Secondo me il vero problema di base è considerare solo la letteratura, e quindi la lettura del libro classico, come cultura. Ritengo che nel 2024 sia anacronistico sostenere questa idea. La narrativa ha oggi trovati altri medium che funzionano, spesso e volentieri, anche meglio della letteratura stessa. Anche il cinema è arte, così come lo è l'animazione, il fumetto e il videogioco. Personalmente, passo i giorni sui libri universitari (e vi assicuro che i tomi di farmacologia fanno impallidire le opere di tolkien per quantità 😅) e fatico spesso a fine giornata a mettermi a leggere ancora, e trovo molto più rilassante e appagante godermi la narrativa di un buon videogioco. Qual è la differenza del leggere un libro fantasy e giocare a Baldur's Gate? Qual è la differenza dal leggere un horror e vedere un film di Dario Argento? Sicuramente il formato, ma le emozioni, l'ispirazione, il contenuto è sostanzialmente quello.
Secondo me la risposta è di ordine psicologico più che altro. Di solito le persone che parlano così non hanno banalmente la capacità di ascoltare l'altro. Ovvero di capire che la loro esperienza di determinati medium non rappresenta la verità assoluta e che esistono altri "prodotti culturali" non meno alti di quelli che loro considerano tali. Purtroppo la spocchia è figlia dei nostri tempi. Ad esempio io al loro posto chiederei: "come mai leggi questo libro? Cosa ti ha colpito? Ti sta piacendo? Cosa ne pensi? Ecc.". Ecco, secondo me oggi manca un vero e proprio dialogo etico tra le persone, manca empatia. Questo ha come conseguenza anche il doversi sentire in colpa perché non si legge questo o quello, ma anche perché non si gioca a questo o quel videogioco, dando vita al fenomeno del gatekeeping. Pensiamo solamente ai PC master race. Attendiamo comunque il video sui romanzi rosa.
Credo che questo discorso possa essere replicato in qualsiasi ambito che possieda qualcosa di universalmente riconosciuto dalle persone più esperte in materia. Come per il tipico baby boomer che, quando si parla di musica, dice "la musica è finita x anni fa(di solito 20), ascoltati dark side of the moon che quella è vera musica", oppure nell'ambito cinematografico "guardati quarto potere, quello si che è cinema"(oppure un qualsiasi regista storicamente affermato o anche artista musicale). Ciò che colpisce di questi individui è che la stragrande maggioranza non ha una reale comprensione dell'argomento. Hanno semplicemente ascoltato le opinioni positive di qualcuno che considerano autorevole riguardo a queste opere. Di conseguenza, tentano di riprodurre tali giudizi senza possedere né le competenze necessarie né una conoscenza approfondita della materia.
Secondo me il vero problema di base è considerare solo la letteratura, e quindi la lettura del libro classico, come cultura. Ritengo che nel 2024 sia anacronistico sostenere questa idea. La narrativa ha oggi trovati altri medium che funzionano, spesso e volentieri, anche meglio della letteratura stessa. Anche il cinema è arte, così come lo è l'animazione, il fumetto e il videogioco. Personalmente, passo i giorni sui libri universitari (e vi assicuro che i tomi di farmacologia fanno impallidire le opere di tolkien per quantità 😅) e fatico spesso a fine giornata a mettermi a leggere ancora, e trovo molto più rilassante e appagante godermi la narrativa di un buon videogioco.
Qual è la differenza del leggere un libro fantasy e giocare a Baldur's Gate? Qual è la differenza dal leggere un horror e vedere un film di Dario Argento? Sicuramente il formato, ma le emozioni, l'ispirazione, il contenuto è sostanzialmente quello.
Secondo me la risposta è di ordine psicologico più che altro. Di solito le persone che parlano così non hanno banalmente la capacità di ascoltare l'altro. Ovvero di capire che la loro esperienza di determinati medium non rappresenta la verità assoluta e che esistono altri "prodotti culturali" non meno alti di quelli che loro considerano tali. Purtroppo la spocchia è figlia dei nostri tempi. Ad esempio io al loro posto chiederei: "come mai leggi questo libro? Cosa ti ha colpito? Ti sta piacendo? Cosa ne pensi? Ecc.". Ecco, secondo me oggi manca un vero e proprio dialogo etico tra le persone, manca empatia. Questo ha come conseguenza anche il doversi sentire in colpa perché non si legge questo o quello, ma anche perché non si gioca a questo o quel videogioco, dando vita al fenomeno del gatekeeping. Pensiamo solamente ai PC master race. Attendiamo comunque il video sui romanzi rosa.
@@francesco2305 Prima o poi farò parlerò anche della mia immersione nei romanzi rosa, promesso!
Credo che questo discorso possa essere replicato in qualsiasi ambito che possieda qualcosa di universalmente riconosciuto dalle persone più esperte in materia. Come per il tipico baby boomer che, quando si parla di musica, dice "la musica è finita x anni fa(di solito 20), ascoltati dark side of the moon che quella è vera musica", oppure nell'ambito cinematografico "guardati quarto potere, quello si che è cinema"(oppure un qualsiasi regista storicamente affermato o anche artista musicale). Ciò che colpisce di questi individui è che la stragrande maggioranza non ha una reale comprensione dell'argomento. Hanno semplicemente ascoltato le opinioni positive di qualcuno che considerano autorevole riguardo a queste opere. Di conseguenza, tentano di riprodurre tali giudizi senza possedere né le competenze necessarie né una conoscenza approfondita della materia.