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Gaetano Porcasi
Добавлен 29 окт 2011
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La Storia dal 1985 al 2025 Gaetano Porcasi pittore
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Carlo Collodi, pseudonimo di Carlo Lorenzini (Firenze, 24 novembre 1826,Gaetano Porcasi
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La magica storia di Babbo Natale Gaetano Porcasi
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Babbo Natale: leggenda e origini del personaggio.Gaetano Porcasi
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Giulio Natta (Porto Maurizio, 26 febbraio 1903 - Bergamo, 2 maggio 1979) Gaetano Porcasi
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Giovanni Melchiorre Bosco, meglio noto come Don Bosco. Gaetano Porcasi
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Giovanni Melchiorre Bosco, meglio noto come Don Bosco. Gaetano Porcasi 19-12-2024
Gli italiani emigrarono negli Stati Uniti Gaetano Porcasi 17-12-2024
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Stati Uniti. Un'altra Italia Gaetano Porcasi olio su tela 120x100
Enrico Fermi. (Roma, 29 settembre 1901 - Chicago, 28 novembre 1954) Gaetano Porcasi 12-12-2024
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Enrico Fermi. (Roma, 29 settembre 1901 - Chicago, 28 novembre 1954) Gaetano Porcasi 12-12-2024
Ernesto Guevara de la Serna. Grafiche n 3 Gaetano Porcasi 07-12-2024
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Ernesto Guevara de la Serna . Gaetano Porcasi n 3 Grafiche 35x50 07-12-2024
Madre Teresa di Calcutta (1910-1997) Gaetano Porcasi olio su tela 120x100 anno 2000
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Aldo Romeo Luigi Moro (Maglie, 23 settembre 1916 - Roma, 9 maggio 1978) Gaetano Porcas
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Giuseppe Carlo Marino (Palermo, 22 ottobre 1939 - Pisa, 9 luglio 2024) Gaetano Porcasi
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Giuseppe Carlo Marino (Palermo, 22 ottobre 1939 - Pisa, 9 luglio 2024) Gaetano Porca Olio su tela cm 120x100 anno 2008
L’ECCIDO DI CASTELLAMMARE DEL GOLFO, Gaetano Porcasi olio su tela 70x100 anno 1990
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Emigrazione e immigrazione-Gaetano Porcasi Olio su tela cm 140x100 .2014
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L'omicidio di Simonetta Lamberti Gaetano Porcasi olio su tela cm 120x100
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Enzo Tortora (Genova, 30 novembre 1928 - Milano, 18 maggio Gaetano Porcasi n 2 Grafiche 35x50
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Pablo Neruda luglio 1904 - Santiago del Cile, 23 settembre 1973) Gaetano Porcas
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Daphne Anne Vella, coniugata Caruana Galizia (Sliema, 26 agosto 1964 - Bidnija, 16 Gaetano Porcasi
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Ascanio Raffaele Ciriello (Venosa, 2 agosto 1959 - Ramallah, 13 marzo 2002 Gaetano Porcasi
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Giordano Bruno, alla nascita Filippo Bruno (Nola, 1548 - Roma, 17 febbraio 1600) Gaetano Porcasi
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Walter Tobagi (Spoleto, 18 marzo 1947 - Milano, 28 maggio 1980 Gaetano Porcasi
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Sal Da Vinci, pseudonimo di Salvatore Michael Sorrentino (New York, 7 aprile 1969) Gaetano Porcasi
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La strage di Alcamo Marina avvenne nel 1976 ad Alcamo Marina Gaetano Porcasi
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Antonino Burrafato (Nicosia, 13 giugno 1933 - Termini Imerese, 29 giugno 1982 Gaetano Porcasi
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Don Andrea Gallo (Genova, 18 luglio 1928 - Genova, 22 maggio 2013) Gaetano Porcasi-Olio su tela
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Don Andrea Gallo (Genova, 18 luglio 1928 - Genova, 22 maggio 2013) Gaetano Porcasi-Olio su tela
Don Andrea Gallo (Genova, 18 luglio 1928 - Genova, 22 maggio 2013) Gaetano Porcasi-Olio su tela
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Don Andrea Gallo (Genova, 18 luglio 1928 - Genova, 22 maggio 2013) Gaetano Porcasi-Olio su tela
Antonino Saetta (Canicattì, 25 ottobre 1922 - Caltanissetta, 25 settembre 1988) Gaetano Porcasi
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Antonino Saetta (Canicattì, 25 ottobre 1922 - Caltanissetta, 25 settembre 1988) Gaetano Porcasi
Bellissimo Video! Ho capito tutto e mi interessa tantissimo questo tema e spieghi benissimo!!! Monaco, Germania 🇩🇪
Sono onorato di aver dato Storia contemporanea, materia complementare al mio piano di studi, con il Professore Giuseppe Carlo Marino.
Il professore Giuseppe Carlo Marino una persona stupenda. Grazie per questa sua testimonianza testimonianza.
Condivido personalmente e pienamente il video raffigurante la Suddivisione dell' Umanità che mi è stata letteralmente tramamdata
studio.ruclips.net/user/videoN7f9gVhUz7s/edit
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Un quadro estremamente attuale, grazie
Carissimo Michele Placido , fortissimi saluti per te❤
Complimenti professore🔝🔝
Let's gosky 🤙🏽🤙🏽 Bel video prof. 🫶🏽👌🏽
🗿🍷
Ciao capitano
grande maestro
grande maestro merita il nostro rispetto
Perché parli del mio trisnonno?
PREGHIERA PADRE PINO PUGLISI MARTIRE ❤🙏🌿💒
Ammazzato su una fiat 1100 103E... Del 56/57.... Che bello
Che razza di video è? Da dove si dovrebbe evincere che si tratta di un artista impegnato nel civile?
Ma anche se un po' in ritardo, ma fa niente, bisognerebbe dipingere anche Falcone e Borsellino, anche solo i visi!👍
Complimenti!😀👋👍
Grande Vito molise da Enzo di firenze
Liggio è stato l'artefice del suo omicidio * scavalcarlo poiché si è ingrandito
Fr/ Assez intéressant 206 vues le 17/12/2021
Fr/Très intéressant 44 vues le 17/12/2021
poggers
Great legs ladies!!!! 🔥🔥🌷🌷🌹🌹
Ciao Gaetano... Sei il figlio del prof. Franco Porcasi ?
NO sono di Partinico.
Wow... Che donne.... Che artiste..... Uomo fortunato, ad avere incontrato due meraviglie così....
un grandissimo artista, sottovalutato da un tessuto sociale mediocre. Nemo profeta in patria in alcuni casi dicono. Le sue opere, negli anni, nel tempo, diventeranno importanti e a caratura internazionale.
con tutto il rispetto non è che lei ha fatto vedere tutto... come si dice! se devi mostrare, mostra come si deve grazie!
Amedeo Preziosi 1.566.573 iscritti
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Gaetano ci parla dei suoi lavori: da molti anni dipinge la storia del nostro paese, attraverso i suoi quadri di denuncia civile racconta delle storie, illustra vittime e carnefici, ci offre immagini che restano indelebili sulle tele e nella memoria. Nonostante le molte richieste da parte di privati, lui ha deciso di non vendere i suoi quadri e preferisce vivere del suo stipendio da insegnante. Il motivo è semplice: appendere una sua opera in una casa privata significa impedire a tutti di poter leggere la storia che le immagini raccontano, come un libro in unica copia nascosto su uno scaffale. I quadri di Gaetano sono a disposizione di tutti, li porta ovunque ci sia qualcuno disposto ad aiutarlo ad organizzare le sue mostre itineranti e lo fa a titolo gratuito: non lucra né sulla cultura né sull’antimafia.
Home » gaetano porcasi gaetano porcasi Associazione Legalità e Giustizia » Chi siamo » Comitato Scientifico » Gaetano Porcasi Gaetano Porcasi Gaetano Porcasi Gaetano Porcasi è nato a Partinico (PA) nel 1965. Fin da piccolo ha manifestato uno straordinario ed innato talento artistico che ha arricchito, modellato e sviluppato frequentando, prima, l’Istituto d’Arte di Monreale e, successivamente, l’Accademia di Belle Arti di Palermo, dove ha conseguito la laurea col massimo dei voti. Ultimati gli studi Gaetano Porcasi ha iniziato la sua carriera di docente presso l’Istituto Statale d’Arte di Sassari, poi presso il Liceo artistico di Tempio Pausania e presso l’Istituto Statale d’Arte di Alghero. Tornato in Sicilia ha ottenuto la cattedra di discipline pittoriche presso l’Istituto Statale d’Arte di Monreale e, finalmente, presso il Liceo scientifico “Santi Savarino” di Partinico dove contribuisce incisivamente nella realizzazione di percorsi didattici che promuovono nei giovani cultura, legalità e impegno civile. La maturazione artistica di Gaetano Porcasi si è sviluppata attraverso una profonda ricerca di una dimensione personale che gli offrisse la possibilità di conciliare contemporaneamente il suo talento artistico, la sua verve espressiva, la sua fantasia creativa, col suo impegno civile, con le sue aspirazioni culturali, con la sua voglia di rappresentare e raccontare la complessa contraddittorietà della sua terra, di esprimere la sua irrevocabile condanna nei confronti dei mali sociali endemici che la ammorbano e la condizionano, di valorizzare il riscatto sociale e le grandi figure che lo hanno promosso o lo promuovono. Ben presto Gaetano Porcasi ha raggiunto un’identità ed una maturazione artistica dosando ed amalgamando, con apprezzabile equilibrio e saggezza, il suo estro e la sua fantasia con il complesso substrato interiore che lo ha sempre stimolato ad offrire contributi artistici in un dibattito culturale che lo ha sempre affascinato. Per tali motivi ogni opera di Porcasi è un frammento di un percorso culturale e civile riconducibile interamente alla stessa matrice: la voglia di raccontare il variegato volto di una terra in cui emerge lo stridente contrasto tra la violenza, la barbarie di pochi miserabili individui, l’insensibilità e la stoltezza di tanti politici collusi e corrotti, da un lato, ed una natura affascinante, stupenda, mitica, misteriosa e complessa, abitata da un popolo generoso e semplice, intrappolato in un perenne vassallaggio. Fra gli aspetti artistici più elevati e nobili della produzione di Gaetano Porcasi emergono la rappresentazione della saga e dell’epopea eroica di quanti hanno immolato la loro vita per l’affermazione del bene comune, della solidarietà, della legalità, della emancipazione degli umili e degli emarginati, ma anche la rappresentazione di una terra generosa, rigogliosa, esagerata, prorompente, luminosa, del lavoro dei campi, della fatica, del sudore, della sofferenza di chi ha subito violenza, delle ferite provocate all’ambiente, dell’infanzia e della vecchiaia, della multietnicità ed dei protagonisti del nostro tempo. Si tratta di un eterogeneo e complesso mondo espressivo in cui ogni pezzo è tassello di una unica dinamica culturale che muove dall’aspirazione di Gaetano Porcasi ad emancipare la pittura fino a renderla messaggio sociale ed impegno civile L’arte di Gaetano Porcasi non è mai retorica, ma comunicazione semplice, immediatamente percepibile, divulgativa che mira a rendere condivisi il rispetto, la riconoscenza e l’esaltazione eroica dei leader politici e sindacali protagonisti di battaglie sociali e, contemporaneamente, l’orrore ed il disprezzo per la violenza, la barbarie, l’ignavia, il torpore, la collusione e la contiguità verso la criminalità organizzata, la cultura dell’illecito e del malaffare. Nel rappresentare la natura, il lavoro, la sua terra l’arte di Porcasi diventa poesia, sinfonia di colori, armonia di tonalità che esaltano l’effetto estetico coinvolgendo ed affascinando anche il più distratto dei suoi osservatori. Gaetano Porcasi, infine, utilizza una complessa simbologia, che, tuttavia, risulta sempre di facile ed immediata lettura e comprensione, si tratta di espedienti metaforici che gli consentono di integrare l’aspetto palese delle immagini con messaggi allusivi che integrano la scena e forniscono una nota aggiuntiva; i giornali e le testate giornalistiche che pervadono lo scenario che racconta le vittime di mafia o i feroci assassini, è la metafora di ciò che convenzionalmente viene più pubblicizzato della Sicilia e va a finire sui giornali, al contrario, la produzione artistica che ritrae la natura, il mare, la vita dei campi, gli ulivi millenari, le agavi, i nespoli, i limoni, i paesaggi tipici della campagna siciliana, i gruppi umani in cammino, i grandi eventi delle lotte sindacali, diventano limpide rappresentazioni di un mondo che è l’unico che Gaetano Porcasi vorrebbe far conoscere e divulgare: è la Sicilia che non fa notizia. Assai frequenti sono dettagli architettonici, l’azzurro delle pareti, gli scorci delle vecchie case, le terracotte stagnate della numerazione civica delle abitazioni, che il pittore estrae dalla memoria della sua infanzia e che utilizza per fornire le date di fatti o misfatti che rappresenta.
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Tornato in Sicilia ha ottenuto la cattedra di discipline pittoriche presso l’Istituto Statale d’Arte di Monreale e, finalmente, presso il Liceo scientifico “Santi Savarino” di Partinico dove contribuisce incisivamente nella realizzazione di percorsi didattici che promuovono nei giovani cultura, legalità e impegno civile. La maturazione artistica di Gaetano Porcasi si è sviluppata attraverso una profonda ricerca di una dimensione personale che gli offrisse la possibilità di conciliare contemporaneamente il suo talento artistico, la sua verve espressiva, la sua fantasia creativa, col suo impegno civile, con le sue aspirazioni culturali, con la sua voglia di rappresentare e raccontare la complessa contraddittorietà della sua terra, di esprimere la sua irrevocabile condanna nei confronti dei mali sociali endemici che la ammorbano e la condizionano, di valorizzare il riscatto sociale e le grandi figure che lo hanno promosso o lo promuovono. Ben presto Gaetano Porcasi ha raggiunto un’identità ed una maturazione artistica dosando ed amalgamando, con apprezzabile equilibrio e saggezza, il suo estro e la sua fantasia con il complesso substrato interiore che lo ha sempre stimolato ad offrire contributi artistici in un dibattito culturale che lo ha sempre affascinato. Per tali motivi ogni opera di Porcasi è un frammento di un percorso culturale e civile riconducibile interamente alla stessa matrice: la voglia di raccontare il variegato volto di una terra in cui emerge lo stridente contrasto tra la violenza, la barbarie di pochi miserabili individui, l’insensibilità e la stoltezza di tanti politici collusi e corrotti, da un lato, ed una natura affascinante, stupenda, mitica, misteriosa e complessa, abitata da un popolo generoso e semplice, intrappolato in un perenne vassallaggio. Fra gli aspetti artistici più elevati e nobili della produzione di Gaetano Porcasi emergono la rappresentazione della saga e dell’epopea eroica di quanti hanno immolato la loro vita per l’affermazione del bene comune, della solidarietà, della legalità, della emancipazione degli umili e degli emarginati, ma anche la rappresentazione di una terra generosa, rigogliosa, esagerata, prorompente, luminosa, del lavoro dei campi, della fatica, del sudore, della sofferenza di chi ha subito violenza, delle ferite provocate all’ambiente, dell’infanzia e della vecchiaia, della multietnicità ed dei protagonisti del nostro tempo. Si tratta di un eterogeneo e complesso mondo espressivo in cui ogni pezzo è tassello di una unica dinamica culturale che muove dall’aspirazione di Gaetano Porcasi ad emancipare la pittura fino a renderla messaggio sociale ed impegno civile L’arte di Gaetano Porcasi non è mai retorica, ma comunicazione semplice, immediatamente percepibile, divulgativa che mira a rendere condivisi il rispetto, la riconoscenza e l’esaltazione eroica dei leader politici e sindacali protagonisti di battaglie sociali e, contemporaneamente, l’orrore ed il disprezzo per la violenza, la barbarie, l’ignavia, il torpore, la collusione e la contiguità verso la criminalità organizzata, la cultura dell’illecito e del malaffare. Nel rappresentare la natura, il lavoro, la sua terra l’arte di Porcasi diventa poesia, sinfonia di colori, armonia di tonalità che esaltano l’effetto estetico coinvolgendo ed affascinando anche il più distratto dei suoi osservatori. Gaetano Porcasi, infine, utilizza una complessa simbologia, che, tuttavia, risulta sempre di facile ed immediata lettura e comprensione, si tratta di espedienti metaforici che gli consentono di integrare l’aspetto palese delle immagini con messaggi allusivi che integrano la scena e forniscono una nota aggiuntiva; i giornali e le testate giornalistiche che pervadono lo scenario che racconta le vittime di mafia o i feroci assassini, è la metafora di ciò che convenzionalmente viene più pubblicizzato della Sicilia e va a finire sui giornali, al contrario, la produzione artistica che ritrae la natura, il mare, la vita dei campi, gli ulivi millenari, le agavi, i nespoli, i limoni, i paesaggi tipici della campagna siciliana, i gruppi umani in cammino, i grandi eventi delle lotte sindacali, diventano limpide rappresentazioni di un mondo che è l’unico che Gaetano Porcasi vorrebbe far conoscere e divulgare: è la Sicilia che non fa notizia. Assai frequenti sono dettagli architettonici, l’azzurro delle pareti, gli scorci delle vecchie case, le terracotte stagnate della numerazione civica delle abitazioni, che il pittore estrae dalla memoria della sua infanzia e che utilizza per fornire le date di fatti o misfatti che rappresenta.
Amedeo Preziosi 1.566.573 iscritti
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Tornato in Sicilia ha ottenuto la cattedra di discipline pittoriche presso l’Istituto Statale d’Arte di Monreale e, finalmente, presso il Liceo scientifico “Santi Savarino” di Partinico dove contribuisce incisivamente nella realizzazione di percorsi didattici che promuovono nei giovani cultura, legalità e impegno civile. La maturazione artistica di Gaetano Porcasi si è sviluppata attraverso una profonda ricerca di una dimensione personale che gli offrisse la possibilità di conciliare contemporaneamente il suo talento artistico, la sua verve espressiva, la sua fantasia creativa, col suo impegno civile, con le sue aspirazioni culturali, con la sua voglia di rappresentare e raccontare la complessa contraddittorietà della sua terra, di esprimere la sua irrevocabile condanna nei confronti dei mali sociali endemici che la ammorbano e la condizionano, di valorizzare il riscatto sociale e le grandi figure che lo hanno promosso o lo promuovono. Ben presto Gaetano Porcasi ha raggiunto un’identità ed una maturazione artistica dosando ed amalgamando, con apprezzabile equilibrio e saggezza, il suo estro e la sua fantasia con il complesso substrato interiore che lo ha sempre stimolato ad offrire contributi artistici in un dibattito culturale che lo ha sempre affascinato. Per tali motivi ogni opera di Porcasi è un frammento di un percorso culturale e civile riconducibile interamente alla stessa matrice: la voglia di raccontare il variegato volto di una terra in cui emerge lo stridente contrasto tra la violenza, la barbarie di pochi miserabili individui, l’insensibilità e la stoltezza di tanti politici collusi e corrotti, da un lato, ed una natura affascinante, stupenda, mitica, misteriosa e complessa, abitata da un popolo generoso e semplice, intrappolato in un perenne vassallaggio. Fra gli aspetti artistici più elevati e nobili della produzione di Gaetano Porcasi emergono la rappresentazione della saga e dell’epopea eroica di quanti hanno immolato la loro vita per l’affermazione del bene comune, della solidarietà, della legalità, della emancipazione degli umili e degli emarginati, ma anche la rappresentazione di una terra generosa, rigogliosa, esagerata, prorompente, luminosa, del lavoro dei campi, della fatica, del sudore, della sofferenza di chi ha subito violenza, delle ferite provocate all’ambiente, dell’infanzia e della vecchiaia, della multietnicità ed dei protagonisti del nostro tempo. Si tratta di un eterogeneo e complesso mondo espressivo in cui ogni pezzo è tassello di una unica dinamica culturale che muove dall’aspirazione di Gaetano Porcasi ad emancipare la pittura fino a renderla messaggio sociale ed impegno civile L’arte di Gaetano Porcasi non è mai retorica, ma comunicazione semplice, immediatamente percepibile, divulgativa che mira a rendere condivisi il rispetto, la riconoscenza e l’esaltazione eroica dei leader politici e sindacali protagonisti di battaglie sociali e, contemporaneamente, l’orrore ed il disprezzo per la violenza, la barbarie, l’ignavia, il torpore, la collusione e la contiguità verso la criminalità organizzata, la cultura dell’illecito e del malaffare. Nel rappresentare la natura, il lavoro, la sua terra l’arte di Porcasi diventa poesia, sinfonia di colori, armonia di tonalità che esaltano l’effetto estetico coinvolgendo ed affascinando anche il più distratto dei suoi osservatori. Gaetano Porcasi, infine, utilizza una complessa simbologia, che, tuttavia, risulta sempre di facile ed immediata lettura e comprensione, si tratta di espedienti metaforici che gli consentono di integrare l’aspetto palese delle immagini con messaggi allusivi che integrano la scena e forniscono una nota aggiuntiva; i giornali e le testate giornalistiche che pervadono lo scenario che racconta le vittime di mafia o i feroci assassini, è la metafora di ciò che convenzionalmente viene più pubblicizzato della Sicilia e va a finire sui giornali, al contrario, la produzione artistica che ritrae la natura, il mare, la vita dei campi, gli ulivi millenari, le agavi, i nespoli, i limoni, i paesaggi tipici della campagna siciliana, i gruppi umani in cammino, i grandi eventi delle lotte sindacali, diventano limpide rappresentazioni di un mondo che è l’unico che Gaetano Porcasi vorrebbe far conoscere e divulgare: è la Sicilia che non fa notizia. Assai frequenti sono dettagli architettonici, l’azzurro delle pareti, gli scorci delle vecchie case, le terracotte stagnate della numerazione civica delle abitazioni, che il pittore estrae dalla memoria della sua infanzia e che utilizza per fornire le date di fatti o misfatti che rappresenta.
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Tornato in Sicilia ha ottenuto la cattedra di discipline pittoriche presso l’Istituto Statale d’Arte di Monreale e, finalmente, presso il Liceo scientifico “Santi Savarino” di Partinico dove contribuisce incisivamente nella realizzazione di percorsi didattici che promuovono nei giovani cultura, legalità e impegno civile. La maturazione artistica di Gaetano Porcasi si è sviluppata attraverso una profonda ricerca di una dimensione personale che gli offrisse la possibilità di conciliare contemporaneamente il suo talento artistico, la sua verve espressiva, la sua fantasia creativa, col suo impegno civile, con le sue aspirazioni culturali, con la sua voglia di rappresentare e raccontare la complessa contraddittorietà della sua terra, di esprimere la sua irrevocabile condanna nei confronti dei mali sociali endemici che la ammorbano e la condizionano, di valorizzare il riscatto sociale e le grandi figure che lo hanno promosso o lo promuovono. Ben presto Gaetano Porcasi ha raggiunto un’identità ed una maturazione artistica dosando ed amalgamando, con apprezzabile equilibrio e saggezza, il suo estro e la sua fantasia con il complesso substrato interiore che lo ha sempre stimolato ad offrire contributi artistici in un dibattito culturale che lo ha sempre affascinato. Per tali motivi ogni opera di Porcasi è un frammento di un percorso culturale e civile riconducibile interamente alla stessa matrice: la voglia di raccontare il variegato volto di una terra in cui emerge lo stridente contrasto tra la violenza, la barbarie di pochi miserabili individui, l’insensibilità e la stoltezza di tanti politici collusi e corrotti, da un lato, ed una natura affascinante, stupenda, mitica, misteriosa e complessa, abitata da un popolo generoso e semplice, intrappolato in un perenne vassallaggio. Fra gli aspetti artistici più elevati e nobili della produzione di Gaetano Porcasi emergono la rappresentazione della saga e dell’epopea eroica di quanti hanno immolato la loro vita per l’affermazione del bene comune, della solidarietà, della legalità, della emancipazione degli umili e degli emarginati, ma anche la rappresentazione di una terra generosa, rigogliosa, esagerata, prorompente, luminosa, del lavoro dei campi, della fatica, del sudore, della sofferenza di chi ha subito violenza, delle ferite provocate all’ambiente, dell’infanzia e della vecchiaia, della multietnicità ed dei protagonisti del nostro tempo. Si tratta di un eterogeneo e complesso mondo espressivo in cui ogni pezzo è tassello di una unica dinamica culturale che muove dall’aspirazione di Gaetano Porcasi ad emancipare la pittura fino a renderla messaggio sociale ed impegno civile L’arte di Gaetano Porcasi non è mai retorica, ma comunicazione semplice, immediatamente percepibile, divulgativa che mira a rendere condivisi il rispetto, la riconoscenza e l’esaltazione eroica dei leader politici e sindacali protagonisti di battaglie sociali e, contemporaneamente, l’orrore ed il disprezzo per la violenza, la barbarie, l’ignavia, il torpore, la collusione e la contiguità verso la criminalità organizzata, la cultura dell’illecito e del malaffare. Nel rappresentare la natura, il lavoro, la sua terra l’arte di Porcasi diventa poesia, sinfonia di colori, armonia di tonalità che esaltano l’effetto estetico coinvolgendo ed affascinando anche il più distratto dei suoi osservatori. Gaetano Porcasi, infine, utilizza una complessa simbologia, che, tuttavia, risulta sempre di facile ed immediata lettura e comprensione, si tratta di espedienti metaforici che gli consentono di integrare l’aspetto palese delle immagini con messaggi allusivi che integrano la scena e forniscono una nota aggiuntiva; i giornali e le testate giornalistiche che pervadono lo scenario che racconta le vittime di mafia o i feroci assassini, è la metafora di ciò che convenzionalmente viene più pubblicizzato della Sicilia e va a finire sui giornali, al contrario, la produzione artistica che ritrae la natura, il mare, la vita dei campi, gli ulivi millenari, le agavi, i nespoli, i limoni, i paesaggi tipici della campagna siciliana, i gruppi umani in cammino, i grandi eventi delle lotte sindacali, diventano limpide rappresentazioni di un mondo che è l’unico che Gaetano Porcasi vorrebbe far conoscere e divulgare: è la Sicilia che non fa notizia. Assai frequenti sono dettagli architettonici, l’azzurro delle pareti, gli scorci delle vecchie case, le terracotte stagnate della numerazione civica delle abitazioni, che il pittore estrae dalla memoria della sua infanzia e che utilizza per fornire le date di fatti o misfatti che rappresenta.
Home » gaetano porcasi gaetano porcasi Associazione Legalità e Giustizia » Chi siamo » Comitato Scientifico » Gaetano Porcasi Gaetano Porcasi Gaetano Porcasi Gaetano Porcasi è nato a Partinico (PA) nel 1965. Fin da piccolo ha manifestato uno straordinario ed innato talento artistico che ha arricchito, modellato e sviluppato frequentando, prima, l’Istituto d’Arte di Monreale e, successivamente, l’Accademia di Belle Arti di Palermo, dove ha conseguito la laurea col massimo dei voti. Ultimati gli studi Gaetano Porcasi ha iniziato la sua carriera di docente presso l’Istituto Statale d’Arte di Sassari, poi presso il Liceo artistico di Tempio Pausania e presso l’Istituto Statale d’Arte di Alghero. Tornato in Sicilia ha ottenuto la cattedra di discipline pittoriche presso l’Istituto Statale d’Arte di Monreale e, finalmente, presso il Liceo scientifico “Santi Savarino” di Partinico dove contribuisce incisivamente nella realizzazione di percorsi didattici che promuovono nei giovani cultura, legalità e impegno civile. La maturazione artistica di Gaetano Porcasi si è sviluppata attraverso una profonda ricerca di una dimensione personale che gli offrisse la possibilità di conciliare contemporaneamente il suo talento artistico, la sua verve espressiva, la sua fantasia creativa, col suo impegno civile, con le sue aspirazioni culturali, con la sua voglia di rappresentare e raccontare la complessa contraddittorietà della sua terra, di esprimere la sua irrevocabile condanna nei confronti dei mali sociali endemici che la ammorbano e la condizionano, di valorizzare il riscatto sociale e le grandi figure che lo hanno promosso o lo promuovono. Ben presto Gaetano Porcasi ha raggiunto un’identità ed una maturazione artistica dosando ed amalgamando, con apprezzabile equilibrio e saggezza, il suo estro e la sua fantasia con il complesso substrato interiore che lo ha sempre stimolato ad offrire contributi artistici in un dibattito culturale che lo ha sempre affascinato. Per tali motivi ogni opera di Porcasi è un frammento di un percorso culturale e civile riconducibile interamente alla stessa matrice: la voglia di raccontare il variegato volto di una terra in cui emerge lo stridente contrasto tra la violenza, la barbarie di pochi miserabili individui, l’insensibilità e la stoltezza di tanti politici collusi e corrotti, da un lato, ed una natura affascinante, stupenda, mitica, misteriosa e complessa, abitata da un popolo generoso e semplice, intrappolato in un perenne vassallaggio. Fra gli aspetti artistici più elevati e nobili della produzione di Gaetano Porcasi emergono la rappresentazione della saga e dell’epopea eroica di quanti hanno immolato la loro vita per l’affermazione del bene comune, della solidarietà, della legalità, della emancipazione degli umili e degli emarginati, ma anche la rappresentazione di una terra generosa, rigogliosa, esagerata, prorompente, luminosa, del lavoro dei campi, della fatica, del sudore, della sofferenza di chi ha subito violenza, delle ferite provocate all’ambiente, dell’infanzia e della vecchiaia, della multietnicità ed dei protagonisti del nostro tempo. Si tratta di un eterogeneo e complesso mondo espressivo in cui ogni pezzo è tassello di una unica dinamica culturale che muove dall’aspirazione di Gaetano Porcasi ad emancipare la pittura fino a renderla messaggio sociale ed impegno civile L’arte di Gaetano Porcasi non è mai retorica, ma comunicazione semplice, immediatamente percepibile, divulgativa che mira a rendere condivisi il rispetto, la riconoscenza e l’esaltazione eroica dei leader politici e sindacali protagonisti di battaglie sociali e, contemporaneamente, l’orrore ed il disprezzo per la violenza, la barbarie, l’ignavia, il torpore, la collusione e la contiguità verso la criminalità organizzata, la cultura dell’illecito e del malaffare. Nel rappresentare la natura, il lavoro, la sua terra l’arte di Porcasi diventa poesia, sinfonia di colori, armonia di tonalità che esaltano l’effetto estetico coinvolgendo ed affascinando anche il più distratto dei suoi osservatori. Gaetano Porcasi, infine, utilizza una complessa simbologia, che, tuttavia, risulta sempre di facile ed immediata lettura e comprensione, si tratta di espedienti metaforici che gli consentono di integrare l’aspetto palese delle immagini con messaggi allusivi che integrano la scena e forniscono una nota aggiuntiva; i giornali e le testate giornalistiche che pervadono lo scenario che racconta le vittime di mafia o i feroci assassini, è la metafora di ciò che convenzionalmente viene più pubblicizzato della Sicilia e va a finire sui giornali, al contrario, la produzione artistica che ritrae la natura, il mare, la vita dei campi, gli ulivi millenari, le agavi, i nespoli, i limoni, i paesaggi tipici della campagna siciliana, i gruppi umani in cammino, i grandi eventi delle lotte sindacali, diventano limpide rappresentazioni di un mondo che è l’unico che Gaetano Porcasi vorrebbe far conoscere e divulgare: è la Sicilia che non fa notizia.
Home » gaetano porcasi gaetano porcasi Associazione Legalità e Giustizia » Chi siamo » Comitato Scientifico » Gaetano Porcasi Gaetano Porcasi Gaetano Porcasi Gaetano Porcasi è nato a Partinico (PA) nel 1965. Fin da piccolo ha manifestato uno straordinario ed innato talento artistico che ha arricchito, modellato e sviluppato frequentando, prima, l’Istituto d’Arte di Monreale e, successivamente, l’Accademia di Belle Arti di Palermo, dove ha conseguito la laurea col massimo dei voti. Ultimati gli studi Gaetano Porcasi ha iniziato la sua carriera di docente presso l’Istituto Statale d’Arte di Sassari, poi presso il Liceo artistico di Tempio Pausania e presso l’Istituto Statale d’Arte di Alghero. Tornato in Sicilia ha ottenuto la cattedra di discipline pittoriche presso l’Istituto Statale d’Arte di Monreale e, finalmente, presso il Liceo scientifico “Santi Savarino” di Partinico dove contribuisce incisivamente nella realizzazione di percorsi didattici che promuovono nei giovani cultura, legalità e impegno civile. La maturazione artistica di Gaetano Porcasi si è sviluppata attraverso una profonda ricerca di una dimensione personale che gli offrisse la possibilità di conciliare contemporaneamente il suo talento artistico, la sua verve espressiva, la sua fantasia creativa, col suo impegno civile, con le sue aspirazioni culturali, con la sua voglia di rappresentare e raccontare la complessa contraddittorietà della sua terra, di esprimere la sua irrevocabile condanna nei confronti dei mali sociali endemici che la ammorbano e la condizionano, di valorizzare il riscatto sociale e le grandi figure che lo hanno promosso o lo promuovono. Ben presto Gaetano Porcasi ha raggiunto un’identità ed una maturazione artistica dosando ed amalgamando, con apprezzabile equilibrio e saggezza, il suo estro e la sua fantasia con il complesso substrato interiore che lo ha sempre stimolato ad offrire contributi artistici in un dibattito culturale che lo ha sempre affascinato. Per tali motivi ogni opera di Porcasi è un frammento di un percorso culturale e civile riconducibile interamente alla stessa matrice: la voglia di raccontare il variegato volto di una terra in cui emerge lo stridente contrasto tra la violenza, la barbarie di pochi miserabili individui, l’insensibilità e la stoltezza di tanti politici collusi e corrotti, da un lato, ed una natura affascinante, stupenda, mitica, misteriosa e complessa, abitata da un popolo generoso e semplice, intrappolato in un perenne vassallaggio. Fra gli aspetti artistici più elevati e nobili della produzione di Gaetano Porcasi emergono la rappresentazione della saga e dell’epopea eroica di quanti hanno immolato la loro vita per l’affermazione del bene comune, della solidarietà, della legalità, della emancipazione degli umili e degli emarginati, ma anche la rappresentazione di una terra generosa, rigogliosa, esagerata, prorompente, luminosa, del lavoro dei campi, della fatica, del sudore, della sofferenza di chi ha subito violenza, delle ferite provocate all’ambiente, dell’infanzia e della vecchiaia, della multietnicità ed dei protagonisti del nostro tempo. Si tratta di un eterogeneo e complesso mondo espressivo in cui ogni pezzo è tassello di una unica dinamica culturale che muove dall’aspirazione di Gaetano Porcasi ad emancipare la pittura fino a renderla messaggio sociale ed impegno civile L’arte di Gaetano Porcasi non è mai retorica, ma comunicazione semplice, immediatamente percepibile, divulgativa che mira a rendere condivisi il rispetto, la riconoscenza e l’esaltazione eroica dei leader politici e sindacali protagonisti di battaglie sociali e, contemporaneamente, l’orrore ed il disprezzo per la violenza, la barbarie, l’ignavia, il torpore, la collusione e la contiguità verso la criminalità organizzata, la cultura dell’illecito e del malaffare. Nel rappresentare la natura, il lavoro, la sua terra l’arte di Porcasi diventa poesia, sinfonia di colori, armonia di tonalità che esaltano l’effetto estetico coinvolgendo ed affascinando anche il più distratto dei suoi osservatori. Gaetano Porcasi, infine, utilizza una complessa simbologia, che, tuttavia, risulta sempre di facile ed immediata lettura e comprensione, si tratta di espedienti metaforici che gli consentono di integrare l’aspetto palese delle immagini con messaggi allusivi che integrano la scena e forniscono una nota aggiuntiva; i giornali e le testate giornalistiche che pervadono lo scenario che racconta le vittime di mafia o i feroci assassini, è la metafora di ciò che convenzionalmente viene più pubblicizzato della Sicilia e va a finire sui giornali, al contrario, la produzione artistica che ritrae la natura, il mare, la vita dei campi, gli ulivi millenari, le agavi, i nespoli, i limoni, i paesaggi tipici della campagna siciliana, i gruppi umani in cammino, i grandi eventi delle lotte sindacali, diventano limpide rappresentazioni di un mondo che è l’unico che Gaetano Porcasi vorrebbe far conoscere e divulgare: è la Sicilia che non fa notizia. Assai frequenti sono dettagli architettonici, l’azzurro delle pareti, gli scorci delle vecchie case, le terracotte stagnate della numerazione civica delle abitazioni, che il pittore estrae dalla memoria della sua infanzia e che utilizza per fornire le date di fatti o misfatti che rappresenta.
Home » gaetano porcasi gaetano porcasi Associazione Legalità e Giustizia » Chi siamo » Comitato Scientifico » Gaetano Porcasi Gaetano Porcasi Gaetano Porcasi Gaetano Porcasi è nato a Partinico (PA) nel 1965. Fin da piccolo ha manifestato uno straordinario ed innato talento artistico che ha arricchito, modellato e sviluppato frequentando, prima, l’Istituto d’Arte di Monreale e, successivamente, l’Accademia di Belle Arti di Palermo, dove ha conseguito la laurea col massimo dei voti. Ultimati gli studi Gaetano Porcasi ha iniziato la sua carriera di docente presso l’Istituto Statale d’Arte di Sassari, poi presso il Liceo artistico di Tempio Pausania e presso l’Istituto Statale d’Arte di Alghero. Tornato in Sicilia ha ottenuto la cattedra di discipline pittoriche presso l’Istituto Statale d’Arte di Monreale e, finalmente, presso il Liceo scientifico “Santi Savarino” di Partinico dove contribuisce incisivamente nella realizzazione di percorsi didattici che promuovono nei giovani cultura, legalità e impegno civile. La maturazione artistica di Gaetano Porcasi si è sviluppata attraverso una profonda ricerca di una dimensione personale che gli offrisse la possibilità di conciliare contemporaneamente il suo talento artistico, la sua verve espressiva, la sua fantasia creativa, col suo impegno civile, con le sue aspirazioni culturali, con la sua voglia di rappresentare e raccontare la complessa contraddittorietà della sua terra, di esprimere la sua irrevocabile condanna nei confronti dei mali sociali endemici che la ammorbano e la condizionano, di valorizzare il riscatto sociale e le grandi figure che lo hanno promosso o lo promuovono. Ben presto Gaetano Porcasi ha raggiunto un’identità ed una maturazione artistica dosando ed amalgamando, con apprezzabile equilibrio e saggezza, il suo estro e la sua fantasia con il complesso substrato interiore che lo ha sempre stimolato ad offrire contributi artistici in un dibattito culturale che lo ha sempre affascinato. Per tali motivi ogni opera di Porcasi è un frammento di un percorso culturale e civile riconducibile interamente alla stessa matrice: la voglia di raccontare il variegato volto di una terra in cui emerge lo stridente contrasto tra la violenza, la barbarie di pochi miserabili individui, l’insensibilità e la stoltezza di tanti politici collusi e corrotti, da un lato, ed una natura affascinante, stupenda, mitica, misteriosa e complessa, abitata da un popolo generoso e semplice, intrappolato in un perenne vassallaggio. Fra gli aspetti artistici più elevati e nobili della produzione di Gaetano Porcasi emergono la rappresentazione della saga e dell’epopea eroica di quanti hanno immolato la loro vita per l’affermazione del bene comune, della solidarietà, della legalità, della emancipazione degli umili e degli emarginati, ma anche la rappresentazione di una terra generosa, rigogliosa, esagerata, prorompente, luminosa, del lavoro dei campi, della fatica, del sudore, della sofferenza di chi ha subito violenza, delle ferite provocate all’ambiente, dell’infanzia e della vecchiaia, della multietnicità ed dei protagonisti del nostro tempo. Si tratta di un eterogeneo e complesso mondo espressivo in cui ogni pezzo è tassello di una unica dinamica culturale che muove dall’aspirazione di Gaetano Porcasi ad emancipare la pittura fino a renderla messaggio sociale ed impegno civile L’arte di Gaetano Porcasi non è mai retorica, ma comunicazione semplice, immediatamente percepibile, divulgativa che mira a rendere condivisi il rispetto, la riconoscenza e l’esaltazione eroica dei leader politici e sindacali protagonisti di battaglie sociali e, contemporaneamente, l’orrore ed il disprezzo per la violenza, la barbarie, l’ignavia, il torpore, la collusione e la contiguità verso la criminalità organizzata, la cultura dell’illecito e del malaffare. Nel rappresentare la natura, il lavoro, la sua terra l’arte di Porcasi diventa poesia, sinfonia di colori, armonia di tonalità che esaltano l’effetto estetico coinvolgendo ed affascinando anche il più distratto dei suoi osservatori. Gaetano Porcasi, infine, utilizza una complessa simbologia, che, tuttavia, risulta sempre di facile ed immediata lettura e comprensione, si tratta di espedienti metaforici che gli consentono di integrare l’aspetto palese delle immagini con messaggi allusivi che integrano la scena e forniscono una nota aggiuntiva; i giornali e le testate giornalistiche che pervadono lo scenario che racconta le vittime di mafia o i feroci assassini, è la metafora di ciò che convenzionalmente viene più pubblicizzato della Sicilia e va a finire sui giornali, al contrario, la produzione artistica che ritrae la natura, il mare, la vita dei campi, gli ulivi millenari, le agavi, i nespoli, i limoni, i paesaggi tipici della campagna siciliana, i gruppi umani in cammino, i grandi eventi delle lotte sindacali, diventano limpide rappresentazioni di un mondo che è l’unico che Gaetano Porcasi vorrebbe far conoscere e divulgare: è la Sicilia che non fa notizia. Assai frequenti sono dettagli architettonici, l’azzurro delle pareti, gli scorci delle vecchie case, le terracotte stagnate della numerazione civica delle abitazioni, che il pittore estrae dalla memoria della sua infanzia e che utilizza per fornire le date di fatti o misfatti che rappresenta.
Home » gaetano porcasi gaetano porcasi Associazione Legalità e Giustizia » Chi siamo » Comitato Scientifico » Gaetano Porcasi Gaetano Porcasi Gaetano Porcasi Gaetano Porcasi è nato a Partinico (PA) nel 1965. Fin da piccolo ha manifestato uno straordinario ed innato talento artistico che ha arricchito, modellato e sviluppato frequentando, prima, l’Istituto d’Arte di Monreale e, successivamente, l’Accademia di Belle Arti di Palermo, dove ha conseguito la laurea col massimo dei voti. Ultimati gli studi Gaetano Porcasi ha iniziato la sua carriera di docente presso l’Istituto Statale d’Arte di Sassari, poi presso il Liceo artistico di Tempio Pausania e presso l’Istituto Statale d’Arte di Alghero. Tornato in Sicilia ha ottenuto la cattedra di discipline pittoriche presso l’Istituto Statale d’Arte di Monreale e, finalmente, presso il Liceo scientifico “Santi Savarino” di Partinico dove contribuisce incisivamente nella realizzazione di percorsi didattici che promuovono nei giovani cultura, legalità e impegno civile. La maturazione artistica di Gaetano Porcasi si è sviluppata attraverso una profonda ricerca di una dimensione personale che gli offrisse la possibilità di conciliare contemporaneamente il suo talento artistico, la sua verve espressiva, la sua fantasia creativa, col suo impegno civile, con le sue aspirazioni culturali, con la sua voglia di rappresentare e raccontare la complessa contraddittorietà della sua terra, di esprimere la sua irrevocabile condanna nei confronti dei mali sociali endemici che la ammorbano e la condizionano, di valorizzare il riscatto sociale e le grandi figure che lo hanno promosso o lo promuovono. Ben presto Gaetano Porcasi ha raggiunto un’identità ed una maturazione artistica dosando ed amalgamando, con apprezzabile equilibrio e saggezza, il suo estro e la sua fantasia con il complesso substrato interiore che lo ha sempre stimolato ad offrire contributi artistici in un dibattito culturale che lo ha sempre affascinato. Per tali motivi ogni opera di Porcasi è un frammento di un percorso culturale e civile riconducibile interamente alla stessa matrice: la voglia di raccontare il variegato volto di una terra in cui emerge lo stridente contrasto tra la violenza, la barbarie di pochi miserabili individui, l’insensibilità e la stoltezza di tanti politici collusi e corrotti, da un lato, ed una natura affascinante, stupenda, mitica, misteriosa e complessa, abitata da un popolo generoso e semplice, intrappolato in un perenne vassallaggio. Fra gli aspetti artistici più elevati e nobili della produzione di Gaetano Porcasi emergono la rappresentazione della saga e dell’epopea eroica di quanti hanno immolato la loro vita per l’affermazione del bene comune, della solidarietà, della legalità, della emancipazione degli umili e degli emarginati, ma anche la rappresentazione di una terra generosa, rigogliosa, esagerata, prorompente, luminosa, del lavoro dei campi, della fatica, del sudore, della sofferenza di chi ha subito violenza, delle ferite provocate all’ambiente, dell’infanzia e della vecchiaia, della multietnicità ed dei protagonisti del nostro tempo. Si tratta di un eterogeneo e complesso mondo espressivo in cui ogni pezzo è tassello di una unica dinamica culturale che muove dall’aspirazione di Gaetano Porcasi ad emancipare la pittura fino a renderla messaggio sociale ed impegno civile L’arte di Gaetano Porcasi non è mai retorica, ma comunicazione semplice, immediatamente percepibile, divulgativa che mira a rendere condivisi il rispetto, la riconoscenza e l’esaltazione eroica dei leader politici e sindacali protagonisti di battaglie sociali e, contemporaneamente, l’orrore ed il disprezzo per la violenza, la barbarie, l’ignavia, il torpore, la collusione e la contiguità verso la criminalità organizzata, la cultura dell’illecito e del malaffare. Nel rappresentare la natura, il lavoro, la sua terra l’arte di Porcasi diventa poesia, sinfonia di colori, armonia di tonalità che esaltano l’effetto estetico coinvolgendo ed affascinando anche il più distratto dei suoi osservatori. Gaetano Porcasi, infine, utilizza una complessa simbologia, che, tuttavia, risulta sempre di facile ed immediata lettura e comprensione, si tratta di espedienti metaforici che gli consentono di integrare l’aspetto palese delle immagini con messaggi allusivi che integrano la scena e forniscono una nota aggiuntiva; i giornali e le testate giornalistiche che pervadono lo scenario che racconta le vittime di mafia o i feroci assassini, è la metafora di ciò che convenzionalmente viene più pubblicizzato della Sicilia e va a finire sui giornali, al contrario, la produzione artistica che ritrae la natura, il mare, la vita dei campi, gli ulivi millenari, le agavi, i nespoli, i limoni, i paesaggi tipici della campagna siciliana, i gruppi umani in cammino, i grandi eventi delle lotte sindacali, diventano limpide rappresentazioni di un mondo che è l’unico che Gaetano Porcasi vorrebbe far conoscere e divulgare: è la Sicilia che non fa notizia. Assai frequenti sono dettagli architettonici, l’azzurro delle pareti, gli scorci delle vecchie case, le terracotte stagnate della numerazione civica delle abitazioni, che il pittore estrae dalla memoria della sua infanzia e che utilizza per fornire le date di fatti o misfatti che rappresenta.
ruclips.net/video/jPmtq8HPHCk/видео.html
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Great shoes.
Stefania Chiaraluce tu e Carla Pistola mi fate sorridere e sono fiero di voi entrambi ... e il fatto che mostri la tua arte in Sicilia ha davvero attirato la mia attenzione e mi ha fatto sorridere ancora di più. Ti auguro splendide signore il meglio !!!
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Bellissima esperienza.
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