Fatta la (sterile) premessa che, per quello che ne ho capito, condivido le tue opinioni in materia di scuola e in generale sul caso tutto italiano della Rossignoli, trovo problematico e capisco poco il passaggio sul successo. Considerando la qualita' davvero alta dei contenuti del tuo canale, mi piacerebbe un approfondimento su questo aspetto. Che cosa e' il successo? In che modo informa o dovrebbe informare le nostre opinoni e le nostre riflessioni? Complimenti ancora per il canale.
Premesso che all’epoca non mi sono minimamente interessata della vicenda mediatica proprio oggi ho avuto modo di ascoltare un’analisi più dettagliata e in effetti se permetti posso comprendere questi compagni di classe che si sono posti dei dubbi su come sia stata conseguita la laurea quindi proprio nel merito del fatto che se la sia guadagnata o meno Alcuni punti interrogativi per esempio tra le regole dell’università c’era come requisito per poter accedere alla laurea e il fatto di aver sostenuto un mese di stage al sesto anno lei si è laureata il 28 ottobre gli studi riprendono i primi di ottobre quindi ci si chiede quando abbia sostenuto questo periodo di stage Inoltre l’ateneo stesso dice che di norma non è possibile fare quello che ha fatto questa ragazza e faranno in modo che d’ora in poi nessun altro concluda gli studi in anticipo ma che per qualche motivo visto il COVID visto che ha avuto accesso alle registrazioni anche del sesto anno visto una serie di motivi non sanno come ci è riuscita ma di fatto non è cosa consigliata agli studenti e quindi posso capire quel senso di mancata equità secondo me se non si entra nel merito dei motivi reali che hanno spinto i compagni di classe a scrivere quella lettera finisce tutto in caciara e sarebbe un peccato poi ci sta che ci sia una parte di popolazione come quella che tu descrivi però avrei gradito tu potessi considerare anche che una parte di polemica poteva anche avere un senso e che non è stata data risposta a tutte le domande e quindi rimane il sospetto anche io personalmente ho visto esami passati per aver pagato nelle scuole private succede più di quanto si pensi e sarebbe interessante sapere come mai la ragazza teneva tutti gli esami a porte chiuse quando in realtà questo non sarebbe permesso e di norma sono sempre pubblici questi esami. per cui cosa voglio dire con questo semplicemente spezzare una lancia in favore di questi compagni di classe e credere che veramente poteva esserci una questione di equità di giustizia un senso più profondo e non la banalità di cui si è parlato
A me non ha dato da pensare l'aver conseguito una laurea in anticipo, ma le dichiarazioni della ragazza, in qualità di laureata in medicina ("il sonno è tempo perso"). Io già per questo le direi di riprendere subito in mano i libri, perché evidentemente non li ha letti bene.
@@FilosofiaFuoriPosto Questo non lo so. Ha anche detto (anzi, a questo punto, i giornali hanno anche riportato) che durante le sessioni d'esame studiava dalle 6 alle 2 di notte; fosse così, è un'inevitabile conseguenza dormire poco e malissimo. Peraltro, questi orari fanno sospettare un metodo di studio massivo, incamerando una grande mole di informazioni in poco tempo, anziché il benefico studio distributivo in termini di reale consolidamento della memoria. Gli studi di Ebbinghaus sono ancora scientificamente validi e dimostrati con ricerche più recenti. Ho dato diversi esami con lo studio massivo; si prende 30 senza difficoltà, ma si dimentica praticamente tutto nell'arco di pochi mesi. Sarei realmente curioso di conoscere la sua preparazione. Non i voti e la velocità con cui ha preso il pezzo di carta, ma scoprire cosa sa realmente di medicina. Perché, e qui mi troverei d'accordo con te, ci sono gli elementi per pensare che, dai media, è stata raccontata una favola, ma non la verità. E che stato spacciato per talento quello che in realtà è perfezionismo abbinato a studio massivo, magari anche mnemonico.
@@giu7015 questo è un argomento giusto, incentrato sul metodo. Io per esempio non ho mai studiato in modo massivo e sono d’accordo, non credo che alla lunga ripaghi
Molto riduttivo dire "la gente preferisce vedere alla ribalta il poveretto, anziché quello di famiglia abbiente",detto come se fosse una cazzata da poveri invidiosi, gente guidata dai propri istinti negativi, come animali. Noi preferiamo vedere i poveri alla ribalta, perché i ricchi o comunque quelli che hanno il culo parato hanno un finale già scritto in partenza. Una persona di buona famiglia che si laurea in tempi record non può monopolizzare l'opinione pubblica, quando nel resto d'Italia ci sono studenti che mentono su esami e laurea e si buttano giù dal balcone. Tra una persona che ha tutto facile nella sua vita, a cui i genitori hanno dato tutto, io preferisco sempre e comunque quello che invece ha dovuto faticare per farcela, perché lo sento più vicino a me. E quindi? cosa c'è di sbagliato? Non capisco. Il modello alla Carlotta Rossignoli è fin troppo rappresentato e lodato in tutti i media e in tutti i campi, da quello personale a quello lavorativo. Quello del vincente, che non dorme mai, che se dorme sta con un occhio chiuso e con l'altro aperto. Questa era una notizia da delegare al giornale di paese, non da sbattere su tutti i giornali dominando il dibattito pubblico.
In che senso si può dire che un Dufer ha ottenuto successo? Nel senso di aver ottenuto una discreta visibilità sui social e di aver guadagnato qualche danaro rifilando prodotti ad una platea di consumatori per lo più inconsapevoli di vendere il loro tempo ad una piattaforma di intrattenimento? Al giorno d'oggi ottiene maggiore visibilità chi strilla di più. Ecco la formula del 'successo': urlare, creare il caso, fare dissing, gossip, deridere gli altri e poi finalmente vendere un prodotto o un servizio. Qualsiasi sia la preparazione del creator, oppure l'argomento trattato, perseguire il 'successo' sui social equivale ad entrare in una spirale di sensazionalismo e mediocrità. A tal riguardo non ti auguro mai questo tipo di 'successo'. Perdona le mie parole un pò sopra le righe. Reputo questo canale ottimo. Rimane la considerazione su cosa debba intendersi davvero 'successo'. Economico, spirituale, intellettuale, affettivo. Probabilmente un mix di questi. Resta tuttavia l'indiscussa e fuorviante prevalenza dell'ambito economico sulla nostra percezione del suo significato. Sul caso in questione non ci vedo nulla di male. Comunque secondo me la considerazione filosofica da fare riguarda l'ontologia sociale sullo sfondo. Che tipo di società siamo o vogliamo essere? La società che crede nell'autodeterminazione volontaria dell'individuo, rifiuta il fato ma ignora il caso (le basi del liberalismo). Oppure una società più fatalista, che non crede nell'autodeterminazione, ma piuttosto nella predestinazione o nella grazia. Chi ha avuto lo ha fatto senza meriti. Lo snodo per me è la questione del libero arbitrio, della facoltà di scegliere a partire da una volontà che è originaria e non contingente. Se lo accettiamo allora il primo tipo di società è preferibile. Altrimenti lo è la seconda.
tutto ottimo ma al minuto 6 dice una cosa (a mio avviso) completamente sbagliata: venire da una famiglia benestante ti facilita, anche se teoricamente potresti "accontentarti", perchè hai molto meno stress, quindi fondamentalmente sei libero di fare come vuoi. Se vieni da una famiglia povera/problematica, e vuoi eccellere potresti essere costretto a fare sacrifici molto grandi (rinunciare a vacanze, vita sociale, relazioni, almeno per un periodo della tua giovinezza, e non è il top dover scegliere a 20 anni se uscire con le ragazze o dedicarsi alla carriera)
Il problema non è tanto l'anticipo dei tempi, quanto l'ateneo di provenienza e il corso di laurea. Il periodo di pandemia ha visto dal San Raffaele telemedici con un livello culturale di base davvero basso pontificare e, dallo stesso istituto, gli stessi medici hanno difeso a spada tratta la questione. La richiesta di chiarimento fatta dai compagni di corso ha visto il rettore muto e silente, fino a che, pressato dai media, ha dovuto rispondere. Non possono esserci laureati di Serie A nel privato e di Serie B nel pubblico perché questo è un chiaro segno di marketing delle lauree e non di acquisizione di cultura.
E' interessante notare che il giudizio precede sempre la conoscenza. Ad esempio i giornali hanno dato giudizi affrettati prima voler conoscere la situazione preferendo passare alla via dei fatti (scrivendo articoli), lo stesso i compagni dell'università anche loro preferendo passare alla via dei fatti (scrivendo una lettera aperta all'università). Per non parlare di coloro che ne hanno letto su internet e avranno sicuramente voluto scrivere commenti tutt'altro che lusinghieri su Carlotta. Ma cosa ci dice questo? Beh, secondo me voler giudicare prima di voler conoscere mostra che le persone non sono interessate alla verità, non sono interessate all'altro, ma hanno questioni loro e cercano pretesti per fare sfogo a queste questioni. Gli altri dunque non sono soggetti che soffrono o persone come noi dotate di cuore e anima, ma oggetti dei loro pretesti, ceri da bruciare sull'altare delle loro velleità. E la verità non conta più niente come nell'età infantile dove il mondo è troppo grande e troppo distante, sullo sfondo dei bisogni più primordiali.
Io non ho capito ,perché si da tanta importanza al tempo con cui si riesce a laurearsi . Tante persone non capiscono che ognuno ha una vita propria ,con cose che non si scelgono, tanti casini e anche priorità diverse. Siamo incomparabili e a me personalmente non frega niente di nessuno. Io sono io e non mi paragono a nessuno. Io mi faccio il culo e mi piace vedere quando ci sono persone appassionate come me. I risultati sono sempre personali. Ps la cosa del secchione sfigato è una delle cose più stupide che ci siano. Per me chi ama studiare ed è intelligente è figo.
Purtroppo il tempo impiegato per laurearsi conta per trovare un primo impiego. Non è indispensabile certo, ma finire gli studi in tempo fa capire al datore di lavoro che si è dotati di molte “soft skills” utili anche sul lavoro: organizzazione, perseveranza, costanza, dedizione ecc…
@@FilosofiaFuoriPosto Capisco questo fatto (anche se è un ragionamento dei datori di lavoro, veramente riduttivo)ma fissarsi da parte degli studenti su questi aspetti non credo sia utile. Io credo comunque che se sei abile e capace ,almeno che non sei il re degli sfortunati ,qualcosa di interessante lo trovi. E anche se non fosse ,nella mia prospettiva io faccio quello che posso, mi impegno al massimo. In questa vita veniamo gettati e ci dimeniamo ,non ci sta un percorso dritto da seguire, prestabilito e un traguardo fisso che ci aspetta, l'unica cosa è dimenarsi, muoversi e fanculo il resto :).
@@mattialeonardi8636 questo è sicuramente l’approccio giusto. Tuttavia la realtà italiana è molto più spietata, e siamo indietro a posti come gli Stati Uniti, dove veramente se hai determinazione riesci a trovare la tua strada. Poi certo ci sono anche qui in Italia storie di successo di chi ha condotto gli studi in modo altalenante. Ma temo non sia la norma
Io da quello che ho capito, è che tutto è stato travisato , dalla realtà dei fatti alla comunicazione mediatica di ciò, e non si riesce più a capire quale sia la verità da prendere in considerazione . Ora ben venga se una ragazza abbia tutte queste caratteristiche, che si venga da una buona famiglia, già è stato dimostrato che può facilitare un percorso di studio piuttosto che essere disgraziati e scappati di casa; ma credo che questa cosa di " primeggiare " dell " eccellenza " sia stata tirata troppo a lungo , non più come se fosse una carettistica ottima , ma un difetto straziante da non avere , perché è idealmente irraggiungibile ed anche inutile per la maggior parte di noi. Sia chiaro, io sono uno di quelli che sono disgraziati e scappati di casa, pur avendo l amore dello studio a 23 anni non solo laureato e devo riprendere tutto da capo , sono uno di quei ragazzi che è dovuto scappare all estero da giovane per necessità, pertanto so come ci si senta ad aver in faccia sbattuto sempre la solita storia, di una persona figlia di buona famiglia che eccelle in tutto ( così come comunicato attenzione eh ! ) , eppure non la invidio pur avendo uno dei soliti sospetti eh ! Perché alla fine dei conti l invidia è di chi vuole le cose facili e non vuole impegnarsi ! Ora con diversi sfumature a parte , sarebbe però stupendo se ci si avvicinasse di più al popolo, specialmente quello italiano a capire e dargli fiducia o possibilità di credere che anche persone normali o disgraziati possono farcela nella vita , ad esempio all università di Reggio Calabria è stata data notizia che un ragazzo africano sbarcato in Italia qualche anno fa, si sia laureato col massimo dei voti in una disciplina scientifica! Perché non portare alla luce tali storie ? Cioè io mi identificherei più con tali soggetti , perché fanno capire che dal basso puoi salire ik superficie . Ciò che non mi piace invece è la retorica dell invidia mancata del secchione brutto , perché alla fine dei conti l altro soggetto ha " qualcosa in più " , cioè in queste storie l invidia non è l unica fattore da prendere in caso ! Ma anche il fatto che , magari soggetti come noi vogliono vedere altri soggetti che riescono a realizzarsi con delle difficoltà, il fatto di PRIMEGGIARE IN TUTTO è semplicemente un pagina che sembra essere molto falsa nelle situazioni odierne , sospettosa a dir la verità, una favola inarrivabile per molti di noi. Credo che peggio anche del primeggiare e sbattere in faccia tutto , sia però non avere comprensione del mondo che ci sia fuori , scusami ma molti " figli di papà " non hanno neanche idea del fatto che ci siano altri ragazzi disperatissimi e non perché non abbaino volgia di fare , ma perché sono bloccati in un sistema non meritocratico ! Un sistema che ci fa star male e che spreca le migliori risorse ! Perché questo tale situazione fa bruciare il culo , perché è l ennesima dimostrazione di una spaccatura marcia della popolazione italiana!
Mi sei piaciuto tantissimo. Hai espresso esattamente tutto ciò che mi frullava in testa con precisione e giudizio critico soppesato.
Iscritto!
Fatta la (sterile) premessa che, per quello che ne ho capito, condivido le tue opinioni in materia di scuola e in generale sul caso tutto italiano della Rossignoli, trovo problematico e capisco poco il passaggio sul successo. Considerando la qualita' davvero alta dei contenuti del tuo canale, mi piacerebbe un approfondimento su questo aspetto. Che cosa e' il successo? In che modo informa o dovrebbe informare le nostre opinoni e le nostre riflessioni?
Complimenti ancora per il canale.
Grazie, bell’argomento, ci penserò su
Premesso che all’epoca non mi sono minimamente interessata della vicenda mediatica proprio oggi ho avuto modo di ascoltare un’analisi più dettagliata e in effetti se permetti posso comprendere questi compagni di classe che si sono posti dei dubbi su come sia stata conseguita la laurea quindi proprio nel merito del fatto che se la sia guadagnata o meno
Alcuni punti interrogativi per esempio tra le regole dell’università c’era come requisito per poter accedere alla laurea e il fatto di aver sostenuto un mese di stage al sesto anno lei si è laureata il 28 ottobre gli studi riprendono i primi di ottobre quindi ci si chiede quando abbia sostenuto questo periodo di stage Inoltre l’ateneo stesso dice che di norma non è possibile fare quello che ha fatto questa ragazza e faranno in modo che d’ora in poi nessun altro concluda gli studi in anticipo ma che per qualche motivo visto il COVID visto che ha avuto accesso alle registrazioni anche del sesto anno visto una serie di motivi non sanno come ci è riuscita ma di fatto non è cosa consigliata agli studenti e quindi posso capire quel senso di mancata equità secondo me se non si entra nel merito dei motivi reali che hanno spinto i compagni di classe a scrivere quella lettera finisce tutto in caciara e sarebbe un peccato poi ci sta che ci sia una parte di popolazione come quella che tu descrivi però avrei gradito tu potessi considerare anche che una parte di polemica poteva anche avere un senso e che non è stata data risposta a tutte le domande e quindi rimane il sospetto anche io personalmente ho visto esami passati per aver pagato nelle scuole private succede più di quanto si pensi e sarebbe interessante sapere come mai la ragazza teneva tutti gli esami a porte chiuse quando in realtà questo non sarebbe permesso e di norma sono sempre pubblici questi esami. per cui cosa voglio dire con questo semplicemente spezzare una lancia in favore di questi compagni di classe e credere che veramente poteva esserci una questione di equità di giustizia un senso più profondo e non la banalità di cui si è parlato
A me non ha dato da pensare l'aver conseguito una laurea in anticipo, ma le dichiarazioni della ragazza, in qualità di laureata in medicina ("il sonno è tempo perso").
Io già per questo le direi di riprendere subito in mano i libri, perché evidentemente non li ha letti bene.
Quella frase è stata completamente travisata dai giornali
@@FilosofiaFuoriPosto Questo non lo so. Ha anche detto (anzi, a questo punto, i giornali hanno anche riportato) che durante le sessioni d'esame studiava dalle 6 alle 2 di notte; fosse così, è un'inevitabile conseguenza dormire poco e malissimo.
Peraltro, questi orari fanno sospettare un metodo di studio massivo, incamerando una grande mole di informazioni in poco tempo, anziché il benefico studio distributivo in termini di reale consolidamento della memoria. Gli studi di Ebbinghaus sono ancora scientificamente validi e dimostrati con ricerche più recenti. Ho dato diversi esami con lo studio massivo; si prende 30 senza difficoltà, ma si dimentica praticamente tutto nell'arco di pochi mesi.
Sarei realmente curioso di conoscere la sua preparazione. Non i voti e la velocità con cui ha preso il pezzo di carta, ma scoprire cosa sa realmente di medicina.
Perché, e qui mi troverei d'accordo con te, ci sono gli elementi per pensare che, dai media, è stata raccontata una favola, ma non la verità. E che stato spacciato per talento quello che in realtà è perfezionismo abbinato a studio massivo, magari anche mnemonico.
@@giu7015 questo è un argomento giusto, incentrato sul metodo. Io per esempio non ho mai studiato in modo massivo e sono d’accordo, non credo che alla lunga ripaghi
Molto riduttivo dire "la gente preferisce vedere alla ribalta il poveretto, anziché quello di famiglia abbiente",detto come se fosse una cazzata da poveri invidiosi, gente guidata dai propri istinti negativi, come animali. Noi preferiamo vedere i poveri alla ribalta, perché i ricchi o comunque quelli che hanno il culo parato hanno un finale già scritto in partenza.
Una persona di buona famiglia che si laurea in tempi record non può monopolizzare l'opinione pubblica, quando nel resto d'Italia ci sono studenti che mentono su esami e laurea e si buttano giù dal balcone. Tra una persona che ha tutto facile nella sua vita, a cui i genitori hanno dato tutto, io preferisco sempre e comunque quello che invece ha dovuto faticare per farcela, perché lo sento più vicino a me. E quindi? cosa c'è di sbagliato? Non capisco.
Il modello alla Carlotta Rossignoli è fin troppo rappresentato e lodato in tutti i media e in tutti i campi, da quello personale a quello lavorativo. Quello del vincente, che non dorme mai, che se dorme sta con un occhio chiuso e con l'altro aperto. Questa era una notizia da delegare al giornale di paese, non da sbattere su tutti i giornali dominando il dibattito pubblico.
Ho diviso a inizio video il come viene raccontata la vicenda dalle considerazioni sul personaggio. Vedo che ha colto il punto
@@FilosofiaFuoriPosto la frase "la gente preferisce vedere alla ribalta il poveretto" resta vera, cioè da te pronunciata.
@@jane-olsen quella assolutamente, e confermo
@@FilosofiaFuoriPosto "vedo che ha colto il punto" 😉
@@jane-olsen 😉😉😉😉🤯
In che senso si può dire che un Dufer ha ottenuto successo? Nel senso di aver ottenuto una discreta visibilità sui social e di aver guadagnato qualche danaro rifilando prodotti ad una platea di consumatori per lo più inconsapevoli di vendere il loro tempo ad una piattaforma di intrattenimento? Al giorno d'oggi ottiene maggiore visibilità chi strilla di più. Ecco la formula del 'successo': urlare, creare il caso, fare dissing, gossip, deridere gli altri e poi finalmente vendere un prodotto o un servizio. Qualsiasi sia la preparazione del creator, oppure l'argomento trattato, perseguire il 'successo' sui social equivale ad entrare in una spirale di sensazionalismo e mediocrità.
A tal riguardo non ti auguro mai questo tipo di 'successo'. Perdona le mie parole un pò sopra le righe. Reputo questo canale ottimo.
Rimane la considerazione su cosa debba intendersi davvero 'successo'. Economico, spirituale, intellettuale, affettivo. Probabilmente un mix di questi. Resta tuttavia l'indiscussa e fuorviante prevalenza dell'ambito economico sulla nostra percezione del suo significato.
Sul caso in questione non ci vedo nulla di male. Comunque secondo me la considerazione filosofica da fare riguarda l'ontologia sociale sullo sfondo. Che tipo di società siamo o vogliamo essere? La società che crede nell'autodeterminazione volontaria dell'individuo, rifiuta il fato ma ignora il caso (le basi del liberalismo). Oppure una società più fatalista, che non crede nell'autodeterminazione, ma piuttosto nella predestinazione o nella grazia. Chi ha avuto lo ha fatto senza meriti. Lo snodo per me è la questione del libero arbitrio, della facoltà di scegliere a partire da una volontà che è originaria e non contingente. Se lo accettiamo allora il primo tipo di società è preferibile. Altrimenti lo è la seconda.
Commenti meraviglioso. Dedicherò un video al successo, voglio sapere cosa ne pensate
tutto ottimo ma al minuto 6 dice una cosa (a mio avviso) completamente sbagliata: venire da una famiglia benestante ti facilita, anche se teoricamente potresti "accontentarti", perchè hai molto meno stress, quindi fondamentalmente sei libero di fare come vuoi. Se vieni da una famiglia povera/problematica, e vuoi eccellere potresti essere costretto a fare sacrifici molto grandi (rinunciare a vacanze, vita sociale, relazioni, almeno per un periodo della tua giovinezza, e non è il top dover scegliere a 20 anni se uscire con le ragazze o dedicarsi alla carriera)
Ben detto
Il problema non è tanto l'anticipo dei tempi, quanto l'ateneo di provenienza e il corso di laurea.
Il periodo di pandemia ha visto dal San Raffaele telemedici con un livello culturale di base davvero basso pontificare e, dallo stesso istituto, gli stessi medici hanno difeso a spada tratta la questione.
La richiesta di chiarimento fatta dai compagni di corso ha visto il rettore muto e silente, fino a che, pressato dai media, ha dovuto rispondere.
Non possono esserci laureati di Serie A nel privato e di Serie B nel pubblico perché questo è un chiaro segno di marketing delle lauree e non di acquisizione di cultura.
Queste sono tutte supposizioni, non credo che i laureati del San Raffaele siano di serie B
E' interessante notare che il giudizio precede sempre la conoscenza. Ad esempio i giornali hanno dato giudizi affrettati prima voler conoscere la situazione preferendo passare alla via dei fatti (scrivendo articoli), lo stesso i compagni dell'università anche loro preferendo passare alla via dei fatti (scrivendo una lettera aperta all'università). Per non parlare di coloro che ne hanno letto su internet e avranno sicuramente voluto scrivere commenti tutt'altro che lusinghieri su Carlotta.
Ma cosa ci dice questo? Beh, secondo me voler giudicare prima di voler conoscere mostra che le persone non sono interessate alla verità, non sono interessate all'altro, ma hanno questioni loro e cercano pretesti per fare sfogo a queste questioni. Gli altri dunque non sono soggetti che soffrono o persone come noi dotate di cuore e anima, ma oggetti dei loro pretesti, ceri da bruciare sull'altare delle loro velleità. E la verità non conta più niente come nell'età infantile dove il mondo è troppo grande e troppo distante, sullo sfondo dei bisogni più primordiali.
Perfettamente d’accordo, fiero e grato di ricevere commenti così belli 🙏
Io non ho capito ,perché si da tanta importanza al tempo con cui si riesce a laurearsi . Tante persone non capiscono che ognuno ha una vita propria ,con cose che non si scelgono, tanti casini e anche priorità diverse. Siamo incomparabili e a me personalmente non frega niente di nessuno. Io sono io e non mi paragono a nessuno. Io mi faccio il culo e mi piace vedere quando ci sono persone appassionate come me. I risultati sono sempre personali.
Ps la cosa del secchione sfigato è una delle cose più stupide che ci siano. Per me chi ama studiare ed è intelligente è figo.
Purtroppo il tempo impiegato per laurearsi conta per trovare un primo impiego. Non è indispensabile certo, ma finire gli studi in tempo fa capire al datore di lavoro che si è dotati di molte “soft skills” utili anche sul lavoro: organizzazione, perseveranza, costanza, dedizione ecc…
@@FilosofiaFuoriPosto Capisco questo fatto (anche se è un ragionamento dei datori di lavoro, veramente riduttivo)ma fissarsi da parte degli studenti su questi aspetti non credo sia utile. Io credo comunque che se sei abile e capace ,almeno che non sei il re degli sfortunati ,qualcosa di interessante lo trovi. E anche se non fosse ,nella mia prospettiva io faccio quello che posso, mi impegno al massimo.
In questa vita veniamo gettati e ci dimeniamo ,non ci sta un percorso dritto da seguire, prestabilito e un traguardo fisso che ci aspetta, l'unica cosa è dimenarsi, muoversi e fanculo il resto :).
@@mattialeonardi8636 questo è sicuramente l’approccio giusto. Tuttavia la realtà italiana è molto più spietata, e siamo indietro a posti come gli Stati Uniti, dove veramente se hai determinazione riesci a trovare la tua strada. Poi certo ci sono anche qui in Italia storie di successo di chi ha condotto gli studi in modo altalenante. Ma temo non sia la norma
@@FilosofiaFuoriPosto Se é così vado in america o in qualche altro posto nei prossimi anni.
@@mattialeonardi8636 eh, è la logica conclusione a cui arrivano in tanti
4 punto scuole private
Commento sottovalutatissimo👍👏
Io da quello che ho capito, è che tutto è stato travisato , dalla realtà dei fatti alla comunicazione mediatica di ciò, e non si riesce più a capire quale sia la verità da prendere in considerazione .
Ora ben venga se una ragazza abbia tutte queste caratteristiche, che si venga da una buona famiglia, già è stato dimostrato che può facilitare un percorso di studio piuttosto che essere disgraziati e scappati di casa; ma credo che questa cosa di " primeggiare " dell " eccellenza " sia stata tirata troppo a lungo , non più come se fosse una carettistica ottima , ma un difetto straziante da non avere , perché è idealmente irraggiungibile ed anche inutile per la maggior parte di noi.
Sia chiaro, io sono uno di quelli che sono disgraziati e scappati di casa, pur avendo l amore dello studio a 23 anni non solo laureato e devo riprendere tutto da capo , sono uno di quei ragazzi che è dovuto scappare all estero da giovane per necessità, pertanto so come ci si senta ad aver in faccia sbattuto sempre la solita storia, di una persona figlia di buona famiglia che eccelle in tutto ( così come comunicato attenzione eh ! ) , eppure non la invidio pur avendo uno dei soliti sospetti eh ! Perché alla fine dei conti l invidia è di chi vuole le cose facili e non vuole impegnarsi !
Ora con diversi sfumature a parte , sarebbe però stupendo se ci si avvicinasse di più al popolo, specialmente quello italiano a capire e dargli fiducia o possibilità di credere che anche persone normali o disgraziati possono farcela nella vita , ad esempio all università di Reggio Calabria è stata data notizia che un ragazzo africano sbarcato in Italia qualche anno fa, si sia laureato col massimo dei voti in una disciplina scientifica! Perché non portare alla luce tali storie ? Cioè io mi identificherei più con tali soggetti , perché fanno capire che dal basso puoi salire ik superficie .
Ciò che non mi piace invece è la retorica dell invidia mancata del secchione brutto , perché alla fine dei conti l altro soggetto ha " qualcosa in più " , cioè in queste storie l invidia non è l unica fattore da prendere in caso ! Ma anche il fatto che , magari soggetti come noi vogliono vedere altri soggetti che riescono a realizzarsi con delle difficoltà, il fatto di PRIMEGGIARE IN TUTTO è semplicemente un pagina che sembra essere molto falsa nelle situazioni odierne , sospettosa a dir la verità, una favola inarrivabile per molti di noi.
Credo che peggio anche del primeggiare e sbattere in faccia tutto , sia però non avere comprensione del mondo che ci sia fuori , scusami ma molti " figli di papà " non hanno neanche idea del fatto che ci siano altri ragazzi disperatissimi e non perché non abbaino volgia di fare , ma perché sono bloccati in un sistema non meritocratico ! Un sistema che ci fa star male e che spreca le migliori risorse ! Perché questo tale situazione fa bruciare il culo , perché è l ennesima dimostrazione di una spaccatura marcia della popolazione italiana!