Viva il Primo Maggio!

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  • Опубликовано: 29 апр 2020
  • #LACULTURANONSIFERMA. Visioni d'Archivio (a cura di Fabio Fichera, MiBACT) celebra il Primo Maggio con un reportage fotografico di Marialba Russo del 1972 a Napoli dall'Archivio fotografico dell'Istituto Centrale per il Patrimonio Immateriale. In sottofondo un celebre brano composto in quegli anni "El pueblo unido jamás será vencido" (Il popolo unito non sarà mai sconfitto) una delle più note canzoni legate al movimento Unidad Popular e alla presidenza del Cile da parte di Salvador Allende, morto nel golpe cileno del 1973; composta da Sergio Ortega, musicista cileno facente parte del gruppo musicale Quilapayún Inti-Illimani (©MediaMuv).
    Biografia di Marialba Russo (da www.marialbarus...)
    Napoletana, vive a Roma dal 1987.1
    Studia pittura all’Accademia di Belle Arti di Napoli, si avvicina alla fotografia alla fine degli anni Sessanta e la sua attenzione è rivolta alle rappresentazioni religiose e alle feste popolari dell’Italia centromeridionale.
    Tra il 1972 e il 1976 collabora con il Museo Nazionale delle Arti e Tradizioni Popolari di Roma. Negli anni 1976 e 1977 pubblica Al ristorante il 29 settembre 1974 e Giornale Spray nella collana “I Quaderni dello sguardo” da lei ideata. Accanto alla ricerca personale e all’attività espositiva collabora con “Vogue Italia” e altre testate italiane e straniere. Nel 1979 con la sequenza fotografica Il parto, Marialba Russo rappresenta l’Italia in “Venezia 79 la fotografia” nella sezione “Fotografia Europea Contemporanea” curata da Daniela Palazzoli, Sue Davis e Jean-Claude Lemagny. Un aspetto significativo del suo lavoro degli anni settanta sarà colto da Arturo Carlo Quintavalle nella mostra da lui curata nel 1999 “Il rosso e il nero. Figure e ideologie in Italia 1945-1980 nelle raccolte del CSAC”.
    Nel decennio successivo è presente in diverse manifestazioni e iniziative dedicate alla fotografia in Europa e negli Stati Uniti, mentre continua a collaborare con alcune Università Italiane dove tiene corsi di fotografia. Prosegue le sue sperimentazioni sul linguaggio fotografico con i lavori Della serie delle centotrenta figure di spalle del 1981 e 1929 Ritratto di mio padre e mia madre del 1982. Nel 1989 la Galleria d’Arte Moderna Giorgio Morandi di Bologna propone una sua retrospettiva e la monografia Marialba Russo - Fotografie 1980-1987 accompagnata da una lettera di Alberto Moravia.
    Negli anni Novanta l’autrice muove la sua ricerca in una riflessione più intima e analitica, dove il paesaggio è metafora di un tempo interiore. E’ del 1993, edito da Mudima Milano, Roma, Fasti Moderni - il disordine del tempo, un racconto fotografico sulla Roma archeologica costruito nel ritmo di una sequenza filmica. Epifanie del 1997 è una raccolta di fotografie di viaggio, a cui faranno seguito gli intimi racconti per immagini di Famosa del 1998 e del Il ritratto di me del 1999.
    Nell’ultimo decennio il Museo della Fotografia di Salonicco e il Jin Tai Art Museum di Pechino propongono in anteprima un’esposizione de l’Incanto ilvolume è edito da Skirà Milano nel 2004. Espone con i lavori come una pietra su un ramo alla Certosa di Padula nella mostra “ Vanitas le opere e i giorni “ ideata da Achille Bonito Oliva, e con il Cantico della farfalla al Maxxi Museo Nazionale delle Arti del XXI secolo per “Fotografia le Collezioni” a cura di Francesca Fabiani. Nel 2010 Camera Obscura di Salonicco edita la plaquette Worlds of Glamour and Banality a cura di Aris Georgiou . Collabora alla mostra Alterazioni la materia della fotografia tra analogico e digitale a cura di Roberta Valtorta e Storie dal Sud dell’Italia dalle collezioni del Museo di Fotografia Contemporanea di Cinisello Balsamo Milano.
    “Confine” è il secondo volume di una trilogia iniziata con l’Incanto e dedicata al tema della ricerca che il soggetto - umano, animale, reale, simbolico - compie dentro e oltre se stesso; il terzo volume è di prossima pubblicazione.
    Con Travestimento edito da Postcart nel 2016 e Cult Fiction edito da Quinlan nel 2018 riprende la pubblicazione dei “ i Quaderni dello sguardo” .

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