Aveva una coscienza morale sua nonna?...tra le confidenze che le faceva ha mai dimostrato pentimento e disagio per quel che aveva compiuto il marito?.. sarebbe bello saperlo
Questa è una bella domanda, capisco il significato.Guardando altre testimonianze, penso soprattuto a quelle della figlia Edda, si capisce che la madre era forte, pragmatica, risoluta e riservata. E con un alto senso dell'onore e della lealtà a suo marito, prima di tutto. Ma quando lei parla di coscienza morale pensando - credo - a tutte le persone danneggiate, bastonate, punite, eliminate e così ancora ad altri misfatti raccontati e provati storicamente, penso che no, non si può parlare di coscienza morale in questi termini.
La coscienza morale storica dovrebbe averla chi almeno racconta i fatti riguardanti la sua famiglia. Ho partecipato alla presentazione del suo libro a maggio con grande curiosità e speranza mi aspettavo una descrizione privata della donna moglie e madre , ma anche un racconto coerente delle misfatte del nonno non solo a livello pubblico ma anche privato, penso che questa famiglia e la donna Rachele avessero una dignità, un valore umano indipendentemente dal nome mussolini. Invece ho assistito ad uno spettacolo penoso fatto di vittimismo e compiacimento del nome e del vissuto e un piangere sulle proprietà che erano state sottratte. Se la famiglia Mussolini esiste ancora è perché evidentemente denaro, possibilità, protezione e sostegno da chi si dovere non sono mai mancati. La signora Negri dovrebbe avere una levatura intellettuale che le consenta di andare oltre i fatti, oltre la storia e consegnarci la storia della nonna come donna, e invece ha perso un' opportunità.
@@carmens1663 mi sento di allinearmi al suo pensiero, pur non avendo letto il libro né partecipato alla presentazione. Qui siamo ancora al nonno e alla nonna e non si riesce a scindere il privato dal pubblico. Ed è proprio nel privato il luogo dove uno si aspetterebbe di trovare il lato umano che lei si aspetta. E invece non lo trova. E perché non lo trova ? Perché pensavano di essere nel giusto.
Un grande limite. Le giovani generazioni non gioveranno niente dalla lettura di questo libro perché non conosco e conosceranno la signora Mussolini. i@@giorgiocardosi3303
Bravissima Edda Negri Mussolini🙏🙏🙏🌟🌟⭐😘
Grande Donna, lavoratrice, umile, di una dignità che oggi non esiste, vi voglio un mondo di bene e, vi abbraccio.
Aveva una coscienza morale sua nonna?...tra le confidenze che le faceva ha mai dimostrato pentimento e disagio per quel che aveva compiuto il marito?.. sarebbe bello saperlo
Questa è una bella domanda, capisco il significato.Guardando altre testimonianze, penso soprattuto a quelle della figlia Edda, si capisce che la madre era forte, pragmatica, risoluta e riservata. E con un alto senso dell'onore e della lealtà a suo marito, prima di tutto. Ma quando lei parla di coscienza morale pensando - credo - a tutte le persone danneggiate, bastonate, punite, eliminate e così ancora ad altri misfatti raccontati e provati storicamente, penso che no, non si può parlare di coscienza morale in questi termini.
La coscienza morale storica dovrebbe averla chi almeno racconta i fatti riguardanti la sua famiglia. Ho partecipato alla presentazione del suo libro a maggio con grande curiosità e speranza mi aspettavo una descrizione privata della donna moglie e madre , ma anche un racconto coerente delle misfatte del nonno non solo a livello pubblico ma anche privato, penso che questa famiglia e la donna Rachele avessero una dignità, un valore umano indipendentemente dal nome mussolini. Invece ho assistito ad uno spettacolo penoso fatto di vittimismo e compiacimento del nome e del vissuto e un piangere sulle proprietà che erano state sottratte. Se la famiglia Mussolini esiste ancora è perché evidentemente denaro, possibilità, protezione e sostegno da chi si dovere non sono mai mancati. La signora Negri dovrebbe avere una levatura intellettuale che le consenta di andare oltre i fatti, oltre la storia e consegnarci la storia della nonna come donna, e invece ha perso un' opportunità.
@@carmens1663 mi sento di allinearmi al suo pensiero, pur non avendo letto il libro né partecipato alla presentazione. Qui siamo ancora al nonno e alla nonna e non si riesce a scindere il privato dal pubblico. Ed è proprio nel privato il luogo dove uno si aspetterebbe di trovare il lato umano che lei si aspetta. E invece non lo trova. E perché non lo trova ? Perché pensavano di essere nel giusto.
Un grande limite. Le giovani generazioni non gioveranno niente dalla lettura di questo libro perché non conosco e conosceranno la signora Mussolini. i@@giorgiocardosi3303