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Diciamo che la deriva c'è... è il timone e in parte il fianco a spigolo... logicamente per il dinghy, (ma per tutte le barche con chiglia o deriva) la condizione è più semplice essendo armato con una vela aurica (non al terzo) a prora solidale all'albero e di una deriva che ne definisce il centro di deriva, far coincidere il centro velico e il centro di deriva è semplice, che è la cosa essenziale perchè la forza del vento e il contrasto della deriva facciano avanzare la barca, sulle nostre barche il centro di deriva è molto verso poppa e non è ne definito a priori e nemmeno fisso, cambia a seconda dell'intensità del vento e dell'inclinazione della barca e quindi dell'immersione dello spigolo. Qualora ti interessasse l'associazione Vela al Terzo credo farà dei corsi questo fine settimana, puoi contattarli tramite il sito www.velaalterzo.it. Altrimenti c'è un bellissimo libro (un manuale) che spiega molto bene il "magico" funzionamento si chiama Vela al Terzo a Venezia di Vittorio Resto lo trovi facilmente da Mare di Carta ai Tolentini... Per Adesso ti auguro Buon Vento e soprattutti DURI I BANCHI. Alessandro

Navigante De Laguna Grazie Alessandro. Adesso ho capito la differenza fra la vela del Dinghy e la vela al terzo, si mi ricordo effettivamente che il boma finiva collegato all'albero e non andava oltre verso prua come questa (ecco perché si chiama al terzo, credo di avere capito). Peraltro ho visto che anche quando stai vogando da pope e da solo su una mascareta e ti capita che ci sia molto vento, l'unico modo per dominarla e spostare il peso a destra facilitando il più possibile lo staire, ma con ciò anche utilizzando lo spigolo della barca per frenare il movimento laterale. Io facevo regate anche abbastanza seriamente in windsurf sugli scafi a volume nei primi anni 80. Poi mio padre acquistò questo Dinghy e mi divertivo a uscire senza però aver mai preso lezioni di vela specifiche per barche, l'impostazione windsurfistica mi permetteva di andare comunque dove volevo. Ma sicuramente voglio anche provare la vela al terzo sulle imbarcazioni lagunari. Prederò il libro e terrò d'occhio il sito che mi hai dato. Appena avrò imparato in modo decoroso la voga veneta e la valesana voglio sicuramente provare anche la vela. Grazie ancora. Paolo