Considerazioni condivisibili i quanto rispecchiano in molti aspetti la realtà. Rispetto al ruolo dei divulgatori credo che siano importanti; faccio il mio esempio, di fumetti raramente ne parlo con la cerchia di persone che frequento perchè molti non leggono più questo prodotto in età adulta e quindi per me è importante avere un dialogo anche se online (un giorno mi piacerebbe incontrare te , Michele e zio Alain per un confronto di persona) e questo favorisce la diffusione in quanto conosco o rivaluto pubblicazioni che magari non consideravo per il loro corretto valore. Sulle fiere concordo : a Torino c'è TORINO COMICS (edizione primaverile e anche invernale) che però di fumetto ormai ha ben poco, per fortuna c'è TORINO FUMETTO (4 appuntamenti all'anno) che credo sia paragonabile (con le doverose proporzioni) a LUCCA COLLEZIONANDO. Comunque ti ringrazio ancora per questi video preziosi, magari commenterò in una delle prossime live che organizzerai. Roberto
Appena letto l’articolo su Spazio Bianco. (Sito serio e ben fatto che seguo). Allora innnanzituto grazie per averne parlato, tra quelli che seguo sei il primo. Nella parte dove si parla dei content creator (o influencer) si parla di un tema importante ….il conflitto di interessi. Fino a che uno ci guadagna….come potrà parlarne male di tale fumetto???? E se non ci guadagna (o risicate possibilità di guadagno come cita l’articolo) quanto potrà andare avanti …????
L’articolo ha ragione, edicole e biblioteche al sud Italia sono poche rispetto al nord. 😢Vivo a Torino e li non ho problemi a trovare qualcosa, ora che sono in vacanza in Puglia mi rendo conto di aver visto 3 edicole storiche che ricordavo aperte, ormai chiuse e solo una aperta. Finché posso comprerò sempre in edicola. Ho provato a “promuovere” Topolino ai miei cuginetti ma sono troppo interessati ai cellulari e non alla lettura. Mi sa che resteremo noi appassionati adulti con qualche eccezione (giovani tipo Zio Alain)
Per quanto riguarda il proliferare di influencer invece il giudizio sembra positivo….e anche io sono d’accordo perché viviamo un periodo di grande condivisone dei fumetti e tutto questo e’ solo positivo. Che continui ancora questa ondata….. per me in questi anni ha rappresentato un lato del tutto positivo con una crescita anche dei contenuti…. Comunque mi trovo in linea con tutto quanto LO SPAZIO BIANCO tratta nell’articolo …..
Salve Gaspare, sul discorso graphic novel credo di essere d'accordo con quanto espresso da Lo Spazio Bianco. Il fumetto che va verso il bene di lusso è una follia. L'errore è proprio lo spostamento di significato per cui oramai ogni fumetto è graphic novel, e quindi deve avere un'edizione costosa e diretta a un pubblico con possibilità di spesa e quindi presumibilmente adulto. Mentre così non dovrebbe essere. Anche la china che ha preso Panini Disney è quella e non è un bene a mio parere. Mi ritrovo poi a condividere quanto già espresso sotto un altro video riguardo parte del vasto discorso che abbraccia questo video. Da manovale del disegno credo che purtroppo l'attività degli operatori nel campo e in quello della scrittura per l'editoria o l'animazione socialmente non abbia alcun peso di contrattazione sindacale. Probabilmente abbiamo anche uno spirito associativo e corporativo molto basso, ognuno pensa un po' per se, ma questa è un'impressione soggettiva. Penso che anche il pensiero medio di lettori e spettatori a riguardo sia a livello di: "Se fai fumetti e non riesci a procurarti il pane, mangiati le brioches!" Devo dire che non è stata mai una condizione rose e fiori, anche vent'anni fa e più, ma il guaio è che con l'aumento della produzione dei contenuti il settore non si è evoluto parimenti, come se fossimo sempre su un piano pionieristico e semi dilettantistico, con un chiaro scarto negativo nella competizione con altri mercati produttori più sviluppati. Chi riesce infatti lavora quasi completamente per il mercato estero che garantisce remunerazioni più adeguate, e non parlo solo di "artisti". Mi ritrovo a pensare continuamente a quanto più o meno diceva anni fa lo sceneggiatore Carlo Chendi, citando a sua volta il collega François Corteggiani, quando nel fumetto era la regola che gli editori non riconsegnassero le tavole e non pagassero i diritti di ristampa a disegnatori e sceneggiatori: "Può capitare che il mestiere dell'autore di fumetti possa essere ricco di soddisfazioni. Quello dell'editore invece è un mestiere ricco... E basta." Mi scuso per la prolissità :)
Da me si può dire 0 edicole,una vende di tutti,anche ricariche,cover cellulari e altro. Io non ho tanti problemi,sono abbonato a Diabolik,panini li recupero online con spedizione gratis,Tex a volte lo compro a Esselunga ma deve valere i 5 euro,idem Dylan... La libreria Bonelli o altro proprio non mi interessa perché costano troppo . Ciao
Appena letto l’articolo su Spazio Bianco. (Sito serio e ben fatto che seguo). Allora innnanzituto grazie per averne parlato, tra quelli che seguo sei il primo. Nella parte dove si parla dei content creator (o influencer) si parla di un tema importante ….il conflitto di interessi. Fino a che uno ci guadagna….come potrà parlarne male di tale fumetto???? E se non ci guadagna (o risicate possibilità di guadagno come cita l’articolo) quanto potrà andare avanti …????
Video molto interessante
Considerazioni condivisibili i quanto rispecchiano in molti aspetti la realtà. Rispetto al ruolo dei divulgatori credo che siano importanti; faccio il mio esempio, di fumetti raramente ne parlo con la cerchia di persone che frequento perchè molti non leggono più questo prodotto in età adulta e quindi per me è importante avere un dialogo anche se online (un giorno mi piacerebbe incontrare te , Michele e zio Alain per un confronto di persona) e questo favorisce la diffusione in quanto conosco o rivaluto pubblicazioni che magari non consideravo per il loro corretto valore.
Sulle fiere concordo : a Torino c'è TORINO COMICS (edizione primaverile e anche invernale) che però di fumetto ormai ha ben poco, per fortuna c'è TORINO FUMETTO (4 appuntamenti all'anno) che credo sia paragonabile (con le doverose proporzioni) a LUCCA COLLEZIONANDO.
Comunque ti ringrazio ancora per questi video preziosi, magari commenterò in una delle prossime live che organizzerai.
Roberto
Potresti dirmi quando sono gli appuntamenti di Torino Fumetti? C'è anche un mercato dell'usato? Ti ringrazio e ti saluto.CIAO!
Appena letto l’articolo su Spazio Bianco. (Sito serio e ben fatto che seguo). Allora innnanzituto grazie per averne parlato, tra quelli che seguo sei il primo.
Nella parte dove si parla dei content creator (o influencer) si parla di un tema importante ….il conflitto di interessi.
Fino a che uno ci guadagna….come potrà parlarne male di tale fumetto???? E se non ci guadagna (o risicate possibilità di guadagno come cita l’articolo) quanto potrà andare avanti …????
L’articolo ha ragione, edicole e biblioteche al sud Italia sono poche rispetto al nord. 😢Vivo a Torino e li non ho problemi a trovare qualcosa, ora che sono in vacanza in Puglia mi rendo conto di aver visto 3 edicole storiche che ricordavo aperte, ormai chiuse e solo una aperta. Finché posso comprerò sempre in edicola. Ho provato a “promuovere” Topolino ai miei cuginetti ma sono troppo interessati ai cellulari e non alla lettura. Mi sa che resteremo noi appassionati adulti con qualche eccezione (giovani tipo Zio Alain)
Per quanto riguarda il proliferare di influencer invece il giudizio sembra positivo….e anche io sono d’accordo perché viviamo un periodo di grande condivisone dei fumetti e tutto questo e’ solo positivo. Che continui ancora questa ondata….. per me in questi anni ha rappresentato un lato del tutto positivo con una crescita anche dei contenuti….
Comunque mi trovo in linea con tutto quanto LO SPAZIO BIANCO tratta nell’articolo …..
Salve Gaspare, sul discorso graphic novel credo di essere d'accordo con quanto espresso da Lo Spazio Bianco. Il fumetto che va verso il bene di lusso è una follia. L'errore è proprio lo spostamento di significato per cui oramai ogni fumetto è graphic novel, e quindi deve avere un'edizione costosa e diretta a un pubblico con possibilità di spesa e quindi presumibilmente adulto. Mentre così non dovrebbe essere. Anche la china che ha preso Panini Disney è quella e non è un bene a mio parere.
Mi ritrovo poi a condividere quanto già espresso sotto un altro video riguardo parte del vasto discorso che abbraccia questo video.
Da manovale del disegno credo che purtroppo l'attività degli operatori nel campo e in quello della scrittura per l'editoria o l'animazione socialmente non abbia alcun peso di contrattazione sindacale. Probabilmente abbiamo anche uno spirito associativo e corporativo molto basso, ognuno pensa un po' per se, ma questa è un'impressione soggettiva.
Penso che anche il pensiero medio di lettori e spettatori a riguardo sia a livello di: "Se fai fumetti e non riesci a procurarti il pane, mangiati le brioches!"
Devo dire che non è stata mai una condizione rose e fiori, anche vent'anni fa e più, ma il guaio è che con l'aumento della produzione dei contenuti il settore non si è evoluto parimenti, come se fossimo sempre su un piano pionieristico e semi dilettantistico, con un chiaro scarto negativo nella competizione con altri mercati produttori più sviluppati. Chi riesce infatti lavora quasi completamente per il mercato estero che garantisce remunerazioni più adeguate, e non parlo solo di "artisti".
Mi ritrovo a pensare continuamente a quanto più o meno diceva anni fa lo sceneggiatore Carlo Chendi, citando a sua volta il collega François Corteggiani, quando nel fumetto era la regola che gli editori non riconsegnassero le tavole e non pagassero i diritti di ristampa a disegnatori e sceneggiatori:
"Può capitare che il mestiere dell'autore di fumetti possa essere ricco di soddisfazioni. Quello dell'editore invece è un mestiere ricco... E basta."
Mi scuso per la prolissità :)
Da me si può dire 0 edicole,una vende di tutti,anche ricariche,cover cellulari e altro. Io non ho tanti problemi,sono abbonato a Diabolik,panini li recupero online con spedizione gratis,Tex a volte lo compro a Esselunga ma deve valere i 5 euro,idem Dylan...
La libreria Bonelli o altro proprio non mi interessa perché costano troppo . Ciao
Appena letto l’articolo su Spazio Bianco. (Sito serio e ben fatto che seguo). Allora innnanzituto grazie per averne parlato, tra quelli che seguo sei il primo.
Nella parte dove si parla dei content creator (o influencer) si parla di un tema importante ….il conflitto di interessi.
Fino a che uno ci guadagna….come potrà parlarne male di tale fumetto???? E se non ci guadagna (o risicate possibilità di guadagno come cita l’articolo) quanto potrà andare avanti …????