando entrai alla scuola Media l’insegnamento della disciplina musicale da qualche anno era divenuto obbligatorio. Il primo ricordo, è persino banale rammentarlo qui, sono i lunghi capelli neri e le labbra carnose della mia insegnante, di bella e formosa presenza che si mostrò affermando che la musica è l’arte dei suoni. Con il tempo e l’età la presi come una definizione matematica in senso ortodosso, e lasciai all’arte tutto ciò che il metodo matematico generalmente sopprime: l’emozioni che solo un componimento musicale è in grado di dare. Altre arti sanno emozionare e donare piacere ma la musica forse di più, perché meglio armonizza i sensi dell’umano e più facilmente di altre arti, li connette all’anima di ciascuno. E poi, quasi come una oscillazione quantistica che accade, ti imbatti in una seduta di prove per un concerto diretto dal maestro Antonio Puccio ed osservi dal tuo sistema di riferimento le fasi preparatorie all’evento. Così scopri come la scienza e il metodo scientifico forse anche inconsapevolmente allignano in una specie di spazio - tempo non relativistico ma musicale e li trovi dove meno te li aspetti. Il maestro usa la sua voce come strumento musicale universale e canta le frasi musicali agli orchestrali che si mettono in ascolto. Come uno strumento di indagine egli entra nel sistema atomico, planetario dell’orchestrale, fino ad arrivare al suo nucleo centrale senza alterare o modificare ma solo modulare, quasi come se sapesse già che osservare equivale a perturbare e quanto più impone la sua volontà tanto più basso sarà il rendimento di quella perturbazione. Egli si ferma prima, per non violare ciò che impropriamente è possibile definire la soglia di un principio di indeterminazione musicale. Egli entra nel mondo atomico dell’orchestrale, non perturba ma modula le proprietà nucleari dello stesso e ritorna nel suo stato fondamentale, come uno ione eccitato che libera la sua onda elettromagnetica e si acquieta. Se poi ti capita di verificare per tutto il periodo delle prove l’esecuzione delle fasi preparatorie, osservi ciò che la scienza in generale cerca. Vi è, in questa applicazione di un principio meccanicistico una formidabile riproducibilità che prescinde dalla frase musicale indagata e dal tipo di orchestrale o ancora dalla tipologia di strumento. Così, il maestro e suoi orchestrali si presentano come una straordinaria operazione di intersezione tra due o più insiemi. In matematica si dice infatti che l’intersezione tra insiemi ha come risultato un insieme formato dagli elementi comuni ai due insiemi che si sono intersecati, mentre prima appartenevano solamente ai singoli. Come è noto, se considero il maestro un insieme e i suoi orchestrali altri insiemi, l’intersezione tra questi insiemi è un insieme, i cui elementi appartengono contemporaneamente a tutti e sono di tutti. L’intersezione è l’armonia ed è costituita da ciascun elemento che appartiene al maestro e ai suoi orchestrali, agli orchestrali e al maestro, in una simmetria perfetta. Così ho visto e ciò a me pare scientifico. Ho valutato altri orchestrali e maestri e ho appurato che l’intersezione era un insieme vuoto, privo di elementi. Gli orchestrali e il maestro non avevano elementi comuni. sasaprocopionina15@gmail.com
Jerry, ho notato qualche perplessità nel suo commento, ma non capisco che cosa trovi approssimativo. Se fosse il concetto di tempo e conseguentemente il fraseggio, allora potrei suggerirle di approfondire, se ne avrà desiderio, l’idea che sta all’origine di certe interpretazioni di questo Direttore, come il concetto che Puccio stesso definisce: la Musica che accade. E’ una modalità di interpretazione che io ho scoperto solo recentemente, pur essendo da sempre una assidua frequentatrice del repertorio sinfonico. Ho fatto un notevole sforzo per liberarmi dagli ascolti metronomici e alla fine sono riuscita così ad apprezzare davvero fino in fondo il libero fluire del misterioso linguaggio con il quale Beethoven ha scritto i suoi capolavori.
esecurione, pochi chiari oscuri, sempre forte, l, emozione ha bisogno della sua parte, il viso del direttore, sempre teso, mai un sorriso, o un assenso, mai un segno verso un orchestrale, li vedeva? Li seguiva? O erono tanto bravi? Grazie... Lucia
Grandissimo tutto, il Maestro Antonio Puccio, La Orchestra, uno performance alle 100 % mio Dio per la Grandissima 5ta. di L.van Beethoven per ascoltare mille di volte. Le parole non bastano invoice ascoltate. Abbraccio a tutti poi.❤❤❤❤❤
Magistral Conductor para tan Fantástica Orquesta y cada uno de sus integrantes,”Que Lucides en todos los Movimientos:Gracias You T.por Bellísimos Deleites musicales…Maestro Antonio :Una Gloria Al frente de todos esos,Grandes Talentos.❤A8AM.Gracias.
maravillosa interpretación !!!!!!!
Da ignorante ho avvertito la sensazione che davanti agli occhi il direttore d'orchestra avesse le note che volavano sugli strumenti, davvero una bella sintonia con i componenti dell'orchestra sono rimasta entusiasta... grazie per questo angolo di arte
Maestoso come sempre e grande orgoglio " calabrese " Fantastico maestro Antonio Puccio.
Stupenda
Orchestra Sinfonica di Milano Giuseppe Verdi, sono orgogliosa di essere la loro maschera più storica.
Orchestra Sinfonica di Milano Giuseppe Verdi, sono orgoglioso di essere abbonato da 18 anni
Bravi
Fantástico 🍀🍀🍀
Semplicemente sublime.
Ottimo video ed interpretazione Maestro Puccio!!!
Una delle più belle V da me ascoltate, complimenti!!!
Interpretazione sublime: tempo e fraseggio costantemente sfuggenti!
Sensational performance! Can't think of a better way to welcome in the birth of our grand child than watching and listening to this concert today!
Meraviglia !
Non so se questo era voluto, ma l'evidente fruscio prodotto mentre si voltano le pagine degli spartiti rende pienamente l'idea della presenza umana dietro a una musica che, altrimenti, può benissimo essere intesa come di origine sovrannaturale.
Rara esecuzione con ritornelli nel terzo tempo. Bravo. Ai tecnici del suono chiederei un suono un po’ più caldo.
Bello
Hermoso.
Professore ma che fa!
Lei dovrebbe insegnare la difesa contro le arti oscure!
Magnificently
Wonderful performance!
severus snape is Conducting great
This is a very good conductor. He escaped our radar for too long.
Mi sono sempre chiesto Come sarebbe un'orchestra senza il suo direttore d'orchestra?
Ciò la sua funzione a cosa serve? Tutti guardano i loro spartiti ... Pare che non lo seguono affatto Bho .
Qualcuno può essere così gentile a spiegarmelo ?
Grazie
Tante volte suoniamo meglio senza guardarlo...
Un'orchestra navigata come la Verdi sa andare anche da sola ma non è questo il punto. Un Direttore chiede all'orchestra una poetica dell'interpretazione ed un modo di stare insieme. Il concerto è il risultato di un lavoro di preparazione che si fa durante le prove. Per comprendere il lavoro di un Direttore d'Orchestra è utile ascoltare le prove...se ne hai il privilegio. Spero di esserti stata utile.
serve a dare omogeneità al suono dell'orchestra, a dettare una linea interpretativa nel rispetto dell'autore ma secondo la propria sensibilità e secondo una personale chiave di lettura. Anche solo la velocità di un brano, in mancanza di criteri oggettivi, cambia a seconda dell'interpretazione richiesta dal direttore (la quinta sinfonia di Beethoveen, per esempio, può durare anche 8-10 minuti in più a seconda di chi la dirige). Il grosso dell'impronta del direttore comunque è frutto del lavoro durante le prove, il concerto o la registrazione è "solo" l'esito di un percorso. Sul canale del maestro Puccio ci sono anche video con estratti delle prove se le può interessare.
Esecuzione di magnifica ma con pochi chiaro scuro, pochi stacchi, una brutta critica a un grande direttore, mai un gesto di serenità, di compiacenza, l, emozione viole la sua parte, la sento cosi...Lucia la mia critica a un grande direttore troppo clattico
La Musica è scienza di Salvatore Procopio
Se frughi tra le cose di un tempo, quelle che hai avuto il privilegio di imparare a scuola, spostando qualche granello di polvere puoi sapere che cosa è la musica. La mia è stata una generazione miracolata, quando entrai alla scuola Media l’insegnamento della disciplina musicale da qualche anno era divenuto obbligatorio. Il primo ricordo, è persino banale rammentarlo qui, sono i lunghi capelli neri e le labbra carnose della mia insegnante, di bella e formosa presenza che si mostrò affermando che la musica è l’arte dei suoni. Con il tempo e l’età la presi come una definizione matematica in senso ortodosso, e lasciai all’arte tutto ciò che il metodo matematico generalmente sopprime: l’emozioni che solo un componimento musicale è in grado di dare. Altre arti sanno emozionare e donare piacere ma la musica forse di più, perché meglio armonizza i sensi dell’umano e più facilmente di altre arti, li connette all’anima di ciascuno.
E poi, quasi come una oscillazione quantistica che accade, ti imbatti in una seduta di prove per un concerto diretto dal maestro Antonio Puccio ed osservi dal tuo sistema di riferimento le fasi preparatorie all’evento. Così scopri come la scienza e il metodo scientifico forse anche inconsapevolmente allignano in una specie di spazio - tempo non relativistico ma musicale e li trovi dove meno te li aspetti. Il maestro usa la sua voce come strumento musicale universale e canta le frasi musicali agli orchestrali che si mettono in ascolto. Come uno strumento di indagine egli entra nel sistema atomico, planetario dell’orchestrale, fino ad arrivare al suo nucleo centrale senza alterare o modificare ma solo modulare, quasi come se sapesse già che osservare equivale a perturbare e quanto più impone la sua volontà tanto più basso sarà il rendimento di quella perturbazione. Egli si ferma prima, per non violare ciò che impropriamente è possibile definire la soglia di un principio di indeterminazione musicale. Egli entra nel mondo atomico dell’orchestrale, non perturba ma modula le proprietà nucleari dello stesso e ritorna nel suo stato fondamentale, come uno ione eccitato che libera la sua onda elettromagnetica e si acquieta. Se poi ti capita di verificare per tutto il periodo delle prove l’esecuzione delle fasi preparatorie, osservi ciò che la scienza in generale cerca. Vi è, in questa applicazione di un principio meccanicistico una formidabile riproducibilità che prescinde dalla frase musicale indagata e dal tipo di orchestrale o ancora dalla tipologia di strumento. Così, il maestro e suoi orchestrali si presentano come una straordinaria operazione di intersezione tra due o più insiemi.
In matematica si dice infatti che l’intersezione tra insiemi ha come risultato un insieme formato dagli elementi comuni ai due insiemi che si sono intersecati, mentre prima appartenevano solamente ai singoli. Come è noto, se considero il maestro un insieme e i suoi orchestrali altri insiemi, l’intersezione tra questi insiemi è un insieme, i cui elementi appartengono contemporaneamente a tutti e sono di tutti. L’intersezione è l’armonia ed è costituita da ciascun elemento che appartiene al maestro e ai suoi orchestrali, agli orchestrali e al maestro, in una simmetria perfetta. Così ho visto e ciò a me pare scientifico.
Ho valutato altri orchestrali e maestri e ho appurato che l’intersezione era un insieme vuoto, privo di elementi.
Gli orchestrali e il maestro non avevano elementi comuni.
sasaprocopionina15@gmail.com
Per capire di cosa si parla...ruclips.net/video/ovYy_DZt2gU/видео.html
Mah insomma....molto approssimativo
Jerry, ho notato qualche perplessità nel suo commento, ma non capisco che cosa trovi approssimativo. Se fosse il concetto di tempo e conseguentemente il fraseggio, allora potrei suggerirle di approfondire, se ne avrà desiderio, l’idea che sta all’origine di certe interpretazioni di questo Direttore, come il concetto che Puccio stesso definisce: la Musica che accade. E’ una modalità di interpretazione che io ho scoperto solo recentemente, pur essendo da sempre una assidua frequentatrice del repertorio sinfonico. Ho fatto un notevole sforzo per liberarmi dagli ascolti metronomici e alla fine sono riuscita così ad apprezzare davvero fino in fondo il libero fluire del misterioso linguaggio con il quale Beethoven ha scritto i suoi capolavori.
esecurione, pochi chiari oscuri, sempre forte, l, emozione ha bisogno della sua parte, il viso del direttore, sempre teso, mai un sorriso, o un assenso, mai un segno verso un orchestrale, li vedeva? Li seguiva? O erono tanto bravi? Grazie... Lucia
Mio padre avrebbe detto "Splendido splendente"