Grazie per aver aggiunto la parte fantasy al Felix cover. Avrai dovuto farlo io ma sono troppo pigro Edit quando hai detto che ci facevano il lardo di colonnata ho riso tantissimo
Mi piace la modifica fatta al Nemesis... all'inizio avevo paura di modificarlo perché renderli delle navi per un intera specie mi ha aperto all' "obbligo" di creare suddetta specie con tutte le spiegazioni del caso. Ma tu hai già fatto tutto il lavoro facendoli crepare tutti... quindi tutto è bene ciò che finisce bene😎 Però ti sei dimenticato che odorano di lavanda 😡 di nuovo
ARGH ero sicuro che sotto il "leggi di più" ci fosse l'odore di lavanda, continuo a dimenticarmene 🤣🤣🤣 Ahah sono bravo a semplificare i problemi, soprattutto se può esserci di mezzo uno sterminio 🤣 però chissà, potrebbe essere ancora vivi in criosonno 👀 Cmq secondo me il Nemesis può dare ancora molto! Magari con questo video si può pensare più alla specie che li ha creati, magari escono altre idee interessanti!
Ecco... ovviamente ho dimenticato di commentare coi nomi delle specie e me ne rendo conto 5 giorni dopo 😅 In serata rimedio e aggiungo in fondo i commenti che avete fatto finora!
Meduse e Api. Uao non ci avevo pensato. Gli Aerevorus sono creature schive e difficilmente interagiscono con altre specie o culture, preferendo mantenere la loro distanza. Tuttavia, tendono ad avvicinarsi a zone contaminate o devastate solo quando percepiscono che l'equilibrio naturale non è stato completamente compromesso. Il loro intervento non è un atto forzato, ma una scelta dettata dalla loro profonda connessione con l’armonia ambientale. Tentar di costringerle a curare l'ecosistema o a intervenire contro la loro volontà è una pratica estremamente rischiosa. Gli Aerevorus non accettano imposizioni e considerano tali azioni una violazione della loro libertà e del loro ruolo di protettori. Se minacciate o forzate, queste creature potrebbero reagire in modo imprevedibile e pericoloso, manifestando la loro forza letale per ristabilire il loro senso di equilibrio. Molti disastri naturali nel corso del tempo sono stati attribuiti alla fusione collettiva degli Aerevorus, un evento straordinariamente potente che, se provocato, può generare effetti devastanti sull’ambiente circostante. La loro capacità di manipolare l'aria e l'ossigeno in grandi quantità, quando amplificata dalla connessione tra individui, può sfociare in fenomeni incontrollabili come cicloni, tempeste o l’improvvisa rarefazione dell’aria. Per questo motivo, tentare di catturarle o forzarle a intervenire in processi di decontaminazione è estremamente pericoloso. Gli Aerevorus sono creature autonome e profondamente legate ai ritmi naturali; cercare di piegarle alla volontà di altre specie o culture non solo rappresenta un atto di grave arroganza, ma rischia di innescare reazioni catastrofiche che metterebbero a repentaglio l’intero ecosistema e la vita stessa degli imprudenti che osano sfidarli.
Il principale predatore del Volterio potrebbe essere un altro esemplare della stessa specie. I Volterio più forti e affamati, attratti dall'energia accumulata dai loro simili, attaccano i più deboli per assorbirne l'energia. Questo processo avviene tramite il loro speciale filamento di rame, che funge da condotto per sottrarre elettricità e risorse vitali al malcapitato Volterio. Questa dinamica intrinseca di competizione è parte del ciclo naturale della loro specie, con i più forti che prevalgono, garantendo così la sopravvivenza dei più adattabili e resistenti. Tuttavia, questo comportamento rende i Volterio creature imprevedibili e, in alcune situazioni, persino pericolose anche tra loro stessi.
Ah interessante! Potrebbe essere una nuova specie evolutasi dai classici volterio e diventata predatrice, magari il loro raggrupparsi in colonie può servire anche a proteggersi da questi predatori. Magari dai volterio possono essersi originate anche altre specie meccaniche? Dal momento che rielaborano i materiale tramite un processo simile alla stampa 3D può accadere che di tanto in tanto devino dal progetto e si trasformino in creature leggermente diverse fino a diventare anche molto diverse
@@CapitanPiloro Per quanto i Volteiro siano sicuramente i predatori più efficienti e pericolosi per altri Volteiro (specialmente dato il loro mettoto di riproduzione, dove c'èun Volterio ce ne saràquasi sempre almeno un altro), Altre specie li cacciarli. Essi si dividono in animati intelligenti, come scimmie ed corvi (in piccola scala) che possono usare strumenti, come pietre, per le rompere scaglie di metallo fatte durante le fasi iniziali dell'ibernazione, "sbucciandolo" e mangiandosi parte organica del Volteiro. Dall'altra abbiamo i forti predatori, come orsi, tigri, occasionalmente lupi, la cui forza è abbastanza da romperne le scaglie metalliche in ibernazione, e riescono ad essere così forti da predarli anche mentre il Volteiro è sveglio. Spesso questi giovani predatori, inesperti, finiscono per mangiarne anche i pezzi non organici (come pezzi di scaglie, lingua di rame, ect) e la testa (dove è conservato il mercurio) e quindi sentendosi male, potento rischiare la morte in certi casi.
FELIX COVER Il Felix Cover, noto comunemente come gatto coperta, è un animale domestico di notevoli dimensioni, con una lunghezza che varia tra i 150 e i 200 cm e una larghezza tra i 90 e i 120 cm. La sua caratteristica distintiva è un eccesso di pelle e pelliccia che si estende per tutto il perimetro del corpo, conferendogli una forma rettangolare e piatta. Questa conformazione unica deriva dalla fusione dei quattro arti con la pelliccia sovrabbondante, rendendolo simile a una coperta vivente. Internamente, gli organi vitali del Felix Cover si concentrano lungo la zona della colonna vertebrale, mentre il resto del corpo è composto principalmente da tessuto adiposo. Questo animale raggiunge un peso medio di 11-15 kg in condizioni di salute ottimali. La struttura fisica, tuttavia, lo rende poco adatto a movimenti prolungati, a causa della debole muscolatura e della difficoltà nel sostenere il proprio peso. Nonostante queste limitazioni, il Felix Cover ha una durata di vita media di 9 anni. Origini e Storia Il Felix Cover è il risultato di un esperimento condotto da un mago eccentrico e forse troppo ambizioso. L'intento originale era quello di creare una creatura capace di sopportare il freddo estremo, combinando elementi di gatti preesistenti con caratteristiche di animali dotati di maggiore isolamento termico. Questo esperimento diede vita al primo progenitore del Felix Cover, noto come adipem gatus, una creatura con una quantità di grasso ancora più significativa rispetto alla versione attuale. Sebbene il progetto iniziale fosse considerato un fallimento, il adipem gatus trovò un utilizzo alternativo come animale da allevamento per scopi alimentari, grazie alla sua notevole massa. Nei secoli successivi, attraverso incroci selettivi e un progressivo affinamento delle caratteristiche desiderate, nacque l’attuale Felix Cover. Con il tempo, l’allevamento a scopo alimentare fu abbandonato, e il gatto coperta divenne un animale da compagnia apprezzato per la sua capacità di offrire tepore e morbidezza, spontaneamente adagiandosi sopra i padroni per riscaldarli. Significato Culturale e Leggi Il Felix Cover acquisì una posizione di particolare rilevanza nella società quando un esemplare salvò la vita dell’Imperatore da bambino. Caduto in acqua gelida, il giovane sovrano fu tenuto al caldo da un Felix Cover, un gesto che salvò la sua vita e sigillò il destino dell’animale come simbolo della nazione. In onore di questo evento, il Felix Cover fu proclamato "Animale della Patria". Ancora oggi, una legge stabilisce che l’uccisione di uno di questi animali è punibile con il carcere (in antichità si poteva essere addirittura condannati a morte). Ruolo Attuale Oggi il Felix Cover è un amato animale domestico. Grazie alla sua pelliccia spessa e soffice, è ideale per offrire comfort e calore ai suoi proprietari, svolgendo un ruolo quasi terapeutico nelle case in cui vive. Nonostante le sue dimensioni e la scarsa mobilità, il Felix Cover è apprezzato per la sua indole pacifica e per il suo legame con la storia e la tradizione del paese. Questo animale, con la sua storia bizzarra e la sua singolare anatomia, rappresenta un perfetto connubio tra utilità, affetto e memoria storica, consolidando il suo status come una delle creature più peculiari e venerate al mondo.
ANNARRAKR Gli Annarrakr sono gigantesche e pacifiche creature dotate di un potere unico: la capacità di scolpire il tempo stesso. Con un semplice movimento delle loro mani colossali, possono generare onde temporali, rallentando o accelerando il flusso del tempo attorno a loro. Questa straordinaria abilità è profondamente legata alla loro connessione con antichi monoliti di pietra, misteriosi artefatti che assorbono e canalizzano l’energia temporale dell’ambiente circostante, fungendo da catalizzatori per le manipolazioni temporali. Nella cultura degli Annarrakr, il controllo del tempo non è mai un’azione compiuta con leggerezza: è un atto sacro, riservato solo a momenti di grande importanza, poiché essi comprendono il peso delle conseguenze che un’alterazione del tempo può generare. Guardiani del Tempo e dei Monoliti Gli antichi monoliti non sono solo fonti di energia, ma veri e propri portali temporali, attraverso i quali è possibile viaggiare tra le epoche. Gli Annarrakr, custodi di questi passaggi, proteggono con devozione le soglie temporali per impedire che l’uso sconsiderato del potere possa compromettere l’integrità del flusso temporale. Chi desidera attraversare un portale deve offrire un pedaggio, ma questo non è sempre un pagamento materiale: più spesso, richiede un atto di comprensione, rispetto e umiltà verso le leggi del tempo. Solo coloro che dimostrano di essere degni e consapevoli delle responsabilità legate al viaggio temporale possono varcare questi passaggi sotto il vigile controllo degli Annarrakr. Origini e Natura degli Annarrakr Le origini degli Annarrakr sono avvolte nel mistero, ma molte leggende suggeriscono che essi siano i discendenti di antiche divinità o esseri immortali che un tempo governavano il flusso del tempo. Secondo queste storie, i progenitori degli Annarrakr avrebbero donato parte del loro potere al mondo mortale, generando una stirpe di guardiani incaricati di preservare l’ordine temporale. I monoliti, antiche reliquie delle divinità, racchiudono immense quantità di energia temporale e sono al centro della cultura Annarrakr, che venera il tempo come una forza sacra e intoccabile. La Cultura del Tempo La società degli Annarrakr ruota attorno alla comprensione e al rispetto del tempo. Le loro leggi e tradizioni si basano sull’idea che il tempo non è una risorsa da sfruttare, ma una dimensione da custodire. Ogni manipolazione temporale è considerata un atto di grande responsabilità e viene effettuata solo dopo lunghi rituali di contemplazione e discussione. Gli Annarrakr celebrano il tempo come un flusso continuo che unisce passato, presente e futuro, ritenendo che ogni interferenza possa avere ripercussioni inimmaginabili su tutte le epoche. Il Ruolo degli Annarrakr nel Mondo Come guardiani del tempo, gli Annarrakr giocano un ruolo cruciale nel mantenere l’equilibrio del mondo. Sebbene siano creature pacifiche, intervengono con forza se il flusso temporale è minacciato, agendo come arbitri imparziali. La loro presenza presso i monoliti è essenziale per proteggere questi artefatti da coloro che tentano di sfruttarne il potere per scopi egoistici o distruttivi. Nonostante la loro forza e maestosità, gli Annarrakr sono creature profondamente spirituali, consapevoli che il loro ruolo come custodi del tempo è sia un dono che un peso tramandato dai loro progenitori divini. In sintesi, gli Annarrakr rappresentano un ponte tra il sacro e il naturale, uniti dalla missione di custodire il tempo come la più preziosa delle risorse, proteggendo i monoliti e preservando l’armonia temporale del mondo.
QUANTAR I Quantar sono esseri straordinari, capaci di trascendere i limiti della realtà ordinaria e di esistere simultaneamente in più dimensioni. La loro padronanza della fisica quantistica li rende unici nell'universo, permettendo loro di alterare materia, spazio, e tempo a proprio piacimento. Per loro, le dimensioni non sono barriere ma corridoi che attraversano con facilità, e le loro città fluttuano tra diverse realtà, sfuggendo a ogni tentativo di localizzazione o comprensione da parte di specie vincolate a un’unica dimensione. Esistenza Multidimensionale e Personalità Frammentata La natura multidimensionale dei Quantar è tanto una benedizione quanto una maledizione. Quando la loro coscienza si estende su più piani di esistenza, si frammenta, generando personalità separate. Ogni frammento agisce indipendentemente, raccogliendo esperienze e informazioni che rimangono isolate fino a quando il Quantar non si riunifica. Questo processo di riconciliazione, sebbene raro e momentaneo, fonde le esperienze accumulate in un’unica coscienza. Tuttavia, fino a quel momento, i Quantar appaiono mutevoli e imprevedibili: un frammento può essere gentile e collaborativo, mentre un altro, nello stesso istante, può risultare freddo o ostile. Se un frammento della coscienza non riesce a ricongiungersi al Quantar principale, l’essere rischia di diventare “rotto.” In questo stato corrotto, la loro mente si disgrega ulteriormente, e il Quantar inizia a influenzare l'ambiente circostante in modi inspiegabili. Manipolano involontariamente spazio, tempo e logica, trasformando l’area intorno a sé in un luogo di confusione e distorsione. Questi luoghi sono percepiti dalle specie inferiori come siti di culto o fenomeni paranormali, dove il contatto sensoriale con la realtà diventa impossibile. Vedere un Quantar rotto è un’esperienza impossibile da definire. Prolungare l’esposizione a queste aree causa un progressivo svuotamento mentale, portando alla perdita delle connessioni logiche e della percezione del tempo. Questo stato può essere innescato da eventi traumatici o episodi dissociativi del Quantar stesso, che lo spingono a frammentarsi oltre il punto di recupero. Comunicazione Multidimensionale I Quantar comunicano attraverso un sistema complesso di vibrazioni e risonanze dimensionali, un linguaggio che per le altre specie può sembrare musica eterea o eco ultraterreni. Questo metodo è comprensibile solo da coloro che possiedono una percezione quantistica, rendendo il loro linguaggio quasi impossibile da decifrare per gli esseri tridimensionali. In alcuni casi, i Quantar utilizzano i sogni per comunicare con razze dimensionalmente vincolate. Manipolando le percezioni oniriche, inviano messaggi o influenzano gli eventi senza interagire direttamente con il piano fisico. Tuttavia, questo metodo è controverso anche tra loro: molti Quantar considerano questa pratica una forma di manipolazione non etica, da riservare solo a situazioni estreme. Etica e Influenza Multidimensionale I Quantar si considerano custodi delle leggi fondamentali che regolano le dimensioni, un ruolo che li porta a interagire con altre specie solo in rare occasioni. Tuttavia, la loro natura frammentata e le loro capacità di manipolazione li rendono oggetto di timore e venerazione. Alcuni li vedono come dèi, altri come minacce cosmiche instabili. Gli individui corrotti, incapaci di riunificarsi, rappresentano un pericolo imprevedibile, non solo per le dimensioni che abitano, ma anche per la loro stessa civiltà. I Quantar sani evitano con attenzione queste aree corrotte, consapevoli che una permanenza prolungata potrebbe innescare il proprio decadimento.
ARVIAN Gli Arvian sono maestosi uccelli antropomorfi che abitano città fluttuanti, costruite sulle antiche macchine volanti di una civiltà dimenticata. Queste città-navi, immense strutture in legno e metallo, solcano i cieli come isole fluttuanti, unendo il fascino nostalgico del passato a una tecnologia avanzata alimentata da complessi meccanismi a vapore. Le città degli Arvian sono tanto funzionali quanto artistiche: i meccanismi a vista si mescolano a intricati intagli di legno, evocando un’atmosfera retrofuturista che celebra la loro eredità e il loro spirito innovativo. Cultura della Forgiatura e della Narrazione Gli Arvian sono una razza fiera e guerriera, ma anche straordinari maestri nell’arte della forgia. La loro abilità unica permette di creare armi e armature dalle particelle atmosferiche, unendo la magia e la meccanica per plasmare nuvole in strumenti eleganti e letali. Ogni arma è molto più di un semplice oggetto: è una storia, un filo che lega il destino del fabbro a quello del guerriero che la brandirà. Forgiare un’arma è considerato un rituale sacro, in cui tecnica e narrazione si intrecciano per creare non solo strumenti di combattimento, ma anche opere d’arte intrise di significato e memoria. Comunicazione Cromatica e Simbolica Gli Arvian hanno sviluppato un sistema di comunicazione straordinariamente complesso che unisce il verbale e il visivo. Per comunicare, tracciano spirali, in cui ogni tratto o combinazione rappresenta un concetto specifico. Ogni colore corrisponde a un’emozione, e la combinazione di colori con le spirali conferisce profondità e tono alla parola. Questa comunicazione visiva si è evoluta in un'arte raffinata, dove ogni discussione o racconto può divergere in infiniti percorsi, arricchendosi di nuovi significati e sfumature emozionali. Tuttavia, il sistema cromatico presenta sfide significative. La traduzione di antichi testi Arvian è spesso impossibile, poiché il colore, elemento essenziale del loro linguaggio, sbiadisce nel tempo. I manoscritti più vecchi sono ormai illeggibili, e le opere letterarie contemporanee, come poesie o romanzi, possono essere apprezzate appieno solo in musei specializzati dotati di tecnologie per riprodurre fedelmente i colori originali. L’Arte del Canto e della Poesia Il canto è un elemento centrale della cultura degli Arvian, combinato con il teatro e la lettura poetica. Creano poesie cromatiche, opere che integrano le spirali colorate con il suono delle parole, trasformando la comunicazione in un’esperienza multisensoriale. Brevi composizioni vocali vengono utilizzate come dichiarazioni di intimità, sia romantica che affettiva, consolidando i legami tra individui. In questa forma d’arte, il cromatismo visivo e l’armonia sonora si fondono, evocando emozioni e significati impossibili da trasmettere con un solo mezzo. Simbiosi tra Tradizione e Innovazione Nonostante la loro affinità con la tecnologia antica, gli Arvian hanno saputo adattarsi e innovare, vivendo in un perfetto equilibrio tra passato e presente. Le loro città fluttuanti sono alimentate da un’eredità di conoscenze dimenticate, ma la loro società continua a reinventarsi attraverso le arti, la tecnologia e la cultura. Custodi di una tradizione unica e di macchine antiche, gli Arvian si distinguono come una razza in cui il sapere antico e la creatività moderna si intrecciano in una celebrazione costante del loro cielo eterno.
FLOMPHS I Flomphs sono creature fluttuanti dall’aspetto adorabile, simili a piccole meduse colorate che danzano nell’aria. I loro corpi trasparenti e delicati sono attraversati da pulsanti giochi di luce che variano in intensità e colore, utilizzati come parte del loro linguaggio naturale. Questa danza luminosa è accompagnata da un rilascio di fragranze nell’aria, una forma di comunicazione olfattiva che aggiunge un ulteriore livello di complessità alle loro interazioni. Sebbene i loro profumi siano spesso piacevoli e dolci, quando spaventati o stressati i Flomphs emettono odori fortemente nauseabondi, un meccanismo di difesa naturale che li rende difficili da ignorare in situazioni di pericolo. Comunicazione e Comportamento La comunicazione dei Flomphs è una combinazione unica di segnali visivi, olfattivi e telepatici. I loro giochi di luce riflettono emozioni e stati d’animo, creando un linguaggio che è tanto estetico quanto funzionale. I profumi che rilasciano fungono da segnali complementari, trasmettendo messaggi di avviso, invito o disagio. Tuttavia, è la loro abilità telepatica a renderli davvero straordinari: i Flomphs riescono a percepire frammenti di pensieri, emozioni e immagini delle creature circostanti. Questa capacità telepatica, pur essendo potente, è spesso imprecisa. I Flomphs possono fraintendere una fantasia come un desiderio reale o interpretare una paura immaginaria come una minaccia concreta. Questi fraintendimenti li rendono a volte imprevedibili, ma mai malintenzionati. Al contrario, la loro indole amichevole e socievole li spinge a cercare interazioni con altre creature, spesso reagendo con innocenza e curiosità ai segnali che captano. Origini e Natura I Flomphs sono avvolti nel mistero per quanto riguarda la loro origine. Una delle teorie più accreditate suggerisce che siano il risultato di una simbiosi avanzata tra microorganismi fotosintetici e minuscole creature fluttuanti. I microorganismi, che vivono nei tessuti trasparenti dei Flomphs, forniscono loro la capacità di illuminarsi e di assorbire percezioni emotive, mentre i Flomphs stessi contribuiscono con la comunicazione olfattiva, una forma di difesa utile a segnalare pericoli o a mantenere l’armonia nel loro ambiente. Un’altra ipotesi, di natura magica, sostiene che i Flomphs siano "elementali dell’aria e della luce," esseri nati spontaneamente da energie elementali. La loro abilità di captare pensieri ed emozioni rifletterebbe una connessione diretta con la magia e con il flusso vitale che permea il loro habitat. In questo scenario, le loro luci pulsanti e i profumi non sarebbero altro che un’espressione della loro essenza magica, un linguaggio innato che comunica la loro profonda armonia con il mondo naturale. Ruolo nell’Ecosistema I Flomphs giocano un ruolo fondamentale nel mantenimento dell’equilibrio ambientale. La loro capacità di percepire le emozioni e i pensieri delle altre creature li rende mediatori naturali, in grado di anticipare e disinnescare potenziali conflitti. Inoltre, la loro presenza è indicativa di un ambiente sano e ricco di energia vitale, poiché i microorganismi fotosintetici che compongono i loro corpi prosperano solo in condizioni ottimali. Interazioni con Altre Specie Grazie alla loro natura socievole, i Flomphs cercano attivamente interazioni con altre specie, diventando compagni adorati da chi riesce a comprenderli. Tuttavia, la loro imprevedibilità telepatica può generare situazioni comiche o confusionarie, rendendo ogni incontro con un Flomph un’esperienza unica. Le loro capacità comunicative straordinarie li rendono oggetto di studio per maghi, alchimisti e studiosi della natura, affascinati dalla loro combinazione di abilità magiche e biologiche.
VOLTERIO Il Volterio è una creatura serpentiforme straordinaria, originariamente composta di silicio anziché carbonio, che ha sviluppato una singolare capacità di nutrirsi di elettricità. Questa peculiarità, combinata con la sua bioluminescenza adattiva e un comportamento mimetico ingegnoso, lo rende un elemento unico tanto negli ecosistemi naturali quanto nelle aree urbane. Seppur relativamente innocuo per gli esseri viventi, il Volterio rappresenta una sfida per le infrastrutture energetiche, rendendolo oggetto di studio e conflitto. Anatomia e Funzioni Biologiche Il corpo del Volterio è composto da una struttura flessibile e resistente, formata da silicio e materiali ferrosi assimilati nel tempo. Questi elementi metallici vengono utilizzati per crescere e rafforzare la sua struttura segmentata. Una caratteristica unica è la sua “lingua”, un filamento di rame affilato, che serve sia per estrarre energia elettrica da fonti esterne sia per comunicare con altri esemplari tramite impulsi elettrici. Un tratto distintivo è la bioluminescenza, regolata dall’energia accumulata. Questa luce, che può variare dal bianco brillante al blu o al rosso, ha una doppia funzione: comunicativa, per interagire con i propri simili, e difensiva, per confondere i predatori fingendosi una fonte luminosa artificiale. Inoltre, tracce di mercurio nella sua composizione interna potrebbero contribuire a regolare queste emissioni luminose o potenziare la manipolazione elettrica. Ciclo di Vita e Riproduzione Il ciclo vitale del Volterio è scandito da una crescita graduale che culmina in un processo di scissione. Quando l’organismo raggiunge una certa lunghezza, grazie ai metalli assimilati, si divide in due nuovi esemplari autonomi. Durante questa scissione, l’energia accumulata viene equamente distribuita, garantendo a entrambi gli individui una riserva sufficiente per sopravvivere e prosperare. Ibernazione e Colonie I Volterio entrano in uno stato di ibernazione annuale, durante il quale formano colonie sotterranee collegate tramite i loro filamenti di rame. Questa rete vivente consente loro di circolare energia in modo collettivo, mantenendo un basso consumo e ottimizzando le risorse. Durante l’ibernazione, i materiali metallici assimilati vengono riorganizzati per rafforzare la struttura fisica, preparando la creatura al risveglio. Ad intervalli regolari, alcuni individui si destano per cercare nuove fonti di energia. Una volta prelevata, questa viene riportata alla colonia, alimentando l’intera rete e garantendo la sopravvivenza di tutti gli esemplari. Comportamento e Mimetismo Astuto e adattabile, il Volterio si avvicina frequentemente a fonti di energia artificiale, come lampioni o elettrodomestici, svitandoli con precisione per assorbirne l’elettricità. Quando si insedia in una fonte luminosa, finge di essere una normale lampadina, sfruttando la sua bioluminescenza per mimetizzarsi. Questo comportamento è un efficace stratagemma difensivo contro predatori e umani. La bioluminescenza non è solo uno strumento di mimetismo: i Volterio usano variazioni di colore e intensità per comunicare tra loro, scambiando informazioni vitali, come la posizione delle fonti energetiche o segnali di allarme. Origini Artificiali L’origine del Volterio è con ogni probabilità artificiale. È plausibile che sia stato progettato come strumento per operazioni in ambienti ostili, come il salvataggio di persone intrappolate in macerie. La sua capacità di percepire campi elettromagnetici e di muoversi agilmente in spazi ristretti suggerisce un design pensato per applicazioni ingegneristiche. Tuttavia, col passare del tempo, questa creazione si è evoluta in una specie autonoma, capace di adattarsi e prosperare in modo indipendente. Interazione con l’Uomo La relazione tra i Volterio e le società umane è complessa. Sebbene innocui per gli esseri viventi, il loro comportamento opportunistico li rende una minaccia per le infrastrutture energetiche. La loro presenza in aree urbane o rurali provoca spesso guasti a lampioni e reti elettriche, spingendo alcune comunità a cacciarli per recuperare i metalli accumulati nel loro corpo e ridurre il consumo di elettricità. Ecologia e Ruolo nell’Ambiente Nonostante i conflitti, i Volterio svolgono un ruolo interessante nell’ecosistema. La loro capacità di riciclare materiali metallici rappresenta un contributo unico alla gestione dei rifiuti metallici nell’ambiente. Inoltre, le reti viventi formate durante l’ibernazione suggeriscono un modello di cooperazione biologica basato sull’energia, aprendo nuove possibilità di studio per la bioingegneria e l’ecologia.
La scoperta de il nido nella cittadella di [Nome da scegliere, faccio schifo coi nomi], ha messo luce sia su nuove scoperte biologiche, ma sopprattutto sociale. La possibilità di altri nidi simili è tuttora in discussione, specialmente per la differenza d'intelligenza e aggressività dimostrata da esemplari in natura o piccoli nidi e attualmente stanno avvenendo studi e spedizioni per comprendere meglio la specie. Le loro proprietà comunicative non si fermano ai pattern bioluminiscenti, ma riesco a memorizzare e mimare voci e versi di altri animali. Non comprensono il vero significato di quelli che sentono, quanto più il tono ed il possibile contesto della frase. Come due AI che parlano, proveranno a ripetere cose a caso che si avvicinano al contesto che stanno imitando fino a quando non troveranno alcune parole in comune che entrambi credono di capire. Non esiste nessuno schema grammaticale, voce o simili, e le parole usate spesso non avranno nemmeno un significato per come vengono usate, data la loro assenza di una vera logica. Il motivo per cui la mimica vocale non sia usata da individui singoli in natura è attualmente sconosciuta. Si ipotiza l'esistenza di una lingua univoca all'interno del nido, ma non è attualmente stata dimostrata. Qui di seguito la lista dei ruoli attualmente studiata. Nota: nessun ruolo è veramente rigido, e se non per un'eccezione in caso di necessità altri Volteiro possono prenderne posto e sostituire chiunque sul momento Gli Accumulatori Volteiro il cui ciclo di ibernzazione è desincronizzatoda in quel momento temporale, che gli permetti di rimange nel nido in modo da gestire attivamente il consumo e la distribuzione della corrente nel grande nido di Volteiro Ibernati. Seppur fatto in media da individui debole, in crescita, o feriti e quindi non adatti ad altri ruoli Gli Esploratori Volterio incaricati della caccia alle risorse. Sono disolito i più piccoli fisicamente, spesso viaggiano in gruppo con altri. Le loro spedizioni non hanno durata predeterminata, e finiscono quando essi sono sazi e hanno più corrente possibile da portare al nido Guardie Volteiro uniti per la difesa del territorio. Utilizzano qualsiasi mezzo per spaventare o attaccare chiunque si avvinici al nido e possa rappresentare un pericolo. Sono molto creativi nel come, in quanto posso usare combinazioni di mimica vocale luci corporee per sembrare più intimidatori. In casi estremi sono stati in grado di attaccarsi a tre in modo da sembrare un verme gigante, che ironicamente è stato il boom giornalistico che ha portato alla scoperta del nido di [nome cittadella] e alla conferma (circa) della vericità leggenda del Verme Gigante I mimic Grandi Volteiro che, nella fase di riproduzione, si fanno mutilano con la loro affilata lingua in modo da altri esemplari su la loro parte finale, e sul centro. In questo modo, la naturale rigenerazione non lo separerà i due nuovi "cuccioli", ma rigenera le ferite. In questo modo, il Volteiro avrà una forma umanoide. In questo stato, il Volteiro cercherà un essere umano da inabitare. I prediletti sono gli umani che, volontariamente o accidentalmente si avvicinano al nido, ma raramente rimangono abbastanza in tatto per poter essere usati. Se in assenza, questi Volteiro seguiranno la propria vittima, raccogliento informazioni base. Chi sono, il loro status sociale, sove vivono e con chi comunicano. Col tempo, si è trovata una maggiore tendenza di "caccia" in persone che vivevano da sole, con lavori irregolai, come studenti, sportivi e simili. Una volta trovati altri umani con cui la preda interagisce, i Mimic ascoltano le loro voci. Nonostante essi non ne capiscano il vero significato, sono in grado di capirne e riprodurli nelle situazioni in cui gli sembri più appropriato, e non sono nuovi all'adattare la propria strategia in base alla situazione. Spesso è abbastanza da avvicinare la preda, dove hanno occasione di attaccarla. Ogni metodo che non danneggi il corpo esternamente è valido, e spesso il più semplice è lo iniettare mercurio nella bocca della vittima, immobilizzarla ed aspettarne la morte. Da lì, gli organi interni ne verranno tolti, ed il Volteiro indosserà la vittima fino a quando il corpo non marcisce, o vengono scoperti. In questa fase, il Mimic si allea coi gli Esploratori. Il primo cercherà di mantenere la maschera il più tempo possibile. Limita la possibilità di contatto diretto con altri umani, e cercherà di studiare le prossime prede. Dall'altra, gli Esploratori prenderanno possesso di tutti le fonti di energia elettrica nelle vicinanze, che siano nella casa della falsa identità o altre zone che il Mimic gli ha permesso ad accedere, come case di coinquilini o segnaletica stradale normalmente inaccessibile. Questo stato dura all'incirca una/due settimane, prima che si trovi una nuova preda o che essi siano costretti a ritirarsi a causa della decomposizione del corpk Seppur raro, nell'eventualità che due Mimic si incontrino mentre sono travestiti, possano sia ripetere frasi sentite in modo da far sembrare una conversazione, oppure parlare nella loro "vera lingua" A causa della loro territorialità, ma sopprattutto alla paura ed isteria causati dalla scoperta dei Mimic, sì è messa in pesante discussione l'uso civile de i Volteorio come modo per smaltire metalli e la loro possibile utilità come animale da soccorso, ed ogni azione diretta e tuttora in dubbio a causa dal numero ancora sconosciuto di Volteiro presenti nel nido e dalla possibile pericolosità. Controlli regolari ad ogni cittadino e casa sono stati instituiti per tampinare il problema, ma data la loro capacità di adattamento si ha paura che si trovi un aggiro al sistema [Ma sapete che forse un racconto sci fi horror a riguardo non ci starebbe male? Qualcosa del tipo "They Learn", che si alterna tra narrazione in prima persona di questo gruppo di persone che vinovo in quasta cittadella prima di un'ondata massiva di Volteiro Mimic, ed il telegiornale che racconta gli eventi come già succeduti e da le necessarie spiegazioni. Inoltre, non so se vorrei far esistere altri nidi in quanto toglierebbe un po' di unicità, ma se esistessero, il Volteiro mediante tra i due si chiamerebbe il Diplomata, anche se in realtà è piùvicino ad un traduttore data l'assenza di una effettiva gerarchia nel nido]
@khjwyxz Ah che bel papiro! Ahahaha stavo già lavorando su alcune sottospecie di volterio e dei predatori nati da un'evoluzione di alcuni volterio che hanno sviluppato caratteristiche predatorie in seguito a modifiche casuali nel loro progetto base mentre si riorganizzano mediante stampa 3D. Questo nido potrebbe rappresentare un caso unico nel quale hanno sviluppato un comportamento talmente ostile verso gli esseri umani che fa rivalutare la loro pericolosità per l'intero ecosistema. Cerco di integrare tutto questo col resto! Se riesco per natale faccio uscire il video successivo, siamo quasi alla conclusione del processo creativo!
AEREVORUS L’Aerevorus è una creatura eterea e mistica, incarnazione di un equilibrio perfetto tra materia organica e pura energia dell’aria. Il suo corpo è fluido e trasparente, attraversato da tentacoli e filamenti che fluttuano con grazia nell’aria, come se danzassero con le correnti. All'interno, pulsano vene luminose che si accendono ogni volta che l’Aerevorus assorbe l’aria circostante per nutrirsi. I suoi piccoli occhi brillanti emettono una luce soffusa, e la creatura può fondersi quasi totalmente con l’ambiente, diventando invisibile se non sotto la luce diretta del sole o di fonti artificiali. Dotato di ali fragili e sottili, sfrutta le correnti d’aria per muoversi con una grazia e un’agilità sorprendenti. Protettore dell’Armonia Naturale Essere antico e mistico, l’Aerevorus è un custode del pianeta, nato dall’unione tra gli elementi e la volontà di Madre Natura. Vive in simbiosi con l’ambiente naturale, traendo forza e nutrimento dalle piante attraverso l’aria, e si dedica con devozione a proteggere gli ecosistemi, in particolare quelli legati al regno vegetale. La sua presenza è delicata e benevola: quando è sereno, si manifesta come una brezza leggera, portando pace e armonia. Tuttavia, se l’equilibrio naturale è minacciato, l’Aerevorus può trasformarsi in una forza letale. I suoi tentacoli, solitamente morbidi e fluttuanti, diventano affilati e letali, capaci di infiltrarsi nelle vie aeree degli aggressori e privarli di ossigeno, soffocandoli. L’Aerevorus non attacca mai senza motivo; agisce solo per difendere l’armonia e ristabilire l’equilibrio. Riproduzione e il Sacro Ciclo delle "Lacrime del Vento" Il ciclo riproduttivo dell’Aerevorus è un rituale spettacolare e profondamente legato agli elementi. Le creature si radunano in grandi stormi, fluttuando in sincronia nell’aria come un unico organismo. Durante il rituale, si connettono attraverso un tentacolo speciale chiamato Aerocorda, un filamento traslucido e pulsante simile a una vena luminosa. L’ossigeno raccolto dall’aria viene incanalato e "bruciato" in un processo che genera calore e amplifica l’energia vitale della creatura. Da questo processo nascono le Lacrime del Vento, piccole gocce di energia condensata che, prima di toccare il suolo, evaporano in un’esplosione di aria pura, dando vita a nuovi Aerevorus. Questo evento sacro è raro e avviene solo in condizioni di pace ed equilibrio ambientale, rendendolo un momento di straordinaria bellezza e significato per la specie. Origini Elementali L’Aerevorus ha un’origine avvolta nel mistero. Si ritiene che sia nato come emanazione di una forza primordiale dell’aria, uno spirito elementale antico quanto il pianeta stesso. Questa forza, agendo per proteggere gli ecosistemi e mantenere l’equilibrio atmosferico, avrebbe generato frammenti di sé sotto forma di Aerevorus. Ogni creatura, quindi, incarna una porzione di questa energia originaria, agendo come custode e protettore degli elementi naturali. Alcuni credono che possano essere veri e propri elementali, generati da una divinità dell’aria o nati spontaneamente dalla fusione tra energia e materia. Qualunque sia la loro origine, la loro esistenza è intrinsecamente legata al benessere e alla purezza dell’ambiente che li circonda. Il Ruolo dell’Aerevorus nell’Ecosistema L’Aerevorus non è solo un abitante dell’aria, ma un guardiano attivo che influenza l’equilibrio naturale. La sua presenza stabilizza le correnti d’aria e purifica l’atmosfera, aiutando le piante a prosperare. La simbiosi tra gli Aerevorus e l’ambiente crea un ciclo virtuoso: essi traggono energia dall’aria e restituiscono purezza e armonia, mantenendo la vita terrestre in equilibrio. Essendo creature eteree e benevole, la loro scomparsa o indebolimento potrebbe portare a squilibri atmosferici e disastri naturali, rendendo la loro protezione un compito sacro non solo per loro, ma anche per chiunque viva sotto la loro influenza.
JURA'TA I Jura'ta sono umanoidi di media statura, alti circa 160 cm, riconoscibili per una caratteristica unica: i loro occhi possiedono due pupille, una principale e una più piccola nascosta nell’iride, che permette loro di vedere nello spettro della luce infrarossa. Questa abilità li rende eccellenti cacciatori e guerrieri, capaci di individuare il calore corporeo delle prede o dei nemici anche al buio. I colori degli occhi, pur variabili, sono sempre uniformi in entrambe le pupille. La loro capacità principale è il controllo del calore: possono generare fiamme attingendo alla propria energia corporea. Tuttavia, esiste una variante estremamente rara della specie, i D’tilul, in grado di manipolare il ghiaccio. Questi individui, facilmente riconoscibili dalla loro pelle chiarissima, sono considerati maledetti e associati alla morte. Per tradizione, i D’tilul vengono eliminati alla nascita, una pratica crudele radicata nella memoria collettiva dei Jura'ta, segnati da eventi catastrofici legati al gelo. Cultura e Religione La cultura dei Jura'ta è forgiata nel fuoco, letteralmente e simbolicamente. La loro storia è intrisa di conflitti e guerre, che hanno plasmato una società bellicosa e conquistatrice. Essendo resistenti al calore, il fuoco è per loro un simbolo di vita e forza. Al contrario, il freddo e il ghiaccio rappresentano la morte e l’oblio, una dicotomia che si riflette anche nel loro sistema religioso. I Jura'ta venerano una divinità solare, chiamata comunemente Sole o Stella, che incarna luce, vita e calore. Opposta a questa figura benevola è la divinità del ghiaccio, temuta come un’entità oscura e malvagia, simbolo di distruzione. I D’tilul sono percepiti come servitori di questa divinità gelida e disprezzati dalla società. Storia e Società Un tempo, i Jura'ta vivevano sotto una rigida monarchia teocratica. Il re era considerato l’incarnazione divina del fuoco e governava un sistema gerarchico dove la famiglia reale e l’aristocrazia erano isolate dal resto del popolo. Durante il periodo noto come il Trattato delle Mille Mani, i Jura'ta si trovarono a negoziare la pace con i Rhism, una potente razza di yeti del ghiaccio. Sebbene la tregua fosse vista come necessaria per la sopravvivenza, il popolo, ancora traumatizzato da una glaciazione devastante che aveva decimato la loro popolazione, reagì con sospetto e paura. Le tensioni culminarono con l’ascesa di Bhrut H’o, un leader carismatico che orchestrò una ribellione contro la monarchia. Il colpo di grazia avvenne durante la cerimonia per la firma del trattato: Bhrut H’o assassinò il re, ponendo fine alla monarchia e dando inizio a una nuova era di ribellione e autodeterminazione. Tuttavia, il caos che seguì permise a Bhrut H’o e ai suoi sostenitori di instaurare un regime ancora più violento, intensificando la guerra contro i Rhism. Da allora, i Jura'ta hanno abbandonato il culto della regalità divina e si sono orientati verso una società più pragmatica, dove forza, sopravvivenza e indipendenza sono le virtù supremi. La loro abilità nel controllare il calore non è solo un dono naturale, ma anche un simbolo del loro spirito indomabile. Tradizioni e Festività Per celebrare il passaggio del tempo e l’inizio di un nuovo anno, i Jura'ta organizzano annualmente i Giochi di Fuoco. Questi eventi includono tornei di gladiatori, gare di resistenza fisica e sfide di caccia alla preda più rara o pericolosa della regione. I giochi rappresentano non solo un’occasione per dimostrare forza e abilità, ma anche un momento di unione comunitaria e celebrazione della loro identità. Rapporto con i D’tilul e il Ghiaccio L’odio verso i D’tilul, i cosiddetti Figli del Ghiaccio, è radicato nella memoria storica dei Jura'ta. La glaciazione che decimò il loro popolo è considerata una punizione divina, e i D’tilul sono visti come portatori di questa maledizione. Questo disprezzo ha alimentato una politica di intolleranza estrema, con i D’tilul uccisi alla nascita o esiliati senza pietà. Anche la tregua con i Rhism è rimasta un argomento controverso, mai completamente accettato dal popolo.
MORUK I Moruk sono umanoidi dalla corporatura massiccia e statuaria, con una pelle grigia segnata da scanalature che formano motivi a spirale. Queste caratteristiche danno loro un aspetto quasi scultoreo, come se fossero stati plasmati dalla natura stessa. Nonostante la robustezza, non sono particolarmente alti. I pochi peli che possiedono, come capelli e sopracciglia, sono generalmente scuri, spesso neri, e contrastano con i loro occhi luminosi e saturi, i cui colori variano in modo unico tra gli individui. I lineamenti del viso sono squadrati e netti, con un mento prominente, ma è durante i periodi di accoppiamento che i Moruk mostrano un segno distintivo: i maschi sviluppano zanne inferiori prominenti. La forma e la dimensione di queste zanne sono un indicatore di salute e forza, e giocano un ruolo importante nella selezione del partner, riflettendo un’antica tradizione evolutiva basata sul "segnale onesto". Sebbene i Moruk non siano una società primitiva, la loro cultura conserva questo criterio nella scelta dei compagni. Origini e Migrazione I Moruk provengono da un continente oltreoceano, un tempo ricco di risorse naturali, ma oggi ridotto a una terra arida e inospitale a causa del loro stesso sfruttamento intensivo dell’ambiente. La loro migrazione è stata una scelta obbligata, dettata dalla necessità di sopravvivere dopo aver consumato fino all’esaurimento le risorse del loro territorio. Conscienti del declino irreversibile del loro mondo, hanno affrontato i pericoli di un viaggio attraverso l’oceano su enormi barche, mossi dalla speranza di trovare nuove terre fertili dove poter ricominciare. La loro determinazione è stata incrollabile, guidata dalla consapevolezza che non c’era altra alternativa se non l’esodo verso un nuovo continente. Capacità Uniche I Moruk possiedono una capacità straordinaria e inquietante: riescono ad assoggettare gli animali semplicemente fissandoli negli occhi. Questo potere telepatico non solo consente loro di controllare le creature, ma anche di apprenderne i metodi di caccia, integrandoli nelle proprie tecniche. Sebbene sfruttino la natura e gli animali per il loro sostentamento, il loro rapporto con l’ambiente sembra essere solo simbiotico. Non venerano la natura come fanno altre società, ma la trattano come una risorsa da utilizzare, un approccio che li mette in contrasto con le tribù native del continente selvaggio in cui si sono insediati. Cultura e Conflitto La cultura dei Moruk è profondamente segnata dal loro stile di vita nomade e da un approccio utilitaristico alla natura, che li ha già condotti al collasso ambientale nel loro continente d’origine. I loro sciamani, figure di grande influenza, guidano il popolo con un fervore quasi religioso verso le profondità del nuovo continente, spingendoli in una continua espansione che li mette in rotta di collisione con le tribù locali. Questo conflitto non è solo una lotta per il territorio, ma una battaglia ideologica: le tribù native, che vivono in armonia con la natura, vedono nei Moruk una minaccia alla stabilità ecologica del continente. Il timore che i Moruk possano ripetere la devastazione ambientale che li ha costretti a migrare alimenta ulteriormente le ostilità. La loro capacità di soggiogare animali e sfruttare le risorse in modo intensivo è percepita come sacrilega dai nativi, che cercano di difendere il fragile equilibrio del loro mondo. Le tensioni si intensificano con l’avanzare dei Moruk, che rischiano di consumare ogni cosa sul loro cammino, replicando il ciclo distruttivo da cui erano fuggiti. Aspetto e Vestiario I Moruk presentano un’estetica che ricorda culture ancestrali, ispirate a popoli come i finlandesi o i mongoli in epoche primitive. Indossano abiti funzionali e rudimentali, composti da pelli di animali e fibre naturali, ornati con motivi che richiamano le spirali della loro pelle. Questi abiti sono spesso impreziositi da trofei di caccia, come artigli, denti o corna, a simboleggiare la forza e la connessione con il loro spirito cacciatore.
QUOBBINS I Quobbins sono affascinanti creature anfibie, originarie di paludi, lagune e altri ambienti umidi, che si distinguono per la loro personalità vivace e per un tratto sorprendentemente esplosivo. Con il loro aspetto piccolo e rotondo, simile a un rospo, e una pelle morbida e variopinta che spazia dal verde brillante al viola acceso, i Quobbins sembrano creature pacifiche e adorabili. Tuttavia, la loro natura imprevedibile li rende unici: quando sono nervosi, eccitati o arrabbiati, hanno la capacità di gonfiarsi rapidamente fino a esplodere. Anatomia e Caratteristiche Uniche La pelle dei Quobbins è gommosa e altamente elastica, un adattamento fondamentale che permette loro di espandersi rapidamente senza subire danni permanenti durante le esplosioni. Il processo esplosivo, pur essendo caotico, è sorprendentemente innocuo: genera solo una nube di fumo o piccoli detriti, disorientando chi li circonda ma senza causare ferite. La loro dieta gioca un ruolo cruciale in questo fenomeno: l’ingestione di particolari alghe e funghi può influenzare la natura dell’esplosione, producendo effetti come gas luminescenti o polvere scintillante, che aggiungono un tocco di magia alle loro esibizioni. Origini Evolutive Si ritiene che i Quobbins si siano evoluti in ambienti ricchi di piccoli predatori. La capacità di gonfiarsi ed esplodere sarebbe nata come una forma di autodifesa per disorientare o spaventare i nemici, garantendo la sopravvivenza senza la necessità di infliggere danni. Col tempo, questo comportamento si è integrato nella loro cultura sociale, trasformandosi in un mezzo di comunicazione e celebrazione. Comportamento Sociale e Cultura Esplosiva I Quobbins sono creature altamente sociali, note per il loro amore per i giochi, gli scherzi e le interazioni di gruppo. Le esplosioni non sono solo un riflesso emotivo, ma anche una forma di espressione culturale. Eventi importanti nella vita dei Quobbins, come l’inizio di una nuova stagione o i rituali di accoppiamento, sono celebrati con esplosioni sincronizzate. Uno degli eventi più spettacolari della loro cultura è la Grande Esplosione di Primavera. Durante questo rito collettivo, centinaia di Quobbins si riuniscono per gonfiarsi simultaneamente, creando un fenomeno straordinario di fumo colorato e luci luminescenti, che segna l’inizio della stagione delle piogge. Questi momenti non sono solo celebrazioni, ma anche un modo per rafforzare i legami comunitari e comunicare emozioni a livello di gruppo. Interazioni con l'Ambiente e le Altre Specie I Quobbins vivono in perfetta armonia con i loro ecosistemi. Sebbene le loro esplosioni possano sembrare distruttive, in realtà favoriscono la dispersione di semi e spore, contribuendo alla rigenerazione delle piante acquatiche e dei funghi. Inoltre, grazie ai loro canti gutturali e ai salti acrobatici, animano le paludi, rendendole luoghi vivaci e pieni di energia. Tuttavia, le altre specie spesso li considerano imprevedibili, e non sempre è facile convivere con i loro scherzi esplosivi. Alcuni animali imparano a evitarli, mentre altre specie più curiose si avvicinano per osservare le loro strane abitudini, affascinate dalla loro unicità.
IKNOIDI Gli Iknoidi sono insetti giganti, noti per la loro straordinaria capacità di fusione organica, che consente loro di combinarsi fisicamente per formare creature di dimensioni e poteri molto superiori. Questa fusione avviene attraverso un processo di aggregazione altamente coordinato, in cui ogni Iknoide contribuisce le proprie capacità uniche alla nuova struttura collettiva. Il risultato è un organismo unitario, capace di agire come un essere singolo, dotato di intelligenza collettiva e di una forza devastante. Società e Struttura Coloniale La società degli Iknoidi è estremamente organizzata e gerarchica, simile a quella di alcune specie di insetti sociali, ma con una complessità senza precedenti. Al vertice si trova una famiglia reale, composta da membri dotati di intelligenza superiore e considerati il fulcro della colonia. I reali sono costantemente protetti da scorte speciali di Iknoidi che formano composizioni viventi, dette gusci reali. Questi gusci sono strutture organiche mutevoli, capaci di adattarsi alle necessità della colonia: possono trasformarsi in torri difensive, scudi mobili o macchine d’assalto a seconda della situazione. La colonia è governata attraverso segnali chimici e telepatici inviati dai reali. Questi segnali non solo coordinano le attività quotidiane, come la raccolta di risorse e la manutenzione delle strutture, ma orchestrano anche la formazione e lo smantellamento delle fusioni, garantendo che ogni azione collettiva sia precisa ed efficiente. Capacità di Fusione La capacità di fusione è il tratto distintivo degli Iknoidi. Ogni fusione avviene seguendo un processo elaborato e non casuale: gli Iknoidi si aggregano in base a schemi predefiniti, con ciascun individuo che assume un ruolo specifico nella struttura finale. Questa biofusione non solo aumenta la forza fisica e la resistenza dell’organismo risultante, ma consente anche di combinare abilità uniche, come la produzione di acidi, il volo o l’emissione di segnali elettromagnetici, creando un essere estremamente versatile. Questa capacità ha una funzione adattativa cruciale: in caso di attacco da parte di predatori o altre minacce, gli Iknoidi possono trasformarsi rapidamente in macchine difensive o offensive. Inoltre, la fusione è utilizzata anche per scopi pacifici, come la costruzione di infrastrutture della colonia o il trasporto di materiali pesanti. Origini e Evoluzione Gli Iknoidi sono probabilmente il risultato di un'evoluzione unica, iniziata con piccoli insetti sociali che vivevano in simbiosi estrema per sopravvivere ai predatori. Con il tempo, questi insetti svilupparono una biofusione semplice, permettendo loro di formare barriere difensive o masse più grandi per dissuadere i nemici. Questo meccanismo primitivo si sarebbe evoluto in una capacità di fusione sempre più sofisticata, supportata dallo sviluppo di una rete di intelligenza collettiva.
MORVAN I Morvan sono enigmatiche creature che abitano i profondi recessi della terra, vivendo in armonia con funghi luminescenti che crescono direttamente sui loro corpi. Questa simbiosi non è solo biologica ma anche spirituale: ogni Morvan è legato a una specifica specie di fungo, un vincolo sacro che definisce il loro ruolo nella società e conferisce loro abilità uniche. In questi vasti sistemi di gallerie, illuminati dalla morbida luce dei funghi, i Morvan hanno costruito una civiltà sotterranea scolpita tra le radici degli alberi più antichi del mondo. La Simbiosi con i Funghi La connessione con il fungo è il fulcro dell’esistenza dei Morvan. Questo legame determina non solo la loro salute, ma anche la loro utilità per la comunità. Ogni fungo conferisce poteri distintivi: alcune specie permettono ai Morvan di manipolare l’energia vitale, altre di influenzare la crescita delle piante, controllare la luce o persino evocare l'oscurità. Tuttavia, questa relazione è fragile; se il fungo legato a un Morvan muore, anche la creatura comincia a deperire, fino a trasformarsi in pietra. Ciclo di Vita e Rinascita Quando un Morvan muore e si pietrifica, non si tratta di una fine definitiva. Le pietre funerarie delle loro città diventano santuari sacri, e col tempo nuovi funghi crescono su di esse, dando vita a nuovi Morvan. Questo ciclo perpetuo di morte e rinascita è il fondamento della loro filosofia. I Morvan venerano la trasformazione come una parte naturale della loro esistenza, vedendo nella pietrificazione un atto di ritorno alla terra, una comunione con il cuore del loro mondo sotterraneo. Struttura Sociale e Ruoli Il tipo di fungo legato a un Morvan determina il suo ruolo nella comunità. Coloro che si legano a funghi bioluminescenti diventano guardiani, capaci di illuminare le gallerie o disorientare i nemici con spore luminose. I Morvan legati a funghi che influenzano la vegetazione fungono da custodi della flora sotterranea, garantendo il sostentamento della colonia. La selezione del fungo non è casuale: gli anziani della comunità decidono quale spora esporre ai neonati, assegnando in anticipo il ruolo che svolgeranno. La Comunicazione con l’Oltretomba Alcuni Morvan, legati a funghi dalle proprietà straordinarie, possono entrare in stati di trance grazie alle spore prodotte dal loro simbionte. In questo stato, affermano di comunicare con il mondo degli spiriti, ricevendo visioni e messaggi da entità trascendenti. Questa capacità li rende figure centrali nella loro cultura, ma anche oggetto di pericolo. Altre specie, affascinate o terrorizzate da questa abilità, li catturano per sfruttare le loro spore in pratiche spirituali o mediche. Tali Morvan vengono spesso tenuti in cattività e trattati come strumenti viventi, alimentando un conflitto etico tra la loro libertà e il valore delle loro capacità uniche. Difesa e Adattamento Quando minacciati, i Morvan possono rilasciare spore che creano una nube bioluminescente per disorientare gli aggressori o illuminare il cammino ai loro compagni in fuga. Le gallerie in cui vivono sono difese naturali, un intricato labirinto che solo loro possono navigare grazie alla loro connessione sensoriale con i funghi e l'ambiente circostante.
NEMESIS I Nemesis sono creature serpentiformi di proporzioni inimmaginabili, la cui grandezza può variare da milioni di chilometri fino a dimensioni misurabili in anni luce. Sebbene appaiano come esseri viventi, la loro vera natura è avvolta nel mistero. Alcune teorie suggeriscono che siano il prodotto di un’antichissima civiltà tecnologicamente avanzata, creazioni biomeccaniche concepite per sopravvivere all’apocalisse della loro stessa esistenza. Struttura e Aspetto I Nemesis sono caratterizzati da un corpo segmentato che alterna vertebre ossee a segmenti costituiti da energia magnetica solida, un fenomeno unico che li mantiene uniti e attivi. La testa, priva di veri orifizi, è adornata da solchi a spirale, forse sensori per captare i venti solari e altre perturbazioni cosmiche. La coda termina con una struttura piramidale di nero ossidiana, simbolo iconico della loro figura. Il loro corpo, inoltre, presenta membrane tra i segmenti duri, che fungono da vele solari, permettendo loro di spostarsi nel vuoto dello spazio con movimenti sinuosi e ipnotici. Il loro nucleo, ipotizzato come una struttura superconduttiva, funge da cuore o sistema nervoso, emettendo onde che sincronizzano il movimento dei segmenti e regolano l’energia magnetica. Questo elemento rafforza l’ipotesi della loro origine artificiale, suggerendo che siano state progettate per viaggiare nel cosmo in cerca di nuove risorse. Origini Artificiale e Funzione Primaria Le teorie più accreditate indicano che i Nemesis furono concepiti come enormi astronavi biomeccaniche da una civiltà avanzatissima che aveva esaurito le risorse del proprio quadrante galattico. Queste "creature" furono progettate per ospitare intere popolazioni in uno stato di criostasi, mentre l’intelligenza artificiale a bordo dirigeva il Nemesis verso regioni cosmiche ricche di energia e materiali utili. Una volta giunto in una nuova zona, il Nemesis avrebbe dovuto trasformarsi in un pianeta abitabile, permettendo ai suoi creatori di stabilirsi nuovamente. Tuttavia, si suppone che questa civiltà sia collassata o rimasta intrappolata nel sonno criogenico, lasciando i Nemesis a seguire un ciclo automatizzato, scambiato dalle altre specie per una sorta di ciclo vitale naturale. Il Ciclo di Distruzione e Rinascita Un Nemesis emerge da un uovo cosmico - un super-pianeta ambrato con un guscio estremamente resistente, considerato il materiale più duro dell’universo. Dopo un’incubazione di millenni, il Nemesis si schiude e inizia a drigersi verso una galassia. Quando impatta con un pianeta, una stella o un sistema solare, il Nemesis si attorciglia su se stesso e si cristallizza, formando un nuovo super-pianeta ambrato. Questo ciclo perpetuo intreccia i Nemesis al destino dell’universo, bilanciando distruzione e creazione. Impatto sull’Ambiente Cosmico La mera presenza di un Nemesis può alterare profondamente l’equilibrio cosmico. La sua massa immensa genera curvature gravitazionali capaci di disintegrare pianeti e perturbare intere galassie. Inoltre, le uova dei Nemesis, se situate a distanze adeguate da una stella, possono diventare culle per lo sviluppo della vita. Tuttavia, questa vita è inevitabilmente condannata alla distruzione al momento della schiusura dell’uovo. Interazione con le Specie Intelligenti Le altre specie che abitano l’universo spesso fraintendono la natura dei Nemesis, vedendoli come creature viventi e attribuendo loro un ciclo vitale anziché riconoscerne l’origine artificiale. Le uova di Nemesis attraggono avventurieri e scavatori desiderosi di estrarre il prezioso guscio, ma questa operazione è rischiosa: al momento della schiusura, il neonato Nemesis distruggerebbe le navicelle senza nemmeno rendersene conto. Rarità e Fascino Essendo tanto vasti quanto antichi, i Nemesis sono rarità cosmiche. Alcuni esemplari potrebbero essere andati distrutti in collisioni con stelle, galassie, o buchi neri, mentre altri potrebbero vagare eternamente nello spazio profondo, invisibili a ogni forma di rilevamento. Nonostante la loro capacità di distruzione, i Nemesis rappresentano un elemento essenziale dell’equilibrio cosmico, un simbolo di come la tecnologia possa intrecciarsi con il ciclo naturale dell’universo.
Grazie per questa tua serie di video...per una volta mi sento parte di un qualcosa... grazie
Questo commento mi commuove! Sono felice che questa serie ti stia piacendo e che ti senta partecipe! 😊
Grazie per aver aggiunto la parte fantasy al Felix cover. Avrai dovuto farlo io ma sono troppo pigro
Edit quando hai detto che ci facevano il lardo di colonnata ho riso tantissimo
Ahahah è una cosa che mi è venuta lì sul momento, vado a Colonnata tutte le estati e ora non potrò più mangiar là senza pensare al felix cover 🤣
Mi piace la modifica fatta al Nemesis... all'inizio avevo paura di modificarlo perché renderli delle navi per un intera specie mi ha aperto all' "obbligo" di creare suddetta specie con tutte le spiegazioni del caso.
Ma tu hai già fatto tutto il lavoro facendoli crepare tutti... quindi tutto è bene ciò che finisce bene😎
Però ti sei dimenticato che odorano di lavanda 😡 di nuovo
ARGH ero sicuro che sotto il "leggi di più" ci fosse l'odore di lavanda, continuo a dimenticarmene 🤣🤣🤣 Ahah sono bravo a semplificare i problemi, soprattutto se può esserci di mezzo uno sterminio 🤣 però chissà, potrebbe essere ancora vivi in criosonno 👀 Cmq secondo me il Nemesis può dare ancora molto! Magari con questo video si può pensare più alla specie che li ha creati, magari escono altre idee interessanti!
Ecco... ovviamente ho dimenticato di commentare coi nomi delle specie e me ne rendo conto 5 giorni dopo 😅 In serata rimedio e aggiungo in fondo i commenti che avete fatto finora!
Comprate Felix Cover. Morbidezza, calore e tante coccole. Ai primi 100 un Felix Cover in omaggio per il vostro partner. Chi l'ha inventato è un genio.
Io.
Grazie. Mi rende felicissimo questo commento
Ahahah ora ho bisogno di vedere una pubblicità! Felix Cover XL, da oggi col 50% di ciccia in più!
Meduse e Api. Uao non ci avevo pensato.
Gli Aerevorus sono creature schive e difficilmente interagiscono con altre specie o culture, preferendo mantenere la loro distanza. Tuttavia, tendono ad avvicinarsi a zone contaminate o devastate solo quando percepiscono che l'equilibrio naturale non è stato completamente compromesso. Il loro intervento non è un atto forzato, ma una scelta dettata dalla loro profonda connessione con l’armonia ambientale.
Tentar di costringerle a curare l'ecosistema o a intervenire contro la loro volontà è una pratica estremamente rischiosa. Gli Aerevorus non accettano imposizioni e considerano tali azioni una violazione della loro libertà e del loro ruolo di protettori. Se minacciate o forzate, queste creature potrebbero reagire in modo imprevedibile e pericoloso, manifestando la loro forza letale per ristabilire il loro senso di equilibrio.
Molti disastri naturali nel corso del tempo sono stati attribuiti alla fusione collettiva degli Aerevorus, un evento straordinariamente potente che, se provocato, può generare effetti devastanti sull’ambiente circostante. La loro capacità di manipolare l'aria e l'ossigeno in grandi quantità, quando amplificata dalla connessione tra individui, può sfociare in fenomeni incontrollabili come cicloni, tempeste o l’improvvisa rarefazione dell’aria.
Per questo motivo, tentare di catturarle o forzarle a intervenire in processi di decontaminazione è estremamente pericoloso. Gli Aerevorus sono creature autonome e profondamente legate ai ritmi naturali; cercare di piegarle alla volontà di altre specie o culture non solo rappresenta un atto di grave arroganza, ma rischia di innescare reazioni catastrofiche che metterebbero a repentaglio l’intero ecosistema e la vita stessa degli imprudenti che osano sfidarli.
Ho integrato anche questo col resto della descrizione! Se riesco faccio uscire il prossimo video per natale ;)
Il principale predatore del Volterio potrebbe essere un altro esemplare della stessa specie. I Volterio più forti e affamati, attratti dall'energia accumulata dai loro simili, attaccano i più deboli per assorbirne l'energia. Questo processo avviene tramite il loro speciale filamento di rame, che funge da condotto per sottrarre elettricità e risorse vitali al malcapitato Volterio.
Questa dinamica intrinseca di competizione è parte del ciclo naturale della loro specie, con i più forti che prevalgono, garantendo così la sopravvivenza dei più adattabili e resistenti. Tuttavia, questo comportamento rende i Volterio creature imprevedibili e, in alcune situazioni, persino pericolose anche tra loro stessi.
Ah interessante! Potrebbe essere una nuova specie evolutasi dai classici volterio e diventata predatrice, magari il loro raggrupparsi in colonie può servire anche a proteggersi da questi predatori. Magari dai volterio possono essersi originate anche altre specie meccaniche? Dal momento che rielaborano i materiale tramite un processo simile alla stampa 3D può accadere che di tanto in tanto devino dal progetto e si trasformino in creature leggermente diverse fino a diventare anche molto diverse
@FrancescoGozzo sicuramente da sviluppare
@@CapitanPiloro Per quanto i Volteiro siano sicuramente i predatori più efficienti e pericolosi per altri Volteiro (specialmente dato il loro mettoto di riproduzione, dove c'èun Volterio ce ne saràquasi sempre almeno un altro), Altre specie li cacciarli.
Essi si dividono in animati intelligenti, come scimmie ed corvi (in piccola scala) che possono usare strumenti, come pietre, per le rompere scaglie di metallo fatte durante le fasi iniziali dell'ibernazione, "sbucciandolo" e mangiandosi parte organica del Volteiro.
Dall'altra abbiamo i forti predatori, come orsi, tigri, occasionalmente lupi, la cui forza è abbastanza da romperne le scaglie metalliche in ibernazione, e riescono ad essere così forti da predarli anche mentre il Volteiro è sveglio.
Spesso questi giovani predatori, inesperti, finiscono per mangiarne anche i pezzi non organici (come pezzi di scaglie, lingua di rame, ect) e la testa (dove è conservato il mercurio) e quindi sentendosi male, potento rischiare la morte in certi casi.
FELIX COVER
Il Felix Cover, noto comunemente come gatto coperta, è un animale domestico di notevoli dimensioni, con una lunghezza che varia tra i 150 e i 200 cm e una larghezza tra i 90 e i 120 cm. La sua caratteristica distintiva è un eccesso di pelle e pelliccia che si estende per tutto il perimetro del corpo, conferendogli una forma rettangolare e piatta. Questa conformazione unica deriva dalla fusione dei quattro arti con la pelliccia sovrabbondante, rendendolo simile a una coperta vivente.
Internamente, gli organi vitali del Felix Cover si concentrano lungo la zona della colonna vertebrale, mentre il resto del corpo è composto principalmente da tessuto adiposo. Questo animale raggiunge un peso medio di 11-15 kg in condizioni di salute ottimali. La struttura fisica, tuttavia, lo rende poco adatto a movimenti prolungati, a causa della debole muscolatura e della difficoltà nel sostenere il proprio peso. Nonostante queste limitazioni, il Felix Cover ha una durata di vita media di 9 anni.
Origini e Storia
Il Felix Cover è il risultato di un esperimento condotto da un mago eccentrico e forse troppo ambizioso. L'intento originale era quello di creare una creatura capace di sopportare il freddo estremo, combinando elementi di gatti preesistenti con caratteristiche di animali dotati di maggiore isolamento termico. Questo esperimento diede vita al primo progenitore del Felix Cover, noto come adipem gatus, una creatura con una quantità di grasso ancora più significativa rispetto alla versione attuale. Sebbene il progetto iniziale fosse considerato un fallimento, il adipem gatus trovò un utilizzo alternativo come animale da allevamento per scopi alimentari, grazie alla sua notevole massa.
Nei secoli successivi, attraverso incroci selettivi e un progressivo affinamento delle caratteristiche desiderate, nacque l’attuale Felix Cover. Con il tempo, l’allevamento a scopo alimentare fu abbandonato, e il gatto coperta divenne un animale da compagnia apprezzato per la sua capacità di offrire tepore e morbidezza, spontaneamente adagiandosi sopra i padroni per riscaldarli.
Significato Culturale e Leggi
Il Felix Cover acquisì una posizione di particolare rilevanza nella società quando un esemplare salvò la vita dell’Imperatore da bambino. Caduto in acqua gelida, il giovane sovrano fu tenuto al caldo da un Felix Cover, un gesto che salvò la sua vita e sigillò il destino dell’animale come simbolo della nazione. In onore di questo evento, il Felix Cover fu proclamato "Animale della Patria". Ancora oggi, una legge stabilisce che l’uccisione di uno di questi animali è punibile con il carcere (in antichità si poteva essere addirittura condannati a morte).
Ruolo Attuale
Oggi il Felix Cover è un amato animale domestico. Grazie alla sua pelliccia spessa e soffice, è ideale per offrire comfort e calore ai suoi proprietari, svolgendo un ruolo quasi terapeutico nelle case in cui vive. Nonostante le sue dimensioni e la scarsa mobilità, il Felix Cover è apprezzato per la sua indole pacifica e per il suo legame con la storia e la tradizione del paese.
Questo animale, con la sua storia bizzarra e la sua singolare anatomia, rappresenta un perfetto connubio tra utilità, affetto e memoria storica, consolidando il suo status come una delle creature più peculiari e venerate al mondo.
ANNARRAKR
Gli Annarrakr sono gigantesche e pacifiche creature dotate di un potere unico: la capacità di scolpire il tempo stesso. Con un semplice movimento delle loro mani colossali, possono generare onde temporali, rallentando o accelerando il flusso del tempo attorno a loro. Questa straordinaria abilità è profondamente legata alla loro connessione con antichi monoliti di pietra, misteriosi artefatti che assorbono e canalizzano l’energia temporale dell’ambiente circostante, fungendo da catalizzatori per le manipolazioni temporali. Nella cultura degli Annarrakr, il controllo del tempo non è mai un’azione compiuta con leggerezza: è un atto sacro, riservato solo a momenti di grande importanza, poiché essi comprendono il peso delle conseguenze che un’alterazione del tempo può generare.
Guardiani del Tempo e dei Monoliti
Gli antichi monoliti non sono solo fonti di energia, ma veri e propri portali temporali, attraverso i quali è possibile viaggiare tra le epoche. Gli Annarrakr, custodi di questi passaggi, proteggono con devozione le soglie temporali per impedire che l’uso sconsiderato del potere possa compromettere l’integrità del flusso temporale. Chi desidera attraversare un portale deve offrire un pedaggio, ma questo non è sempre un pagamento materiale: più spesso, richiede un atto di comprensione, rispetto e umiltà verso le leggi del tempo. Solo coloro che dimostrano di essere degni e consapevoli delle responsabilità legate al viaggio temporale possono varcare questi passaggi sotto il vigile controllo degli Annarrakr.
Origini e Natura degli Annarrakr
Le origini degli Annarrakr sono avvolte nel mistero, ma molte leggende suggeriscono che essi siano i discendenti di antiche divinità o esseri immortali che un tempo governavano il flusso del tempo. Secondo queste storie, i progenitori degli Annarrakr avrebbero donato parte del loro potere al mondo mortale, generando una stirpe di guardiani incaricati di preservare l’ordine temporale. I monoliti, antiche reliquie delle divinità, racchiudono immense quantità di energia temporale e sono al centro della cultura Annarrakr, che venera il tempo come una forza sacra e intoccabile.
La Cultura del Tempo
La società degli Annarrakr ruota attorno alla comprensione e al rispetto del tempo. Le loro leggi e tradizioni si basano sull’idea che il tempo non è una risorsa da sfruttare, ma una dimensione da custodire. Ogni manipolazione temporale è considerata un atto di grande responsabilità e viene effettuata solo dopo lunghi rituali di contemplazione e discussione. Gli Annarrakr celebrano il tempo come un flusso continuo che unisce passato, presente e futuro, ritenendo che ogni interferenza possa avere ripercussioni inimmaginabili su tutte le epoche.
Il Ruolo degli Annarrakr nel Mondo
Come guardiani del tempo, gli Annarrakr giocano un ruolo cruciale nel mantenere l’equilibrio del mondo. Sebbene siano creature pacifiche, intervengono con forza se il flusso temporale è minacciato, agendo come arbitri imparziali. La loro presenza presso i monoliti è essenziale per proteggere questi artefatti da coloro che tentano di sfruttarne il potere per scopi egoistici o distruttivi. Nonostante la loro forza e maestosità, gli Annarrakr sono creature profondamente spirituali, consapevoli che il loro ruolo come custodi del tempo è sia un dono che un peso tramandato dai loro progenitori divini.
In sintesi, gli Annarrakr rappresentano un ponte tra il sacro e il naturale, uniti dalla missione di custodire il tempo come la più preziosa delle risorse, proteggendo i monoliti e preservando l’armonia temporale del mondo.
QUANTAR
I Quantar sono esseri straordinari, capaci di trascendere i limiti della realtà ordinaria e di esistere simultaneamente in più dimensioni. La loro padronanza della fisica quantistica li rende unici nell'universo, permettendo loro di alterare materia, spazio, e tempo a proprio piacimento. Per loro, le dimensioni non sono barriere ma corridoi che attraversano con facilità, e le loro città fluttuano tra diverse realtà, sfuggendo a ogni tentativo di localizzazione o comprensione da parte di specie vincolate a un’unica dimensione.
Esistenza Multidimensionale e Personalità Frammentata
La natura multidimensionale dei Quantar è tanto una benedizione quanto una maledizione. Quando la loro coscienza si estende su più piani di esistenza, si frammenta, generando personalità separate. Ogni frammento agisce indipendentemente, raccogliendo esperienze e informazioni che rimangono isolate fino a quando il Quantar non si riunifica. Questo processo di riconciliazione, sebbene raro e momentaneo, fonde le esperienze accumulate in un’unica coscienza. Tuttavia, fino a quel momento, i Quantar appaiono mutevoli e imprevedibili: un frammento può essere gentile e collaborativo, mentre un altro, nello stesso istante, può risultare freddo o ostile.
Se un frammento della coscienza non riesce a ricongiungersi al Quantar principale, l’essere rischia di diventare “rotto.” In questo stato corrotto, la loro mente si disgrega ulteriormente, e il Quantar inizia a influenzare l'ambiente circostante in modi inspiegabili. Manipolano involontariamente spazio, tempo e logica, trasformando l’area intorno a sé in un luogo di confusione e distorsione. Questi luoghi sono percepiti dalle specie inferiori come siti di culto o fenomeni paranormali, dove il contatto sensoriale con la realtà diventa impossibile. Vedere un Quantar rotto è un’esperienza impossibile da definire.
Prolungare l’esposizione a queste aree causa un progressivo svuotamento mentale, portando alla perdita delle connessioni logiche e della percezione del tempo. Questo stato può essere innescato da eventi traumatici o episodi dissociativi del Quantar stesso, che lo spingono a frammentarsi oltre il punto di recupero.
Comunicazione Multidimensionale
I Quantar comunicano attraverso un sistema complesso di vibrazioni e risonanze dimensionali, un linguaggio che per le altre specie può sembrare musica eterea o eco ultraterreni. Questo metodo è comprensibile solo da coloro che possiedono una percezione quantistica, rendendo il loro linguaggio quasi impossibile da decifrare per gli esseri tridimensionali.
In alcuni casi, i Quantar utilizzano i sogni per comunicare con razze dimensionalmente vincolate. Manipolando le percezioni oniriche, inviano messaggi o influenzano gli eventi senza interagire direttamente con il piano fisico. Tuttavia, questo metodo è controverso anche tra loro: molti Quantar considerano questa pratica una forma di manipolazione non etica, da riservare solo a situazioni estreme.
Etica e Influenza Multidimensionale
I Quantar si considerano custodi delle leggi fondamentali che regolano le dimensioni, un ruolo che li porta a interagire con altre specie solo in rare occasioni. Tuttavia, la loro natura frammentata e le loro capacità di manipolazione li rendono oggetto di timore e venerazione. Alcuni li vedono come dèi, altri come minacce cosmiche instabili.
Gli individui corrotti, incapaci di riunificarsi, rappresentano un pericolo imprevedibile, non solo per le dimensioni che abitano, ma anche per la loro stessa civiltà. I Quantar sani evitano con attenzione queste aree corrotte, consapevoli che una permanenza prolungata potrebbe innescare il proprio decadimento.
ARVIAN
Gli Arvian sono maestosi uccelli antropomorfi che abitano città fluttuanti, costruite sulle antiche macchine volanti di una civiltà dimenticata. Queste città-navi, immense strutture in legno e metallo, solcano i cieli come isole fluttuanti, unendo il fascino nostalgico del passato a una tecnologia avanzata alimentata da complessi meccanismi a vapore. Le città degli Arvian sono tanto funzionali quanto artistiche: i meccanismi a vista si mescolano a intricati intagli di legno, evocando un’atmosfera retrofuturista che celebra la loro eredità e il loro spirito innovativo.
Cultura della Forgiatura e della Narrazione
Gli Arvian sono una razza fiera e guerriera, ma anche straordinari maestri nell’arte della forgia. La loro abilità unica permette di creare armi e armature dalle particelle atmosferiche, unendo la magia e la meccanica per plasmare nuvole in strumenti eleganti e letali. Ogni arma è molto più di un semplice oggetto: è una storia, un filo che lega il destino del fabbro a quello del guerriero che la brandirà. Forgiare un’arma è considerato un rituale sacro, in cui tecnica e narrazione si intrecciano per creare non solo strumenti di combattimento, ma anche opere d’arte intrise di significato e memoria.
Comunicazione Cromatica e Simbolica
Gli Arvian hanno sviluppato un sistema di comunicazione straordinariamente complesso che unisce il verbale e il visivo. Per comunicare, tracciano spirali, in cui ogni tratto o combinazione rappresenta un concetto specifico. Ogni colore corrisponde a un’emozione, e la combinazione di colori con le spirali conferisce profondità e tono alla parola. Questa comunicazione visiva si è evoluta in un'arte raffinata, dove ogni discussione o racconto può divergere in infiniti percorsi, arricchendosi di nuovi significati e sfumature emozionali.
Tuttavia, il sistema cromatico presenta sfide significative. La traduzione di antichi testi Arvian è spesso impossibile, poiché il colore, elemento essenziale del loro linguaggio, sbiadisce nel tempo. I manoscritti più vecchi sono ormai illeggibili, e le opere letterarie contemporanee, come poesie o romanzi, possono essere apprezzate appieno solo in musei specializzati dotati di tecnologie per riprodurre fedelmente i colori originali.
L’Arte del Canto e della Poesia
Il canto è un elemento centrale della cultura degli Arvian, combinato con il teatro e la lettura poetica. Creano poesie cromatiche, opere che integrano le spirali colorate con il suono delle parole, trasformando la comunicazione in un’esperienza multisensoriale. Brevi composizioni vocali vengono utilizzate come dichiarazioni di intimità, sia romantica che affettiva, consolidando i legami tra individui. In questa forma d’arte, il cromatismo visivo e l’armonia sonora si fondono, evocando emozioni e significati impossibili da trasmettere con un solo mezzo.
Simbiosi tra Tradizione e Innovazione
Nonostante la loro affinità con la tecnologia antica, gli Arvian hanno saputo adattarsi e innovare, vivendo in un perfetto equilibrio tra passato e presente. Le loro città fluttuanti sono alimentate da un’eredità di conoscenze dimenticate, ma la loro società continua a reinventarsi attraverso le arti, la tecnologia e la cultura. Custodi di una tradizione unica e di macchine antiche, gli Arvian si distinguono come una razza in cui il sapere antico e la creatività moderna si intrecciano in una celebrazione costante del loro cielo eterno.
FLOMPHS
I Flomphs sono creature fluttuanti dall’aspetto adorabile, simili a piccole meduse colorate che danzano nell’aria. I loro corpi trasparenti e delicati sono attraversati da pulsanti giochi di luce che variano in intensità e colore, utilizzati come parte del loro linguaggio naturale. Questa danza luminosa è accompagnata da un rilascio di fragranze nell’aria, una forma di comunicazione olfattiva che aggiunge un ulteriore livello di complessità alle loro interazioni. Sebbene i loro profumi siano spesso piacevoli e dolci, quando spaventati o stressati i Flomphs emettono odori fortemente nauseabondi, un meccanismo di difesa naturale che li rende difficili da ignorare in situazioni di pericolo.
Comunicazione e Comportamento
La comunicazione dei Flomphs è una combinazione unica di segnali visivi, olfattivi e telepatici. I loro giochi di luce riflettono emozioni e stati d’animo, creando un linguaggio che è tanto estetico quanto funzionale. I profumi che rilasciano fungono da segnali complementari, trasmettendo messaggi di avviso, invito o disagio. Tuttavia, è la loro abilità telepatica a renderli davvero straordinari: i Flomphs riescono a percepire frammenti di pensieri, emozioni e immagini delle creature circostanti.
Questa capacità telepatica, pur essendo potente, è spesso imprecisa. I Flomphs possono fraintendere una fantasia come un desiderio reale o interpretare una paura immaginaria come una minaccia concreta. Questi fraintendimenti li rendono a volte imprevedibili, ma mai malintenzionati. Al contrario, la loro indole amichevole e socievole li spinge a cercare interazioni con altre creature, spesso reagendo con innocenza e curiosità ai segnali che captano.
Origini e Natura
I Flomphs sono avvolti nel mistero per quanto riguarda la loro origine. Una delle teorie più accreditate suggerisce che siano il risultato di una simbiosi avanzata tra microorganismi fotosintetici e minuscole creature fluttuanti. I microorganismi, che vivono nei tessuti trasparenti dei Flomphs, forniscono loro la capacità di illuminarsi e di assorbire percezioni emotive, mentre i Flomphs stessi contribuiscono con la comunicazione olfattiva, una forma di difesa utile a segnalare pericoli o a mantenere l’armonia nel loro ambiente.
Un’altra ipotesi, di natura magica, sostiene che i Flomphs siano "elementali dell’aria e della luce," esseri nati spontaneamente da energie elementali. La loro abilità di captare pensieri ed emozioni rifletterebbe una connessione diretta con la magia e con il flusso vitale che permea il loro habitat. In questo scenario, le loro luci pulsanti e i profumi non sarebbero altro che un’espressione della loro essenza magica, un linguaggio innato che comunica la loro profonda armonia con il mondo naturale.
Ruolo nell’Ecosistema
I Flomphs giocano un ruolo fondamentale nel mantenimento dell’equilibrio ambientale. La loro capacità di percepire le emozioni e i pensieri delle altre creature li rende mediatori naturali, in grado di anticipare e disinnescare potenziali conflitti. Inoltre, la loro presenza è indicativa di un ambiente sano e ricco di energia vitale, poiché i microorganismi fotosintetici che compongono i loro corpi prosperano solo in condizioni ottimali.
Interazioni con Altre Specie
Grazie alla loro natura socievole, i Flomphs cercano attivamente interazioni con altre specie, diventando compagni adorati da chi riesce a comprenderli. Tuttavia, la loro imprevedibilità telepatica può generare situazioni comiche o confusionarie, rendendo ogni incontro con un Flomph un’esperienza unica. Le loro capacità comunicative straordinarie li rendono oggetto di studio per maghi, alchimisti e studiosi della natura, affascinati dalla loro combinazione di abilità magiche e biologiche.
VOLTERIO
Il Volterio è una creatura serpentiforme straordinaria, originariamente composta di silicio anziché carbonio, che ha sviluppato una singolare capacità di nutrirsi di elettricità. Questa peculiarità, combinata con la sua bioluminescenza adattiva e un comportamento mimetico ingegnoso, lo rende un elemento unico tanto negli ecosistemi naturali quanto nelle aree urbane. Seppur relativamente innocuo per gli esseri viventi, il Volterio rappresenta una sfida per le infrastrutture energetiche, rendendolo oggetto di studio e conflitto.
Anatomia e Funzioni Biologiche
Il corpo del Volterio è composto da una struttura flessibile e resistente, formata da silicio e materiali ferrosi assimilati nel tempo. Questi elementi metallici vengono utilizzati per crescere e rafforzare la sua struttura segmentata. Una caratteristica unica è la sua “lingua”, un filamento di rame affilato, che serve sia per estrarre energia elettrica da fonti esterne sia per comunicare con altri esemplari tramite impulsi elettrici.
Un tratto distintivo è la bioluminescenza, regolata dall’energia accumulata. Questa luce, che può variare dal bianco brillante al blu o al rosso, ha una doppia funzione: comunicativa, per interagire con i propri simili, e difensiva, per confondere i predatori fingendosi una fonte luminosa artificiale. Inoltre, tracce di mercurio nella sua composizione interna potrebbero contribuire a regolare queste emissioni luminose o potenziare la manipolazione elettrica.
Ciclo di Vita e Riproduzione
Il ciclo vitale del Volterio è scandito da una crescita graduale che culmina in un processo di scissione. Quando l’organismo raggiunge una certa lunghezza, grazie ai metalli assimilati, si divide in due nuovi esemplari autonomi. Durante questa scissione, l’energia accumulata viene equamente distribuita, garantendo a entrambi gli individui una riserva sufficiente per sopravvivere e prosperare.
Ibernazione e Colonie
I Volterio entrano in uno stato di ibernazione annuale, durante il quale formano colonie sotterranee collegate tramite i loro filamenti di rame. Questa rete vivente consente loro di circolare energia in modo collettivo, mantenendo un basso consumo e ottimizzando le risorse. Durante l’ibernazione, i materiali metallici assimilati vengono riorganizzati per rafforzare la struttura fisica, preparando la creatura al risveglio.
Ad intervalli regolari, alcuni individui si destano per cercare nuove fonti di energia. Una volta prelevata, questa viene riportata alla colonia, alimentando l’intera rete e garantendo la sopravvivenza di tutti gli esemplari.
Comportamento e Mimetismo
Astuto e adattabile, il Volterio si avvicina frequentemente a fonti di energia artificiale, come lampioni o elettrodomestici, svitandoli con precisione per assorbirne l’elettricità. Quando si insedia in una fonte luminosa, finge di essere una normale lampadina, sfruttando la sua bioluminescenza per mimetizzarsi. Questo comportamento è un efficace stratagemma difensivo contro predatori e umani.
La bioluminescenza non è solo uno strumento di mimetismo: i Volterio usano variazioni di colore e intensità per comunicare tra loro, scambiando informazioni vitali, come la posizione delle fonti energetiche o segnali di allarme.
Origini Artificiali
L’origine del Volterio è con ogni probabilità artificiale. È plausibile che sia stato progettato come strumento per operazioni in ambienti ostili, come il salvataggio di persone intrappolate in macerie. La sua capacità di percepire campi elettromagnetici e di muoversi agilmente in spazi ristretti suggerisce un design pensato per applicazioni ingegneristiche. Tuttavia, col passare del tempo, questa creazione si è evoluta in una specie autonoma, capace di adattarsi e prosperare in modo indipendente.
Interazione con l’Uomo
La relazione tra i Volterio e le società umane è complessa. Sebbene innocui per gli esseri viventi, il loro comportamento opportunistico li rende una minaccia per le infrastrutture energetiche. La loro presenza in aree urbane o rurali provoca spesso guasti a lampioni e reti elettriche, spingendo alcune comunità a cacciarli per recuperare i metalli accumulati nel loro corpo e ridurre il consumo di elettricità.
Ecologia e Ruolo nell’Ambiente
Nonostante i conflitti, i Volterio svolgono un ruolo interessante nell’ecosistema. La loro capacità di riciclare materiali metallici rappresenta un contributo unico alla gestione dei rifiuti metallici nell’ambiente. Inoltre, le reti viventi formate durante l’ibernazione suggeriscono un modello di cooperazione biologica basato sull’energia, aprendo nuove possibilità di studio per la bioingegneria e l’ecologia.
La scoperta de il nido nella cittadella di [Nome da scegliere, faccio schifo coi nomi], ha messo luce sia su nuove scoperte biologiche, ma sopprattutto sociale.
La possibilità di altri nidi simili è tuttora in discussione, specialmente per la differenza d'intelligenza e aggressività dimostrata da esemplari in natura o piccoli nidi e attualmente stanno avvenendo studi e spedizioni per comprendere meglio la specie.
Le loro proprietà comunicative non si fermano ai pattern bioluminiscenti, ma riesco a memorizzare e mimare voci e versi di altri animali.
Non comprensono il vero significato di quelli che sentono, quanto più il tono ed il possibile contesto della frase. Come due AI che parlano, proveranno a ripetere cose a caso che si avvicinano al contesto che stanno imitando fino a quando non troveranno alcune parole in comune che entrambi credono di capire.
Non esiste nessuno schema grammaticale, voce o simili, e le parole usate spesso non avranno nemmeno un significato per come vengono usate, data la loro assenza di una vera logica.
Il motivo per cui la mimica vocale non sia usata da individui singoli in natura è attualmente sconosciuta.
Si ipotiza l'esistenza di una lingua univoca all'interno del nido, ma non è attualmente stata dimostrata.
Qui di seguito la lista dei ruoli attualmente studiata. Nota: nessun ruolo è veramente rigido, e se non per un'eccezione in caso di necessità altri Volteiro possono prenderne posto e sostituire chiunque sul momento
Gli Accumulatori
Volteiro il cui ciclo di ibernzazione è desincronizzatoda in quel momento temporale, che gli permetti di rimange nel nido in modo da gestire attivamente il consumo e la distribuzione della corrente nel grande nido di Volteiro Ibernati.
Seppur fatto in media da individui debole, in crescita, o feriti e quindi non adatti ad altri ruoli
Gli Esploratori
Volterio incaricati della caccia alle risorse.
Sono disolito i più piccoli fisicamente, spesso viaggiano in gruppo con altri.
Le loro spedizioni non hanno durata predeterminata, e finiscono quando essi sono sazi e hanno più corrente possibile da portare al nido
Guardie
Volteiro uniti per la difesa del territorio.
Utilizzano qualsiasi mezzo per spaventare o attaccare chiunque si avvinici al nido e possa rappresentare un pericolo.
Sono molto creativi nel come, in quanto posso usare combinazioni di mimica vocale luci corporee per sembrare più intimidatori.
In casi estremi sono stati in grado di attaccarsi a tre in modo da sembrare un verme gigante, che ironicamente è stato il boom giornalistico che ha portato alla scoperta del nido di [nome cittadella] e alla conferma (circa) della vericità leggenda del Verme Gigante
I mimic
Grandi Volteiro che, nella fase di riproduzione, si fanno mutilano con la loro affilata lingua in modo da altri esemplari su la loro parte finale, e sul centro.
In questo modo, la naturale rigenerazione non lo separerà i due nuovi "cuccioli", ma rigenera le ferite.
In questo modo, il Volteiro avrà una forma umanoide.
In questo stato, il Volteiro cercherà un essere umano da inabitare.
I prediletti sono gli umani che, volontariamente o accidentalmente si avvicinano al nido, ma raramente rimangono abbastanza in tatto per poter essere usati.
Se in assenza, questi Volteiro seguiranno la propria vittima, raccogliento informazioni base.
Chi sono, il loro status sociale, sove vivono e con chi comunicano.
Col tempo, si è trovata una maggiore tendenza di "caccia" in persone che vivevano da sole, con lavori irregolai, come studenti, sportivi e simili.
Una volta trovati altri umani con cui la preda interagisce, i Mimic ascoltano le loro voci.
Nonostante essi non ne capiscano il vero significato, sono in grado di capirne e riprodurli nelle situazioni in cui gli sembri più appropriato, e non sono nuovi all'adattare la propria strategia in base alla situazione.
Spesso è abbastanza da avvicinare la preda, dove hanno occasione di attaccarla. Ogni metodo che non danneggi il corpo esternamente è valido, e spesso il più semplice è lo iniettare mercurio nella bocca della vittima, immobilizzarla ed aspettarne la morte.
Da lì, gli organi interni ne verranno tolti, ed il Volteiro indosserà la vittima fino a quando il corpo non marcisce, o vengono scoperti.
In questa fase, il Mimic si allea coi gli Esploratori.
Il primo cercherà di mantenere la maschera il più tempo possibile. Limita la possibilità di contatto diretto con altri umani, e cercherà di studiare le prossime prede.
Dall'altra, gli Esploratori prenderanno possesso di tutti le fonti di energia elettrica nelle vicinanze, che siano nella casa della falsa identità o altre zone che il Mimic gli ha permesso ad accedere, come case di coinquilini o segnaletica stradale normalmente inaccessibile.
Questo stato dura all'incirca una/due settimane, prima che si trovi una nuova preda o che essi siano costretti a ritirarsi a causa della decomposizione del corpk
Seppur raro, nell'eventualità che due Mimic si incontrino mentre sono travestiti, possano sia ripetere frasi sentite in modo da far sembrare una conversazione, oppure parlare nella loro "vera lingua"
A causa della loro territorialità, ma sopprattutto alla paura ed isteria causati dalla scoperta dei Mimic, sì è messa in pesante discussione l'uso civile de i Volteorio come modo per smaltire metalli e la loro possibile utilità come animale da soccorso, ed ogni azione diretta e tuttora in dubbio a causa dal numero ancora sconosciuto di Volteiro presenti nel nido e dalla possibile pericolosità.
Controlli regolari ad ogni cittadino e casa sono stati instituiti per tampinare il problema, ma data la loro capacità di adattamento si ha paura che si trovi un aggiro al sistema
[Ma sapete che forse un racconto sci fi horror a riguardo non ci starebbe male? Qualcosa del tipo "They Learn", che si alterna tra narrazione in prima persona di questo gruppo di persone che vinovo in quasta cittadella prima di un'ondata massiva di Volteiro Mimic, ed il telegiornale che racconta gli eventi come già succeduti e da le necessarie spiegazioni.
Inoltre, non so se vorrei far esistere altri nidi in quanto toglierebbe un po' di unicità, ma se esistessero, il Volteiro mediante tra i due si chiamerebbe il Diplomata, anche se in realtà è piùvicino ad un traduttore data l'assenza di una effettiva gerarchia nel nido]
@khjwyxz Ah che bel papiro! Ahahaha stavo già lavorando su alcune sottospecie di volterio e dei predatori nati da un'evoluzione di alcuni volterio che hanno sviluppato caratteristiche predatorie in seguito a modifiche casuali nel loro progetto base mentre si riorganizzano mediante stampa 3D. Questo nido potrebbe rappresentare un caso unico nel quale hanno sviluppato un comportamento talmente ostile verso gli esseri umani che fa rivalutare la loro pericolosità per l'intero ecosistema. Cerco di integrare tutto questo col resto! Se riesco per natale faccio uscire il video successivo, siamo quasi alla conclusione del processo creativo!
AEREVORUS
L’Aerevorus è una creatura eterea e mistica, incarnazione di un equilibrio perfetto tra materia organica e pura energia dell’aria. Il suo corpo è fluido e trasparente, attraversato da tentacoli e filamenti che fluttuano con grazia nell’aria, come se danzassero con le correnti. All'interno, pulsano vene luminose che si accendono ogni volta che l’Aerevorus assorbe l’aria circostante per nutrirsi. I suoi piccoli occhi brillanti emettono una luce soffusa, e la creatura può fondersi quasi totalmente con l’ambiente, diventando invisibile se non sotto la luce diretta del sole o di fonti artificiali. Dotato di ali fragili e sottili, sfrutta le correnti d’aria per muoversi con una grazia e un’agilità sorprendenti.
Protettore dell’Armonia Naturale
Essere antico e mistico, l’Aerevorus è un custode del pianeta, nato dall’unione tra gli elementi e la volontà di Madre Natura. Vive in simbiosi con l’ambiente naturale, traendo forza e nutrimento dalle piante attraverso l’aria, e si dedica con devozione a proteggere gli ecosistemi, in particolare quelli legati al regno vegetale. La sua presenza è delicata e benevola: quando è sereno, si manifesta come una brezza leggera, portando pace e armonia. Tuttavia, se l’equilibrio naturale è minacciato, l’Aerevorus può trasformarsi in una forza letale. I suoi tentacoli, solitamente morbidi e fluttuanti, diventano affilati e letali, capaci di infiltrarsi nelle vie aeree degli aggressori e privarli di ossigeno, soffocandoli. L’Aerevorus non attacca mai senza motivo; agisce solo per difendere l’armonia e ristabilire l’equilibrio.
Riproduzione e il Sacro Ciclo delle "Lacrime del Vento"
Il ciclo riproduttivo dell’Aerevorus è un rituale spettacolare e profondamente legato agli elementi. Le creature si radunano in grandi stormi, fluttuando in sincronia nell’aria come un unico organismo. Durante il rituale, si connettono attraverso un tentacolo speciale chiamato Aerocorda, un filamento traslucido e pulsante simile a una vena luminosa. L’ossigeno raccolto dall’aria viene incanalato e "bruciato" in un processo che genera calore e amplifica l’energia vitale della creatura. Da questo processo nascono le Lacrime del Vento, piccole gocce di energia condensata che, prima di toccare il suolo, evaporano in un’esplosione di aria pura, dando vita a nuovi Aerevorus. Questo evento sacro è raro e avviene solo in condizioni di pace ed equilibrio ambientale, rendendolo un momento di straordinaria bellezza e significato per la specie.
Origini Elementali
L’Aerevorus ha un’origine avvolta nel mistero. Si ritiene che sia nato come emanazione di una forza primordiale dell’aria, uno spirito elementale antico quanto il pianeta stesso. Questa forza, agendo per proteggere gli ecosistemi e mantenere l’equilibrio atmosferico, avrebbe generato frammenti di sé sotto forma di Aerevorus. Ogni creatura, quindi, incarna una porzione di questa energia originaria, agendo come custode e protettore degli elementi naturali. Alcuni credono che possano essere veri e propri elementali, generati da una divinità dell’aria o nati spontaneamente dalla fusione tra energia e materia. Qualunque sia la loro origine, la loro esistenza è intrinsecamente legata al benessere e alla purezza dell’ambiente che li circonda.
Il Ruolo dell’Aerevorus nell’Ecosistema
L’Aerevorus non è solo un abitante dell’aria, ma un guardiano attivo che influenza l’equilibrio naturale. La sua presenza stabilizza le correnti d’aria e purifica l’atmosfera, aiutando le piante a prosperare. La simbiosi tra gli Aerevorus e l’ambiente crea un ciclo virtuoso: essi traggono energia dall’aria e restituiscono purezza e armonia, mantenendo la vita terrestre in equilibrio. Essendo creature eteree e benevole, la loro scomparsa o indebolimento potrebbe portare a squilibri atmosferici e disastri naturali, rendendo la loro protezione un compito sacro non solo per loro, ma anche per chiunque viva sotto la loro influenza.
JURA'TA
I Jura'ta sono umanoidi di media statura, alti circa 160 cm, riconoscibili per una caratteristica unica: i loro occhi possiedono due pupille, una principale e una più piccola nascosta nell’iride, che permette loro di vedere nello spettro della luce infrarossa. Questa abilità li rende eccellenti cacciatori e guerrieri, capaci di individuare il calore corporeo delle prede o dei nemici anche al buio. I colori degli occhi, pur variabili, sono sempre uniformi in entrambe le pupille.
La loro capacità principale è il controllo del calore: possono generare fiamme attingendo alla propria energia corporea. Tuttavia, esiste una variante estremamente rara della specie, i D’tilul, in grado di manipolare il ghiaccio. Questi individui, facilmente riconoscibili dalla loro pelle chiarissima, sono considerati maledetti e associati alla morte. Per tradizione, i D’tilul vengono eliminati alla nascita, una pratica crudele radicata nella memoria collettiva dei Jura'ta, segnati da eventi catastrofici legati al gelo.
Cultura e Religione
La cultura dei Jura'ta è forgiata nel fuoco, letteralmente e simbolicamente. La loro storia è intrisa di conflitti e guerre, che hanno plasmato una società bellicosa e conquistatrice. Essendo resistenti al calore, il fuoco è per loro un simbolo di vita e forza. Al contrario, il freddo e il ghiaccio rappresentano la morte e l’oblio, una dicotomia che si riflette anche nel loro sistema religioso.
I Jura'ta venerano una divinità solare, chiamata comunemente Sole o Stella, che incarna luce, vita e calore. Opposta a questa figura benevola è la divinità del ghiaccio, temuta come un’entità oscura e malvagia, simbolo di distruzione. I D’tilul sono percepiti come servitori di questa divinità gelida e disprezzati dalla società.
Storia e Società
Un tempo, i Jura'ta vivevano sotto una rigida monarchia teocratica. Il re era considerato l’incarnazione divina del fuoco e governava un sistema gerarchico dove la famiglia reale e l’aristocrazia erano isolate dal resto del popolo. Durante il periodo noto come il Trattato delle Mille Mani, i Jura'ta si trovarono a negoziare la pace con i Rhism, una potente razza di yeti del ghiaccio. Sebbene la tregua fosse vista come necessaria per la sopravvivenza, il popolo, ancora traumatizzato da una glaciazione devastante che aveva decimato la loro popolazione, reagì con sospetto e paura.
Le tensioni culminarono con l’ascesa di Bhrut H’o, un leader carismatico che orchestrò una ribellione contro la monarchia. Il colpo di grazia avvenne durante la cerimonia per la firma del trattato: Bhrut H’o assassinò il re, ponendo fine alla monarchia e dando inizio a una nuova era di ribellione e autodeterminazione. Tuttavia, il caos che seguì permise a Bhrut H’o e ai suoi sostenitori di instaurare un regime ancora più violento, intensificando la guerra contro i Rhism.
Da allora, i Jura'ta hanno abbandonato il culto della regalità divina e si sono orientati verso una società più pragmatica, dove forza, sopravvivenza e indipendenza sono le virtù supremi. La loro abilità nel controllare il calore non è solo un dono naturale, ma anche un simbolo del loro spirito indomabile.
Tradizioni e Festività
Per celebrare il passaggio del tempo e l’inizio di un nuovo anno, i Jura'ta organizzano annualmente i Giochi di Fuoco. Questi eventi includono tornei di gladiatori, gare di resistenza fisica e sfide di caccia alla preda più rara o pericolosa della regione. I giochi rappresentano non solo un’occasione per dimostrare forza e abilità, ma anche un momento di unione comunitaria e celebrazione della loro identità.
Rapporto con i D’tilul e il Ghiaccio
L’odio verso i D’tilul, i cosiddetti Figli del Ghiaccio, è radicato nella memoria storica dei Jura'ta. La glaciazione che decimò il loro popolo è considerata una punizione divina, e i D’tilul sono visti come portatori di questa maledizione. Questo disprezzo ha alimentato una politica di intolleranza estrema, con i D’tilul uccisi alla nascita o esiliati senza pietà. Anche la tregua con i Rhism è rimasta un argomento controverso, mai completamente accettato dal popolo.
MORUK
I Moruk sono umanoidi dalla corporatura massiccia e statuaria, con una pelle grigia segnata da scanalature che formano motivi a spirale. Queste caratteristiche danno loro un aspetto quasi scultoreo, come se fossero stati plasmati dalla natura stessa. Nonostante la robustezza, non sono particolarmente alti. I pochi peli che possiedono, come capelli e sopracciglia, sono generalmente scuri, spesso neri, e contrastano con i loro occhi luminosi e saturi, i cui colori variano in modo unico tra gli individui.
I lineamenti del viso sono squadrati e netti, con un mento prominente, ma è durante i periodi di accoppiamento che i Moruk mostrano un segno distintivo: i maschi sviluppano zanne inferiori prominenti. La forma e la dimensione di queste zanne sono un indicatore di salute e forza, e giocano un ruolo importante nella selezione del partner, riflettendo un’antica tradizione evolutiva basata sul "segnale onesto". Sebbene i Moruk non siano una società primitiva, la loro cultura conserva questo criterio nella scelta dei compagni.
Origini e Migrazione
I Moruk provengono da un continente oltreoceano, un tempo ricco di risorse naturali, ma oggi ridotto a una terra arida e inospitale a causa del loro stesso sfruttamento intensivo dell’ambiente. La loro migrazione è stata una scelta obbligata, dettata dalla necessità di sopravvivere dopo aver consumato fino all’esaurimento le risorse del loro territorio. Conscienti del declino irreversibile del loro mondo, hanno affrontato i pericoli di un viaggio attraverso l’oceano su enormi barche, mossi dalla speranza di trovare nuove terre fertili dove poter ricominciare. La loro determinazione è stata incrollabile, guidata dalla consapevolezza che non c’era altra alternativa se non l’esodo verso un nuovo continente.
Capacità Uniche
I Moruk possiedono una capacità straordinaria e inquietante: riescono ad assoggettare gli animali semplicemente fissandoli negli occhi. Questo potere telepatico non solo consente loro di controllare le creature, ma anche di apprenderne i metodi di caccia, integrandoli nelle proprie tecniche. Sebbene sfruttino la natura e gli animali per il loro sostentamento, il loro rapporto con l’ambiente sembra essere solo simbiotico. Non venerano la natura come fanno altre società, ma la trattano come una risorsa da utilizzare, un approccio che li mette in contrasto con le tribù native del continente selvaggio in cui si sono insediati.
Cultura e Conflitto
La cultura dei Moruk è profondamente segnata dal loro stile di vita nomade e da un approccio utilitaristico alla natura, che li ha già condotti al collasso ambientale nel loro continente d’origine. I loro sciamani, figure di grande influenza, guidano il popolo con un fervore quasi religioso verso le profondità del nuovo continente, spingendoli in una continua espansione che li mette in rotta di collisione con le tribù locali. Questo conflitto non è solo una lotta per il territorio, ma una battaglia ideologica: le tribù native, che vivono in armonia con la natura, vedono nei Moruk una minaccia alla stabilità ecologica del continente.
Il timore che i Moruk possano ripetere la devastazione ambientale che li ha costretti a migrare alimenta ulteriormente le ostilità. La loro capacità di soggiogare animali e sfruttare le risorse in modo intensivo è percepita come sacrilega dai nativi, che cercano di difendere il fragile equilibrio del loro mondo. Le tensioni si intensificano con l’avanzare dei Moruk, che rischiano di consumare ogni cosa sul loro cammino, replicando il ciclo distruttivo da cui erano fuggiti.
Aspetto e Vestiario
I Moruk presentano un’estetica che ricorda culture ancestrali, ispirate a popoli come i finlandesi o i mongoli in epoche primitive. Indossano abiti funzionali e rudimentali, composti da pelli di animali e fibre naturali, ornati con motivi che richiamano le spirali della loro pelle. Questi abiti sono spesso impreziositi da trofei di caccia, come artigli, denti o corna, a simboleggiare la forza e la connessione con il loro spirito cacciatore.
QUOBBINS
I Quobbins sono affascinanti creature anfibie, originarie di paludi, lagune e altri ambienti umidi, che si distinguono per la loro personalità vivace e per un tratto sorprendentemente esplosivo. Con il loro aspetto piccolo e rotondo, simile a un rospo, e una pelle morbida e variopinta che spazia dal verde brillante al viola acceso, i Quobbins sembrano creature pacifiche e adorabili. Tuttavia, la loro natura imprevedibile li rende unici: quando sono nervosi, eccitati o arrabbiati, hanno la capacità di gonfiarsi rapidamente fino a esplodere.
Anatomia e Caratteristiche Uniche
La pelle dei Quobbins è gommosa e altamente elastica, un adattamento fondamentale che permette loro di espandersi rapidamente senza subire danni permanenti durante le esplosioni. Il processo esplosivo, pur essendo caotico, è sorprendentemente innocuo: genera solo una nube di fumo o piccoli detriti, disorientando chi li circonda ma senza causare ferite. La loro dieta gioca un ruolo cruciale in questo fenomeno: l’ingestione di particolari alghe e funghi può influenzare la natura dell’esplosione, producendo effetti come gas luminescenti o polvere scintillante, che aggiungono un tocco di magia alle loro esibizioni.
Origini Evolutive
Si ritiene che i Quobbins si siano evoluti in ambienti ricchi di piccoli predatori. La capacità di gonfiarsi ed esplodere sarebbe nata come una forma di autodifesa per disorientare o spaventare i nemici, garantendo la sopravvivenza senza la necessità di infliggere danni. Col tempo, questo comportamento si è integrato nella loro cultura sociale, trasformandosi in un mezzo di comunicazione e celebrazione.
Comportamento Sociale e Cultura Esplosiva
I Quobbins sono creature altamente sociali, note per il loro amore per i giochi, gli scherzi e le interazioni di gruppo. Le esplosioni non sono solo un riflesso emotivo, ma anche una forma di espressione culturale. Eventi importanti nella vita dei Quobbins, come l’inizio di una nuova stagione o i rituali di accoppiamento, sono celebrati con esplosioni sincronizzate.
Uno degli eventi più spettacolari della loro cultura è la Grande Esplosione di Primavera. Durante questo rito collettivo, centinaia di Quobbins si riuniscono per gonfiarsi simultaneamente, creando un fenomeno straordinario di fumo colorato e luci luminescenti, che segna l’inizio della stagione delle piogge. Questi momenti non sono solo celebrazioni, ma anche un modo per rafforzare i legami comunitari e comunicare emozioni a livello di gruppo.
Interazioni con l'Ambiente e le Altre Specie
I Quobbins vivono in perfetta armonia con i loro ecosistemi. Sebbene le loro esplosioni possano sembrare distruttive, in realtà favoriscono la dispersione di semi e spore, contribuendo alla rigenerazione delle piante acquatiche e dei funghi. Inoltre, grazie ai loro canti gutturali e ai salti acrobatici, animano le paludi, rendendole luoghi vivaci e pieni di energia.
Tuttavia, le altre specie spesso li considerano imprevedibili, e non sempre è facile convivere con i loro scherzi esplosivi. Alcuni animali imparano a evitarli, mentre altre specie più curiose si avvicinano per osservare le loro strane abitudini, affascinate dalla loro unicità.
IKNOIDI
Gli Iknoidi sono insetti giganti, noti per la loro straordinaria capacità di fusione organica, che consente loro di combinarsi fisicamente per formare creature di dimensioni e poteri molto superiori. Questa fusione avviene attraverso un processo di aggregazione altamente coordinato, in cui ogni Iknoide contribuisce le proprie capacità uniche alla nuova struttura collettiva. Il risultato è un organismo unitario, capace di agire come un essere singolo, dotato di intelligenza collettiva e di una forza devastante.
Società e Struttura Coloniale
La società degli Iknoidi è estremamente organizzata e gerarchica, simile a quella di alcune specie di insetti sociali, ma con una complessità senza precedenti. Al vertice si trova una famiglia reale, composta da membri dotati di intelligenza superiore e considerati il fulcro della colonia. I reali sono costantemente protetti da scorte speciali di Iknoidi che formano composizioni viventi, dette gusci reali. Questi gusci sono strutture organiche mutevoli, capaci di adattarsi alle necessità della colonia: possono trasformarsi in torri difensive, scudi mobili o macchine d’assalto a seconda della situazione.
La colonia è governata attraverso segnali chimici e telepatici inviati dai reali. Questi segnali non solo coordinano le attività quotidiane, come la raccolta di risorse e la manutenzione delle strutture, ma orchestrano anche la formazione e lo smantellamento delle fusioni, garantendo che ogni azione collettiva sia precisa ed efficiente.
Capacità di Fusione
La capacità di fusione è il tratto distintivo degli Iknoidi. Ogni fusione avviene seguendo un processo elaborato e non casuale: gli Iknoidi si aggregano in base a schemi predefiniti, con ciascun individuo che assume un ruolo specifico nella struttura finale. Questa biofusione non solo aumenta la forza fisica e la resistenza dell’organismo risultante, ma consente anche di combinare abilità uniche, come la produzione di acidi, il volo o l’emissione di segnali elettromagnetici, creando un essere estremamente versatile.
Questa capacità ha una funzione adattativa cruciale: in caso di attacco da parte di predatori o altre minacce, gli Iknoidi possono trasformarsi rapidamente in macchine difensive o offensive. Inoltre, la fusione è utilizzata anche per scopi pacifici, come la costruzione di infrastrutture della colonia o il trasporto di materiali pesanti.
Origini e Evoluzione
Gli Iknoidi sono probabilmente il risultato di un'evoluzione unica, iniziata con piccoli insetti sociali che vivevano in simbiosi estrema per sopravvivere ai predatori. Con il tempo, questi insetti svilupparono una biofusione semplice, permettendo loro di formare barriere difensive o masse più grandi per dissuadere i nemici. Questo meccanismo primitivo si sarebbe evoluto in una capacità di fusione sempre più sofisticata, supportata dallo sviluppo di una rete di intelligenza collettiva.
MORVAN
I Morvan sono enigmatiche creature che abitano i profondi recessi della terra, vivendo in armonia con funghi luminescenti che crescono direttamente sui loro corpi. Questa simbiosi non è solo biologica ma anche spirituale: ogni Morvan è legato a una specifica specie di fungo, un vincolo sacro che definisce il loro ruolo nella società e conferisce loro abilità uniche. In questi vasti sistemi di gallerie, illuminati dalla morbida luce dei funghi, i Morvan hanno costruito una civiltà sotterranea scolpita tra le radici degli alberi più antichi del mondo.
La Simbiosi con i Funghi
La connessione con il fungo è il fulcro dell’esistenza dei Morvan. Questo legame determina non solo la loro salute, ma anche la loro utilità per la comunità. Ogni fungo conferisce poteri distintivi: alcune specie permettono ai Morvan di manipolare l’energia vitale, altre di influenzare la crescita delle piante, controllare la luce o persino evocare l'oscurità. Tuttavia, questa relazione è fragile; se il fungo legato a un Morvan muore, anche la creatura comincia a deperire, fino a trasformarsi in pietra.
Ciclo di Vita e Rinascita
Quando un Morvan muore e si pietrifica, non si tratta di una fine definitiva. Le pietre funerarie delle loro città diventano santuari sacri, e col tempo nuovi funghi crescono su di esse, dando vita a nuovi Morvan. Questo ciclo perpetuo di morte e rinascita è il fondamento della loro filosofia. I Morvan venerano la trasformazione come una parte naturale della loro esistenza, vedendo nella pietrificazione un atto di ritorno alla terra, una comunione con il cuore del loro mondo sotterraneo.
Struttura Sociale e Ruoli
Il tipo di fungo legato a un Morvan determina il suo ruolo nella comunità. Coloro che si legano a funghi bioluminescenti diventano guardiani, capaci di illuminare le gallerie o disorientare i nemici con spore luminose. I Morvan legati a funghi che influenzano la vegetazione fungono da custodi della flora sotterranea, garantendo il sostentamento della colonia. La selezione del fungo non è casuale: gli anziani della comunità decidono quale spora esporre ai neonati, assegnando in anticipo il ruolo che svolgeranno.
La Comunicazione con l’Oltretomba
Alcuni Morvan, legati a funghi dalle proprietà straordinarie, possono entrare in stati di trance grazie alle spore prodotte dal loro simbionte. In questo stato, affermano di comunicare con il mondo degli spiriti, ricevendo visioni e messaggi da entità trascendenti. Questa capacità li rende figure centrali nella loro cultura, ma anche oggetto di pericolo. Altre specie, affascinate o terrorizzate da questa abilità, li catturano per sfruttare le loro spore in pratiche spirituali o mediche. Tali Morvan vengono spesso tenuti in cattività e trattati come strumenti viventi, alimentando un conflitto etico tra la loro libertà e il valore delle loro capacità uniche.
Difesa e Adattamento
Quando minacciati, i Morvan possono rilasciare spore che creano una nube bioluminescente per disorientare gli aggressori o illuminare il cammino ai loro compagni in fuga. Le gallerie in cui vivono sono difese naturali, un intricato labirinto che solo loro possono navigare grazie alla loro connessione sensoriale con i funghi e l'ambiente circostante.
NEMESIS
I Nemesis sono creature serpentiformi di proporzioni inimmaginabili, la cui grandezza può variare da milioni di chilometri fino a dimensioni misurabili in anni luce. Sebbene appaiano come esseri viventi, la loro vera natura è avvolta nel mistero. Alcune teorie suggeriscono che siano il prodotto di un’antichissima civiltà tecnologicamente avanzata, creazioni biomeccaniche concepite per sopravvivere all’apocalisse della loro stessa esistenza.
Struttura e Aspetto
I Nemesis sono caratterizzati da un corpo segmentato che alterna vertebre ossee a segmenti costituiti da energia magnetica solida, un fenomeno unico che li mantiene uniti e attivi. La testa, priva di veri orifizi, è adornata da solchi a spirale, forse sensori per captare i venti solari e altre perturbazioni cosmiche. La coda termina con una struttura piramidale di nero ossidiana, simbolo iconico della loro figura. Il loro corpo, inoltre, presenta membrane tra i segmenti duri, che fungono da vele solari, permettendo loro di spostarsi nel vuoto dello spazio con movimenti sinuosi e ipnotici.
Il loro nucleo, ipotizzato come una struttura superconduttiva, funge da cuore o sistema nervoso, emettendo onde che sincronizzano il movimento dei segmenti e regolano l’energia magnetica. Questo elemento rafforza l’ipotesi della loro origine artificiale, suggerendo che siano state progettate per viaggiare nel cosmo in cerca di nuove risorse.
Origini Artificiale e Funzione Primaria
Le teorie più accreditate indicano che i Nemesis furono concepiti come enormi astronavi biomeccaniche da una civiltà avanzatissima che aveva esaurito le risorse del proprio quadrante galattico. Queste "creature" furono progettate per ospitare intere popolazioni in uno stato di criostasi, mentre l’intelligenza artificiale a bordo dirigeva il Nemesis verso regioni cosmiche ricche di energia e materiali utili. Una volta giunto in una nuova zona, il Nemesis avrebbe dovuto trasformarsi in un pianeta abitabile, permettendo ai suoi creatori di stabilirsi nuovamente. Tuttavia, si suppone che questa civiltà sia collassata o rimasta intrappolata nel sonno criogenico, lasciando i Nemesis a seguire un ciclo automatizzato, scambiato dalle altre specie per una sorta di ciclo vitale naturale.
Il Ciclo di Distruzione e Rinascita
Un Nemesis emerge da un uovo cosmico - un super-pianeta ambrato con un guscio estremamente resistente, considerato il materiale più duro dell’universo. Dopo un’incubazione di millenni, il Nemesis si schiude e inizia a drigersi verso una galassia. Quando impatta con un pianeta, una stella o un sistema solare, il Nemesis si attorciglia su se stesso e si cristallizza, formando un nuovo super-pianeta ambrato. Questo ciclo perpetuo intreccia i Nemesis al destino dell’universo, bilanciando distruzione e creazione.
Impatto sull’Ambiente Cosmico
La mera presenza di un Nemesis può alterare profondamente l’equilibrio cosmico. La sua massa immensa genera curvature gravitazionali capaci di disintegrare pianeti e perturbare intere galassie. Inoltre, le uova dei Nemesis, se situate a distanze adeguate da una stella, possono diventare culle per lo sviluppo della vita. Tuttavia, questa vita è inevitabilmente condannata alla distruzione al momento della schiusura dell’uovo.
Interazione con le Specie Intelligenti
Le altre specie che abitano l’universo spesso fraintendono la natura dei Nemesis, vedendoli come creature viventi e attribuendo loro un ciclo vitale anziché riconoscerne l’origine artificiale. Le uova di Nemesis attraggono avventurieri e scavatori desiderosi di estrarre il prezioso guscio, ma questa operazione è rischiosa: al momento della schiusura, il neonato Nemesis distruggerebbe le navicelle senza nemmeno rendersene conto.
Rarità e Fascino
Essendo tanto vasti quanto antichi, i Nemesis sono rarità cosmiche. Alcuni esemplari potrebbero essere andati distrutti in collisioni con stelle, galassie, o buchi neri, mentre altri potrebbero vagare eternamente nello spazio profondo, invisibili a ogni forma di rilevamento. Nonostante la loro capacità di distruzione, i Nemesis rappresentano un elemento essenziale dell’equilibrio cosmico, un simbolo di come la tecnologia possa intrecciarsi con il ciclo naturale dell’universo.