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Quando esce la guida di terre di mezzo?

Il Cammino oggi e la questione della "Comunità" dei pellegrini. Credo che si tratti ormai più che altro di retorica. La maggioranza degli Albergue (parlo dei Cammini spagnoli) privati si sono organizzati per dare un servizio "scontato" grazie alla credenziale (senza non ti accettano): cameroni con letti a castello e una cucina d'uso personale, con altri accessori a pagamento: ogni pellegrino fa gli affari propri e sovente, salvo rare eccezioni, ignora gli altri. Ho provato nel 2014 a presentarmi come pellegrino presso dei paesani in un paese sul Cammino Francese e non sono stato accettato. Quindi il "Pellegrino" oggi è un turista che viaggia con una carta fedeltà. Non solo, è bene che si prenoti per tempo altrimenti non trova posto: con smatphone e booking.com) Nei pochi conventi o albergue parrocchiali a donativo (minimo banconote e non moneta) si trova ancora un certo spirito comunitario ... ( cena compartita ecc.ecc.) tanto più perché gestito da volontari e le spese sono sostenute dalla struttura, ma dati i costi aumentati credo che presto anche questa "agevolazione" subirà dei ritocchi. Queste strutture non prenotano ma si rischia, in certi periodi dell'anno ... gli estivi in particolare ... di non trovare posto. Ritengo si debba distinguere una certa realtà economico-organizzativa attuale da quello che molto spesso illusoriamente si immagina del pellegrinaggio in generale. E' cambiato anche il pellegrino: molto più indifferente verso gli altri e per nulla propenso a condividere. Questa è la mia esperienza personale, naturalmente! Il Transumanesimo si sta impadronendo anche di questa "avventura" umana!

La "Vita", questo mistero: nasciamo, viviamo delle esperienze (semplifichiamo chiamandole Cammino) e poi moriamo! Spesso sentiamo questa metafora del Cammino dai pellegrini. Infatti ci alziamo al mattino (la nascita) con il nostro zaino (nel quale c'è tutto quello che ci serve...l'essenziale di solito), camminiamo (la vita quotidiana) facendo una certa esperienza e poi arriviamo alla meta di quel giorno, segue il sonno (la morte) come reset del giorno precedente. Nella vita di tutti i giorni però non siamo, generalmente, consapevoli di questo. Abbiamo in mente il dove, il quando e il perché ma non il come! Il "come" cosa? Come viviamo e in definitiva la meta ultima: la morte ovvero come ne saremo consapevoli nel momento in cui, inevitabilmente, accadrà; il quando e il perché non lo sappiamo ( a meno che ci si suicidi)! Certo poi ci sono tante altre cose nel "mentre"...e le motivazioni del "perché" sono uniche e personali. Tuttavia la "meta" finale è uguale per tutti! E', a mio avviso, un insegnamento Zen che ci porta a ricontestualizzare la vita e il vivere, oltre il condizionamento! Il "Cammino" ha questa potenzialità...ma si può anche non coglierla; tanto più oggi che la "spiritualità" e la "ricerca interiore" non sono più di moda: si sono sostituite con l'edonismo, l'emergere e l'apparire: farsi notare per essere "fighi" (soprattutto grazie ai social: "sono-esisto" perché faccio, il Cammino in questo caso, e gli "amici" e non solo... lo sanno...e quanto sono bravo/a!). Grazie Maria per il tuo lavoro e per gli stimoli che ci proponi: il "Cammino" è un Maestro di Vita e ha sempre qualcosa da insegnarci!

Bella intervista sia da parte dell'intervistato sia da parte dell'intervistatore. I due punti di vista si incontrano egregiamente e realizzano un piacevole video che fa onore al tuo libro, Fabio (libro che ho ovviamente letto;)).