Di persone che la pensano come lui ce ne sono tantissime menomale... Ma lui risalta per il suo eloquio. Nn disperate per il nostro futuro...anche se non parliamo cosi sappiamo ragionare anche noi come lui
Il ragazzo Prati espone con una chiarezza e una comunicazione perfetta la sua capacita' di apprendimento, la Valerio con la sua erudizione enciclopedica respinge chi l'ascolta
La cosa che mi ha impressionata oltre alla straordinaria maturità di Edoardo anche la sua voce quasi baritonale che sembra appartenere a un uomo di 40 anni.
Trovo curiosamente appropriata - e curiosamente autoironica - la domanda "cosa legittima a parlare?". Edoardo Prati fa spettacoli a teatro, è invitato a festival culturali esclusivi, è finito in prima serata sul servizio pubblico, e il tutto solo perché è un influencer - o così viene definito - che non ha neppure una laurea, non fa parte della comunità accademica, non gli si può intitolare un'opera intellettuale tale da aspettarci che possa trasmettere qualcosa di organico. Lui stesso - con intelligenza - ammette di scrivere emerite banalità, proprio perché altro non fa che ripetere cose che la nostra cultura ha cementato da secoli. Gli viene attribuita una strategia comunicativa particolare - il che è ridicolo - e lo si vuole descrivere come "un fenomeno", quando è semplicemente un ragazzo che non vuole aderire allo stereotipo miserabile e abbrutente della gioventù come viene raccontata dai media. A me questo dialogo sembra alquanto surreale. Da una parte uno che ammette: sono una faccia di bronzo e non ho nulla di interessante da dire, ma solo il modo in cui lo dico, e dall'altra una che gli risponde: ma no, assolutamente, tu sei un fenomeno di massa. Mah!
Analfabetismo funzionale totale. Ti rendi conto che hai confermato ciò di cui si è discusso nei primissimi minuti di video? Soprattutto in merito al discorso del commentatore medio che non argomenta nel merito, difatti il tuo commento è solo un "quanta pasta ne deve ancora mangiare il ragazzo" travestito da un qualcosa di più sofisticato che in realtà è la solita retorica del "non ha la laurea", senza argomentare sul perché possedere certi titoli sia necessario ai fini della divulgazione (non insegnamento, bada bene), in generale un'enorme fallacia argomentum ad hominem sotto mentite spoglie. La divulgazione non implica la necessità di una formazione verticale sulla materia, quanto piuttosto necessità di possedere delle ottime doti comunicative per il target di riferimento e capacità di studio e sintesi di un argomento ai fini di renderlo popolare ed accessibile, doti che Eduardo Prati ha dimostrato di possedere e in tal senso è un divulgatore ed influencer dati alla mano (e parlo di dati oggettivi quali: analitiche social, biglietti venduti dei suoi spettacoli, ecc.), non come te che dici: "o così viene definito", l'essere influencer non è un'opinione soggettiva, non ti ci definiscono perché sei simpatico sulla base del nulla. Eduardo sa parlare ai giovani, infatti il pubblico che lo segue è prevalentemente in una fascia under 35 (per quanto alcuni trentenni siano in realtà purtroppo tutto tranne che cognitivamente giovani), conosce e sa sfruttare i social, è riuscito a far appassionare alla letteratura molte persone, conosco persone che si sono addirittura iscritte a certi dipartimenti universitari piuttosto che ad altri dopo averlo ascoltato. Per quanto detto viene definito anche influencer, perché per l'appunto influenza alcune persone: a studiare, incuriosirsi, andare al teatro e approfondire certi argomenti trattati. Il tutto mentre lui in primis continua a leggere, studiare, andandare all'università. Tuttavia, non ci vuole molto a capire che quando si laureerà non sarà una persona così differente, non sarà il titolo a conferirgli un qualcosa che il giorno prima della seduta di laurea gli mancava. Ne ho viste svariate di persone con laurea totalmente depensanti e tante altre bravissime, lo stesso posso dire di persone che la laurea non ce l'hanno. Senza contare anche che di esempi in ambito letterario, artistico, tecnico di non laureati e persone con pochi titoli che sono stati fondamentali nella storia della letteratura, dell'arte, della tecnologia ci sono. Se tutti avessero avuto una visione così elitaria e una così manchevole apertura mentale avremmo perso dei contributi fondamentali. Eduardo le cose che divulga le interpreta, vi esprime il suo punto di vista spesso, in alcuni casi recita e canta per aggingere ulteriore enfasi. Si potrebbe poi parlare di quanto ad oggi - salvo alcune eccezioni - molti dipartimenti universitari abbiano dei programmi che non vengono aggiornati dagli anni '80 quasi, molti dei quali dovrebbero allinearsi a studi più recenti, innovazioni in ambito scientifico e tecnologico. Online per chi sa cercare sono disponibili risorse molto più aggiornate e gratuitamente in ogni ambito, addirittura i corsi di alcune università britanniche e statunitensi rinomate come Stenford, MIT ed altre sono liberamente e gratuitamente accessibili su RUclips. Non mi stupisce che spesso vi siano persone curiose e più competenti di alcuni laureati, che fanno anche risparmiare alle aziende sulla formazione. Potrei continuare, ma dal commento oltre ad aver dimostrato di non aver compreso il video in sé, hai denotato una mancanza di conoscenza del soggetto in esame, di cui avrai visto alcuni video - probabilmente anche questi non comprendoli a pieno - per poi colmo di livore scrivere questo commento, per il quale sì che non servono titoli o competenze, anzi me lo auguro altrimenti sarebbe un'ulteriore conferma di alcune degli aspetti di cui sopra. Avrei potuto elencare e commentare le fallacie logico argomentative, ma il tutto si riassume nel primo periodo di questo mio commento.
La cattiveria della Valerio nell'accomiatarlo sottolineando che non ha scritto libri mi sconcerta, ma lui se l'è cavata bene. Negli anni '90 c'era Baricco a incarnare il bel giovane intriso di umanesimo, oggi c'è lui e forse la sua novità sta proprio nel fatto di incarnare più il lettore che non lo scrittore. Non è necessario scrivere un libro, un altro libro che non serve a nessuno come tutti i libri della Valerio, tanto per chiudere il cerchio
A dispetto dei commenti precedenti… io ho goduto beatamente di questa conversazione e di questo giovane per me sconosciuto. Grazie algoritmo ❤
Oh my God😍😍😍le persone che stimo di più assieme! Grazie. Mancava solo la Murgia 💕😔
Grazie 🙏
Di persone che la pensano come lui ce ne sono tantissime menomale... Ma lui risalta per il suo eloquio. Nn disperate per il nostro futuro...anche se non parliamo cosi sappiamo ragionare anche noi come lui
Edoardo ti adoro!!! ❤
Il ragazzo Prati espone con una chiarezza e una comunicazione perfetta la sua capacita' di apprendimento, la Valerio con la sua erudizione enciclopedica respinge chi l'ascolta
La cosa che mi ha impressionata oltre alla straordinaria maturità di Edoardo anche la sua voce quasi baritonale che sembra appartenere a un uomo di 40 anni.
Perche ci siamo fatti oggetto? Per i soldi… e nemmeno ce ne siamo resi conto.
Chiara, please, slow down a bit. So difficult sometimes to follow you. Thank you.
Ne nascono pochi, pochissimi come lui, con una testa ben ammobiliata come la sua è quasi una necessità dialogare e comunicare.
guglielma tell
Trovo curiosamente appropriata - e curiosamente autoironica - la domanda "cosa legittima a parlare?". Edoardo Prati fa spettacoli a teatro, è invitato a festival culturali esclusivi, è finito in prima serata sul servizio pubblico, e il tutto solo perché è un influencer - o così viene definito - che non ha neppure una laurea, non fa parte della comunità accademica, non gli si può intitolare un'opera intellettuale tale da aspettarci che possa trasmettere qualcosa di organico. Lui stesso - con intelligenza - ammette di scrivere emerite banalità, proprio perché altro non fa che ripetere cose che la nostra cultura ha cementato da secoli. Gli viene attribuita una strategia comunicativa particolare - il che è ridicolo - e lo si vuole descrivere come "un fenomeno", quando è semplicemente un ragazzo che non vuole aderire allo stereotipo miserabile e abbrutente della gioventù come viene raccontata dai media. A me questo dialogo sembra alquanto surreale. Da una parte uno che ammette: sono una faccia di bronzo e non ho nulla di interessante da dire, ma solo il modo in cui lo dico, e dall'altra una che gli risponde: ma no, assolutamente, tu sei un fenomeno di massa. Mah!
Analfabetismo funzionale totale. Ti rendi conto che hai confermato ciò di cui si è discusso nei primissimi minuti di video? Soprattutto in merito al discorso del commentatore medio che non argomenta nel merito, difatti il tuo commento è solo un "quanta pasta ne deve ancora mangiare il ragazzo" travestito da un qualcosa di più sofisticato che in realtà è la solita retorica del "non ha la laurea", senza argomentare sul perché possedere certi titoli sia necessario ai fini della divulgazione (non insegnamento, bada bene), in generale un'enorme fallacia argomentum ad hominem sotto mentite spoglie. La divulgazione non implica la necessità di una formazione verticale sulla materia, quanto piuttosto necessità di possedere delle ottime doti comunicative per il target di riferimento e capacità di studio e sintesi di un argomento ai fini di renderlo popolare ed accessibile, doti che Eduardo Prati ha dimostrato di possedere e in tal senso è un divulgatore ed influencer dati alla mano (e parlo di dati oggettivi quali: analitiche social, biglietti venduti dei suoi spettacoli, ecc.), non come te che dici: "o così viene definito", l'essere influencer non è un'opinione soggettiva, non ti ci definiscono perché sei simpatico sulla base del nulla. Eduardo sa parlare ai giovani, infatti il pubblico che lo segue è prevalentemente in una fascia under 35 (per quanto alcuni trentenni siano in realtà purtroppo tutto tranne che cognitivamente giovani), conosce e sa sfruttare i social, è riuscito a far appassionare alla letteratura molte persone, conosco persone che si sono addirittura iscritte a certi dipartimenti universitari piuttosto che ad altri dopo averlo ascoltato. Per quanto detto viene definito anche influencer, perché per l'appunto influenza alcune persone: a studiare, incuriosirsi, andare al teatro e approfondire certi argomenti trattati. Il tutto mentre lui in primis continua a leggere, studiare, andandare all'università. Tuttavia, non ci vuole molto a capire che quando si laureerà non sarà una persona così differente, non sarà il titolo a conferirgli un qualcosa che il giorno prima della seduta di laurea gli mancava. Ne ho viste svariate di persone con laurea totalmente depensanti e tante altre bravissime, lo stesso posso dire di persone che la laurea non ce l'hanno. Senza contare anche che di esempi in ambito letterario, artistico, tecnico di non laureati e persone con pochi titoli che sono stati fondamentali nella storia della letteratura, dell'arte, della tecnologia ci sono. Se tutti avessero avuto una visione così elitaria e una così manchevole apertura mentale avremmo perso dei contributi fondamentali. Eduardo le cose che divulga le interpreta, vi esprime il suo punto di vista spesso, in alcuni casi recita e canta per aggingere ulteriore enfasi. Si potrebbe poi parlare di quanto ad oggi - salvo alcune eccezioni - molti dipartimenti universitari abbiano dei programmi che non vengono aggiornati dagli anni '80 quasi, molti dei quali dovrebbero allinearsi a studi più recenti, innovazioni in ambito scientifico e tecnologico. Online per chi sa cercare sono disponibili risorse molto più aggiornate e gratuitamente in ogni ambito, addirittura i corsi di alcune università britanniche e statunitensi rinomate come Stenford, MIT ed altre sono liberamente e gratuitamente accessibili su RUclips. Non mi stupisce che spesso vi siano persone curiose e più competenti di alcuni laureati, che fanno anche risparmiare alle aziende sulla formazione. Potrei continuare, ma dal commento oltre ad aver dimostrato di non aver compreso il video in sé, hai denotato una mancanza di conoscenza del soggetto in esame, di cui avrai visto alcuni video - probabilmente anche questi non comprendoli a pieno - per poi colmo di livore scrivere questo commento, per il quale sì che non servono titoli o competenze, anzi me lo auguro altrimenti sarebbe un'ulteriore conferma di alcune degli aspetti di cui sopra. Avrei potuto elencare e commentare le fallacie logico argomentative, ma il tutto si riassume nel primo periodo di questo mio commento.
Ma di cosa state parlando?
Con un linguaggio completamente distaccato dal mondo reale
Loro si divertono così, sono onanisti
La cattiveria della Valerio nell'accomiatarlo sottolineando che non ha scritto libri mi sconcerta, ma lui se l'è cavata bene. Negli anni '90 c'era Baricco a incarnare il bel giovane intriso di umanesimo, oggi c'è lui e forse la sua novità sta proprio nel fatto di incarnare più il lettore che non lo scrittore. Non è necessario scrivere un libro, un altro libro che non serve a nessuno come tutti i libri della Valerio, tanto per chiudere il cerchio
Che pena la Valerio...