Grazie, è un video pieno di informazioni utilissime. Ma chiedo, da ignorante, come si gestisce su un basso attivo con eq a tre vie il fatto di dover avere a che fare con, in pratica, un equalizzatore sullo strumento, uno sulla testata e uno sul finale? Come si "concertano" tutti questi controlli? (Io sul basso attivo lascio testata e finale in flat e cerco il suono sui controlli del basso, e mi è sempre andata bene, finora...ma sai com'è...)
Ciao Enrico. Solitamente i finali di potenza non hanno un eq. La testata incorpora un pre (con relativa eq) e un finale. L'eq di un basso attivo serve per modellare il suono nativo del basso, va usato secondo me con parsimonia e sicuramente non si smanetta mai con i controlli durante un live, una volta scelto il suono. L'eq. sulla testata serve più per correggere il suono in relazione all'ambiente in cui si suona.
Sempre preciso ed esaustivo, a tal proposito avrei da proporti un tipo di controlli che si trovano spesso sui bassi Ibanez di ultima generazione con elettronica attiva e dotati di PHAT II EQ che non ho capito bene quale sia la funzione se non enfatizzare frequenze prevalentemente medio-basse, di seguito ti allego il link dello strumento in questione sperando tu possa dare una risposta breve ma esauriente senza tediare gli animi di chi legge: www.ibanez.com/eu/products/detail/gsr206b_02.html
A vedere la risposta in frequnza sembra un controllo di equalizzazione pre-impopstato per fare un boost delle frequenze di bassi e alti (con una maggiore prevalenza dei bassi), e quasi ininfluente sui medi. Quindi non permette una scelta di intervento specifica per alti e bassi (si muovono insieme) e funziona non in cut ma solo in boost.
Finalmente una spiegazione esaustiva! Grazie Roberto sto seguendo il tuo canale da qualche mese e imparo ogni volta qualcosa di nuovo e utile😊
Sempre utile e professionale 🤗
Grazie, è un video pieno di informazioni utilissime. Ma chiedo, da ignorante, come si gestisce su un basso attivo con eq a tre vie il fatto di dover avere a che fare con, in pratica, un equalizzatore sullo strumento, uno sulla testata e uno sul finale? Come si "concertano" tutti questi controlli? (Io sul basso attivo lascio testata e finale in flat e cerco il suono sui controlli del basso, e mi è sempre andata bene, finora...ma sai com'è...)
Ciao Enrico. Solitamente i finali di potenza non hanno un eq. La testata incorpora un pre (con relativa eq) e un finale. L'eq di un basso attivo serve per modellare il suono nativo del basso, va usato secondo me con parsimonia e sicuramente non si smanetta mai con i controlli durante un live, una volta scelto il suono. L'eq. sulla testata serve più per correggere il suono in relazione all'ambiente in cui si suona.
@@robysalo Grazie! Esattamente il contrario di come faccio di solito...😂
@@enricocrippa4938 grande! Smanetto a tutto spiano coi controlli, ma faccio un gran casino. 😊
Sempre preciso ed esaustivo, a tal proposito avrei da proporti un tipo di controlli che si trovano spesso sui bassi Ibanez di ultima generazione con elettronica attiva e dotati di PHAT II EQ che non ho capito bene quale sia la funzione se non enfatizzare frequenze prevalentemente medio-basse, di seguito ti allego il link dello strumento in questione sperando tu possa dare una risposta breve ma esauriente senza tediare gli animi di chi legge: www.ibanez.com/eu/products/detail/gsr206b_02.html
A vedere la risposta in frequnza sembra un controllo di equalizzazione pre-impopstato per fare un boost delle frequenze di bassi e alti (con una maggiore prevalenza dei bassi), e quasi ininfluente sui medi. Quindi non permette una scelta di intervento specifica per alti e bassi (si muovono insieme) e funziona non in cut ma solo in boost.
@@robysalo Grazie dell'aiuto, avevo già un'idea ma sicuramente mi hai tolto i dubbi!